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domenica 14 febbraio 2010

G. Carofiglio- Le Perfezioni provvisorie


La sparo? La sparo grossa, ma proprio grossa, grossa, grossa???
A me, Carofiglio ricorda De Andrè.
Non so come spiegarlo-e sicuramente non ci riuscirò, perché è difficile essere lucidi quando si parla di emozioni. Però, per quanto cerchi di mantenermi sul piano del distacco ogni volta che inizio un suo libro, sin dalle prime pagine è tutto un risuonare di echi antichi, che ora riaffiorano e ora si attenuano, in quello che da sempre è stato uno dei sottofondi della mia vita.
Intendo dire che, secondo me, Carofiglio è la traduzione in prosa di quello che De Andrè ha cantato nella sua poesia: il Vangelo degli umili e degli straccioni, degli emarginati e dei derelitti, la cui unica colpa, a ben guardare, è l'essere nati vittime di moderni farisei, in una amara lezione di una storia tristemente uguale a sè stessa. Non a caso, il filo conduttore di tutta l'opera di questo autore sono proprio tali personaggi, la cui dignità viene loro restituita da uno stile asciutto, virile, strenuamente lontano da facili melensaggini, ma semmai testimone di un sottile filo rosso che lega protagonista e comparse, nella ostinata fedeltà a valori ogni giorno calpestati e derisi.
Detta così, l'associazione più immediata sarebbe quella con Fred Vargas, un'altra che, quanto a rispetto e a sintonia con questi personaggi, non scherza affatto- e tutto sommato, è un altro paragone che ci sta. Perche, anche se i punti di distanza sono molti (dallo stile alle trame, passando per i caratteri stessi dei loro protagonisti), entrambi stanno dichiaratamente dalla parte degli emarginati ed entrambi lo fanno stravolgendo il principio della dura lex, sed lex- con l'abnormità dei suoi metodi investigativi, Adamsberg, con lo sforzo con cui difende e tutela un discrimine nel crimine, l'avvocato Guerrieri.

Ne Le Perfezioni provvisorie, Guido Guerrieri si trasforma in detective, il che ci consola: più multitasking è il personaggio, infatti, maggiori saranno le possibilità che avremo di leggere romanzi con nuovi spunti e nuove trame. Resta, ovviamente, l'impronta del legal thriller, banalmente definito "all'italiana", da critici sempre più spesso inclini a mortificare il loro lavoro ricorrendo a insulse e vuote etichette. Mai come in questo caso, infatti, una simile classificazione è riduttiva e fuorviante, nella sua banalità: perché se è vero che Carofiglio si discosta nettamente dal filone di successo firmato U.S.A., da Scott Turow in poi, è altrettanto vero che questa distanza costituisce uno dei grandi pregi di questo autore. Detto fuori dai denti, mettere sul mercato le storie dell'avvocato Guerrieri presentandole come la risposta italiana ad un genere amatissimo dal pubblico, sa tanto di operazione editoriale per aumentare le vendite e se non fosse che c'è di mezzo la Sellerio- a parere di chi scrive una delle case editrici più serie fra quelle che operano in Italia- il sospetto mi sarebbe venuto. In qualsiasi modo stiano le cose, resta il fatto che questa definizione è un macroscopico autogol, perché nasconde il pregio di fondo di questo autore, vale a dire il lavoro di traduzione di un meccanismo ben oliato, in un linguaggio a noi noto, che è quello della giustizia italiana, della realtà dei tribunali del nostro Paese, nella familiarità con tipi, ambienti e scenari che sono intrisecamente e visceralmente nostri. In questo senso all0ra Carofiglio, lungi dall'appiattirsi sul modello americano, crea un genere nuovo, sostenuto da plot rigorosi e puntuali, da una ineffabile capacità di scrittura, da una narrazione sospesa fra musica e parole e da un personaggio unico per simpatia, autoironia e profondità di pensiero. Stavolta, l'avvocato Guerrieri ha una fottuta paura di invecchiare che mette a nudo le sue debolezze, la sua solitudine, i suoi fallimenti, fino a farlo inciampare in un'inchiesta altrimenti condotta con la consueta abilità- e che, se possibile, ce lo fa amare ancora di più
Assolutamente da leggere.
Al prossimo libro
Alessandra

13 commenti :

  1. Concordo parola per parola. Quello che però mi è piaciuto di pìù di Carofiglio è "Una notte a bari" Scrive talmente bene che il "legal Thriller" è solo un pretesto.

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  2. Ale, ma come fai a leggere così velocemente? Non riesco a starti dietro... un po' quasi come alle tue torte!

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  3. @ Silvia, ma sai che non l'ho letto? Temevo fosse una specie di "riempitivo", non so come spiegarmi. E' che io sono stata ben ben scottata da Camilleri, di cui ero una fervente sostenitrice ai tempi in cui non se lo filava nessuno. Un anno ero arrivata a chiedere al Consiglio d'Istituto se, per una seconda molto particolare, si poteva sostituire la lettura dei Promessi Sposi con Il Birraio di Preston o La mossa del cavallo ed era venuto giù il mondo :-))) Poi, però, è diventato così popolare che i suoi libri ne hanno risentito, tanto che non li compro quasi più. La mia paura con Carofiglio era la stessa. Bene, metto nel carrello per marzo. Ora che mi viene in mente, Il Passato è una Terra straniera è un piccolo capolavoro, lo hai letto? Un altro senza Guerrieri...

    @ Stefania: io leggo SEMPRE. prendi l'avverbio alla lettera. Da ragazzina leggevo sull'autobus, ora leggo ai semafori (sono arrivata ai punti di finire un libro in ascensore, ra tanto mi interessava). Però, devi considerare tre cose:
    1. non guardo mai la televisione: un'ora alla settimana, a dir tanto, comprese le eccezioni tipo Orgoglio e Pregiudizio
    2. Leggo veloce. Tre ore al massimo per questo libro- e credimi me lo sono goduto. In due giorni, fra pause pranzo, "finti" riposini pomeridiani e a letto presto la sera, tre ore le trovo
    3. Leggo solo libri che mi piacciono. Se non mi piacciono, chiudo tutto e passo ad altro. Quindi, è un puro piacere. E a quel punto, non ti rendi nemmeno conto
    Non ultimo, ho una figlia che mi permette di leggere; in primis per le molte cose in cui è autonoma, per cui ho un mare di tempo rispetto a quando era piccola ( e difatti leggevo meno); in secundis, per le cose in cui NON è autonoma, vedi gli spostamenti per le lezioni di musica. Laddove la accompagno, mi tocca aspettare in macchina, un'ora quando va bene. E secondo te, cosa faccio???? :-)))
    buona giornata
    ale

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  4. Quando mi piace un autore compro l'opera omnia. Credo che dal "Il passato è una terra straniera" abbiano tratto anche un bel film. Camilleri ho smesso di leggerlo però ho iniziato con la Gimenez-Bartlett pubblicata da Sellerio.
    Hasta la Lectura Siempre!!

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  5. @ Silvia, idem su tutto, anche sulla Jimenez e sull'opera omnia della Sellerio: comprata a febbraio, domani metto la lista dei libri "nuovi" e ne parliamo un po'
    Hasta la Lectura Siempre, Siempre, Siempre!

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  6. Segnato, non dico altro. Ho già degli arretrati ma sei una garanzia per me, Nigella esclusa offcourse ;)
    PS
    Ascolto molto quando si tratta di libri ma difficilmente assecondo 'altre voci'...non per presunzione ma solo perchè amo 'cercare' da solo quello che mi piacerà. Poi le delusioni ci sono lo stesso ovviamnente. In questo meccanismo di indirizzamento...tu, con pochi altri sei una felice eccezione ;)

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  7. @ Commossa. :-)
    Carofiglio merita, sul serio. Se non hai mai letto niente, ti conviene iniziare dal primo della serie (tstimone inconsapevole); altrimenti, trova due ore di tmepo per leggerti questo, perché è proprio bello.
    Sui bidoni letterari, possiamo farci una tesi. Di dottorato, però...
    ciao
    ale

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  8. Di Carofiglio ho letto diverse interviste e la profondità che ne è emersa, unitamente ad una riservatezza quasi tenera, mi hanno dato l'idea di una persona pulita... mi è dunque piaciuto molto il tuo accostamento con De Andrè.

    Leggendo la tua risposta a Mario ti chiedo conferma: comincio da Testimone inconsapevole?

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  9. @ Pensa che io non ho mai letto nessuna sua intervista, nè mai ho partecipato a presentazioni di suoi libri: non ne ho avuto l'occasione,ovviamente, ma neppur eme la sono cercata. Lo trovo così "completo" nei suoi libri, che non mi sembra di aver bisogno di sapere di più. Certo che, se mai rilasciasse un'intervista a Vanity Fair, quella non la perderei per niente al mondo: intanto, più che sulla poltrona della parrucchiera, non saprei dove andare!
    Testimone inconsapevole, Ad occhi chiusi, Ragionevoli dubbi, se vuoi l'avvocato Guerrieri. Oppure Il passato è una terra straniera. Silvia, più sopra, diceva che il capolavoro è una notte a Bari, che non ho ancora letto. In ogni caso, caschi in piedi- e pure sopra un tesoro!
    ciao
    ale

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  10. Ecco...avevo scritto il commento e ho cancellato tutto :-(( Ricomincio
    Mi piacciono molto Carofiglio e il personaggio dell'avvocato Guerrieri, ma quest'ultimo romanzo non mi ha soddisfatta.
    -Troppe citazioni: nei precedenti erano la ciliegina sulla torta, questa volta le ho trovate pesanti proprio perchè tante. E queste "le parole rimasero sospese" che ho contato certamente 4 volte, ma potrebbero essere anche di più...una volta sono cadute sulla scrivania, un'altra sono rimaste nell'auto, le altre non ricordo dove siano finite :-))
    -Trama un po' banale: a metà lettura avevo intuito tutto ciò che poi puntualmente è successo, colpevole compreso..
    -E quegli elenchi della memoria: mi piace ricordare quelle cose (siamo più o meno coetanei), ma l'elenco a cascata mi faceva tanto "il favoloso mondo di Amelie", gran bel film, ma sulla carta non rende allo stesso modo.
    E' un po' come quando a scuola allungavamo il tema troppo corto con parole che non portavano nulla di più all'argomento, ma facevano scena.
    Scusa lo sfogo, ma ci sono rimasta così male...
    Per riprendermi andrò a cercare Notte a Bari.
    Grazie per tutte le tue segnalazioni, ti leggo spesso,ma raramente ho anche il tempo di commentare! Ciaoooo!
    Baci :-))
    Roberta

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  11. :-) le citazioni me le sono perse. dubito che ci sarà una prossima volta- Carofiglio non rientra fra gli autori da rileggere, per quanto mi piaccia- ma quasi quasi le vado a cercare

    sulla trama banale, convengo. Anzi, a me ha ricordato uno degli ultimi Montalbano, quando più o meno capitava la stessa cosa. Però, al di là della prevedibilità, a me è sembrata ben orchestrata. L'indagine è proceduta per gradi, gli indizi sono stati svelati al lettore, non c'è stato nessun passo falso

    - per quanto riguarda gli elenchi della memoria,ammetto che ne avevo fatto uno anch'io, nella "dispensa" del blog, a commento di un piatto anni '80. L'impianto era lo stesso, ma dopo che ho letto quello di Carofiglio, ho subito provveduto a eliminare tutto, senza neppure rileggerlo :-) questo per dirti che a me, l'elenco è piaciuto e anche parecchio

    La similitudine del tema troppo corto l'ho tirata fuori anch'io, parlando della scuola degli ingredienti segreti: il che mi fa pensare che, al di là del giudizio di questo romanzo, siamo ben sintonizzate

    Difatti,...
    ma questo è l'altro tuo commento, corro a risponderti di là
    Un GRAZIE maiuscolo per questo contributo
    ale

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  12. mi piace troppo parlare di libri,
    e intorno ho persone che non leggono, accidenti: su fb c'è un tam-tam per una bella iniziativa mi sembra alla fine di marzo, 'regala un libro ad uno sconosciuto', una cosa tipo bookcrossing ma più diretta, se ti interessa poi ti mando i dettagli.
    anche a me è piaciuto tantissimo 'il passato è una terra straniera': lo leggi forsennatamente, ti manca l'aria e devi arrivare alla fine per riuscire finalmente a riprendere fiato, come quando riemergi dopo una lunga apnea...
    e 'una notte a bari' è veramente poetico: bello.
    e lui è simpaticissimo nelle interviste.
    visto al festival di mantova: parla come scrive, sciolto, spontaneamente godibilissimo, ti sembra di averlo davanti, ad esempio a tavola, che parla solo a te e ti racconta un sacco di cose: ecco, sa creare un'intimità con il lettore, l'immagine mi ha esplicitato un concetto finora solo sentito a livello di sensibilità emotiva...
    che bello avervi trovati, leggere e parlarne
    grazie per tutto

    silvia-pc

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  13. Grazie Ale, per averlo segnalato, l'ho letto d'un fiato e riso molto, il che, di questi tempi, è tutto dire.
    diana

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