Che ci crediate o meno, a me il cinema non piace. I pochi film che guardo, li vedo in TV e sono sempre funzionali all'asse da stiro, oltre che rigorose "seconde scelte", dopo i vari Barnaby e Poirot a cui l'intera famiglia è debitrice di bucati stirati -e pure in tempo. Al cinema, invece, non vado da tempo immemorabile (l'ultima volta fu per Julia &Julie e, detto inter nos, me ne sarei potuta anche stare a casa). La spiegazione ufficiale è che il mio lavoro mi obbliga a sentir storie tutti i giorni. Sono il punto di partenza di ogni giornata, la trama su cui imbastisco tesi e controtesi, il mio puzzle quotidiano su cui spesso e volentieri mi scervello, dal lunedì al venerdì: le ascolto, le rielaboro, le studio, le interpreto e, infine, le riscrivo- e questo da quasi quattordici anni, senza interruzione. Andarmele a cercare anche nel tempo libero equivarrebbe a portarsi del lavoro a casa, anche nei fine settimana o alla sera: e visto che si son riposati anche ai piani alti- chioso abitualmente- avrò diritto anch'io a staccare un po', giusto?
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lunedì 24 settembre 2012
Anche gli angeli mangiano fagioli...
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lunedì 13 luglio 2009
La panzanella al modo del mio papà, l'estate e i picnic
Di Daniela

Io ho usato per 2 o 3 porzioni
. 200 gr. di pane toscano raffermo,
. 2 pomodori maturi da insalata medi (meglio cuore di bue)
. 5-6 acciughe sotto sale, pulite (se si puliscono un p0' prima è meglio metterle nell'olio che poi si userà per condire)
. 2 cipolle non tanto grosse di Tropea se possibile.
. qualche foglia di basilico
. olio evo
. aceto, sale e pepe
. mio papà , per completarla, amava molto aggiungere dei sottaceti misti, che danno quel tocco di croccantezza che può far piacere...
Non c'è nulla di particolare che dovrete fare , se non mettere a bagno il pane in acqua e appena si è ammorbidito , strizzarlo molto bene e sbriciolarlo con le mani.
Aggiungete i pomodoti tagliati a fette, le cipolle rosse (di Tropea sarebbero perfette) e le acciughe spezzetate(e i sottaceti o qualunque altro ingrediente desideraste aggiungere) .
Mescolate accuratamente in una zuppiera ampia, e conditela con aceto e olio evo.
Aggiustate di sale e pepe, ricoprite il tutto con la pellicola trasparente e mettetela in frigo per un paio d'ore a raffreddarsi.
Le fotografie sono poche perchè non è rimasta abbastanza a lungo nel piatto.... i miei squali personali l'hanno fatta sparire in 2 minuti
Ciao a tutti e buon appetito!!!!!!!!
Daniela

Vacanze….. non vi sembra una parola dal suono meraviglioso?
Non vi pare di sentire grilli che friniscono, cicale pigrissime che cantano o onde che si frangono sulla riva? A me , devo dire, si , fin da quando in prima elementare ho compreso il fatto che per 3 mesi non sarei più tornata a scuola e dopo un breve attimo di sconforto per la maestra e le compagne che per un po’ non avrei visto, subito la gioia del pensiero del mare….. fantastico.
Questa sensazione non mi ha più lasciato e neppure ora, che in realtà le vacanze sono più quelle che fanno le mie figlie che non le mie , il solo suono della parola mi ben dispone nei confronti del globo terracqueo.
Evoca immagini di cieli azzurri, di verde brillante, di risate, di pizze con gli amici e di pic nic.
Si proprio di picnic. Mio papà amava moltissimo questa faccenda del mangiare fuori, sulla spiaggia o dovunque fossimo, in libertà con i suoi amici. Cucinava lui stesso, per divertimento, qualche piatto fresco per l’occasione e con tavolini e sgabelletti che si infilavano uno nell’altro , ci si preparava alla gita e alle inevitabili risate con la compagnia giusta…
Bellissimo devo dire.
E uno dei piatti che preparava più volentieri e che lui, toscano doc, preferiva, era la sua mitica
PANZANELLA

La panzanella credo sia un piatto toscano assolutamente tipico, speciale in occasione di cene estive per la sua semplicità e il suo profumo freschissimo
Anche qui, come abbiamo detto tante volte, più il piatto è tradizionale, più ciascuno ha la sua ricetta preferita, che comporta minime variazioni di tema su un “canovaccio” comune, che in questo caso è composto dal pane toscano raffermo e pomodori
Non vi pare di sentire grilli che friniscono, cicale pigrissime che cantano o onde che si frangono sulla riva? A me , devo dire, si , fin da quando in prima elementare ho compreso il fatto che per 3 mesi non sarei più tornata a scuola e dopo un breve attimo di sconforto per la maestra e le compagne che per un po’ non avrei visto, subito la gioia del pensiero del mare….. fantastico.
Questa sensazione non mi ha più lasciato e neppure ora, che in realtà le vacanze sono più quelle che fanno le mie figlie che non le mie , il solo suono della parola mi ben dispone nei confronti del globo terracqueo.
Evoca immagini di cieli azzurri, di verde brillante, di risate, di pizze con gli amici e di pic nic.
Si proprio di picnic. Mio papà amava moltissimo questa faccenda del mangiare fuori, sulla spiaggia o dovunque fossimo, in libertà con i suoi amici. Cucinava lui stesso, per divertimento, qualche piatto fresco per l’occasione e con tavolini e sgabelletti che si infilavano uno nell’altro , ci si preparava alla gita e alle inevitabili risate con la compagnia giusta…
Bellissimo devo dire.
E uno dei piatti che preparava più volentieri e che lui, toscano doc, preferiva, era la sua mitica
PANZANELLA

La panzanella credo sia un piatto toscano assolutamente tipico, speciale in occasione di cene estive per la sua semplicità e il suo profumo freschissimo
Anche qui, come abbiamo detto tante volte, più il piatto è tradizionale, più ciascuno ha la sua ricetta preferita, che comporta minime variazioni di tema su un “canovaccio” comune, che in questo caso è composto dal pane toscano raffermo e pomodori

Io ho usato per 2 o 3 porzioni
. 200 gr. di pane toscano raffermo,
. 2 pomodori maturi da insalata medi (meglio cuore di bue)
. 5-6 acciughe sotto sale, pulite (se si puliscono un p0' prima è meglio metterle nell'olio che poi si userà per condire)
. 2 cipolle non tanto grosse di Tropea se possibile.
. qualche foglia di basilico
. olio evo
. aceto, sale e pepe
. mio papà , per completarla, amava molto aggiungere dei sottaceti misti, che danno quel tocco di croccantezza che può far piacere...
Non c'è nulla di particolare che dovrete fare , se non mettere a bagno il pane in acqua e appena si è ammorbidito , strizzarlo molto bene e sbriciolarlo con le mani.
Aggiungete i pomodoti tagliati a fette, le cipolle rosse (di Tropea sarebbero perfette) e le acciughe spezzetate(e i sottaceti o qualunque altro ingrediente desideraste aggiungere) .
Mescolate accuratamente in una zuppiera ampia, e conditela con aceto e olio evo.
Aggiustate di sale e pepe, ricoprite il tutto con la pellicola trasparente e mettetela in frigo per un paio d'ore a raffreddarsi.
Le fotografie sono poche perchè non è rimasta abbastanza a lungo nel piatto.... i miei squali personali l'hanno fatta sparire in 2 minuti
Ciao a tutti e buon appetito!!!!!!!!
Daniela
giovedì 23 aprile 2009
zuppa di cavolo nero ( astenersi puristi toscani)
Le mani avanti le ho gia messe nel titolo: non ha nulla a che vedere con la ribollita "storica", quella per cui si combattono battaglie all'ultimo sangue fra ricette di famiglia, tradizioni avite, tempi di cottura e terreni di coltura. Questa è solo una trovata d'ingegno, dopo l'ennesima spesa in zona cesarini, a rastrellare gli ultimi resti del banco del mio fruttivendolo. Stavolta, c'era solo del bellissimo cavolo nero, disdegnato dai palati fini dei vari clienti, che, come avrebbe detto mia nonna, sarebbe stato un delitto lasciarlo lì...
Dopodiché, arrivata a casa, ho aperto il frigo ed ecco qui quelo che ne è uscito...
1 bel cespo di cavolo nero
1 carota, mezzo gambo di sedano , mezza cipolla
e ora, tenetevi forte:
1 scatola di fagioli borlotti
1 puntina di concentrato di pomodoro
E NON E' FINITA...
... siete pronti????
mezzo misurino scarso di granulato vegetale ( opure una puntina di dado da brodo)
............................................
proseguo la lista per i sopravvissuti
olio EVO
sale e tanto tanto pepe
in principio c'erano l'olio e il cavolo, ( ops, colpa della messa della domenica..)
Ricominciamo: ho fatto andare il cavolo pultio e tagliato a stricioline in due cucchiai di olio Evo, a fiamma normale, con un po' di sale, per aiutarlo a rilasciare l'acqua. poi, quando il cavolo si è bello ammorbidito, ho aggiunto le altre verdure, tagliate a tocchetti, il sale e il brodo.
da parte, ho sciacquato bene i fagioli dal liquido di conservazione e, dopo una decina di minuti, li ho aggiunti alla zuppa, insieme alla puntina di concentrato di pomodoro, per la serie Dio li fa e poi li accoppia.
Ho aggiunto due mestoli ancora di brodo, ho aggiustato di sale, ho coperto, ho abbassato la fiamma e mi sono data ad altre faccende, ricordandomi, di tanto in tanto, di dare una rimescolata.
Più cuoce, meglio è: non tanto per la consistenza delle verdure, che si ammorbidiscono dopo un po', quanto per l'amalgama dei sapori. La cottura a fuoco dolcissimo impedisce alla verdure di disfarsi. Questo, comunque, e non me ne vogliano i toscani, è un principio che vale per tutte le zuppe a base di verdure diverse: anche il nostro minestrone, nei bei tempi andati, voleva una cottura lunghissima e lentissima, dal mattino alla sera .
certo, con i fagioli "veri" e con i pomodori freschi è più buona. ma anche così, non era male...
non dimenticatevi una abbondante et generosissima macinata di pepe nero, il solito giro dell'olio migliore che avete e, se vi piace, il pane nero.
buona domenica
alessandra
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