di Alessandra
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E' di questi giorni la pubblicazione dei risultati di uno studio scientifico, che stabilisce senza tema di smentita che noi donne siamo più infelici degli uomini. La notizia è stata riportata sulla prima pagina del Corsera, con il puntuale commento di Maria Laura Rodotà- un'altra che vorrei troppo come amica- la quale dice, in sintesi, che noi potremmo essere realizzate e felici se solo gli uomini ci lasciassero tirare un po' il fiato, invece di essere sempre lì pronti ad alzare il tiro delle loro aspettative. L'esempio di partenza è il più classico di tutti, vale a dire le lamentele che provengono dalla parte maschile in merito al disordine delle nostre case. Hai voglia a spiegar loro che se una deve fare la mamma, la moglie, la lavoratrice full time e mandare avanti una casa, qualche smagliatura, da qualche parte, deve pure averla, chiosa la giornalista: "In alternativa una (insomma io) si potrebbe licenziare dal Corriere , vendere la prole per esperimenti scientifici, abbandonare il cane in tangenziale; utilizzando il tempo così conquistato per riordinare l’appartamento. Ma neanche questo sarebbe socialmente accettabile, ovvio."
Se vi dicessi che mi ci sono rivista, direi una bugia: nel senso che sarebbe immensamente più veritiero se la Rodotà, per trarre ispirazione per il suo articolo, si fosse appostata fra le pareti di casa mia, magari nelle zone più strategiche, tipo la stireria o la cucina, e magari anche nelle ore più strategiche, che sono tutte quelle in cui mio marito e mia figlia sono in casa. In pratica, è come se giocassero a ping pong, facendo rimbalzare, al posto delle palline, l'infinito elenco delle mie manchevolezze, che cominciano con il disordine della casa e finiscono con lo stare poco a tavola, passando attraverso la mancanza di razionalità del mio agire ( il marito) o l'infinito fastidio dei miei continui rimproveri, per cose passate di moda, e pure da secoli (la figlia)
Ora, che io sia una disordinata cronica è qualcosa che sta fra l'assioma e il dogma: nel senso che o vi fidate o fate un salto in casa mia e capite all'istante quello che intendo, senza bisogno di dimostrazioni. Quello che però magari non si intuisce al primo sguardo è che io sono responsabile di quel bailamme soltanto per la mia parte. Che, oltretutto, non è nemmeno la più grossa, se proprio vogliamo dircela fino in fondo. Per esempio, che mia figlia sia in casa lo si nota dalla semina di tutte le sue cose, lasciate disinvoltamente cadere nel tragitto fra l'ingresso e la sua stanza, guarda caso disposta in fondo all'appartamento. Una specie di moderna pollicina, per intenderci, con la differenza che un conto è inciamparsi in una briciola, un altro in una specie di catafalco nero che ad occhi inesperti potrebbe sembrare una bara e che invece è la custodia del suo violino. Va da sè che non si abbia nemmeno il conforto del soccorso: " Il mio violino!!! un'altra volta! ma possibile che tu non veda dove metti i piedi??" e quando le si fa notare che al prossimo incontro ravvicinato con il mio piede malato, il suo adorato strumento finisce giù dal balcone, magari pure con lei dietro, ecco che partono gli ammutinamenti in cameretta- e addio speranze che sia lei a raccogliere tutto. Col marito, per altro, è una battaglia persa in partenza: anzi, se mai dovesse leggere questo articolo, sono sicura, sicurissima, che direbbe che io non ho di che lamentarmi, visto che sono piena di distrazioni e di hobby, che lui peraltro mi lascia coltivare, senza aprire bocca: per esempio, non sono forse libera di andare a lavorare tutte le mattine? o di cucinare tutti i giorni? o di stirare, la domenica pomeriggio? Tanto per dirne una, non più tardi di un'ora fa, nel pieno di un bel pomeriggio di fine estate, con figlia allocata dai nonni, e la prospettiva di una serata libera, ha avuto la bella pensata di propormi di uscire per andare a comprare nientemeno che l'asse da stiro, comunicandomelo con lo stesso tono che altri avrebbero usato per dire "ti porto da Heinz Beck" o " facciamoci un week end in Costa Azzurra". E anche se non ha ancora proferito parola, ha tuttora sopra la testa dei bei punti interrogativi, non riuscendosi a spiegare come io abbia potuto rimandare a lunedì un'esperienza del genere e radicandosi sempre di più nella sua assoluta convinzione di aver sposato una che tutto è fuorché normale.
La Rodotà conclude l'articolo ammonendo le donne a non rassegnarsi, perché questo sarebbe l'inizio della fine , ed io condivido con lei questo monito alla resistenza alla lotta, perché è solo così che si avranno delle soddisfazioni: ieri, per esempio, entrando a sorpresa in camera della creatura, sono riuscita a distinguere la forma del letto e, alla sera, il marito ce l'ha fatta a trovare da solo il carica batterie del suo cellulare. Il che mi ha permesso di avere più tempo per dedicarmi all'hobby del preparare la cena, pure comprensivo,questa volta, di una delle vellutate che mi piacciono di più...
PARMENTIER
per 4 persone
4 patate medie
250 ml di brodo vegetale
mezzo litro di latte
250 ml di panna
sale
pepe
olio EVO
English version
4 patate medie
250 ml di brodo vegetale
mezzo litro di latte
250 ml di panna
sale
pepe
olio EVO
Sbucciare le patate, lavarle, tagliarle a tocchetti, mettendoli via via a bagno in acqua fredda, perché non anneriscano
In una casseruola, scaldare 3 cucchiai di olio EVO e aggiungere le patate, scolate e aciugate bene.
Salare e fare insaporire, mescolando sempre con un cucchiaio di legno, per cinque minuti
Coprire il tutto con brodo vegetale e proseguire la cottura, col coperchio e a fiamma bassa, per un quarto d'ora circa, fino a quando le patate saranno tenere.Salare e fare insaporire, mescolando sempre con un cucchiaio di legno, per cinque minuti
Frullare tutto ( anche con un frullatore ad immersione) fino ad ottenere una crema liscia: passate al colino e riportate sul fuoco, allugando con il latte. Aggiustate di sale . Appena prende il bollore, aggiungere la panna, senza togliere la pentola dal fuoco, mescolare bene, far cuocere ancora un minuto o due ( sarebbe meglio che la panna non bollisse: se dovesse succedere, togliete subito dal fuoco). Aggiustate ancora di sale, se occorre, e servite caldo, con una macinata di pepe bianco o una spolverata di noce moscata o di erba cipollina
Buon Appetito
Alessandra
Buon Appetito
Alessandra
English version
PARMENTIER SOUP
Ingredients for 4 persons
4 medium potatoes
250 ml of vegetable stock
500 ml of milk
250 ml of double cream
extra virgin olive oil
salt
pepper
Peel potatoes off, wash and chop them. In a large sauce pan, warm 3 tablespoon of extra virgin olive oil and add chopped potatoes ; salt and, constantly stirring, cook for 5 minutes. Cover with warm vegetable stock and cook for 15 minutes: potatoes must be tender. Put it in a blend to obtein a smooth soup, then add milk and warm it until boiling. Add the cream and cook for further one or two minutes, without bringing it to boil. Serve warm, with ground white pepper or grated nutmeg or parsley or chives.
Buon Appetito
Alessandra
4 medium potatoes
250 ml of vegetable stock
500 ml of milk
250 ml of double cream
extra virgin olive oil
salt
pepper
Peel potatoes off, wash and chop them. In a large sauce pan, warm 3 tablespoon of extra virgin olive oil and add chopped potatoes ; salt and, constantly stirring, cook for 5 minutes. Cover with warm vegetable stock and cook for 15 minutes: potatoes must be tender. Put it in a blend to obtein a smooth soup, then add milk and warm it until boiling. Add the cream and cook for further one or two minutes, without bringing it to boil. Serve warm, with ground white pepper or grated nutmeg or parsley or chives.
Buon Appetito
Alessandra
Colpito nel segno! Incredibile, casa mia è la stessa storia....
RispondiEliminaSito interessante, divertente, ricette particolari e veloci.
Hai conquistato un'altra visitatrice.
Complimenti ed un abbraccio.
Ah, signora mia, 'sti uomini!!!! Con la scusa di non riuscire a fare due (dico DUE) cose contemporaneamente... pretendono di avere al loro fianco Wonder Woman.
RispondiEliminaEd allora noi, prese dall'ansia della prestazione, ci affanniamo per compiacerli, non è vero????
O magari (diciamolo) ci affanniamo.... per farglielo credere????
Del resto, quando sappiamo di essere in difetto (può capitare anche a Wonder Woman), abbiamo moooolti argomenti convincenti per far loro cambiare idea, non è vero????
Uno di questi (gli altri.... li sottintendo)potrebbe essere: un bella scodella di Parmentier fumante, quando tornano a casa stanchi (loro, noi no) dopo una faticosa giornata di lavoro.
Quindi ho salvato la tua ricetta e mi riservo di proporla a "Quelloscultoredimiomarito", dopo la prossima mia giornata di "shopping sfrenato" ... Che ne dici???? A me sembra perfetta! Credo addirittura che riesca a "reggere" persino l'ennesimo acquisto di "cacavelle per la cucina"
Un abbraccio
Licia
Una dimenticanza: non rientra fra i tuoi hobby sfrenati quello di cucinare tutte queste robine buone che "lui" mangia solo per farti felice, perché sempre "lui" si accontenterebbe di pasta con la salsa e fettina arrostita?
RispondiEliminaAle, come mi riconosco!
RispondiEliminaIo ho deciso ormai da tempo, visto anche l'età della prole, di chiudere gli occhi davanti al disordine. Lascio la loro stanza ( e anche le cose del marito) così come sono. Se gli indumenti sporchi non sono nel cestone non li lavo, se la borsa del calcio non viene sfatta, sta li fino alla partita successiva, ecc. All'inizio un pandemonio, quando hanno capito che non scherzavo, un po' si sono dati da fare. Ma ciò non toglie che è un lamento continuo: e non mi hai stirato quello, e non è pronto questo. Io continuo per la mia strada, vedremo dove finirò. Comunque, la Parmentier sembra ottima. :-)
Ragazze, che dire...ho trovato una mosca bianca! Quasi mi vergogno a dover ammettere che non mi ci riconosco in quanto dite riguardo il disordine, l'ansia della cena, le spese, ecc. Sarà che non ho figli e questo mi pare - da questo punto di vista, ovvio - sia un vantaggio. Sarà che io lavoro e mio marito è in pensione e quindi molte incombenze di casa le sbriga lui. Sarà che cucina anche molto bene e quindi non ho l'ansia di preparare la cena...
RispondiEliminaOvvio che come ogni medaglia ha il suo lato B...quello di mio marito è di essere di un pignolo, ma di un pignolo...avete presente Furio di Bianco Rosso e Verdone? E' LUI!!!
Un bacio,
Valeria
Gabriella, grazie! e' sempre un piacere, avere nuovi visitatori, ma se sono sintonizzati sulla nostra stessa lunghezza d'onda- che mai come in questo periodo va su e giù- siamo ancora più felici!
RispondiEliminaLicia, se funziona anche con le caccavelle, ne faccio un marmittone: chissà che anche quell'ingegnere di mio marito si plachi...
Stefania : UN MITO!!! come ho potuto dimenticarlo???
Bianca, complimenti: abbiamo una speranza, mettiamola così
Vale: se Furio avesse qualche fratello, magari anche meno pignolo... io ho uno stock di amiche in lista d'attesa, sai com'è. E comunque non dipende dal fatto che sia in pensione: la mia più fidata collaboratrice è nelle tue stesse condizioni e si lamenta, tutte le mattine, perché lascia la casa esattamente come la trova... quindi, S. Furio!!
buona serata
ale
errata corrige: TROVA la casa esattamente come la LASCIA... meglio che vada a vedermi Poirot, ciao
RispondiEliminaPreprazione precisa e curata.
RispondiEliminaSonya
«Ora, che io sia una disordinata cronica è qualcosa che sta fra l'assioma e il dogma...»
RispondiEliminaPure io, pure io!!!!!!!
E che dire della tipica frase che tirano fuori quando per puro caso fanno qualcosa in casa? "TI ho apparecchiato la tavola", oppure "TI ho lavato i piatti".
MI hai apparecchiato???? HAI apparecchiato! Oppure sono l'unica a mangiare in questa casa, mentre gli altri digiunano asceticamente?
E poi ci sono anche i commenti fuori casa: come hai potuto dimenticarti di nominare i porri??? ;-)
E come ho potuto???? che ridere... pensa che in un primo tempo li avevo scritti: poi, però, ho pensato che di blog " finti" non ce n'è bisogno, in questa blog sfera dove circola un po' di tutto. E così, ho corrett- pure la english version, con tutta che sapevo anche alla prima come si dice "porro". Però, stavo pensando che ora, finalmente, ho guadagnato anch'io una paternità: finora, era tutto di altri... vuoi mettere, la Parmentier di Raravis??? E GUAI A CHI LA RUBA :-D :-D
RispondiEliminaciao
ale
La Parmentier fumante, mhmm mai preparata. Deve essere ottima. Complimenti eh...vabbè alla prox ciao!!
RispondiEliminaPS
Si nota la poca voglia di affrontare un argomento che per molti versi vivo anche io ma su fronti opposti!! ahahahahaha
Diciamo che a questo giro 'passo' per non 'espormi' ad un possibile divorzio :-P
PS2
Se ti dessero uno spazietto settimanale su qualche rivista per dire la tua non sarebbe male ;-)
ok, mario, in nome della solidarietà femminile: per questo giro, passa, ma al prossimo la spalleggiamo noi, la tua ragazza...
RispondiEliminaSe mi dessero lo spazietto settimanale, mi dovrebbero anche garantire l'assistenza di un Collegio legale, mi sa...;-)
"Ladies and gentlemen agreement"...non potevo chiedere di meglio a questo giro ;-)
RispondiEliminaPS
Se spalleggiate voi la mia ragazza gentilmente poi mi passi anche il numero di un buon avvocato divorzista ahahah
usa pure l'indirizzo del blog..;-)
RispondiEliminaNoooooooooooooooooooo......
RispondiElimina:-DDDD