Come da copione, mia figlia lo ha letto prima di me. E, come da copione, si è chiusa in camera per tre ore, nel corso delle quali gli unici segni di vita al di là della porta sono stati il fruscio delle pagine e le improvvise risate. Per cena, neanche a dirlo, abbiamo avuto Agnes Browne come ospite, e con lei Marion e Mark e Cathy e i gemelli e le porte dei pub che si schiudono ogni giorno sui colori e sul vociare del Jarro. "Però, è diverso, da Agnes Browne Ragazza: lì, c'erano scene tristi, raccontate in modo comico, qui, ci son scene comiche, raccontate in modo comico", è stato il giudizio conclusivo che ha sancito il passaggio del testimone e che, passate le perplessità iniziali, mi ha trovato, alla fine, del tutto d'accordo.
Agnes Browne Mamma è il primo romanzo della saga di Agnes Browne, che ci presenta una Agnes trentacinquenne, fresca vedova di un marito ubriacone e violento e adorabile madre di sette figli, a cui le avversità della vita non hanno tolto nè la bellezza, nè il sorriso. Con lei c'è Marion, l'amica dell'infazia e, tutt'intorno, decine e decine di comparse che spennellano di colori accesi il vivido sfondo del povero e malfamato quartiere di Dublino, talmente connaturato alla storia da essere un protagonista di prim'ordine delle vicende, prima ancora che il teatro ove esse si svolgono.
La trama è un susseguirsi di tanti brevi racconti, ben concatenati l'uno all'altro e con una fortissima predominanza del comico, sia nei toni che nelle situazioni ,che, se da un lato strappa sonore risate al lettore, dall'altro rappresenta il limite ad una narrazione più piena e coinvolgente, lasciando a metà un lavoro altrimenti ben fatto.
Se non avessi letto prima Agnes Browne Ragazza, probabilmente non sarei rimasta delusa dalla lettura di questo libro. E, altrettanto probabilmente, avrei atteso con impazienza l'uscita dei romanzi successivi, catapultandomi in libreria per essere la prima a comprarli e la prima a leggerli Ma sicuramente non mi sarei resa conto della grandezza di O'Carroll come romanziere. Lo avrei solo intuito, a sprazzi, perchè è indubbio che la stoffa si veda anche qui: ma l'impressione generale è che, in questa sua fatica, l'autore non avesse ancora piena consapevolezza delle proprie capacità narrative. Lo dimostrano, per esempio, i ritratti appena abbozzati dei personaggi, Agnes compresa, un debolissimo scavo psicologico e, su tutto, l'ansia di mantenere costante il registro della comicità, quasi che fosse una sorta di coperta di Linus letteraria, a cui affidare le proprie insicurezze e le proprie paure.
Nulla a che vedere con la consapevolezza artistica dell'ultimo romanzo, dove tutti i personaggi sono figure ben delineate, indimenticabili, potenti, dove la trama è retta da una struttura solida e manifesta e dove la vis comica si eleva al grado della tensione etica. E' qui che O'Carroll si riconosce artista di tutto rispetto e, di par suo, si concede il lusso di un romanzo vero, che abbraccia una storia a tutto tondo, dove si piange, si ride, si soffre e si gioisce. Ed è proprio qui, nel confronto con una materia così variegata, che il tratto inconfondibile della comicità dello stile dell'autore va oltre la semplice risata per modularsi sui toni ora accesi della condanna, ora amari della rassegnazione, ora pungenti dell'ironia, in accordo con una trama più ampia e profonda: le scene tristi raccontate in modo comico, insomma, che segnano il punto di arrivo di un percorso di cui Agnes Browne Mamma costituisce l'inizio, un po' incerto e malfermo. E tuttavia, io lo consiglierei, questo libro: per la freschezza, il brio, la fulmineità della battuta, la felicità di certi spunti, la vividezza degli ambienti, che fanno chiudere un occhio su ritratti a volte sbiaditi o ingenuità troppo smaccate.
Alla prossima
alessandra
Agnes Browne Mamma è il primo romanzo della saga di Agnes Browne, che ci presenta una Agnes trentacinquenne, fresca vedova di un marito ubriacone e violento e adorabile madre di sette figli, a cui le avversità della vita non hanno tolto nè la bellezza, nè il sorriso. Con lei c'è Marion, l'amica dell'infazia e, tutt'intorno, decine e decine di comparse che spennellano di colori accesi il vivido sfondo del povero e malfamato quartiere di Dublino, talmente connaturato alla storia da essere un protagonista di prim'ordine delle vicende, prima ancora che il teatro ove esse si svolgono.
La trama è un susseguirsi di tanti brevi racconti, ben concatenati l'uno all'altro e con una fortissima predominanza del comico, sia nei toni che nelle situazioni ,che, se da un lato strappa sonore risate al lettore, dall'altro rappresenta il limite ad una narrazione più piena e coinvolgente, lasciando a metà un lavoro altrimenti ben fatto.
Se non avessi letto prima Agnes Browne Ragazza, probabilmente non sarei rimasta delusa dalla lettura di questo libro. E, altrettanto probabilmente, avrei atteso con impazienza l'uscita dei romanzi successivi, catapultandomi in libreria per essere la prima a comprarli e la prima a leggerli Ma sicuramente non mi sarei resa conto della grandezza di O'Carroll come romanziere. Lo avrei solo intuito, a sprazzi, perchè è indubbio che la stoffa si veda anche qui: ma l'impressione generale è che, in questa sua fatica, l'autore non avesse ancora piena consapevolezza delle proprie capacità narrative. Lo dimostrano, per esempio, i ritratti appena abbozzati dei personaggi, Agnes compresa, un debolissimo scavo psicologico e, su tutto, l'ansia di mantenere costante il registro della comicità, quasi che fosse una sorta di coperta di Linus letteraria, a cui affidare le proprie insicurezze e le proprie paure.
Nulla a che vedere con la consapevolezza artistica dell'ultimo romanzo, dove tutti i personaggi sono figure ben delineate, indimenticabili, potenti, dove la trama è retta da una struttura solida e manifesta e dove la vis comica si eleva al grado della tensione etica. E' qui che O'Carroll si riconosce artista di tutto rispetto e, di par suo, si concede il lusso di un romanzo vero, che abbraccia una storia a tutto tondo, dove si piange, si ride, si soffre e si gioisce. Ed è proprio qui, nel confronto con una materia così variegata, che il tratto inconfondibile della comicità dello stile dell'autore va oltre la semplice risata per modularsi sui toni ora accesi della condanna, ora amari della rassegnazione, ora pungenti dell'ironia, in accordo con una trama più ampia e profonda: le scene tristi raccontate in modo comico, insomma, che segnano il punto di arrivo di un percorso di cui Agnes Browne Mamma costituisce l'inizio, un po' incerto e malfermo. E tuttavia, io lo consiglierei, questo libro: per la freschezza, il brio, la fulmineità della battuta, la felicità di certi spunti, la vividezza degli ambienti, che fanno chiudere un occhio su ritratti a volte sbiaditi o ingenuità troppo smaccate.
Alla prossima
alessandra
Ok, allora compro tutta la saga e comincio da questo... mi ci vogliono quattro risate... dopo il chiummo che ci stai facendo leggere...
RispondiEliminaBaci
P.s. Sei più veloce tu a leggere che i a comprarli...
Aiuto, non so nemmeno con che forza ho letto questa recensione, qualcuno mi presti un cervello, e anche un letto, perché ora questa Agnes Browne mi ha incuriosista e non sono in grado di dire nemmeno il perché.
RispondiEliminaUn bacione!
Vado a mangiare, magari mi riprendo ;-)
Ma sai che a me invece è piaciuto quasi più di tutti? non sò se perchè era il primo che ho letto e quindi non conoscevo ancora ne lo stile dei libri che lo hanno seguito ne l'autore ma ho stampato nella mente le scene in cui rido come una pazza da sola o dove di nascosto mi soffio il naso... Agnes Browne ragazza invece si mi è piaciuto ma mi è sembrato più equilibrato non sò come dire più bilanciato, qui invece c'è tutta la spontaneità della storia di Agnes... comunque tu sei davvero brava a fare le recensioni, molto professionale! buona notte cara!
RispondiEliminaMa che brave che siete!!!!Buona giornata deny
RispondiEliminaLeggo le tue recensioni...e capisco se un libro può piacermi o meno. In realtà avendo indirettamente anche cominciato ad intuire i tuoi gusti mi sembra persino di percepire laddove sei più indulgente ehehehe...quasi mai...ma quando intravedo l'elmetto calato mi viene da ridere. Non è questo il caso...ma non mancherò di dirtelo quando me ne accorgo. Poi se mi sbaglio...vabbè mi metterò sui ceci per qualche mezz'ora! ahahahaha :DD
RispondiEliminalo sto leggendo adesso e sono circa a metà. trovo la storia divertente, i personaggi adorabili, gli aneddoti gustosi. ma la lingua è ad ogni riga una coltellata: da tempo non leggevo qualcosa di così sciatto e fastidioso
RispondiEliminaSono indulgente. Pensavo che lo si fosse capito :-)
RispondiEliminaSto a metà fra Lise ed Ely. E' che Agnes Browne Ragazza mi è piaciuto davvero tanto. Ed in più è l'ultimo della serie, il che fa ben sperare per il futuro. Per cui, chiudo un occhio su tante cose- e tengo l'altro ben aperto, però: altrimenti, come faccio a sapere come va a finire???
ciao
ale
all uscita dall ufficio (ore 14) sono andata alla Berio e mi sono presa...sia la Mamma che la Ragazza. Che dire? Mai recensione è stata più incisiva e determinante.Grazie, mi hai convinta!(Finisco di fingermi massaia e inizio la lettura).
RispondiEliminaAspettiamo le tue impressioni, allora!!!! ( che poi, da una che si chiama come il blog, cosa ci si potrebbe aspettare, di diverso???? ;-))
RispondiEliminassshhhhhhh! :sto leggendo!! (Ah ah ah) un bacio.
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