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domenica 31 gennaio 2010

Rillette di Salmone al Laphroaig

Di Alessandra (raravis)
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rillette di salmone al laphroig

Ricetta canonica: tre ore di tempo: salmone fresco (cotto al forno con vino bianco e spezie) creme fraiche, uno o due cucchiai di panna, aneto, limone
Ricetta mia: 10 minuti di tempo: creme fraiche, uno o due cucchiai di panna, aneto, limone e salmone sotto'olio.
Siccome tengo coscienza, ho aggiunto del salmone affumicato scozzese, tanto per ravvivare il gusto dell'omologo di serie B, senza accorgermi che, invece del vasetto "normale", ho preso quello del salmone sott'olio affumicato.
E mentre stavo lì, accasciata sulla sedia, stesa dallo sconforto e dalle zaffate, mi è venuta in soccorso la solita, vecchia, fedele bottiglia del nostro caro Mr. Laprhoaig
Affumicato + affumicato + affumicato, con una spruzzata di scorza di limone al momento, servito su pan brioche leggermente tostato. Una figata mai vista- anzi, mai sentita...

Sta' a vedere che ho inventato il sesto gusto...;-)

Rillette di Salmone al Laphroaig

rillette salmone laphroig

. 1 confezione di filetti di salmone sotto'olio affumicato
. 100 g di salmone affumicato
. 250 g di creme fraiche
. panna per ammorbidire
. la scorza grattugiata di mezzo limone
. mezzo bicchierino di Laphroaig
. sale
. aneto e pepe rosa per decorare

Passare al mixer prima i filetti di salmone, aggiungetevi il salmone affumicato e tritate di nuovo, fino a ridurre il tutto in poltiglia. Aggiungete la creme fraiche, qualche cucchiaino di panna per ammorbidire, la scorza di limone e, in ultimo, il Laphroig. Aggiustate di sale e fate riposare 24 (dicasi ventiquattro) ore in frigo. Spalmate la rillette su crostini tostati, decorate con aneto e pepe rosa e servite.
Buon Appetito

Alessandra



Classical recipe three hours of time: fresh salmon (baked with white wine and spices) creme fraiche, one or two tablespoons of cream, dill, lemon
My prescription: 10 minutes Time: creme fraiche, one or two tablespoons of cream, dill, lemon and in oil salmon Because I want awareness, I added smoked Scottish salmon, just to revive the taste of approval of series B, without realizing that instead of the potty "normal", I took the smoked salmon oil. And while I was there, slumped in his chair, stretched out by anxiety and whiffs, I came to the rescue as usual, old, faithful bottle of our dear Mr. Laprhoig + + Smoked smoked smoked, with a sprinkle of lemon zest at the time, served on brioche bread lightly toasted. An ever-cool indeed, never heard ... Maybe I invented the sixth taste ..;-)
SALMON Rillette with Laphroaig

rillette di salmone al laphroig

. 1 package of smoked salmon fillets in oil
. 100 g smoked salmon
. 250 g creme fraiche
. cream to soften
. the grated rind of half a lemon
. half glass of Laphroaaig
. salt
. dill and pink pepper to decorate

Go to the first mixer fillets of salmon, add the smoked salmon and chopped again, to reduce everything to mush. Add the creme fraiche, a few spoonful of cream to smooth, lemon zest and, finally, the Laphroaig. Season with salt and let rest 24 (applies twenty-four) hours in refrigerator. Spread the rillette on toasted crostini, decorated with dill and pink pepper and serve.

Buon Appetito

Alessandra

venerdì 19 giugno 2009

rillette di sgombro con crostoni neri


rillette di sgombro

Ieri ho spedito, con sempre maggiore ritardo, la sempre meno consueta newsletter settimanale e, fra le risposte in arrivo, qualcuno si chiedeva che effetto facessero i miei post: se cioè questa diffusione planetaria (cito testualmente) degli affari di famiglia avesse qualche esito sul raddrizzamento morale delle persone coinvolte o, quanto meno, di conforto spirituale da parte delle nuove amiche della sottoscritta che, puntualmente subisce.
Non nascondo che l'interrogativo mi ha fatto un po' sorridere- amaramente, sia chiaro: intanto perché ho scoperto che, fino a ieri, molti di voi credevano che la newsletter arrivasse solo a loro e non a settemilaottocentocinquantasette persone, sparse a tutti gli angoli della terra (che, per inciso, se è rotonda, non capisco come faccia ad averci gli angoli, ma già di prima mattina preferirei non inquietarmi con questi problemi); poi perché, come al solito, mi state sempre tutti a sentire ( la domanda di questa volta era: volete continuare a ricevere la niusletter??? mi rispondano solo i no- e sono arrivate circa settemilaottocentocinquantasette suppliche - nooooo, la radiazione nooooo) il che conferma che, se in tutti 'sti anni non avete imparato a cucinare, una ragione ci sarà - e non è da cercare nell'imbranataggine della vostra maestra; infine perché ho belle fresche le reazioni all'ultimo post, quello dei cellulari, sia sul fronte del conforto morale delle amiche e della redenzione della figlia, come schematizzo velocemente qui sotto:
1. le amiche. Al solito, non si sono fatte attendere ed hanno anzi confermato la loro inclinazione per il Pronto Soccorso Spirituale, declinato per l'occasione nella versione double face, con il lato A dal titolo " ma che donna fortunata ad avere una figlia così" ed il lato B " ma che donna fortunata ad avere ancora una figlia così, non ti puoi immaginare cosa è toccato a noi...". Quindi, come vedete, conforto assicurato
2. la figlia. Inseguendo una pia illusione, ho sperato che la lettura del post la facesse rinsavire, stile catarsi aristotelica, visto che comunque di tragggedia si trattava. E devo confessare che lì per lì ci ho anche un po' creduto, visto che alla prima lettura, non ha mosso ciglio. Alla seconda, ha iniziato a sorridere. Alla terza, era tutto uno sganasciamento, con tanto di telefonate alle amiche- vai a leggere il blog di mia madre, sì lo so che è una palla, ma oggi no- e commento finale " son troppo un mito" a chiudere il tutto.
A coronamento finale, sabato scorso sono rimasta chiusa fuori di casa.
Premetto che il cellulare nuovo è stato acquistato di venerdì , con corredo di raccomandazioni. suppliche- minacce incluse, tutte tese a ricordarle che stavolta- STAVOLTA- non ci sarebbero stati nè ictus nè archetti di sorta e 'sto telefonino doveva ressitere almeno per un anno. Superfluo aggiungere che a ciascuna di queste raccomandazioni-suppliche e minacce sono corrisposte assicurazioni granitiche, con espressione contrita, stile martire prima del sommo sacrificio, "che guarda mamma, ti gggiuro che questo lo tengo trooooppo bene, che non lo uso nemmeno, che la musica non ce la metto, che il bluetooth non lo accendo" e variazioni sul tema. Questo, dicevo, venerdì, nel tardo pomeriggio.
Il giorno dopo, intorno alle 4, vedo a fare la spesa e vengo colta da un rarissimo attacco compulsivo per cui compro mezzo chilo di lievito di birra, io che panifico una volta ogni tre mesi, e mai d'estate, ma tant'è. Sulla via di casa, incrocio il marito che va a ritirare la pagella della creatura, e in quell'istante realizzo di non aver preso le chiavi di casa.
"amen, mi dico, c'è la figlia" e mi attacco al campanello, pensando di sponda che fa un caldo bestiale e il sole non giova a mio lievito: decido allora di provare a telefonare e faccio il numero di casa.
Tre minuti dopo, il lievito ha preso a trasudare e la via rimbomba della suoneria del telefono, senza che nessuno risponda
Cinque minuti dopo, mentre il lievito sembra un grumo di fango dopo la pioggia, il telefono di casa squilla che neanche le trombe del giudizio ed io interpreto la parte principale della telenovela "Albaro come Secondigliano", gridando a squarciagola il nome della creatura, arriva la figlia numero uno della daniela.
Che, per chi non lo sapesse, è la Causa Prima della nascita di questo blog, la base su cui poggiano i rapporti di buon vicinato, l'amicizia fra me e sua madre, le collaborazioni passate presenti e future. E questo non per una insana passione per la cucina o la blogsfera o entrambe le cose, ma seplicemente per la profonda ed inspiegabile somiglianza con mia figlia, con cui condivide misteriosi processi logici, otre a una vita semi contemplativa nell'iperuranio, che se gli altri hanno la testa fra le nuvole, 'ste due ci tengono i piedi, e tutto il resto a vagare in un mondo di fantasie e ideali preclusi a noi poveri umani.
"prova sul cellulare", mi suggerisce, senza fare una piega.
" come, sul cellulare...è sotto la doccia... non può mica essersi portata il cellulare in bagno, scusa... ne ha già rotti tre, questo è nato eri..."
" il cellulare", prosegue imperterrita.
Vabbè, ve la faccio breve: ha risposto al primo squillo.
La tesi della difesa, secondo la quale era appena uscita dalla doccia, proprio nello stesso preciso istante in cui l'ho chiamata, non è stata accolta dalla giuria, considerata anche la cover umidiccia e una sospetta impronta rettangolare sul marmo del lavandino...
La pubblica accusa si è poi sfogata in cucina, con le briciole del lievito supersiste e con un pane che rispecchiava peinamente il suo umore...


RILLETTE DI SGOMBRO CON PANE AL NERO DI SEPPIA


DSC_0841
le rillettes sono patè rustici, molto diffusi nel nord della Francia e a casa nostra, dove si nutre una passione insana per queste creme, in special modo per quella allo sgombro. Quella che segue, è una versione eretica, elaborata in successive degustazioni, e prevede la sostituzione della creme fraiche con del mascarpone. Indispendabili il timo limone e il riposo di 24 ore prima di essere consumata

2 scatole di sgombri sott'olio della migliore qualità
250 g di mascarpone
50 g di burro ( facoltativo: dà morbidezza)
la scorza di un limone non trattato
timo limone
sale

Far sgocciolare benissimo lo sgombro dall'olio di conservazione e frullarlo, fino ad ottenere una pasta liscia . Con la spatola, amalgamare il mascarpone, quache goccia di limone, il timo, il sale e la scorza grattugiata. Mettere in un contenitore con il coperchio e far riposare 12 ore (almeno) prima di consumarlo, accompagnato da crostini
Ultimamente, ci abbiniamo questi, al nero di seppia

CROSTINI AL NERO
250 g di farina 00
250 g di manitoba
200 ml di latte intero
100 g di burro
25 g di lievito di birra
un cucchiaio di zucchero
nero di seppia ( se usate quello in bustina, 2 bustine)
sale

Far intiepidire il latte
Sciogliere il lievito nel latte, con un cucchiaio di zucchero e lasciar riposare coperto finché non cresce.
Impastare tutti gli ingredienti, nero di seppia compreso, e attendere fino al raddoppi ( un'oretta, non di più)
Smontare limpasto, dare la forma di baguette e far lievitare per almeno mezz'ora.
Forno caldo a 200 gradi per 20 minuti max.
buona notte
ale
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