Regalare una terrina- Istruzioni per l'uso
Se siete "quelli che la regalano"
- ricordarsi che è buon norma regalare anche il contenitore in cui la terrina è stata preparata: per cui, rassegnatevi a salutare anche il vostro ultimo oggetto del desiderio sotto forma di cocotte, perchè il galateo non prevede che questa venga restituita. Potete sempre consolarvi comprandovene una uguale, però: in fondo, è Natale per tutti
- cercate di pulire sommariamente il recipiente di cottura. Che non significa regalare una terrina al lisoformio, ma neppure un monumento alle incrostazioni. Il buon vecchio "est modus in rebus" è un adagio che vale sempre- e a Natale ancora di più
- non è buona creanza che ne chiediate un po', "solo per sentire come è venuta": la terrina migliora col riposo e in più può essere congelata senza problemi. Ricordatevi di dirlo, al ricevente, prima che venga colto da un attacco di panico, della serie " e mo' cosa ne faccio, con tutto quello che ho preparato per Natale"
Se siete "quelli che la ricevono"
- di qualsiasi foggia, forma o sapore sia la terrina che vi verrà regalata, sappiate che quello è il vostro giorno fortunato. Se è buona ( e nel 99% dei casi, lo è), vi farà fare una porca figura; e alla mala parata, potrete sempre cimentarvi alla prossima occasione, con esiti migliori: intanto, lo stampo ormai ce lo avete...
- cercate di pulire sommariamente il recipiente di cottura. Che non significa regalare una terrina al lisoformio, ma neppure un monumento alle incrostazioni. Il buon vecchio "est modus in rebus" è un adagio che vale sempre- e a Natale ancora di più
- non è buona creanza che ne chiediate un po', "solo per sentire come è venuta": la terrina migliora col riposo e in più può essere congelata senza problemi. Ricordatevi di dirlo, al ricevente, prima che venga colto da un attacco di panico, della serie " e mo' cosa ne faccio, con tutto quello che ho preparato per Natale"
Se siete "quelli che la ricevono"
- di qualsiasi foggia, forma o sapore sia la terrina che vi verrà regalata, sappiate che quello è il vostro giorno fortunato. Se è buona ( e nel 99% dei casi, lo è), vi farà fare una porca figura; e alla mala parata, potrete sempre cimentarvi alla prossima occasione, con esiti migliori: intanto, lo stampo ormai ce lo avete...
La terrina rientra di diritto fra i cibi conviviali: "l'alleata indispensabile di chi ama ricevere", la definisce l'ultimo testo sacro in materia , per il fatto che assomma in sè tutta una serie di qualità che ben si adattano agli inviti numerosi: si deve preparare in anticipo, non presenta nessuna difficoltà di realizzazione, lascia aperte mille possibilità sul fronte della creatività e degli abbinamenti, si può servire direttamente nel recipiente di cottura. Da qualche tempo a questa parte, va di moda regalarle e la cosa non stupisce, proprio per i motivi di cui sopra. E quindi, potevano le (St)Renne di Natale restare indietro e non dedicare un capitolo intero all'argomento? Eccertochenno, è la risposta: e così, ne abbiam raccolte 4, due di carne, una di pesce ed una per vegetariani doc, a conferma di come le terrine mettano davvero tutti d'accordo.
Patè di Carne alle Noci
E' la ricetta più famosa di mia suocera, quella che io preferisco in assoluto e che da anni "stende" tutti quelli che la assaggiano. Anzi, ormai è stata adottata un po' dappertutto ma, fidatevi, è davvero il jolly per tutte le occasioni. L'abbiamo già pubblicata, qui, per cui non sto a ripetere dosi e consigli- se non quello di prepararla, al più presto.
per 6 persone
300 g di salmone
300 g di pesce a carne bianca (nasello, merluzzo)
4 uova
300 cl di panna liquida
20 g di zenzero fresco
4 steli di erba cipollina
2 spicchi d'aglio
un'arancia
un limone verde
olio EVO
sale e pepe
Eliminate le lische del persce a carne bianca con una pinzetta. Mondate e tritate finemente lo zensero e l'aglio e fateli dorare leggermente in una padella antiaderente con un po' d'olio d'oliva. Frullate il salmone con due uova e 150 ml di panna e, separatamente, il pesce bianco, con le altre due uova e la panna restante. Sbucciate il limone e l'arancia e sbollentatene le scorze. Tritate l'erba cipollina, unitela al soffritto di aglio e zenzero e aggiungete al preparato di pesce bianco. Aggiustate di sale e pepe. Profumate il salmone con le scorze sbollentate ed il succo di mezza arancia e mezzo limone verde, salate e pepate. Ungete lo stampo e riempitelo con la farcia disposta a strisce alternate, l'una accanto all'altra- salmone, pesce bianco, salmone, pesce bianco- invertendo l'ordine nello strato successivo- pesce bianco, salmone, pesce bianco, salmone), in modo da creare un motivo a scacchiera. Cuocete in forno a bagnomaria a 180 gradi per 40 minuti. Si può servire sia tiepida che fredda.
Terrina di Salmone allo Zenzero
per 6 persone
300 g di salmone
300 g di pesce a carne bianca (nasello, merluzzo)
4 uova
300 cl di panna liquida
20 g di zenzero fresco
4 steli di erba cipollina
2 spicchi d'aglio
un'arancia
un limone verde
olio EVO
sale e pepe
Eliminate le lische del persce a carne bianca con una pinzetta. Mondate e tritate finemente lo zensero e l'aglio e fateli dorare leggermente in una padella antiaderente con un po' d'olio d'oliva. Frullate il salmone con due uova e 150 ml di panna e, separatamente, il pesce bianco, con le altre due uova e la panna restante. Sbucciate il limone e l'arancia e sbollentatene le scorze. Tritate l'erba cipollina, unitela al soffritto di aglio e zenzero e aggiungete al preparato di pesce bianco. Aggiustate di sale e pepe. Profumate il salmone con le scorze sbollentate ed il succo di mezza arancia e mezzo limone verde, salate e pepate. Ungete lo stampo e riempitelo con la farcia disposta a strisce alternate, l'una accanto all'altra- salmone, pesce bianco, salmone, pesce bianco- invertendo l'ordine nello strato successivo- pesce bianco, salmone, pesce bianco, salmone), in modo da creare un motivo a scacchiera. Cuocete in forno a bagnomaria a 180 gradi per 40 minuti. Si può servire sia tiepida che fredda.
Terrina di Roquefort e Pain d'Epices
per 6 persone
200 g di roquefort
100 di burro a temperatura ambiente
1 gambo di sedano
3 fette di pan di spezie tagliato nel senso della lunghezza
Tostate le fette di pan di spezie, tagliate il sedano a dadini, schiacciate il roquefort con la forchetta ed incorporatevi il burro, mescolando bene. Unitevi il sedano a dadini e spalmate con questo composto due fette di pan di spezie, avendo cura di fare uno strato uniforme. Sovrapponetele e chiudete con la terza fetta. Lisciate con una spatola il ripieno che fuoriesce, avvolgete la terrina nella pellicola e tenete in frigo per almeno un'ora, prima di servirla.
Altra ricetta già pubblicata, che però si aggiudica di diritto la riproposta, visti i meriti indiscussi guadagnati sul campo- o meglio: su tutte le tavole- in questi anni. Fossi in voi, non mi farei ingannare dall'aggettivo "rustico" che è nel nome o, quanto meno, non lo prenderei alla lettera. Penso che il riferimento sia alla grana grossa di queste carni, che non vengono frullate a mo' di patè ma "si sentono" al palato: a parte questo, infatti, non ha nulla da invidiare alle sue colleghe più pretenziose ed ogni volta che l'abbiamo servita, anche in pranzi seduti, ha sempre riscosso un grandissimo successo. In più, si sposa bene con le salse: alla senape, per esempio o alle pesche e zenzero, ultima creazione che prometto di rifilarvi appena trovo il famigerato foglietto dove l'ho trascritta.