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venerdì 23 novembre 2012

Gli hamburger "del viaggio di nozze"

Di Daniela

Questa di oggi è una "non ricetta" a cui sono particolarmente affezionata. Risale infatti al mio viaggio di nozze. Essendomi sposata nel pleistocene, anno più anno meno, qui da noi in Italia, gli hamburger non erano ancora così assolutamente comuni : diciamo che McDonalds a Genova non c'era e forse in Italia aveva aperto i primi due ristoranti della catena dalla gialla M gigante...

C'erano i Burghy, sì, ma non avevano tutta questa diffusione e comunque noi eravamo decisamente più abituati alla nostra amatissima pizza. Quindi non ci era poi tanto abituale l'idea di mangiare panini con l'hamburger così spesso.

martedì 10 luglio 2012

Lezioni di cucina in Valtellina : le zuppe.Zuppa d'orzo (Chef Roberto Ghilotti)

Di Daniela

Innanzitutto le mie scuse: io adoro stare qui in Valtellina, mi piace tutto, mi diverto moltissimo ed è forse l'unico posto in cui riesco a rilassarmi un pochino... C'è però un'unica seccatura: la mia linea per la connessione ad internet è di una lentezza esasperante e qualunque azione mi costa tempi di attesa lunghissimi, che talvolta si riducono in un niente perchè la connessione si interrompe prima che io riesca a terminare il mio lavoro.  Tutto questo per dirvi che non sempre riesco a rispondere con velocità ai vostri ovviamente graditisssssssimi commenti: abbiate quindi pazienza, in qualche modo riesco sempre a venirne a capo, anche se non troppo in fretta! :-) Lo stesso vale per le fotografie . Caricarle spesso risulta essere uno sforzo superiore alla possibilità del mio povero mini pc e così, in particolare oggi, sotto una pioggia battente, dovrete accontentarvi di ciò che riuscirò a fare: per una documentazione più completa, dovrete essere così gentili da attendere che il tempo migliori... :-))))
Detto ciò, partiamo con la lezione di ieri sera che parlava di un argomento a me personalmente graditissimo : cito da titolo "Cosa bolle in pentola:ì. Zuppe tipiche e non".
Si tratta quindi di zuppe di diversa "provenienza", due infatti sono più marine mentre tre decisamente montane e neppure queste, tipiche di un solo luogo.

Partirò con il parlarvi di un classico assoluto,  molto semplice e gustoso, la zuppa di orzo, seguita da tutti i consigli, suggerimenti e chiarimenti che lo chef Roberto Ghilotti, ci ha elargito a piene mani in questa circostanza
Anche in questa occasione è stato supportato dal sommelier Emanuele Urbani che  ha suggerito abbinamenti per ogni piatto e fornito moltissime  informazioni  sui vini che ha presentato e sull'utilizzo del vino in assoluto.
La sua prima osservazione sull'abbinamento con le zuppe è stato che, non essendo necessario bere mangiando una zuppa, il farlo deve costituire un piacere aggiuntivo: ci ha suggerito quindi vini che potessero abbinarsi bene con le caratteristiche dei singoli ingredienti per esaltarne il sapore .

Zuppa d'orzo

mercoledì 14 marzo 2012

Starbooks-Il Toad-in-the-hole di Jamie, per The Great Food of Pubs

collage starbooks jamie

Ovvero: come recuperare a tutto tondo la propria identità gastronomico-culturale, in barba all'etichetta, agli snobismi dei vicini e ad ogni politically correct di questo mondo.

martedì 13 marzo 2012

La Peperonata di Ada Boni

Di Daniela


DSCF2042

Quando si dice lavorare in sintonia... Ieri Ale vi ha raccontato tutto ciò che si deve sapere su Ada Boni. 
E' stata una scelta che ho condiviso pienamente, perchè Ada Boni è sempre stata una mia passione. In aggiunta c'è anche una questione sentimentale, legata al Talismano: è stato uno dei primi regali (leggermente pilotato!!!!) che mi ha fatto mio marito, quando ci siamo conosciuti! E l'ho già dovuto portare a rilegare una volta, perchè a forza di usarlo, lo avevo  distrutto....si notano i bordi un po' schiariti e la linea rossa ... questo la dice lunga sull'utilizzo no?
Da quando abbiamo il blog, vi ho presentato poche ricette sue  (la Sacher, le dosi per i ravioli di magro e le patate duchesse), ma devo dire che per casa, invece, ne ho preparate moltissime e il bello è sempre stato che sono  riuscite tutte, ma proprio tutte, compreso ricette complicate per una ragazza alle prime armi, come la "mousseline Mimì" piatto che avevo deciso di preparare in virtù del solo nome un po' "esotico" !!! :-))). 
Per me poi, non è da sottovalutare, anzi è un valore aggiunto, il linguaggio che la signora adopera nel descrivere i vari procedimenti per preparare il piatto di cui si occupa: parole precise, corrette, chiare, facilmente comprensilbili senza necessità di interpretazione e dal sapore qualche volta un pochino retrò, che danno il senso di una persona di esperienza che ti conduce passo passo verso la risoluzione dei tuoi problemi di cuoca, sia inesperta che capace.
Basti dire che nel libro le illustrazioni sono pochissime, tutte raccolte in un particolare capitolo e per nulla dettagliate... ciò nonostante, chi utilizza queste ricette, capisce sempre cosa deve fare.
Aggiungerò solo una sciocchezza finale: ma vi pare che un'appassionata d'arte come me potesse non apprezzare l'immagine scelta per la copertina? Solo un mito poteva optare per un altro grande: "Il mangiatore di fagioli" di Annibale Carracci, opera che ha ispirato da Van Gogh a Degas (è della fine del '500)...!!! Anche se per un qualche motivo che non conosco, l'immagine sulla copertina risulta speculare all'originale...
Il mangiatore di fagioli
Anzi se vi andasse di vederlo, basterebbe fare un salto a Roma, alla Galleria Colonna per ammirarlo, insieme ad una miriade di altre splendide opere d'arte... Vabbè questo discorso lo affronteremo in un altro momento :-).
Insomma la signora Boni, il suo Talismano (quello della mia amatissima suocera lo ha ora mia nipote) e le sue ricette, fanno parte della mia casa da sempre: anzi si può quasi definire Ada una di famiglia. E come a tutte le persone di famiglia, mi piace dedicarle un piatto molto semplice, che sa di "tutti i giorni" e che preparo spessissimo seguendo la sua ricetta....
La peperonata
 di A. Boni, dal Talismano della felicità


peperonata

giovedì 15 settembre 2011

Cous cous pollo, peperoni, zucchine fiore e melanzane

Di Daniela
Fa ancora caldo, davvero così caldo che si rimpiange il non essere su una spiaggia a prendere qualche raggio di sole [che in questa stagione rifinisce così bene l'abbronzatura!! :-)] o in montagna a passeggiare in mezzo ai boschi con una bella felpa addosso... E' che proprio non so convincermi che sia necessario cominciare la scuola con fuori 30° C e un sole che spacca le pietre, senza che poi, diciamocelo, i creaturi vengano illuminati da una cultura così più profonda e a tutto tondo della nostra : e noi, andavamo a scuola giusto il 1 di ottobre!! Beh, inutile lamentarsi eccessivamente, perciò rimbocchiamoci le maniche e, come dice Ale, speriamo che la voglia di cucinare ci assalga proditoriamente alle spalle  nonostante le temperature!! Per ricominciare vi propongo ancora qualcosa di estivo : un piatto unico perfetto, che invoglia per i colori e i profumi e conquista per la semplicità assoluta e la rapidità di esecuzione. Vi rimando al post di settimana prossima sul cous cous per qualche particolare su questo prodotto, mentre oggi vorrei concentrare la vostra attenzione sul peperone, ortaggio colorato e salutare che riempie di colori e di croccante freschezza i nostri piatti estivi: per avere ragguagli più specifici vi rinvio al post  della nostra amica Dana di Garden design, che saprà raccontarvi tutto ciò che avreste sempre voluto sapere sui peperoni e non avte mai osato chiedere!!!!

Cous cous pollo, peperoni, zucchine fiore e melanzane
couscousb 
Ingredienti
1 petto di pollo
5 zucchine
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 melanzana tonda medi
1 cipolla bionda grande
500 gr di cous cous
250 gr di acqua
1 noce di burro o 3 cucchiai di olio evo
sale  e pepe

mercoledì 8 giugno 2011

Thick onion tart (Torta di cipollotti ) : Delia Smith per Starbooks

Di Daniela
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A differenza della sua omologa d'oltreoceano, quella Martha Stewart la cui vita non è estranea agli scandali (dall'amato cagnolino che morde in diretta un cameraman al carcere per truffa di qualche anno fa), Delia Smith è una signora tranquilla. Un unico marito- sempre quello- un 740 limpido, un allure di pacatezza e di serenità che contraddistingue ogni cosa che fa, libri di cucina e programmi televisivi compresi. Questo spiega perchè, le volte in cui perde l'aplomb, la povera DElia finisce sulle prime pagine di tutti i giornali, diventando spesso oggetto di dileggio, al limite dello scherno, così come è accaduto ancora recentemente.. Il problema è che queste trasformazioni, che la vedono smettere in un fiat i panni dell'icona del confort food britannico per assumere quelli di una esagitata signora incapace di controllo, avvengono sempre e solo in un'unica occasione: vale a dire, allo stadio. 
Da tempo, infatti, Delia e il marito, Michael Wynn Jones,  sostengono il Norfolk Football Club, una squadra che quest'anno tornerà in Premier League e di cui  i due sono i maggiori azionisti: l'amore che provano verso i colori della squadra è ovviamente ricambiato dai tifosi, non solo per biechi motivi economici, ma anche per la passione sincera con cui la signora Smith sostiene li proprio  team.  La sua performance più memorabile risale al 2005, nell'intervallo di un Norfolk- Manchester che vedeva la squadra di casa sotto di due gol. Nello stesso istante in cui i calciatori uscivano dagli spogliatoi, scese in campo pure Delia, armata di microfono, arringando i tifosi con un repertorio che avrebbe fatto commuovere qualsiasi scafato capo ultrà: "Siamo o non siamo la migliore tifoseria del mondo? I nostri ragazzi hanno bisogno di aiuto: glielo facciamo vedere, o no, se non siamo il dodicesimo uomo in campo?" Il tutto in rigoroso tailleur blu e mezzo tacco, sia chiaro, gli stessi che indossava poche settimane fa e che, secondo Delia, sono responsabili della serie di gaffes inanellate durante l'ultimo suo discorso in materia di calcio. 
Le cronache parlano di una Smith al balcone del municipio, con bicchiere di champagne in mano che, dopo aver storpiato il nome del general manager del Norfolk, ha proposto alla squadra un bel brindisi, per "tirarsi su"- anzchè per "scalare le classifiche", concludendo con l'augurio di potersi qualificare per quei "fottutissimi play off". Bagno di folla e sorrisi radiosi del marito a parte ("chi si sarebbe mai immaginato, che mia moglie si sarebbe inventata una frase così bloody, sanguinaria?"), il giorno dopo tutti i tabloid ironizzavano sul bicchiere di champagne, individuando in quello l'ultima fonte di ispirazione di un discorso così esaltante. Delia si è prontamente difesa, invocando il disagio procuratole dai tacchi, ma sui giornali inglesi parlano apertamente di uno stato di ebbrezza e in rete circolano video in cui la Smith canta inni di incitamento (sempre il tailelur e foulard) e in cui i denti appaiono macchiati di rosso, prova inconfutabile, a loro dire, di un'alzata di gomito a dir poco imbarazzante. 
Sarà: epperò, vuoi perchè il tifo calcistico abita qui -e pure tutto l'anno- , vuoi perchè d di chef che se la tirano da grandi pensatori non se ne può più, a noi questa Delia piace. Ci sembra genuina, spontanea, sincera, esattamente come il libro da cui stiamo scegliendo le ricette di questo mese, che oggi prevedono una torta di cipollotti assolutamente grandiosa, che immaginiamo perfetta per un pranzo veloce pre partita- magari con un buon bicchiere di rosso, per "tirarsi su"...

Thick onion tart  (Torta di cipollotti)
torta delia cipollotti 3
Il segreto di questa tarte con la sua pasta di farina integrale, formaggio e senape è quello di cuocere i cipollotti fino a quando non sono quasi caramellati così di formare un piacevole strato spesso e dorato sulla base...
Ingredienti
Per la pasta:
50 g di farina autolievitante (o 1/2 cucchiaino scarso di lievito aggiunto alla farina 00)
50 g di  farina integrale
pizzico di sale
½ cucchiaino di senape in polvere
50 g di burro
40 g di formaggio Cheddar, grattugiato (o del Gruyère)
Per il ripieno:
700 g cipollotti tritati abbastanza piccoli
50 g di burro
2 uova grandi, sbattute
110 ml di panna, yogurt naturale o latte (½ e ½)
1 cucchiaio di formaggio grattugiato tipo Cheddar o Gruyére,
sale e pepe nero, macinato al momento
torta delia fetta2
Metodo
Preriscaldare il forno a 180°
Prima di tutto preparate la pasta frolla setacciando le farine, il sale e senape in polvere in una terrina, poi mescolate il burro, fino a quando il composto diventa friabile. Poi aggiungete il formaggio grattugiato e aggiungete acqua fredda sufficiente a formare una pasta che lasci la ciotola pulita. Avvolgete la pasta in un sacchetto di plastica e lasciate riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo,  preparate il ripieno. Sciogliete il burro in una casseruola dal fondo spesso, quindi aggiungete i cipollotti tritati, mescolate per farli ben rosolare nel burro, e cuoceteli (senza coperchio) a fuoco moderato per circa mezz'ora fino a quando non si sono ridotti e hanno preso un bel colore dorato scuro. Mescolateli di tanto in tanto per evitare che si attacchino sul fondo della padella e, se alla fine del tempo non hanno raggiunto un bel colore oro scuro, abbassate la fiamma e cuocere per altri 10 minuti.
Collage cipollotti delia
Stendete ora la pasta per foderare uno stampo da crostata, bucherellate la base con una forchetta, mettetela nel forno pre-riscaldato e cuocete al centro del forno per 15 minuti. Togliete dal forno e spennellate l'interno della scatola di pasta con un po' di uovo sbattuto, recuperato da quello che userete per il ripieno, e rimettete in forno per altri 5 minuti. Poi stendete le cipolle su tutta la base della crostata, sbattete le uova con la panna , pepe e sale e versate il composto sopra lo strato di cipolle.
Infine spargete su tutto il formaggio grattugiato, riportate la crostata in forno e cuocete per 30 minuti finché il ripieno è gonfio e dorato
Buon appetito
Ale e Dani


Thick onion tart
torta delia cipollotti 2
The secret of this tart, with its wholewheat cheese pastry, is to cook the onions until they almost caramelise so they form a lovely thick, brown layer over the base.
Ingredients
For the pastry:
2 oz  self-raising flour
2 oz  Wholewheat flour
pinch of salt
½ level teaspoon mustard powder
2 oz  butter
1 ½ oz  Cheddar cheese, Grated
For the filling:
1 ½ lb  onions, chopped fairly small
2 oz  butter
2 large eggs, beaten
4 fl oz  double cream, natural yoghurt or milk
1 level tablespoon Grated Cheddar cheese
salt and freshly milled black pepper
torta delia cipollotti1
Pre-heat the oven, and a baking sheet, to gas mark 4,  350 ° F
Equipment
Also you will need an 8 inch fluted tart tin, greased.

Method
First make the pastry by sifting the flours, salt and mustard powder into a mixing bowl, then rubbing in the fat until the mixture Becomes crumbly. Then stir in the Grated cheese and add enough cold water to make a dough That leaves the bowl clean. Wrap the dough in a polythene bag and leave to rest in the fridge for half an hour.
Meanwhile, you can be preparing the filling. Melt the butter in a heavy-based saucepan, then add the chopped onions, stir to get them well coated in the butter, and cook them (uncovered) over a medium heat for about half an hour until they have reduced and turned a deep brown. Give them a stir from time to time to prevent them catching on the bottom of the pan and, if at the end of the time they haven't turned almost mahogany brown, turn the heat up and cook for a further 10 minutes.
Collage cipollotti delia
Then roll out the pastry to line the tart tin, prick the base with a fork, place it on the pre-heated baking sheet, and bake in the centre of the oven for 15 minutes. After that remove from the oven and brush the inside of the pastry case with a little beaten egg (from the filling), and return to the oven for another 5 minutes. Then spread the onions all over the base of the tart, whisk the beaten eggs together with the cream and some seasoning, and pour as much of this mixture over the onions as possible (depending on how much the onions have reduced, there may be a tiny spot left over).
Finally sprinkle the cheese over the top, return the tart to the oven and bake for 30 minutes till the filling is puffy and golden brown. 
Bon appetit
Dani

mercoledì 23 febbraio 2011

la solita zuppa? ma anche no... (post garbatamente polemico etc etc)

zuppa di cipolle di julia child


Con tutta che su questo blog si parla da sempre di libri, non mi risulta di aver mai fatto uno straccio di rece sui testi di cucina. Il motivo è presto detto: di recensioni serie e ben fatte di questi testi se ne trovano moltissime in rete e i food bloggers che tengono rubriche su tema lo fanno in un modo che nulla ha da invidiare ai professionisti del settore. Mettersi a scrivere anche noi di questo argomento avrebbe significato correre il rischio della sovrapposizione, con tutte le conseguenze del caso: e così, ci siamo rivolte ad altro, confortate dal fatto che, comunque, la blogsfera svolgeva questo compito in modo più che egregio.
Epperò, quando la Genny mi ha chiesto di collaborare a G2Kitchen con una rubrica sui libri di cucina, non ho esitato a dirle di sì: lo spazio era quello giusto - una rivista, per giunta la prima on line nel panorama italiano- e la prospettiva mi trovava d'accordo. Non recensioni su testi nuovi, ma presentazioni di libri vecchi, secondo un criterio di scelta personale che tenesse conto, però, della affidabilità delle ricette lì raccolte. In altre parole, avrei dovuto parlare dei libri di cucina che ho amato di più e a cui mi lega una  lunga ed assidua frequentazione, basata su consultazioni costanti e su ricette che negli anni si sono rivelate delle vere e proprie garanzie di successo. Come avrei potuto dire di no?
Ho così iniziato a fare la classica cernita degli infallibili, passando in rassegna tutti gli scaffali delle librerie- la mia, in primis, e poi quelle di mia madre e di mia suocera- e selezionando una cinquantina di titoli " a colpo sicuro": da lì attingo, di volta in volta, con criteri che cambiano a seconda dell'umore e di quello che mi gira intorno ma che non inficiano il risultato: sempre di testi collaudati si tratta.
Tuttavia, ogni volta mi documento. E' una iattura che mi porto dietro dalla formazione classica, quella che mi fa amare le note a margine più dei contenuti e mi fa sognare sulle bibliografie alla fine del libro, e che purtroppo non si arresta neppure di fronte a testi che conosco praticamente a memoria e che non richiedono particolari capacità esegetiche o interpretative. Ma tant'è, non posso farne a meno.
C'è da dire che, sinora,ho trovato molto poco, fatta eccezione  per le solite, roboanti quarte di copertina: anche con Escoffier, mi sarei immaginata chissà quali recensioni mirate- e invece poco o nulla. Ma mai avrei pensato che il libro che ha reso famosa Julia Child fosse oggetto di così poca considerazione, qui da noi.

A fronte di decine, se non di centinaia di recensioni del film e di numerosi riproposizioni delle stesse ricette,  infatti, gli articoli dedicati a Mastering the French Art of Cooking  si contano davvero sulle dita di una mano. Ed è un vero peccato, perchè se mai c'è un libro che meriterebbe di essere letto e analizzato e discusso, è proprio questo: non solo per la completezza dell'opera, ma anche e soprattutto perchè, ancor prima di essere un manuale che insegna a cucinare, è un esempio di come si dovrebbe scrivere un libro di cucina.

La nota garbatamente polemica è tutta qui- e cioè nel constatare l'abisso che separa i  libri di nuova generazione- con una netta predominanza dell'immagine sul testo- da questo e da altri simili, di impianto "antico". A scanso di equivoci, io non ce l'ho con le fotografie, tutt'altro: le trovo un complemento importante, se non addirittura indispensabile, anche se nella misura in cui si mantengono fedeli alla finalità editoriale. Quello che lamento,semmai, è il venir meno della scrittura: a parte qualche eccezione, sono anni che leggo ricette raccontate in modo assolutamente piatto, incolore, noioso. Tanto ci emozionano le immagini, quanto ci lasciano impassibili i testi.
Dal mio personalissimo punto di vista, è qualcosa di imperdonabile: non tanto e non solo perchè di libri di cucina si tratta, ma anche e soprattutto perchè, in questo modo, dell'amore per il cibo non passa assolutamente nulla. Non attraverso la scrittura, intendo, ridotta a stilare ricette con la stessa verve di una lista dela spesa.
La Child e le sue amiche, invece, sono state maestre, in tutto questo- abilissime nel saper trasmettere tecnica e passione nello stesso momento, come dimostra la ricetta della zuppa di cipolle che vi riporto qui sotto, in traduzione integrale. Chiedo venia per la banalità della scelta: di questi tempi di assenza forzata dalle cucina, tocca anche a voi accontentarvi di quello che c'è in dispensa. Tuttavia, al di là delle garanzie di successo del piatto (sono almeno dieci anni che seguo solo questa ricetta), è il modo in cui si raccontano gli ingredienti ed il procedimento di questa zuppa a lasciare il segno. Per cui, mettetevi comodi, che traduco.


SOUP A L'OIGNON
da Mastering the French Art of Cooking
zuppa di cipolle di julia child

Le cipolle per la zuppa di cipolle hanno bisogno di una lunga cottura a fuoco lento, in olio o burro, a cui segue una lenta sobbollitura nl brodo, per consentir loro di sviluppare quel sapore intenso e ricco che caratterizza una perfetta cottura. Grosso modo, si dovrebbero calcolare due ore e mezza, dall'inizio alla fine. Sebbene la fase iniziale della cottura nel burro richieda una certa attenzione, si può procedere alla sobbollitura senza doverla sorvegliare
( nota mia: già da queste righe, dovremmo prendere esempio: la spiegazione è tecnica, il linguaggio è poetico. In tre righe, sapete già che cosa vi aspetta- tempi e tipo di cottura- ma vi sentite già nel naso e nel palato la bontà di questo piatto. Se non è maestria, questa...)

per 6-8 porzioni
1 libbra e mezza di cipolle affettate sottili (circa 600 g)
1 oncia e mezza di burro (circa 50 g)
1 cucchiaio d'olio
una pentola dal fondo spesso, col coperchio
Cuocete le cipolle lentamente, con il burro e l'olio, in una casseruola col coperchio, per 15 minuti

1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero (aiuta le cipolle a diventare color marrone)

Togliere il coperchio, alzare moderatamente la fiamma e mescolatevi il sale e lo zucchero. Cuocere dai 30 ai 40 minuti, mescolando di frequente, fino a quando le cipolle avranno preso un uniforme ed intenso color bruno- dorato

1/2 oncia di farina
Spargere la farina sulle cipolle e mescolare per tre minuti

1 litro e mezzo di brodo di carne bollente o 750 ml di acqua bollente e 750 ml di brodo
120 ml di vino bianco secco o vermout bianco secco
sale e pepe
Fuori dal fuoco, versare il liquido bollente. Aggiungere il vino ed insaporire, secondo il proprio gusto. Far sobbollire, parzialmente coperto per 30 o 40 minuti o anche di più, schiumando di volta in volta. Aggiustare di sale
Mettere da parte fino al momento di servire. A quesl punto, riportare sul fuoco, al punto di ebollizione

3 cucchiai di cognac
crostini di pane francese ben tostati
da 100 a 200 g di parmigiano grattugiato

Prima di servire, versare il cognac nella zuppa. Versare in una zuppiera o in tazze individuali sopra crostini di pane e servire separatamente il formaggio

zuppa di cipolle di julia child

La ricetta prosegue poi con una serie di indicazioni, da come preparare i  crostini- versione nature, versione aglio&olio, versione al formaggio- e con due variazioni, gratinata "semplice" e gratinata "deluxe", con il tuorlo d'uovo, il cognac e la Worcester sauce: il tutto con il solito tono pacato e la solita precisione, che suscitano nel lettore il desiderio immediato di mettersi alla prova. Se davvero la Child è riuscita ad insegnare la cucina francese alle casalinghe americane è proprio perchè ha saputo infondere la passione per il cibo, unita alla sicurezza nell'esecuzione- e pazienza se nei suoi spettacoli televisivi si impantanava con gli impasti che non si stendevano o con i polli che non si lasciavano tagliare: non è la perfezione che si ricerca: l'amore per la cucina, basta e avanza.
ciao
ale

sabato 17 luglio 2010

Lezione sui formaggi ( II parte): CARPACCIO TIEPIDO DI PATATE E SCAMORZA AFFUMICATA CON MISTICANZA DI VERDURE

Di Daniela
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La lezione di cucina di oggi (II parte) presenta un piatto che potrebbe essere comodamente considerato sia un piatto unico sia un antipasto gustoso. Inoltre, come sottolineava lo chef, si possono facilmente variare gli ingredienti mantenendo comunque un piatto completo: potremmo per esempio togliere il sapore affumicato sostituendo la scamorza affumicata con una bianca o con un formaggio più fresco come la mozzarella per esempio e come verdura si possono comodamente sostituire le patate con melanzane o zucchine o altro tipo di verdura o anche utilizzare un insieme di verdure. Altro suggerimento: le verdure devono essere rosolate poco in modo da non comprometterne la croccantezza.

CARPACCIO TIEPIDO DI PATATE E SCAMORZA AFFUMICATA CON MISTICANZA DI VERDURE

Ingredienti:
4oo gr di scamorza
500 gr patate
2 cipolle bianche
2 carote
2 coste di sedano bianco
1 chiodo di garofano
1 foglia di alloro
3 grani di pepe
1 bicchiere di vino bianco
½ bicchiere di aceto
Olio evo quanto basta
Bollite le patate con la buccia, sbucciatele e tagliatele a fettine.

Tagliate a fettine anche la scamorza. Riducete a julienne le carote, la cipolla ed il sedano e rosolate in padella con l’olio. Aggiungete l’aceto, il vino bianco e gli aromi e lasciate ridurre il composto liquido.
In un piatto di portata adatto a sopportare il calore, intercalate le fette di scamorza con le patate,

al centro adagiate le verdure,

poi passatelo nel forno caldo con solo grill finché il formaggio sarà appena ammorbidito.


Togliete dal forno, aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva e servire subito.
Buon appetito
Dani


Warm carpaccio of potatoes and smocked cheese with mixed vegetables


Ingredients:
4oo grams smocked cheese mozzarella
500 g potatoes

2 white onions

2 carots

2 stalks celery, white

1 clove
1 bay leaf
3 peppercorns

1 cup white wine

½ glass of vinegar

Extra virgin olive oil (e.v.o. oil)

Boil the potatoes in their skin, peel and cut into slices. Slice the mozzarella (or smocked cheese). Cut into julienne carrots, onion and celery and saute in a pan with oil. Add the vinegar, white wine and herbs and let reduce liquid. In a dish suitable to oven, alternate slices of smoked cheese and potatoes slices, add in the middle vegetables,then pass it in a hot oven with grill until the cheese has just melted. Remove from oven, add a drizzle of olive oil and serve immediately. Bon appetite Dani

lunedì 24 maggio 2010

Empanadas

Di Daniela
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Oggi sono qui in veste di rapprentante ufficiale del blog per ringraziarvi tutti. Si proprio ringraziarvi e non solo per la vostra assidua lettura del nostro "lavoro" e neppure per i numeri a dir poco insperati che ci avete fatto raggiungere, ma per aver trasformato il nostro "condominio" virtuale in un magnifico salotto in piena regola, dove tutti si sentono liberi di ridere, di condividere, di prendersi un po' in giro e di chiacchierare a ruota libera, a dispetto del fatto che stiamo spesso in luoghi molto lontani uno dall'altro. Siete diventati per noi presenze praticamente indispensabili nel nostro quotidiano, persone delle quali e con le quali si parla, come con amici e soprattutto ci si libera da strutture pesanti e si da libero sfogo a tutta la "belinaggine", direbbero a Genova, di cui siamo capaci.....Basta leggere ogni tanto la parte dei commenti per farsi una risata e le sciocchezze che noi scriviamo, le condividiamo come si farebbe con un bel caffè. Perciò, per le gratificazioni che ci date, per gli scherzi, gli sfottò, i sorrisi, le ghignate e i complimenti GRAZIE di cuore!!!!
Per festeggiare il vostro affetto e la nostra fortuna abbiamo pensato di riproporvi ogni tanto qualcuno dei nostri primi post, quelli di quando ancora non immaginavate neppure che ci fossimo, e ci sentivamo al settimo cielo se raggiungevamo 50 visitatori al giorno.....
Cominciamo con una ricetta a cui sono particolarmente affezionata e che è anche splendidamente di stagione: le empanadas. Premetto, come ho fatto nel post originario che è una ricetta personale, donatami da una signora che mi è sempre piaciuta moltissimo, cilena verace, con tutta la brillantezza, la gioia di vivere e il cuore che spesso chi viene da quella parte del mondo ha.
Perciò vi ripropongo fedelmente la sua squisitissima ricetta :

EMPANADAS
empanadas 031
Eccomi con il mio primo intervento diretto: sono Daniela, l’altra faccia della medaglia di questo blog, quella che cerca di occuparsi principalmente di trovare chi spieghi ad Alessandra e a me come funziona questa “cosa” a cui abbiamo dato vita e che prova a mettere in pratica, con dubbio successo, i consigli.
Amo anche la fotografia e , appena posso mi occupo di fotografare le nostre creazioni. Apro le danze con una ricetta che a me piace moltissimo: le Empanadas
E’ un piatto semplice , che mi è stato insegnato un po’ di anni fa , da una deliziosa signora cilena che, scoperto il mio piacere per i piatti a base di carne , mi ha voluto far assaggiare questa ricetta del suo paese (anche se credo l’origine sia argentina), che lei mi ha raccontato viene preparata in tutta l’America latina, anche per strada, un po’ come, in quella del nord capita con gli hot dogs. Anzi ho addirittura avuto il piacere di gustare direttamente quelli che lei ha preparato per me e le mie bimbe e che ci hanno subito conquistato, insieme alla sua cadenza ancora un po' "spagnoleggiante" nonostante gli anni in Italia e la sua travolgente simpatia latina. Dunque la ricetta, così come lei me l’ha scritta (si sa che queste ricette tradizionali hanno 10000 variazioni e ogni famiglia ha la sua, speciale), prevede l’uso, per circa 22/24 empanadas, di :
Per il ripieno
. 500 gr. di carne trita di manzo
. 500 gr di cipolla bianca (approssimativamente 5 cipolle di media grandezza)
. una confezione di olive nere ( denocciolate o da denocciolare per evitare odiose sorprese ai nostri molari)
. 5 uova
. sale
. pepe
. maggiorana
. paprica
. strutto ( o olio e burro)
Per la pasta
. 500 gr di farina
. 4 cucchiai olio
. acqua tiepida ( 2,1/2 dl. , dipende dalla farina)

. sale
Collage di Picnik
La realizzazione è la seguente. Innanzi tutto la pasta: preparatela come sempre, lavorandola fino a che non sia ben compatta e liscia.
Lasciatela riposare coperta da un panno mentre voi procedete con la preparazione degli ingredienti.
Tritate quindi le cipolle o se preferite tagliatele a fettine sottili, e fatele appassire in un po’ di strutto ( o olio e burro, ma anche solo l’olio va benone) finché non siano ben dorate. Avvertenza d’obbligo : non passate il livello doratura per evitare uno spiacevole sapore amaro!
Aggiungete a questo punto il macinato , fatelo rosolare con tutti gli aromi e cuocete il tutto per 35 / 40 minuti . La quantità di spezie che metterete, naturalmente, varierà a secondo dei vostri gusti, ma tenete conto che un certo tono piccante qui è proprio indispensabile…..
Nel frattempo fate rassodare le uova (8 minuti e sono perfette) , lasciatele raffreddare e tagliatele a fettine.
Ora tornate ad occuparvi della pasta. Stendetela allo spessore delle lasagne , cioè non troppo spessa ma neppure sottilissima. Ritagliatela in quadrati regolari (per 24 empanadas, 12 per12 cm)e mettete al centro di ognuno una cucchiaiata di macinato (deve essere freddo), una fettina di uovo e un’oliva nera.
Ripiegate su se stesso il rettangolo, badando a sigillare bene i bordi e, se volete, dategli una forma più aggraziata a mezza luna.
Ora disponeteli su una pirofila oliata o con carta forno, stando attente a NON sovrapporli, per evitare fastidiose “appiccicature”.Volendo potete lucidarli con uovo sbattuto.
Lasciate in forno per una ventina di minuti a 200°, finché non risultano ben dorati.
Si possono anche friggere, se lo si desidera, ma diventano, naturalmente, un po’ più pesanti, anche se forse più golosi.
Sono perfetti accompagnati da un’insalata di pomodoro con qualche foglia di basilico o con maggiorana e sono squisiti appena sfornati , ma ottimi anche a temperatura ambiente.
A questo punto non mi resta che ringraziare ancora di tutto cuore la Signora Dina e augurare a tutti buon appetito.
Daniela


Today I am here as the representing of the official blog to thank you all. We just thank you and not just for your careful reading of our "work" nor for the unexpected numbers that you have made us reach, but for turning our virtual "building" in a magnificent living room, where everyone feels free to laugh, to share, and to talk freely, despite the fact that we are often in places far away from each other. You have become virtually indispensable presence for us in our daily lives, people whom and with whom we speak as friends..... Just read any of the comments to get a laugh and the silly things we write, share it with you as a good coffee. Thus, for the rewards that you give us, for the jokes, the teasing, smiles, grin and compliments thanks!!
To celebrate your love and our luck we thought to
show you forward again, occasionally, some of our first posts, when you not yet even imagine that we exist, and we were in heaven if we reached 50 visitors a day .....
Let's start with a recipe which I am particularly fond of and which is also perfect for the Season: empanadas. I just want to tell you, as I did the original post, that this is a personal recipe, given to me by a lady who I always loved very much,
Chilean, with all the brilliance, joy of life and heart that often those who come from that part of the world have.
Therefore, I propose again her exquisite recipe:

EMPANADAS
empanadas 027
"Here I am with my first direct intervention: I'm Daniela and I'm the other side of this blog, one that tries to find someone explaining to Alessandra and me how works this "thing" that we have created and trying to put into practice, with dubious success, advice.
I also love photography and as soon as I can I am taking photographs of our "creations". I begin with a recipe that I like very much: the Empanadas
It 's a simple dish, that I had some years ago, from a delicious Chilean lady who wanted me to try this recipe of her country (although I think the source is Argentina). She told me this dish is a street food prepared throughout Latin America. When I had the pleasure to taste directly what she has prepared for me and for my girls , we have been conquered. So the recipe as she wrote to me (you know that these recipes have 10,000 variations and each family has its own, special), is for about 22/24 empanadas.
Ingredients:
For the filling
. 500 gr. of minced beef
. 500 grams of white onion (about 5 medium sized onions)
. a pack of black olives (pitted or stoned in order to avoid surprises odious to our molars)
. 5 eggs
. salt
. pepper
. marjoram
. paprika
. lard (or oil and butter)
For the dough
. 500 grams of flour
. 4 tablespoons oil
. warm water (2.1 / 2 dl. depends on the flour)
. Salt
Collage di Picnik2
First the dough: Prepare it as usual, working all the ingredients, until the dough is well compact and smooth.
Let stand covered with a cloth while you proceed with the preparation of ingredients.
Then chop onions or if you prefe, cut them into thin slices and sauté in a little 'lard (or oil and butter, but even the oil should be just fine) until they are golden. Warning not to pass the gold level to avoid an unpleasant bitter taste!
Add to this the minced beef, let it brown with all the spices and cook for 35 / 40 minutes. The amount of spices can change according to your taste, but of course, a little bit hot here is really necessary ... ..
Meanwhile let the eggs harden (8 minutes and are perfect), let cool and cut into slices too.
Now go back to take care of the dough. Roll out to the thickness of lasagna, not too thick nor thin. Regular crop it into squares (for 24 empanadas, 12 x 12 cm) and put in the center of each a spoonful ofminced beef (must be cold) a slice of egg and a black olive.
Fold the rectangle on himself, taking care to seal the edges well and if you like, give it a more graceful crescent shape.
Now arrange on an oiled baking dish or baking sheet, being careful not to overlap. Polish them with beaten egg.
Leave in oven for twenty minutes at 200 ° until they are golden brown.
You can also fry if you wish, but they become naturally a bit 'heavier.
They are perfect with a salad of tomatoes with some basil leaves or marjoram . They are delicious freshly baked, but also excellent at room temperature.
Now I just have to thank again Mrs. Dina and wish everyone a good appetite.
Daniela

venerdì 7 maggio 2010

Cipolle ripiene di melanzane

Di Daniela
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Non ci si può credere ma piove ancora... e piove, e piove e piove.... Insomma come capita ormai sovente, rischiamo le branchie, dato che i piedi palmati stanno cominciando a crearsi spontaneamente. Certo, il verde ne trae un bel vantaggio e certamente le mie rose assorbiranno meglio le sostanze nutritive, che giusto prima che cominciasse il diluvio ho sparso sulle loro radici, e i parassiti sono stati sicuramente lavati via, almeno in parte.... ma per contro i panni lavati, come le nostre ossa, non si asciugano mai e tutto prende un aria un po' dimessa, oltre che leggermente infreddolita. In questa inquietante situazione atmosferica, in aggiunta, capita che col freschino che si avverte in giro, anche lo stomaco, ingenuamente ritenga di essere tornato in autunno e quindi di dover immagazzinare un po' di sano cibo per affrontare l'inverno con maggior slancio.... Lo sciocco non sa che deve limitarsi a mangiare cosine light per non farci sfigurare in costume: e qui si crea una violenta discussione interiore tra il volere e il piacere, per così dire, dove il piacere aimè finisce per avere la meglio. Ma ecco che qui arriviamo noi, le paladine della linea (ha ha ha ha buona questa, mi vien da ridere al solo pensiero.....!) a proporvi un contorno super leggerissimo, ma colorato e molto gradevole per accompagnare in modo un po' diverso un qualunque secondo piatto di carne, o perchè no, anche di pesce . Colori e profumi sono un ottimo antidoto al grigiore che ci circonda....

Cipolle ripiene di melanzane

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questa gustosissima ricetta arriva integralmente dall'ultimo numero di "sale e pape". Ho apportato un solo cambiamemento, anzi più che altro un aggiunta: ho utilizzato anche una parte dei cuori delle cipolle per il ripieno, unendoli al pomodoro e alle melanzane.
Per 4
  • 8 cipolle bianche
  • 340g di melanzane a tocchetti
  • 3 pomodori maturi
  • un cipollotto
  • origano
  • olio extra vergine d’ oliva
  • un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
  • sale
  • pepe
Pulite le cipolle, tagliate la calotta superiore e lessatee per 10 minuti in acqua bollente salata; scolatele ed estraete delicatamente i cuori lasciando solo i 2/3 strati esterni. Soffriggete il cipollotto tritato fine in una padella con 3 cucchiai d’olio, unite i tocchetti di melanzana, i pomodori a pezzetti, alcuni cuori delle cipolle che avete estratto tagliati a dadini un pizzico abbondante di origano, sale e pepe e cuocete a fuoco medio per 15 minuti, mescolando spesso (senza aggiungere alcun liquido . n.d.r.). Trasferite le melanzane in una ciotola e mescolate con il parmigiano. Distribuite il mix nelle cipolle e sistematele in una teglia unta d' olio, conditele con un altro filo d'olio e un altro pizzico di origano e cuocetele in forno già caldo a 180° per 20 minuti. Visto ? Semplicissimo e gustoso
Buon appetito

Daniela

Onions Stuffed with Eggplant

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8 white onions
12 oz eggplant into chunks
3 ripe tomatoes
an onion
oregano
extra-virgin 'olive oil
a tablespoon grated Parmesan cheese
salt
pepper

Peel the onions, cut the upper cover and boil for 10 minutes in boiling salted water, drain and gently remove the hearts leaving only the 2 or 3 outer layers. Fry the finely chopped onion in a pan with 3 tablespoons of 'oil, adding the diced eggplant, tomatoes chopped, a generous pinch of oregano and 4 onion's "harts",diced. Add salt and pepper and cook over medium heat for 15 minutes, stirring often, but without adding water. Put the eggplant in a bowl and mix with the Parmesan. Distribute the mix in the onions and arrange in a greased pan, season with another wire's oil and another pinch of oregano and cook in preheated oven at 356 F degrees for 20 minutes.
So, easy, tasty and colorfull
Bon appetit
Dani

domenica 14 marzo 2010

Chutney di zucca e zenzero

Di Daniela


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CHUTNEY DI ZUCCA E ZENZERO

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L’idea mi è venuta leggendo qui, ma poi l’ho sviluppata secondo il mio gusto. Il risultato è stato positivo, secondo me: il sapore è deciso, il retrogusto leggermente dolce, ma non troppo, ed ha una buona consistenza. ma non troppo, ed ha una buona consistenza. Per chi ama il gusto più forte forse potrebbe aggiungere 2 o 3 gocce di essenza di senape, ma anche senza, correggendo a proprio gusto, con più o meno peperoncino e zenzero, già si ottiene un sapore ben definito e piccantino. Per le mele ho usato le golden, ma anche le note un po’ asprigne delle renette possono andare benone. Ne ho ricavato circa 3 vasetti da 160 g.

Ingredienti:
. 150 gr di zucca pulita e a pezzi
- 80 gr di mele sbucciate ed in pezzi
. 100 gr di cipolla affettata
. 70 gr di zucchero di canna
. 70 gr di aceto di mele
. 1/2 peperoncino
. 4 gr zenzero tritato
. un pizzico di cumino

. 2 chiodi di garofano
. un cucchiaio di uvetta sultanina
. Sale
. Olio di oliva

Sbucciate e tagliate a pezzi le mele e sbucciate, togliete fili e semi e tagliate anche la zucca. Pulite le cipolle e tagliatele a fette sottili. Tritate i chiodi di garofano e soffriggeteli in una piccola quantità di olio di oliva insieme allo zenzero grattugiato se è fresco (ma va bene anche in polvere ) e al peperoncino tritato. Aggiungete le cipolle e la zucca, l’aceto, il succo di limone, le mele, l’uvetta rinvenuta in acqua tiepida e lo zucchero di canna : lasciate cuocere a fuoco basso per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo qualche mestolo di acqua nel caso il composto si asciugasse troppo . Aggiustate di sale e quando il tutto è praticamente sfatto, dopo l’ora, passatelo nel passaverdure o con il frullatore ad immersione.

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Trasferite il chutney ancora bollente nei vasetti di vetro, chiudeteli e capovolgeteli. Per maggior sicurezza nella conservazione, specialmente se volete mantenerli per un tempo piuttosto lungo, dovrete sterilizzarli a bagnomaria. Considerate che il chutney acquista maggior sapore dopo un mesetto dalla preparazione…..SE vi durerà un mesetto……
Io lo trovo meraviglioso su bolliti, carni bianche e i soliti formaggi stagionati e semi-stagionati
Buon appetito
Dani
Pumpkin and ginger chutney

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The idea came to me reading it here, but then I developed it according with my taste. The result was positive, in my opinion: the taste is strong ssssand lightly sweet, but not too much and it has a good consistency. For the apples I used the “golden” ones, but also the rennette (a bit 'sour ) can be perfect. I obtained about 3 jars of 160 g.


Ingredients:
150 grams of pumpkin cleaned
80 gr of peeled apple pieces
100g of sliced onion
70 g sugar cane
70 g of apple vinegar
1 / 2 red pepper
4 g ginger
a pinch of cumin
2 cloves
1 tablespoon raisins
Sale
Olive oil


Peel and chop the apples and peel, remove seeds and cut also pumpkin. Clean the onions and cut into thin slices. Mince cloves and saute in a small amount of olive oil with grated ginger if it's fresh (but it’s ok also in powder) and chopped chilli. Add onions and pumpkin, vinegar, lemon juice, apples, raisins soaked in warm water and sugar cane: cook over low heat for about 1 hour, stirring occasionally and adding a few ladle of water if the mixture is too dry. Season with salt and after the hour, pass in the food mill or use an immersion blender. Transfer the chutney into jars when it’s still hot, close them and turn it upside down. For added safety in storage, especially if you want to keep for a fairly long time, you should sterilize them a bagno maria. Consider that the chutney becomes more flavor after a month from preparation ... .. If you can wait for a month ...
I find this chutney wonderful on boiled white meat on seasoned or semi-seasoned cheeses .
Bon appetite
Dani

giovedì 8 ottobre 2009

Tartes tatin di cipolle e patate

Di Daniela

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Capita che ognuno di noi abbia i suoi idoli culinari: la Ale va notoriamente in brodo di giuggiole quando osserva la magica brunetta inglese, Miss Mulinex, la mitica Nigella e le sue magliettine a coste.... Io, invece, mi sento più attratta dalla americanissima, bionda e assai meno procace Martha....con la sua voce calda e i modi sbrigativi, i golfini e ... forse pratici pantaloni , e dico forse perchè la si vede sempre a mezzo busto....Magari non ha una linea da pin up e questo la rende ancor più simpatica secondo me....
Comunque mi piacciono le sue ricette veloci e saporite e, sperando che facciano piacere anche a voi, ve ne proporrei giusto una molto semplice e gustosa . Si tratta di
TARTES TATIN DI CIPOLLA E PATATE
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dunque per fare 6 tartellette di 12 cm circa occorrono:

  • 60 gr di burro
  • 1 confezione di pasta sfoglia pronta
  • farina per il piano di lavoro
  • 4 cipolle bionde medie tagliate a rondelle di 5-6 mm
  • 5 patate novelle piccole
  • sale e pepe
  • 60 ml di aceto balsamico
  • 1 pizzico di zucchero

  • Imburrate abbondantemente 6 formine di metallo da 12 cm circa . Srotolate su il piano di lavoro infarinato la pasta sfoglia e riducetela ad uno spessore di circa 5-6 mm . Ritagliate con un coppapasta dei cerchi della stessa misura delle formine e bucherellatele con i rebbi di una forchetta. Appoggiateli su una teglia foderata di carta forno e metteteli a raffeddare in frigo per circa 30 minuti ; nel frattempo preriscaldate il forno a 220°. Riprendete le formine imburrate e mettete in ognuna 2 o 3 fette di cipolla che ricoprirete completamente con alcune fette di patate, sbucciate, tagliate allo stesso spessore delle cipolle e leggermente sovrapposte. Spolveratele generosamente con sale e pepe e ricopritele con i tondi di pasta sfoglia ben raffreddati. Metteteli in forno per una 20ina di minuti, fino a quando non saranno di un bel colore dorato scuro. Preparate in una ciotola un composto con zucchero e aceto balsamico. Mettetelo sul fuoco in un pentolino e cuocetelo per 4 minuti, finchè non si trasformi in uno sciroppo: a questo punto aggiungete il burro a pezzetti, uno per volta, mescolando con una frusta. Salate e pepate. Appena le tartellette sono pronte, estraetele dal forno, rovesciatele sui singoli piatti da portata, glassatele con lo sciropo all'aceto preparato e servite tiepide: non potete immaginare il profumo!!!

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    Individual Potato and Onion Tartes Tatin (M. Stewart)

    Makes six 5-inch tartlets
    • 4 tablespoons (1/2 stick) unsalted butter, cold, cut into small pieces, plus more for pan
    • All-purpose flour, for dusting
    • 1 (17 1/4-ounce) standard package store-bought puff pastry
    • 4 medium yellow onions, peeled, cut into 1/4-inch-thick rounds
    • 5 small new potatoes, peeled
    • Coarse salt and freshly ground pepper
    • 1/4 cup balsamic vinegar
    • Pinch of sugar

    Very generously butter six 5-inch round metal pie plates; set aside. On a lightly floured work surface, roll out puff pastry to a scant 1/4-inch thickness. Using a cutter or a small plate as a guide, cut dough into 4 1/2-inch rounds. Prick rounds all over with a fork. Transfer to a parchment-lined baking sheet; chill until firm, about 30 minutes. Meanwhile, preheat oven to 425 degrees.
    Lay two or three onion rounds on the bottom of each pie pan. Using a mandoline or sharp knife, slice potatoes into thin rounds, about a scant 1/4 inch thick. Place potato slices, slightly overlapping, over the onion in two layers of concentric circles (they should completely cover the onion). Sprinkle potatoes generously with salt and pepper. Place chilled puff pastry rounds on top of the potatoes in each pie plate. Bake until golden brown, about 20 minutes.
    Immediately invert tartlets onto a platter. In a small saucepan, combine balsamic vinegar and sugar. Bring to a simmer and cook until mixture reduces to a syrup, about 4 minutes. Whisk in butter, a piece at a time, until incorporated. Season with salt and pepper. Glaze tartlets with balsamic syrup and serve warm.

    mercoledì 24 giugno 2009

    Torta di cipolle alla “Luisa”

    di Daniela




    torta di cipolle alla LUISA 014



    Dunque in questo frangente mi sa proprio che devo parlarvi di Luisa….
    Luisa è una mia amica, una cara amica, che condivide con me gioie e preoccupazioni da un bel po’ di anni. Per descrivere il suo carattere basti dirvi che è una rossa… una rossa vera, focosa, impaziente, nervosa, generosa e perché no, un po’ testarda!
    Caratterino pepato eh? Beh, d’altra parte ci vuole, se si deve affrontare la vita con cipiglio, anzi con fiero cipiglio , come fa lei. E’ uno di quegli esseri che ti chiariscono al volo i loro pensieri e che non lasciano spazio ai dubbi interpretativi. Dire che ammiro la sua forza e la sua onestà, rende piuttosto bene l’idea del nostro rapporto.
    Bene questa simpatica testa dura, qualche tempo fa , di fronte alla mia incresciosa titubanza sul cosa preparare per cena ad una coppia di amici un po’ “noiosa” mi ha suggerito la sua personale rielaborazione delle ricetta tradizionale di una

    TORTA DI CIPOLLE


    torta di cipolle alla LUISA 007



    gustosa e leggera , che ora vi passerò…. Ultimo appunto: ci siamo fatte un sacco di risate, io e lei, perché io, le prime volte che la preparavo, sistematicamente, il cielo solo sa perché, mi scordavo sempre come dovevo procedere. Perciò le avrò richiesto la ricetta 10 volte almeno, finché sua figlia grande (ciao Anna!) un giorno, stremata, alla mia ennesima domanda “cosa devo mettere nella torta di cipolle?” mi ha detto ”ma Dani, aspetta, prova un po’ con delle…..cipolle eh!” come dire “e basta, non rompere più, ti prego!!”. Da allora, giuro, mi ricordo benissssssimo la ricetta che prevede per 6 persone:

    per il ripieno
    • 1 kg di cipolle borretane (per capirci quelle che vendono in vassoietti già pulite di qualunque misura)
    • Un paio di bicchieri di latte
    • 4-5 hg di ricotta, (o se la trovate di prescinseua, ma Luisa dice che è squisita anche con la crescenza)
    • Un bel pugno di parmigiano
    • 4 uova
    • Sale e pepe
    Per la pasta
    • 300 gr ca. di farina
    • 150 gr ca. di acqua
    • 2 cucchiai ca. di olio
    • Sale
    Semplicissima come sempre l’esecuzione: preparate la pasta impastando velocemente gli ingredienti e lasciandola poi a riposare mentre vi occupate del resto.
    Mettete una pentola sul fuoco con un po’ d’acqua e i due bei bicchieri di latte (deve risultare circa metà e metà), salate e portate a ebollizione. A questo punto, buttateci le cipolline sciacquate e fate cuocere per 5 / 10 minuti a seconda delle loro dimensione. In questo sta il segreto della torta, perché Luisa sostiene che l’aggiungere un po’ di latte rende le cipolle più digeribili!
    Fatto ciò, scolatele e mettetele nel mixer insieme ad un bel pugno pieno di parmigiano grattugiato, alle uova intere, e alla ricotta.
    Fate girare la lama per un po’ fino a ridurre le cipolle a pezzettini piccoli. Risulta una specie di crema “granulosa” ma morbida. Assaggiatela, aggiustate di sale , spolverate su un po’ di pepe e lasciatela riposare.
    Nel frattempo tirate la pasta preparata in una sfoglia sottile, foderate una teglia e rovesciateci dentro l’impasto che non deve risultare altissimo , ma, diciamo, circa un paio di centimetri. Ripiegate sul ripieno la pasta e spolverizzatela con abbondante pane grattato , un po’ di parmigiano e qualche fiocchetto di burro o un giro d’olio.
    Infornatela quando il forno avrà raggiunto la temperatura di 180° e lasciatela cuocere per 25-30 minuti a seconda del forno, finché non avrà assunto un bell’aspetto dorato. Eventualmente 4 minuti di grill serviranno allo scopo.
    Tirate fuori e lasciatela raffreddare
    E’ squisita fredda, accompagnata da un’insalata.
    Provatela e buon appetito.
    Daniela

    torta di cipolle alla LUISA 011a

    P.S. Baci e a presto Luisa!

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