di Alessandra
ovvero: di un post che comincia in ridere, ma poi no.
ovvero: di un post che comincia in ridere, ma poi no.
La creatura studia la terza declinazione dei nomi greci ed è arrivata alle fatidiche eccezioni: le ripete dopo il solito rituale di blandizie-suppliche-minacce e, fra le tante, declina con sguardo da martire la parola "ther,theròs" che significa "fiera". Dopodichè, passa dalla teoria alla pratica.
La versione è la storia di Perseo che libera Andromeda, dopo che "la fanciulla è stata data in pasto dal padre ad una fiera marina", così come hanno appreso generazioni di studenti, dai portici della Stoà in poi e come anche mia figlia conosce. Anzi, la conosce tanto bene che si permette pure qualche variazione sul tema, forte del conforto del volcabolario, trasformando l'aggettivo "marina" nel corrispondente complemento: "metto 'del mare', che ci sta meglio".
Dei due, chi ci è arrivato prima è stato mio marito, che ha subito chiuso lo schermo del portatile, con un ghigno stampato sulla faccia, determinato a non perdersi neppure un nanosecondo della scena che sarebbe seguita di lì a poco. Io ci sono arrivata un po' dopo ma, anzichè glissare, per una volta, ho scelto di bere l'amaro calice fino alla feccia, chiedendo quale funzione logica avesse "alla fiera del mare".
La sventurata rispose.
La versione è la storia di Perseo che libera Andromeda, dopo che "la fanciulla è stata data in pasto dal padre ad una fiera marina", così come hanno appreso generazioni di studenti, dai portici della Stoà in poi e come anche mia figlia conosce. Anzi, la conosce tanto bene che si permette pure qualche variazione sul tema, forte del conforto del volcabolario, trasformando l'aggettivo "marina" nel corrispondente complemento: "metto 'del mare', che ci sta meglio".
Dei due, chi ci è arrivato prima è stato mio marito, che ha subito chiuso lo schermo del portatile, con un ghigno stampato sulla faccia, determinato a non perdersi neppure un nanosecondo della scena che sarebbe seguita di lì a poco. Io ci sono arrivata un po' dopo ma, anzichè glissare, per una volta, ho scelto di bere l'amaro calice fino alla feccia, chiedendo quale funzione logica avesse "alla fiera del mare".
La sventurata rispose.
E mentre davanti ai miei occhi, insieme a Perseo e ad Andromeda teneramente avvinghiati sulla prua di uno yacht lungo un chilometro- un affare, "prezzo fiera" -sfilavano tutti i miei sacrifici, le mie sere passate a leggerle le favole della buona notte, i sabati da donne da Feltrinelli, i fine settimana fra Parigi e Londra per mostre, concerti e musei, ho pensato che stavolta non poteva finire così e che, se mai c'era un resposabile, era il momento che saltasse fuori. Considerato poi che, se in casa mia si urla, in quella delle madri delle amiche di mia figlia non è che si stia tanto meglio, afflitte come siamo da questo mal comune che, credetemi, per noi genitori che "ci abbiamo creduto" è tutto, ma proprio tutto fuorchè un "mezzo gaudio". Siccome non sapevo da dove cominciare, ho proceduto per tantativi, andando per esclusione.
Ho escluso un deficit di neuroni, da parte della creatura. E' ancora nella fase in cui la regola del massimo risultato col minimo sforzo si rivela sistematicamente vincente, il che significa che i neuroni ci sono, sono tanti e sono pure belli arzilli. In più, giusto in quei giorni, si era appena fatta fuori, uno via l'altro, "Cime Tempestose" e "Orgoglio e Pregiudizio", entrambi in traduzioni serissime e rigorose, che non facevano nessuno sconto alla modernità o allo slang- per giunta standosene chiusa in camera a leggere o alla finestra a sospirare, chiaro indizio di profonda comprensione delle suddette storie, dalla prima all'ultima parola, virgole incluse.
Ho escluso responsabilità della famiglia: e non perchè in casa nostra si legga di più, si viaggi di più, si facciano cose "di più" rispetto al resto del mondo. Chi scrive è la orgogliosissima figlia di un tranviere, per cui quando dico che non ne faccio una questione di privilegi culturali non parlo per fare del politically correct. Anche perchè qui il problema è un altro e riguarda semmai non una mancanza di informazioni, ma una incapacità di incamerarle. Usare un italiano corretto, in casa mia, non ha mai implicato l'uso di termini desueti: per mia madre, io e mia sorella siamo sempre state "le bambine", non "le fanciulle" e quando andavamo a scuola eravamo le "alunne", non le "discepole". E quando bisognava che mio padre si tirasse su dal letto, per venirmi a recuperare nei vari punti di ritrovo con gli amici, non è che mia madre gli dicesse "orsù, uomo, levati dal talamo, perchè l'auriga scaricotti la fanciulla al crocicchio della Genova-Nervi". Ciononostante, quando ci si imbatteva in parole a noi sconosciute (carriaggi, fare impeto, tappe forzate etc etc) non è che ci rifiutassimo di ricordarcele, perchè intanto chi le usa più, anzi: semmai, era la volta che si cercava di imprimersele bene nella memoria, col risultato di perdere dei quarti d'ora per cercare il significato di "fero", ma di sapere alla prima che "angustiae vuol dire strettoie"
Ho escluso responsabilità della società: è vero che siamo ai minimi storici, che a leggere i loro messaggi sul cellulare c'è da uscirne scemi, che fiesbuk e la pleistescion e internet etc etc etc. Però, ai miei tempi si diceva "trooooooooooooooooopppppppppppo gggiusto", il modello vincente aveva un alberello sulle scarpe e un gallo sul piumino e internet e facebook, non c'erano, purtroppo. (la play no: è una delle poche cose su cui sono stata irremovibile). Come dire, che scemi lo eravamo anche noi, per età e per identità di gruppo, o come cavolo si chiama. Però, che le fiere fossero bestie feroci, lo sapevamo tutti...
Insomma, alla fine, mi sono rimaste la scuola e la parrocchia- e visto che il post è troppo lungo e un colpevole alla fine bisogna trovarlo, ho equamente suddiviso le responsabilità su entrambe: l'una per aver dimenticato di insegnare l'umiltà e l'altra per aver sbarrato una delle strade per praticarla: vale a dire, un sano, semplice, normale uso della memoria. Mica tanto, sia chiaro e non certo per sentirsi snoccoiolare nozioni come rosari: ma solo quel poco che basta per far capire ai nostri figli che, ogni tanto, esistono regole su cui non si discute- non quando si è in prima elementare e si è alle prese con la grammatica italiana, non quando si è il quarta ginnasio e ci si picchia con il lessico greco. Senza che questo comprometta in alcun modo un futuro da fini linguisti o da squisiti filologi, pregno di alti contributi allo studio delle lingue, classiche o moderne che siano.
Non so se ne faremmo studenti migliori di quelli che sono: ma, quantomeno, eviterebbero di perdersi negli stand di un Salone Nautico, in cerca degli amici che li aspettano allo Zoo. Il che, a ben guardare, sarebbe già qualcosa....
FRAGOLE SULL'ATTENTI
Per 20 fragole
200 g di mascarpome
dai 50 ai 100 g di zucchero a velo
mezzo foglio di colla di pesce
50 ml di panna da montare
Pareggiate le fragole, con un taglio netto alla base, in modo che possano stare in piedi.
Con un coltellino appuntito, togliete il picciuolo, scavando leggermente all'interno della fragola, in modo da creare una piccola cavità
Ammollate la gelatina in acqua fredda
In un pentolino, scaldare la panna e, poco prima che prenda bollore, sciogliervi fuori dal fuoco la colla di pesce, mescolando rapidamente con un cucchiaio di legno.
Amalgamare alla panna il mascarpone, un cucchiaio per volta, mescolando di volta in volta per far incorporare bene il liquido.
Dopodichè, aggiungere lo zucchero e montare per pochi minuti con le fruste elettriche.
Riempire una tasca da pasticcere con la crema così ottenuta e farcire le fragole, come nella foto, completando con una spruzzata di granella di pistacchio.
In frigo fino a mezz'ora prima di servire
Ciao
Ale
200 g di mascarpome
dai 50 ai 100 g di zucchero a velo
mezzo foglio di colla di pesce
50 ml di panna da montare
Pareggiate le fragole, con un taglio netto alla base, in modo che possano stare in piedi.
Con un coltellino appuntito, togliete il picciuolo, scavando leggermente all'interno della fragola, in modo da creare una piccola cavità
Ammollate la gelatina in acqua fredda
In un pentolino, scaldare la panna e, poco prima che prenda bollore, sciogliervi fuori dal fuoco la colla di pesce, mescolando rapidamente con un cucchiaio di legno.
Amalgamare alla panna il mascarpone, un cucchiaio per volta, mescolando di volta in volta per far incorporare bene il liquido.
Dopodichè, aggiungere lo zucchero e montare per pochi minuti con le fruste elettriche.
Riempire una tasca da pasticcere con la crema così ottenuta e farcire le fragole, come nella foto, completando con una spruzzata di granella di pistacchio.
In frigo fino a mezz'ora prima di servire
Ciao
Ale
n
ti ci vedo , tra l'arrabbiato e l'afflitto, dare uncolpo netto alla base delle fragole per scaricarti:D
RispondiEliminavoglio credere che chi semina POI raccoglie...e mi illudo che gli anni dell'adolescenza (ma quanto durano???) prima o poi lascino il posto ad una matura consapevolezza di vita nella quale tutti gli insegnamenti, tutto il passato costruttivo(nel quale abbiamo investito e creduto, noi genitori) , salti magicamente fuori regalandoci figli maturi e "grandi"...perchè, se non è così, bè...allora ditelo!!!!!!!!!!!!!! :-)
RispondiEliminaTe l'ha mai detto nessuno che sei fantastica a descrivere le piccole disperazioni quotidiane!?!? Mi hai fatto morire dal ridere, tenendomi incollata allo schermo, manco stessi leggendo un libro!!! Troppo brava!!! ;-)))
RispondiEliminaimmagino che non possa consolarti, ma non sono del tutto certa che quelli della nostra generazione sappiano che la fiera può anche essere il mostro (che poi, che buffo, declinandolo al femminile diventa mostra, che è un momento è appena un po' più colto della fiera, se vogliamo). quel che mi pare strano è che conoscendo la storia non abbia colto, quello sì.
RispondiEliminale fragole invece hanno un aspetto bellissimo e niente da rimproverare!
"insieme a Perseo e ad Andromeda teneramente avvinghiati sulla prua di uno yacht lungo un chilometro- un affare, "prezzo fiera"... sto ancora ridendo!!!
RispondiEliminama come è andata a finire????
Glielo hai spiegato????
Dici che le favole della buona notte, e i pomeriggi da feltrinelli non hanno funzionato?? Perchè magari dirotto in un bel parco o in una bella palestra/piscina, e faccio ancora in tempo a farla diventare una campionessa sportiva, che poi magari pubblica gli strafalcioni in un libro e arricchisce tutta la famiglia, nonno-muratore compreso!
HO PERSO DUE COMMENTI!!!!!!!!!! li sto cercando dappertutto, ma non li trovo piùùùùùùùùùùùùùùùùù aaaaaargghhhhhhhh... me li ri-lasciate, se passate di nuovo di qui????
RispondiEliminaE comunque
@ Genny, :-D un classico quadretto familiare. Welcome to Jack the Ripper's .-)
@ elel, sì, me lo hanno detto. e ci sono anche dei bastardissimi che non vedono l'ora che qualche traggggedia si abbatta su di me per poi poter sghignazzare, col resoconto. E QUESTI NON SANNO CHE LA PROX VOLTA TOCCHERA' A LORO... :-)))) meno male che c'è il blog, elena, che così ci facciamo due risate tutti insieme
@ Lise :-) concordo su tutto, purtroppo. Per quanto riguarda la mancanza di collegamento, non ti dico quanto urlo ogni volta. Il culmine è stato toccato ad una gita sul Delta delPo, quando mi è girato di chiederle quale fosse il fiume più lungo d'Italia.
A scanso di equivoci, però, mia figlia è una che, senza aver mai aperto un libro di scuola nei primi otto anni di istruzione e studiacchiando adesso- e quindi senza sapere assolutamente niente- se l'è sempre cavata bene (ottimamente, se si fanno le debite proporzioni fra tempo e rendimento). Quindi, come puoi immaginare, il problema deve essere gigantesco...
@ Alem: la seconda ipotesi è la migliore. Il problema è che nè tu nè io siamo capaci di considerarla qualcosa di più che non una semplice battuta. e quindi, vai di letture serali e giornate da Feltrinelli. Il risultato, ovviamente, c'è- ed è sul piano della sintonia, dell'originalità del pensiero, della battuta pronta e di una strepitosa autoironia (rarissima nelle sue amiche perfettine) per cui non solo accetta di essere massacrata pubblicamente, ma addirittura ci ride su. Per inciso, lei il blog di sua madre non lo legge, ma se lo fa raccontare dalle sue amiche...;-))))
Per non parlare della compagna di viaggi che è diventata.
quindi, tornassi indietro, rifarei tutto daccapo :-)
arrivo solo ora, buon'ultima (spero) a felicitarmi per la brillante operazione "traduzione/interpretazione/sconforto/esame di coscienza/stc.stc...Déjà vu, chez-moi e un conforto : l inizio "in salita" si risolve poi in un'armoniosa discesa ad ali spiegate, senz'altro verso il 100 (con lode) che ha gratificato la fanciulla e ancor più me, agguerritissima madre, già impeganata - ante litteram - ad inculcare bello e cultura (anche culinara) già in epoca pre-scolare... Altro dirti non vo'... Resisti! emmetì
RispondiEliminaPost fotografico. Istantanea di due generazioni a confronto con foto di ricetta a fare da collante. Meglio di un testo di sociologia.
RispondiEliminaPS
La mia prof di latino quando capiva che c'era una "stanchezza" generale sull'argomento trovava degli articoli di latino (vale anche per il greco) scritti di recente su pubblicazioni specialistiche. Ricordo nitidamente una versione sui mondiali di calcio dell'82. Prendemmo tutti voti non brillanti vista la presenza di parecchi 'tranelli grammaticali' ma ci divertimmo parecchio. A volte è piacevole trovare chi ribalta gli approcci senza per questo che cambino le considerazioni sui doveri e sui ruoli.
PP.SS.
Detto tra noi....zitto zitto...controllando prima che nessuno senta...ma siamo veramente certi che alla fiera del mare non ci siano più "animali" che allo zoo?! AHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Carinissime e semplicemente golose!
RispondiEliminaun bacione
voglio credere che chi semina POI raccoglie...e mi illudo che gli anni dell'adolescenza (ma quanto durano???) prima o poi lascino il posto ad una matura consapevolezza di vita nella quale tutti gli insegnamenti, tutto il passato costruttivo(nel quale abbiamo investito e creduto, noi genitori) , salti magicamente fuori regalandoci figli maturi e "grandi"...perchè, se non è così, bè...allora ditelo!!!!!!!!!!!!!! :-)
RispondiEliminaCiao complimenti sono buone e belle!!! inoltre il tuo post è molto carino e simpatico!!! un bacio
RispondiEliminaQuesto è un punto debole...ho una figlia adolescente nella quale ho sempre cercato di stimolare l'interesse allo studio, la coscienza che la cultura aiuta nella vita ...ma per ora....poco e con fatica....AIUTO!!!! Giò
RispondiEliminaAhahahahah!!!
RispondiEliminanon posso far altro, scusatemi!!!
Ce lo vedo il marito che prontamente spegne il pc si appoggia il mento sulla mano e si gode la scena........... in fin dei conti di marineria si trattava ed è il suo campo, per cui.........
Grazie ancora per il passatempo.
diana
carine queste fragole. Potrei mangiare una dozzina.
RispondiEliminaAle, che dire???? Colpa della scuola??? Sono d'accordo e me assumo tutte le responsabilità, perché si pretende sempre meno e si giustificano sempre di più... ma allora mio figlio (l'adolescente grande in tormento) deve avere avuto insegnanti terribili.... e non mi resta nemmeno la speranza che da grande diventi uno sportivo ignorante, ma ricco... perché neanche quello fa con impegno... sigh, sigh!!!
RispondiEliminaForse, per consolarmi, una vagonata di fragole non basterebbero!
Troooppo simpatica questa ricettina con le fragole! Quasi quasi le preparo per la cena di sabato da amici: secondo te, che sei l'esperta in materia, si possono trasportare? Magari ci vorrebbero dei bicchierini bassi e stretti...
RispondiEliminaUn abbraccio di conforto per la fiera...
Valeria
Certo Perseo e Andromeda non fanno sospirare quanto Heathcliff e Catherine.La fanciulla merita e una marcia in più ce l'ha di sicuro.Un bacio Damiana!
RispondiEliminaGuarda, io sulla creatura ci metterei la mano sul fuoco, e sto parlando seriamente stavolta.
RispondiEliminaLe basi che le avete dato sono troppo forti ed equilibrate perché non possa poggiarvi sopra in futuro, con sicurezza.
E mi riferisco non solo alla vita in generale, ma anche al problema di cui sopra.
Lo sai anche tu che l'interesse vero e proprio verso determinate cose arriva solo quando non sei più obbligata a studiarle ;-)
Un giorno si ritroverà (come tutti noi) a ricordarsi che quella cosa che aveva studiato a scuola non faceva così schifo, e la riprenderà in mano, perché sarà una sua scelta.
E sono d'accordo con quel che dici sulla responsabilità di scuola e parrocchia, in più se ci aggiungi l'età, e tutto il resto, il conto torna! :-)
emmeti (che poi ti chiami come menuturistico per gli amici... che sia un segno del destino???? :-)
RispondiEliminaio resisto. Per tre motivi
1. perchè mi piaci da matti tu
2. perchè mi piace da matti tua figlia
3. perchè nomina sunt consequentia rerum: e visto che la tua creatura si chiama Carolina, non sia mai che il futuro mi riservi qualche sorpresa!!!!
@ Mario, sto leggendo "che la festa cominci" di Ammanniti, che è una sorta di peana alla tua ultima frase!!!! Non ti dico cosa ci tocca vedere, a noi Genovesi, nella prima settimana d'ottobre... meno male che in quell'occasione smantellano il circo, perchè sennò ci sarebbe da confondersi sul serio.
Avevi una prof di Latino intelligente. Flessibile e spiritosa. Una perla rara. Così come rare sono le perle del latino moderno (di cui, ahimè, mi intendo, vista la lingua ufficiale dello Stato dove lavoro :-)))
Manuela & Silvia: queste, sono facilisime. Non avete scuse...:-)
@ Roby: YES, WE TRUST. Però, detto inter nos: sapremmo fare diversamente?
RispondiElimina@ Grazie, Luciana
@ Giò, è il discorso trasversale a questi commenti. Sai anche qual è il problema? cje, rispetto a quello che è successo ai nostri genitori, noi non veniamo aiutati da niente. Non studiavi, anche se tua madre ti diceva che dovevi farlo? il giorno dopo, prendevi un due- ed ecco lì che, se non volevi sentirtelo dire da tua madre, lo capivi in un altro modo. La mia non studia e, fino all'anno scorso, prendeva voti stratosferici... Come facevo a recuperare un po' di credibilità???
(p.s. quest'anno l'ho iscritta nella scuola più tosta di genova, nella sezione più difficile dell'istituto. Studia sempre poco, ma quanto meno l'antifona l'ha capita...)
@ Diana, lascia perdere. Avresti dovuto vedere il ghigno che aveva sulla faccia. Hai presente, quando dici "ora arriva... ora arriva..." io vivo in una gabbia di matti, credimi
RispondiElimina@ Linda, solo una dozzina???? ;-))))
@ Stefania, l'altro giorno ho raccolto il lamento accorato dell'insegnante di educazione fisica della Carola, che mi diceva che, da qualche anno a questa parte, lei e i colleghi sono costretti ad insegnare solo "educazione". La palestra è rimasta la stessa di quando ci andavo io- non solo i locali, ma anche gli attrezzi; e, soprattutto, i ragazzi sono un disastro, ma, eccezion fatta per i casi gravissimi, vanno comunque promossi tutti, perchè è scuola dell'obbligo. La mia IV ginnasio è stata un incubo, con tutta che avevamo basi solidissime: siamo stati promossi in tre, a giugno (in TRE) e i bocciati erano 14. Ora, io non dico di tornare a questi livelli di severità inutile e devastante, ma una via di mezzo, santo cielo, questa sì. Ho degli amici che insegnano solo perchè ci credono ancora che mi rimandano ogni giorno una frustrazione assoluta...
Comunque, quanti anni ha, il tuo figlio adolescente???? ;-))))
Vale, più che in bicchierino, in un contenitore tipo tupperware, basso e lungo. Meglio senza coperchio, che li schiaccia: usi la stagnola e stai attenta nel trasporto. Ma com'è che Giorgio non ha ancora preso le misure, per farne uno preciso preciso???? ;-)
RispondiEliminaDamiana, senti l'ultima (fresca fresca, perchè è di mezz'ora fa): commentando il comportamento di un coompagno di scuola che praticamente la scorta sull'autobus, senza per altro rivolgerle la parola, ha detto, tutta compunta "è come Darcy"... sto ancora ridendo adesso...:-))))
@Gianna, sul futuro non scommetto (i figli sono un assegno in bianco, in tutti i sensi), anche se ci mettiamo d'impegno, anche con monitoraggi che oltrepassano l'aspetto scolastico (e che, francamente, sono quelli su cui sto più all'erta). Il presente, però, mi piace- e qui son seria. Se non ci fosse un rapporto solido- fatto di sgridate, di complicità, di affetto smisurato e di tante salite affrontate insieme- io non ne potrei parlare come ne parlo qui sul blog- e lei non potrebbe ridere come una matta quando questo succede. E' ovvio che mi verrebbe da tirarle in testa tutti i suoi libri, in certi momenti: ma sotto sotto penso che siano peccati veniali, a cui il tempo, come dici tu, possa mettere rimedio. Comunque, le dita le tengo incrociate e mi guardo bene dall'abbassare la guardia!!!!
ciao a tutti
ale
La "fiera del mare"???? Iiiiihhhhh, che vuoi che sia..... sbagliando s'impara!!!
RispondiEliminaNessuno di voi ha fatto traduzioni "libere" ed altrettanto esilaranti???? Beh, io si!!!! Avevo un'irrefrenabile "smania di vivere" e consideravo la consultazione del vocabolario di latino un'inutile perdita di tempo!!!
Quello che conta davvero è l'imprinting che la famiglia riesce a dare ai ragazzi.
Esattamente quello di cui parli tu, Ale, nel post delle 21.07.
Continua così.... non abbassare la guardia e soprattutto smettila di sp......are in pubblico quella santa creatura di tua figlia!!!!!
:-DDDDD :-DDDDD :-DDDDD
Un abbraccio
Licia
Oh e poi vorrei aggiungere che per una genovese "la fiera del mare" è una cosa familiare.
RispondiEliminaL'abitudine a sentirla nominare potrebbe aver condizionato la traduzione :P
licia, bisognerebbe scriverci un post, sulle traduzioni libere... io ne ho di quelle... se non fosse perchè stavolta sì, che temo la censura!!!!
RispondiEliminaMuscaria, se fossi la Mapi inizierei a preoccuparmi: perchè qui il suo posto di Difensore d'Ufficio della Creatura è in serissimo pericolo... :-))))
no, scusate : quanto agli svarioni in Latinorum, mi avete fatto riaffiorare dalla palude della "smemoria" una perla di tutta a classe, 25 maturandi 25 che, trovatisi di fronte all'espressione :"et rex vocavit servum suo latere", tradussero bellamente :" ed il re chiamò il servo al suo mattone" .. Che dire? Di fronte allo sgomento del mai troppo rimpianto quanto amatissimo e mitico prof Longo, ci giustificammo in coro:"Avevamo pensato ad un sedile in mattone (latus, lateris)...sa, come i cuscini pieghevoli dello stadio"(sic)... Giuro, è la verità : io (Ahimé)c'ero!Emmetì
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