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giovedì 23 aprile 2009

zuppa di cavolo nero ( astenersi puristi toscani)


Le mani avanti le ho gia messe nel titolo: non ha nulla a che vedere con la ribollita "storica", quella per cui si combattono battaglie all'ultimo sangue fra ricette di famiglia, tradizioni avite, tempi di cottura e terreni di coltura. Questa è solo una trovata d'ingegno, dopo l'ennesima spesa in zona cesarini, a rastrellare gli ultimi resti del banco del mio fruttivendolo. Stavolta, c'era solo del bellissimo cavolo nero, disdegnato dai palati fini dei vari clienti, che, come avrebbe detto mia nonna, sarebbe stato un delitto lasciarlo lì...
Dopodiché, arrivata a casa, ho aperto il frigo ed ecco qui quelo che ne è uscito...
1 bel cespo di cavolo nero
1 carota, mezzo gambo di sedano , mezza cipolla
e ora, tenetevi forte:
1 scatola di fagioli borlotti
1 puntina di concentrato di pomodoro
E NON E' FINITA...
... siete pronti????
mezzo misurino scarso di granulato vegetale ( opure una puntina di dado da brodo)
............................................
proseguo la lista per i sopravvissuti
olio EVO
sale e tanto tanto pepe
in principio c'erano l'olio e il cavolo, ( ops, colpa della messa della domenica..)
Ricominciamo: ho fatto andare il cavolo pultio e tagliato a stricioline in due cucchiai di olio Evo, a fiamma normale, con un po' di sale, per aiutarlo a rilasciare l'acqua. poi, quando il cavolo si è bello ammorbidito, ho aggiunto le altre verdure, tagliate a tocchetti, il sale e il brodo.
da parte, ho sciacquato bene i fagioli dal liquido di conservazione e, dopo una decina di minuti, li ho aggiunti alla zuppa, insieme alla puntina di concentrato di pomodoro, per la serie Dio li fa e poi li accoppia.
Ho aggiunto due mestoli ancora di brodo, ho aggiustato di sale, ho coperto, ho abbassato la fiamma e mi sono data ad altre faccende, ricordandomi, di tanto in tanto, di dare una rimescolata.
Più cuoce, meglio è: non tanto per la consistenza delle verdure, che si ammorbidiscono dopo un po', quanto per l'amalgama dei sapori. La cottura a fuoco dolcissimo impedisce alla verdure di disfarsi. Questo, comunque, e non me ne vogliano i toscani, è un principio che vale per tutte le zuppe a base di verdure diverse: anche il nostro minestrone, nei bei tempi andati, voleva una cottura lunghissima e lentissima, dal mattino alla sera .
certo, con i fagioli "veri" e con i pomodori freschi è più buona. ma anche così, non era male...
non dimenticatevi una abbondante et generosissima macinata di pepe nero, il solito giro dell'olio migliore che avete e, se vi piace, il pane nero.
buona domenica
alessandra

1 commento :

  1. Ehhh, adoro le zuppe... e questo è un miraggio. La ribollita ho imparato a farla durante un corso di cucina toscana, tre anni e mezzo orsono, in quel di San Quirico d'Orcia, e non so perché piaccia così poco. Io adoro il cavolo nero, è difficile trovarlo qui a Roma, e quando lo trovo sono orge di zuppe con i fagioli (pensare che una volta lo zolfino ed il toscanello erano poveri davvero, ora... il Gian ha avuto un tracollo, quando sono uscita da un gioielliere con pochi grammi di zolfini!) . E' una bellissima zuppa, facile da fare, solo un po' di pazienza, tra gli ingredienti. Ciaoo, veneranda!

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