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domenica 11 settembre 2011

Lo scaffale di Settembre- ovvero: tutto quello che vorrei comprare, se avessi ancora un cm di spazio nella libreria

Fingo spudoratamente di non vedere i libri che devo ancora leggere, correndo pure il rischio di inciamparmi nelle pile che giacciono qua e là sul pavimento, per colpa degli scellerati propositi di ordine post vacanziero, e vado con la lista di quelli che vorrei comprare questo mese. Dubito di farcela, perchè davvero ho arretrati di anni, ma se mai non dovessi resistere, farei un clic su questi titoli...

Yasmina Reza, Il Dio del Massacro






Ok, prima bugia. Questo, l'ho già comprato. Perchè dall'inizio del post a questa frase è passato un pomeriggio in cui bisognava assolutamente accompagnare la creatura a comprare il diario che fino all'anno scorso era cosa da cartoleria, oggi invece compete a Feltrinelli. E l'ho pure pagato a prezzo pieno (9 euro), mentre vedo che su Amazon ha il 15% di sconto....
Meglio non divagare: dunque, se siete appassionati di cinema o se, come me, avete dovuto leggere per forza tutta la rassegna del festival di Venezia, unico rimedio alla depressione da lettura di quotidiani di queste settimane, saprete già che il primo appuntamento con la prossima stagione cinematografica sarà Carnage, il film di Roman Polanski con una strepitosa Kate Winslet (e Jodie Foster e John C. Reilly e Christop Waltz), salutato con una standing ovation e annunciato come il sicuro vincitore della Coppa Volpi. E' la storia di due coppie di genitori che si incontrano dopo che il figlio dei "meno ricchi" ha dato una bastonata sui denti a quello dei "più abbienti", che sono gli artefici di un invito che, almeno in teoria, dovrebbe grondare di buoni sentimenti. In pratica, invece, viene fuori di tutto, pregiudizi sociali, fragilità personali, alleanze inconsce che nascondono chissà quali segreti, chissà quali ferite, dietro il velo sottile del conformismo. un gran bel tema, insomma, tratto proprio da questa commedia, di un'autrice che non conoscevo e che Adelphi si è affrettato a ripubblicare, con l'inevitabile battage pubblicitario, fascetta di copertina inclusa. E io mi sono affrettata a comprare e a leggere, stramaledicendo la coda, troppo corta per poterlo finire in un colpo solo. Perchè è un testo teatrale, strutturato a battute, la cui forza è anche nella brevità. Quindi, se siete di quelli che comprate "a peso" e "a caratteri piccoli",* lasciate perdere: ma se invece amate leggere, tout court, divertirvi e riflettere, ecco un libro che fa per voi.



* Ovvia segnalazione per la categoria: ci sono tutti i Mammuth ( i "libroni" della Newton Compton che racchiudono gran parte delle opere dei classici) al 25 % di sconto. Con meno di 20 euro, cioè, vi portate a casa metà opera omnia di Dickens, tutta la Jane (Austen), tutte le Fiabe dei Grimm,tutto il teatro di Shakespare, tutto Kafka, Salgari, Andersen, conan Doyle e chi più ne ha più ne metta. Con buona pace delle vostre tache e della vostra felicità, visto che se si chiamano Mammut non sarà certo perchè son libricini leggeri...



Molesini, A., Non tutti i bastardi sono di Vienna



L'unico motivo per cui qui sopra non si parla dei Premi letterari è perchè li destesto a tal punto che, come evito di acquistare i titoli vincitori il giorno dopo l'incoronazione, così mi astengo anche dal parlarne. L'eccezione di questa volta, però, nasce dalla vittoria a sorpresa di uno "pseudo esordiente", considerata la precedente attività di Molesin nel campo dell'editoria per ragazzi (dieci punti a favore), con libri sui classici spiegati ai bambini (mille punti di più): inoltre, è un romanzo storico, sulla prima guerra mondiale, raccontata da una prospettiva più raccolta e per nulla enfatica, quella di una famiglia del Veneziano costretta ad ospitare alcuni soldati nemici. C'è un nonno coltissimo ed arguto, che vive nel sogno della pubblicazione di un suo romanzo e che, nella realtà, ha sposato un'inglese eccentrica e si prende cura del nipote diciottenne, orfano dei genitori, la voce narrante dell'intera storia. C'è una storia nella storia, con le vicende della Grande Guerra che si intrecciano con quelle della famiglia e del paese del Veneto che è teatro della vicenda; e c'è una trama nella trama, con un segreto che, al pari di tutti i segreti che si rispettino, verrà svelato solo alla fine. E poi c'è Sellerio, che continua a non sbagliare un colpo. Quando si dice, "bastano e avanzano.."

Brizzi, E., Gli Psicoatleti



C'era una volta la Società degli Psicoatleti, fondata all'indomani dell'Unità d'Italia in quel di Bormio da Mario Valsecchi, milanese e garibaldino, Federico Taumann, conte e piemontese e Samuele Pintor, napoletano ed occultista: il suo scopo era la celebrazione del viaggio a piedi e per darne una dimostrazione concreta i tre avevano deciso di percorrere tutta l'Italia, da Nord a Sud, pedibus calcantibus, onorando in questo modo la recente unificazione politica del Paese. A centocinquant'anni dall'evento, tocca ad Enrico Brizzi e ad altri tre amici ripetere l'impresa ed il libro è il resoconto degli oltre 2000 km percorsi, dall'Alto Adige alla Sicilia, in bilico fra il passato e il presente, fra gli Italiani di oggi e quelli di ieri. Enrico Brizzi è un tipo a cui, di norma, concedo e perdono tutto: colpa di quel Jack Frusciante che, vent'anni fa, mi ha regalato una scarica di emozioni che ancora ricordo e di una successiva manciata di buone idee, proprie di chi ha ancora voglia di sperimentare- e pazienza se i risultati non sono stati all'altezza delle aspettative. Questo libro sembrerebbe esserne una conferma, non solo per quanto riguarda l'ispirazione (grandiosa) e l'impegno (massacrante), ma anche per la parte più tecnica della stesura. E' tutto scritto in seconda persona, da una prospettiva, cioè, poco consueta, che però fa intuire che la voglia di battere strade nuove ogni tanto qualcuno ancora ce l'ha.


Camilleri De Cataldo Lucarelli, Giudici



Ho smesso di comprare Camilleri da un po',perchè mi ha stancato. Lo dico a cuor leggero, visto che quando non se lo filava nessuno, ero fra i pochi a proporlo, e pure mettendoci la faccia, la reputazione e, in certi casi, il portafoglio: ma adesso, lo trovo banale, scontato, prevedibile- in una parola noioso- e quindi destino altrove le mie risorse, di tempo, neurone e denaro. E neppure amo certe operazioni editoriali come questa, che mi sa tanto di divertissement (oggi sono buona) per arrotondare il conto in banca: epperò, tant'è, mi intriga. Il motivo è tanto personale quanto banale (e metà dei lettori ci saranno già arrivati) ma ad esso si aggiunge una passione inconfessata (almeno qui) per De Cataldo scrittore e Lucarelli (tutto): in più, visto che l'ho sfogliato almeno dieci volte, ho dato più di un'occhiatina e quel che ho sbirciato mi piace: tre racconti ambientati in epoche storiche diverse che hanno per protagonisti magistrati onesti. Insomma, due garanzie su tre, ma il terzo è "un vecchio amico": io direi che possono bastare...


Larrson, B. I poeti morti non scrivono gialli



Bjorn, non Stieg- e ogni volta mi chiedo quanti ne avrà infinocchiati, di lettori, questa omonimia-, ma  è altrettanto svedese e altrettanto attivo nel romanzo giallo, anche se, in tutta onestà, di lui mi manca praticamente tutto. Posso continuare con questa lacuna?, mi chiedo di continuo, ogni volta che leggo articoli che riguardano sia il libro che l'autore, cosa che accade praticamente di continuo, visto che Bjorn Larrson è ospite al Festival di Mantova, a presentare la sua ultima fatica. Le recensioni sono esaltanti (c'è pure "il miglior romanzo dell'anno, tanto per mettervi subito tranquilli) e quello che ho letto della trama mi piace: perchè si parla di critiche al mondo dell'editoria, volto solo a ricercare successi commerciali e lo si fa in modo ironico e graffiante. 

Hrabal, B., Ho servito il Re d'Inghilterra



...e no, non ce l'ho ancora: ma siccome la discussione continua, non posso esimermi dal dare il mio contributo. Dovere di blogger, no?

e infine, last but non the least

Minelli, M., 101 Storie di Regine e Principesse (che non ti hanno mai raccontato)


Mai fatto mistero di essere una a cui la storia raccontata dal buco della serratura piace da pazzi. A patto che l'occhio che osserva appartenga a persona colta e intelligente, capace di padroneggiare questa prospettiva con competenza ed arguzia: requisiti indispensabili per non scadere ora nella vacuità del gossip, ora nella pesantezza della trattatistica da accademia. Quando ciò avviene- e cioè quando si ha la fortuna di imbattersi in autori capaci di coniugare l'interesse della narrazione con la precisione della storia- una lettura piacevole ed istruttiva al tempo stesso è praticamente garantita. A maggior ragione nel caso di questo libro, che porta la firma della nostra amica Marina, che possiede in abbondanza le doti di cui sopra. Era ora che un editore importante si accorgesse della solidità della sua preparazione, della puntualità dei suoi articoli, della affidabilità delle sue informazioni e della sua straordinaria capacità di scovare sempre il punto di vista più originale e per questo più interessante- e di raccontarlo in modo brillante, avvincente, spiritoso. Le biografie di queste 101 regine e principesse annunciano novità già dal titolo: ma ci son casi in cui "basta l'autore". E questo, per me, è uno di quelli.


Ultimissima segnalazione, per lo scaffale della stireria:

Danesi- Massari, Mia nonna mangiava i fiori



Meringata alla lavanda, cantucci al papavero, gnocchi ai fiori di tarassaco e altre ricette con l'acacia, la calendula, il crisantemo, la dalia, il garofano, il fior di pesco, la primula, la rosa canina, lo zafferano e la zucca. La firma è di quelle per cui ti metti subito in ginocchio e non ti alzi più, vista la strepitosa abilità di Massari, ma l'impianto generale del libro mi intriga quasi allo stesso modo: Giacomo Danesi, infatti, presenta ciascun fiore raccontandolo con garbo ed ironia, scavando nelle tradizioni popolari per scoprirne tutti i segreti. Valore aggiunto, almeno per me che di cibi photoshoppati non ne posso più: le ricette sono tutte illustrate con disegni e vignette di Chiara Bonomi. Se anche fosse vera la metà di quanto promesso, sarei una donna felice...
ciao 
ale

p.s. onde evitare di fare come me, che ho comprato il primo libro sulla scia del'entusiasmo del momento, a prezzo intero, Amazon.it continua a scontare tutte le novità del 15%, con spedizione celere e gratuita. Se poi ordinate tramite menuturistico, cliccando cioè sul banner che trovate in alto a sinistra, date una mano anche a noi. Grazie

13 commenti :

  1. intanto grazie per le segnalazioni, solo quelle valgono come una lettura!
    a proposito di Carnage, hai letto "La cena" ? il tema è simile, a me è piaciuto molto anche se lascia un gusto amaro in bocca...
    ciao
    gina

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  2. gina, "la Cena" era stato uno dei libri del mese, dell'anno scorso, letto e commentato tutti insieme.
    se vuoi dare un'occhiata, il link è questo qua
    http://menuturistico.blogspot.com/2010/05/la-cena-hermann-koch.html
    concordo con te, il tema è quello. ma gli sviluppi sono divers: insomma, è un'altra riflessione sulle stesse magagne della nostra società, viste attraverso le reazioni dei genitori ai comportamenti dei figli. e pertanto, merita una lettura. E anche una riflessione successiva...
    ciao e grazie
    ale

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  3. Bei suggerimenti, Ale, anche se sulla mia wish list ce ne sono tantissimi altri da leggere prima.
    Grazie della dritta su Amazon, (che ultimamente è la mia sola fonte di acquisto e che, grazie al link con il vostro blog lo sarà sempre di più) ne ero già informata e, per la prima volta in vita mia, sono entrata da Mondadori con un'amica, sfogliato tantissimi libri interessanti e ...... sono uscita a mani VUOTE!! (ed una lista di titoli ed autori sul mio tacquino U_U
    Buona domenica,
    Nora..

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  4. Marina, e figurati! non vedo l'ora di leggerlo, per inciso... e tranquilla, che i cm di psazio, per il tuo libro, ci sono

    Nora, idem. Ho solo segnalato le novità, anche se ho già pronta una seconda wish list per fine mese. Ma prima vorrei riuscire almeno a smaltire i tre titoli che ho sul comodino... almeno quelli, intendo!
    grazie per il tuo sostegno
    buona domenica
    ale

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  5. grazie delle segnalazione apprezziamo molto :-))

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  6. Anch'io di fiori ne mangio, e li uso per decorare, mi piacerebbe vedere quel libro. E parlando di libri, se vi puo' interessare (o ai vostri lettori) ho un blog candy qui http://alessandrazecchini.blogspot.com/2011/09/blog-candy-win-party-food-for-girls.html

    per vincere il mio ultimo libro, scritto con la mia bambina: Party Food for Girls. E sulla copertina ci sono proprio dei fiori!

    Ciao
    Alessandra

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  7. Grazie, Gunther!

    Alessandra, fatico a trovarlo, a dire la verità, perchè anche su Amazon al momento è venduto indirettamente , da altri rivenditori: ma lo cerco perchè davvero mi interessa.
    Complimenti per la tua nuova fatica letteraria, a te e alla tua deliziosa ragazzina. Ci sentiamo poi in privato,
    ciao
    ale

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  8. Fiori in cucina?qualcosa "oltre" Libereso Guglielmi?( quello che si è formato alla serra di Calvino (padre), quello che ha studiato e praticato a Londra, che dipinge i fiori e li cucina? Quello generosissimo che regala il suo sapere a un popolo di sciocchi indifferenti?) L ho conosciuto e frequentato per circa 3 anni, nelle serre ( curava il giardino di una enorme villa in cui studiavo x lavoro...)Tutto da scoprire! e scusatemi, qualora mi fossi persa qualche post su di lui... Comunque, su Amazon ci sono i suoi libri, forse non tutti..

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  9. La sparo grossa, emmetì? Ma grossissima? Libereso Guglielmi è stato l'unica opportunità per avvicinarmi a Calvino in modo sereno. Poi, sono arrivate le Lezioni Americane, che mi hanno riconciliato del tutto con un autore che in linea di massima non è nelle mie corde e che ho sempre ritenuto un po' gonfiato da una critica troppo benevola. Ma prima ci son stati i libri di questo personaggio delizioso a cui non abbiamo mai dedicato nulla, su questo blog, ma in futuro, chissà... intanto, grazie per la segnalazione ed il ricordo (o donna privilegiata) e buona settimana
    ale

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  10. Bella la lista dei desideri: non ne conosco neppure uno e quindi capita perfettamente alla fine di un'estate di lettura molto intensa.

    Delle scorpacciate estive ti segnalo solo il più bello ed il più deludente: Michela Murgia è stata una rivelazione...soave!

    Dopo il bisturi con cui Niffoi graffia le atmosfere sarde, lei arriva con una passione diversa, altrettanto avvincente ma più delicata: "Accabadora" si legge in un bel pomeriggio, inserendoci una golosa pausa seadas che non può mancare, e ti regala la voglia di comprare subito altri scritti suoi.

    La delusione è arrivata invece da "La luce nelle case degli altri" di Chiara Gamberale.

    Forse è colpa delle aspettative alte (Seguivo con interesse il suo bel programma radiofonico "Io, Chiara e l'oscuro" e mi aspettavo la stessa verve...) ma mi è parso di leggere un'altra volta L'eleganza del riccio: spunto interessante ma intreccio non credibile, personaggi senza struttura, analisi delle emozioni ben lontana da ciò che ci si aspetta da una come lei...

    Pazienza; mi rifarò con qualche consiglio di questo post...

    P.s. In che senso acquistare da Amazon sostiene MT?

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  11. siamo forse gemelle ibernate, Nostra Signora del Blog? stessi pensieri su Calvino.... Io però mi sono fermata a Marcovaldo, occhieggiando poi stancamente alcune pagine imposte dall insegnante figlia... Lezioni americane? non ci ho neppure provato! ma ringrazio e passo alla Berio tout de suite.

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  12. Virò, la Murgia è gettonatissima dai lettori di menuturistico: dopo la tua segnalazione ,posso ancora permettermi di tenere Accabadora sullo scaffale? Almeno sul comodino, che diamine! Dove per altro c'è, a metà, un libro delizioso di Niffoi, di cui ora mi sfugge il titolo (ach, il dialetto sardo) ma che penso possa essere il miglior viatico per la Murgia.
    Della Gamberlane non conosco nulla ma, se posso, inserisco i tuoi consigli/sconsigli nell'apposita rubrica :-) la settimana prossima. Di te mi fido così tanto, che è come se li avessi letti io (prendi e porta a casa ;-))

    Maria teresa, rido. Anche un po' amaro, però, perchè penso a tutti i sotterfugi, al liceo e all'università, per far vedere che avevo letto un autore che non riuscivo a digerire. Ma guai a dire "non mi piace, non lo capisco, mi dia dell'altro". Ai nostri tempi, era un sacrilegio, soprattutto a Genova... Marcovaldo lo avevo letto da bambina- e non lo avevo trovato divertente. Ma, si sa, noi leggevamo Vacanze Matte...:-)))))

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