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mercoledì 15 luglio 2009

Double mint sauce con cosciotto di agnello

di Alessandra
agnello alla menta

Confesso che ho sempre fatto una fatica bestia a far capire Leopardi ai miei alunni: per quanti sforzi facessi, infatti, non riuscivo mai a far arrivare a quel branco di adolescenti fra l'annoiato, l'incavolato e lo svanito la profondità della sofferenza dell'uomo, la sua sensibilità raffinata e complessa, la desolazione di una solitudine tanto più opprimente quanto più forzata. "E' un povero sfigato, prof", mi ripetevano di continuo, facendomi piombare nella frustrazione più cupa, con tanto di metaforiche testate nel muro e inevitabili, lancinanti, interrogativi, che andavano dal "chi me lo ha fatto fare" al più inquietante "dov'è che sbaglio".
Alla prima domanda, ho risposto dieci anni fa, con un bello "sbam" della porta- non troppo metaforico- sulla faccia del provveditore, rinunciando per sempre a quella che pensavo sarebbe stata la mia unica e vera professione; per la seconda, invece, si è dovuti arriviare a domenica, quando la suocera, dopo la consueta puntatina in campagna, mi ha sommerso- per nulla metaforicamente- di tutti i prodotti del suo orto. E vi giuro che, dopo una mattinata passata a pulire la cucina, a sistemare il frigo, a svuotare gli armadietti e ad aspettare Mastrolindo per i complimenti di rito trovarsi la casa invasa da mirtilli, zucchini e menta non è stato per niente divertente.
Il problema è che l'orto della suocera non è come tutti gli altri orti normali, dove la produzione è scandita da regole più o meno fisse, tipo il ciclo delle stagioni, per esempio, o l'umidità del terreno o tutto quanto fa manuale da perfetto giardiniere. Nossignori, troppo semplice: noi abbiamo un orto umorale, che produce quando gli gira e, soprattutto, quanto gli gira. E a questo punto, aggiungere che la quantità dei suoi frutti non è mai in accordo con le nostre esigenze è del tutto superfluo.
Per dire, io stavolta stavo godendomi il bloggo. Che non è 'sta roba su cui scrivo, ma ne è semmai la conseguenza nefasta, visto che, passati gli entusiasmi dei primi tempi, la voglia di cucinare si è estinta, senza nessuna speranza di ripresa. Stranamente, in famiglia la cosa è stata accolta con serenità, anzi, azzarderei con sollievo e anziché tentare di rianimarla, è stato tutto un fare a gara a chi trovava il take away più sfizioso o il ristorante più carino. Tanto che mi stavo convincendo che, dietro tutto questo daffare, non ci fosse il terrore della ripresa degli esperimenti culinari, quanto un sincero e spassionato amore nei confronti della sottoscritta, bisognosa di riposo e di attenzioni.
Sul più bello, ovviamente, è arrivata mia suoc...ops, l'orto di mia suocera, con la roba di cui sopra: ed è stato allora, di fronte a mirtilli che rotolavano dovunqe, zucchini che pungevano, foglioline di menta che vomitavano terra da tutte le parte, che ho avuto il mio primo, unico, vero contatto viscerale con la carogna leopardiana- quella dei giorni migliori, per capirci, quando stava inchiodato immobile nel letto, con gli occhi incollati dalla cispi, la schiena zavorrata dalla gobba, il respiro bloccato dall'areofagia notturna a mitraglietta e la madre fuori che urlava " e che ti alzi, giacomo, che te li dò io i paralipomeni", e- in mancanza di mogli, figli e fidanzate- non restava che prendersela con la natura matrigna.
Io gliene ho dette di peggio, alla natura, la quale, leopardianamente, non ha battuto ciglio, lasciandomi lì a dover pulire, tagliuzzare, impacchettare e surgelare, fino a notte fonda, quando finalmente me ne sono andata a dormire, con la cucina ridotta a un campo di battaglia e la convinzione che semmai, l'indomani, avessi avuto I Canti in programma, sarei riuscita a dare il meglio di me...


COSCIOTTO DI AGNELLO CON DOUBLE MINT SAUCE

double mint sauce

Salsa alla doppia menta

Per quella roba che vedete in foto, sono andata ad occhio, recuperando almeno tre manciate di menta e frullandole bene con un cucchiaio abbondante di zucchero di canna. Nella ricetta originale, ci sarebbe voluto il mortaio, annotazione che aggiungo per mero scrupolo storico, ma su cui non intendo soffermarmi oltre. Dopodiché, ho allungato con un'emulsione di aceto di mele e di acqua ( due parti di aceto e una di acqua), in cui io ho aggiunto un cucchiaino di zucchero di canna e un pizzico di sale, incorporandola a filo, nella salsa, sempre mescolando: un po' come per fare la maionese, per capirci, con la differenza che questa non è una salsa densa, ma fluida. Rispetto alla mint sauce solita, è diventata molto, molto più scura e compatta, a causa della quantità (doppia) di foglie di menta e il risultato è stato più che soddisfacente.

Cosciotto di agnello in salsa alla menta
1 cosciotto di agnello del peso di circa un chilo e mezzo ( meglio se ve lo fate disossare e preparare dal macellaio)
aglio
rosmarino
olio

Tipica ricetta inglese, quindi facile e piuttosto veloce. Fondamentale è il massaggio della carne e va fatto prima con uno o due spicchi d'aglio sbucciati, poi con un velo d'olio (basta ungersi le mani e procedere). Lo si guarnisce con dei rametti di rosmarino ( se è il caso, praticare dei tagli nella carne e infilarli lì) e poi lo si inforna a 200 gradi modalità statica per la prima mezz'ora. Si abbassa la temperatura a 180 gradi e si porta a cottura, rigirandolo dopo circa 45 minuti. I testi sacri parlano di un'oretta- un'ora e venti, voi regolatevi a occhio: quando è bello dorato e trasuda i suoi succhi, è pronto.
toglietelo dal forno, lasciatelo intiepidire avvolto in un foglio di alluminio e servirlo accompagnato da un cucchiaio di mint sauce e da pane all'aglio

agnello alla menta
buona giornata
alessandra

12 commenti :

  1. Complimenti veramente una bella ricetta, la salsa alla menta da quel tocco di freschezza e vivacizza il piatto!

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  2. Ciao! silvia adora la menta..quindi questa salsa fà proprio per lei! gustosa e saporita questa ricetta!
    bacioni

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  3. ahahaha l'orto umorale non l'avevo ancora mai sentito!! Ahhh... altro che matrigna, non concordo, natura benigna con tutto questo ben di Dio!! Mi sono segnata la tua ricetta: adoro l'agnello e anche la menta e l'accostamento mi pare davvero piacevole, grazie!

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  4. Mi sa che è proprio buonissimo! sai che anche se mi piace da morire l'agnello, non l'ho mai fatto?
    che dici...provo?
    Grazie.

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  5. sul serio, a volta mi imbarazza un po' scoprire che le ricette che riescono meglio sono quelle inventate lì per lì, senza dosi e sacri testi: però, di fatto, succede....provate e fatemi sapere
    ale

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  6. Ale, non immagini che piacere leggere le tue avventure-disavventure! Poche persone hanno uno stile così leggero, divertente e di grande impatto! Mi sono ammazzata dalle risate, pensando a quell'orto con un caratteraccio...
    Vabbéh, ogni tanto faccio la sdolcinata..
    Non ho mai fatto la salsa di menta, ma nel mio "orticello", la piantina oramai è diventata un'albero, la devo spolpare assolutamente! I cocktails non bastano...
    Son contenta per le cotolette, almeno una cosetta utile! ;-))
    Un bacione!

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  7. Epporca miseria, e perché non ho pensato alla caipirina????? double, ovviamente.....;-)
    ale

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  8. La salsa alla doppia menta non l'ho mai provata ma in compenso Leopardi mi è sempre piaciuto...soprattutto il Leopardi della ginestra. Tu dirai, che sono di parte(nopeo) ma ti assicuro che quando mi è capitato di incrociare quelle macchie giallo-vivo su terreni spogli non ho potuto fare a meno di associarle a quelle degli aridi paesaggi vesuviani alle pendici del vulcano...senza che da ciò scaturisse un accennato sorriso ottimistico. Ho studiato Leopardi con intensità e sono stato anche fortunato perchè alla maturità fu dato proprio un tema di analisi sul mondo leopardiano. Se fai due calcoli si capisce anche la mia età :-P (36 anni). Sorry per la divagazione. Comunque ho annotato la ricetta. La mia ragazza qualche volta si lamenta che non mangiamo quasi mai carne (ed ha ragione prediligo il pesce cucinato nei modi più disparati) e quindi mi sa che questa è la volta buona che l'accontento :-P
    Dimenticavo...complimenti per il post che mi ha divertito parecchio, per la ricetta dettagliata e per il tuo orto 'anarchico' :-D

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  9. La salsa alla doppia menta non l'avevo mai provata nemmeno io, :-), prima del rigurgito anarcoide dell'orto. Ora stiamo provando la vellutata ai doppi zucchini e i muffins ai doppi mirtilli, tanto per dire...
    Io di anni ne ho 43, l'amore per leopardi dura da parecchio e ha retto a tutte le bordate massacranti di vent'anni di insegnamento, ivi compresa la trasformazione della ginestra in un girasole ( domanda: qual è il fiore che simboleggia la solidarietà etc etc... mutismo....prof, aiutino... su dai, gi...gi...gi... GIRASOLE, PROF, ha visto che lo sapevo????!!!!).
    Accontentare noi donne sempre buona cosa è.
    ciao
    ale

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  10. :-)
    Suona bene comunque...ai doppi zucchini...ai doppi mirtilli...mi sa che a breve dovrai dedicarti a recensire "doppi post" :-P
    In attesa un saluto ed alla prox

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  11. Meraviglioso.....l'ho provato stasera e mi è piaciuto tantissimo. Ho linkato la tua pagina sul mio profilo di facebook.

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  12. Alessandra, ho scoperto MT da poco, sto curiosando qua e là, mi diverto molto, la lettura di questo post è una vera delizia come la ricetta del resto.
    Povero Leopardi, lo si capisce e lo si apprezza da adulti...
    Sperimenterò sicuramente la menta con l'agnello, mi ispira
    Complimenti
    Cristina

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