Giuro.
Zero grassi.
No burro, no olio, no margarina, no strutto.
Solo il grasso che può fuoriuscire da 50 g di nocciole frullate.
Poi, vabbè, c'è la farina, c'è il cioccolato, c'è lo zucchero e c'è pure lo sciroppo di Malvasia... ma se non ci fossero, non ci sarebbe questa meraviglia di dolce, no?
No burro, no olio, no margarina, no strutto.
Solo il grasso che può fuoriuscire da 50 g di nocciole frullate.
Poi, vabbè, c'è la farina, c'è il cioccolato, c'è lo zucchero e c'è pure lo sciroppo di Malvasia... ma se non ci fossero, non ci sarebbe questa meraviglia di dolce, no?
E poi, mica dovete mangiarvelo tutto in una volta: una fettina a colazione, una in pausa caffè, una col caffè, una con il tè, una alla sera prima di andare a dormire, magari con un po' di Malvasia, tanto per ravvivare il gusto dello sciroppo...
Tornando seri: è un gran dolce. L'esatto contrario della porca figura, perchè a vederlo sembra un normalissimo cake al cioccolato, con una glassa riuscita male. Ma all'assaggio, stende tutti, specialmente i palati più fini, quelli che non amano i dessert pannosi, burrosi o che esauriscono nelle scenografie le loro sorprese. In più, davvero, è senza latticini, quindi è perfetto per gli intolleranti a questi alimenti, e a dispetto della mancanza di grassi, resta morbidissimo, anche dopo qualche giorno. Posto che ci arrivi, ovviamente....
Tornando seri: è un gran dolce. L'esatto contrario della porca figura, perchè a vederlo sembra un normalissimo cake al cioccolato, con una glassa riuscita male. Ma all'assaggio, stende tutti, specialmente i palati più fini, quelli che non amano i dessert pannosi, burrosi o che esauriscono nelle scenografie le loro sorprese. In più, davvero, è senza latticini, quindi è perfetto per gli intolleranti a questi alimenti, e a dispetto della mancanza di grassi, resta morbidissimo, anche dopo qualche giorno. Posto che ci arrivi, ovviamente....
Come al solito, prima la ricetta originale, poi le modifiche mie
per 4 persone
4 uova
150 g di zucchero di canna
150 g di farina integrale
50 g di farina 00
20 g di biscotti sbriciolati
sale
burro per lo stampo
(io ho aggiunto un cucchaino di lievito per dolci)
per lo sciroppo
2 dl di Malvasia
80 g di zucchero semolato
per la glassa
100 g di zucchero a velo
2 cucchiai di Malvasia
Procedimento
per 4 persone
4 uova
150 g di zucchero di canna
150 g di farina integrale
50 g di farina 00
50 g di nocciole del Piemonte, già sgusciate (se poi sono di quelle a km 13 della Licia, ancora meglio)
50 g di cioccolato fondente (70%) oppure 50 g di gocce di cioccolato
10 g di cacao in polvere50 g di cioccolato fondente (70%) oppure 50 g di gocce di cioccolato
20 g di biscotti sbriciolati
sale
burro per lo stampo
(io ho aggiunto un cucchaino di lievito per dolci)
per lo sciroppo
2 dl di Malvasia
80 g di zucchero semolato
per la glassa
100 g di zucchero a velo
2 cucchiai di Malvasia
Procedimento
Tritate molto finemente le nocciole nel mixer e spezzettate il cioccolato (potete anche usare delle gocce, se preferite). Lavorate i tuorli con metà dello zucchero, fino ad ottenere una crema soffice; da parte montate gli albumi, aggiungete lo zucchero rimasto e amalgamateli al composto dei tuorli; in ultimo, unite le farine setacciate col cacao e, alla fine, i pezzettetti di cioccolato. Mescolate bene e versate il tutto in uno stampo da plum cake precedentemente imburrato e cosparso di briciole di biscotti.
In forno statico a 190 gradi per 20 minuti; poi incidete con un coltello la superficie del dolce nel senso della lunghezza, così da permettergli di aprirsi e proseguite la cottura per altri 15 minuti. Sfornate e lasciate intiepidire su una gratella.
Preparate lo sciroppo
Portare ad ebollizione il vino con lo zucchero, quindi spennellare tutto il dolce con lo sciroppo ottenuto. Lasciar raffreddare completamente il dolce
Per la glassa
Amalgamare lo zucchero a velo con il vino e stendere la glassa sul dolce. Lasciar raffreddare per alcune ore
In forno statico a 190 gradi per 20 minuti; poi incidete con un coltello la superficie del dolce nel senso della lunghezza, così da permettergli di aprirsi e proseguite la cottura per altri 15 minuti. Sfornate e lasciate intiepidire su una gratella.
Preparate lo sciroppo
Portare ad ebollizione il vino con lo zucchero, quindi spennellare tutto il dolce con lo sciroppo ottenuto. Lasciar raffreddare completamente il dolce
Per la glassa
Amalgamare lo zucchero a velo con il vino e stendere la glassa sul dolce. Lasciar raffreddare per alcune ore
Miei cambiamenti
- la farina: la prima volta che ho preparato questo dolce, era perchè dovevo far fuori mezzo kg di farina integrale. Che, naturalmente, si è persa nei meandri della dispensa. E così, ho usato solo farina 00. L'ho poi rifatto con gli ingredienti originali e, in effetti, son due cose diverse. Però, sono ugualmente buone. Intendo dire che se non avete la farina integrale, potete anche provare con quella bianca e il risultato è comunque soddisfacente.
- i biscotti sbriciolati: ho usato le gocciole che mangiamo a colazione. Ma anche una galletta potrebbe andar bene o, meglio ancora, i pezzettini dei frollini che rimangono sul fondo della biscottiera: così, ricicliamo anche gli avanzi e ci mettiamo la coscienza in pace
- il Malvasia: questa è una ricetta di territorio (Langhe) e quindi il Malvasia è quello di Casorzo. Stavolta, ci sono andata vicino, perchè la cantina della famiglia del marito è più o meno in zona e quindi il loro Malvasia parla comunque piemontese, e pure langarolo: ma se avete altri passiti, vanno bene ugualmente
procedimento
- il nome: a battesimo, è "torta" ed in effetti non è propriamente un "cake". Se l'ho ribattezzato così è solo per la forma, che è anche quella dell'originale, ma del cake non ha nè gli ingredienti (manca il burro) nè la lavorazione.
- gli ingredienti originali non prevedono il lievito, il che è proprio di certi cake: io, però, un cucchiaino lo metto sempre e così ho fatto anche questa volta: lievito per dolci, setacciato insieme al cacao e ale farine
- anche se dalla ricetta sembrerebbe il contrario, non montate troppo gli albumi: è un consiglio dato da Santin, tempo fa, a cui mi sono sempre scrupolosamente attenuta (ogni tanto, dò retta a qualcuno) constatando ogni volta che il Maestro aveva ragione. Più monti, prima, più devi smontare dopo, per cercare di amalgamare l'albume al composto- e addio sofficità. Fate così: appena gli albumi non scivolano lungo i bordi del contenitore usato per montarli, aggiungete lo zucchero, a cucchiaiate, sempre montando. Appena lo zucchero è bene amalgamato, unite due cucchiai di albume al vostro composto, mescolando bene, per ammorbidire il tutto: e poi, un cucchiaio per volta, aggiungetelo al resto, incorporandolo dal basso verso l'alto, perchè non smonti.
- cottura: a 190 gradi, forno statico, un cake impiega 40 minuti a cuocere, nel mio forno. A volte, è necessario che copra la superficie con un foglio di alluminio, per evitare che scurisca. Non condivido - e difatti, ho saltato il passaggio- il taglio longitudinale del cake, per due motivi: in primis, perchè di solito il cake si "spacca" da solo. Di sicuro c'è una spiegazione, che ha a che fare con il rapporto fra la forza della spinta e quella della massa etc etc, ma come sapete, la scienza in cucina e cosa buona e giusta- e se sta fuori dalla mia, ancora di più. Ma soprattutto mi è stato insegnato che quando si cuociono dei lievitati guai ad aprire il forno, specie nella prima fase di cottura. Secondo me, 20 minuti son troppo pochi per un simile azzardo- e così ho lasciato perdere. Anche perchè non ho ancora capito l'utilità del procedimento...
- sciroppo: la ricetta non lo dice, ma voi dovere fare uno sciroppo: quindi, non basta portare il vino ad ebollizione, ma bisogna anche farlo bollire per un po, fino a quando si addensa e prende un colore traslucido: casseruolino dal fondo normale (non spesso, che sennò non la finite più), fornello più piccolo, fiamma media, occhi puntato sullo sciroppo e qualche minuto di cottura, dal bollore. Appena vedete che si è ridotto di volume e si è addensato, è pronto
- glassa: non l'ho messa. Quello che vedete nella foto è l'effetto dello sciroppo, e a me piaceva così. Anche perchè le dosi indicate dalla ricetta sono per una glassa "lenta", se mi passate il termine, non bella densa come quelle solite- e alora mi sembrava di fare un doppione. Se siete particolarmente amanti dello zucchero, nulla vi vieta il doppio strato.
Personalmente, questo è il classico dolce da dopocena, dopo teatro, dopo cinema, dopo tutto, insomma: d'obbligo è un bicchiere di vino liquoroso o di Porto, visto che il cioccolato c'è e si sente e un po' di freddo fuori, perchè un propriamente estivo non è. Però, fidatevi, è uno spettacolo...
A stasera, per la ricetta dell'MTChallenge
ciao
ale
- i biscotti sbriciolati: ho usato le gocciole che mangiamo a colazione. Ma anche una galletta potrebbe andar bene o, meglio ancora, i pezzettini dei frollini che rimangono sul fondo della biscottiera: così, ricicliamo anche gli avanzi e ci mettiamo la coscienza in pace
- il Malvasia: questa è una ricetta di territorio (Langhe) e quindi il Malvasia è quello di Casorzo. Stavolta, ci sono andata vicino, perchè la cantina della famiglia del marito è più o meno in zona e quindi il loro Malvasia parla comunque piemontese, e pure langarolo: ma se avete altri passiti, vanno bene ugualmente
procedimento
- il nome: a battesimo, è "torta" ed in effetti non è propriamente un "cake". Se l'ho ribattezzato così è solo per la forma, che è anche quella dell'originale, ma del cake non ha nè gli ingredienti (manca il burro) nè la lavorazione.
- gli ingredienti originali non prevedono il lievito, il che è proprio di certi cake: io, però, un cucchiaino lo metto sempre e così ho fatto anche questa volta: lievito per dolci, setacciato insieme al cacao e ale farine
- anche se dalla ricetta sembrerebbe il contrario, non montate troppo gli albumi: è un consiglio dato da Santin, tempo fa, a cui mi sono sempre scrupolosamente attenuta (ogni tanto, dò retta a qualcuno) constatando ogni volta che il Maestro aveva ragione. Più monti, prima, più devi smontare dopo, per cercare di amalgamare l'albume al composto- e addio sofficità. Fate così: appena gli albumi non scivolano lungo i bordi del contenitore usato per montarli, aggiungete lo zucchero, a cucchiaiate, sempre montando. Appena lo zucchero è bene amalgamato, unite due cucchiai di albume al vostro composto, mescolando bene, per ammorbidire il tutto: e poi, un cucchiaio per volta, aggiungetelo al resto, incorporandolo dal basso verso l'alto, perchè non smonti.
- cottura: a 190 gradi, forno statico, un cake impiega 40 minuti a cuocere, nel mio forno. A volte, è necessario che copra la superficie con un foglio di alluminio, per evitare che scurisca. Non condivido - e difatti, ho saltato il passaggio- il taglio longitudinale del cake, per due motivi: in primis, perchè di solito il cake si "spacca" da solo. Di sicuro c'è una spiegazione, che ha a che fare con il rapporto fra la forza della spinta e quella della massa etc etc, ma come sapete, la scienza in cucina e cosa buona e giusta- e se sta fuori dalla mia, ancora di più. Ma soprattutto mi è stato insegnato che quando si cuociono dei lievitati guai ad aprire il forno, specie nella prima fase di cottura. Secondo me, 20 minuti son troppo pochi per un simile azzardo- e così ho lasciato perdere. Anche perchè non ho ancora capito l'utilità del procedimento...
- sciroppo: la ricetta non lo dice, ma voi dovere fare uno sciroppo: quindi, non basta portare il vino ad ebollizione, ma bisogna anche farlo bollire per un po, fino a quando si addensa e prende un colore traslucido: casseruolino dal fondo normale (non spesso, che sennò non la finite più), fornello più piccolo, fiamma media, occhi puntato sullo sciroppo e qualche minuto di cottura, dal bollore. Appena vedete che si è ridotto di volume e si è addensato, è pronto
- glassa: non l'ho messa. Quello che vedete nella foto è l'effetto dello sciroppo, e a me piaceva così. Anche perchè le dosi indicate dalla ricetta sono per una glassa "lenta", se mi passate il termine, non bella densa come quelle solite- e alora mi sembrava di fare un doppione. Se siete particolarmente amanti dello zucchero, nulla vi vieta il doppio strato.
Personalmente, questo è il classico dolce da dopocena, dopo teatro, dopo cinema, dopo tutto, insomma: d'obbligo è un bicchiere di vino liquoroso o di Porto, visto che il cioccolato c'è e si sente e un po' di freddo fuori, perchè un propriamente estivo non è. Però, fidatevi, è uno spettacolo...
A stasera, per la ricetta dell'MTChallenge
ciao
ale
Buongiorno Signora Alessandra!....
RispondiEliminaPrimo: Grazie di esistere... mi rallegri le mattinate, i pomeriggi, le serate con spirito fino....
Secondo: mi presento perche'quando si va a casa di amici di amici ci si presenta e si saluta... e che diamine! Sono Raffaella, bolognese con radici pugliesi adottata dai romani....
Terzo.... leggo, rileggo, arileggo e vedo che si parla di tritare il cioccolato...
ma... ohibo' negli ingredienti il ciok nn lo trovo... quanto ne serve? Su, su che devo andare a fare la spesa e la preparo....
Grazie! Buona giornata
Scusa Ale....ma quanto cioccolato?Grazie,Simona
RispondiEliminasplendido...segno subitissimo la ricetta così lo provo!!! poi senza uova...proprio per me!!! complimentiiiiiii!!!
RispondiEliminaGrande Ale: le considerazioni in calce alla ricetta, sono molto utili e denotano una grande competenza e padronanza della materia ....
RispondiEliminaImparo sempre tanto da te :D
Ale ieri sono andata ad un corso per pasticceri di sfoglia e cornetti ,per ultimo ha fatto vedere come si fa un plum-cake.con il burro naturalmente.e per farlo venire screpolato non lo ha tagliato ,ma ha messo sopra l'impasto prima di infornarlo con il sacco da pasticceri una riga di burro ed è venuto perfetto ,dopo gli faccio la foto .. ciao simonetta
RispondiEliminaSto svenendo... lo sai vero, che sto svenendo??? E poi mi sono sganasciata dal ridere leggendo la lista dei tuoi cambiamenti, memore di quel post in cui confessavi che le modifiche per te erano così naturali, che nemmeno ti accorgevi di farle.
RispondiEliminaCome di solito succede a Diana, ho tutti gli ingredienti in casa. Ergo... ;-)
E' anche un dolce da "dopochenonhofattoladieta"??? :D , mi piace assaje assaje assaje... grazie Ale sei sempre così brava anche nelle spiegazioni che non farlo sarebbe da matti!!!Baci
RispondiEliminaGuarda, per fortuna è senza grassi, perché altrimenti la mia coscenza mi avrebbe vietato di decidere già quando prepararlo...ed invece così vado a cuor leggero...o dovrei dire light? :-D
RispondiEliminaBaci
Anna Luisa
scusate scusate scusate: 50 g di cioccolato o gocce (buone).
RispondiEliminarispondo dopo a tutti, che stamattina corro più degli altri giorni
Ale noooooooo!!!!!
RispondiEliminaSto ricominciando a lievitare con tutto ciò che proponi e che NON POSSO NON POSSO PROPRIO evitare di provarci io pure!
Va da se che sei una MAGA! Splendide foto, spassosissimi commenti, utilissime variazioni, e ... che dire..... quasi quasi lo inserisco nella DIETA!!! ;-)
ma sei precisissima! Hai dato tanti suggerimenti super utili!! Ma i biscotti sul fondo nn sarebbe meglio usarli di quelli senza zucchero tanto per restare in tema? La glassa hai fatto bene a nn metterla..io nn sopporto le cose troppo dolci..coprono tutti i sapori! E' da provare..magari metà farina integrale e metà 00? se ti va vieni a vedere il mio contest http://ilpomodorosso.blogspot.com/
RispondiEliminaUna torta No a cui si puo' dire solo Si'. Grazie per tutti i dettagli interessantissimi :-)
RispondiEliminadavvero una gran bella ricetta, gustosa,intensa..e light!!cosa che nn e'mica da poco :)
RispondiEliminaBeh,ora la scusa c'e' l'ho.Questa me la mangio tutta in una volta.Tutte le tue considerazioni aiutano tantissimo,almeno tutti i libri di cucina fossero scritti cosi!
RispondiEliminaBaci
Visto che tra quelli che non amano i dessert pannosi, burrosi ci sono anche io, copio e vado a cercare la malvasia ;)
RispondiEliminaGrazie delle dritte fine-post...quella sugli albumi poi è come un'illuminazione!
Chen splendido cake Ale, oggi mi metto all'opera, devo portarlo ad un'amica.
RispondiEliminaGrazie!
diana
dopo la mela delle tentazioni ,ecco la torta delle tentazioni !!!! domenica provo stà delizia
RispondiEliminaciao ,MONICA
Mi sento come uno dei cani di Pavlov...
RispondiElimina(aspetta che asciugo la tastiera)
Se inizio ad abbaiare sai che è tempo di lanciarmi una fettina di questa meraviglia travestita da cosa innocua :P
Senza grassi?????
RispondiEliminaE chi ci ferma più!!!!!!
Questo cake s'ha da fare!!!!!
Del resto la Raravis ha subdolamente glissato sulle tonnellate di calorie.... e noi, al suo pari, faremo finta di fidarci ciecamente di lei ;-DDDDDD
Dal canto mio, è quasi un obbligo: ho un sacco di nocciole (a Km 13) da smaltire!!!!
:-000000000
Un abbraccio
Licia
buono buono questo cake.. ne ho fatto uno molto simile proprio ieri, pero con pera e cioccolato! e ho evitato il lievito ma si è gonfiato lo stesso.
RispondiEliminacondivido di evitare il passaggio del taglio, dato che si spacca da solo!
ecco il mio http://whitedarkmilkchocolate.blogspot.com/2010/11/pear-chocolate-bread.html
Più leggevo e più dicevo...mhmm...ma questo lo riconosco...mhmm si...ma è lui!!! :D
RispondiEliminaAllora con le dovute proporzioni del caso...questa posso dire di averla fatta prima di te! ahhahahaah
In realtà è la base ad essere uguale poi abbiamo proceduto su strade differenti...io con un thè spettacolare regalatomi da una amica in comune (Già sento la domanda:"...ma con chi in comune?..." una amica tua...ma che anche amica mia insomma :PP) poi per il resto la stessa linea...solo che come prassi a te è venuto fuori un dolce spettacolare...a me solo un normale cake.
Dopo lo sciacchettrà credimi che non mi faccio certo mancare la Malvasia!! ehehehehe
Ora, tu non puoi lasciare questi messaggi qui a una che sta per uscire di casa- ed è anche in ritardo... ma siccome in "trucco allo specchietto" ormai ho il master, inauguro oggi il "mascara sulla tastiera", per cui scrivo con una mano sola- e pure con un solo occhio.
RispondiEliminaMa questa del tè me la devi spiegare: perchè quale è il tè che si abbina con le nocicole???? e col cioccolato???? una vita che cerco una miscela che mi soddisfi e tu arrivi e dici, ah, io ci ho messo il tè, ma il tuo è più bello????? essì che te la cavi con la leccatio culi :-)
fuori il nome :-)
ciaoooooooooooooooooooooo
ale
Ssscusa ssse parlo cossì ma quesssto è un difetto della leccatio chiapporum :PP ahahahahahahah
RispondiEliminaQuando ho fatto questo cake lo hai anche commentato...secondo me sempre con un occhio aperto e l'altro ancora dormiente...altro che mascara, svegliaaaaaaaa! :DDDD ehehehhehe
Cake cacao e tè al caramello comunque...do you remember now?? ;P
Ah dimenticavo l'amica in comune...ci hai anche parlato a telefono a Settembre un Sabato sera...ti ha proposto di cambiare la formula per la scelta dei libri...non ha ancora un blog ma spero tanto lo apra...chiaro adesso?! :PPPP