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lunedì 12 marzo 2012

I Caramellati di Ada Boni: per le Donne (St)Raordinarie, che sapevano parlar di ricette

Picnik Strenne


“Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio.”
Alzi la mano chi non lo ha riconosciuto. O meglio: alzi la mano chi non possiede o non ha mai desiderato possedere questo libro che racchiude nel titolo- uno dei più indovinati di tutta la storia dell'editoria- la dichiarazione di intenti della sua autrice: non una semplice raccolta di ricette, ma la formula della serenità, la pietra focale per mantenere acceso il calore degli affetti familiari, la chiave di volta per schiudere il segreto per rendere la vita di tutti i giorni ricca di armonia e di gioia. In poche parole, Il Talismano della Felicità

lunedì 30 gennaio 2012

Panini di grano saraceno, noci e pinoli

di Daniela

Al termine di una settimana infinita, passata tra avvenimenti piacevoli, altri decisamente meno, festeggiamenti ed incontri interessantissimi, alternati a tensioni e stress vari, ci aspetta un'altra settimana faticosa da un diverso punto di vista.
Siete pronti per il grande freddo?  Sembra infatti che nei prossimi giorni sconteremo pesantemente tutte le temperature simil-primaverili che abbiamo avuto da dicembre e fino ad ora. La perturbazione sta arrivando dalla Francia e a poco a poco investirà tutta l'Italia, con temperature che saranno ancor più rigide di quelle di quest'ultimo we che già si aggiravano, perfino qui a Genova, sui 3/4 gradi e non ci lascerà fino al prossimo sabato. Certo è una prospettiva non proprio rosea...
Quindi, nel caso abbiate un po' più di tempo da passare in casa, avendo magari la possibilità di scegliere un buen retiro al calduccio, invece di un'uscita all'aperto, :-)) potreste impegnarvi nel preparare qualcosa di morbido e saporito. 
Questi panini sono ottimi e molto gustosi e si prestano ad essere imbottiti con qualunque salume, per me un'eccellente salame di cinghiale, regalo del papà (cacciatore) di un'amica, ma sono perfetti anche con un po' di dolcissima nutella... la scelta, si sa, talvolta può rivelarsi ardua......

 Panini di grano saraceno, noci e pinoli
panini

Ingredienti
300 g farina di manitoba
100 g farina di grano saraceno
100 g farina integrale
Sale quanto basta
20 g di noci circa
20 g di pinoli circa
200 ml di latte
100 g burro
25 g di lievito di birra

panini

Il procedimento è il solito : fate sciogliere il lievito in 100 ml di latte tiepido e un cucchiaino di zucchero e lasciate riposare coperto per una decina di minuti.  Appena inizia a fare le bolle e ad aumentare  di volume va bene.
Mettete il burro e la farina nell'impastatrice e fatela partire ( o iniziate a lavorarli a mano a vostro piacere)  aggiungendo il lievito sciolto nel latte .
Appena la massa avrà assorbito il liquido, aggiungete poco per volta gli altri 100 ml di latte a temperatura ambiente, sempre continuando a lavorare il tutto, in modo da avere una pasta liscia e morbida.
Ponete l'impasto a riposare in un luogo tiepido e coperto da un canevaccio, fino al raddoppio del volume (circa 1 ora e 1/2 circa).
Trascorso questo tempo riprendetelo, aggiungete anche gli altri ingredienti (pinoli e noci spezzettate e il sale ) impastando a lungo per far in modo che siano ben distribuiti e fatene palline non molto grandi (ma potete scegliere ovviamente la vostra pezzatura preferita) . Disponetele. ben distanziate fra di loro, sulla teglia  ricoperta di carta forno e lasciatele lievitare ancora per una mezz'ora in un luogo tiepido, coperte con un panno.
Trascorso il tempo necessario, infornate i panini a circa 200 °C per 12 minuti : devono essere solamente dorati, non scuri.
Se invece, come ripetiamo sempre , volete surgelarli per utilizzarli in un altro momento riducete a 10 i minuti, tenuto conto che poi, una volta scongelati, per farli riprendere perfettamente, occorre passarli in forno per un paio di minuti.
Buona giornata
Dani

mercoledì 7 dicembre 2011

Muffins "allo strudel" e un miracolo benaugurante per tutti

Di Daniela

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Finalmente ci stiamo avvicinando alle vacanze di Natale. Sinceramente quest'anno mi sembra di averne ancora più bisogno del solito, o forse è solo l'età ch avanza a farmi desiderare sempre più queste pause da passare con tutta la famiglia per staccare un po' dalla realtà di tutti i giorni, che non è che sia proprio esaltante talvolta!
Però, sarà per il momento, sarà per il desiderio di cose belle e di pensieri positivi, ma incredibilmente sono riuscita a trovare su un quotidiano una notizia che mi ha dato una sensazione bellissima e, penso, regali a tutti una speranza speciale.
foto da qui e qui
E' la storia di una giovanissima atleta Olandese, una ciclista, così capace da riuscire a vincere 2 medaglie d'argento alle ultime Para-Olimpiadi, manifestando anche un notevole dispiacere per aver mancato l'oro!
foto da qui
Monique van der Vorst, infatti, aveva avuto un problema durante un'operazione quando era appena 13enne, perdendo l'uso degli arti inferiori. Ma la passione per la bicicletta le aveva dato una speranza e, con passione e abnegazione, era riuscita a raggiungere livelli di eccellenza fra gli atleti di tutto il mondo.
Ma sembrava che a tanta bravura, entusiasmo e passione dovesse essere imposto ancora uno stop dalla sfortuna: una macchina, pochi mesi prima proprio delle Olimpiadi di Pechino, la travolse, schiacciandole due vertebre e spostando la sua immobilità, dalle sole gambe, anche alla vita. Nonostante questo riuscì a partecipare alle gare ed a vincere due medaglie d'argento.
Ma la storia non finisce qui: passa poco tempo ed un'altra macchina la centra e la butta fuori strada. Arriva in ospedale piena di escoriazioni e traumi, ma, e qui il miracolo, con un inizio di formicolio alle gambe....
E da li, in poco tempo, è nuovamente in piedi: incredulità di tutti, gioia infinita per lei e... ancora in bici: vuole partecipare alle Olimpidi di Rio De Janeiro 2016!
I medici hanno parlato di miracolo e così pure la stampa di tutto il mondo: lei ha detto solamente che si gode ogni singolo momento di questa vita nuova che il destino le ha regalato e dice che lei è semplicemente "un'atleta vera: nella testa e nell'anima!"
Più semplice di così!!! 

Muffins "allo strudel" o "Struffins"
da un'idea di Sara

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giovedì 3 novembre 2011

Il Pan co' Santi

Di Daniela

DSCF9128Se c'è una cosa bella dell'MTChallenge è la possibilità, che ci ha offerto e ci offre, di conoscervi: tramite quello che è, e rimarrà sempre, un gioco,  divertente, abbiamo scoperto tantissimi "universi paralleli", con i quali abbiamo intrecciato relazioni, spesso più che solide, di stima e in molti casi d'affetto...
Vi abbiamo scoperto appassionati come noi, con la stessa voglia di provare e di condividere ricette, notizie e tradizioni, pieni di fantasia e di estro, bravissimi, esperti e tecnicamente super in gamba : condividiamo spesso lo stesso amore per le "caccavelle", come pure quello per il prodotto naturale di nicchia. E così, sbirciando qua e la ci capita di imbatterci in ricette che ci conquistano, magari per via di un ricordo comune o di un luogo particolare... proprio come mi è successo con Il Pan co' Santi di Patty, piatto tipicamente senese, che mi ha richiamato alla mente tutti gli anni in cui trascorrevo il mese di settembre e sovente anche in parte di dicembre dai miei nonni, a Colle Val d'Elsa. Perchè anche se è un dolce che viene preparato tradizionalmente i primi giorni di novembre, già a settembre in giro si trova :-) e così pure fino a tutte le feste natalizie comprese... Quindi, senza esitazioni, l'ho immediatamente preparato per me e per la mia famiglia, che non ha avuto la fortuna di gustare l'originale. Vi dico solo questo: Patty chiude il suo post dicendo "...e cercate di non esagere." Non avrebbe potuto usare espressione migliore. Qui è sparito tutto in un nano secondo..... :-). Vi riporto fedelmente le sue istruzioni per ottenere un pane non troppo dolce, profumatissimo e leggero, senza uova nè burro nell'impasto, che vi consiglio proprio di provare.

Il Pan co' Santi 

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venerdì 9 settembre 2011

Sformatino al parmigiano e funghi porcini su letto di insalatina e noci

Di Daniela

Eccovi ancora una tornata di ricette dalle lezioni di cucina che si sono svolte questa estate a Bormio: sono  come sempre molto interessanti e ricche di suggerimenti eccellenti per la stagionalità dei prodotti utilizzati e l'originalità dei piatti proposti. A questa particolare lezione poi, che comprende un intero menù incentrato nella sua quasi totalità sui funghi freschi (solo dessert escluso), tengo in maniera particolare. Eccovi il perché. Quest'anno, per varie ragioni organizzative, non sono riuscita ad essere presente a tutte le lezioni a cui avrei voluto partecipare. Mi è dispiaciuto molto, perché trovo il tutto così divertente ed interessante e, come sapete, in aggiunta, desidero davvero condividerlo con voi: non c'è nulla che eguagli i suggerimenti di uno chef vero!  Così quando mi sono presentata la prima sera del mio soggiorno, munita come al solito di macchina fotografica, ho incontrato il giovanissimo Gaetano Farucci che già l'anno scorso vi avevo presentato nel suo ruolo di "spalla" del mitico Chef Bassi, dimagrito di un numero impressionante di chili, in gran forma e pieno di entusiasmo, che mi ha subito fatto notare che quest'anno mi ero proprio persa la sua prima lezione da protagonista con il menu intitolato “I primi funghi, ricette sfiziose”. Ho espresso il mio rammarico e lui, subito, con tutta l'esuberanza e la passione della età e della sua passione mi ha detto : "E se ti mandassi le mie ricette accompagnate della foto fatte da un'amica, ti potrebbe far piacere?" Detto fatto, email arrivata, ricette e foto salvate e ora girate a voi affinché possiate condividere con me la bontà dei suoi piatti e la passione per il cibo.
Quindi, non vi trattengo oltre e vi racconto innanzitutto l'antipasto dello Chef Gaetano Farucci
Sformatino al parmigiano e funghi porcini su letto di insalatina e noci
antipasto ai funghi

venerdì 2 settembre 2011

Panone Valtellinese con crema al Braulio

Di Daniela

Ecco il dolce del nostro bravissimo Chef Apollonio: è un'altra versione della celebre bisciola valtellinese, accompagnata con una particolare crema al Braulio.
E' una versione gustosa e profumatissima....
Panone Valtellinese con crema al Braulio

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Ingredienti per 4
250 gr di uvetta sultanina
250 gr di fichi secchi tritati
250 gr di noci
2 uova
25 gr di miele
125 gr di zucchero
400 gr di farina 00
100 gr di farina di grano saraceno,
250 gr di latte
100 gr di burro ammorbidito
20 gr di lievito per dolci
Per la crema al braulio
250 gr di latte
50 gr di zucchero
50 gr di tuorlo d’uovo
5 gr fecola
Stecca di vaniglia
Braulio qb

martedì 3 maggio 2011

pane, pane, paneeeeeee!!! E un arrivederci all'Euroflora 2015

 Di Daniela
Piccola osservazione iniziale: si sono concluse ieri due splendide manifestazioni che hanno portato a Genova centinaia di migliaia di visitatori da tutta Italia e perché no, anche da gran parte d'Europa :
la mostra Mediterraneo : da Courbet a Monet a Matisse a Palazzo Ducale
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e l'Euroflora.

EuroFloraLogo
 Due esempi di quanto di bello e positivo può ospitare la nostra città e di come sia originale la nostra mentalità: ieri in centro non c'era praticamente nulla di aperto... Salutiamo allora i magnifici fiori e le ambientazioni splendide che rivedremo belle e rigogliose con un po' di anticipo sui tempi consueti, tra 4 anni, in occasione dell'abbinamento con l'esposizione internazionale di Milano 2015 , con qualche "foto ricordo" ....Ovviamente ammesso che si superi, come ci augura questa aiuola, il fatidico 2012 :-)))))))
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e ora fiori e varie a gogò...
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e per ultimo il tavolo dei record :
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Detto questo mi piacerebbe parlarvi un po', stamani, di pane. Lo confesso, io amo il pane, mangerei tutto con il pane: perfino quando in ospedale mi tenevano a dieta liquida dopo avermi tolto le tonsille, da piccola, o l'appendice, più grandicella, o perfino dopo il cesareo d'urgenza per la prima figlia, da grande, mentre tutti sognavano manicaretti prelibatissimi, io continuavo a immaginare panini col salame o con la mortadella o con del culatello che mi volavano davanti....insomma, panini per tutti i gusti e di tutte le dimensioni, le forme e i profumi... lo so, non fa decisamente chic, però così è!!
Eccovi quindi due ricette con la farina di semola rimacinata che ho provato a preparare e che mi sono piaciute moltissimo:  semplici, relativamente veloci e gustose, ideali per una panificatrice senza nessuna esperienza come me. Provate un po' anche voi e ditemi. Posso solo assicurarvi che le ricette "funzionano" perfettamente: alla fine il pane viene talmente buono e piacevole anche alla vista, che la Microba, guardandolo, nel suo candore assoluto, mi ha detto "Mamma, che bello, sembra proprio pane vero!!!" Nemo propheta in patria!!!!
Ah, ultima cosa: questo pane è dedicato alle nostre due amiche siciliane veraci Stefania e Flavia, due Signore veramente deliziose...La prima è pure una maga con le farine alternative!

Pane siciliano: la Mafalda
da "Fare il pane:50 ricette da tutto il mondo" di N. Negri
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Non so se il risultato è proprio come l'originale, perchè non l'ho mai assaggiato, però quello che è uscito dal forno è un pane proprio squisito....
Ingredienti
400 gr di farina di semola di grano duro
110 gr di farina 00
310 ml di acqua
20 gr di lievito di birra ( o una bustina di lievito secco per pane e pizza)
1 cucchiaino di malto liquido o in polvere (sostituibile, nel caso non lo abbiate, con zucchero o miele nelle stesse quantità: mi hanno spiegato che il suo ruolo è essenzialmente quello di facilitare la lievitazione)
1 cucchiaino e 1/2 da tè di sale
olio d'oliva per la ciotola
semi di sesamo per decorare.
pane siciliano
Preparate gli ingredienti. Sbriciolate il  lievito di birra in una scodella e fatelo sciogliere con parte dell'acqua e il malto. Versatelo insieme ai restanti ingredienti (farine, sale e acqua) nella ciotola dell'impastatrice munita di gancio e azionatela. Fate lavorare per 6 minuti circa a media velocità (30 minuti a mano più o meno) poi staccate l'impasto con le mani e trasferitelo sulla spianatoia. Modellate una sfera e ponetela in una ciotola in cui avrete versato un cucchiaio di olio di oliva. Rigiratela in modo che tutta la superficie risulti unta. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate riposare in luogo tiepido per 1 ora circa.
pane siciliano
Trasferite sul tavolo e dividete l'impasto in 2 parti. Modellate due lunghi rotoli; disegnate una spirale con il primo e una stretta serpentina con il secondo. Per chiudere questa forma, congiungete l'estremità del rotolo con la parte terminale delle code. Sistemate la pasta sulla placca rivestita di carta forno, coprite e fate lievitare per 90 minuti. Nel frattempo preriscaldate il forno a 200°C. Spennellate la superficie dei pani con dell'acqua, e cospargete di semi di sesamo.
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Infornate e fate cuocere per 15 minuti, poi abbassate la temperatura a 190°C e continuate la cottura per 10 minuti. Togliete i pani dalla placca e metteteli direttamente sulla griglia del forno per 15 minuti. Sfornate e fate raffreddare su una gratella.

Pane di semola rimacinata alle noci
pane di semola e noci
Per questo pane invece, ho ripreso la ricetta che ha postato Ale un po' di tempo fa, e ho semplicemente aggiunto un po' di noci... vado a riportarvi tutto, seguendo passo passo il mio operato.
Per una pagnotta da 1 kg circa
600 g di semola rimacinata di grano duro
mezzo cubetto di lievito di birra (12 g)(o mezza bustina di lievito secco)
400 g di acqua
15 g di sale fino
1 manciata abbondante di noci tritate grossolanamente

pane di semola e noci
Sbriciolate il lievito e scioglietelo in una tazza con un paio di cucchiai di acqua tiepida, impastatelo con un po' di semola e lasciarlo riposare 30 minuti. Unite al resto della semola ed impastate aggiungendo gradualmente l'acqua. Se invece usate il lievito secco, unitelo direttamente agli ingredienti, aggiungendo un cucchiaino abbondante di zucchero. Aggiungete il sale e le noci alla fine e continuare ad impastare per circa trenta minuti , se siete dotati di una impastatrice, a media velocità per circa 10 minuti. qui, a sentire mia figlia Ginevra si deve ottenere un impasto "ploppoloso" che nel nostro lessico familiare equivale a : morbido, ma sostenuto e perfettamente liscio. Quindi, quando avrete ottenuto una "ploppolosità" adeguata, formate una palla, incidete una croce in alto per favorire la lievitazione e lasciate lievitare per circa tre ore in un luogo tiepido e comunque privo di correnti d'aria: abbiamo già detto che la temperatura ideale dovrebbero essere quella di 28°C. Trascorso questo tempo, riprendete l'impasto e schiacciatelo, senza impastarlo, dandogli la forma di pagnotta. L'operazione di formare una pagnotta e spostarla sulla leccarda per la cottura è l'unico punto delicato dell'intera preparazione; fatelo con delicatezza perché la pasta tende ad afflosciarsi con facilità: Ale consigliava, e io l'ho fatto , di utilizzare due spatole per non manipolare troppo la pasta. Praticare dei tagli obliqui sulla superficie, con un coltello ben affilato, cospargere di farina e lasciar riposare per circa 30 minuti. Infornare a 220 gradi per 30-40 minuti. Avvolgere la pagnotta in un paio di canovacci di cotone e far raffreddare.
Buon appetito
Dani

martedì 8 febbraio 2011

Piatti storici : l'Insalata Waldorf

Di Daniela
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Ci sono piatti che hanno attraversato gli anni, universalmente riconosciuti come "pezzi da 90" della cucina internazionale e sono stati apprezzati da svariate generazioni di appassionati buongustai o da semplici golosi o amanti della cucina... Sono piatti nati in onore di un personaggio celebre della sua epoca, o in onore dei gusti sofisticati di qualche star o per celebrare un evento piuttosto che un santo o un cuoco... Di qualcuno ho già parlato: vi ho raccontato della coppa "Sarah Bernardt" e l'isalata "favorita" di August Escoffier. Oggi è la volta della insalata Waldorf, un antipasto leggero o un contorno ricco, ancora invernale, ma già con qualche richiamo alla freschezza croccante della ormai prossima primavera.
L’invenzione di questa insalata si deve a Oscar Tschirky, maître del waldorf astoria hotel di new york , nel 1893, durante un ricevimento privato.
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In breve entrò nel menu dell’albergo e divenne il piatto più richiesto, soprattutto nei pranzi di lavoro.  Oggi al celebre maitre è dedicato il caffè dell’albergo (l'Oscar coffee shop) e l’insalata continua ad essere molto richiesta.  Oscar Tschirky, tra l'altro, pur non essendosi mai considerato uno chef, è comunque l'inventore anche di altri classici piatti del celebre hotel Newyorkese, tra cui molte varietà di salse per insalata oltre alle famose uova Benedict.  In 1896, the Waldorf salad apparve in "The Cook Book by 'Oscar of the Waldorf'". Inizialmente le noci non erano comprese, ma compaiono già nel "Rector Cook Book" nel 1928. Gli ingredienti indispensabili, quelli che appena l'assaggi ti fanno subito pensare al Waldorf, sono essenzialmente 3 : le mele, il sedano e la lattuga; in seguito sono state aggiunte appunto  noci e uvetta o mandorle. Infinite sono le  "variazioni sul tema" : dall'inserimento di frutta secca diversa, alla sostituzione delle mele con le pere, all'aggiunta di acini d'uva tagliati a metà e privati di semi o l'utilizzo dell'ananas o degli spicchi di arancia al posto del sedano. E' stata prevista  inoltre l'aggiunta all'insalata originaria, di tacchino affumicato o pollo o prosciutto o granchio del Maine, alternativamente, per creare dei piatti unici saporiti e leggeri. Naturalmente anche il condimento ha subito variazioni nel corso degli anni: la maionese è stata sostituita dallo yogurt magro, oppure "diluita" oltre che con il succo di limone, con quello di arancia o profumata con cannella o noce moscata...  Questa insalata è così celebre da essere stata citata nella famosa canzone di Cole Porter del 1934 "You're the Top",  che contiene nel testo questa frase: "You're the top, you're a Waldorf salad..." (Sei il massimo, sei un’insalata Waldorf..)(e vorrei dirvi che su You tube potrete trovarla cantata da quel.... fantastico uomo che era Cary Grant in "Night and day" del 1946..:-)) Ma la ricetta originale fin dal lontano 1896 prevede:
INSALATA WALDORF
(Da "Sale & Pepe" gennaio 2007)
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Per 4 persone
1 cespo di lattuga
2 mele Granny Smith (io ho provato anche le Fuji e le Golden, leggermente meno aspre e le ho trovate perfette)
100 gr di gherigli di noce
1 cuore di sedano bianco
100 gr di maionese
1 limone
Sale , pepe nero
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Pulite la lattuga, eliminate le foglie esterne più dure e il torsolo e spezzetatele con le mani. Lavatele ripetutamente in acqua fredda, scolatele e asciugatele con la apposita centrifuga. Tritate grossolanamente i gherigli di noce
Lavate e asciugate il cuore di sedano e tagliatelo a fettine; fate lo stesso con le mele, quindi tagliatele in 4 spicchi, eliminate il torsolo, riducetele a fettine sottili e, man mano che sono pronte, mettetele a bagno in acqua acidulata con il succo di ½ limone.
Diluite leggermente la maionese con il succo di limone rimasto e 2 cucchiai di acqua minerale. Disponete l’insalata in una ciotola, cospargetela con le mele scolate e asciugate , le noci e il sedano. Condite con la sa maionese, il sale e una macinata di pepe.
Buon appetito
Dani




WALDORF SALAD
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The salad was first created between 1893 and 1896 at the Waldorf Hotel in New York City (the precursor of the Waldorf-Astoria Hotel, which opened in 1931).
Oscar Tschirky, who was the Waldorf's maître d'hôtel and developed or inspired many of its signature dishes, is widely credited with creating the recipe. In 1896, Waldorf Salad appeared in The Cook Book by 'Oscar of the Waldorf'; the original recipe did not contain nuts, but they had been added by the time the recipe appeared in the Rector Cook Book in 1928. The salad became popular enough that Cole Porter featured it in his song "You're the Top".

Serves 4
1 lettuce
2 Granny Smith apples (I also tried the Fuji and Golden, slightly less harsh and I think they're perfect)
100 g walnuts
1 heart of celery
100 g mayonnaise
1 lemon
Salt, black pepper
Clean the lettuce, remove the hard outer leaves and core, and "cut" it  into pieces with your hands. Wash repeatedly with cold water, drain and dry them with a special centrifuge. Chop the walnuts
Wash and thoroughly dry the celery and slice it, do the same with the apples, then cut into 4 pieces, remove the core, and cut it into thin slices, as they are ready, put them in water acidulated with the juice ½ lemon. The acid in the lemon juice prevents the apples from turning brown


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Dilute a little mayonnaise with the remaining lemon juice and 2 tablespoons of mineral water. Arrange the salad in a bowl, sprinkle with the drained and dried apples, walnuts and celery. Season with mayonnaise, salt and freshly ground pepper.
Bon appetite
Dani



http://www.your-top-culinary-tips.net/Food-Origins.aspx
http://www.waldorfsalad.com/
http://luirig.altervista.org/wkp/index.php?lemma=Waldorf-Astoria%20Hotel
http://en.wikipedia.org/wiki/Waldorf-Astoria_Hotel
http://en.wikipedia.org/wiki/Waldorf_salad

martedì 16 novembre 2010

Penne integrali con ragù di zucca

Di Daniela
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Preparare questa ricetta mi ha fatto particolarmente piacere: sapete perchè? Perchè l'ho "presa" dal quaderno che vedete fotografato sopra, uno dei regali di Natale più belli che abbia mai ricevuto. Lo ha creato per me la mia Bimba Media, la pianista, che è stata per giorni impegnata a raccogliere, ovunque potesse, le ricette che le sembravano più belle e le ha poi tutte riunite per me, copiandole con pazienza a mano, su questo colorato raccoglitore. Io la vedevo ogni tanto, al mio ingresso nella sua stanza, nascondere velocemente con un libro o un foglio, un "qualcosa", ma pensavo fosse un diario , o una confidenza ad un'amica... e invece copiava ricette per me!!! Non so dirvi quanto mi abbia fatto piacere quando ho aperto il suo pacchettino e ho potuto leggere la dedica sulla prima pagina del quaderno

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Voi non vi sareste commossi? Bé, io si ! Ed ogni tanto attingo da qui qualche ricetta e ne segno qualcuna di quelle che leggo facendo un giro sui vostri blog o dovunque mi capiti. Questa è una delle sue originali, che sembra lei abbia trovato su un vademecum per le gite in montagna!! Non so dire quindi esattamente la fonte primaria, ma la fonte secondaria è una delle più belle e preziose che mi sia mai capitato di leggere!

PENNE AL RAGU' DI ZUCCA
raagù di zucca
Ingredienti per 6
380 gr di penne rigate integrali (bene anche quelle "normali" se preferite)
250 gr di zucca
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
5 gherigli di noce
per il ragù
200 gr di polpa di manzo magra tritata
150 gr di salsiccia a nastro
200 gr di polpa di pomodoro
1/2 cipolla+1 spicchio di aglio
2 foglie di alloro
1 cucchiaino di semi di finocchio
noce moscata
1 dl di marsala secco
olio evo sale e pepe

Tagliate la cipolla a fettine sottili e fatela imbiondire in una casseruola con l'aglio schiacciato, 3 cucchiai di olio e un cucchiaio di acqua. Aggiungete la polpa di manzo, la salciccia tagliata a pezzettini e i semi di finocchio e fate rosolare per qualche minuto a fiamma alta.
Versate il marsala, fatelo evaporare, quindi aggiungete la polpa di pomodoro, l'alloro e un pizzico di noce mosacata. Condite con sale e pepe, allungate con 2 cucchiai di acqua calda e fate cuocere a fuoco basso per almeno 45 minuti.
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Tagliate la zucca a tocchetti, lessatela, quindi aggiungetela al ragù, lasciandolo cuocere per altri 10 minuti.
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Lessate le penne, scolatele al dente, e conditele con il ragù. Versate la pasta in una zuppiera, cospargete con il parmigiano e i gherigli di noce e servite.
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Note personali:
  • Le penne integrali si sposano benissimo con questa saporita salsa. Le ho utilizzate anche se la ricetta originale prevedeva le penne di grano duro "normali". Scegliete a seconda dei vostri gusti personali.
  • In questa occasione ho utilizzato i semi di finocchio, che di solito tendo ad evitare, e l'esperimento non mi è dispiaciuto: il sapore e delicato, perchè il quantitativo che si adopera non incide eccessivamente sul gusto, ma particolare. Potete sempre ometterli se non dovessero piacervi
  • Non ho usato invece l'alloro: mi sembrava non necessario e l'ho evitato. Se non usate i semi di finocchio, però, dovreste utilizzarlo.
  • La zucca va tagliata a tocchetti piccoli e cotta in acqua salata per al massimo 5-6 minuti in modo che diventi tenera, senza disfarsi.
  • Il ragù potete cuocerlo anche più di 45 minuti, basta che aggiungiate la zucca solo negli ultimi 10 per evitare che si sciolga.
  • Un piccolo suggerimento personale: fate cuocere le penne nell'acqua dove avete fatto bollire la zucca.
  • L'aggiunta dei gherigli di noce, che ho tritato grossolanamente, mi è piaciuta, perchè conferisce una certa "croccantezza" all'insieme.
Insomma, provatela!
Buon appetito
Dani


PENNE WITH PUMPKIN RAGU’

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Serves 6
380 g whole meal penne (or "normal" if you prefer)
250 g pumpkin
3 tablespoons grated Parmesan cheese
5 walnuts
for the sauce
200 grams of chopped lean beef chopped
150 grams of fresh sausage
200 grams of tomato pulp
1 / 2 onion + 1 clove garlic
2 bay leaves
1 teaspoon fennel seeds
nutmeg
1 dl of dry Marsala wine
extra virgin olive oil salt and pepper

Cut the onion into thin slices and let it brown in a saucepan with the crushed garlic, 3 tablespoons of olive oil and a tablespoon of water. Add the beef, sausage and chopped fennel seeds and fry for a few minutes on high heat.
Pour the Marsala wine, let it evaporate, then add the chopped tomatoes, bay leaf and a pinch of nutmeg. Season with salt and pepper, long with 2 tablespoons of hot water and cook over low heat for at least 45 minutes.
Cut the pumpkin into chunks, boil, then add the sauce, letting it cook for another 10 minutes.
Cook the penne, drain it al dente, and mix with the sauce. Pour the mixture into a bowl, sprinkle with Parmesan cheese and walnuts and serve.

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Personal notes:
• whole meal penne marry well with this tasty sauce. I've used them even if in the original recipe they use "normal” pasta. Choose according to your personal tastes.
• On this occasion I used fennel seeds and the experiment was positive: the flavor is delicate, but particular. You can always omit them if you don't like them
• I have not used the bay: it seemed unnecessary and I avoided. If you do not use fennel seeds, however, you should use it.
• The pumpkin is cut into small pieces and cooked in salted water for 5-6 minutes , no more, so that it becomes tender without melting.
• The sauce : youcan also cook it longer than 45 minutes, but add the pumpkin just in the last 10 minutes to prevent it from melting.
• A small personal suggestion: cook the penne in the water where you boiled the squash.
• The addition of walnuts, coarsely chopped, it' perfect, because it gives a certain "crispness" to the course.
Bon appetit
Dani
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