Fra le innumerevoli piacevolezze archiviate sotto la voce "gioie della maternità", noi ci godiamo da qualche anno l'avversione della creatura per la cucina in generale- e quella di sua madre, in particolare. A scanso di equivoci, la disgraziata mangia e anche in modo abbastanza giusto: rispetta gli orari dei pasti, non beve bibite gasate, si tiene a cauta distanza dalle merendine e negli anni ha capito che, quando gli alimenti si accoppiano è perché gli altri vivano felici e contenti e non perché perdano ore a separare accuratamente la carne dalla passata di pomodoro e la cipolla dai chicchi di riso. Se poi, nel giro dei prossimi dieci anni, dovessimo mai riuscire a farle capire che ingoiare della roba verde, ogni tanto, non la trasforma automaticamente in una specie di hulk con l'apparecchio ortodontico, ma la rende più sana e più bella, potremmo quasi cantare vittoria.
Anche sul fronte pratico, la ragazza avrebbe dei numeri: le performance ai fornelli si contano a malapena sulle dita di una mano e sono costate ogni volta lacrime e suppliche da parte della sottoscritta, ma i risultati hanno avuto un che di sbalorditivo. "ho preso dalla nonna", ha commentato ogni volta, fra il travaso di orgoglio di mia madre e le ghignate al mio indirizzo del marito.
Il problema, come divevo, riguarda la cucina materna: nel senso che, per mia figlia, o io non cucino mai ( giuro: lo sostiene impavida di fronte a testimoni) oppure cucino cose che non le piacciono. Su questo fronte, mi è toccato sopportare di tutto: dall'asssitere alla richiesta di una terza fetta di torta Cameo, alla festa di compleanno dell'amica inglese, al sentirle dire, come esempio di proporzione inversa, " più la mamma cucina, meno noi mangiamo" ( questa ha fatto il giro di Genova, anzi: se nel frattempo avesse assunto i contorni di una leggenda metropolitana, tranquilli, è tutto vero ed è successo qui, in questa casa, sotto i miei occhi).
Ultimamente, però, la cosa ha assunto un nuovo risvolto, manco a dirlo ancora più imbarazzante, non foss'altro perché pubblico ed indecoroso- e cioè l'abuffata in grande stile dei dolci che preparo per gli amici e che il galateo vorrebbe che si lasciassero nelle loro case e non che finissero negli stomaci di chi li porta in dono. Ogni volta, è un tormento: sguardi languidi lanciati all'ultima fetta, braccia tese con il piatto vuoto, sgomitate per arrivare prima e, come ciliegina finale, un lamentoso " per me, queste cose così buone la mamma non le fa mai" che ha il potere di intenerire anche il più goloso ed affamato dei nostri amici. Ovviamente, io vorrei sprofondare, dalla vergogna: ma a nulla valgono i calci sotto il tavolo, le minacce velate dal tovagliolo, le promesse "che giuro che quando siamo a casa te ne faccio dieci, di 'ste robe qui" : se ha deciso che il dolce le piace, non c'è nulla, ma proprio nulla, che possa fermarla. Anzi, ogni volta è un'escalation verso ulteriori brutte figure: ora, per esempio, siamo arrivati al doggy bag, per cui non solo mangiamo fino a scoppiare, ma ci facciamo preparare anche il pacchettino per la colazione del giorno dopo, con me che sempre più debolmente cerco di oppormi e gli amici sopraffatti dai sensi di colpa, per togliere il cibo di bocca a 'sta povera ragazzina, trascurata dalla mamma.
E così, domenica sera siamo rincasati a notte fonda, con il nostro pacchettino di stagnola nelle mani. E lunedì mattina, accanto ai resti della sera prima, sul tavolo della colazione c'era la replica della stessa torta, solo più fragrante e più profumata, come conviene alle torte appena uscite dal forno. Solo che stavolta era rotonda. E, come ben sanno tutti i grandi esperti di cucina, se c'è una cosa che influisce sul sapore è la forma dello stampo. E le torte quadrate, si sa, sono più buone delle altre. Motivo per cui, gli avanzi sono stati spazzolati in un battibaleno e la replicante ce l'ho ancora semi intatta sul bancone della cucina. Però, almeno stavolta, un commosso "grazie mamma" me lo sono beccato- e , di questi tempi, è meglio che niente....
Anche sul fronte pratico, la ragazza avrebbe dei numeri: le performance ai fornelli si contano a malapena sulle dita di una mano e sono costate ogni volta lacrime e suppliche da parte della sottoscritta, ma i risultati hanno avuto un che di sbalorditivo. "ho preso dalla nonna", ha commentato ogni volta, fra il travaso di orgoglio di mia madre e le ghignate al mio indirizzo del marito.
Il problema, come divevo, riguarda la cucina materna: nel senso che, per mia figlia, o io non cucino mai ( giuro: lo sostiene impavida di fronte a testimoni) oppure cucino cose che non le piacciono. Su questo fronte, mi è toccato sopportare di tutto: dall'asssitere alla richiesta di una terza fetta di torta Cameo, alla festa di compleanno dell'amica inglese, al sentirle dire, come esempio di proporzione inversa, " più la mamma cucina, meno noi mangiamo" ( questa ha fatto il giro di Genova, anzi: se nel frattempo avesse assunto i contorni di una leggenda metropolitana, tranquilli, è tutto vero ed è successo qui, in questa casa, sotto i miei occhi).
Ultimamente, però, la cosa ha assunto un nuovo risvolto, manco a dirlo ancora più imbarazzante, non foss'altro perché pubblico ed indecoroso- e cioè l'abuffata in grande stile dei dolci che preparo per gli amici e che il galateo vorrebbe che si lasciassero nelle loro case e non che finissero negli stomaci di chi li porta in dono. Ogni volta, è un tormento: sguardi languidi lanciati all'ultima fetta, braccia tese con il piatto vuoto, sgomitate per arrivare prima e, come ciliegina finale, un lamentoso " per me, queste cose così buone la mamma non le fa mai" che ha il potere di intenerire anche il più goloso ed affamato dei nostri amici. Ovviamente, io vorrei sprofondare, dalla vergogna: ma a nulla valgono i calci sotto il tavolo, le minacce velate dal tovagliolo, le promesse "che giuro che quando siamo a casa te ne faccio dieci, di 'ste robe qui" : se ha deciso che il dolce le piace, non c'è nulla, ma proprio nulla, che possa fermarla. Anzi, ogni volta è un'escalation verso ulteriori brutte figure: ora, per esempio, siamo arrivati al doggy bag, per cui non solo mangiamo fino a scoppiare, ma ci facciamo preparare anche il pacchettino per la colazione del giorno dopo, con me che sempre più debolmente cerco di oppormi e gli amici sopraffatti dai sensi di colpa, per togliere il cibo di bocca a 'sta povera ragazzina, trascurata dalla mamma.
E così, domenica sera siamo rincasati a notte fonda, con il nostro pacchettino di stagnola nelle mani. E lunedì mattina, accanto ai resti della sera prima, sul tavolo della colazione c'era la replica della stessa torta, solo più fragrante e più profumata, come conviene alle torte appena uscite dal forno. Solo che stavolta era rotonda. E, come ben sanno tutti i grandi esperti di cucina, se c'è una cosa che influisce sul sapore è la forma dello stampo. E le torte quadrate, si sa, sono più buone delle altre. Motivo per cui, gli avanzi sono stati spazzolati in un battibaleno e la replicante ce l'ho ancora semi intatta sul bancone della cucina. Però, almeno stavolta, un commosso "grazie mamma" me lo sono beccato- e , di questi tempi, è meglio che niente....
TARTE AL LIMONE E AL COCCO
la fonte è Kitchen, Marie Claire, ma ho apportato tante e tali di quelle modifiche che ormai l'originale è solo un ricordo
pasta frolla ( io uso la mia ricetta, che prevede 300 g di farina, 200 di burro, 100 di zucchero, 1 uovo, la buccia grattugiata di un limone e un pizzico di sale. Lavoro in fretta, stendo la pasta nella tortiera e metto in frigo, il tempo per preparare il ripieno, non di più)
per il ripieno:
180 g di burro a temepratura ambiente
300 g di zucchero ( ridotto drasticamente a 200- e va bene così)
4 uova intere, grandi
la scorza grattugiata di un limone ( l'originale diceva due cucchiaini, io preferisco abbondare)
il succo di mezzo limone
90 g di cocco grattugiato
uno yogurt alla vaniglia ( l'originale prevede uno yogurt bianco e una bustina di vanillina, fate voi)
Montare il burro a crema con lo zucchero e aggiungere le uova, ad una ad una, poi lo yogurt, il succo e la scorza di limone e in ultimo il cocco. Versare la crema nello stampo e far cuocere a 180 gradi per almeno mezz'ora: la superficie deve essere appena appena brunita. Il ripieno rassoda a contatto con l'aria, quindi non preoccupatevi, se vi sembra molle.
Lasciate raffreddare bene e poi spoverate con abbondante zucchero a velo
per il ripieno:
180 g di burro a temepratura ambiente
300 g di zucchero ( ridotto drasticamente a 200- e va bene così)
4 uova intere, grandi
la scorza grattugiata di un limone ( l'originale diceva due cucchiaini, io preferisco abbondare)
il succo di mezzo limone
90 g di cocco grattugiato
uno yogurt alla vaniglia ( l'originale prevede uno yogurt bianco e una bustina di vanillina, fate voi)
Montare il burro a crema con lo zucchero e aggiungere le uova, ad una ad una, poi lo yogurt, il succo e la scorza di limone e in ultimo il cocco. Versare la crema nello stampo e far cuocere a 180 gradi per almeno mezz'ora: la superficie deve essere appena appena brunita. Il ripieno rassoda a contatto con l'aria, quindi non preoccupatevi, se vi sembra molle.
Lasciate raffreddare bene e poi spoverate con abbondante zucchero a velo
buon appetito
alessandra
Il ripieno deve essere una delizia..
RispondiEliminaPovera Povera Ale, incompresa sempre...... certo che la forma è tutto, vuoi mettere........ probabilmente se non mangiasse cosi' bene.......vuoi mandarla un po' da me? tempo due giorni (2) te la ritrovi a casa e spazzolera' tutto senza creare sull'orlo del piatto, una cornice di aghi di rosmarino, faldine di cipolla, fagioli che ritentano sempre di ritornare le piatto, bucce(piccole piccole) di pomodoro e filamenti(tipo refe da cucito) di sedano..........
RispondiEliminaBellissima questa ricetta me la leggo bene e provo poi ti so dire (non fai cuocere un po' la frolla prima?io sono sempre terrorizzata dalla sua non cottura, ma dalla foto vedo che è proprio fina fina, magari va bene cosi', io ho solo il forno ventilato).....
ciao e grazie sempre!
diana
Mia figlia maggiore è un po' come la tua, con l'aggravante che non è più adolescente da tempo. L'altro giorno, dopo aver assaggiato il gelato al fiordilatte by Principe, pur di confermare la sua fama di bastian contrario mi ha detto:" Mi piace di più il fiordilatte che prepari con il latte condensato!".No comment!
RispondiEliminaIntrigante questa crostata dal ripieno ricco e vellutato, fa venir voglia di provarla subito!
grazie dell'idea
a presto
eugenia
Ottima questa crostata! Ma quanti post mi perdo ogni giorno che passa, non riesco a collegarmi ogni giorno e voi siete troppo produttive... Vabbe' vada per gli arretrati!!!
RispondiEliminaBaci
Eugenia, avevo delle speranze legate all'età... devo abbandonarle????? Diana, se viene da te pianta le tende, altro che due giorni: se tanto mi dà tanto, si diverte come una matta e chi la vede più?????
RispondiEliminaStefania, qui si produce per dimenticare che QUALCUNO e' in ferie e io no....
Per il resto sì, è una gran torta. Diana, non preoccuparti per la frolla, perché cuoce: tu metti il forno in modalità ventilata e inizia a controllare dopo 25 minuti: se vedi che scurisce troppo in superficie, metti il solito foglio di alluminio: comunque, la verione rotonda ( fetta) è stata in forno 25 minuti- a me piace la frolla meno cotta - la versione quadrata 35. Non di più, perché sennò ti biscotta la frolla e resta dura
ciao e grazie a tutte
ale
Delizioso e profumato!
RispondiEliminaDimenticavo: mio figlio (il puù piccolo) è esattamente come tua figlia e appena cambio il formato divena improissamente tutta un'altra cosa, il mio grande invece, comincia a non mangiare più ciò che prima gli piaceva tantissimo... Ahinoi!
RispondiEliminaNon è che per caso posso diventare tua figlia per qualche giorno, o anche solo per qualche ora?
RispondiEliminaCerto una figlia ciuccia, grande e grossa.
P.S.
Spero che mia madre non legga mai questo commento.
Un caro saluto
Manuela e Mary: provare per credere. Il profumo, per inciso, resta...
RispondiEliminaStefania: meno male che ci sono i blog, moderni muri del pianto per noi madri esposte ai capricci culinari dei nostri figli... Toccherà a loro, prima o poi...:-)
Lydia :-D
RispondiEliminapoi, però, facciamo scambio- tanto, fra ciucce grandi e grosse ci si intende...
buona giornata
ale
P.S. mia madre è in montagna, niente connessione...
La ricetta è stata subito archiviata. Anzi a dire il vero anche stampata. Devo solo trovare tempo e coraggio di affrontate il forno. Complimenti mi piace parecchio :-)
RispondiEliminaPer il resto (hai presente la publicità di quella famosa carta di credito...) la rivincita di una mamma in cucina non ha prezzo! :-P
Fai come me,che sono la personificazione del coraggio: apri le finestre, accendi il forno e vai a sparare cavolate sul blog per mezz'ora, con il pc strategicamente piazzato o sul balcone o nel punto più fresco della casa. Poi, al primo "no grazie, questa è rotonda, mi piaceva solo quella quadrata" attacchi con la solfa che "tu ti sacrifichi per la famiglia, e ti fai le saune al 15 di luglio, e dimmi dove la trovi una così, che madre coraggio, al confronto, era una dilettante" etc etc... poi, insomma, non devo star certo a dare suggerimenti sulle sceneggiate a un napoletano!!!! o no???
RispondiEliminabuona giornata
ale
Ale, mi hai fatto morire col tuo racconto. Ma ci scommetto che tua figlia fra qualche anno sara' li' a scrivere su un blog:"Questa ottima crostata al limone e cocco e' una ricetta di mia mamma, la cuoca migliore che conosca. Chissa' perche' pero' la fa sempre quadrata".
RispondiEliminaBellissima la foto e chissa' che buona la torta, ispira proprio.
La torta deve essere spaziale...e per tua figlia, dai che c'e' ancora tempo!!! :)
RispondiEliminaUn sorriso giallo limone,
D.
Mamma mia ch econvivenza difficile! comincia ad essere complicato amntenere una reputazione in campo culinario! certo che questa torta è davvero sublime! semplic ee delicata...ma sofficissima!
RispondiEliminaun bel BRAVA te lo diciamo più che volentieri pure noi!
baci baci
sara :-)
RispondiEliminadile, ecchetedevodi'???? contraccambio il sorriso- ma il mio è giallo ittero...:-)
manu e silvia, grazie per la fiducia, ma di reputazione culinaria in casa mia ne ho pochissima... io mi sento un genio incompreso, sia chiaro, e non desisto!!!
ciao
ale
Alessandra,
RispondiEliminavolevo mandarti una mail ma non ne ho trovato traccia. Grazie per il passaggio dalle mie parti, ma volevo avvisarti che no dei danesi fino ad oggi non ho parlato. Siccome vado un po' secondo quello che mi viene e che mi ispira si vede che non mi ispirano, e notizie di cronaca succulente non ce ne sono state (si è nato il figlio della seconda moglie di Joachim, ma lei mi sta così antipatica, ma così antipatica...), a dire il vero volevo fare una carrellata di Mary così bella e chic ma ancora non sono riuscita. Quindi sorry. Però se hai qualche richiesta particolare dimmi pure.
ps il racconto qui sopra è esilarante, ma davvero tua figlia fa così, letto fa ridere, vissuto fa venire gli altri impulsi, mi sa... però la tarte deve essere una delizia assoluta.
l'indirizzo di posta elettronica è in home page, menu.turistico@gmail.com, ma la tua risposta è perfetta così. Vorrà dire che vedrò cosa riesco a recuperare di succulento io, nel prox viaggio ;-)
RispondiEliminagrazie per la risposta e a presto
ale
credo proprio che questa crostata sia divina!!
RispondiEliminaAle, vedo che con la tua creatura ogni volta è un'avventura, non si sa come va a finire e quale altra battuta diventerà una leggenda metropolitana (da raccogliere in un librino, eh?.. "Come è facile sconvolgere mamma")
RispondiEliminaAnche la mia ogni tanto fa delle uscite!...
I tuoi post lascio sempre per ultimi nella blog roll, così me li godo in santa pace!
Un bacione!
:-) credo di aver già assaggiato questa delizia un po' di tempo fa, in ufficio...dolce ricordo. prima o poi tenterò di farla pure io.
RispondiEliminacredevo di avere io il figlio più schizzinoso e rompiscatole in cucina: a 4 anni già mi chiede quali ingredienti ho usato e poi decide se mangiare o no! speriamo che cambi...
Torta stre-pi-to-sa!!!!!!! Complimenti, una vera delizia da provare subitissimo! Una domanda: il cocco grattugiato è quello essiccato o quello fresco? grazie Ale. Baci. anna
RispondiEliminaParto dal fondo: cocco essiccato.
RispondiEliminaGiulia, mi ci manca il librino!!!! E comunque, ieri a pranzo con un'amica food bloggers, mentre facevo riferimento a questo post, mia figlia, che non ne sapeva nulla, se ne è uscita con un " ma la mamma cucina solo per gli altri!!!" che ha fugato ogni dubbio sulla credibilità della sottoscritta!
Paola, sopprimilo finché sei in tempo ( questo senso critico, intendo....!!!)
Ale, è tutta colpa tua.
RispondiEliminaTu, i tuoi mirtilli e il tuo bloggo.
Non so se ti rendi conto: scrivi che hai il bloggo, poi dici che devi per forza superarlo perché hai 4,5 kg di mirtilli (che nell'immaginario collettivo sono diventati 4 tonnellate e mezza) e chiedi ricette. Non di marmellate, s'intende: quella soluzione è troppo facile e scontata. Noi ti si dà tanti suggerimenti più o meno azzeccati, Paola addirittura copia la ricetta della Tarte aux myrtilles di Pierre Hermé (dico, Pierre Hermé, mica pizza e fichi!!!!) e tu che fai? La torta cocco-limone, con 5 mirtilli 5 a mo' di decorazione, messi lì a spregio.
Se avessi fatto la Tarte aux myrtilles non avrei avuto nulla da ridire: avrei ammirato la torta, commentato che sembrava appetitosissima e stop.
Ma tu no. Tu dovevi fare la torta cocco-limone.
Che io c'ho quella farina di cocco che mi guarda da un po' chiedendomi se intendo usarla o se voglio darla in pasto alle farfalline.
Così non ho resistito e sabato l'ho fatta.
Come l'ho trovata?
Quello che ti meriteresti veramente, dopo un siffatto comportamento, è restare fino alla fine dei tuoi giorni con l'angoscioso interrogativo se la torta mi è piaciuta o no. Siccome però sono buona e generosa ti dirò che mi è piaciuta. Tanto. Tantissimo. Al punto di aver deciso di rifarla, in barba alla dieta.
E tu questo lo sapevi.
Non potevi non saperlo.
Il problema di questa torta infatti non è il farla una volta, ma il fatto che una volta provata vorresti continuare a farla, tanto è semplice, veloce e buona.
E la dieta va a farsi benedire.
Tu, i tuoi mirtilli e il tuo bloggo.
E il bello è che continui ad essermi simpatica!
Sarò masochista!!!!!!!!!!!!!
Signori della Corte,
RispondiEliminaNON CI STO.
non ci sto a passare per colpevole, ad assumermi responsabilità non mie, a mascherare debolezze altrui, a fungere da capro espiatorio.
non ci sto a barattare il mio genio culinario, a svenderlo per riscattare colpe di altri, a contaminarlo con accuse infondate e strumentali.
E sopratutto, non ci sto a non additare al mondo intero, blogsfera compresa, che chi ho virtualmente di fronte ha appena confessato un reato gravissimo, che farebbe inorridire il Gran Giurì del WWF, arrossire Nonna Papera, distruggere per sempre la Vispa Teresa: perché, Signori della Corte, per sua stessa ammissione, colei che accusa ME di tentazione, si è in realtà riconosciuta colpevole di colpa immonda e turpe: L'OMISSIONE DEL SOSTEGNO ALIMENTARE ALLE FARFALLINE, per giunta negando un cibo che avrebbe dato loro anche enorme conforto morale, con l'illusione di trovarsi su una spiaggia tropicale e non nel buio della dispensa della suddetta. Ed è inutile che, sul finale,la sigora invochi l'infermità mentale, ammantando di soffrire di disturbo masochistico della personalità: il reato è grave e come tale va punito severamente- per esempio, con l'ultima variazione al cocco che sta finendo di cuocere....
sforno subito!!!!
mapi, sei una forza della natura!!!!!!
:-D
alessandra
Ebbene sì... sono stata smascherata: sono una grande affamatrice di farfalline.
RispondiEliminaTanto da aver deciso di provare anche la versione al cocco e cioccolato bianco, per sottrarre anche quest'ultimo alle medesime.
Roba che se lo sa la mia dirimpettaia in ufficio non mi rivolge più la parola: la ragazza è un'animalista così convinta che quando ha portato un mobile per disinfestarlo dai tarli piangeva perché era costretta a fare uccidere i medesimi. Noi in ufficio ridevamo perché immaginavamo il metodo alternativo: adescare i tarli fuori dal mobile con della segatura e aprire un allevamento. Ma bando alle divagazioni.
LA TUA NUOVA VERSIONE DELLA TORTA, CARA ALE, E' ISTIGAZIONE A UN REATO.
Ergo, siamo corree. Il vantaggio è che potremmo dividere la stessa cella... e se ci danno un fornellino a gas mi sa che magnamo benissimo.
Vedo già Giulio e la Creatura che ci portano in cella le ceste di verdura dell'orto della nonna.
"Ma questa torta è veramente buona come la ricordavo, oppure l'ho considerata da svenimento solo perché sotto l'influsso di una infausta combinazione di fattori quali caldo-dieta-sonostufadiessereadieta-chevoglia-adaltreamichedelforumèpiaciuta-etc.,etc.?", mi chiedevo in questi giorni.
RispondiEliminaL'interrogativo esigeva una risposta e siccome l'occasione fa l'uomo ladro e rende famelica la donna a dieta, quando ieri una collega nonché amica di dieta mi ha ricordato che un'altra amica di dieta e collega compie gli anni a ferragosto, mi sono subito offerta di preparare il dolce per festeggiarla in anticipo.
Detto fatto: le abbiamo preso un pensierino e ieri sera mi sono messa all'opera finendo di consumare la farina di cocco che mi era rimasta e condannando definitivamente alla morte per fame le farfalline della mia dispensa che sono scampate all'Autan adesivo attaccato allo sportello della medesima.
Naturalmente siccome siamo tutte a dieta ho utilizzato una tortierina a cerniera di 16 cm di diametro (e ho dimezzato le dosi), così lo sgarro è appena percettibile (chissà se la bilancia la penserà allo stesso modo).
Altrettanto naturalmente mi è rimasta della frolla e della crema cocco-limone, così mi sono preparata una crostatina individuale che è stata la mia cena di ieri sera.
L'interrogativo angoscioso ha quindi trovato risposta: questa torta non è buona come la ricordavo. E' superlativa. E' sublime. E' meravigliosa. E' proprio la fine del mondo... e l'inizio di un mondo nuovo fatto di dolcezza e di goduria.
Epperò... l'avevo detto io, che il problema di questa torta era che dà assuefazione. La provi e pensi di poterla prendere o lasciare a tua discrezione, poi la rifai, poi ci riprovi... e in men che non si dica la dipendenza si è saldamente ancorata nel tuo cervello prima ancora che nello stomaco (e preferisco non pensare al giro-vita).
Pazienza: dovrò convivere con questo vizio. In fondo c'è di peggio.
Se mai dovessimo diventare un blog serio e a fine anno fare la classifica delle ricette più buone... la prefazione a questa ti spetta di diritto!!!! Posto che le tue amiche a dieta non ti abbiano ridotta al silenzio, prima ;-)
RispondiEliminache liason d'amour!!! i protagonisti d'estate, il limone e il cocco; fresco e leggero un dessert ideale per questo caldo periodo!!!
RispondiEliminaAle, ti ho risposto sul forum della CI. Comunque ti ringrazio per questa meravigliosa torta, l'ho fatta è davvero delicatissima, purtroppo non sono riuscita ad assaggiarla fredda perchè è stata spolverata tiepida: emetteva un tale profumo che nessuno ha resistito. Grazie ancora,
RispondiEliminaIlaria, Lucca
Ale, volevo provare a fare questa torta che mi ispira tantissimo, la farei per le mie nipotine alle quali però non piace il cocco. Si sente molto?, se non lo metto viene buona ugualmente o ci perde molto il sapore???
RispondiEliminaalma
Alma, va bene anche con solo limone. Al limite, puoi metterci un cucchiaio di farina in più, per garantirti la consistenza, ma anche senza cocco va bene.
RispondiEliminaIlaria, che ridere... a noi era successo con la torta di mele e rosmarino, durante un corso di cucina: l'avevamo preparata proprio all'inizio della laezione, perché deve rassodare un po' e tempo un quarto d'ora si erano già avventate tutte, armate di cucchiaio!! Se ti capita, prova anche la tarte al lemon curd con l'olio d'oliva: è sulla falsariga di questa, ma più leggera
Niko: confermiamo tutti noi stupendissima-addicted!!!
Ciao volevo suggerirti di aggiungere al titolo x archivio virgolettato "stupendissima" ormai la chiamiamo tutti cosi'.......
RispondiEliminaOggi la preparo.
diana
questa che la torta quadrata è più buona non la sapevo. il ripieno al limone deve essere davvero stupendissimo voglio provarla.
RispondiEliminaGuarda, mia figlia riuscirebbe a dimostrarti che anche la terra è quadrata, se le facesse comodo :-)
RispondiEliminaProvala, questa stupendissima, perchè è davvero la fine del mondo
ciao
ale
Ale l'ho fatta eccola, ma non posso commentare con il mio profilo ho problemmi con blogger. http://www.dolcigusti.com/2011/08/crostata-al-limone-e-cocco-alias-la.html
RispondiEliminabuona estate. Monica di Dolcigusti.
spetta che arrivo
RispondiEliminawowwwwwww mi ero persa questa prelibatezza e domani la provoo ^_^ adesso tiro fuori la frolla che avevo messo in congelatore la settimana scorsa cosi domani devo solo fare il ripieno
RispondiEliminaale le ricette che posti tu sono sempre bellissime e da provare ti faccio sapere bacioni
e allora questa, per il dolce?
RispondiEliminabimbe belle, qua non si ripara!
cara alessandra sabato scorso ho preparato questa torta che ho portato a casa di amici. il risultato finale è stato davvero un successo, è piaciuta molto a tutti. ho però apportato una modifica al quantitativo di limone che ritenevo essere insufficiente, e che per questo ho aumentato. tu parlavi di succo di mezzo lione, io invece ho messo il succo di 2. daccordissimo con te sul quantitativo di zucchero ridotto a 200gr. ciao Virginia.
RispondiEliminaBenissimo, sono contenta!
Eliminaciao
Ogni tanto .... mi faccio prendere dalla nostalgia...OMG che3 buona ragazze mie :D
RispondiElimina