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giovedì 14 maggio 2009

Milano, Monet, le ninfee e …..il sushi

Di Daniela


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Ieri mattina alle 9, con mia figlia, siamo salite pimpanti in macchina per “salto culturale” a Milano… Monet richiamava imperioso la nostra presenza, quindi partenza all’alba secondo lei, già tardi secondo me… tutto come di consueto!!
Sorvolerò sulla mia tensione in viaggio perché, per quanto sia un eccellente guidatrice (mia figlia ha la patente da qualche anno), la sua esperienza autostradale non è infinita : perciò i sorpassi sono fatti seguendo linee geometriche piene di angoli retti, le distanze di sicurezza opzionali a volte e l’irritazione contro altri automobilisti, secondo lei “vecchi rebecucchi” o “fuori di testa” innumerevoli.
Comunque tra un racconto , una confidenza, qualche ammonizione materna e parecchie lamentele per il “deprecabile stato del manto autostradale” e “della scarsa capacità di guida di tutto il resto del mondo”, siamo arrivate in città e da li a poco a Palazzo Reale per la mostra
Devo dire che valeva decisamente il viaggio….
Emozionante e coinvolgente per quanto ovviamente monotematica, la mostra parte un po’ in sordina , quasi, ma esplode nelle ultime 2 sale di colori meravigliosi e di un’intensità rara e vibrante di luce….è bella la scelta di avvicinare poesie di grandi autori ai singoli quadri e interessante e piacevolissimo , oltre che prezioso, l’accostamento alle xilografie policrome giapponesi, che Monet tanto amava e raccoglieva nella sua casa e alle strane stampe all’albumina colorate a mano di quel periodo. Più usuale l’inframmezzare il percorso con stralci di interviste o di commenti del pittore stesso alla sua arte e alle sue visioni, ma ugualmente intrigante , per meglio capire chi fosse in realtà l’uomo. Forse, a voler essere perfezionisti, un pochino banale, freddino quasi, l’allestimento, come mi ha fatto notare la mia bimba, forte del suo II anno di Conservazione dei beni culturali, particolarmente delle prime 2 sale.
Direi che la frase del’autore che campeggia infondo alla sua personale “linea del tempo” nella sala d’ingresso, chiarisce splendidamente tutto. Dice Monet: “ Tutti discutono la mia arte e affermano di comprenderla, come se fosse necessario comprendere, quando invece basta amare”
Cos’altro aggiungere… andate a visitarla se appena potete!
Sull’ audioguida , nutro, invece, qualche perplessità: il commento in generale è interessante, non fatto ai singoli quadri, ma all’insieme della mostra, accompagnato da letture di un libro di Baricco, “City”, che certamente merita attenzione, ma devo dire che in alcuni momenti l’abbiamo trovata entrambe eccessivamente lunga, ridondante e a tratti decisamente noiosetta. Ma quelle ninfee…. Ah le ninfee!!!!!
Come si sa, però, l’arte risveglia la parte più interna e sensibile del nostro essere e di conseguenza… anche l’appetito! Girare a piedi per città e musei invoglia ad una gustosa sosta culinaria e quale miglior accostamento all’arte orientale di un freschissimo :




Sushi di caprino su salsa di peperoni


( da un vecchio numero di Atavola)
per 4 persone
200 gr di caprino fresco
60 gr tra sedano carota e cipolla tagliate a dadini per il soffritto
1 mazzetto di bietole erbette
2 cucchiai di oli extra vergine di oliva
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
sale e pepe

Per la salsa :
2 peperoni (1 rosso e 1 giallo)
2 cucchiai di olio extra vergine
4 cucchiai d aceto balsamico
Sale e pepe

scaldare l’olio in una padella antiaderente e far rosolare le verdure del soffritto fino a quando non si saranno ammorbidite e insaporite.
A questo punto sgocciolatele con una schiumarola e mettetele in una ciotola.
Ora occupatevi delle bietole, facendole scottare in acqua bollente salata per circa un quarto d’ora, e poi scolandole.
Passatele poi in acqua freddissima, per fermare la cottura e mantenere un colore più brillante e stendetele su di un strofinaccio
Prendete ora una ciotola ampia e mescolate per bene, fino ad amalgamare completamente, il caprino con il pepe, un pizzico di sale, le verdurine soffritte e l’aceto bianco.
Riprendete le vostre foglie di bietole, stese in precedenza e ormai fredde, portatele su di un tagliere, eliminate i gambi e sovrapponetene un paio per volta, leggermente, in modo da ottenere 4 rettangoli di circa 12 per 14cm.
Recuperate ora il composto di caprino, inumiditevi le mani e con circa un quarto del tutto formate dei cilindretti che si adattino alle foglie : poi appoggiateli su un lato del rettangolo preparato e avvolgetelo con cura. Ripetete l’operazione col rimanente caprino, adagiate i cilindretti su un piatto copriteli con la pellicola trasparente e mettetele in frigo a riposare e rassodare.
per la salsa, prendete i 2 peperoni, lavateli, asciugateli e spellateli ( potete farlo sia mettendoli sotto il grill del forno, sia direttamente sul fuoco, protetto da uno spargi fiamma)
Fatto ciò, eliminati anche filamenti e semi, tagliateli a pezzetti e passateli nel mixer con olio, pepe, sale e frullateli benissimo, fino ad ottenere una salsina piuttosto densa e omogenea.
A questo punto, è tutto pronto.
Una mezz’ora prima di servirli dovrete tirare fuori dal frigo i “cilindretti” e tagliarli a meta in diagonale, lisciando le superfici in modo da poterli appoggiare verticalmente ne l piatto
Mettete nei quattro piatti qualche cucchiaiata di salsa di peperone, se volete ammorbiditela con un goccio di aceto balsamico, che ne esalta il profumo, e disponete al cento le due metà dei sushi di caprino.
Una spolveratina di pepe e via…. verso nuove avventure!!!! Buon appetito

Daniela

GOAT CHEESE SUSHI ON PEPPER SAUCE
(from an old issue of A tavola)

For 4

200gr fresh goat cheese
60gr of a celery, carrots and onions finely chopped
1 bunch of chards
2 tbs of extra virgin olive oil
1 tbs of white wine vinegar
1 tsp of chopped parsley
Salt and pepper


For the sauce:
2 peppers (one red one yellow9
2 tbs extra virgin olive oil
4 tbs balsamic vinegar
Salt and pepper

Heat the oil in a non-stick frying pan and sauté the chopped vegetables until they are tender.
When the vegetables are ready remove them from the pan and reserve in a cup.
Now you can blanch the chards leaves in salted boiling water for 15 mt.
You then have to put them in really cold water so as to stop the cooking process and to keep the strong colour and lay them on a kitchen towel.
Mix the soft goat cheese with pepper, a pinch of salt the sauteed vegetables and the white vinegar.
Remove the stalks from the chards and overlap a few leaves so as to obtain 4 rectangles of aprox. 12x14cm. With wet hands prepare small cylinders with the cheese mixture and place them on top of the chard leaves. Roll them up to form a neat parcel, put them in plate cover with cling film and refrigerate.
For the sauce: wash, dry and peel the 2 peppers (you can do that by placing them under an hot grill or directly on the cooker flame), remove the seeds and the white parts cut them in pieces and whiz in a food processor with oil and salt, to the consistency of a creamy sauce.
Half anhour before serving, remove the”sushi” from the fridge and cut them in half diagonally, even them up so as to stand them vertically in the plate.
Spread the pepper sauce on the 4 plates, if you want you can add a few drops of balsamic vinegar, to enhance the flavours and place in the center 2 cheese cylinders.
A sprinkle of pepper and it is ready.

Bon appetit

Daniela

6 commenti :

  1. Daniela,
    devo dire che dopo aver letto alcune righe, e non avendo ancora letto la firma dell'autrice del testo mi è preso un colpo: ma come, Ale non ha una figlia che ha appen compiuto 14 anni? Come fa ad avere la patente?! Poi ho continuato a leggere il tuo racconto appasionante e sono arrivata alla firma...ah, volevo ben dire!!!
    Spero proprio che ci conosceremo la prossima settimana!
    Saluti,
    Valeria
    PS. interessante anche la ricetta!!!

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  2. Ebbene si, io ho 3 figlie, una ha 8 anni , una 13 e una 21... come vedi io spazio!!!! Spero anche io di incontrarti al tuo arrivo a Genova. A prestissimo allora.
    daniela

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  3. Le ninfee le ho viste al Metropolitan (NYC), una sala enorme con solo 3 quadri luci soffuse e musica. Forse gli americani avendo pochissime opere sanno allestire.
    Baciotti
    Silvia

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  4. beata te, per New york, non solo per le ninfee... anche queste comunque hanno un gran fascino.....
    baci grandi anche a te

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  5. e sei venuta a Milano senza dire nulla??? e io che lavoro a un passo da Palazzo Reale... Che dire... che non sapevo neanche che ci fosse una Mostra di Monet a Palazzo reale!
    Bacio bella ricetta, ci piace!

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  6. la prossima volta, mi farò viva, sempre che capisca chi sei.......

    RispondiElimina

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