Torta di noci al cioccolato- e le Pagelle di XFactor (seconda e ultima parte)

Posso dirlo?
L'altra sera, si è toccato il fondo.

Un fondo fatto di tracotanza, di buonismo becero, di sfacciataggine, di squallore e di vuoto. Di ipocrisia, di degrado, di disonestà intellettuale, di mancanza di rispetto per chiunque, in primis per quelli che pagano il canone con soldi guadagnati onestamente, che credono ancora nel merito e nel valore del sacrificio e a cui, di fronte a queste cose, non resta che provare vergogna.

E dire che era cominciata bene. Cioè, mai bene come la volta scorsa, quando la franata della Cuccarini che si imbelina dalle scale mentre balla mi aveva restituito un sorriso che temevo di aver dimenticato, almeno fino a quando durerà questa condanna delle pagelle: però, i 30 secondi in cui i Giudici non si sono presentati sul palco erano bastati a riconfermare il buonumore. Un po' come ai tempi della scuola, quando la campana era già suonata da cinque minuti e il prof spaccamarroni e spaccasecondo non era ancora arrivato, avete presente? Solo che poi sono riapparsi, Elio travestito da Moroder, Ruggeri sempre più Zio Fester, la Tatangelo sempre più Tatangelo e la Maionki in pigiama sadomaso, con frusta annessa. E, come se non bastasse, arrivano anche i redivivi dalle precedenti edizioni

Morgan: la sua ricomparsa segna il trionfo della TV dalle braghe molli, generalista, incoerente, vigliaccamente buonista. Lo abbiamo messo in castigo- sembrano dirci compiaciuti dai confessionali di Viale Mazzini- ma ora si è pentito e non lo farà più. E quindi, vai con la celebrazione dell'artista maledetto, dal programma su misura alla riproposta- tardiva e inefficace- del brano che non potè cantare a San Remo perchè- orrore- fa uso di droghe e-orrore alla seconda- ha pure detto che gli piace. Sia chiaro: con tutta che non ho mai fumato una sigaretta, non mi son mai fatta una canna, non mi son mai presa una sbornia e, come se non bastasse, son pure allergica alla marjuana, io Morgan non lo avrei mai cacciato. Non solo in nome del principio per cui l'arte e il talento vanno oltre ogni cosa, ma per salvare quel che resta della faccia di un Paese dove tutto va a p...- e se gira un po' di coca, ci si diverte di più. Epperò, se decidi che non è degno di far parte del servizio pubblico, allora ti comporti di conseguenza: non che lo riammetti quando ti gira, e pure con tutti gli onori, consegnandogli in mano le chiavi della puntata e, quel che è peggio, restituendogli il mal tolto. Poi, è chiaro: fa due interventi di fino e senti che-finalmente, la musica batte su due; critica i Kymera e li manda al ballottaggio, in barba alle sue filippiche sul popolo bue; è arrogante, narciso, maleducato e strafottente-e ciononostante basta una sua parola per salvare il programma. Roba da confetto Falqui...

Simona Ventura: la presentano come il Giudice più Glamour di tutti, il che la dice lunga sullo stile della concorrenza. Ma anche sullo stile del programma, a dire la verità: sembra la nonna di Valeria Marini pettinata da Mr. Incredibile, tanto che per un po' stento a credere che quella tipa che si dimena in playback sul palco possa essere proprio la Ventura. Ma poi apre bocca, e i dubbi si dissolvono, come d'incanto. E' proprio lei, purtroppo.

Claudia Mori: i secondi che precedono il suo ingresso sono meglio di un film di Dario Argento: "non mi dire che canta" è il messaggio di terrore che si scambiano i nostri occhi. Poi però non vedo l'ossigeno, sul palco, e qualcosa mi dice che possiamo sperare. Il look è da talebana che esce un attimo per portar giù la rumenta e in più ha un braccio al collo: lei dice che glielo ha rotto la Maionki, ma il sospetto è che non si sia bene incollato, mentre la rimettevano insieme nel camerino....

Davide : al vincitore annunciato di questa edizione qualcosa va storto, questa volta, perchè sugli U2 proprio non ci siamo. Benino le strofe, forzatissimo il ritornello. Meglio con Sally, che comunque non è nelle corde della sua maturità: Morgan gli chiede di pensare a quando ha pianto nella vita, lui risponde "al ballottaggio" e da lì in poi è già tutto scritto. Anche perchè uno che non si dispera dovendo indossare quei pantaloni, o ambisce alla santità o ha ancora da crescere...
Pride- In the name of love
Sally (Vasco Rossi)

Nevruz: Elio fa uno scivolone, quando dice che Nevruz è lì perchè vuole portare l'arte al popolo e Morgan non gliela fa passare. E' in questo momento che capisco che qualcosa non torna, che c'è un altro copione, oltre a quello scritto dagli autori e che, in ogni caso, mi sfugge. L'impressione è che gli ex giudici non aspettassero altro, per demolire questo ragazzo e quando Elio offre loro l'occasione sul piatto d'argento, vanno giù duri, senza pietà, demolendo il personaggio al cuore. Ma se Elio annaspa, ci pensa Nevruz, stavolta, a ristabilire la situazione, contenendo la sua follia in due esibizioni pulite, che ci regalano i migliori momenti della serata. Morgan si accorge di essersi spinto troppo oltre e nei giudizi innesta la retromarcia: ma il cambio gratta- e pure con fastidio
Pigro (Ivan Graziani)
Home (Depeche Mode)

Kymera: cantano She, di Charles Aznavour (e non lo sapevo, che fosse sua)!, nella versione di Elvis Costello e non la fanno granchè bene. Peccato, perchè loro mi piacciono e mi ci sono pure affezionata, ma sono del tutto fuori dal pezzo- e con un pezzo così, scadere nella lagna è un rischio altissimo, nel quale cadono in pieno. Alla Ventura non piacciono, Morgan centra il problema, la Tatangelo recupera un verbo e un complemento oggetto,per far vedere che stasera c'è anche lei: " Meritate la finale". Ruggeri la strozzerebbe, se non fosse che ha le mani impegnate a stringere ben altro ma ormai è fatta- e il ballottaggio, ai Kymera, non glielo toglie nessuno
She (Elvis Costello)

Nathalie: le mie preferenze vanno a Joni Mitchell, più che ai Red Hot Chilli Peppers e quindi non mi pronuncio sulla prima esibizione. Sulla seconda, invece, non ho nulla da dire, così come conviene ad un giudizio positivo. Una cosa, però, mi preme, a maggior ragione dopo l'altra sera: la ragazza ha fatto la gavetta e si vede: ha una dispensa a cui attingere, fatta di sacrifici, di tenacia, di frustrazioni e di voglia di ricominciare. Sono queste le risorse che non tradiscono- e sul palco, ce ne dà una grande dimostrazione
Under the Bridge (Red Hot Chilli Peppers)
Blue (Joni Mitchell)


Stefano: A tre puntate dalla fine, viene finalmente svelato l'arcano del fenomeno Filipponi: basta cambiare i testi e per il resto lui canta tutto uguale: stesse stonature, stessa interpretazione, addirittura stessa mimica facciale. Ma d'altronde, squadra che vince non si cambia e finchè ci saranno brani melodici con testi da strapparsi le vene, la permanenza del cantante più stonato di Xfactor sul palco dei giovani talenti è assicurata, senza nessuna sorpresa. Quello che sorprende, però, è il giudizio finale: la Mori, consegnatasi alla storia per aver votato contro uno della sua squadra al ballottaggio, ritrova l'ormone assopito e, al termine di un crescendo di "Bravo" confessa che lei tifa Stefano, se mai non ce ne fossimo accorti; SuperSimo decide che è giunto il momento di fare vedere che "Ventura fa rima con Cultura" e svela al pubblico che l'autore di questo brano è un certo signor Cocciante che però, di fronte a Stefano, scompare. Il resto dei Giudici abbozza, infelice e Morgan, udite udite, fa sì con la testa.
Morgan.
Quello che ha massacrato in diretta il futuro vincitore della seconda edizione, dopo questa interpretazione, reo di essersi dimenticato le parole. Quello che ha riconosciuto e difeso alle lacrime i migliori artisti mai saliti su questo palco (ed eliminati perchè non entravano in pancia alla Ventura).Quello che ha consegnato ad XFactor alcune fra le intepretazioni più emozionanti e raffinate, per tecnica e stile e perfezione. Quel Morgan lì annuisce e si compiace e applaude convinto: lui che meno di cinque minuti prima ha colto le imperfezioni dei Kymera e ha criticato il personaggio di Nevruz, a Stefano riserva solo complimenti. E quando Stefano massacra Non Arrossire, dalla prima all'ultima nota, ruba il microfono al bravo presentatore, per dire che la colpa è stata sua, che gli ha dato male l'accordo.
Roba da far deviare i treni per Lourdes negli studi di Viale Mazzini...
A Mano a Mano (R. Cocciante)
Non Arrossire (G. Gaber)

Alla fine, Stefano viene eliminato, da quello stesso pubblico che aveva sempre mostrato di amarlo e che, con questo voto, gli tributa l'ultima e la più grande dimostrazione di affetto sottraendolo con un atto di forza alle grinfie crudeli dei suoi domatori, decisi a tutto, pur di non farsi sfuggire il fenomeno da baraccone in cui avevano deciso di trasformarlo. Insieme ai giudizi di Elio e di Ruggeri, quello del pubblico è stato l'unico gesto di onestà dell'intera serata, che ha restituito a Stefano una dignità altrimenti fatta a brandelli da dichiarazioni che vogliono essere pietistiche e che sono in realtà offensive, quasi che chi balbetta fosse per forza di cose un minus habens, bisognoso di trattamenti di favore e di corsie preferenziali. Senza contare gli altri sfidanti- e i Kymera, in particolare, che sin dalla prima puntata avevano zittito la Tatangelo, pretendendo di essere giudicati come artisti tout court- e non come coppia omosessuale che canta. L'uscita di Stefano segna, insieme, il punto più alto e quello più basso del programma, mettendo a nudo i meccanismi di una televisione di stato che ci vuole asserviti alle sue regole, in barba ad un ruolo di servizio pubblico sempre più tradito e disatteso. Ma stavolta, il popolo bue ha rifiutato il giogo- e da martedì prossimo, finalmente, comincerà la vera gara.
Che intanto, vince Davide, l'ho già detto?

CUBI DI TORTA ALLE NOCI E AL CIOCCOLATO

3OO g di noci sgusciate
150 g di zucchero
70 g di burro fuso
3 uova (tuorli e albumi)
30 g di farina 00
50 g di frumina
1 bustna di lievito
50 g di cacao
1 bicchierino di rum
2 cucchiai di latte
gocce di cioccolato

Tritare bene le noci con metà dello zucchero, fino a ridurle in polvere finissima. Montare i tuorli con il resto dello zucchero e aggiungere poi le noci, le farine, il cacao, il rum e infine il lievito sciolto nel latte. Montare gli albumi, incorporarli delicatamente al composto e infornare a 180 gradi per 40 minuti.
ciao
Ale