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venerdì 17 febbraio 2012

I Kniekiechl (krapfen bavaresi) e la merenda di Matti

Di Daniela

Siccome sono donna di parola, avevo preannunciato un’altra ricetta di krapfen ed  ecco che mi presento con una versione di  Annelise Kompatscher (il nome è già una garanzia, vero?), tratta da ''I dolci'',  mio piccolo libro che ci ha già regalato 3 splendide ricette: gli strudel di mele o di ricotta  e la torta di mele.
D'altra parte, oltre che donna di parola sono pure amica di Eleonora, e così ho pensato che al suo Matti forse avrebbe fatto piacere provare ad assaggiare questi dolci dal nome impronunciabile (credo suoni qualcosa come cnichiecl), ma dal cuore soffice e golosissimo per una merenda un po' speciale, perfetta per il carnevale :-)
La versione della Kompatscher che vi presento, è quella di un tradizionale  dolce Bavarese, i Kniekiehl, di origine, sembra, Boema e comunque apprezzatissimi in tutta l’Europa centrale, fino al nostro Tirolo.
Il sapore è perfetto: la pasta non troppo dolce ben si sposa con lo zucchero a velo abbondante che ricopre la ciambella e il sentore leggermente aspro della marmellata di mirtilli  (io ho provato anche con quella ai frutti di bosco e alle fragole e li ho trovati buonissimi). Naturalmente la merenda deve anche essere accompagnata da qualcosa di altrettanto piacevole da bere.  E allora cosa meglio di un fresco e leggero smoothie ai frutti di bosco e cannella? c'è la dolcezza del miele e del latte, il punto leggermente acidulo dei frutti di bosco, la cremosità della banana e la leggerezza dello yogurt con il profumo della cannella. Insieme in sintonia!
Quindi, deciso il menù  si parte con i nostri golosissimi

KNIEKIECHL
Da I Dolci di A. Kompatscher

kniekiechl

 Ingredienti per circa 30 Kniekchl
5oo gr farina
125 ml di latte
30 gr. di lievito di  birra
mezzo cucchiaio di zucchero
3 tuorli d'uovo
50 gr. burro fuso
scorza di mezzo limone
250 ml di latte
olio per friggere
marmellata di mirtilli

kniekiechl

Mescolate il latte, il lievito e lo zucchero e ponete questo composto in un luogo caldo a lievitare (15 minuti)
Setacciate la farina in una terrina, fare un incavo e versarvi il composto di latte lievito e zucchero.
Impastate il composto con poca farina e lasciare lievitare ancora (25 minuti). Unite quindi i tuorli, il burro raffreddato, la scorza di limone ed una parte del latte, mescolate bene e poi lavorate la pasta finché incomincerà a fare delle bollicine e si staccherà dal bordo della terrina. Mi raccomando versate il latte poco per volta e solo in parte per raggiungere la giusta consistenza, che deve essere morbida, ma non appiccicosa. Se la pasta risultasse troppo consistente aggiungetevi il latte restante. Coprire la pasta  e fatela lievitare . Mettetela quindi sulla spianatoia infarinata, impastatela brevemente con delicatezza e dividetela in tanti pezzi regolari. Formate altrettante palle, copritele con un canovaccio  e faele lievitare (1 ora 1/2).
Riscaldate l'olio. Tirate ogni pezzo di pasta in tondo dal centro verso l'esterno, in modo da ottenere dei dischi dal bordo rigonfio. Friggete i krapfen in abbondante olio ben caldo e , mentre friggono, irrorateli di olio bollente in modo che si gonfino bene. Lasciate sgocciolare le frittelle. 
Disponetele su di un piatto con l'incavo verso l'alto che riempirete di marmellata di mirtill.
Spolverizzate di (abbondante) zucchero a velo.
kniekiechl

Osservazioni personali:
  • i tempi di lievitazione che ho utilizzato li ho scritti tra parentesi.
  • sembra molto il lievito, rispetto alla farina, ma devo dire che i kniekiechl sono venuti perfetti, leggerissimi, senza alcun sentore di lievito: visto che spesso me lo chiedete, vi anticipo dicendo che penso si possa, volendo , ridurne la quantità, aumentando i tempi di lievitazione. Ma personalmente ho seguito le dosi al grammo. Ho ottenuto scodelline sofficissime e ben gonfie.
  • la pasta deve avere una consistenza morbida e soffice, tipo pasta del pane, ma non appiccicarsi alle dita 
  • per friggerli aspettate che l'olio sia ben caldo (io facio sempre la prova con un pezzetto di pane) e naturalmente cercate di mantenere la temperatura costante non mettendo troppi pezzi tutti insieme. Li ho fritti mettendoli dapprima con la parte vuota verso il basso, irrorandoli sempre di olio con la schiumarola, e poi li ho girati per far dorare anche la "cupola" : giusto 1 o 2 minuti per parte sono sufficienti.
  • ovviamente metteteli a scolare con l'incavo verso il basso sulla carta da cucina, prima di riempirli e spolverizzarli con lo zucchero a velo.
  • come vi dicevo all'inizio li ho provati con la marmellata di fragole e di frutti di bosco ed erano eccellenti! 
Eccovi invece la semplicissima ricetta per lo

Smoothie ai frutti di bosco

smoothie

per 3 bicchieri

2 banane
1 tazza di frutti di bosco surgelati (ovviamente andrebbero benissimo anche i freschi!)
1 tazza di yogurt naturale
1 cucchiaino di miele (oppure utilizzate lo yogurt dolcificato all’uva)
1 tazza di latte
1 spolveratina di cannella

smoothie

Mettete tutti gli ingredienti in un frullatore e fatelo andare fintanto che non si forma un composto cremoso e liscio. Filtratelo , per eliminare i semini, e servitelo subito ai vostri ospiti.
Per averlo fresco non occorre il solito ghiaccio, per via dei frutti di bosco surgelati. Preferite il miele allo zucchero: innanzitutto si scioglie meglio e poi è più salutare.  Se volete preparare qualcosa di più scenografico, potreste prearare prima lo smoothy alla banana con 1 banana, metà dello yogurt  e ½ cucchiaino di miele (se lo yogurt non è dolcificato) e versatelo sul fondo del bicchiere  e poi preparate con gli altri ingredienti lo smoothie rosso, versandolo sopra con delicatezza (magari aiutandovi con il dorso di un cucchiaio ) e completandolo con una spolveratina di cannella.

smoothie e krapfen

Carino, no ? Non è colorato abbastanza per carnevale?
Con queste ricette partecipiamo al contest di Eleonora di Burro e miele


Buona giornata a tutti
Dani

giovedì 9 febbraio 2012

I Krapfen - ciambella -2- e Identità golose

Di Daniela

Eccomi qui di nuovo, dopo una due giorni infuocata a Milano per seguire Identità Golose 2012.
Intanto devo dire che nonostante le condizioni meteo veramente proibitive, con un freddo che generosamente possiamo definire pungente, ma a sentire la mia amica Ornella, Palermitana doc., aveva ben altre definizioni possibili, dentro i grandi spazi espositivi il pubblico decisamente non è mancato: parlando con un ragazzo che ha lavorato presso lo stand della Lavazza, fornitore di caffeina per chiunque come me non può proprio farne a meno, in questi tre giorni, e più precisamente fino alle 14 di martedì, avevano consumato qualcosa più di 13 kg di caffè....non male in due giorni e mezzo, vero? Devo dire che rispetto allo scorso anno ho trovato l'utilizzo dello spazio più razionale e quindi più facile il muoversi tra le sale e il poter seguire i vari appuntamenti, anche se necessariamente ho dovuto come tutti effettuare scelte drastiche su cosa o chi seguire....
Gli argomenti erano molto interessanti e gli chef presenti devo dire davvero notevoli per l'insieme collettivo di stelle presenti in questa 3 giorni di follie di sapori.
Anche tra gli espositori ho trovato molte interessantisime proposte, tra profumi di pane appena sfornato, pizze, salumi, formaggi, vini, spumanti, liquori e mille altri aromi e i colori accesi di libri, accessori, ceramiche, cioccolato con foglie d'oro, gelati e ... perfino pesci pregiati surgelati!
L'atmosfera era decisamente vivace e la presenza di tutti i nostri chef-star (l'equivalente di una rock star, tanto per intenderci) hanno reso l'insieme interessante e piacevole. Non ero presente domenica, il giorno della inaugurazione, ma ho "gustato" in ogni senso l'evento nei successivi due giorni. L'unico dispiacere è il non essere una e trina, senza voler azzardare paragoni impossibili, perchè pur vedendo molto, non è proprio stato possibile vedere tutto....

c. Cracco

Quest'oggi mi limito a darvi una piccola antecipazione, nei prossimi giorni vi racconterò qualcosa di più preciso.... voglio però solo dirvi che ho iniziato la mia partecipazione con il botto e cioè con l'uomo che la Ale voleva "qui e subito" qualche tempo fa: il mitico C.C. ossia la star Cracco in persona.....
Per foto e racconti più dettagliati dovrete aspettare ....:-))))
Vi lascio ad ingannare l'attesa con la seconda ricetta della nostra Bomboloni-krapfen-story.....


I Krapfen-ciambella
ricetta di  Minnie67

ciambelle

Questa ricetta l'avevo salvata molto tempo fa e ora finalmente ho trovato l'occasione per prepararla e proporvela: provate anche questa soffice dolcezza e ditemi un po'....

Dosi per 50 ciambelle circa da 30 gr.(ma si possono fare anche da 60):

300 gr di patate bollite schiacciate
750 gr di farina di forza (manitoba)
115 gr di Zucchero
35 gr di lievito di Birra
40 gr di burro
3 uova
7 gr di sale
50 gr circa di latte
la buccia grattuggiata di limone o arancia
1 pizzico di vanillina
Olio per friggere e zucchero semolato per copertura

DSCF0985 

Sbucciate le patate bollite e passatele allo schiaccia patate fino ad ottenere 300 gr di passato.
Mettete sulla spianatoia (o nel contenitore dell’impastatrice) la farina, lo zucchero, la buccia grattugiata di un’arancia, il sale, il burro fuso, il passato di patate e cominciate ad impastare.
Aggiungete poi un uovo alla volta continuando a lavorare l’impasto. Per ultimo aggiungete il lievito sbriciolato in 50 gr di latte riepido. Impastate bene fino ad ottenere un impasto liscio ma leggermente appiccicoso. Se il tutto dovesse venirvi troppo asciutto (dipende dalla capacità di assorbimento della farina che usate), aggiungete eventualmente qualche cucchiaio di latte, secondo le vostre esigenze.
Quando avrete ottenuto la giusta consistenza lasciate riposare l’impasto in una ciotola protetta da pellicola trasparente per circa mezz’ora.
Intanto preparate le placche da forno rivestendole con carta forno leggermente unta, e accendete il forno, in modo che sia appena tiepido ( non deve superare i 30°C).
Riprendete l’impasto e dividetelo in pezzetti da circa 30 gr l’uno, lavorateli per ottenere dei rotolini che chiuderete a ciambella. Metteteli sulle placche preparate, sistemandoli non troppo vicini per evitare che gonfiando si appiccichino. Mettete le placche nel forno (spento) tiepido e lasciate riposare per altri 30 minuti. Trascorso questo tempo saranno piuttosto gonfie: immergetele allora nell’olio ben caldo e friggetele per qualche minuti.
Appena dorate scolatele, mettetele per un attimo su carta assorbente per far loro perdere l’olio in eccesso e passatele nello zucchero semolato.
Mangiatele calde, tiepide o fredde come preferite, da sole, intinte nella marmellata o accompagnate ad una bella cioccolata calda o ad un tè fumante…. Non smettereste più di morderle……
Buona giornata
Dani

(La nostra Minnie suggeriva, a chi desidera velocizzare al massimo il procedimento, di usare i fiocchi di patate: in questo caso le dosi sono 60gr di Fiocchi di patate e 300 gr di latte. Mettete a scaldare sul fuoco il latte. Appena giunto a bollore buttate dentro i fiocchi: lasciate assorbire e mescolate fino ad ottenere un purè e poi procedete usandoli al posto della passata di patate nell’impasto. Vedete voi….)

lunedì 6 febbraio 2012

I krapfen -1-

Di Daniela

Non avevo mai fatti i krapfen in vita mia.. non so bene neppure perchè, dal momento che sono tra i dolci che più amo, da sempre. Il perchè io li ami, invece lo so



e si perde nella notte dei tempi....Quando ero piccola, infatti, passavo una bella parte d'estate nella splendida casa dei miei padrini ai Ronchi (più precisamente in località "Poveromo", come leggevamo sul cartello che dalla spiaggia, attraverso una bellissima pineta, ci portava a casa) vicino a Forte dei Marmi: un luogo meraviglioso nei miei ricordi. La casa era bellissima e per noi bimbi, abituati a vivere in appartamento, sembrava fatta su misura: aveva la pista per le biciclette che girava intorno al giardino, un angolo dove noi avevamo creato la nostra capanna segreta, una grande altalena, un tavolo da ping pong, una voliera (vuota) che noi usavamo per nascondere i nostri giocattoli, un grande cedro del libano, un salice piangente, un lavatoio in petra e un sacco di altre cose bellissime che ci regalavano divertimento assoluto...
Ma soprattutto eravamo liberi: liberi di girare in bicicletta tutti insieme per la pineta, liberi di giocare in spiaggia per delle ore, stando solo attenti a non farci pungere dalle raganelle o pizzicare dalle meduse :-), liberi di girare in pattìno (accompagnati solo e non sempre) da un paio di sorelle più grandi , cantando a squarciagola fino a perdere la voce...
"E che c'entra il Krapfen con le gite in pattino?" direte voi. Parecchio, in verità! Infatti due sono le cose che sono rimste scolpite nella mia mente, dal momento che le ho vissute soltanto lì: prima di tutto il lancio dei paracadutini. Ridicolo nome, lo so, ma noi li chiamavamo così. Il fatto è che ogni giorno ad ore prestabililite passavano sopra la spiaggia un paio di piccoli aerei da turismo, quelli con attaccati alla coda gli striscioni con i messaggi pubblicitari, che lanciavano sulla spiaggia dei piccoli paracadute bianchi e rossi con attaccati  giochini o qualche sciocchezza che potesse piacere ai bimbi: non potete immaginare il putiferio che si creava quando vedevamo avvicinarsi l'aereo... un delirio di corse, risate, tuffi in mare per prenderne uno di più, per conquistarne anche solo un'altro finito in acqua... bellissimo!! 
L'altro  ricordo è legato a quando le mamme, mosse a pietà da richieste supplicanti, preghiere sparse e occhi da cocker spudorati, cedevano (o fingevano solo di cedere ;-)) e ci compravano i bomboloni ripieni da quei divertenti personaggi, con cassetta al collo colorata o con enormi cestoni in vimini, che attraversavano i chilometri di spiaggia assolata urlando "BOMBOLONIIIIIIIIIIIIIII", a cui a volte aggiungevano "bimbi, fate le bizze, che mamma ve li compra!!" e ci facevano impazzire con la scia di profumo di zucchero che si lasciavano dietro!!! Era tutto un "Mamma, ti prego ti prego, sarò buonissima per tutto il giorno, solo per oggi, daaaaaai......Per piacere....." e giù occhi languidi! Ah la magia di sprofondare in quel dolcissimo e morbido dolce....con il ripieno che scappava fuori ad ogni morso....
Solo molto più tardi ho scoperto che è più trendy chiamarli Krapfen....
Perciò, vi presento i krapfen con una ricetta del Trentino Alto Adige, nei prossimi giorni ve ne racconterò anche la storia, ma nel frattempo il mio pensiero è ancora su quella spiagga, a correre dietro all'omino che urlava "BOMBOLONI....."

Krapfen 
KRAPFEN 1

Ingredienti

  • 300 g di farina
  • 160 ml di latte
  • 60 g di burro
  • 20 g di lievito
  • 30 g di zucchero
  • 2 tuorli d'uovo
  • 1 bustina di zucchero vanigliato
  • 1 pizzico di sale
  • 1 presa di scorza di limone grattuggiata (ho preferito l'arancia)
  • 1 c di rum (io ne ho usato 1 cucchiaino)
  • zucchero a velo da spolverare
  • marmellata o crema per il ripieno
KRAPFEN 1  
  1. Versare la farina formando una tipica fontana
  2. mescolare il latte tiepido con il lievito sbriciolato e lo zucchero, versare il composto al centro della fontana, riporre il tutto in luogo caldo e far riposare per 20 minuti.
  3. Aggiungere il burro fuso, i tuorli, lo zucchero vanigliato, il sale, il limone e il rum, ed impastare bene. Coprire la pasta con un panno e farla lievitare in modo da raddoppiarne il volume
  4. impastare nuovamente e dividere la massa in 10 parti a cui sarà data la forma sferica dei krapfen
  5. adagiare su una superficie un panno, cospargerlo di farina (disporre sopra  i krapfen) e ricoprirli con un panno. Far lievitare i krapfen in modo che raddoppino il loro volume.
  6. Disporre i krapfen nell'olio bollente con la parte superiore rivolta verso il basso. Il grasso deve avvolgerli. Chiudere la padella con un coperchio e continuare brevemente la cottura. Voltare i krapfen e terminare senza coperchio.
  7. Asciugarli e quindi farcirli con il ripieno scelto e cospargerli di zucchero a velo.
Consigli sparsi : 
  • il rum ci sta benissimo. Il sapore non si avverte, ma l'aroma è delizioso, quindi è ok anche per i piccoli, dato il quantitativo.
  • Non ho coperto la padella mentre friggevano i krapfen se non la prima volta: non ho notato differenze nella cottura e così ho evitato complicazioni leva-metti.
  • Un po' di attenzione va , a questo proposito, prestata alla temperatura dell'olio. Non deve essere eccessinvamente caldo, altrimenti i vostri dolci si cuoceranno troppo fuori rimanendo crudi dentro. Perciò cercate di tenere la temperatura costante a fuoco medio e togliete i krapfen dall'olio quando hanno raggiunto un bel colore dorato. 
  • La ricetta dice una bustina di zucchero a velo. Io ne ho messo 3 cucchiai, dal momento che utilizzo confezioni piuttosto "corpose", e mi sono sembrati perfetti.
  • Per il ripieno io ho usato la mia marmellata di frutti di bosco : insieme da urlo!

Buona giornata
Dani
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