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sabato 12 settembre 2009

ma tarte choc ( c. felder)


ma tarte choc- felder

in casa mia, siamo tutti testardi. Detto così non è che renda molto l'idea, ma vi prego di fidarvi, quando vi dico che, se ci dovessero incasellare secondo i caratteri, come facevano gli antichi filosofi, più che una famiglia, noi sembreremmo un allevamento di muli.
In tutto questo scenario, chi svettava su tutti era mia nonna, la quale, oltre ad essere più incline degli altri all'incaponimento, aveva una testardaggine inversamente proporzionale al fondamento delle cose su cui si imputava: per cui, più aveva torto, e più era convinta da aver ragione. Ovviamente, le sue non erano prese di posizioni fine a se stesse: essendo donna di mente acutissima, lei disquisiva, ogni volta, con un crescendo di argomenti che terminavano tutte con il fatidico "son sicura come che devo morire", pronunciato in rigoroso genovese stretto e con l'autorevolezza propria di chi è solito parlare ex cathedra, e pure vestito di bianco.
'sta cosa mi è venuta in mente stamattina quando, riordinando le riviste di cucina , ho recuperato i primi numeri di Gourmet, un'altra eccelsa pubblicazione, nata sulle ceneri del Gran Gourmet di recente memoria e destinata, purtroppo, alla sua stessa fine. E mentre sfogliavo il primo numero, mi è caduto l'occhio su un servizio fatto a Les Ambassador, il ristorante del Crillon, quello di cui vi parlavo qualche tempo fa, quando vi raccontavo del mal di piedi e della robuchon. Siccome c'erano anche un po' di ricette, ho guardato con più attenzione , non sia mai che me ne sfuggisse qualcuna e ..tadan... eccola lì, la torta al cioccolato, quella che mi ero sbafata in barba alla mia stanchezza e che mi aveva dischiuso tutte le porte del paradiso. Uguale uguale a quella che avevano servito a me, sottile e lucida come me la ricordavo io.
Ed è stato a questo punto che mi si è acceso un campanellino: perché la Robuchon tutto era, fuorchè lucida e bassa. "Sta a vedere, mi sono detta, che c'è qualche ingrediente segreto che nell'altro libro non c'era..." mi ripetevo, mentre scartabellavo, alla ricerca dell'indice delle ricette. E intanto, mi convincevo sempre più della bontà della mia intuizione, "perché per forza che c'è qualcosa di sbagliato, non è possibile che la stessa torta venga così diversa, son sicura come che devo morire che ho ragione..."
Mettiamola così: qualcisa di diverso c'era, per cui un po' di ragione ce l'ho. Anzi, le differenze non erano solo nell'ordine di "qualcosa": erano diversi gli ingredienti, le quantità, il procedimento, la cottura, il nome e, udite udite, pure l'autore- che non era Joel Robuchon ma Christophe Felder. Maitre Patissier a Les Ambassadeur negli anni in cui c'ero stata io. Il che, messo in altri termini, significava solo una cosa: che la torta che avevo mangiato io non era la Robuchon, ma quella che avevo sotto gli occhi.
Ussegnur, ho pensato, appoggiandomi per lo sconforto allo stipite della libreria: e adesso, come faccio? Ho sbagliato attribuzione, ho mentito in pubblico, ho tradito i miei lettori- e tutto per una stupidissima torta al cioccolato, la qual cosa mi ha gettato in uno stato di prostrazione profonda, da cui pensavo non mi sarei sollevata per molto tempo.
Per fortuna, però, è venuta in mio soccorso l'educazione cattolica, con l'escamotage del pentimento e della riparazione, che mi ha offerto la migliore via d'uscita possibile: e cioè, preparare la Ma Tarte Choc, mangiarsene qualche fetta e fare pubblica ammenda con tanto di foto e ricetta bi-testata: la prima a Parigi, nell'età dell'innocenza, la seconda a Genova, nell'età del rimbambimento...

MA TARTE CHOC (C. Felder- da Gourmet)

ma tarte choc- felder

per la pate sucrèe

75 g di burro
45 g di zucchero
mezzo cucchiaino di zucchero vanigliato*
un tuorlo
15 g di farina di mandorle
125 g di farina
1 cucchiaio d'acqua
sale, un pizzico

* si può sostituire con una bustina di vanillina

per il ripieno
250 ml di latte intero
250 ml di panna fresca
4 tuorli
80 g di zucchero
350 g di cioccolato fondente al 70%

Preparazione
Per la apte a sucrèe impastare rapidamente tutti gli ingredienti, come per fare una frolla, rivestire uno stampo da crostata imburrato e mettere in frigo per almeno un'ora. La frolla andrà stesa in un guscio sottile, molto più sottile che per la Robuchon.
In forno a 180 gradi per 15 minuti

Per la crema
Scaldare latte e panna e, quando arrivano ad ebollizione, gettarvi dentro il cioccolato, tagliato a pezzetti . mescolare con una frusta, fino a quando si è sciolto del tutto. Montare i 4 tuorli con lo zucchero, unire il cioccolato sciolto nel latte e nella panna e rimettere sul fuoco , a fiamma bassisima. Far bollire per una decina di minuti. Lasciar intiepidire e versare nel guscio di pasta. Dopodichè, aspettare che si rassodi bene, prima di tagliarla: almeno 12 ore.
La fine del mondo...

ma tarte choc

buon appetito
alessandra

19 commenti :

  1. Robuchon o non Robuchon...e' stupenda. Non hai altre pecche per cui devi fare pubblica ammenda? che' se questo e' il risultato del pentimento.....siamo tutti in attesa
    Chissa' che buona

    Sara

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  2. Ah ah! E da buona cattolica, e da buona genovese, il "pentimento" ha una sua convenienza!!!
    Buoona questa tarte! Che goduria!
    Patrizia

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  3. Ehehehehe... fortunati noi, che ti sia venuta in soccorso l'educazione cattolica, così da permetterci di poter ammirare e riproporre questa meraviglia: fa venire davvero l'acquolina in bocca, brava!

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  4. Occhi fuori dalle orbite, salivazione alle stelle, enorme buco allo stomaco: come fare a non "cadere in tentazione"?
    Si fa sempre in tempo a pentirsi, dopo...
    Vero????
    Ciao
    Licia

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  5. me la mangerei con gli occhi questa meraviglia!

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  6. Licia, intuisco un subdol...ops, subliminale messaggio, sotto le tue parole, che tradisce un'ansia di elevazione ascetica, attraverso l'inabissamento nelle profondità del peccato. Ti fermi al terzo girone, con questa- e mi sa che ci stai per un po', con tutte le cose che abbiamo da racocntarci!!
    Barbara, secondo te me lo scontano, qualche peccato, con questa??
    Patrizia: ...ok, mi sono risposta da sola, alla domanda precedente. ...zitta, mai, tu??? dovevi subito far sapere a tutto il mondo che i cattolici genovesi sono un po' diversi dagli altri??? ;-)
    Marsettina: di più...
    Sara: di pubbliche ammende ne avrei una valanga: ma poi finisco nel terzo girone e incontro la licia!!! :-)
    buon fine settimana
    ale

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  7. Noi fedeli lettori perdoniamo sempre...soprattutto se otteniamo due versioni della stessa meraviglia, gnam!

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  8. Mary, Mika, estendo a voi l'invito a Licia: tutti al terzo girone??? ;-)
    ale

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  9. Bisognerebbe prenotare per tempo un posticino. Ho il sentore che il "terzo cerchio" sia un tantino sovraffollato.
    Però, che bello sarebbe, incontrarci tutti là..... Forse è un po' più umido di Bordighiera..... Ma sono certa che faremmo impallidire Ciacco & company.....

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  10. Ben vengano i pentimenti che portano a tali risultati. Che dire: le due torte sono due meraviglie e in fondo in fondo il terzo girone non deve essere poi un brutto posticino visto la gente simpatica che ci troveremo. Bianca

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  11. che bella presentazione!! e chissà che buona!!

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  12. Ale, il pentimento ha funzionato, la tua torta è perfetta e il suo aspetto è degno del maestro Felder!
    Quindi basta ammende, evviva la dolcezza! (Alla faccia della testardaggine!)
    Sei proprio un bel tipo, vorrei conoscerti, magari un giorno...
    Un bacione e buona domenica!

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  13. Ma vuoi farci morire! cioè alle 15 del pomeriggio presentarti con una fetta così....ah...ma quel piattino è li per noi vero??
    Grazie mille allora! ;)
    baci baci

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  14. Cioè... per tua stessa ammissione hai mentito in pubblico e tradito i tuoi lettori e grazie all'escamotage del pentimento e della riparazione pensi di cavartela? Hai dimenticato un piccolo dettaglio (le cattoliche siciliane che vivono a Milano sono delle pignolone pazzesche): la penitenza.

    Trasponendo il concetto della seconda lettura di ieri (o era la prima?) secondo cui la fede senza le opere non vale nulla, io direi che pentimento e confessione senza penitenza servono a poco.

    Manda subito qui una fetta di quella torta, per penitenza!!!!

    Poi ci vediamo al terzo girone, ma questo è un dettaglio secondario... e magari se riusciamo a far penitenza sul letto di morte ci va anche bene!!!

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  15. Lei si taccia, che ha mentito urbi et orbi, ingenerando sensi di colpa e mortificazioni un po' ovunque, facendo credere di essere una povera mortale, al nostro pari, e non un concentrato, anzi, come ho già avuto modo di puntualizzare in altra sede, una SOTTRAZIONE fra la Kate Mosse la Gisele Buchanan. altro che " sono grassa", " devo stare a dieta" e, udite udite " devo perdere ancora 5 chili"...mai sentito parlare della ninfa Eco????
    Per cui, io la fetta di torta gliela mando- ma solo perché mi sta a cuore la completa purificazione della MIA anima, sia chiaro: e se mai dovesse capitare che tutte quelle calorie di grassi cattivissimi si affezionassero terribilmente al suo giro vita, tanto da non volerlo più abbandonare... varrebbe lo stesso, il pentimento, o no????
    ;-)
    ciao bella, grazie ancora per sabato
    ale

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  16. Io della sottrazione non lessi, ma la perdono di cuore perché ho visto in altra sede che ha dedicato la ricetta alla carissima Anna Bonati.

    Il suo pentimento purtroppo varrebbe anche se io recuperassi tutti i 9 kg che ho perso in questi mesi (e dei quali ho ripreso 600 g dopo il week-end appena trascorso); tuttavia, avendo constatato che mantenere è più semplice che perdere, spero di mantenermi in linea per i secoli futuri, anche se lei con le sue tartes sta facendo di tutto per distogliermi dal santo proposito (e lo stesso vale per quell'innocentina della Signora Dany e le sue torte di riso!).

    Un abbraccio a entrambe! :-D

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  17. Terzo cerchio, terzo cerchio....
    il terzo girone è pieno di gente molto meno simpatica.....

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