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venerdì 23 novembre 2012
Gli hamburger "del viaggio di nozze"
martedì 10 luglio 2012
Lezioni di cucina in Valtellina : le zuppe.Zuppa d'orzo (Chef Roberto Ghilotti)
Si tratta quindi di zuppe di diversa "provenienza", due infatti sono più marine mentre tre decisamente montane e neppure queste, tipiche di un solo luogo.
Anche in questa occasione è stato supportato dal sommelier Emanuele Urbani che ha suggerito abbinamenti per ogni piatto e fornito moltissime informazioni sui vini che ha presentato e sull'utilizzo del vino in assoluto.
La sua prima osservazione sull'abbinamento con le zuppe è stato che, non essendo necessario bere mangiando una zuppa, il farlo deve costituire un piacere aggiuntivo: ci ha suggerito quindi vini che potessero abbinarsi bene con le caratteristiche dei singoli ingredienti per esaltarne il sapore .
mercoledì 14 marzo 2012
Starbooks-Il Toad-in-the-hole di Jamie, per The Great Food of Pubs
martedì 13 marzo 2012
La Peperonata di Ada Boni
E' stata una scelta che ho condiviso pienamente, perchè Ada Boni è sempre stata una mia passione. In aggiunta c'è anche una questione sentimentale, legata al Talismano: è stato uno dei primi regali (leggermente pilotato!!!!) che mi ha fatto mio marito, quando ci siamo conosciuti! E l'ho già dovuto portare a rilegare una volta, perchè a forza di usarlo, lo avevo distrutto....si notano i bordi un po' schiariti e la linea rossa ... questo la dice lunga sull'utilizzo no?
Da quando abbiamo il blog, vi ho presentato poche ricette sue (la Sacher, le dosi per i ravioli di magro e le patate duchesse), ma devo dire che per casa, invece, ne ho preparate moltissime e il bello è sempre stato che sono riuscite tutte, ma proprio tutte, compreso ricette complicate per una ragazza alle prime armi, come la "mousseline Mimì" piatto che avevo deciso di preparare in virtù del solo nome un po' "esotico" !!! :-))).
Per me poi, non è da sottovalutare, anzi è un valore aggiunto, il linguaggio che la signora adopera nel descrivere i vari procedimenti per preparare il piatto di cui si occupa: parole precise, corrette, chiare, facilmente comprensilbili senza necessità di interpretazione e dal sapore qualche volta un pochino retrò, che danno il senso di una persona di esperienza che ti conduce passo passo verso la risoluzione dei tuoi problemi di cuoca, sia inesperta che capace.
Basti dire che nel libro le illustrazioni sono pochissime, tutte raccolte in un particolare capitolo e per nulla dettagliate... ciò nonostante, chi utilizza queste ricette, capisce sempre cosa deve fare.
Aggiungerò solo una sciocchezza finale: ma vi pare che un'appassionata d'arte come me potesse non apprezzare l'immagine scelta per la copertina? Solo un mito poteva optare per un altro grande: "Il mangiatore di fagioli" di Annibale Carracci, opera che ha ispirato da Van Gogh a Degas (è della fine del '500)...!!! Anche se per un qualche motivo che non conosco, l'immagine sulla copertina risulta speculare all'originale...
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Il mangiatore di fagioli |
giovedì 15 settembre 2011
Cous cous pollo, peperoni, zucchine fiore e melanzane
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 melanzana tonda medi
1 cipolla bionda grande
500 gr di cous cous
250 gr di acqua
1 noce di burro o 3 cucchiai di olio evo
sale e pepe
mercoledì 8 giugno 2011
Thick onion tart (Torta di cipollotti ) : Delia Smith per Starbooks
Da tempo, infatti, Delia e il marito, Michael Wynn Jones, sostengono il Norfolk Football Club, una squadra che quest'anno tornerà in Premier League e di cui i due sono i maggiori azionisti: l'amore che provano verso i colori della squadra è ovviamente ricambiato dai tifosi, non solo per biechi motivi economici, ma anche per la passione sincera con cui la signora Smith sostiene li proprio team. La sua performance più memorabile risale al 2005, nell'intervallo di un Norfolk- Manchester che vedeva la squadra di casa sotto di due gol. Nello stesso istante in cui i calciatori uscivano dagli spogliatoi, scese in campo pure Delia, armata di microfono, arringando i tifosi con un repertorio che avrebbe fatto commuovere qualsiasi scafato capo ultrà: "Siamo o non siamo la migliore tifoseria del mondo? I nostri ragazzi hanno bisogno di aiuto: glielo facciamo vedere, o no, se non siamo il dodicesimo uomo in campo?" Il tutto in rigoroso tailleur blu e mezzo tacco, sia chiaro, gli stessi che indossava poche settimane fa e che, secondo Delia, sono responsabili della serie di gaffes inanellate durante l'ultimo suo discorso in materia di calcio.
Le cronache parlano di una Smith al balcone del municipio, con bicchiere di champagne in mano che, dopo aver storpiato il nome del general manager del Norfolk, ha proposto alla squadra un bel brindisi, per "tirarsi su"- anzchè per "scalare le classifiche", concludendo con l'augurio di potersi qualificare per quei "fottutissimi play off". Bagno di folla e sorrisi radiosi del marito a parte ("chi si sarebbe mai immaginato, che mia moglie si sarebbe inventata una frase così bloody, sanguinaria?"), il giorno dopo tutti i tabloid ironizzavano sul bicchiere di champagne, individuando in quello l'ultima fonte di ispirazione di un discorso così esaltante. Delia si è prontamente difesa, invocando il disagio procuratole dai tacchi, ma sui giornali inglesi parlano apertamente di uno stato di ebbrezza e in rete circolano video in cui la Smith canta inni di incitamento (sempre il tailelur e foulard) e in cui i denti appaiono macchiati di rosso, prova inconfutabile, a loro dire, di un'alzata di gomito a dir poco imbarazzante.
Sarà: epperò, vuoi perchè il tifo calcistico abita qui -e pure tutto l'anno- , vuoi perchè d di chef che se la tirano da grandi pensatori non se ne può più, a noi questa Delia piace. Ci sembra genuina, spontanea, sincera, esattamente come il libro da cui stiamo scegliendo le ricette di questo mese, che oggi prevedono una torta di cipollotti assolutamente grandiosa, che immaginiamo perfetta per un pranzo veloce pre partita- magari con un buon bicchiere di rosso, per "tirarsi su"...


mercoledì 23 febbraio 2011
la solita zuppa? ma anche no... (post garbatamente polemico etc etc)
Ho così iniziato a fare la classica cernita degli infallibili, passando in rassegna tutti gli scaffali delle librerie- la mia, in primis, e poi quelle di mia madre e di mia suocera- e selezionando una cinquantina di titoli " a colpo sicuro": da lì attingo, di volta in volta, con criteri che cambiano a seconda dell'umore e di quello che mi gira intorno ma che non inficiano il risultato: sempre di testi collaudati si tratta.
Tuttavia, ogni volta mi documento. E' una iattura che mi porto dietro dalla formazione classica, quella che mi fa amare le note a margine più dei contenuti e mi fa sognare sulle bibliografie alla fine del libro, e che purtroppo non si arresta neppure di fronte a testi che conosco praticamente a memoria e che non richiedono particolari capacità esegetiche o interpretative. Ma tant'è, non posso farne a meno.
C'è da dire che, sinora,ho trovato molto poco, fatta eccezione per le solite, roboanti quarte di copertina: anche con Escoffier, mi sarei immaginata chissà quali recensioni mirate- e invece poco o nulla. Ma mai avrei pensato che il libro che ha reso famosa Julia Child fosse oggetto di così poca considerazione, qui da noi.
A fronte di decine, se non di centinaia di recensioni del film e di numerosi riproposizioni delle stesse ricette, infatti, gli articoli dedicati a Mastering the French Art of Cooking si contano davvero sulle dita di una mano. Ed è un vero peccato, perchè se mai c'è un libro che meriterebbe di essere letto e analizzato e discusso, è proprio questo: non solo per la completezza dell'opera, ma anche e soprattutto perchè, ancor prima di essere un manuale che insegna a cucinare, è un esempio di come si dovrebbe scrivere un libro di cucina.
La nota garbatamente polemica è tutta qui- e cioè nel constatare l'abisso che separa i libri di nuova generazione- con una netta predominanza dell'immagine sul testo- da questo e da altri simili, di impianto "antico". A scanso di equivoci, io non ce l'ho con le fotografie, tutt'altro: le trovo un complemento importante, se non addirittura indispensabile, anche se nella misura in cui si mantengono fedeli alla finalità editoriale. Quello che lamento,semmai, è il venir meno della scrittura: a parte qualche eccezione, sono anni che leggo ricette raccontate in modo assolutamente piatto, incolore, noioso. Tanto ci emozionano le immagini, quanto ci lasciano impassibili i testi.
Dal mio personalissimo punto di vista, è qualcosa di imperdonabile: non tanto e non solo perchè di libri di cucina si tratta, ma anche e soprattutto perchè, in questo modo, dell'amore per il cibo non passa assolutamente nulla. Non attraverso la scrittura, intendo, ridotta a stilare ricette con la stessa verve di una lista dela spesa.
La Child e le sue amiche, invece, sono state maestre, in tutto questo- abilissime nel saper trasmettere tecnica e passione nello stesso momento, come dimostra la ricetta della zuppa di cipolle che vi riporto qui sotto, in traduzione integrale. Chiedo venia per la banalità della scelta: di questi tempi di assenza forzata dalle cucina, tocca anche a voi accontentarvi di quello che c'è in dispensa. Tuttavia, al di là delle garanzie di successo del piatto (sono almeno dieci anni che seguo solo questa ricetta), è il modo in cui si raccontano gli ingredienti ed il procedimento di questa zuppa a lasciare il segno. Per cui, mettetevi comodi, che traduco.
da Mastering the French Art of Cooking
ciao
ale
sabato 17 luglio 2010
Lezione sui formaggi ( II parte): CARPACCIO TIEPIDO DI PATATE E SCAMORZA AFFUMICATA CON MISTICANZA DI VERDURE
Ingredienti:
4oo gr di scamorza
500 gr patate
2 cipolle bianche
2 carote
2 coste di sedano bianco
1 chiodo di garofano
1 foglia di alloro
3 grani di pepe
1 bicchiere di vino bianco
½ bicchiere di aceto
Olio evo quanto basta
In un piatto di portata adatto a sopportare il calore, intercalate le fette di scamorza con le patate,
Togliete dal forno, aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva e servire subito.
Buon appetito
Dani
4oo grams smocked cheese mozzarella
500 g potatoes
2 white onions
2 carots
2 stalks celery, white
1 clove 1 bay leaf
3 peppercorns
1 cup white wine
½ glass of vinegar
Extra virgin olive oil (e.v.o. oil)
Boil the potatoes in their skin, peel and cut into slices. Slice the mozzarella (or smocked cheese). Cut into julienne carrots, onion and celery and saute in a pan with oil. Add the vinegar, white wine and herbs and let reduce liquid. In a dish suitable to oven, alternate slices of smoked cheese and potatoes slices, add in the middle vegetables,then pass it in a hot oven with grill until the cheese has just melted. Remove from oven, add a drizzle of olive oil and serve immediately. Bon appetite Dani
lunedì 24 maggio 2010
Empanadas
Per festeggiare il vostro affetto e la nostra fortuna abbiamo pensato di riproporvi ogni tanto qualcuno dei nostri primi post, quelli di quando ancora non immaginavate neppure che ci fossimo, e ci sentivamo al settimo cielo se raggiungevamo 50 visitatori al giorno.....
Cominciamo con una ricetta a cui sono particolarmente affezionata e che è anche splendidamente di stagione: le empanadas. Premetto, come ho fatto nel post originario che è una ricetta personale, donatami da una signora che mi è sempre piaciuta moltissimo, cilena verace, con tutta la brillantezza, la gioia di vivere e il cuore che spesso chi viene da quella parte del mondo ha.
Perciò vi ripropongo fedelmente la sua squisitissima ricetta :

. 500 gr di farina
. 4 cucchiai olio
. acqua tiepida ( 2,1/2 dl. , dipende dalla farina)
. sale
To celebrate your love and our luck we thought to show you forward again, occasionally, some of our first posts, when you not yet even imagine that we exist, and we were in heaven if we reached 50 visitors a day .....
Let's start with a recipe which I am particularly fond of and which is also perfect for the Season: empanadas. I just want to tell you, as I did the original post, that this is a personal recipe, given to me by a lady who I always loved very much, Chilean, with all the brilliance, joy of life and heart that often those who come from that part of the world have.
Therefore, I propose again her exquisite recipe:

I also love photography and as soon as I can I am taking photographs of our "creations". I begin with a recipe that I like very much: the Empanadas
It 's a simple dish, that I had some years ago, from a delicious Chilean lady who wanted me to try this recipe of her country (although I think the source is Argentina). She told me this dish is a street food prepared throughout Latin America. When I had the pleasure to taste directly what she has prepared for me and for my girls , we have been conquered. So the recipe as she wrote to me (you know that these recipes have 10,000 variations and each family has its own, special), is for about 22/24 empanadas.
Ingredients:
For the filling
. 500 gr. of minced beef
. 500 grams of white onion (about 5 medium sized onions)
. a pack of black olives (pitted or stoned in order to avoid surprises odious to our molars)
. 5 eggs
. salt
. pepper
. marjoram
. paprika
. lard (or oil and butter)
For the dough
. 500 grams of flour
. 4 tablespoons oil
. warm water (2.1 / 2 dl. depends on the flour)
. Salt
First the dough: Prepare it as usual, working all the ingredients, until the dough is well compact and smooth.
Let stand covered with a cloth while you proceed with the preparation of ingredients.
Then chop onions or if you prefe, cut them into thin slices and sauté in a little 'lard (or oil and butter, but even the oil should be just fine) until they are golden. Warning not to pass the gold level to avoid an unpleasant bitter taste!
Add to this the minced beef, let it brown with all the spices and cook for 35 / 40 minutes. The amount of spices can change according to your taste, but of course, a little bit hot here is really necessary ... ..
Meanwhile let the eggs harden (8 minutes and are perfect), let cool and cut into slices too.
Now go back to take care of the dough. Roll out to the thickness of lasagna, not too thick nor thin. Regular crop it into squares (for 24 empanadas, 12 x 12 cm) and put in the center of each a spoonful ofminced beef (must be cold) a slice of egg and a black olive.
Fold the rectangle on himself, taking care to seal the edges well and if you like, give it a more graceful crescent shape.
Now arrange on an oiled baking dish or baking sheet, being careful not to overlap. Polish them with beaten egg.
Leave in oven for twenty minutes at 200 ° until they are golden brown.
You can also fry if you wish, but they become naturally a bit 'heavier.
They are perfect with a salad of tomatoes with some basil leaves or marjoram . They are delicious freshly baked, but also excellent at room temperature.
Now I just have to thank again Mrs. Dina and wish everyone a good appetite.
Daniela
venerdì 7 maggio 2010
Cipolle ripiene di melanzane
Cipolle ripiene di melanzane
Per 4
- 8 cipolle bianche
- 340g di melanzane a tocchetti
- 3 pomodori maturi
- un cipollotto
- origano
- olio extra vergine d’ oliva
- un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
- sale
- pepe
Buon appetito
Daniela
12 oz eggplant into chunks
3 ripe tomatoes
an onion
oregano
extra-virgin 'olive oil
a tablespoon grated Parmesan cheese
salt
pepper
So, easy, tasty and colorfull
Bon appetit
Dani
domenica 14 marzo 2010
Chutney di zucca e zenzero
Ingredienti:
. 150 gr di zucca pulita e a pezzi
. 100 gr di cipolla affettata
. 70 gr di zucchero di canna
. 70 gr di aceto di mele
. 1/2 peperoncino
. 4 gr zenzero tritato
. un pizzico di cumino
. un cucchiaio di uvetta sultanina
. Sale
. Olio di oliva
Sbucciate e tagliate a pezzi le mele e sbucciate, togliete fili e semi e tagliate anche la zucca. Pulite le cipolle e tagliatele a fette sottili. Tritate i chiodi di garofano e soffriggeteli in una piccola quantità di olio di oliva insieme allo zenzero grattugiato se è fresco (ma va bene anche in polvere ) e al peperoncino tritato. Aggiungete le cipolle e la zucca, l’aceto, il succo di limone, le mele, l’uvetta rinvenuta in acqua tiepida e lo zucchero di canna : lasciate cuocere a fuoco basso per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo qualche mestolo di acqua nel caso il composto si asciugasse troppo . Aggiustate di sale e quando il tutto è praticamente sfatto, dopo l’ora, passatelo nel passaverdure o con il frullatore ad immersione.
Trasferite il chutney ancora bollente nei vasetti di vetro, chiudeteli e capovolgeteli. Per maggior sicurezza nella conservazione, specialmente se volete mantenerli per un tempo piuttosto lungo, dovrete sterilizzarli a bagnomaria. Considerate che il chutney acquista maggior sapore dopo un mesetto dalla preparazione…..SE vi durerà un mesetto……
Io lo trovo meraviglioso su bolliti, carni bianche e i soliti formaggi stagionati e semi-stagionati
100g of sliced onion
70 g sugar cane
70 g of apple vinegar
1 / 2 red pepper
4 g ginger
a pinch of cumin
2 cloves
1 tablespoon raisins
Sale
Olive oil
Peel and chop the apples and peel, remove seeds and cut also pumpkin. Clean the onions and cut into thin slices. Mince cloves and saute in a small amount of olive oil with grated ginger if it's fresh (but it’s ok also in powder) and chopped chilli. Add onions and pumpkin, vinegar, lemon juice, apples, raisins soaked in warm water and sugar cane: cook over low heat for about 1 hour, stirring occasionally and adding a few ladle of water if the mixture is too dry. Season with salt and after the hour, pass in the food mill or use an immersion blender. Transfer the chutney into jars when it’s still hot, close them and turn it upside down. For added safety in storage, especially if you want to keep for a fairly long time, you should sterilize them a bagno maria. Consider that the chutney becomes more flavor after a month from preparation ... .. If you can wait for a month ...
giovedì 8 ottobre 2009
Tartes tatin di cipolle e patate
Imburrate abbondantemente 6 formine di metallo da 12 cm circa . Srotolate su il piano di lavoro infarinato la pasta sfoglia e riducetela ad uno spessore di circa 5-6 mm . Ritagliate con un coppapasta dei cerchi della stessa misura delle formine e bucherellatele con i rebbi di una forchetta. Appoggiateli su una teglia foderata di carta forno e metteteli a raffeddare in frigo per circa 30 minuti ; nel frattempo preriscaldate il forno a 220°. Riprendete le formine imburrate e mettete in ognuna 2 o 3 fette di cipolla che ricoprirete completamente con alcune fette di patate, sbucciate, tagliate allo stesso spessore delle cipolle e leggermente sovrapposte. Spolveratele generosamente con sale e pepe e ricopritele con i tondi di pasta sfoglia ben raffreddati. Metteteli in forno per una 20ina di minuti, fino a quando non saranno di un bel colore dorato scuro. Preparate in una ciotola un composto con zucchero e aceto balsamico. Mettetelo sul fuoco in un pentolino e cuocetelo per 4 minuti, finchè non si trasformi in uno sciroppo: a questo punto aggiungete il burro a pezzetti, uno per volta, mescolando con una frusta. Salate e pepate. Appena le tartellette sono pronte, estraetele dal forno, rovesciatele sui singoli piatti da portata, glassatele con lo sciropo all'aceto preparato e servite tiepide: non potete immaginare il profumo!!!
Makes six 5-inch tartlets
- 4 tablespoons (1/2 stick) unsalted butter, cold, cut into small pieces, plus more for pan
- All-purpose flour, for dusting
- 1 (17 1/4-ounce) standard package store-bought puff pastry
- 4 medium yellow onions, peeled, cut into 1/4-inch-thick rounds
- 5 small new potatoes, peeled
- Coarse salt and freshly ground pepper
- 1/4 cup balsamic vinegar
- Pinch of sugar
Very generously butter six 5-inch round metal pie plates; set aside. On a lightly floured work surface, roll out puff pastry to a scant 1/4-inch thickness. Using a cutter or a small plate as a guide, cut dough into 4 1/2-inch rounds. Prick rounds all over with a fork. Transfer to a parchment-lined baking sheet; chill until firm, about 30 minutes. Meanwhile, preheat oven to 425 degrees.
Lay two or three onion rounds on the bottom of each pie pan. Using a mandoline or sharp knife, slice potatoes into thin rounds, about a scant 1/4 inch thick. Place potato slices, slightly overlapping, over the onion in two layers of concentric circles (they should completely cover the onion). Sprinkle potatoes generously with salt and pepper. Place chilled puff pastry rounds on top of the potatoes in each pie plate. Bake until golden brown, about 20 minutes.
Immediately invert tartlets onto a platter. In a small saucepan, combine balsamic vinegar and sugar. Bring to a simmer and cook until mixture reduces to a syrup, about 4 minutes. Whisk in butter, a piece at a time, until incorporated. Season with salt and pepper. Glaze tartlets with balsamic syrup and serve warm.
mercoledì 24 giugno 2009
Torta di cipolle alla “Luisa”
Luisa è una mia amica, una cara amica, che condivide con me gioie e preoccupazioni da un bel po’ di anni. Per descrivere il suo carattere basti dirvi che è una rossa… una rossa vera, focosa, impaziente, nervosa, generosa e perché no, un po’ testarda!
Caratterino pepato eh? Beh, d’altra parte ci vuole, se si deve affrontare la vita con cipiglio, anzi con fiero cipiglio , come fa lei. E’ uno di quegli esseri che ti chiariscono al volo i loro pensieri e che non lasciano spazio ai dubbi interpretativi. Dire che ammiro la sua forza e la sua onestà, rende piuttosto bene l’idea del nostro rapporto.
Bene questa simpatica testa dura, qualche tempo fa , di fronte alla mia incresciosa titubanza sul cosa preparare per cena ad una coppia di amici un po’ “noiosa” mi ha suggerito la sua personale rielaborazione delle ricetta tradizionale di una
TORTA DI CIPOLLE
per il ripieno
• 1 kg di cipolle borretane (per capirci quelle che vendono in vassoietti già pulite di qualunque misura)
• Un paio di bicchieri di latte
• 4-5 hg di ricotta, (o se la trovate di prescinseua, ma Luisa dice che è squisita anche con la crescenza)
• Un bel pugno di parmigiano
• 4 uova
• Sale e pepe
Per la pasta
• 150 gr ca. di acqua
• 2 cucchiai ca. di olio
• Sale
Semplicissima come sempre l’esecuzione: preparate la pasta impastando velocemente gli ingredienti e lasciandola poi a riposare mentre vi occupate del resto.
Mettete una pentola sul fuoco con un po’ d’acqua e i due bei bicchieri di latte (deve risultare circa metà e metà), salate e portate a ebollizione. A questo punto, buttateci le cipolline sciacquate e fate cuocere per 5 / 10 minuti a seconda delle loro dimensione. In questo sta il segreto della torta, perché Luisa sostiene che l’aggiungere un po’ di latte rende le cipolle più digeribili!
Fatto ciò, scolatele e mettetele nel mixer insieme ad un bel pugno pieno di parmigiano grattugiato, alle uova intere, e alla ricotta.
Fate girare la lama per un po’ fino a ridurre le cipolle a pezzettini piccoli. Risulta una specie di crema “granulosa” ma morbida. Assaggiatela, aggiustate di sale , spolverate su un po’ di pepe e lasciatela riposare.
Nel frattempo tirate la pasta preparata in una sfoglia sottile, foderate una teglia e rovesciateci dentro l’impasto che non deve risultare altissimo , ma, diciamo, circa un paio di centimetri. Ripiegate sul ripieno la pasta e spolverizzatela con abbondante pane grattato , un po’ di parmigiano e qualche fiocchetto di burro o un giro d’olio.
Infornatela quando il forno avrà raggiunto la temperatura di 180° e lasciatela cuocere per 25-30 minuti a seconda del forno, finché non avrà assunto un bell’aspetto dorato. Eventualmente 4 minuti di grill serviranno allo scopo.
Tirate fuori e lasciatela raffreddare
E’ squisita fredda, accompagnata da un’insalata.
Provatela e buon appetito.
Daniela

P.S. Baci e a presto Luisa!