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giovedì 20 gennaio 2011

Frittata in scacchiera

Di Daniela
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Attenzione, attenzione!!!! Nuntio vobis gaudium magnum ! Possedete una figlia che definire disordinata è eufemistico, che vive in un raccapricciante stato di confusione assoluta, che quando esce dalla sua camera e tu ingenua entri magari per mettere via qualcosa di stirato, ti trovi improvvisamente all'interno della scenografia apocalittica di un'esplosione nucleare?  Sei sottochoc ogni volta che ti capita di aprire il suo armadio? Ha contribuito personalmente a regalare nuove ed inedite sfumature alla parola caos? I mucchi di oggetti, vestiti e similia accumulati nella sua  stanza raggiungono stratificazioni  di tali proporzioni che metterebbero in difficoltà perfino un'archeologo esperto come H.Schliemann? Se riconoscete una delle vostre amate creature in tutto questo ecco la notizia: POSSONO CAMBIARE!!! Certo, capiterà solo dopo che avrete consumato tonsille, corde vocali, neuroni e tutto quanto fa comunicazione 100.000.000.000 di volte, e  rigorosamente non a casa vostra, ma può succedere! Vi basti pensare che mia figlia Senior, da quando vive in un mini appartamento insieme ad una amica a Milano, prima di uscire di casa per tornare qui a Genova mi ha detto: "Scusa un attimo , mamma, devo ancora pulire bene il bagno....." !!!!!!!!!!!!!!!  Che altro posso aggiungere: rianimazione d'urgenza per me e occhi ingenuamente sgranati per lei: "perchè ti meravigli? E' casa mia questa!"

SCACCHIERA DI FRITTATE
da Sale e Pepe 2007
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Capita di avere qualcuno invitato all'ultimo minuto, senza troppo tempo per preparare qualcosa ma con la  voglia di non essere troppo "scontati". Questo antipasto si prepara in fretta , è facilissimo e da anche un tocco di colore alla tavola. Che si può chiedere di più?
Per 12 persone
Per la frittata di spinaci
6 uova
4 cucchiai di latte
250 gr di spinaci freschi (ma anche surgelati non sono male)
60 gr di parmigiano reggiano grattugiato
30 gr di pancetta affumicata a dadini
uno scalogno
olio evo
sale e pepe
Per la frittata ai formaggi
6 tuorli
20 gr di mollica di pane sbriciolata
5 cucchiai di latte
1 mozzarella tagliata a dadini
70 gr di fomaggi misti grattugiati
sale e pepe
Burro e farina per gli stampi
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Imburrate e infarinate 2 teglie di 15 x 20 cm e mettetele in frigo, nel frattempo lavate e asciugate gli spinaci e tagliateli grossolanamente ( oppure scongelateli in acqua bollente e scolateli bene)
Preparate la frittata di spinaci : rosolate in una padella antiaderente lo scalogno tritato e la pancetta con un cucchiaio d'olio, cuocetevi gli spinaci per 3 minuti girando spesso, toglieteli dal fuoco e lasciateli raffreddare. Sbattete leggermente le uova e unite gli altri ingredienti, mescolate, versate in unateglia e conservate in frigo (lasciateli raffreddare fuori dal frigo mentre vi dedicate all'altra frittata e poi versateli in una delle 2 teglie n.d.r).
Preparate la frittata di formaggi: sbattete i tuorli con sale e pepe, unite la mollica sbriciolata, il latte, i formaggi, mescolate bene e versate nella seconda teglia (al posto della mozzarella è possibile mettere un formaggio morbido, ma dal sapore un po' più deciso tipo gorgonzola, se piace n.d.r.).
Cuocete le frittate a bagno maria, partendo da acqua calda, nel forno a 160/180° per 25 minuti (o fino a che risulteranno belle  sode e leggermente dorate), sfornatele e lasciatele raffreddare; tagliatele a dadi, sistemate la scacchiera su di un piatto e, se vi piace, guarnite con acciughe
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peperoni rossi e gialli grigliati e tagliati a dadini
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cipolline sott'aceto e funghetti champignon o porcini sott'olio

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Le decorazioni sono state fatte secondo la mia preferenza personale, ma nulla vi vieta di usare qualunque cosa vi suggerisca la vostra fantasia!
Buon appetito
Dani



CHESSBOARD OF OMELETTES
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Serve 12
For the omelette with spinach
6 eggs
4 tablespoons milk
250 g fresh spinach (frozen but not bad)
60 g grated Parmesan cheese
30 g bacon, diced
a shallot
extra virgin olive oil
salt and pepper


For the frittata with cheese
6 egg yolks
20 g breadcrumbs
5 tablespoons milk
1 diced mozzarella
70 grams of mixed grated cheese
salt and pepper
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Butter and flour for molds
Grease and flour 2 molds 15 x 20 cm and put them in the fridge, in the meantime, wash and dry the spinach and chop coarsely (or thaw in boiling water if frozen and drain well)
Prepare the spinach omelet: in a frying pan saute the minced shallot and bacon with a spoon of oil, cook in it the spinach for 3 minutes, stirring often, remove from heat and let cool. Beat the eggs lightly and add the remaining ingredients, stir, pour in a mold and stored in refrigerator (allow to cool from the fridge while you enjoy another pancake and then pour into a mold ed.)
Prepare the cheese omelet: Beat egg yolks with salt and pepper, add the bread crumbs, milk, cheese, mix well and pour in the second tray (instead of mozzarella you can put a soft cheese, but a bit "stronger tasted" like gorgonzola, if you like Ed.)
Cook the frittata in a water bath (bagnomaria), from hot water in the oven at 160/180 degrees for 25 minutes (or until it is pretty firm and lightly brown), take off the oven and let them cool, cut into cubes, place the chessboard on a dish, garnishing, if you like, with anchovies, red and yellow peppers grilled and cut into cubes, pickled onions and mushrooms or porcini mushrooms in oil.
The decorations were made according to my personal preference, but nothing prevents you from using anything that your imagination suggests !
Bon appetie
Dani

venerdì 29 ottobre 2010

Sformatini d finocchi con salsa caramellata d'arancia- work in progress

sformato di finocchi con salsa caramellata all'arancia


Mi spiegate come si fa a perdere il caricabatterie della macchina fotografica? Tre giorni che rivolto la casa come un guanto ma niente: non solo 'sto affare non esce, ma neppure riesco a farmi venire in mente un altro posto dove si sia potuto cacciare, visto che non cìè angolo della casa che non sia stato perlustrato accuratamente. Fortuna vuole che io non c'entri- tutto ciò che ha a che fare con le foto, è competenza esclusiva del marito- per cui finora il clima è sereno: in compenso, però, le foto fanno schifo, perchè vengono fatte in un nano secondo, praticamente senza neanche lasciarmi il tempo di sfornare. Prova ne è questo book degli sformatini ai finocchi, che proprio non rende giustizia alla loro bontà. Esattamente come non c'entra molto neppure l'abbinamento: l'idea di partenza era un arrosto di lonza all'arancia, ma siccome a questa settimana manca un giorno, come ben sanno quelli della nius, che è arrivata di martedì, più che due costolette pre tà manger non son riuscita a preparare. In ogni caso, la prova del gusto è stata passata a pieni voti e pazienza se le foto non sono granch'è: se vi piacciono i finocchi e trovate che gli sformati siano una soluzione raffinata, elegante e capace di soddisfare anche i palati più esigenti, chiudete gli occhi e aprite la bocca- e preparatevi ad una gran bella sorpresa...

SFORMATINI DI FINOCCHI CON SALSA CARAMELLATA ALL'ARANCIA

sformatini di finocchio con salsa caramellata all'arancia

Piatto provato di recente a Siena e su cui fervono sperimentazioni di vario genere: cito quella di Sandra, a cui mi sono ispirata, pur con qualche modifica.

300 g di bechamelle molto densa
3 uova
2 finocchi piuttosto grossi
la scorza di un'arancia
100 g di Parmigiano grattugiato
sale

per la salsa all'arancia
un cucchiaino di zucchero di canna, raso
succo d'arancia
scorza d'arancia
brandy

per gli sformatini
pulire bene i finocchi, lavarli, tagliarli in quarti e cuocerli a vapore. Frullarli e scolarli il più possibile dalla loro acqua. Unirli alla bechamelle e frullare di nuovo. Unire le uova, uno per volta, il parmigiano ed aggiustare di sale.
Riempire 6 stampi da monoporzione e far cuocere a bagnomaria a 180 gradi per 45 minuti o direttamente in forno a 180 gradi per mezz'ora.
Lasciare intiepidire prima di sformare

Per la salsa all'arancio
Premetto che ci devo ancora lavorare su: però, al momento ho fatto caramellare poco zucchero di canna, a cui ho unito il succo di mezza arancia. Da parte, ho sbianchito le scorze, tagliate a julienne e fatte bollire per qualche minuto, alternativamente, in due casseruolini; si cambia l'acqua ogni volta e, appena bolle, si scolano da una parte e si rimettono a bollire dall'altra, per tre volte di fila. Poi, si mettono nel caramello all'arancia. Ho sfumato con poco brandy e ho fatto restringere sul fuoco, fino a quando non ho ottenuto una salsa molto densa, con cui ho nappato gli sformatini, una volta nei piatti.
Dicevo che devo lavorarci un po' su, perchè la vorrei leggermente meno dolce, anzi: si accettano consigli e suggerimenti in proposito: sennò, che razza di work in progress è????
ciao
ale



lunedì 29 marzo 2010

Clafoutis di feta e zucchine

di Alessandra

clafoutis feta e zucchine

Ci credete se vi dico che sto scrivendo questo post alle 3.26 del mattino? E che tendenzialmente non soffro di insonnia? E' che il marito è apena uscito di casa, destinazione Malpensa, dove lo attende il volo delle 6.30 per Copenaghen. E questo dopo che è tornato dalla Cina sabato sera, al termine di 24 ore di volo, 7 giorni di permanenza a Canton e 7 ore di fuso sulle spalle e dopo aver trascorso l'intera domenica a lavorare, la mattina in ufficio, il pomeriggio da casa (salvo la "pausa Genoa", dove, more solito, ha lasciato parte del sistema nervoso, apparato digerente buon peso).
E pensare che ho sempre desiderato un marito che viaggiasse per lavoro: mi dava l'idea dell'uomo affermato, del professionista di successo, della famiglia felice, forte di una stabilità economica e di una sicurezza globale, per così dire, come solo un marito/padre di tal fatta avrebbe potuto assicurare. La realtà, invece, è tutta diversa: l'affermazione professionale, speriamo, arriverà, ma al momento siamo nella fase del sacrificio, dell'impegno, della tenacia -e dell 'apprensione da parte mia che, essendo ansiosa, vivo col fiato sospeso ogni volo ed ogni tragitto in auto.
"Vai con lui", mi potreste dire e, in un mondo perfetto, questa sarebbe la soluzione ideale. E' il mondo reale, che mi frega ogni volta, e anche questo caso non fa eccezione: intanto, c'è la creatura con la sua scuola, il suo violino e- soprattutto- la sua età. Siamo nel buio fitto dell'adolescenza che me l'ha progressivamente trasformata da figlia brillante e spiritosa in un'estranea insofferente e insopportabile, perennemente scontenta e arrabbiata. Ieri abbiamo toccato il culmine, con un taglio di capelli rifatto due volte nella stessa mattinata, che l'ha fatta incavolare prima e diventare isterica poi. Lasciarla alle nonne, al momento, significa passare il mio tempo in telefonate internazionali, se non intercontinentali, e marcirmi il fegato prima, durante e poi, quando arriva la bolletta della tim - Gerusalemme docet. E poi ci sono gli impegni , lavorativi e domestici, che non mi danno tregua. Oggi, per esempio, devo buttar via la mattinata (e l'estetista) fra la coda allo sportello dei parcheggi a pagamento, per farmi convertire il tagliando dalla micra alla mini e la coda all'ufficio amministrativo , all'altro capo della città, per vedere se mi tolgono le 4 multe prese nel frattempo, alla faccia del cruscotto disseminato di documenti, spiegazioni e, in ultimo, vere e proprie suppliche. Nel pomeriggio, bisogna comprare il violino nuovo alla figlia e quindi andare dal liutaio, in centro, recuperarne due, portarli in Conservatorio per l'esame dell'insegnante (Albaro), riportarli dal liutaio, prendere quello che intanto abbiamo già scelto (anche qui: paghiamo come banche, abbiamo un liutaio di fiducia che ci segue da anni, il marito è pure competente in materia, potremo avere il diritto di evitarci queste inutili manfrine???) e riportarlo a casa: dove, nel frattempo, devono arrivare l'idraulico- che aspettiamo da mesi: c'è un'infiltrazione nel soffitto del bagnetto e ormai mi sento come il capo del villaggio di Asterix, quello che aveva paura che il cielo gli cadesse sulla testa- e poi il parroco che viene a benedire. Del fatto che, dei 40 giorni della Quaresima, abbia scelto di passare da noi proprio oggi, non si sorprende più nessuno: anche perchè, in tutta sincerità, dubito che in un altro giorno sarebbe stato diverso. Ora che ci penso, già lo scorso anno era stato accolto da mia madre e mi sa che anche stavolta sarà lo stesso. In mezzo, devo lavorare, in casa e fuori: la pila della biancheria sporca e da stirare rivaleggia con quella delle pratiche, ma l'urgenza è la stessa: da una parte, viene a mancare la materia prima, dall'altra mancano due giorni alla consegna delle scadenze del mese, a cui faranno seguito altre pratiche ed altre scadenze. Senza contare l'occhiata ai compiti di greco, quella allo stato del frigo, l'altra allo smaltimento della posta, alla cena veloce, all'orlo da fare al tailleur che mi serve mercoledì. Il tutto con l'ansia del marito a Copenaghen, che arriverà stanotte, stanco morto, e la sveglia puntata alle sei di domani mattina: perchè, si sa, domani è un altro giorno. Ma gli impegni, ahimè, son sempre gli stessi.
Vado a scrivere la niusletter, che è la volta che la spedisco puntuale...

CLAFOUTIS DI FETA E ZUCCHINI

flan zucchine e feta
da Flan Sformati e Clafoutis di Isabelle Brancq- Lepage

per 4 persone
4 uova
75 g di farina
50 cl di creme fraiche liquida (va bene la panna)
2 zucchine
2 cucchiai di olio EVO
10 foglie di menta tritate
100 g di feta
sale/pepe

Preriscaldare i lforno a 180 gradi
Tagliare la feta a cubetti
Sbattere le uova in una ciotola e incorporare pian piano la farina e successivamente la creme fraiche (lavorate con una frusta non elettrica, per evitare i grumi).
Mescolare energicamente, sino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. Aggingere la feta, mescolare bene, salare e pepare.
Lavare, asciugare e tritare le foglie di menta
Lavare le zucchine, grattugiarle e soffriggerle in padella in olio d'oliva per dieci minuti. Salare e pepare. Aggiungere la menta tritata e salare. Scolare. Incorporare le zucchine all'impasto. Imburrare abbondantemente una pirofila e versarvi il composto. Infornare per 25 minuti.
Lasciar intiepidire e servire con della carne bianca (??????? io li ho serviti con una bella insalata)
varianti: tagliare le zucchine a rondelle (come ho fatto io)
Sostituire le zucchine con delle carote (de gustibus)
buona giornata
Ale

giovedì 19 novembre 2009

La pasta "del cavolo" ...e il boschetto gustoso

Di Daniela
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cavoli 013

E da ieri dera che sto ridacchiando quando ripenso alla email che mi ha spedito la mia amica Marcella... E' stato uno sprazzo di buonumore in una giornata decisamente plumbea sotto molti punti di vista, che mi ha regalato un sana boccata di ossigeno "ridanciano" quello che fa tanto bene al sistema nervoso e , a pensarci bene, probabilmente anche a quello immunitario, difendendoti dal grigiore assoluto che a volte, in alcune giornate sembra soffocarti.
La email contiene una sfilza di definizioni, una più inquietante dell'altra, che cascano a fagiolo nella scia di innumerevoli gruppi su facebook (e non solo) dove si perora la causa del povero, bistrattato, vituperato, ignorato e talvolta perfino calpestato, Italiano.
Ora io mi auguro con tutto il cuore che voi siate tutti sorridenti, ritemprati da una notte di sonno profondo, in pieno possesso delle vostre facoltà e perfino gioiosi.. ma se sfortunatamente così non dovesse essere, vi propongo la prima parte delle definizioni che ho letto ieri: magari vi scappa pure un sorriso......Ah la seconda parte alla prossima puntata!!! ;-))))

* ABBECEDARIO: espressione di sollievo di chi s' è accorto che c'è anche Dario
* ADDENDO: urlo della folla quando a Nairobi stai per pestare una m...a
* ALLUCINAZIONE: violento colpo inferto col ditone del piede
* APPENDICITE: attaccapanni per scimmie
* ASSILLO: scuola materna sarda
* AUTOCLAVE: armi automatiche dell'età della pietra
* BACCANALE: frutto selvatico usato una volta come supposta
* BALESTRA: sala ginnica per gente di colore
* BASILICA: chiesa aromatica
* BIGODINO: doppio orgasmo
* CALABRONE: grosso abitante di Cosenza
* CALAMARI: molluschi responsabili della bassa marea
* CAPPUCCETTO ROSSO: profilattico sovietico
* CERBOTTANA: cervo femmina siciliana di facili costumi
* COREOGRAFO: studioso delle mappe della Corea
* CUCULO: gay balbuziente
* CULMINARE: fare uso di supposte esplosive
* EQUIDISTANTI: cavalli in lontananza
* EQUINOZIO: cavallo che non lavora
* EUFRATE: monaco mesopotamico
* FAHRENHEIT: tirar tardi la notte
* FOCACCIA: foca estremamente malvagia
* FONETICA: disciplina che regola il comportamento degli asciugacapelli
* LATITANTI: poligoni con moltissime facce
* INCUBATRICE: macchina fabbricatrice di sogni terribili
* GESTAZIONE: gravidanza di moglie di ferroviere
* MASCHILISTA: elenco di persone di sesso maschile
* MESSA IN PIEGA: funzione religiosa eseguita da un prete in curva

Un'ultima cosa: sulla scia del buonumore ho composto anche la foto in alto. Volevo dimostrare alla mia piccola che si possono ottenere cose divertenti anche da oggetti..... del cavolo!!!!! Combinazione, è composta con gli ingredienti di questa pasta , perciò la passo anche a voi.
Buona giornata a tuti

PASTA CON CAVOLFIORE, BROCCOLI E OLIVE

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Per 5 persone

  • 300 g di broccoli
  • 200 gr di cavolfiore
  • 4 - 5 filetti di alici sott'olio
  • 10-15 olive nere denocciolate tagliate a metà
  • 1 scalogno
  • 1 spicchio d'aglio
  • 5 o 6 cucchiai d'olio extravergine di oliva
  • 450 gr spaghetti
  • sale
  • pepe

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Lavate i broccoli e il cavolfiore e staccare le cimette dal torsolo. Mettete sul fuoco una pentola d'acqua, saltela e portatela ad ebollizione. Buttate ora le cimette sia dei broccoli che del cavolfiore e fatele cuocere per 8 minuti. Preparate intanto in una capace padella la base per il sughetto: mettete alcuni cucchiai di olio evo a scaldare con lo scalogno e lo spicchio d'aglio e se avete piacere, aggiungete anche un paio di cucchiaini di trito di cipolla sedano e carota, ma è un passaggio facoltativo. Appena l'olio è caldo mettete anche le acciughe e le olive e fatele rosolare per qualche istante. Spegnete e tenete il tutto in caldo. Nel frattempo, trascorso il tempo, scolate le cimette con una schiumarola , lasciando la pentola con l'acqua che bolle ancora sul fuoco. Mettete le cime nella padella con l'olio e gli altri ingredienti e fatele insaporire per 3 o 4 minuti. Ora buttate nell'acqua bollente gli spaghetti [suona quasi crudele eh? ;-)))], e scolateli non appena avranno raggiunto la cottura al dente. Trasferite anche loro nella padella e fate saltare il tutto per 2 o 3 minuti (aggiungendo un po' d'acqua di cottura se necessario). Spolverate di pepe e servite caldi.

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La particolarità di questa semplicissima ricetta che in casa piace molto, sta nel fatto che la pasta cuoce nell'acqua di bollitura delle verdure, traendone un maggior sapore. Comunque assaggiatela e sappiatemi dire.
Buon appetito

Daniela

spaghetti with broccoli, cauliflowers and black olives

cavoli 016
serves 5

  • 10- 15 black pitted olives
  • 4 - 5 anchovies "in oil"
  • 1 garlic clove
  • 5 0 6 tbsp e. v. oil
  • 1 pound spaghetti
  • 1 scallion (or a little onion)
  • 10 oz broccoli
  • 7 oz cauliflower
  • salt and pepper

cavoli 013

Wash culiflowers and broccoli and divide them into little florets. In a large pot of boiling salted water, cook all the florets for 8 minutes. Heat oil in a large skillet over medium . Add garlic and scallion (or little onion) . After 2 minutes, add black olives and anchovies. Cook, stirring for few moments. Take the pan from the heat and keep it warm. In the meanwhile drain the florets with a skimmer, and let the boiling water on the heat. Put the spaghetti into water. Add florets in the skillet with olives, anchovies, garlic and scallion and saute for 3 or 4 minutes, stirring gently, not to smash the vegetables. Drain pasta as soon as it's "al dente" according to package directions and add to the vegetable sauce . Saute few mintes adding some water if necessary. Sprinkle with some pepper and serve hot.

The pecularity of these spaghetti is that they cook in the water used for boiling vegetables, so they are more tasty.

Bon appetit

Daniela

domenica 16 agosto 2009

terrina di peperoni con cuore di treccia

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Se non fosse che mi vergogno per l'aulicità del paragone, scomoderei Orazio e il carpe diem. Perché la particolarità di questa ricetta sta tutta nel cuore morbido, assicurato da una treccia di mozzarella che fonde cremosa nel piatto, al primo taglio della forchetta. Ma che, al pari di tutti i formaggi cotti, dopo un po' si rapprende in una massa gialliccia e filamentosa che, se salva ancora qualcosina sul fronte del gusto, perde ogni attrattiva su quello della presentazione. Quindi, ai soliti tempi di esposizione a cui ci condanna ogni obiettivo fotografico che si rispetti, in questo caso bisogna aggiungere l'esatta combinazione fra il raffreddamento dello sformato (che se è troppo caldo, si spatascia) e quello della fusione della mozzarella, su cui credo che Einstein avrebbe deciso di dedicare il resto delle sue ricerche, se non fossero sopraggiunti altri impegni, un tantino più urgenti. Ma siccome qui Einstein ci fa un baffo, sono partiti i calcoli combinati, al nanosecondo, ovviamente, perché in casa mia si fa tutto col calibro, anche e specialmente la frantumazione delle scatole della sottoscritta. E quando finalmente era tutto pronto, macchina fotografica da una parte, set dall'altra, sguard fissi sull'orologio della cucina ( che è fermo da quando abbiamo traslocato, ma è un dettaglio superfluo), proprio allo scattare dell'attimo, è squillato il telefono. Con la suocera all'altro capo, che si informava delle sorti della terrina, visto che la ricetta proviene dai suoi archivi e non sia mai che la nuora avesse sbagliato qualche cosa e già che ci siamo te ne dò un'altra, che è un po' lunga ma ne vale la pena, aspetta che la cerco, l'avevo messa qui, ecco, mettiti comoda che detto.
Devo proseguire, o il finale lo sapete già?
E se, tanto per cambiare, vale la regola della seconda che ho detto, usate la vosta immaginazione anche per "vedere" il filo di mozzarella colante, dalla foto qui sotto, fatta all'unico esemplare superstite, il mattino dopo. Perché alla sera, qualcosa mi ha suggerito che sarebbe stato meglio non insistere con le foto e mettere subito in tavola...

TERRINA DI PEPERONI CON CUORE DI TRECCIA

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per 4 persone
6 peperoni rossi; mezzo peperone giallo; mezzo peperone verde; una treccia di mozzarella; 2 cucchiai di pangrattato; 2 cucchiai di parmigiano grattugiato; uno spicchio d'aglio; olio EVO; 2 uova; sale e pepe

Disponete i peperoni rossi in una teglia con un dito d'acqua e fateli cuocere in forno già caldo a 200 gradi, girandoli spesso, finchè la pelle tenderà a staccarsi. Toglieteli dal forno, chiudete per qualche minuto in un sacchetto per alimenti; quindi spellateli, puliteli, divideteli in falde e salateli. in alternativa, potete anche gligliarli, eliminando sempre la pelle.
Disponete le falde di due peperoni spellate e, se necessario, tagliate a pezzi su misura, in una terrina della capacità di circa un litro, rivestito di carta da forno bagnata e strizzata (io ho usato gli stampi monoporzione da plum cake e ho leggermente sovrapposto le falde, quando non sono riuscita a tagliarle su misura). Intanto, saltate in na padella i peperoni rossi rimasti, tagliati a pezzetti, con l'aglio e un filo d'olio. Farli raffreddare, frullarli bene al mixer con le uova, il pan grattato, il parmigiano reggiano, sale e pepe.
Formate, con il composto ottenuto, uno strato all'interno dello stampo da terrina disponete al centro la treccia di mozzarella intera e coprite con la crema di peperoni rimasta. Cuocete la terrina in forno già caldo a 180 gradi percirca 25 minuti. Lasciatela riposare per qualche minuto e servitela, tagliata a fette, con i peperoni gialli e verdi tagliati a julienne

Avendo usato le monoporzioni, ho ridotto i tempi di cottura, ma non di tanto: una ventina di minuti, non di meno. Di solito, cuocio a bagno maria, ma stavolta, per non crepare di caldo, mi sono fidata della ricetta e ho fatto bene, perché il composto è cresciuto bele ed è rimasto molto umido all'interno - grazie anche alla mozzarella, che ha fatto il suo dovere ;-)
Naturalmente anzichè la treccia, ho usato le treccine di fiordilatte.
Ottimo secondo, molto estivo, estremamente versatile negli abbinamenti ( ci sta bene un po' tutto, dal pomodoro alla melanzana): da rifare, al più presto
Alessandra

giovedì 23 luglio 2009

Terrina di verdure e formaggi

Di Daniela

piatto verdure

Mi piace moltissimo d'estate andare a comprare i prodotti che utilizzo in cucina invece che nel solito supermercato, in quello vero, quello con le bancarelle , dove i venditori si producono spesso in qualche vocalizzo potente per magnificare la propria merce o i loro prezzi . E' un mondo coloratissimo e profumato specialmente in questa stagione. Naturalmente , dopo qualche visita, finisci per avere i tuoi banchi preferiti: quello, che so, dove la ragazza che vende è più sorridente e gentile o quello del ragazzo che ha da poco preso il posto del padre ed è ancora un pochino impacciato... qui, poi, la gentilezz
a è veramente di casa, tutti sono disponibili e sorridenti e devo dire che questo predispone decisamente bene chi deve fare acquisti. Se non ho fretta , e ci sono momenti meravigliosi, rari ma ci sono, in cui non ne ho affatto, gironzolo fra i banchi, confronto i prezzi e la qualità, dando libero sfogo alla mia parte "recessiva" ligure e poi acquisto quello che mi serve e torno a casa soddisfatta , convinta di aver fatto ottimi affari (anche se non credo che sia mai capitato in realtà!!) e comincio a cucinare....
Questa volta, tra le tante cose che mi hanno colpito, c'erano i peperoni colorati e polposi: così ho deciso di prenderli e di preparare un piatto unico gustoso, una

TERRINA DI VERDURE E FORMAGGI

formaggi e verdure
Ingredienti per 4 persone :
  • 2 peperoni gialli o rossi o entrambiAggiungi immagine
  • 2 cipolle piccole di Tropea
  • 2 carotine
  • 4 zucchine fiore
  • 2 hg di gorgonzola
  • 2 hg di stracchino (crescenza per i "lombardi")
  • sale e pepe
Prendete le verdure e pulitele tagliando a fettine sotili zucchine, carote e cipolle e a falde sottili i peperoni, togliendo, ovviamente, filamenti bianchi e semi.

verdure tagliate

mescolatele accuratamente e mettetele in una pirofila unta con un filino di olio evo, conditele con sale e pepe, e mettetele nel forno a 180° per 15 min. circa, controllando che le verdure siano cotte, ma ancora consistenti.
La comodità di questo piatto è che potete preparare questa parte con un bell'anticipo, e poi, solo poco prima di mettervi a tavola, dividete le verdure in terrine mono porzione, e dopo aver messo su ognuna un bel pezzetto di gorgonzola e uno di stracchino, infornate per pochi minuti , giusto il tempo di far fondere i due formaggi.
Appena sciolti, tirate fuori dal forno e servite tiepido.
La preparazione come vedete è rapida e il forno non sta acceso molto, il che in questa stagione è cosa buona!!!!
In compenso il piatto è gustoso e costituisce un ottimo piatto unico.
Buon appetito a tutti

Daniela
Centra

lunedì 1 giugno 2009

SUCCHIN PIN (zucchini ripieni)

Di Daniela



ripieni





Questa è la ricetta delle dediche…..
Diciamo la verità i ripieni in Liguria sono considerati un vero “piatto regionale” con tutti i crismi, e non c’è nessuno che non abbia una sua ricetta un po’ speciale , quella che prepara da sempre e che da sempre conserva gelosamente…
Tanto è vero che giurerei che chiunque, quando mangia i ripieni preparati da qualcun altro pensa “buoni , si, buonini : ma niente a che vedere con i miei!!” o “con quelli di mia madre” o “di mia nonna” e così via.
Se ci fosse Ale ve lo scriverebbe in genovese: io non sono in grado, essendo toscana purosangue, ma fidatevi , la traduzione dei pensieri è questa!
Quella che vi proporrò, allora, forte di questa tradizione, è proprio di una bella signora genovese, che gentilmente, dopo averla preparata per noi qualche volta , è stata così carina da lasciarcela “svelare”.
Ho lasciato titolo e qualche parola in lingua, diciamo, per mantenere un po’ di “colore locale”
Quindi, tornando alle dediche , su questo piatto sono due quelle che farò: la prima, più tecnica, dovuta alla natura squisitamente casalinga della ricetta, ad Ornella di “Ammodomio” una “collega” decisamente in gamba e che spesso dà le dosi un po’ ad occhio…”grossomodo” come dice lei.
L’altra alla mia amica Giulia, che ama le verdure, odia il pesce e mi chiede questa cosa da un po’ di tempo…. E siccome ci conosciamo fin da bambine , ho dovuto accontentarla…. Ecco fatto Cioli (eh eh eh ) questa è per te!!

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SUCCHIN PIN (zucchini ripieni)

per un chilo di zucchini meglio un po’ piccoli:
· 2 uova
· di pane bagnato nel latte e ben strizzato, circa 1/3 della polpa
· parmigiano reggiano grattugiato (tanto)
· tanta bella persa ( maggiorana)
· pangrattato
· sale e pepe



Nuova cartella1





lavate gli zucchini, tagliate le estremità e fateli lessare in acqua salata per poco : basteranno una decina di minuti o poco più.
Non appena sentite con la forchetta che sono diventati teneri, sono pronti.Scolateli, lasciateli intiepidire, e poi tagliateli a metà longitudinalmente (mi sembrava più carino detto così che “per il lungo”!!! )
Svuotateli della polpa con un cucchiaino , delicatamente per non rovinarli creando così delle vaschette , che allineerete dentro una pirofila leggermente unta.
Mettete l’interno degli zucchini in un colino in modo che dia via tutta l’acqua .
A parte , mettete in ammollo nel latte della mollica di pane, che deve essere, come peso, circa un terzo della polpa tolta.
Appena si è ben imbevuta , strizzatela e schiacciatela con i rebbi di una forchetta, senza frullarla.
Aggiungete il parmigiano grattugiato e la maggiorana in abbondanza, per profumare bene il ripieno.
A questo punto il gioco è fatto: unite la polpa degli zucchini scolata e mescolate bene il tutto, unendo anche le due uova intere, una per volta. Ora il ripieno è pronto.
Con un cucchiaino ora riempite le barchette di zucchini spolverateli di pan grattato, fate un giro di olio extravergine di oliva e infornate a forno già caldo a circa 200 gradi , finché la superficie non sarà bella dorata, (più o meno 15/20 minuti, ma controllate voi)Volendo , come sempre in questi frangenti, potreste anche friggerli e il risultato sarà molto goloso , ma un po’ più “pesante”.
Nel caso decideste per il fritto vi consiglierei di far comunque bollire gli zucchini , come detto poc’anzi, ma una volta scolati, dovreste tagliarli in piccoli pezzi di 3 0 4 cm. di lunghezza.
Svuotateli, facendo attenzione a non romperli e riempite vostri “tubetti di zucchini” con un cucchiaino o utilizzando un sacco a poche, come preferite.
Ora passateli nel pangrattato e friggeteli: sono molto carini e un po’ più originali.



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Provate!



Ciao a tutti

Daniela

filetto di scorfano caramellato con ratatouille allo zenzero

di Alessandra

ratatouille

Mettiamola così: siccome ho imparato, negli anni, che è meglio tacere quando si è furenti, soprattutto se si soffre, come me, della sindrome dei cinque minuti, per cui in 300 secondi netti ti giochi tutto quello che hai accumulato con fatica sul fronte dei rapporti personali e professionali, in 30 lunghi anni, darò prova di grande saggezza applicando lo stesso principio anche alla tastiera del computer. Per cui, nessun diario, nessun resoconto, nessuna riflessione, niente di niente, insomma: neanche la ricetta mielosa che avevo in mente, soppiantata da una tutta diversa, in cui l'agrodolce domina fra i sapori e il coltello fra gli attrezzi.

Che però è servita, oltre che a rimediare una cena in tempi in cui, normalmente, si sarebbe finiti a caffellatte e biscotti, anche a recuperare un consolante lieto fine- e cioè che la sottoscritta, pur essendo dotata di tutti i difetti del mondo, dal sommo all'infimo grado, è però completamente priva di istinto omicida. O, quanto meno, riesce a tenerlo sotto controllo, se ci sono a portata di mano delle verdure....

Ratatouille allo zenzero e filetto di scorfano caramellato

filetto caramellato


per 4 persone
4 filetti di scorfano
un'arancia- scorza e succo
il succo di un'arancia
50 ml di salsa di soia
zucchero di canna
olio EVO

per la ratatouille
1 cipolla
1 costa di sedano
1 peperone giallo
1 melanzana
4 pomodori maturi
basilico fresco
zenzero fresco
olio EVO
sale

ratatouille

Pulire bene tutte le verdure. Affettare la cipolla e tagliare a tocchetti il sedano e farli soffriggere in 4 cucchiai di olio EVO, in una larga padella, a fuoco medio. Aggiungere poi i peperoni tagliati a pezzetti, salare, fare insaporire e cuocere qualche minuto, a recipiente scoperto, mescolando di tanto in tanto. Finire con la melanzana, anch'essa a cubetti. Mescolare, abbassare la fiamma, coprire e far cuocere per una decina di minuti. Dopodiché, aggiungere i pomodori, tagliati a tocchetti e privati dell'acqua e dei semi. Mescolare bene, aggiustare di sale e cospargere le verdure con una bella grattugiata di zenzero. Proseguire la cottura, a recipiente coperto, per altri dieci minuti, non di più: le verdure devono essere cotte, ma croccanti. Spegnere il fuoco, scoperchiare, lasciar riposare qualche minuto e servire, dopo aver aggiunto qualche foglia di basilico fresco, sminuzzata con le mani.

per lo scorfano
grattugiare la buccia dell'arancia e metterla da parte. Spremerne il succo ed aggiungere la stessa quantità d'acqua, più un terzo della quantità complessiva di zucchero di canna. Versare il tutto in un casseruolino dal fondo spesso e, a fiamma bassa, sorvegliando con attenzione, far bollire finché non riduce della metà. A quel punto aggiungere la salsa di soia, mescolare bene, far ridurre ancora un poco e tenere da parte.
Cuocere i filetti dal lato della pelle in padella, con poco olio, irrorandoli con il succo dell'altra arancia, finché non sono cotti.
Salare e servire con qualche goccia di salsa caramellata allo zenzero e la scorza d'arancia grattugiata.
buona serata
alessandra

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