Di Daniela
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Oggi, dal libro del mese, Unofficial Downton Abbey Cookbook, tocca a me parlarvi di un super classico della pasticceria inglese, le Eccles cakes. Le tortine prendono il loro nome dalla cittadina di Eccles, nel distretto
di Salford, contea Greater Manchester, nell’Inghilterra nord occidentale ed hanno una storia molto antica e, come spesso accade, un po' controversa. In realtà sembra che la ricetta delle tortine sia nata parecchi secoli fa per festeggiare ogni anno una ricorrenza religiosa della città di Eccles dove, in una grande fiera, le tortine venivano offerte insieme a molte altre specialità della zona . Le Eccles cakes erano così buone e ricche da far si che Cromwell e i suoi Puritani le mettessero al bando verso la fine del 1600.
Il primo però a prepararle e a venderle nel suo negozio all'angolo di Vicarage Road proprio ad Eccles, fu tal James Birch, nel 1793: il suo successo immediato e vastissimo!
Il primo però a prepararle e a venderle nel suo negozio all'angolo di Vicarage Road proprio ad Eccles, fu tal James Birch, nel 1793: il suo successo immediato e vastissimo!
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In precedenza, nel 1769, la
signora Elizabeth Raffald, la proprietaria e gestrice di una pasticceria ad Arley Hall, Cheshire, aveva scritto un autorevole libro di cucina, "The Experienced English Housekeeper", che divenne un best seller : questo libro conteneva una ricetta per dei
"tortini dolci" con ingredienti simili alle Eccles cakes di oggi. Questo potrebbe voler dire che magari
la ricetta di Birch proviene proprio dal libro della Raffald, magari
rielaborato da qualcuno che poi la ripropose ad Eccles .
Anche la storia di Bìrch però è probabilmente ancora più antica. Infatti, anche se
l'antica carta intestata di fine '800 del negozio dice che l'impresa era stata fondata nel
1796, i rendiconti fiscali della zona parlano di un James Birch
"negoziante" in Eccles già nel 1785.
Sono perfino in grado di raccontarvi un
“pettegolezzo” su questi dolcetti. Il
sig Birch nel 1810 si trasferisce in una sede più grande dall'altra parte della strada per poter produrre una maggior quantità di richiestissimi
dolcetti. La foto a sinistra mostra
questo negozio, con la sua inseg na "Eccles Cake Makers Removed from across
the way”.
Ma quando lui si trasferisce un ex dipendente, James Bradburn, rileva il
negozio originale, che inaugura a suo nome nel 1835 .
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Da allora ci fu grande rivalità tra i
due esercizi commerciali e la nuova insegna di Bradburn, un capolavoro nel suo genere, lo chiariva a prima vista: diceva infatti "original and
oldest established Eccles Cake Shop, Never Removed"!!
Quindi risulta piuttosto complicato, se non impossibile, dire con precisione quando il sig. Birch abbia cominciato la sua avventura con i dolcetti, come è
impossibile stabilire con certezza un eventuale legame tra la sua ricetta e quella della Sig.ra Raffald.
Recentemente la questione
dell'origine di Eccles Cakes è stata sollevata in Parlamento. Si sono posti addirittura la questione se i dolcetti prodotti fuori Eccles e preparati con ingredienti simili, ma non identici, potranno essere comunque denominati Eccles cakes. Ai posteri l'ardua sentenza !
I dolcetti sono in breve tempo sono diventati famosi in tutto il mondo, dato che l'esportazione era già iniziata nel 1818, fatto che ci fa ritenere, considerata la scarsa presenza di conservanti artificiali, che la loro capacità di mantenersi nel tempo fosse in parte dovuta alla presenza di alcool, tipo brandy o rum nell'impasto: questo ci chiarisce anche come mai i puritani le abbiano così drasticamente vietate!!
Nel corso della storia, le
famiglie che preparavano le Eccles cake o le Banbury cakes, (dolci simili, con
ripieno di frutta secca che prendono il nome da un’altra cittadina dell’Oxfordshire,
nel sud est Inglese) hanno mantenuto segrete le loro ricette e così gli autori
di libri di cucina hanno dovuto pensare ad ingredienti, dosi e proporzioni in base al gusto
dei dolci acquistati nei vari negozi.
Inoltre le ricette dell'epoca erano comunque sempre da riadattare, vista la particolarità di alcuni ingredienti: basti pensare che quella originale della signora Raffald per le "polpette dolci" del 1769 era un composto preparato con gelatina (fatta con le polpa bollita della zampa di vitello), oltre a mele, arance, noce moscata, il tuorlo d'uovo, uva passa e brandy francese, il tutto avvolto in una pasta sfoglia, che potevano essere fritte o cotte al forno.
Inoltre le ricette dell'epoca erano comunque sempre da riadattare, vista la particolarità di alcuni ingredienti: basti pensare che quella originale della signora Raffald per le "polpette dolci" del 1769 era un composto preparato con gelatina (fatta con le polpa bollita della zampa di vitello), oltre a mele, arance, noce moscata, il tuorlo d'uovo, uva passa e brandy francese, il tutto avvolto in una pasta sfoglia, che potevano essere fritte o cotte al forno.
E poi una curiosità legata alla lingua inglese che li per li mi ha messo un bel po' in difficoltà nella comprensione di qualche passaggio nei vari siti, finché il mio indispensabile wordreference non mi ha tratto d'impiccio : mincemeat non vuol dire solo carne trita o macinata, ma anche farcitura di frutta speziata, ovviamente tagliata a pezzettini...
Fonti:
http://www.salford.gov.uk/ecclescakes.htm
http://www.colsal.org.uk/sites/edhs/EcclesCakes.asphttp://vintagecookbooktrials.wordpress.com/2012/07/26/the-bakers-abc-e-is-for-eccles-cake/
http://www.lancashireecclescakes.co.uk/theorigins.php
Anche oggi, in questa splendida avventura dello starbook sono con me le fantastiche 7, che vi propongono, in rigoroso ordine alfabetico, con altrettanto strepitosi piatti:
Ale- AleOnlyKitchen: Digestive al cioccolato
Cristina- Vissi di cucina: Patate con caviale e crème fraîche
Emanuela- Arricciaspiccia: Traditional Bakewell Tart
Mapi- La Apple Pie di Mary Pie: Saxe-Coburg soup
Patty- Andante con gusto : MR's Bates Chicken and Mushrooms Pie
Robi- Le Chat Egoiste: Crisp chestnut soup
Cristina- Vissi di cucina: Patate con caviale e crème fraîche
Emanuela- Arricciaspiccia: Traditional Bakewell Tart
Mapi- La Apple Pie di Mary Pie: Saxe-Coburg soup
Patty- Andante con gusto : MR's Bates Chicken and Mushrooms Pie
Robi- Le Chat Egoiste: Crisp chestnut soup
Stefania- Araba Felice: Sweet Brown Sugar Shortbread
Godetevi ogni singola meraviglia preparata per voi!
Ingredienti per 6- 8 persone
4 cucchiai di burro (55gr)1 tazza di mirtilli secchi (50/60 gr)
2 cucchiai di frutta mista candita, a pezzetti (30 gr)
1/2 tazza di zucchero, più un extra per la decorazione (60gr)
1/2 tazza di zucchero di canna (dark brown sugar) (60 gr)
1/2 cucchiaino di allspice
1/2 cucchiaino di noce moscata, grattugiata
1/2 cucchiaino di cannella in polvre.
1 foglio di pasta sfoglia
1/4 tazza di latte intero (60 ml)
1 uovo grande, leggermente sbattuto
In una casseruola, fate sciogliere il burro a fiamma media: aggiungete i frutti di bosco, i frutti canditi, i due tipi di zucchero e le spezie. Mescolate bene fino a che lo zucchero si è sciolto e ha ricoperto la frutta. Togliere dal fuoco. Nella seconda infornata (richiesta a gran voce!) ho preferito far sciogliere prima il burro, poi ho aggiunto lo zucchero e dopo un paio di minuti la frutta: mi sembra sia venuto meglio, nel senso che la frutta è rimasta più consistente e, secondo me, ancor più gradevole..
Stendete la sfoglia su una superficie infarinata e col mattarello appiattitela ad uno spessore di circa 1/4 di pollice (mezzo mm) . Tagliate da 6 a 8 cerchi, di 5 inch di diametro ciascuno (12 o 13 cm)
Dividete l'impasto nei cerchi di sfoglia, spennellate i bordi col latte, piegateli l'uno sull'altro e sigillateli bene.
Girate le tortine a testa in giù, sul piano di lavoro infarinato e col mattarello appiattitele leggermente, in modo da renderle più larghe e più piatte. State attenti a non far uscire il ripieno.. Io ho invece sovrapposto due dischi più piccoli di pasta sfoglia, inumidendo sempre con il latte i bordi, e poi ho seguito le altre indicazioni, come potete vedere dalla foto in alto.
Qui sotto, invece una immagine con "composizioni" alternative per vari dolci inglesi:Da ABC del panettiere di John Kirkland, già Insegnante di Scuola Nazionale di cottura, pubblicato 1927 Gresham (immagine da qui) |
Praticate tre tagli paralleli sulla superficie di ciascuna tortina, disponetele sulla teglia unta e fatele cuocere in forno per 15-20 minuti o fino a quando bruniscono.
Togliete dal forno e spolverate con altro zucchero, se lo desiderate, ma sono già eccellenti così.
Semplici e veloci da preparare, profumo inebriante, gusto dolce e speziato: tea time perfetto!!!!!!
Buona giornata a tutti
Dani
Semplici e veloci da preparare, profumo inebriante, gusto dolce e speziato: tea time perfetto!!!!!!
Buona giornata a tutti
Dani
Ciao Dani, bellissima la storia di questi cakes. Ti sono riusciti perfetti, come appena usciti dal forno del Signor Birch ;)
RispondiEliminaMa non ho capito una cosa, prima ci metti il ripieno e poi ci dai di mattarello e alla fine fai i tagli sulla superficie? Anche dai disegni del libro che illustrano le altre composizioni non si capisce come non esca il ripieno se li metti a testa in giù e poi li stiri.
Comunque un'ideona fantastica per un tè.
Buona giornata :)
Succede perchè il ripieno è piuttosto solido. Ho cercato di spiegarlo con il collage, ma è molto più semplice farlo :-) : prima ritagli i dischetti, poi metti al centro un cucchiaio di ripieno, inumidisci il bordo con il latte e sovrapponi a quello con il ripieno un secondo dischetto. Sigilli bene i bordi, lo rivolti a "pancia in giù" e lo schiacci leggermente con il mattarello: questa cosa serve solo per compattare bene il ripieno e facilitare una forma più regolare durante la cottura. Ma il ripieno essendo piuttosto compatto di suo non fuoriesce. Una volta che hai esaurito questo passaggio fai tre incisioni sulla superficie e poi lo inforni.
EliminaTi ho chiarito i dubbi?
Buona giornata anche a te :-)))
Sì sì, perfetto, scusa, forse mi era sfuggito che il ripieno ha una certa consistenza. Te l‘ho chiesto perché mi piacerebbe provare a farli, ma del resto mi piacerebbe provare a fare mille cose come quasi tutte le ricette che state proponendo di questo libro. Baci :)
EliminaMa scusa di che!!!! Anzi, mi hai dato la possibilità di chiarire meglio l'unico passaggio un po' ricercato della ricetta !!! Grazie a te, quindi e baci ricambiati!
EliminaAssolutamente meravigliose. E la storia divertentissima! Quello che non può fare l'anima del commercio. Credo che le ripeterò appena ripreparerò la sfoglia in casa. Mi sono innamorata ma devo andarci piano altrimenti il marito mi bastona. Purtroppo la puff pastry crea dipendenza e farcita così meravigliosamente non ti crea scampo.
RispondiEliminaUn forte abbraccio Dani e grazie per il bel post. Pat
avevo già letto un tuo appunto sulla pasta sfoglia fatta in casa e mi ero ripromessa di approfondire con te la questione perchè è l'unica pasta che, dopo una prova sfortunata all'inizio della mia vita da moglie :-) non ho mai più ritentato ... Bisogna che ceda a questo "lato oscuro della forza" e venga a sbirciare bene da te!!!
EliminaUn bacione grande anche a te!!
Il solito post magistrale ricco di nozioni interessantissime, grazie Daniela!
RispondiEliminaE non parliamo della realizzazione perfetta :-)
è solo perchè sono semplici :-)))))!!!
EliminaGrazie Stefi ! Le tue parole mi fanno grandissimo piacere :-)
E' solo perchè sei brava a far sembrare tutto semplice :-)
EliminaL'ho già detto che mi sei molto cara :-)?
EliminaBellissime e buonissime! A Londra sono imperdibili quelle di
RispondiEliminahttps://www.stjohngroup.uk.com/spitalfields/,
giustamente famose.Spesso servite col formaggio (il Lancashire,naturalmente!).
Currants e' un termine un po' ambiguo in inglese,ma in questo caso si tratta senz'altro di uvetta di Corinto.
Mi hai messo una fame....
Un bacione.
Grazie mi fa piacere che piacciano ad un'esperta :-))) che può gustare gli originali! Mi piacerebbe una piccola incursione : il lancashire in accompagnamento deve essere una favola!
EliminaBacioni anche a te !
Te l'avrò già scritto ma lo ripeto: le storie dietro alle ricette mi piacciono un sacco. Sono ipercuriosa sul come e perchè è nata una ricetta ed anche sul come è arrivata fino a noi. C'è un universo da conoscere!!!!
RispondiEliminaQueste tortine sono bellissime e deliziose.
gnam!
baci
Francy
Francy sono contentissima di indulgere alla mia curiosità soddisfacendo insieme anche la vostra :-)))) E si le tortine sono proprio deliziose :-)
EliminaBuonissima giornata !
Ma che meraviglia queste tortine con una tazza di english tea!
RispondiEliminaTi invidio perché le hai lì belle pronte da mordere!
Baci
Elli
Tè un po' aromatico e dal gusto deciso .... li ho gustati così ieri pomeriggio e mi sono sentita così English!!! :-)
EliminaPurtroppo le ho già finite, ma sono così veloci che magari.....
:-)
Miseriaccia zozzaccia...ma sono perfette! :) Mi sono perso a guardare la foto..poi ci pensavo e dicevo altre "parolaccie" d'approvazione ovviamente :)
RispondiEliminaE'chiaro che qui siamo abituati bene, ma queste colpiscono in modo particolare. Ero già pronto a chiederti i dettagli e quindi stavo scrivendo poi ho notato tra i commenti la tua risposta e quindi ogni altro dubbio è tolto...devo solo farti sapere quando verrò a Genova così che...me le prepari!! :P ahahhahaah
Come dicevo a Stefania è perchè sono davvero semplici, ma in effetti fanno decisamente la loro signora figura !!
EliminaBasti dirti che la Microba ha rubato l'ultima per portarsela a scuola come merenda stamani.... :-)
Per il resto... aspetto notizie! ;-))
Daniela, conosco anche te grazie a questo appuntamento! Piacere davvero!! Ti conosco in maniera deliziosa non solo perchè è decisamente interessante il racconto di questo dolcetto proprio english, ma altresì perchè anch'io adoro scovare di alcune ricette ogni più "intimo" segreto! Complimenti per la ricerca e per la presentazione che ci hai fornito; notevole la realizzazione e lodevoli le tue dettagliate note nel procedimento.
RispondiEliminaA presto, Clara
Ma grazie Clara: che parole gentili e graditissime :-)! Sono felice di condividere con te questa passione per le curiosità e mi fa piacere essere stata esauriente e chiara ...
Eliminabuona giornata e a presto
I Puritani proibivano qualunque cosa potesse anche remotamente rendere felice una persona...
RispondiEliminaTe lo dico sempre, ma questi tuoi post storici sono delle gemme, e questo in particolare...uno splendore.
nel mincemeat tradizionalmente la carne (e il grasso di rognone) c'era sempre, perche' era uno dei pochi metodi di conservazione della carne prima dell'avvento della refrigerazione casalinga. Qui in New England, numerosi libri di cucina a partire dal primo in assoluto del 1796 (American Cookery---Amelia Simmons) fornivano tutti ricette di mincemeat allo scopo di conservare i bottini di caccia (incluso lo scoiattolo...). Le versioni senza sono tutte moderne.
In effetti, appena terminata la Rivoluzione, nello sforzo instancabile---e patriottico, di distinguersi dalla Patria d'origine, in ogni campo si cercava di creare uno stile che fosse "Americano" e non piu' semplicemente "British", per evidenziare la finalmente conquistata separazione (soprattutto fiscale).
Gli unici legami che consapevolmente o meno continuammo a tenere con le tradizioni inglesi furono proprio nella cucina, seppure con varianti dovute a nuovi ingredienti e alla maggiore disponibilita' di materie prime. Un esempio per tutti proprio la carne, visto che in Inghilterra la caccia di frodo (cioe' praticata da chiunque non fosse proprietario terriero) prevedeva la pena di morte per impiccagione.
Anna io invece aspetto sempre con piacere i tuoi commenti , che spesso mi regalano particolari interessantissimi come quelli di oggi! Mi fa infinito piacere la tua partecipazione così attiva! Grazie mille e un abbraccio
EliminaAdesso sono pronta per la prossima puntata di Downton Abbey, ma devo confessare con non ho mai sentita di queste eccles cakes prima.
RispondiEliminaTi dirò Linda, che ho scoperto che sono davvero famosissimi e molto amati: ma basta dare un morso e capisci perchè!! :-)) Con il tè poi fanno proprio una bella coppia!
EliminaUn bacione
Quanto mi piacciono i tuoi post così ricchi di storia, dettagli e curiosità!
RispondiEliminaLe tortine sono assolutamente da provare, non c'è scampo!!!
Un bacione e a presto
Ahaha non c'è scampo mi piace moltissimo!!! Un abbraccio grande
EliminaGrazie Giada!!! Sono contenta di aver raccontato una storia che ti sia piaciuta ! Un bacione :-)
RispondiEliminaora purtroppo non ho tempo per leggere tutto il tuo post, ma è un piacere che mi godrò parola per parola stasera a casa... intanto sto lasciando scie di bava sulla tastiera! che meraviglia! che foto!!! troppo brava :)
RispondiEliminaci rivediamo ce soir...
Cri, ti aspetto allora in serata :-))) Ma che troppo brava.....è che le tortine sono state un'ispirazione :-))))))
EliminaBacionissimi
Veramente fa piacere tovare post come queste, dove oltre a trovare una magnifica ricetta trovi una bella storia che fa piacere leggere.Baci
RispondiEliminaMa grazie Daniela! E' un complimento che apprezzo davvero molto!
EliminaInteressantissima la storia di queste tortine, ma ancora più interessante è... la loro perfetta riuscita!!!! :-D
RispondiElimina... e la loro velocissima scomparsa a causa delle 3 +1 di casa!! Grazie mille Mapi!
RispondiEliminaho comprato un sacchettino di mirtilli secchi rossi anche io e cosa ti trovo??? questa tua super ricetta!!! sono da provare! mi hai ingolosito!! a presto!
RispondiEliminaCI stanno una meraviglia , giuro!!! se hai tempo assaggiale e fammi sapere! Baci :-)
Elimina:((((( devo rimandare a domani! :(
RispondiEliminasono stravolta e a quanto ho capito il post merita di essere letto consapevolmente.
buona serata e buona notte per me!!!!
Buona notte Irene e sogni d'oro!! a domani
Eliminapost eruditivo :-) e interessante ma, scusa, nula al confronto di queste stupende tortine!!! bellissime anche le foto, complimenti!!!
RispondiEliminagrazie Roby ... in effetti le tortine sono più saporite!!!! Buona notte anche a te :-)
Eliminainteressante, letto tutto d'un fiato, a me piacciono sempre gli ante ricetta!
RispondiEliminaanche a me Helga piace trovare storie belle intorno alla tradizione da leggere e imparare ...e più mi guardo intorno più antiche tradizioni trovo, così interessanti!!! sono contenta che facciano piacere anche a te !
EliminaDaniela e pensare che a me sembrava una ricetta così " normale" e ha dietro di sè tutta questa storia!
RispondiEliminaComunque sono curiosa di provarle.
Le foto fanno molto the delle cinque ;)
è vero, danno questa impressione di semplicità e invece, come spesso accade, dietro le cose più semplici si nascondono preziosi tesori di storia e tradizione... acci, oggi filosofeggio di prima mattina :-))) Un abbraccio Loredana e buona giornata !
EliminaMi è capitato di assaggiare quelli "industriali" e li ho trovati buonissimi
RispondiEliminaOra mi toccherà farli (appena la ciccia accumulata a Natale sarà smaltita)
Intanto mi son lasciata tentare e ho acquistato il libro, le ricette che avete postato son troppo belle (e anche buone), il fatto che sia senza fotografie per me è un incentivo, troppe volte mi son capitati libri di cucina con foto meravigliose e ricette scritte a casaccio
Grazie per la storia, dolcetti all'apparenza umili e invece hanno tanto da raccontare
Laura pennydue
Laura per ciò che riguarda i libri hai ragione: a volte non corrispondono quasi alla ricetta! Io sono cresciuta sul talismano della felicità della Boni e anche lì di foto neanche l'ombra, ma tutte le ricette che ho provato sono sempre riuscite ! In più un bel po' di foto le potrai trovare nei nostri blog adesso!
RispondiEliminaGrazie della stima che ci hai dimostrato e a presto!
Post bellissimo per non parlare di queste Eccles cakes, che mangerei volentieri anche adesso! Questo libro mi piace sempre più! Vado a leggermi tutte le altre ricette... Buona giornata,
RispondiEliminaSarah
Grazie mille , Sarah e buona lettura allora! :-)
Eliminache storia interessante! questi biscotti che saltellano da un lato all'altro della strada. :-)
RispondiEliminae comunque di qua o di là, sono proprio gustosissimi.
trovassi il modo di fare una pasta sfoglia senza glutine... non ho mai avuto il coraggio di provare!
se non ci riesci tu a farlo , non so proprio chi potrebbe!!!! Magari potresti coninciare proprio con i biscotti saltellanti! Un bacione grandissimo
EliminaChe bontà :)! Mi ispirano un sacco con un ripieno così speziato :)! Deliziosi!
RispondiEliminaBravissima Dani!!! Un bacione!!!
Grazie Ema! Sono così semplici e così invitanti al tempo stesso... ma direi che il libro non ci ha deluso in nessuna presentazione però! Bacio ricambiato
EliminaAnche a me piacciono molto le storie dietro alle ricette...il mincemeat è il ripieno tipico delle "mince pies" che gli inglesi fanno per Natale (vedi ad es. Nigella...); il nome trae in inganno, non contiene carne ma frutta secca e liquore!
RispondiEliminaComplimenti per il blog!
Val
Grazie val! Si la scoperta dl doppio significato ha divertito anche me :-) !
EliminaBuon sabato !
Ciao Daniela, seguo sempre questo blog e le meravigliose ricette che proponete, vorrei poterle replicare tutte ma non ho nè la bravura nè il tempo per farlo.. però queste mi piacciono tanto..solo una domandina, cosa sono le allspices di cui parli e dove le posso trovare? Grazie e un abbraccio. Clelia
RispondiEliminal'allspice è una spezia dal profumo molto deciso, un misto tra quello della cannella, chiodi di garofano, zenzero e noce moscata direi...Si chiama anche pimento e qui da noi puoi trovarne una descrizione: http://menuturistico.blogspot.it/2012/01/si-fa-presto-dire-pepe.html
EliminaPuoi trovarlo in drogherie fornite, ma se non dovessi trovarlo puoi sostituirlo con un misto di questi aromi, appena una puntina però....
Spero di essere stata esauriente :-))) Abbraccio ricambiato
Grazie sei stata esaurientissima!! Proverò a cercarlo! Abbraccione....e ancora tanti complimenti per il blog!! Clelia
RispondiElimina