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martedì 19 giugno 2012

J. Robuchon - Petit Pots alla Lavanda, per riconciiarci coi Francesi

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Prima di incontrare l'ingegnere, una delle mete più gettonate dei miei viaggi era la Francia. Non Parigi, città a cui mi lega oggi un amore tardivo e malinconico, ma che da giovane ho sempre trovato o troppo arrogante o troppo ruffiana, ma la Francia intera. Non si trattava solo di ovvie ragioni di vicinanza: anche se con la Provenza e la Costa Azzurra amichevolmente del tu, ero talmente rapita dalle bellezze di tutte le regioni di questo Paese che, appena possibile, mi munivo di cartina, guide e indirizzi giusti e partivo per uno di quei massacranti tour de force che a casa mia- e per fortuna, solo da me- si chiamano viaggi. 

lunedì 12 dicembre 2011

Tisane, elisir (impacchi) e pozioni.....la Borragine

Di Daniela

tisane

Dal momento che stamani vi ho parlato della borragine e delle sue proprietà, ho pensato di darvi ora un paio di idee per l'utilizzo di questa pianta, che nel periodo natalizio, si trova con più facilità sui mercati.
Numerosissime dicevamo, le possibilità del suo utilizzo in cucina: da croccanti frittelle dorate, a frittate e minestre e paste di ogni genere.
Ma anche in erboristeria il suo uso è considerevole: qui di seguito vi lascio le ricette di due tisane, adattissime a fronteggiare la stagione, fisicamente ed emotivamente e di un ottimo impacco purificante per la pelle; date un'occhiatina, non si sa mai : nelle sere d'inverno una tazza fumante fa sempre piacere...
Mi raccomando, non raccogliete le piante ed erbe non ben identificate o poco conosciute, specialmente in luoghi molto transitati o in terreni che potrebbero essere contaminati da sostanze inquinanti.
Nel dubbio, la cosa migliore è procurarsi le erbe in erboristeria!


borragine1
Tisana contro la depressione

30 gr Borragine fiori e foglie
40 gr Equiseto
10 gr Lavanda fiori
20 gr Fieno greco semi

Bere due/tre tazze al giorno preparate lasciando a macerare tutta la notte 3 cucchiai in un litro d'acqua, portare a bollore e lasciare infusione 10 minuti quindi filtrare e bere dolcificando con miele di girasole.

Da www.cinese.com

Tisana per la cura dell'influenza 

una manciata di Sambuco (fiori)
una manciata di Regina dei prati
una manicata di Polmonaria (foglie)
una manicata di Tiglio
una manicata di Borragine

Miscelare gli ingredienti, quindi prelevarne un cucchiaino da caffè del composto e lasciare in infusione, per 10 minuti, in una tazza di acqua bollente. Filtrare e bere una tazza di questa tisana più volte al giorno.

Da Infusi e tisane della salute (C. Doati e C. Ferraris, Medialibri distribuzione srl, 2007)

"Gli impacchi per il viso hanno la capacità di aumentare l'irrorazione superficiale della cute, svolgono un'azione rinfrescante e puliscono i pori in profondità. Con l'uso di particolari infusi di fiori ed erbe, l'impacco può essere personalizzato per i diversi tipi di pelle e, quindi, per ogni esigenza. Gli impacchi per il viso hanno effetti diversi a seconda della temperatura del liquido: gli impacchi caldi rilassano e preparano ai trattamenti estetici, stimolano la naturale produzione di sudore facendo si che la pelle si disintossica e si possono prevenire acne e comedoni; gli impacchi freddi ravvivano la pelle e le donano un colorito rosato. Impacchi con borragine L'azione sudoripara della borragine aiuta la pelle del viso ad eliminare in modo efficace le impurità e le tossine. La pianta è rinomata, inoltre, per le sue proprietà depurative."

Da www.inerboristeria.com

Impacco contro l'Acne

80 g di foglie di borragine,
1 litro di acqua.

Bollire per 12 minuti le foglie di borragine nell’acqua, lasciar intiepidire il preparato e filtrare accuratamente. Usare il decotto come tonico disinfettante per applicazioni esterne, utilizzando compresse di garza imbevute del liquido. L’azione antisettica della borragine aiuterà a sfiammare e a depurare la pelle colpita da acne

Da gold.libero.it

Buona serata a tutti
Dani

lunedì 16 maggio 2011

shortbread alla lavanda per IL PIATTO STORICO

Di Daniela
Scroll down for English version

Vi ripropongo la ricetta degli shortbread per la rubrica il piatto storico, perché la pagina originale è scomparsa dal nostro blog per colpa di Blogger, che, non contento di tutte le difficoltà ed interruzioni dell'ultimo periodo, ha trovato i nostri shortbread talmente buoni che se li è mangiati con tutta la loro  storia!!!
lavender shortbread
GLI SHORTBREAD

Gli shortbread sono un tipo di biscotto d'origine scozzese (in lingua Scozzese: Shoartbreid),  non lievitato (cookie), che viene tradizionalmente preparato con una parte di  zucchero bianco, due parti di burro e tre parti di farina d'avena..Oggi si usa comunemente la farina bianca al posto di quella d'avena, anche se qualche volta, per variarne consistenza e friabilità si ricorre a percentuali di altre farine, in particolare riso e mais. Se vorrete quindi preparare uno shortbread dal sapore più medievale o elisabettiano dovrete solo aggiungere un po’ di farina di avena macinata finemente nel vostro impasto!
La  storia di questi biscotti è antica quanto la cucina che li ha creati.
blair castle
La cucina scozzese è sempre stata autonoma rispetto a quella a Inglese. La prima, infatti,  rimasta isolata nel nord della Gran Bretagna, lontana dai Romani che hanno influenzato la seconda in qualche misura, si è sviluppata autonomamente. La prima grande influenza sulla cucina Scozzese è stata quella francese alla corte della Regina Maria Stuart . La regina Vittoria e il principe Alberto hanno acquisito Balmoral nel 19 ° secolo e mentre hanno portato con loro il cibo ricco della corte inglese, avevano anche il desiderio di far servire ai loro ospiti più illustri Inglesi e non solo, piatti tradizionali scozzesi .

La cucina Scozzese e i suoi cuochi sono sempre stati celebri per le loro zuppe (zuppa di pomodoro al vino rosso, la “Cock-a-Leekie Soup”, la zuppa di cavolfiore e cheddar, il brodo scozzese per esempio),


gli haggis (un insaccato molto sporito , piatto tradizionale scozzese da sempre, a cui, il grande poeta scozzese Robert "Rabbie" Burns ha addirittura dedicato un’ode) e i loro prodotti da forno, in particolare focaccine, frittelle, torte di frutta, biscotti d'avena e frollini.
La storia di shortbread inizia con un "pane biscotto" medievale. Gli avanzi di pane venivano messi in forno ad asciugarsi fino a quando non diventavano un prodotto croccante simile alle nostre fette biscottate e primo biscotto, nel senso di cotto due volte. A poco a poco il lievito nel pane è stato sostituito dal burro, così legata alla cultura contadina dell’allevamento di bestiame presente in Scozia e così a poco a poco il pane si è trasformato in un frollino!
“Per la preparazione di pasta frolla e torte, il burro è stato inizialmente un’alternativa alla panna fresca, ma alla fine l'ha sostituita, perché ha un più alto e concentrato tenore di materia grassa, ed era più facilmente conservato ed immagazzinato ... Ciononostante il burro è apparso in una parte relativamente piccola dei piatti nei libri di ricette medievali, che sono state scritte principalmente da e per i cuochi della nobiltà. Fu solo in epoca Tudor che l’ emergente classe media, che non disprezzava il burro come il cibo dei poveri, cominciò a usarlo liberamente in ogni ambito possibile di cucina, stabilendo una tendenza che sarebbe durata per circa duecento anni. " (Da ---Food and Drink in Britain: From the Stone Age to the 19th Century, C. Anne Wilson [Academy Chicago:Chicago] 1991 (p. 161-164)
Così si crea lo shortbread : inizialmente era considerato un lusso e riservato alle occasioni speciali come Natale e capodanno (Hogmanay), preparato in forme rotonde e grandi che simboleggiavano il sole (Si tratta di una residuo delle antiche torte di Capodanno che erano i simboli del sole). Ma in particolare era riservato ad un’occasione speciale: una torta di shortbread decorata veniva rotta sulla testa della giovane sposa che stava per entrare nella sua casa, per augurarle prosperità . Questi frollini tradizionali scozzesi erano già ben conosciuti prima del XII secolo con il nome di Petticoat Tails (divennero poi i favoriti di Maria Stuart) nella loro forma originale che prende probabilmente il nome dalle pesanti e ricche sottovesti (tallis) in auge durante il regno di Elisabetta prima che si creavano proprio così, ovvero accostando tanti triangoli fino a formare un cerchio. Esattamente una delle 3 forme classiche degli shortbread. 
à L'ORANGE10
Le altre due forme consentite sono  quella rotonda individuale ("Rounds Shortbread"), 
shortbread
oppure una spessa lastra rettangolare tagliata in "dita".
shortbreads

In occasioni di festa può essere decorata con strisce multa di buccia d'arancia o di limone e piccoli confetti. Nelle Isole Orcadi e Shetland, è chiamata Bride's Bonn, ed è preparato con l'aggiunta di una piccola quantità di semi di cumino. I bordi sono tradizionalmente a  "intaglio", ottenuti  pizzicando con le dita la parte e sterna del dolce: questo per  simboleggiare i raggi del sole, seguendo un'antichissima culto tradizione  del disco solare.

Ancora un dato curioso: l'origine del nome shortbread. Secondo il Dizionario Inglese di Oxford, la definizione di "Short" (definizione n. 20) è: “ di sostanze commestibili: friabile, che si sbriciola facilmente. Questo descrive il processo di creazione di biscotti frollini. Secondo John Ayto, il termine "pasta frolla" risale solo fino all'inizio del XIX secolo. E da qui deriva anche la parola shortening : si definisce così un grasso semisolido utilizzato nella preparazione del cibo, particolarmente i prodotti da forno, così chiamato perché crea una consistenza friabile (come negli shortbread). Può essere un grasso animale o vegetale. Da qui viene anche il termine "shortening" che può essere usato in modo più ampio da applicare a qualsiasi grasso venga utilizzato per la cotturache sia  solido a temperatura ambiente, come  burro, lardo, strutto e margarina.
Ancora due curiosità sugli shoertbread :
Il 6 gennaio di ogni anno è La Giornata Nazionale degli Shortbread .
Lo Shortbread è stato  classificato come un pane dai fornai per evitare di pagare l'imposta locale sui biscotti!! Tutto il mondo è paese……

http://www.foodtimeline.org/foodcookies.html


SHORTBREAD ALLA LAVANDA
di Maryeileen
lavender shortbread
La ricetta originariamente prevedeva un' altra forma ma io ho preferito le "dita". Ho seguito le indicazioni finali degli shortbread ai semi di papavero di Ale
Ingredienti
• 340 gr di burro, ammorbidito
• 150 gr di zucchero bianco
• 30 gr di zucchero a velo setacciato
• 2 cucchiai di lavanda fresca tritata finemente
• 1 cucchiaio di foglie di menta fresca
• 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
• 280 gr di farina
• 60 gr di amido di mais
• 1 / 4 cucchiaino di sale
lavender shortbread

Indicazioni
1. In una ciotola media, mescolate il burro, lo zucchero bianco e lo zucchero a velo 'fino ad avere un composto leggero e spumoso. Unite la menta, la lavanda, e la scorza di limone. Unite la farina, l’amido di mais e il sale, amalgamate bene il tutto. Dividete la pasta in due palle, avvolgetela nella pellicola e appiattitela fino a circa 1 cm di spessore. Mettete in frigorifero a rassodare per circa 1 ora.
lavender shortbread
2. Preriscaldare il forno a 165 ° C. Su una superficie leggermente infarinata, stendete la pasta in un rettangolo stenderlo con un mattarello su un foglio di carta da forno, dando la forma di un rettangolo, alto circa un cm. Mettere il foglio con l'impasto su una teglia da biscotti e infornare a 160 gradi per 30 minuti. Qualche minuto prima che sia cotto, sfornare e, con un coltello, incidete l'impasto con tanti tagli perpendicolari, in modo da formare tanti rettangolini. Rimettere in forno per pochi minuti.
E' essenziale perché i biscotti si mantengano morbidi che vengano sfornati quando la pasta è ancora chiara, senza farla biscottare in nessun modo.
Lasciar raffreddare, poi tagliare lungo le linee, formando i biscotti, procedendo con cura: la pasta è friabilissima e rischia di rompersi.
Si conservano benissimo fino ad una settimana in una scatola di latta.... se riuscite a non mangiarli prima! Perfetti per accompagnamento ad una semplice crema pasticcera o da soli con una bella tazza di tea
Buona giornata
Dani



LAVENDER SHORTBREAD COOKIES
lavender shortbread
Ingredients
• 1 1/2 cups butter, softened
• 2/3 cup white sugar
• 1/4 cup sifted confectioners' sugar
• 2 tablespoons finely chopped fresh lavender
• 1 tablespoon chopped fresh mint leaves
• 1 teaspoon grated lemon zest
• 2 1/2 cups all-purpose flour
• 1/2 cup cornstarch
• 1/4 teaspoon salt
lavender shortbread
This tasty recipe uses a different shape for shortbread ... I preferred to prepare them shaped as fingers ....
Directions
1. In a medium bowl, cream together the butter, white sugar and confectioners' sugar until light and fluffy. Mix in the lavender, mint and lemon zest. Combine the flour, cornstarch and salt; mix into the batter until well blended. Divide dough into two balls, wrap in plastic wrap and flatten to about 1inch thick. Refrigerate until firm, about 1hour.
2. Preheat the oven to 325 degrees F (165 degrees C). On a lightly floured surface, roll the dough out to 1/4 inch thickness. Cut into shapes with cookie cutters. Cookie stamps will work well on these too. Place on cookie sheets.
3. Bake for 18 to 20 minutes in the preheated oven, just until cookies begin to brown at the edges. Cool for a few minutes on the baking sheets then transfer to wire racks to cool completely.
Have a nice day
Dani

martedì 22 giugno 2010

La lavanda, la panna cotta e la composta di albicocche e lavanda

LA LAVANDA
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(Notizie raccolte leggendo qua e là tra questi siti : www.elicriso.it, http://it.wikipedia.org, www.giardinaggio.it, www.globalnet.it/erbe, www.thais.it/botanica, www.museedelalavande.com, www.intrage.it)

Oggi parliamo un po' della lavanda.... E' una piantina che io trovo assolutamente meravigliosa per la sua bellezza, certo, per il colore brillante, dalla sfumatura particolare, ma anche per la sua incredibile utilità. E' talmente celebre che esiste, in Provenza ovviamente, a 20 km da Avignone, un Musée de la Lavande, che contiene tutto ciò che riguarda questa pianta. Partiamo dal suo nome: deriva dal latino lavare, e ricorda l'uso che di lei facevano i Romani, e cioè la utilizzavano per profumare l'acqua dei bagni e come detergente. Avete un'idea. poi, di quanto si possa fare con i suoi fiori? Cominciamo allora :
. le inalazioni di infuso di lavanda calmano il raffreddore, la tosse e hanno un'azione positiva per chi ha problemi respiratori.
. I risciacqui con infuso di lavanda hanno un'azione disinfettante per la bocca e sono rinfrescanti per l'alito.
. L'infuso di lavanda viene usato per risciacquare i capelli grassi e l'olio, applicato al cuoio capelluto, massaggiando delicatamente, facilita la crescita dei capelli.
. Con la lavanda si preparano anche dei tonici astringenti per i pori dilatati della pelle. (Chi desidera un'acqua di lavanda fatta in casa deve porre 30 grammi di fiori appena raccolti in mezzo litro d'alcool a 32°e lasciarli macerare per un mese, quindi filtrare il tutto).
. Il miele di lavanda molto adatto per curare le affezioni broncopolmonari.
. I fiori della Lavanda mantengono a lungo il loro profumo tanto che vengono normalmente conservati in sacchetti di mussola o tela per profumare la biancheria. La lavanda è stata ed è l'elemento base per la preparazione dei pot-pourri fin dal lontano 1700. Dopo la raccolta che deve essere fatta raccogliendo l'infiorescenza con tutto il fusto, si fanno seccare in mazzi appesi a testa in giù, in luoghi ventilati ed ombrosi in quanto il sole scolorirebbe i fiori. Si possono anche conservare in ciotole per profumare la casa.

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. I fiori freschi vengono invece utilizzati per estrarre gli oli essenziali : la lavanda contiene, infatti, oli essenziali molto attivi che che le regalano il suo profumo caratteristico e sono prodotti da ghiandole, localizzate in tutte le parti verdi della pianta (fiori, foglie e gambi) ma particolarmente concentrati nei fiori. Questi olii le conferiscono proprietà
. antisettiche,
. disinfettanti,
. vasodilatatrici,
. cicatrizzanti,
. diuretiche,
. antinevralgiche, ottime per i dolori muscolari e artritici ed è considerata anche . un leggero sedativo.
E' perfetta quindi anche per fare bagni tonificanti e rilassanti versando qualche goccia di olio essenziale nell'acqua calda: scioglie le tensioni muscolari dando tono al corpo.
Nell'antichità la lavanda era usata non solo per il suo profumo e per l'igiene personale ma anche come disinfettante: nel Medioevo e fino al 1700 si cospargevano e si strofinavano i pavimenti utilizzando la lavanda come disinfettante.

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La spiga è considerata un amuleto contro le disgrazie ed i demoni e si dice che sia anche un talismano per portare prosperità e fecondità. Siete nati nel segno dell'Ariete ? La lavanda è la vostra essenza astrale!
Per la cromoterapia il suo colore è considerato composto da una combinazione del profondo blu della devozione e del chiaro pensiero logico e delle tracce più tenui del rosso stabilizzatore ed è associato con il chacra frontale, e sviluppa l'intuizione, la percezione extra sensoriale, il pensare ed è associato alla luce. Nel linguaggio dei fiori alcuni riportano significa "buona fortuna"
In aromaterapia, viene utilizzata come antidepressivo, tranquillizzante, equilibrante del sistema nervoso.
Nel significato dei fiori, ultima annotazione, la lavanda viene considerata da alcuni come un augurio di "buona foruna", mentre da altri "diffidenza" per via delle attenzioni che è meglio porre nel coglierla grazie ad api e calabroni, che la amano molto, o "il tuo ricordo è la mia unica felicità!" o ancora "distacco": c'è un bel po' di confusione , vero?
Allora per togliervi ogni incertezza, vi propongo 2 ricette con questo splendido fiorellino che spero vi rilassino.. Si tratta di due dolci al cucchiaio, entrambi buonissimi ed entrambi molto profumati. Il primo è una prosecuzione del post sulle panne cotte : si tratta di una morbida

PANNA COTTA ALLA LAVANDA
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L'idea originale penso sia di S. Rugiati, ma io ho preso l'idea dalla bellissima realizzazione di Rita di Cucina in simpatia con una piccola variante personale
Gli ingredienti sono:
400 gr di panna
100 gr di latte
150 gr di yougurt bianco magro
60 gr di zucchero (io ho usato, invece 50 gr di zucchero alla vaniglia per dare il profumo di vaniglia, mantenendolo leggero)
1 e 1/2 cucchiaio di fiori di lavanda (8-10 spighe di lavanda fresca circa)
15 gr di colla di pesce (io ne userei però 10-12 gr perchè con la dose segnalata la panna cotta viene molto soda e a me piace un po' più morbida)
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Mescolate insieme gli ingredienti liquidi, aggiungete 60 gr di zucchero e mescolate fino a scioglierlo bene. Rita ha aggiunto dopo i suoi fiori di lavanda, io invece ho preferito unirli qui, per permettere che cedessero ancora più profumo al composto di panna.
Mettete in una casseruola e sul fuoco non troppo forte e fate scaldare bene. Spegnete il fornello. La ricetta prevede ora l'aggiunta di semi di vaniglia, ma io li ho omessi avendo già usato zucchero alla vaniglia e del cucchiaio e mezzo di fiori di lavanda, che ho già inserito. Lasciate che il composto acquisti gli aromi raffreddandosi e poi quando diventa tiepido aggiungete i 15 gr. (10-12 gr. NdR) di gelatina lasciata in ammollo in acqua fredda; mescolate e passate il tutto attraverso un colino per togliere i fiorellini (volendo potrete aggiungerne qualcuno fresco, per dar colore al tutto). Trasferite nei soliti bicchierini , o in coppette o in qualunque cosa vi suggerisca la fantasia. Lasciate rapprendere in frigo per un paio d'ore o anche meno, se le vedete già sode.
Decoratele con una spighetta di lavanda e servite.
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La seconda ricetta invece fa parte di quelle del déjà vu e precisamente si tratta di

COMPOSTA DI ALBICOCCHE CON FIORI DI LAVANDA E PANNA MONTATA
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Per 4 persone
  • 300 gr di albicocche
  • 25 cl di panna liquida
  • 8 steli di lavanda in fiore
  • ½ limone giallo
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 1 cucchiaio di zucchero (meglio se di canna)
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo

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Pesate le albicocche piuttosto mature, lavatele accuratamente, dividetele a metà togliete il nocciolo e mettetele in un tegamino con il succo del mezzo limone, lo zucchero e l’aceto balsamico.
Staccate i fiorellini da 4 degli 8 steli che avete, sciacqua teli e aggiungeteli al composto.
Una piccola avvertenza: la lavanda, specialmente se è quella del vostro giardino appena colta, è molto profumata ed aromatica… decidete quindi voi quante spighe usare. Io ho trovato sufficienti i fiorellini di 2 sole spighe.
Un discorso simile vale per lo zucchero: la quantità varia a seconda dei gusti personali.
Fate cuocere il tutto per circa 15 minuti.
Trascorso il tempo la composta è pronta . Appena comincia a raffreddare, mettetela nei bicchieri che avrete scelto.
Ora montate la panna con lo zucchero a velo e, con questa, coprite la composta, decorando con qualche fiore di lavanda .
Servite accompagnando ogni bicchiere con una spiga, lasciando che il profumo preannunci la delicatezza del gusto.
P.S. Piccolo suggerimento: provatelo anche in alternativa con il gelato al fior di latte....... è eccellente!!!

Buon appetito

Dani

LAVENDER PANNA COTTADSCF5163

The ingredients are:
400 grams of cream
100 grams of milk
150 grams of white fat yogurt
60 g sugar (I used instead of sugar 50 g vanilla sugar to give the scent of vanilla, keeping it light)
1 and 1 / 2 tablespoon of lavender flowers (8-10 stalks of fresh lavender approx)
15 gr of gelatine (I think that 10-12 g could be enough)

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Mix together liquid ingredients, add 60 grams of sugar and stir well to dissolve. Rita added its lavender flowers later, while I preferred to add them now, gave way to allow the scent to mix with the cream.
Place in a saucepan on the heat to warm it well. Turn off the heat . The recipe now requires the addition of vanilla seeds, but I omitted them because I had already used vanilla sugar and ½ tablespoon of lavender flowers, which I have already added. Let the mixture cool and when it becomes lukewarm, add 15 gr. (10-12 grams. Ed) of gelatine soaked in cold water, stir and strain the whole through a sieve to remove the flowers (if you want, you can add some fresh flowers to give colour to the panna cotta). Pour the panna in the usual cups, or bowls or whatever suggest you your fantasy. Leave in the fridge for a couple of hours.
Decorate with a braid of lavender and serve.

The secon recipe is

STEWED APRICOTS WITH LAVENDER FLOWERS AND WHIPPED CREAMDSCF5032

300 g apricots
25 cl cream
8 stems of lavender in bloom
½ lemon yellow
1 tablespoon balsamic vinegar
1 tablespoon sugar (preferably cane)
1 tablespoon sugar
Weight mature apricots, wash thoroughly, cut them in half, remove the core and put them in a saucepan with the juice of half a lemon, sugar and balsamic vinegar.
Unplug the flowers from 4 of the 8 stalks, rinse cloth and add to mixture.
A small warning: lavender, especially if your garden is freshly picked, it is very fragrant and aromatic ... then you decide how to use oars. I have found sufficient the flowers of only 2 stalks.
Something similar is true for sugar: the amount varies according to personal taste.
Cook everything for about 15 minutes.
After this time the compost is ready. Just beginning to cool, put in the glasses you have chosen.
Now whip the cream with icing sugar and, with it, cover the compost, decorating with some lavender flowers.
Serve each glass with a stalk, leaving the scent announcements delicacy of flavor.
P.S. Small suggestion: Try it with ice cream as an alternative to whipped cream ....... is excellent!

Bon appetit
Dani

martedì 9 giugno 2009

le polpettine di caprino ai 3 sapori e le cene di fine anno scolastico

Di Daniela

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L’estate sono certa, prima o poi, arriverà…… diciamo che il calcolo delle probabilità ci conforta in questa speranza… tanto per far felice Alessandra, vi dirò anche che, PROBABILMENTE, dopo la primavera sarà la volta l’estate!!!! Ecco , stabilito che così le cose devono andare, nel frattempo , attendendo che arrivi il momento di abbronzarsi in spiaggia, piuttosto che di camminare per i sentieri di montagna, noi genitori ci si prepara con le cene di classe!!!
Su la mano chi è riuscita ad evitarle!!!! Sono una specie di evento imprescindibile di ogni anno, e se anche per stanchezza, mancanza di voglia o semplicemente di interesse, voi non voleste partecipare (non sempre si ha la fortuna di avere genitori “colleghi di classe” simpaticissimi o almeno piacevoli commensali) i vostri pargoli insorgerebbero uniti al grido di :”no, la cena di classe non si può perdere” e quindi più o meno obtorto collo, tanto vale dire subito si.
Se poi invece siete tra i fortunati di cui parlavo prima, quelli cioè con classe simpatica con cui confrontarsi , allora la cena è una piacevolissima maniera di passare una serata un po’ più chiassosa del solito, con un po’ di imbarazzo iniziale, magari, ma poi con un bel cumulo di chiacchiere e di commenti su comuni aspetti comuni della vita dei nostri ragazzi!
Ieri sera avevo la cena della classe della mia 2° figlia. Un’altra mamma di mia conoscenza (eh eh eh ! Vero Ale?) mi ha tirato quello che, da che mondo è mondo, si chiama pacco e, complice il ritorno glorioso di suo marito “l’ammutinato” da trasferta internazionale, non è venuta, affidandomi però la creatura sua. Quindi siamo partite noi tre e, in macchina, durante il viaggio detta creatura ha parlato ininterrottamente con la mia, inframmezzando il discorso con “ mamma mia, come soffro! Non avresti un altro fazzolettino da darmi? Ho trooooooppo un attacco di allergia!!!! Ora che ci penso forse soffro anche la macchina!! Ma quante curve ci sono?” con la sua compare, figlia mia, che rispondeva a tono, talora consolando, talora riportando episodi di vita vissuta sui suoi attacchi allergici dovuti al pelo del cane e peggiorati dal fumo delle sigarette. Un delirio di sofferenze intensissime, frammiste a risate legate a commenti subitanei su fatti accaduti a scuola, professori crudeli e saggi impossibili affrontati con stoica serenità!!! Se aggiungete che a ciò si è unito un percorso finale di 5 km su strada larga esattamente quanto la mia macchina, in salita, in mezzo ai boschi, a DOPPIO SENSO DI CIRCOLAZIONE, incolonnata con gli altri genitori, con incontro aggiuntivo di alcune vetture che pretendevano di scendere mentre noi salivamo, potrete immaginare la mia testa all’arrivo!!!!
Per fortuna il resto della serata si è svolto poi bene, tra chiacchiere piacevoli con “vecchi” amici e nuove conoscenze ( e, si, qualche canto corale tipo dialettale, che le mamme assenti di cui parlavo all’inizio, hanno ascoltato mentre parlavano al cellulare con me), unito alla gioia di una vista bellissima, di un’assoluta tranquillità del luogo isolato (e intendo proprio isolato) e un meraviglioso e inaspettato luccichio di migliaia di lucciole che si muovevano tra gli alberi e sui prati intorno al ristorante!!! Uno spettacolo magico, da fiaba, come non ne vedevo più da anni!
Devo dire che anche il cibo non era niente male, e data la temperatura esterna, forse anche una polenta taragna non avrebbe sfigurato!!
Io invece in quest’occasione vi proporrò qualcosa di decisamente più fresco ed estivo e veloce da preparare che spero vi piacerà, anche perché è semplicissimo, ma di sicuro effetto scenico.
LE POLPETTINE DI CAPRINO AI 3 SAPORI (3 flavours goat's cheese balls)

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La base delle 3 ricette è ovviamente il formaggio caprino e con uno di 80 gr. mediamente vengono fuori 3 /4 palline “monodose”. Quindi per una 15ina di polpettine considerate (Ornella ancora tu!!) grossomodo :

  • 4 o 5 caprini da 80 gr. l’uno
  • 12/15 mandorle sgusciate
  • 2 steli di lavanda
  • 1 grattatina di radice di zenzero (facoltativa)
  • 12/ 15 noci
  • 1 peperoncino rosso ( i miei splendidi , dono di mia cognata, vengono dalla costiera amalfitana)
  • 10 foglioline di salvia
  • 12 nocciole sgusciate
  • Pepe meglio se un miscuglio di vari pepi
  • sale, olio e.v.o..

Dividete il formaggio in tre ciottolino e condite
la prima con olio, poco sale e un pizzico di radice di zenzero.
La seconda sale (poco), un pizzico di peperoncino tritato e olio e.v.o.
La terza con sale (poco), il miscuglio di pepi e le foglioline di salvia tritate.

Naturalmente le proporzioni tra gli ingredienti devono essere adattate al vostro gusto personale.....
In tre piatti preparate rispettivamente un trito di mandorle mescolate a fiori di lavanda lavati e asciugati , un trito di noci e uno di nocciole.

Ora ungetevi bene le mani con l’olio e recuperate da ogni ciotolina la quantità di formaggio necessaria per ottenere in totale 4 o 5 palline, scegliete la dimensione che preferite, e poi passarele prime nel trito di mandorle,

Collage di Picnik

le seconde in quello di noci e


Collage di Picnik

le terze nel trito di nocciole

Collage di Picnik


GIA’ fatto? Si, proprio come nella pubblicità televisiva, già finito! E sono ottime servite su delle gallette di mais o dei crostini ( e noi li abbiamo ritagliati con forme per biscotti diverse) di pane ai cereali o, come nel mio caso, al farro, preparato in casa nella macchina del pane, con

    350 gr di farina di farro

    225 ml di acqua

    5 gr di olio e.v.o.

    5 grammi di zucchero

    5 gr di sale

    10 gr di lievito di birra fresco

Quelle alla lavanda si sposano benissimo anche con un filo di miele allo zenzero delle 5 terre, delicato e aromatico.
Non vi resta che provarle e farmi sapere se vi sono piaciute
A presto

P.S Ho scordato di citare la fonte autorevole di queste ricette squisite, che io mi sono limitatata a ritoccare qua e la, ma che nella sostanza sono un tributo a Marianne Paquin, eccellente ispiratrice
monterossina 056


Daniela


sabato 6 giugno 2009

I mesi, gli esami e il fiore di lavanda

Di Daniela

È noto a tutti che, durante l’anno, ad ogni mese corrisponde un “contenuto” speciale, che di solito varia da famiglia a famiglia o da persona a persona, e dipende dai diversi ritmi e dai diversi interessi di ognuno, dalla presenza o meno di figli ecc. ecc.
Per ciò che riguarda la mia vita, la prima parte dell’anno potrebbe essere descritta così:
gennaio è il mese della befana e della neve
febbraio è quello della settimana bianca
marzo è quello della pioggia e dei raffreddori
aprile quello della stanchezza cronica e della voglia di dormire
maggio delle rosee dei fiori in generale
e giugno… giugno è quello degli esami!
Oddio, non che gli esami non ci ossessionino anche durante il resto dell’anno, come ben sa chi ha una figlia che :”oddio mamma non so niente, non ce la farò mai, mai e poi mai “ oppure una nipote, nonché figlioccia, tipo: “ non posso proprio riuscirci , non ci capisco niente, non mi laureerò mai (e naturalmente si laureerà questo luglio ndr).

Però Giugno, specialmente da alcuni anni a questa parte, proprio non si può sopportare: è un concentrato terribile di prove ed esami di ogni tipo e, oramai, viene atteso con terrore, vissuto con ansia e superato con un enorme sospiro di sollievo.
Questo giugno non è diverso dagli ultimi che abbiamo vissuto: da qua alla fine del mese ci aspettano una cosa come 4 prove di cui una multipla, e, data la stanchezza del momento e il caldo, ci dobbiamo aiutare con qualunque cosa ci possa dare un po’ di carica ….. beh , detto così suona proprio male…. Intendevo dire con cibi e bevande che rinfreschino e nutrano, dandoci la giusta carica per affrontare impegni odiosissimi e faticosi e il caldo. Questa che vi propongo è in verità piuttosto nutriente, ma è buona e ricca di zuccheri e con frutta di stagione ed è anche profumata e colorata il che non guasta certo!!!! Una merenda super ricca o il sostituto di un pranzo molto gustoso. Insomma,come sempre, provatela e fatemi sapere!!!

COMPOSTA DI ALBICOCCHE CON FIORI DI LAVANDA E PANNA MONTATA
(stewed apricots with lavender flowers and whipped cream)

miste 089



Per 4 persone

  • 300 gr di albicocche
  • 25 cl di panna liquida
  • 8 steli di lavanda in fiore
  • ½ limone giallo
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 1 cucchiaio di zucchero (meglio se di canna)
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo

Pesate le albicocche piuttosto mature, lavatele accuratamente, dividetele a metà togliete il nocciolo e mettetele in un tegamino con il succo del mezzo limone, lo zucchero e l’aceto balsamico.
Staccate i fiorellini da 4 degli 8 steli che avete, sciacqua teli e aggiungeteli al composto.
Una piccola avvertenza: la lavanda, specialmente se è quella del vostro giardino appena colta, è molto profumata ed aromatica… decidete quindi voi quante spighe usare. Io ho trovato sufficienti i fiorellini di 2 sole spighe.
Un discorso simile vale per lo zucchero: la quantità varia a seconda dei gusti personali.
Fate cuocere il tutto per circa 15 minuti.
Trascorso il tempo la composta è pronta . Appena comincia a raffreddare, mettetela nei bicchieri che avrete scelto.
Ora montate la panna con lo zucchero a velo e, con questa, coprite la composta ,decorando con qualche fiore di lavanda .
Servite accompagnando ogni bicchiere con una spiga, lasciando che il profumo preannunci la delicatezza del gusto.

P.S. Piccolo suggerimento: provatelo anche in alternativa con il gelato al fior di latte....... è eccellente!!!

miste 069


A presto.

Daniela

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