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lunedì 3 settembre 2012

Ho messo via


In questo post: pomodori secchi sott'olio, tapenade di pomodori secchi, marmellata di prugne gialle al Marsala, marmellata di albicocche alla lavanda, marmellata di albicocche alla vaniglia e al Gewurztraminer

PicMonkey Collage



E' stato l'agosto delle conserve. Per non so quale motivo, fino al 31 luglio pensavo fossero una roba complicatissima, che richiedeva almeno un quintale di frutta a volta e che prevedeva manovre impossibili, come mescolare ininterrottamente per un'ora e farlo senza essere colpiti dalle bolle roventi che esplodevano sulla superficie. Dopo il I agosto, ho realizzato che di vera belinata trattasi- e da lì non ce n'è stato più per nessuno. Ho intercettato di tutto e di più e l'ho fatto finire in un vaso, con un tempismo da far invidia ad Aladino e al povero genio della lampada, e ora mi ritrovo con scaffali che si piegano sotto il peso di confetture dai nomi tanto seducenti quanto improbabili, fulgido esempio di che cosa riesca a produrre l'ars arrangiandi se sottoposta alla dura prova di un giardino ricco e una dispensa povera. Ho messo via tutti i frutti dell'orto, il nostro e quello del vicino, diventato secondo copione "sempre più verde" ad ogni incursione della sottoscritta fra filari di pomodori e alberi da frutta. Il timore, ad essere sinceri, è quello di aver conservato anche qualche spora letale, in barba a sterilizzazioni in stile sauna finlandese, tant'è che ad ogni vasetto che apro, prima ancora del "come sarà?" scatta inesorabile il "di che cosa morirò?" Al momento, se la giocano l'intossicazione alimentare tout court e il botulino, con ovvie preferenze per quest'ultimo, che almeno post mortem spianerò le rughe: per ora, gli unici segnali di diversità rispetto a prima riguardano il giro vita, che aumenta in modo direttamente proporzionale al numero di barattoli consumati, ma ansiosi si nasce e paranoici si diventa, per cui chi mi dice che nel prossimo vasetto non si nasconda l'insidia? Nel dubbio, continuo a spalmare- e ai postumi :-) l'ardua sentenza.

E' stato l'agosto degli scatoloni: ai due traslochi previsti se ne è aggiunto un altro- e forse un altro ancora, in un crescendo quasi parossistico di cose da mettere via, nelle scatole prima, nei cassetti poi. Al momento, abbiamo quasi finito quello epocale, mentre siamo a metà con tutto il resto, ma non dispero: ieri, dopo 4 settimane di onorata presenza sul pavimento della sala, i servizi di piatti hanno trovato la strada dell'armadio, grazie alla consueta pronta sollecitudine del marito che si è finalmente deciso a togliere i fili dai cassetti A e B per metterci l'attrezzatura fotografica, liberando così i cassetti D ed E, dove sono finiti gli argenti della bis bis nonna, che hanno creato spazio nei cassetti F e G, in cui ora troneggiano piatti e tazzine. La domanda intelligente sarebbe relativa al dove diavolo sono finiti i fili del marito, ma a quest'ora del mattino, con un'intera settimanana di imprevisti ancora da affrontare, preferisco passare: almeno fino a quando non farò il cambio degli armadi, dai...

Ed è stato l'agosto dell'addio. Quello annunciato, quello aborrito, quello avversato, con le unghie e con i denti, in una lotta che ci ha visto tutti impegnati in prima linea e che si è conclusa nel modo più inatteso e forse più sperato, ma segnato dallo strazio che ogni separazione improvvisa e definitiva porta inevitabilmente con sè. E' il destino di un mese per me crudele, che in pochi anni mi sta rubando gli affetti più antichi e più cari, e che stavolta mi ha lacerato il cuore, con uno strappo da parte a parte e una ferita che non si rimaginerà mai. Due settimane fa, a quest'ora, ero impietrita dalla disperazione, paralizzata di fronte ad un futuro che chiedeva di essere vissuto e che mi trovava per la prima volta impreparata ad affrontarlo. Oggi, invece,mi accorgo che siamo andati avanti, racimolando risorse in un'eredità che non ha bisogno di notai per essere disponibile, fatta di forza, di dignità, di fiducia nel domani e di tanto, tantissimo amore: per le persone, per i progetti, per la vita, vissuta in modo pieno, travolgente, intenso, fino all'estremo suggello di una morte che si è fatta beffa delle sofferenze annunciate, ultima nota di quell'inno al vigore, alla virilità, alla dignità che è stata la sua esistenza- e che per noi è l'ennesimo punto fermo, da cui ripartire.


aglio


Oggi, invece, è settembre. Lo era anche ieri e l'altro ieri, a voler essere pignoli, ma il mio calendario va dal lunedì al venerdì e quindi è con oggi che tutto ricomincia, menuturistico incluso. Al solito, l'estate ha portato un minimo di ordine, in una grafica che ambisce ad essere un po' più uniforme (oltre, non vado) e in una programmazione basata su ritmi più umani: escluse le scadenze legate all'emmetichallenge, posteremo tre volte alla settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Avevamo entrambe bisogno di tirare il fiato e di riprendere in mano un po' di cose e rallentare l'attività sul blog ci è sembrata la soluzione migliore. Questo, ovviamente, non significa impegnarsi di meno, anzi: giusto in queste vacanze notavo che per una ricetta pubblicata, almeno tre sono rimaste in dispensa, falciate dalla dura legge della stagionalità o da quella della programmazione. E in molti casi, sono le più belle, le più versatili, le più "mie" ad averci rimesso.  Per cui, per quanto mi riguarda, non è escluso che spari a raffica, a seconda dell'umore, del tempo e delle congiunzioni astrali che sorvegliano i miei fornelli, esattamente come faccio oggi, con le cinque conserve che "si presentano bene" , scelte fra quelle fatte questa estate e che per comodità ho riassunto all'inizio del post. Al di là degli aiutini dei set fotografici e della post produzione, sono tutte buonissime, come si può intuire dalle firme che portano (da Sandra Vacchi a Christine Ferber, tanto per dire). Per cui, bando alle chiacchiere e cominciamo.....



POMODORI SECCHI SOTT'OLIO


pomodori sottolio1

Le dosi precise non esistono: i barattoli che vedete nella foto, da 150 ml, contengono circa una ventina di pomodori, che pesano all'incirca un etto. Neppure esiste una ricetta codificata: c'è chi mette acciughe, chi pezzetti di tonno, chi abbonda nelle spezie, sia per varietà che per quantità. Trattandosi della prima volta, sono andata cauta e mi sono limitata ad aglio, origano e peperoncino, ma nulla vi vieta di variare sia il numero degli ingredienti che le dosi. Quello che invece è inderogabile riguarda la sbollentatura dei pomodori in acqua e aceto: anche qui, proporzioni variabili (anche metà e metà), ma l'essenziale è che questa operazione si faccia: i pomodori accumulano polvere e altre impurità e l'unico modo per essere sicuri che siano davvero puliti e disinfestati è farli sbollentare in una soluzione di acqua e aceto per una decina di minuti. Gettateli nella pentola appena inizia il bollore e, appena questo riprende, abbassate la fiamma, per evitare che cuociano. dopodichè, scolateli su un canovaccio pulito, piuttosto distanziati l'uno dall'altro e fateli asciugare. Anche questaa è un'operazione importantissima, perchè l'umidità non giova alle conserve: lasciateli all'aria tutta la notte e se è il caso anche qualche ora di più. Dovranno essere perfettamente asciutti, quando li metterete nel barattolo. Per quanto riguarda questi ultimi, io ho usato barattoli nuovi: li ho sciacquati bene sotto l'acqua calda e poi li ho tenuti per dieci minuti in forno, a 100 gradi. Poi, ho iniziato a riempirli, in questo modo: -strato di pomodori, ben pressati, in modo da non lasciare spazi vuoti. Poi, una fettina o due di aglio e un bel pizzico di origano. Secondo strato di pomodori, sempre con l'avvertenza di pressarli bene, aglio e origano e così via, fino ad arrivare appena sotto il bordo del barattolo. a quel punto, ho riempito d'olio e poi ho lasciato riposare, sotto a un telo, senza coperchio, il tempo necessario a che l'olio si infilasse bene in tutti gli spazi. Dopo un'oretta, ho controllato e ho fatto qualche rabbocco, laddove necessario: l'olio deve coprire completamente l'ultimo strato di pomodori. Ho poi messo un peperoncino e ho chiuso ermeticamente. Il giorno dopo, mi è venuta l'ansia da botulino e così li ho pure fatti sterilizzare: non è assolutamente necessario, tant'è che nelle varie ricette che ho trovato nessuna prevede questo passaggio, per il quale, quindi, non sono indicate nè le modalità nè i tempi previsti. E così, mi sono arrangiata, facendo bollire i vasetti per una mezz'ora e lasciandoli nella loro acqua, a fiamma spenta, fino al completo raffreddamento. Ripeto: per questo tipo di conserve, l'importante è he non ci siano tracce di umidità: i vasi devono essere perfettamente asciutti, così come asciutti devono essere gli ingredienti. Alla fine, dovete sforzarvi di dimenticarveli per un mese: so che è durissima, ma non esiste altro modo per resistere alla tentazione di aprire il barattolo prima del tempo. 


 Nel frattempo, però, potete sempre consolarvi con questa meravigliosa 

TAPENADE DI POMODORI SECCHI 

paté di pomodori secchi


che proviene dai forzieri della famiglia Vacchi- basta la parola: ve la trascrivo così come me l'ha scritta Sandra e così come l'ho eseguita, con la sola eccezione dei semi di finocchio- che in campagna non avevo- e del "si conserva in frigo": già in corso di preparazione, ne avevo mangiato circa metà...

150 gr di pomodori secchi 
75 gr di capperi dissalati
75 gr di olive nere snocciolate 
½ litro di aceto 
 ½ litro di acqua
160 gr di olio
3 pizzichi generosi di origano
3 pizzichi generosi di polvere di peperoncino
1 cucchiaino di zucchero
qualche seme di finocchio
una foglia di alloro

Fare bollire acqua ed aceto, spegnere il fuoco ed immergere per 10 minuti i pomodori. Asciugarli accuratamente. Introdurre nel mixer tutti gli ingredienti, all’infuori del finocchio e dell’alloro. Ridurre in pâté , aggiungere i semi , mettere in un vasetto, porre una foglia di alloro e ricoprire di olio di oliva. Ottimo degustato qualche giorno dopo sul pane tostato. Si conserva in frigo ma anche in luogo fresco ben coperto di olio di oliva.

Sul fronte delle conserve dolci, invece,ho dovuto far fronte ad una spaventosa sovraproduzione di albicocche e di prugne gialle che ha portato ai seguenti risultati



MARMELLATA DI ALBICOCCHE ALLA LAVANDA

albicocchelavanda


1 kg di albicocche
650 g di zucchero
150 ml di acqua
succo di un limone
lavanda

Lavate le albicocche, asciugatele bene, togliete loro il nocciolo e mettetele a macerare  in frigo per circa 8 ore in una casseruola, con lo zucchero, l'acqua, la lavanda e il succo del limone. Dopodichè, trasferite il contenuto in una casseruola da fondo spesso e portate a bollore. versate nuovamente il tutto in una terrina e lasciate riposare una notte. 
il giorno dopo, passate questa preparazione al setaccio e raccogliete il succo in una casseruola: portate a bollore e lasciate bollire fino a quando avrà raggiunto i 105°: aggiungete allora le albicocche, private di parte della pelle. Fate di nuovo bollire, schiumando attentamente, schiacciando la polpa della frutta con il dorso di un cucchiaio. Invasate, aggiungete ancora qualche petalo di lavanda, chiudete ermeticamente e rovesciate i vasetti. Lasciateli in questa posizione, fino al completo raffeddamento. 

Il metodo che ho seguito è quello di Christine Ferber, alla quale mi sono ispirata anche per la  seguente

MARMELLATA DI ALBICOCCHE ALLA VANIGLIA E AL GEWURZTRAMINER

albicocchevaniglia

la ricetta originale prevede che si utilizzino anche le albicocche secche e ora che la rileggo mi rendo conto che è tutt'altra cosa rispetto a quella che ho seguito io, visto che per quanto mi riguarda mi son limitata a far macerare la frutta in uno sciroppo di zucchero, vaniglia e Gewurztraminer, secondo il procedimento di cui sopra. Tanto per capirci:

1 kg di albicocche
650 g di zucchero
150 ml di acqua di Gewurztraminer
succo di un limone
lavanda i semi di una bacca di vaniglia

Il procedimento è identico alla marmellata di albicocche e lavanda: prima macerazione in frigo (otto ore), poi sul fuoco fino al bollore e di nuovo in frigo, poi al setaccio. Sciroppo sul fuoco fino ai 105 gradi di temperatura, dopodiché si aggiungono le albicocche private di parte della pelle e si completa la cottura.

NB: i soggetti che vedete in foto sono il prodotto del passaggio del minipimer. Mi spiego meglio: visto che con queste dosi ho ottenuto una ventina di barattoli di confettura, mi sono sbizzarrita con le consistenze: in qualcuno ho messo frutta intera, in altre solo i pezzi, in altre ancora una vera e propria passata, piuttosto densa, che ho utilizzato anche come topping per macedonie e dessert a base di formaggio fresco o yogurt. Avendo fotografato tutto ieri sera, a distanza di quasi due mesi dalla preparazione, gli unici barattoli aperti che avevo nel frigo erano questi. So che non è molto profescional, ma il nuovo corso di MT non si spinge così avanti...

Terza ed ultima marmellata (almeno per oggi)

MARMELLATA DI PRUGNE  GIALLE AL MARSALA
sottotitolo: dammiunalamettachemitagliolevene



marmellata di prugne gialle

... perchè un conto è decidere che oggi è la Solennità della Marmellata- e quindi pianificare la spesa, gli ingredienti, i tempi- un altro è il contadino che ti piomba a casa  nel momento esatto in cui hai sbaraccato tutto e stai per andar via e ti molla qual gentile omaggio due cassette di prugne mature al punto giusto, che basta un'occhiata per capire che l'alternativa a mangiarle tutte e subito è quella di tornare sui tuoi passi e improvvisare una conserva con quello che passa il convento. A me è andata relativamente bene, grazie ai fondi di un Marsala stravecchio che ha fatto la sua porca figura- e se ne avessi avuto ancora un po', tutto sommato, ci sarebbe stato benissimo

1 kg di prugne mature
500 g di zucchero
150 ml di Marsala secco
succo di un limone

Lavate le prugne, snocciolatele e mettetele in casseruola, assieme allo zucchero, al Marsala e al succo di limone. Portate a bollore e lasciate cuocere per una ventina di minuti, schiumando quando è necessario. Versare nei barattoli, precedentemente puliti e passati in forno caldo a 100 gradi per una decina di minuti, chiudere ermeticamente, rovesciare e lasciare in questa posizione fino al completo raffreddamento.

Ci vediamo domani, con gli indizi dell'emmetichallenge- e poi mercoledì, con la ricetta della sfida.
Ciao
Ale

30 commenti :

  1. è con immenso piacere che ti eleggo Miss Alacritas Universi" per il biennio 2012/2013....
    Bentornata in pista. bacio.

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  2. Ale finalmente! Ho aspettato questo lunedì con tanta impazienza, perchè sapevo di ritrovarti qui! Ci siete mancate :)

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  3. Ciao!!! Un ritorno alla grande:)
    Baci

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  4. Buongiorno Alessandra, un abbraccio forte forte.. / olga

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  5. pensavo di buttarci un occhio ma non si può leggere di corsa quindi a stasera.
    ma questa tapenade l'ho vista e tornando a casa mi piglio in necessario!
    buonissima giornata

    irene

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  6. Bentornate e un abbraccio anche qui!

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  7. Cara, mi eri mancata, ti abbraccio tanto! ^^

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  8. Tutto a posto e niente in ordine.... ma so che piano piano riuscirai a dare una "pettinata" anche alle cose che non vanno.... Bella la definizione che dai del fare la marmellata, chissà che non mi ci lanci anch'io.
    tanti baci
    Maria Chiara

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  9. Ciao Ale, sei una grande.
    E non dico altro :-)

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  10. Mio padre mi ha insegnato come stare al Mondo e come lasciarlo...Ti voglio bene,
    Roberta

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    1. bellissimo pensiero, vale lo stesso per me e, se nn ti dispiace, lo faccio mio. un abbraccio a te, ad ale e a tutti coloro che ci sono passati. mariangela

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  11. Rientro alla grande! .... e lascia stare il botox!!!
    Per il resto lo sai... forza.. TVB
    Nora

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  12. Bentornata!!!! bellissime ricette...
    Un abbraccio grande grande!

    Paola

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  13. Che piacere rileggervi! A dimostrazione del fatto che a volte tornare in ufficio può essere anche gradevole! :-)

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  14. E' un bel po' che non faccio marmellate ma ora mi hai fatto venire voglia, sopratutto per quella di albicocche e gewurtztraminer...salvo e spero di trovare ancora qualche albicocca buona per copiare!

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  15. un abbtraccione fortissimissimo. dopo ti scrivo.

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  16. Beh, al botulino che ti ammazza ma in tanto ti spiana le rughe non ho resistito e mi hanno sentito ridere da dietro il monitor. Prima o poi i miei colleghi mi fanno volare fuori con un calcione che me lo ricorderò a vita. E te l'ho già detto su FB...organizziamo un mercatino di libero scambio confetture. Se di una morte devo morire, meglio quella spalmata!
    Ti abbraccio fortissimo. Pat

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  17. Caspita! Un inizio con il botto! Con tutte queste favolose conserve e confetture ... una decisamente più buona dell'altra.
    Mi spiace per quello che è successo il mese scorso ... sei ripartita con tanta positività e ti ammiro, ma posso immaginare come tu possa essere dentro ...
    Un abbraccio e quindi a domani con gli indizi (già tremo all'idea).
    Ciaoooooooo

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  18. Carissima Ale, mi dispiace molto per la tua sofferenza, purtroppo l'agosto vacanziero non ci risparmia dalla dura realtà che a volte s'impone prepotente. A me era successo nel lontano 2005 e da quel momento il mese di agosto ha smesso di essere solo il solito mese caldo fatto di mare e vacanza.
    Ma oggi ti sento bella vibrante nel tuo post e ti mando un abbraccio per dirti bentornata!
    Un solo commento sulle conserve: mmm...confesso di avere il terrore di quel cavolo di botulino e proprio nelle prossime ore dovrò sterilizzare quattro barattoli...incrociamo gambe, braccia e dita :)))
    a presto,
    Vale

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  19. bentornata! mi dispiace molto per la tua perdita ma vedo con piacere che non hai perso il tuo spirito e la tua forza, ti abbraccio tanto.
    I barattoli sono golosissimi e molto fotogenici!
    Francesca

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  20. Bentornata..... oggi è come il primo giorno di scuola....un po' per tutti. Io le conserve me lo sono fatte regalare da Stefania :D , sono stata pigra pigra pigra ... i traslochi sono dei nuovi capitoli...gli addii non sono dei punti.... ti abbraccio fortissimo... se non hai già una compagna di banco..mi offro io <3

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  21. E' un piacere rileggerti e una goduria guardare le tue provviste.
    Occorre ripartire|
    ciao loredana

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  22. Mia cara Ale, sicuramente c'è un barattolo dentro il tuo cuore che conserverà la cosa più preziosa di questo mese di agosto, l'amore per una persona che stimavi e che ti amava. Lì non c'è rischio di botulino, il suo contenuto continuerà a nutrirti per il resto della tua vita. Ti abbraccio... sempre.

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  23. dopo aver visto , nelle ottime foto, le tue scorte per l'inverno...mi sento molto cicala e ti vedo molto formica...formica gourmand, ovvio...
    e io guardo deliziata questi vasetti, io che son cicala e non so nemmeno suonare e cantare ....:-( bacissimi

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  24. ben ritrovata! che dire se non che ti abbraccio forte per quello strappo al quale non si è mai abbastanza preparati ... Ma a fronte di un grande dolore spesso riemerge anche un barlume di positivo che ci fa accorgere di ciò che si ha e che si può ricominciare e sperare, in fondo al cuore, che si possa essere felici ancora. Felici di una giornata di sole, di un sorriso, di una canzone, di una marmellata che profuma.... A presto, carissima. Bacioni!

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