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martedì 19 giugno 2012

J. Robuchon - Petit Pots alla Lavanda, per riconciiarci coi Francesi

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Prima di incontrare l'ingegnere, una delle mete più gettonate dei miei viaggi era la Francia. Non Parigi, città a cui mi lega oggi un amore tardivo e malinconico, ma che da giovane ho sempre trovato o troppo arrogante o troppo ruffiana, ma la Francia intera. Non si trattava solo di ovvie ragioni di vicinanza: anche se con la Provenza e la Costa Azzurra amichevolmente del tu, ero talmente rapita dalle bellezze di tutte le regioni di questo Paese che, appena possibile, mi munivo di cartina, guide e indirizzi giusti e partivo per uno di quei massacranti tour de force che a casa mia- e per fortuna, solo da me- si chiamano viaggi. 

lunedì 12 luglio 2010

Fresco di lamponi e crema profumata al limone

Di Daniela
Scroll down for the english version
Se c'è una cosa alla quale trovo sia difficilissimo resistere quando il caldo, come in questi giorni, non da tregua, sono i dolci a base di frutti di bosco e penso che la questione derivi da tutte le immagini bellissime che questi piccoli fruttini colorati evocano nella mente: Boschi incontaminati di con alberi alti e frondosi, un sottobosco ricco di felci e di piccoli fiori delicati, ruscelli dall'acqua freddissima, canto di uccelletti, suono di acqua che scorre, arietta fresca e profumata di resina e silenzio di ciò che è "umano"........ Non ditemi che la cosa non fa emettere anche a voi qualche sospiro.... E così, appena mi capita qualche novità che sa di bosco, crollo e lo preparo, per la gioia degli astanti e per la mia!!!!
In questo caso abbiamo trovato la ricetta in "Dolci" n.126 e l'abbiamo preparata insieme alla creatura numero 2 che ha voluto dedicarsi particolarmente al pan di spagna: lo ha fatto da sola e il risultato, direi , è stato non male.... lo abbiamo lasciato cuocere 2 o 3 minuti di troppo, ma è venuto comunque soffice e dolce. Perciò, mentre faccio pubblicamente i miei complimenti a Ginevra, aiutante validissima di mamma, vi passo questo squisitissssssimo

FRESCO DI LAMPONI E CREMA PROFUMATA AL LIMONE

La preparazione è molto semplice, ma ha una serie di passaggi lunghi: quindi considerate che avrete bisogno di 90 minuti oltre le 8 ore di raffreddamento. Potete però dividere la lavorazone in 2 giorni uno per il pan di spagna e l' altro per le creme. Oppure ancor più semplice potete acquista il pan di spagna già pronto.

Ingredienti
Pan di Spagna
75 gr di zucchero
75 gr di farina
18 gr di fecola
1 puntina di vaniglina
3 uova
Crema
1/2 litro di latte
5 tuorli
100 gr di zucchero
60 gr di farina
2 gr di colla di pesce (Ne ho usati 3)
buccia di 1/2 limone
Fresco di lamponi
400 gr di lamponi (o di mirtilli o di fragole)
150 gr di zucchero
50 gr di acqua
1/2 stecca di vaniglia
14 gr di colla di pesce (ne ho messi 16gr)
bagna
50 gr di frullato di lamponi
30 gr di acqua
2 cucchiai di maraschino (io non l'ho usato per i ragazzi)
decorazioni
lamponi
zucchero a veloPotete preparare il pan di spagna o acquistarlo già pronto;-)))). Se decidete di prepararlo montate a spuma le uova con lo zucchero, aromatizzate con la vanillina, setacciate la fecola e farina e incorporatele, poi versatele nello stampo di cm 15 per 30 cm, unto ed infarinato a 175° per 20/24 minuti. Sfornate e raffreddate.
Per la crema scaldate il latte con la buccia di limone e 20 gr di zucchero, quindi lasciate in infusione per 40 minuti, poi filtrate. Montate i tuorli con lo zucchero rimasto, poi incorporate la farina stemperando con il latte caldo versato a filo. Cuocete a fuoco moderato fino all'ispessimento della crema (pochissimi minuti.). Ammollate la colla di pesce in acqua fredda per 10 minuti strizzatela e fatela sciogliere fuori dal fuoco nella crema ancora bollente. Lasciate raffreddare la crema coperta da pellicola trasparente a contatto.
Per il fresco di lamponi (o di mirtilli) ammollate per 10 minuti in acqua fredda la colla di pesce poi strizzatela. Raschiate i semi di vaniglia sui lamponi, versate l'acqua e lo zucchero poi cuocete per un minuto. Frullate e passate la purèe nel colino. Mettete da parte 50 gr di questo frullato (servirà per la bagna). Scaldate 3 o 4 cucchiai di fresco di lamponi e fatevi sciogliere la colla di pesce, poi unite al resto, Lasciate raffreddare ma non indurire.
Per la bagna, unite ai 50 gr di frullato di lamponi, unite l'acqua e portate a bollore per 2 minuti, quindi, lontano dal fuoco, versate il maraschino e raffreddate.
Ora assemblate la torta. Rivestite con la pellicola uno stampo da plum cake di 12x25. Versate il fresco di lamponi, tenendone da parte 8 cucchiai. Ponete in freezer per 20 minuti circa. Tagliate il pan di spagna in 2 strati uno un po' più spesso e uno più sottile (ma non è necessario ci sia differenza!!!) Tagliate a misura dello stampo e posatelo sopra il fresco di lamponi, quindi inumiditelo con la bagna. Versate sopra la crema e mettete in freezer per 10 minuti. Versate il fresco di lamponi tenuto da parte e rimettete 10 minuti in freezer. Bagnate il secondo strato di pan di spagna e ponetelo sul dolce con la parte inumidita a contatto con la farcia. Coprite con la pellicola e mettere in frigorifero per circa 8 ore. Sformate il dolce sul piatto di portata ed eliminate la pellicola.. decorate con lamponi spolverati di zucchero a velo. Attendete almeno 20 minuti prima di servire.
Buon appetito
Dani

RASPBERRIES FRESH JELLY WITH LEMON SCENTED CREAM

The preparation is very simple, but long: so you have to consider that you need 90 minutes over 8 hours of cooling. But you can divide the "work" in two days : the first for the sponge and the second for other creams. Or even, easier, you can buy the sponge cake !!!!.

Ingredients
Sponge
1/3 cup sugar
2/3 cup of flour
1 1/2 tbsp starch
A pinch of vanilla
3 eggs
Cream 16.91 fl oz of milk
5 egg yolks
8 tbps sugar
1/2 cup flour
2 gr of isinglass (I've used 3 = 1 sheet and half))
1 / 2 lemon peel
raspberries fresh jelly
14 oz raspberries (or blueberries or strawberries) 2/3 cup sugar
3 1/2 tbsp of water
1 / 2 stick of vanilla
14 gr of isinglass (I use 16 gr=8 sheets)
to soak
3 1/2 tbsp of pureed raspberries
2 tbps of water
2 tablespoons maraschino (I have not used for children)
decorations
raspberries
icing sugar
You can prepare the sponge cake or buy it ready ;-)))). If you decide to prepare it whip to foam eggs with sugar, flavored with vanilla; sift flour and starch and incorporate, then pour in the mold of 6 to 12 in. greased and floured and bake it at 347°F for 20/24 minutes. Remove from the oven and set aside.
For the cream Heat the milk with lemon peel and 20 grams (1 1/2 tbsp) of sugar, then leave to infuse for 40 minutes, then filter. Whip the egg yolks with remaining sugar, then incorporate the flour mixed with hot milk . Cook over medium heat until cream thickens (a few minutes.). Soak the gelatin in cold water 10 minutes to squeeze out of the fire and let it dissolve in the cream still hot. Let cool cream .
For the raspberries or blueberries fresh jelly soaked for 10 minutes in cold water then squeeze the gelatine.
Scrape vanilla seeds on raspberries, pour water and sugar then cook for a minute. Smash everything and pass the puree in the strainer. Set aside 50 g of this puree, almost 3 1/2 tbsp, for soaking the sponge. Heat 3 to 4 tablespoons fresh raspberries and let dissolve the gelatine stirring well, then add the rest. Let it cool but not harden.
For the soaking
, add water
to the 3 tbsp of pureed raspberries and bring to a boil for 2 minutes, then, away from heat, add the maraschino and let it cool.
Now assemble the cake.
Coat with
cling film a cake mold for plum cake of 4,7 x 9,8 in. Pour the fresh raspberries, by keeping 8 spoons. Place in freezer for 20 minutes. Cut the sponge cake into 2 layers, one a bit 'thicker and one thinner (but it's not so important this difference!) Cut the spong as the mold shape and place it over the fresh raspberries, then moistened with soaking. Pour over the cream and place in freezer for 10 minutes. Pour the raspberries fresh jelly on and put in freezer 10 minutes again. Cut the second layer of sponge , soak it and put it on the jelly with the wet side in contact with the filling. Cover with cling film and place in refrigerator for about 8 hours.
Pull pudding out the shape onto a serving plate and remove the film. Decorate with raspberries, dusted with icing sugar. Wait at least 20 minutes before serving.

Bon appetite
Dani

lunedì 21 settembre 2009

Tarte al lemon curd e rosmarino- e il lemon curd senza burro!!!!

di Alessandra
scroll down for English version
tarte  lemon curd olio EVO e rosmarino
Tanto per darvi un'idea dell'aria che tira, son due giorni che mi sento come un incrocio fra Nonna Papera e Archimede Pitagorico: nel senso che, finalmente, anche Menu Turistico può vantare un'invenzione culinaria e, quel che più conta, la sottoscritta può finalmente abuffarsi di lemon curd, alleggerendo non già la linea, ma la coscienza: perchè, dopo consultazioni di ogni tipo, ricerche in internet, esperimenti ed assaggi, siamo finalmente riusciti a fare il lemon curd senza burro.

lemon curd olio Evo e rosmarino

In attesa del postino, con la nomination per il prossimo Nobel, vi racconto come ci sono arrivata: l'illuminazione me l'ha data il numero di Gourmet del maggio scorso, che giaceva fra la pila delle riviste da consultare e che, proprio nell'ultima pagina, riportava la ricetta di una tarte all'olio d'oliva, ripiena di un lemon curd fortemente alleggerito di burro. Le dosi, però, erano ancora troppo alte (80 gr. contro i miei 125 soliti), ma venivano introdotti due illuminanti cucchiaioni di maizena, che nella ricetta originale non ci sono e che invece potevano benissimo sostituire il burro, come addensanti. Da lì in poi è stato tutto uno sperimentare, fino all'approdo a questa versione che non ha nulla di diverso, nel gusto, dal classico lemon curd, ma che non contiene neanche un grammo di grassi animali. Non solo: l'aggiunta di due cucchiai d'olio, alla fine, lo rende estremamente lucido e fluido alla vista e infinitamente più versatile in cucina: in questa tarte, per esempio, l'ho abbinato col rosmarino, cosa che mai mi sarei sognata di fare con un curd burroso.


lemon curd

Ma andiamo con ordine. Sono partita dalla ricetta di Gourmet, pressocché uguale a quella che seguo di solito, che prevede:
il succo e la scorza grattugiata di tre limoni
2 tuorli e 2 uova intere
80 g. di burro
2 cucchiaini di maizena
200 g di zucchero
2 cucchiai di olio extravergine di oliva.

Ho completamente eliminato il burro e ho aumentato ad un cucchiaio pieno la dose di maizena.
Quindi, la nuova ricetta è questa
il succo e la scorza grattugiata di tre limoni
2 tuorli e 2 uova intere
1 cucchiaio di maizena
200 g di zucchero
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.

Nota, aggiunta dopo 2 anni di lemon curd senza burro a go go: via la maizena, bastano le uova.

Dopodiche, a freddo, in una casseruola dal fondo spesso, ho mischiato tutti gli ingredienti, ad eccezione dell'olio, amalgamandoli bene con una frusta. Ho messo sul fuoco a fiamma medio bassa e, sempre mescolando, ho portato ad ebollizione. Ho abbassato la fiamma al minimo, ho fatto bollire per due minuti e poi ho filtrato il tutto in un colino a maglie molto strette. In ultimo ho aggiunto UN cucchiaio di olio EVO leggerissimo e ho subito invasato. Con questa dose, ho ottenuto circa 350 ml di curd denso e lucido e dallo stesso identico sapore dell'altro.
Fosse stato per me, avrei dato subito inizio alle danze, mangiandomelo direttamente dal barattolo, come d'altronde faccio dal 14 aprile 1985, data della scoperta del Lemon Curd: ma siccome soffro della sindrome da stupendissima, e mi ero ripromessa di escogitare una versione leggera per le amiche del forum , sono subito passata alla seconda fase della sperimentazione, con questa
Tarte alle mandorle e olio d'oliva con curd al rosmarino


lemon curd olive oil and rosemary

Per la base
250 g di farina 00
50 g di farina di mandorle
100 g di zucchero
200 di burro ( volendo, ma io non l'ho sperimentata: 100 di burro e 2 cucchiai di olio EVO)
1 tuorlo
scorza di mezzo limone grattugiata

Si impasta tutto e si cuoce in bianco, a 180 gradi per 17 minuti e si lascia raffreddare
Per il curd al rosmarino, si scalda il curd e vi si aggiunge una manciata di aghi di rosmarino spezzettati e, quando è tiepido, lo si versa sulla torta, livellando bene con una spatola.
Se vi piace il lemon curd, è la fine del mondo. Se invece vi infastidisce il "troppo dolce" che lo contraddistingue , potete stemperarlo con della crema pasticcera o con una meringa cruda. In ogni caso, la bella figura è assicurata- e la riconoscenza eterna delle amiche in perenne lotta con la bilancia, pure!
alla prossima
alessandra


English Version

No butter Lemon curd

lemon curd

Ingredients
juice and grated rind of three lemons
2 yolks and 2 whole eggs
1 tablespoon cornstarch
200 g sugar
1 tablespoon extra virgin olive oil ( very light)

Mix all the ingredients, except oil, in a thick bottomed pan and , stirring constatly, at low heat, until boiling: it mus boil for two minutes. Then, filter all in a very tight streiner. Heat again until boiling and add extravirgin oil. Stirr very well and pot the hot mixture. Keep in fridge for maximum one week.

Almond Tarte with Rosemary Lemon Curd

For the crust
250 g flour 00
50 g almond flour
100 g sugar
200 of butter (if you wish, but I have not tested: 100 of butter and 2 tablespoons of oil EVO)
1 egg
grated rind of half a lemon

Knead all the ingredients very slowly, until you obtein a smooth dough. Lay out on the bottom and the ...of a tarte pan, with a border you can remove, and keep in fridge for 1 hour minimum. Then, bake it at 180° for 17.18 minutes.
For the rosmary lemon curd, warm lemon curd and when it's going to boil, add one teaspoon of roremary, finely chopped. Stir well and pour it in the crust, when thet're both warm, and level with a palette knife.
Buon Appetito
Alessandra

Questa ricetta partecipa alla seguente raccolta
organizzata dal blog di Martina in collaborazione con Giallo Zafferano

barattolo

mercoledì 22 luglio 2009

Cestini di frolla al cacao con crema al cioccolato bianco e al cocco

di Alessandra

cestini ciocco cocco

Breve sunto della giornata di oggi
ore 7.03: sveglia in ritardo, corro in cucina, colazione per il marito, finisco di pulire la cucina dai bagordi di figlia et nipote della sera prima, sveglio il marito, attacco lavatrice, tolgo la roba stesa, attacco il ferro, arriva il marito, colazione con lui, riprendo il ferro, intavolo discussione dalla stireria al bagno ( tutt' altra parte della casa, in più nell'armadio a muro), prima botta di nervoso, il marito esce, riprendo a stirare, guardo l'ora, porca miseria, sono in ritardo.
ore 8.00: esco dalla doccia, mi vesto, lascio colazione per figlia e nipote e affronto pargoli dormienti con le istruzioni per la giornata, dando un perfetto esempio di conversazione con cadaveri: "alle nove viene la zia robi, capito???? la zia robi è tua madre, capito???? quindi , alle nove suonerà il campanello, capito???? quindi, le dovete aprire, capito??? la prox volta chiamo una medium, così magari rispondete, capito?????" seconda botta di nervoso
ore 8.15 esco di casa, barcollando sotto il peso di fascicoli aternati a riviste di cucina- ottimo rimedio per la tutela della privacy- borsa firmata da una parte, sacchetto della rumenta dall'altro e il mio ultimo pensiero è: " non hanno la chiave, amen, si tireranno dietro la porta"
0re 9.00 arrivo in ufficio, dopo aver rischiato almeno 4 multe per 1. abuso di parcheggio (ho la macchina di mio padre e da noi o hai il tagliando o ti fanno la multa); 2. scarico rumenta al di fuori degi orari stabiliti ( fra le 3 e le 4 di notte); 3. invio di sms alla dani che non riesce a postare da bormio 4. le solite infrazioni buon peso su cui sarò più precisa fra circa due mesi, quando mi verranno recapitate le varie multe, con tanto di foto et filmati della sottoscritta il flagranza di reato. delle botte di nervoso ho perso il conto
ore 9.01 telefono alla dani, due minuti veloci mentre aspetto l'ascensore
ore 9.20 l'ascensore mi aspetta da 19 minuti.
ore 9.21 mi blocca il portiere, con fare cospiratorio, per chiedermi se possiamo fare una consulenza gratuita ad uno che conosce perché- e qui il tono di voce si abbassa all'improvviso-... sai, è una cosa un po' imbarazzante... - tono di voce da cospiratore- ... non so se ha piacere che si sappia- siamo ormai al sussurro-... ma...è un operaio...
ore 9.25 lascio il portiere confuso, dopo avergli assicurato che sì, la consulenza gratuita c'è, per il suo amico, e già che ci siamo gliene facciamo anche un'altra, su come scegliersi le amicizie, da oggi in poi e mi inciampo nel collega simpatico, con cui urge aggiornamento sulle ultime vicende dell'ufficio
0re 10.00 siamo al primo capitolo del secondo tomo dell'aggiornamento ("chi si è messo con chi") quando squilla il cellulare: sto per rifiutare la chiamata, vedo che è da casa, faccio appello al core de mamma e rispondo :
"mamma, dove sono le chiavi?"
Che chiavi???? sul più bello dell'aggiornamento, questa qui mi rompe con le chiavi??? una che, per inciso, non sa neanche come sia fatta una porta, che il colosseo al confronto è Fort Knox, mi viene a chiedere delle chiavi, proprio adesso?????
" Senti, tiratevi dietro la porta e uscite, su, dai, lo fai di continuo, dov'è il problema???"
" E' che non possiamo uscire, mamma: ci hai chiusi dentro"
Ussegnur
" e la zia è fuori e è da mezz'ora che suona"
Ussegnur alla seconda.
ore 10.05 sono di nuovo in macchina, percorso inverso, i fascicoli tutti spatasciati sul sedile di dietro che mi ci vorrà una settimana per rimettere tutto a posto, la segretaria col telefono a mezz'aria- vengo domani, facciamo tutto domani
ore 10.45 apro la porta, fra le risate di quei due disgraziati , 'incavolatura di mia sorella ( tre ore che suono, ma glielo hai detto che venivo a prenderli alle nove etc etc) e il ghigno di compassione della lavascale che , per l'occasione, ha pulito solo il mio pianerottolo, per tutto il tempo
ore 11.00 i due disgraziati non hanno fatto colazione, nè hanno messo in ordine la camera, nè si sono lavati, nè si sono vestiti, nè. Punto
ore 12.30 con i figli più o meno presentabili, pranziamo nel ristorante più pretenzioso di genova. Pausa pranzo radical chic, inframmezzata da " stai dritta con la schiena" "marco, ti ammazzo" " a me di 'sta roba non piace niente" "zia, tu che sei un'esperta, cosa ne dic se mangio una bistecca ai ferri?" " non mangiare tutto il pane" " io prendo questa cosa qua, però metà l'avanzo" " possiamo una volta non fare delle figure di schifo, no, dico, una volta sola, per la mezz'ora che staremo qui dentro?"
ore 14.00 ci servono.
ore 14.10 ce ne andiamo. Il conto, neanche a dirlo, è da paura...
il resto è tutto un "precipitando", per cui ve lo risparmio. Vi dico solo che, quando son rientrata a casa, avevo urgente bisogno di qualcosa che mi tirasse un po' su.
E meno male che ieri sera avevo proditoriamente occultato uno di questi cosini qui, che avrei chiamato "cestini di frolla etc etc" e che il genio poetico che ho sposato ha prontamente ribattezzato "cessini" ( con la bocca piena, per inciso, ma piuttosto che darmela vinta...)
Comunque sia, sono strabuoni- e come tutte le cose stra buone, hanno la controindicazione che si finisce di mangiarli solo quando non ce ne sono più....e non si dica che non vi ho avvisato!!!


CESTINI AL CIOCCOLATO BIANCO E AL COCCO

DSC_2418
in principio furono le "crostatine al cioccolato bianco e cocco, pubblicate nel Libro d'oro del Cioccolato- Mondadori). dopodiché, intervennero le mie solite modifiche

pasta frolla al cacao- 300 g di farina; 200 di burro; un uovo intero grosso ; 100 g di zucchero; 40 g di cacao amaro

crema al cioccolato bianco e al cocco
4 cucchiai di zucchero semolato
5 cucchiai di maizena
mezzo litro di latte
3 uova grose ( o 4 medie)
300 g di cioccolato bianco
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
5 dl di panna fresca
200 g di cocco secco a scaglie ( io ho usato la farina di cocco, forse è meglio, nel formato mignon)


Si prepara la sfoglia, la si stende sottile e con essa si rivestono 24 stampini da tartellette mignon. Cottura in bianco a 170 gradi per una decina di minuti
Preparare la crema al cioccolato: stemperare la maizena nel latte, aggiungendolo a poco a poco e metterlo sul fuoco: portarlo a bollore, mescolando sempre ( consiglio da non trascurare: io ho buttato via tutto, la prima volta). Montate le uova ocn lo zucchero e versatevi il latte caldo a filo come per fare una crema inglese. Rmetterlo sul fuoco (meglio lavorare a bagnomaria), portarlo a 85 gradi ( io vado ad occhio, quando vedo che è caldo ma non bolle è ok) e scioglietevi dentro il cioccolato grattugiato, mescolando bene con un cucchiaio di legno. Aggiungere la vaniglia ( io ho usato i semi, per cui li ho messi da subito nel latte con la maizena). Lasciar raffreddare benissimo. Montare la panna, aggiungervi il cocco, incorporandolo con un cucchiaio e poi unirla alla crema di cioccoalto bianco. riempire i cestini e servire

DSC_2421
Secondo me, è necessario aggiunger eun po' di colla di pesce nella crema, come si fa con le bavaresi: si ammolla la colla di pesce in acqua fredda, si strizza bene, la si fa sciogliere nel latte e poi si filtra. Ieri, che era un'altra giornata-no, mi si è tutta raggrumata da far schifo, per il semplice motivo che ho preparato la crema in due tempi, come da ricetta, e al momento di aggiungere la panna la crema al cioccolato non era affatto densa come da foto ( toh, che strano). Ho cercato di rimediare, aggiungendo la colla alla crema fredda e la prima volta è stato un disastro. Allora ho filtrato tutto, ho recuperato il salvabile e ho ri-proceduto, con esiti migliori. Nulla vi vieta di aggiungerci anche un po' di salsa al cioccolato fondente.
A domani
Alessandra


giovedì 16 luglio 2009

La Stu-pen-dis-si-ma!! tarte al limone e al cocco ( o torta "che lipidine"!!!!)

di Alessandra

tarte limone e cocco

Fra le innumerevoli piacevolezze archiviate sotto la voce "gioie della maternità", noi ci godiamo da qualche anno l'avversione della creatura per la cucina in generale- e quella di sua madre, in particolare. A scanso di equivoci, la disgraziata mangia e anche in modo abbastanza giusto: rispetta gli orari dei pasti, non beve bibite gasate, si tiene a cauta distanza dalle merendine e negli anni ha capito che, quando gli alimenti si accoppiano è perché gli altri vivano felici e contenti e non perché perdano ore a separare accuratamente la carne dalla passata di pomodoro e la cipolla dai chicchi di riso. Se poi, nel giro dei prossimi dieci anni, dovessimo mai riuscire a farle capire che ingoiare della roba verde, ogni tanto, non la trasforma automaticamente in una specie di hulk con l'apparecchio ortodontico, ma la rende più sana e più bella, potremmo quasi cantare vittoria.
Anche sul fronte pratico, la ragazza avrebbe dei numeri: le performance ai fornelli si contano a malapena sulle dita di una mano e sono costate ogni volta lacrime e suppliche da parte della sottoscritta, ma i risultati hanno avuto un che di sbalorditivo. "ho preso dalla nonna", ha commentato ogni volta, fra il travaso di orgoglio di mia madre e le ghignate al mio indirizzo del marito.
Il problema, come divevo, riguarda la cucina materna: nel senso che, per mia figlia, o io non cucino mai ( giuro: lo sostiene impavida di fronte a testimoni) oppure cucino cose che non le piacciono. Su questo fronte, mi è toccato sopportare di tutto: dall'asssitere alla richiesta di una terza fetta di torta Cameo, alla festa di compleanno dell'amica inglese, al sentirle dire, come esempio di proporzione inversa, " più la mamma cucina, meno noi mangiamo" ( questa ha fatto il giro di Genova, anzi: se nel frattempo avesse assunto i contorni di una leggenda metropolitana, tranquilli, è tutto vero ed è successo qui, in questa casa, sotto i miei occhi).
Ultimamente, però, la cosa ha assunto un nuovo risvolto, manco a dirlo ancora più imbarazzante, non foss'altro perché pubblico ed indecoroso- e cioè l'abuffata in grande stile dei dolci che preparo per gli amici e che il galateo vorrebbe che si lasciassero nelle loro case e non che finissero negli stomaci di chi li porta in dono. Ogni volta, è un tormento: sguardi languidi lanciati all'ultima fetta, braccia tese con il piatto vuoto, sgomitate per arrivare prima e, come ciliegina finale, un lamentoso " per me, queste cose così buone la mamma non le fa mai" che ha il potere di intenerire anche il più goloso ed affamato dei nostri amici. Ovviamente, io vorrei sprofondare, dalla vergogna: ma a nulla valgono i calci sotto il tavolo, le minacce velate dal tovagliolo, le promesse "che giuro che quando siamo a casa te ne faccio dieci, di 'ste robe qui" : se ha deciso che il dolce le piace, non c'è nulla, ma proprio nulla, che possa fermarla. Anzi, ogni volta è un'escalation verso ulteriori brutte figure: ora, per esempio, siamo arrivati al doggy bag, per cui non solo mangiamo fino a scoppiare, ma ci facciamo preparare anche il pacchettino per la colazione del giorno dopo, con me che sempre più debolmente cerco di oppormi e gli amici sopraffatti dai sensi di colpa, per togliere il cibo di bocca a 'sta povera ragazzina, trascurata dalla mamma.
E così, domenica sera siamo rincasati a notte fonda, con il nostro pacchettino di stagnola nelle mani. E lunedì mattina, accanto ai resti della sera prima, sul tavolo della colazione c'era la replica della stessa torta, solo più fragrante e più profumata, come conviene alle torte appena uscite dal forno. Solo che stavolta era rotonda. E, come ben sanno tutti i grandi esperti di cucina, se c'è una cosa che influisce sul sapore è la forma dello stampo. E le torte quadrate, si sa, sono più buone delle altre. Motivo per cui, gli avanzi sono stati spazzolati in un battibaleno e la replicante ce l'ho ancora semi intatta sul bancone della cucina. Però, almeno stavolta, un commosso "grazie mamma" me lo sono beccato- e , di questi tempi, è meglio che niente....

TARTE AL LIMONE E AL COCCO

tarte limone e cocco

la fonte è Kitchen, Marie Claire, ma ho apportato tante e tali di quelle modifiche che ormai l'originale è solo un ricordo

pasta frolla ( io uso la mia ricetta, che prevede 300 g di farina, 200 di burro, 100 di zucchero, 1 uovo, la buccia grattugiata di un limone e un pizzico di sale. Lavoro in fretta, stendo la pasta nella tortiera e metto in frigo, il tempo per preparare il ripieno, non di più)
per il ripieno:
180 g di burro a temepratura ambiente
300 g di zucchero ( ridotto drasticamente a 200- e va bene così)
4 uova intere, grandi
la scorza grattugiata di un limone ( l'originale diceva due cucchiaini, io preferisco abbondare)
il succo di mezzo limone
90 g di cocco grattugiato
uno yogurt alla vaniglia ( l'originale prevede uno yogurt bianco e una bustina di vanillina, fate voi)

Montare il burro a crema con lo zucchero e aggiungere le uova, ad una ad una, poi lo yogurt, il succo e la scorza di limone e in ultimo il cocco. Versare la crema nello stampo e far cuocere a 180 gradi per almeno mezz'ora: la superficie deve essere appena appena brunita. Il ripieno rassoda a contatto con l'aria, quindi non preoccupatevi, se vi sembra molle.
Lasciate raffreddare bene e poi spoverate con abbondante zucchero a velo

tarte limone e cocco

buon appetito
alessandra
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