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domenica 28 febbraio 2010

galettes bretonnes

Di Daniela

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Stamattina, domenica, giorno del riposo, giorno dei bambini a casa, senza scuola, giorno in cui si può indulgere a letto, senza fretta, con il piacere di crogiolarsi nella mezza-veglia-mezzo sonno, che è poi il sogno sfrenato di tutto il resto della settimana per molti. Ma, siccome è soprattutto il giorno dei piccoletti, ho pensato di raccontarvi una favola. Oh, lo so bene che l'età delle favole per molti di noi è passata da un bel pezzo, ma, per chi ha voglia di tornare un po' indietro, per pochi minuti, eccovela. Il post serio , che inizialmente intendevo scrivere sulla vera natura, gli utilizzi e le virtù del grano saraceno, aspetterà la prossima occasione......Volendo potete saltare la favola a piè pari e scendere subito sull'ottima (nel senso di "slurp" sempre in tema di favole e fumetti!) ricetta delle gallette bretoni, ma per chi ha qualche istante da perdere.......
"Il grano saraceno
Molto spesso capita che, se si passeggia dopo un temporale in un campo dove cresce il grano saraceno, si scopre che questo è diventato tutto nero e bruciacchiato; come se una fiamma vi fosse passata sopra, il contadino infatti dice: «È stato colpito dal fulmine!» ma perché è stato colpito? Ora vi racconterò quello che un passerotto mi ha detto una volta, e il passerotto lo ha sentito da un vecchio salice che si trova ancora oggi proprio vicino a un campo di grano saraceno.
Era un salice molto grande e onorevole, ma ormai vecchio e grinzoso: aveva una fenditura proprio nel mezzo, e là crescevano l'erba e cespugli di more. Il salice è piegato in avanti, e i rami sono chini verso terra e sembrano lunghi capelli verdi.
Nei campi intorno all'albero crescevano grano, segala, orzo e avena, sì proprio la bella avena che quand'è matura sembra una folla di piccoli canarini dorati appoggiati su un ramo. Il grano stava lì, benedetto, e quanto più era pesante, tanto più si piegava verso il basso per devota umiltà.
C'era anche un campo di grano saraceno, che si trovava più vicino al vecchio salice, ma il grano saraceno non si piegava affatto come l'altro grano, restava dritto e pieno di superbia.
«Io sono ricco come la spiga di grano» diceva «ma sono molto più bello, i miei fiori sono più graziosi, profumano come i fiori del melo, è un piacere guardarmi, conosci forse qualcuno più bello di me, vecchio salice?»
E il salice annuiva col capo, come per dire: "Certo che lo conosco!", ma il grano saraceno si gonfiava di orgoglio e diceva: «Che stupido albero, è così vecchio che gli cresce l'erba nella pancia!».
Improvvisamente venne brutto tempo, tutti i fiori del campo richiusero i loro petali e chinarono le graziose testoline, mentre la tempesta passava sopra di loro; il grano saraceno invece se ne stava dritto nella sua superbia.
«Piega la testa come facciamo noi!» gli dissero i fiori.
«Io non ne ho bisogno!» rispose il grano saraceno.
«Piegati come facciamo noi!» gridò il grano «adesso passerà in volo l'angelo della tempesta! Ha grandi ali che vanno dalle nuvole del cielo alla terra, ti colpirà prima ancora che tu possa chiedergli di risparmiarti!»
«Ma io non voglio piegarmi» replicò il grano saraceno.
«Chiudi i fiori e piega le foglie!» gli disse anche il vecchio salice «non guardare il fulmine mentre si stacca dalla nuvola, neppure gli uomini osano guardare, perché attraverso il fulmine si può vedere nel cielo di Dio, ma tale vista rende ciechi gli uomini; che cosa succederebbe quindi a noi piante della terra, se osassimo guardare, noi che siamo molto inferiori?»
«Molto inferiori?» disse il grano saraceno. «Voglio proprio vedere nel cielo di Dio!» gridò pieno di superbia e arroganza.
Giunse il fulmine e sembrò che tutto il mondo fosse una sola fiamma di fuoco.
Quando il brutto tempo si calmò, i fiori e il grano si ritrovarono immersi in un'aria pulita, rinfrescata dalla pioggia, ma il grano saraceno era stato bruciato dal fulmine, e ora non era altro che una inutile erba morta nel campo.
Il vecchio salice agitò i rami al vento e dalle verdi foglie caddero grosse gocce d'acqua; sembrava che l'albero piangesse.
Allora i passerotti chiesero: «Perché piangi? Qui tutto è benedetto dal Signore; guarda come splende il sole e come corrono le nuvole, non senti che profumo viene dai fiori e dai cespugli? Perché piangi dunque, vecchio salice?».
E il salice raccontò allora della superbia e dell'arroganza del grano saraceno, e della punizione che non manca mai. Io che vi racconto la storia, l'ho sentita dai passerotti; me l'hanno raccontata una sera che ho chiesto che mi narrassero una storia."
Sperando di avervi fatto iniziare la giornata in modo un po' diverso e piacevole, passo ora alla ricetta "slurpissima" (definizione di Gaia) di oggi
GALETTES BRETONNES (CREPES DI GRANO SARACENO)
Ricetta tratta da QUI
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Ingredienti: Dosi per 4 persone (circa 12 crêpes grandi e 20 "normali"):
  • 250 g di farina di grano saraceno
  • 1 cucchiaio di farina 00
  • 1 / 2 litro di latte
  • 1 / 2 cucchiaino di sale
  • 40 g di burro salato
  • eventualmente, 1 tuorlo d'uovo

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Tempo di preparazione: 10 minuti Tempo di cottura: 25 minuti

Unite la farina e il sale (aggiungere 1 cucchiaio di farina di grano 00 rende più facile la riuscita! Però per i celiaci si può senz'altro sostituire con un cucchiaio di farina di riso, come pure gli intolleranti al lattosio possono sostituire il latte con il latte di riso e il burro con un po' d'olio d'oliva. ). Mescolate la farina con un po 'di latte, mescolare bene per ottenere una pastella soda ed elastica, che va lavorata energicamente per qualche minuto . Quindi aggiungere gradualmente il latte mescolando. Aggiungere il burro fuso e, eventualmente, un tuorlo. Versione moderna: Versare gli ingredienti nel frullatore e frullate! Lasciate riposare l'impasto per almeno 1 / 2 ore. Scaldate la piastra per le crepes (anche se sarebbe necessaria una piastra molto ampiaperchè le gallettes sono più grandi rispetto alle cepes.), ed ungetela con un po' di burro fuso, che ho visto tutti "spalmare" con una mezza patata. Versare un mestolo di pastella quasi al centro della piastra, e farla spanderla per tutta la piastra con un movimento deciso del polso, oppure, se lo avete , utilizzando l'apposito attrezzo di legno, simile ad un rastrello piatto, senza punte, che si chiama "rozell". Cuocete da un lato, guarnitela secondo la vostra ricetta preferita e poi, se la dimensione lo cosente, ripiegate i quattro lati lasciando "in vista" il ripieno. Questa è la ricetta tradizionale: i modi di condirla sono infiniti, ma oggi vi dico com'è il preferito di casa nostra. Vi anticipo però che ne proporrò ogni tanto una diversa, tanto per darvi qualche idea......

  • 1 pezzo di gorgonzola
  • 1 confezione di mascarpone (facoltativo)
  • una confezione di gherigli di noci

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Quando avreta messo la vostra gallette sull'apposito pentolino, mettete al cetìntro qualche pezzeto di gorgonzola, un cucchiaio circa di noci tritate e, se vi piace un paio di cucchiaini di mascarpone (a me piace molto la morbida dolcezza che conferisce al "corposo" gorgonzola) . Fate cuocere per un paio di minuti, per dar tempo ai formaggi di sciogliersi un po', ripiegate la gallette e servitela calda.

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Il modo tradizionale di ripiegarle, in bretagna sembra che sia quello di ripiegare parzialmente verso l'interno la gallette, lasciando una parte del ripieno a vista, ma naturalmente potete fare come più vi piace o vi viene comodo.

Buon appetito a tutti

Dani

GALETTES BRETONNES (crepes buckwheat)
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Recipe taken from HERE
Ingredients: Serves 4 (about 12 large pancakes and 20 "normal"):
1 1/4 cup buckwheat flour
2 tbsp white flour 00
2 1/2 cups milk
1/4 tsp salt
2 tbsp butter(the recipe says salt, but with normal butter are perfect)
1 egg yolk (optional)
Preparation time: 10 minutes Cooking time: 25 minutes
Add the flour and salt (add 1 tablespoon of wheat flour 00 makes it easier to succeed! But for coeliacs can certainly substitute a tablespoon of rice flour, as well as lactose intolerant can replace the milk with rice milk and butter with a little 'of olive oil.). Mix the flour with a little 'milk, mix well to obtain a firm and elastic batter who goes to work vigorously for a few minutes. Then gradually add the milk stirring. Add the melted butter, and /optional) a yolk. Or: Pour the ingredients into a blender and blend! Let the dough rest for at least 1 / 2 hours. Heat the plate for gallettes (although this would require a very large plate, because the galettes are larger than the crepes.), And grease it with a little 'of melted butter, which you can "spread" helping with half a potato. Pour a ladle of batter almost to the center of the plate and let it spread through the whole plate with a firm movement of the wrist, or if you have it, using the special tool made of wood, like a rake flat, with no spikes, which called "Rozell". Cook on one side, leaning over your "stuffing" favorite and then, if size permits, fold the four sides leaving "in view" the filling. This is the traditional recipe, but the dressing recipes are endless: so today I tell you only the favorite in our house. In the next posts, I'll tell you other recipes, just to give you some ideas ......
1 piece of gorgonzola
1 package mascarpone cheese (optional)
a box of walnuts
When you put your gallette on the appropriate pan, put in the midddle few small pieces of gorgonzola cheese, about a tablespoon of chopped walnuts and, if you like a couple of teaspoons of mascarpone cheese (I really like the soft sweetness that gives the "strong" gorgonzola). Cook for a couple of minutes, to allow time for the cheese to melt a bit ', fold the galette and serve hot. The traditional way to fold seems to be that of partially folded inwards the cakes, leaving a part of the filling on sight, but of course you can do as you like or you will be comfortable. Bon appetit
Daniela

19 commenti :

  1. Daniela - Non ho mai sentito questa favola di Hans Cristian Anderson. Vuoi sapere una cosa ironica? Non ho mai cucinato con grano saraceno, pero ho comprato un po mentre ero in Italia e ieri ho fatto la torta di grano saraceno. Adesso devo provare i tuoi galettes.

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  2. i have always wanted to make theset ..tthanks for posting! YUMMY!

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  3. Quando avevo i bimbi piccoli piccoli non esistevano domeniche, Natale, Ferragosto..non vedevo l'ora che crescessero per poter rimanere a letto anche solo fino alle 8. Quei giorni sono arrivati, ma adesso a bussare la sveglia sono il cane e il gatto...non avrò mai pace! Bellissime le gallette, le farò di sicuro, ho un sacco di farina di grano saraceno!

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  4. bella, buona, bravissima!:DDDDDDDDDDDDDDDDD



    scherzi a parte...io in fatto di favole sono una capra! il bimbo cui bado mi sgrida sempre perchè le sbaglio tutte:D ma la galletta mi intriga....ho giusto qui la farina gdi grano saraceno...finche ' nessuno mi manda a fare i pizzoccheri , direi che posso provare a usarla così!:D
    conoscervi è stato meraviglioso...finalmente due persone senza mille falsi atteggiamenti retorici:D
    spero di rivedervi prstissimo

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  5. They are very appetizing..The walnut just ties the package up perfectly.

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  6. @ perfetto Linda, allora io dovrò provare la tua torta!!!!!Bacini

    @ astheroshe, happy.....to make you happy!!!!!! ;-))))
    Kisses

    @ Elga è proprio vero che non si riesce mai a stare tranquilli!!!! un bacione

    @ attenta, con i pizzoccheri ci sappiamo fare!!! :-)))) Siamo davvero contente anche noi! Un bacione grande a tutti e due

    @ It's true , Monique. I love walnuts very much and they're great with gorgonzola! kisses

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  7. Ciao! non le abbiamo ancora fatte con la farina di grano saraceno! e con questo ripieno stracremoso devono essere ottime!!
    bacioni

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  8. provatele ragazze, sono davvero appetitose!!! Senza uova poi non sono neppure eccessivamente pesanti!! solo goduriose..........
    baci

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  9. Mi sono sempre chiesta perchè Andersen scegliesse sempre un finale malinconico per molte delle sue favole; nella versione originale della Sirenetta, ad esempio, Ariel non sposa il suo principe (come Disney ci ha fatto credere) ma muore trasformata in spuma di mare...

    Qui il grano saraceno mi viene distrutto da fulmini e tempeste...

    Chissà se avrebbe scelto finali più lieti con un bel piatto di queste crespelle fumanti davanti...!

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  10. @ sai che anche io mi sono sempre interrogata in questo senso? si che le favole dovrebbero avere un effetto catartico e quindi esorcizzare paure e tristezza dei bimbi facendole loro vivere per interposta persona, però, certo Andersen a volte esagera un po'......
    Credo che tu abbia ragione però: probabilmente la sua mamma non gli cucinava abbastanza galettes bretonnes!!!!!
    Baci coltissssssssimi

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  11. grazie per la favola non la conoscevo
    belle le gallette complimenti

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  12. Prego Paolo, sono contenta di aver colmato questa tua lacuna "favolosa"!!! e grazie per le gallette.... :-)
    Buona serata

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  13. Non conoscevo nemmeno io la favola, grazie!
    E grazie anche per la ricetta, con questa posso sbizzarrirmi anche io, sempre coi dovuti cambiamenti :-D

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  14. Le gallette sono un ottima idea. Da me il grano saraceno è un pò escluso per svariati motivi ma a me piace parecchio. Mi piace la versatilità anche se ad essere sincero il ripieno suggerito da te è l'ideale. Probabilmente per bilanciare opterei per qualche versione mozzarella e pachino che nulla hanno di montano...ma stuzzica. In attesa delle tue alternative, ti saluto.
    PS
    Bella la favola non la conoscevo ma cerco di memorizzarla per quando potrò raccontarla al nannerottolo mio ;)

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  15. io ho già prenotato le prossime vacanze in bretagna.
    Che faccio le provo prima????

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  16. QUeste si che voglio provarle!!! devono esser buonissime! bell proposta!
    terry

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  17. @ muscaria, ben venute le variazioni, perchè la base è ottima!!! Baci

    @ Mario mi sembra ottima anche la tua alternativa "non montana" , mentre per la favola al nanerottolo, tra poco mi sa che ti metterà a perdere!! Bacioni

    @ Alem, certo che le devi provare prima, così ti porti avanti con il lavoro!!!!!! Baci

    @ Terry prova e dimmi!!!! buona serata

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  18. per me ormai crepes è diventato sinonimo di gallettes bretons, piuttosto che usare le mie schifose farinacce preferisco farle direttamente col grano saraceno. e poi secondo me sono quasi più buone di quelle normali...

    bellina bellina la novella!

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  19. Anche qui piacciono moltissimo! le faccio quasi sempre al posto di quelle "normali" perchè sono più saporite e anche salate sono una goduria! Bacioni Gaia e buona giornata

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