di Alessandra
Il riferimento alla Genny va letto non come una supplica, bensì come una semplice negazione. La supplica, avrei dovuto usarla prima che a lei venisse la grandiosa idea di farmi il regalo che mi ha fatto, ma notoriamente sul latte versato non si piange, meno che mai su un blog di cucina. E quindi, vi annuncio ufficialmente che da domenica scorsa sono anch'io la fiera possessora di un bel barattolo di lievito madre.
Prima che alla Mapi venga un colpo, dico subito che non c'è stata nessuna conversione sulla via di Damasco, tutt'altro: le piante continuano a morirmi sul poggiolo e se mai sentiste di un'insegnante bastarda, rea di aver fatto morire di fame un tamagochi sequestrato ad un alunno e chiuso nel cassetto della cattedra, eccomi, son qua E aggiungo anche che l'epigramma di accompagnamento del dono è stato "buttalo pure nella rumenta", detto con lo sguardo da "non -potrai -mica -uccidere- quest'esserino-che- le-mie-manine-han-preparato-con-amore", roba che ne avrei fatti fuori due in un colpo, la Genny e il suo barattolino.
Morale, ce l'ho anch'io.
Al momento, sta in frigo- metà da me, metà dalla Dani perchè, sia chiaro, onori ed oneri, ecchecaspita. Ha messo pure un centinaio di occhi che mi guardano ogni volta che apro lo sportello, il che onestamente non aiuta. Anche perchè io sono terrorizzata dalle robe vive, figuriamoci sapere che ne ho una che non solo respira, ma cresce e ora TI GUARDA pure.
Senza contare che io avevo un'amica che per sbarazzarsi di un lievito madre che non cresceva, aveva avuto la bella idea di buttarlo nel gabinetto. (Aspettate a ridere, perchè il bello vien dopo)
Naturalmente, le si era intasato lo scarico e allora, da brava massaia, aveva riempito due bei secchi di acqua calda e li aveva buttati giù, chiudendo il coperchio del water, bella fiera di essersi liberata dell'affare.
E ora sì che potete ridere, anche perchè io non riesco mai ad andare avanti, quando la racconto: mi fermo qui, inizio a lacrimare e l'unica cosa che riesco ad aggiungere è stato il commento dell'idraulico che, incredulo e spaventato, di fronte al blob che traboccava ovunque, le ha chiesto: "belin signora, ma cosa ha mangiato???"
Il riferimento alla Genny va letto non come una supplica, bensì come una semplice negazione. La supplica, avrei dovuto usarla prima che a lei venisse la grandiosa idea di farmi il regalo che mi ha fatto, ma notoriamente sul latte versato non si piange, meno che mai su un blog di cucina. E quindi, vi annuncio ufficialmente che da domenica scorsa sono anch'io la fiera possessora di un bel barattolo di lievito madre.
Prima che alla Mapi venga un colpo, dico subito che non c'è stata nessuna conversione sulla via di Damasco, tutt'altro: le piante continuano a morirmi sul poggiolo e se mai sentiste di un'insegnante bastarda, rea di aver fatto morire di fame un tamagochi sequestrato ad un alunno e chiuso nel cassetto della cattedra, eccomi, son qua E aggiungo anche che l'epigramma di accompagnamento del dono è stato "buttalo pure nella rumenta", detto con lo sguardo da "non -potrai -mica -uccidere- quest'esserino-che- le-mie-manine-han-preparato-con-amore", roba che ne avrei fatti fuori due in un colpo, la Genny e il suo barattolino.
Morale, ce l'ho anch'io.
Al momento, sta in frigo- metà da me, metà dalla Dani perchè, sia chiaro, onori ed oneri, ecchecaspita. Ha messo pure un centinaio di occhi che mi guardano ogni volta che apro lo sportello, il che onestamente non aiuta. Anche perchè io sono terrorizzata dalle robe vive, figuriamoci sapere che ne ho una che non solo respira, ma cresce e ora TI GUARDA pure.
Senza contare che io avevo un'amica che per sbarazzarsi di un lievito madre che non cresceva, aveva avuto la bella idea di buttarlo nel gabinetto. (Aspettate a ridere, perchè il bello vien dopo)
Naturalmente, le si era intasato lo scarico e allora, da brava massaia, aveva riempito due bei secchi di acqua calda e li aveva buttati giù, chiudendo il coperchio del water, bella fiera di essersi liberata dell'affare.
E ora sì che potete ridere, anche perchè io non riesco mai ad andare avanti, quando la racconto: mi fermo qui, inizio a lacrimare e l'unica cosa che riesco ad aggiungere è stato il commento dell'idraulico che, incredulo e spaventato, di fronte al blob che traboccava ovunque, le ha chiesto: "belin signora, ma cosa ha mangiato???"
PANE DI SEMOLA RIMACINATA
Fatto con il lievito di birra- ma per il semplice motivo che la produzione è antecedente al dono di cui sopra, il che spiega il "no" del titolo. Però, è sottinteso che la prossima produzione lievitata, dolce o salata che sia, verrà fatta col lievito madre, quindi stay tuned che mi sa che ne vedrete delle belle.
In ogni caso, volevo provare a fare il pane con la semola rimacinata dall'ultima volta che sono stata a Palermo: mi ero scofanata non so quanti cestini di questa bontà che ricordava un po' il Pane di Altamura, ma era diverso nella compattezza e nel gusto. E così, appena ho trovato la semola rimacinata- alla LIDL- ho preso la bilancia della cucina, nascosto quella del bagno e ho cominciato.
Non essendo per nulla una panificatrice, mi sono limitata a seguire le istruzioni sulla confezione, che riporto qui paro paro, anche perchè il risultato mi ha soddisfatta, anche nella lievitazione e nell'alveolatura, visto che il pane che avevo mangiato io era piuttosto basso e compatto, se mi passate il termine. Ragion per cui, passo a trascrivervi tutto
Per una pagnotta da un kg circa
600 g di semola rimacinata di grano duro
mezzo cubetto di lievito di birra (12 g)
400 g di acqua
15 g di sale fino
Sbriciolare il lievito e scioglierlo in una tazza con un paio di cucchiai di acqua tiepida, impastarlo con un po' di semola e lasciarlo riposare 30 minuti. Unire al resto della semola ed impastare aggiungendo gradualmente l'acqua. Aggiungere il sale solo dopo aver bene amalgamato il lievito madre (si riferisce al composto di lievito acqua e farina di cui sopra) e continuare ad impastare per circa trenta minuti. Formare una palla, praticare un taglio ad X sulla parte superiore per favorire la lievitazione e lasciar lievitare per circa tre ore. Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto e schiacciarlo,, senza impastarlo, dandogli la forma di pagnotta. Sistemarlo sulla leccarda cosparsa di farina, praticare dei tagli obliqui sulla superficie, con un coltello ben affilato, cospargere di farina e lasciar riposare per circa 30 minuti. Infornare a 220 gradi per 30-40 minuti. Avvolgere la pagnotta in un paio di canovacci di cotone e far raffreddare.
In ogni caso, volevo provare a fare il pane con la semola rimacinata dall'ultima volta che sono stata a Palermo: mi ero scofanata non so quanti cestini di questa bontà che ricordava un po' il Pane di Altamura, ma era diverso nella compattezza e nel gusto. E così, appena ho trovato la semola rimacinata- alla LIDL- ho preso la bilancia della cucina, nascosto quella del bagno e ho cominciato.
Non essendo per nulla una panificatrice, mi sono limitata a seguire le istruzioni sulla confezione, che riporto qui paro paro, anche perchè il risultato mi ha soddisfatta, anche nella lievitazione e nell'alveolatura, visto che il pane che avevo mangiato io era piuttosto basso e compatto, se mi passate il termine. Ragion per cui, passo a trascrivervi tutto
Per una pagnotta da un kg circa
600 g di semola rimacinata di grano duro
mezzo cubetto di lievito di birra (12 g)
400 g di acqua
15 g di sale fino
Sbriciolare il lievito e scioglierlo in una tazza con un paio di cucchiai di acqua tiepida, impastarlo con un po' di semola e lasciarlo riposare 30 minuti. Unire al resto della semola ed impastare aggiungendo gradualmente l'acqua. Aggiungere il sale solo dopo aver bene amalgamato il lievito madre (si riferisce al composto di lievito acqua e farina di cui sopra) e continuare ad impastare per circa trenta minuti. Formare una palla, praticare un taglio ad X sulla parte superiore per favorire la lievitazione e lasciar lievitare per circa tre ore. Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto e schiacciarlo,, senza impastarlo, dandogli la forma di pagnotta. Sistemarlo sulla leccarda cosparsa di farina, praticare dei tagli obliqui sulla superficie, con un coltello ben affilato, cospargere di farina e lasciar riposare per circa 30 minuti. Infornare a 220 gradi per 30-40 minuti. Avvolgere la pagnotta in un paio di canovacci di cotone e far raffreddare.
Note mie
Pochissime, a dire il vero, perchè stavolta, ho seguito tutto alla lettera, arrivando persino a pesare gli ingredienti
Siccome però sono dotata di impastatrice, ho usato quella: velocità 1,5 per dieci minuti circa, o comunque fino all'incordatura: ho usato la frusta a gancio e quando l'impasto si è completamente staccato dalle pareti per avvolgersi sulla frusta, ho spento.
Attenzione al passaggio dal piano di lavoro alla teglia del forno: maneggiate un impasto lievitato non reimpastato, quindi è questione di un attimo, perchè si afflosci. Usate due spatole, facendo leva da sotto, e rimodellatelo velocemente, una volta "atterrato" sulla teglia
Il riposo si intende coperto con un canovaccio- oppure nel forno, ma sempre coperto, per evitare che secchi in superficie.
Si conserva bene per i primi due giorni, ma si può tagliare a fette e congelare, senza nessun problema
Buona giornata
Ale
Attenzione al passaggio dal piano di lavoro alla teglia del forno: maneggiate un impasto lievitato non reimpastato, quindi è questione di un attimo, perchè si afflosci. Usate due spatole, facendo leva da sotto, e rimodellatelo velocemente, una volta "atterrato" sulla teglia
Il riposo si intende coperto con un canovaccio- oppure nel forno, ma sempre coperto, per evitare che secchi in superficie.
Si conserva bene per i primi due giorni, ma si può tagliare a fette e congelare, senza nessun problema
Buona giornata
Ale
Vorrei tanto provare a fare il pane ma non so perchè mi blocco sempre prima... chissà che con questa tua ricetta non riesca a farlo? =)
RispondiEliminaE chi sarà questa fortunata ,che ha chiamato l'idraulico????????????
RispondiEliminaComplimenti ,bello il pane .
Genny, ti ha reso nonna!!! Capisco la tua estrema felicità... sei troppo giovane per cotanto onore! ;)
RispondiEliminameno male che oggi sono a casa causa influenza, perché la risata che mi è uscita al "belin signora, ma cosa ha mangiato?" avrebbe fatto cappottare dalla sedia il mio collega... ale, grazie di esistere!
RispondiEliminaVedrai che con le vostre capacita' crescerà ' benissimo..anche se dal tuo primo commento:la posso mettere in freeze er avevo già compreso che t' angosciava la creaturina in barattolo;)
RispondiEliminaIo devo ancora mandarti la mail per le istruzioni lo facciosubito;)
"Belin signora, cos'ha mangiato?" mi fa schiantare dal ridere....
RispondiEliminaCiao Raffaella
Ale, mi ha *svoltato* una giornata nata storta!
RispondiEliminaNon riesco a smettera di ghignare.... Avrei voluto vedere la faccia dell'Idraulico!! :D
Bello il pane, anch'io ogni tanto mi cimento. Quanto alla bilancia: io l'ho presa a pedate ed ora, quando mi vede arrivare..... T R E M A!
Buona Giornata, a te, a Genny, al Lievito Madre e..... all'IDRAULICO!
Nora
Ahahahahah la visione del blob che esce dal water mi fa spanciare....
RispondiEliminaAspetto con ansia e curiosità la ricetta fatta con il prezioso regalo di Genny!
:)
Ottimo questo pane, ci farei una bella fett'unta, o un crostone alle verdure..rigorosamente agliato e rigorosamente rustico..gnam!
Baci e buon we
Ci sono più commenti a questo post!!
RispondiElimina- anche io voglio la pasta madre!!!!! ma mi sà che me la dovrò produrre da me :((!!!
- ahahahahahahhahaha!! immagino la faccia dell'idraulico :)) poverino sai che spavento?? scene da film dell'orrore!!!
- bellissimo il tuo pane!! mi sa proprio che panificherò anche io quest'oggi :)
-buona giornata anche a te!
come dici tu: ridooooooooooooooooooooooooooooo..... porca paletta che ridere!!!!
RispondiEliminaGenny ti ha fatto un bellissimo regalo...io in frigo ne ho due....di due origini diverse....mi servirà per i panettoni!!!! Grande GEnny....
Buona giornata ...baci
e meno male che non cresceva quel lievito madre! :)
RispondiEliminail tuo pane di semola rimacinata ha un aspetto molto bello e sembra pure facile da fare. se passo dal lidl...
brava! Il mio giace in freezer da più di un anno...
RispondiEliminainvidio chi panifica cosi meravigliosamente bene!!
RispondiEliminaOk ora posso ridere? ahahahahahah troppo bella la cosa del water!! non sono lievitomadre fornita perchè ho sempre avuto paura di quella cosa che vive e cresce e dopo aver sentito dire da una mia amica che aveva commesso un omicidio ho deciso di lasciar perdere....si è resa conto che oramai la sua casa risultava invasa ovunque di lievito madre e non riuscendo a starci dietro ha deciso di farla fuori ^_^
RispondiEliminache bello questo pane!!! e il tuo blog fantastico!!!mi metto fra i tuoi sostenitori subito!!!se hai voglia di fare una visitina al mio blog...accetto consigli e commenti!!!
RispondiEliminaAlla Mapi non potrà mai venire un colpo nell'apprendere che un'altra persona è entrata nel TUNNEL DEL LIEVITO MADRE: semmai le viene un sussulto di orgoglio: evvai, c'è dentro pure la Ale! E ha tirato dentro anche la Dani!
RispondiEliminaIl sussulto però si è trasformato in una fragorosa risata (e meno male che non sono più in open space) quando ho letto l'aneddoto dell'idraulico. FANTASTICO!!!! :-D
E' proprio vero che la realtà supera di molto l'immaginazione...
Ci sono passata io, ho ucciso una pasta che aveva cinquanta, dico cinquanta anni! Ma ti rend conto? Non ce la farei più a sostenere un simile impegno :D
RispondiEliminagrandioso l effetto blob!!!!! E una confessione : anch'io uccisi l odiato Tamagochi, che ho ritrovato ( e rifatto sparire :l infanta stava per riaccenderlo..) durante il trasloco . Grazie per questo momento straumoristico, che ho esteso anche ai colleghi. E viva sempre la costanza e l amore di chi fa nascere e vivere il lievito madre!
RispondiEliminaP.S.: Lauretta (o Mary), se abiti a Milano o hinterland te lo posso portare io! ;-)
RispondiEliminaSto morendo. Al lievito madre nel water non sarei mai arrivata!!! Il mio era finito meno poeticamente nella normale spazzatura dopo averlo fatto semplicemente morire di fame :-)
RispondiEliminaOra pero' ci riprovo, e vediamo se l'istinto materno nel frattempo e' migliorato...
Grandiosa l'immagine dell'impasto cresciuto nel water. Sto ancora morendo dal ridere! Poveri esserini! Il mio mi cresce in frigo e, a proposito devo rinfrescarlo! :D. Sono tentata di metterlo a riposo ma per ora me lo tengo caro caro. Dà molte soddisfazioni se si tratta con amore. :D :D
RispondiEliminaQuella tua pagnotta l'ho realizzata un pò di volte, ma la lievitazione deve durare un pò.
Quindi pazienza e rimboccati le maniche! :D
Ho provato il tuo plum cake di mandarini. Mordbidoso e profumatissimo! Ho però cambiato un pò le dosi :). Prima o poi posto ;)
Complimenti per il blog! Super!
I tuoi post mi piacciono sempre di più!!!
RispondiEliminaMannaggia solo che ti ho scoperto tardi!!!
Ma lo sai che mi immagino quel blog giallastro uscire dalla tazza e invadere il bagno dell'amica tua? ahahahahah
Alla prossima
Che ridere l'idraulico!!!! La mia amica aveva buttato la busta della polenta istantanea nel lavandino e aperto l'acqua calda per mandarla giù!!! Questo per non far vedere a sua madre che la buttava :-)) ti lascio immaginare il risultato...
RispondiEliminaIo sono pluriomicida...di lieviti ne ho già uccisi 2 o 3, ho perso il conto...e comunque il tuo pane è bellissimo!!
Ciao Roberta P.
Ahahahah, no, ma io la devo conoscere questa signora!!! Come te anche io sono talmente poco costante che credo non riuscirei proprio a curare un lievito madre: i miei figli aspettano di andare dall'odonotiatra da mesi e tutti i giorni mi dico che devo chiamarlo...
RispondiEliminaIl pane è bellissimo, aspettiamo altri prodotti e altri aneddoti! ciao ciao (il coniglio l'ho preso, domani si cucina!)
L'aneddoto dell'idraulico mi ha fatto ridere tutto il giorno! Anche perchè ci mettevo la faccia di suo figlio di Giorgio che di lavoro fa l'idraulico e ridevo ancora di più!
RispondiEliminaBenvenuta tra le 'madri' delle madri! Io ho due 'figli': uno da quattro anni con l'innesto di quello del Maestro Claudio Rossi (Mapy!!!) e uno del Maestro Francesco Favorito. Il primo si chiama Agostino, l'altro Favorito. Confesso che sto sclerando a stargli dietro! Non so più a chi tocca il rinfresco!!!
Auguri per la prole!
Valeria
concordo, ne vedremo delle belle :-)))
RispondiEliminama abbiamo già cominciato, anche se non con il tamagotchi.
un dubbio. ma come insegni? mica l'avevo capito, io!
Ciao Ale, scusami per la lunga assenza. Sono stata fuori dal web per un po.
RispondiEliminaTorno e ti trovo in forma... anzi, informissima. Che pane meraviglioso...
Ora va beh tutto ma la semola rimacinata di grano duro non ce l'abbiamo alle bahamas... Me ne porti un po semmai?
Bacioni
Non ti bastava il Blog, adesso tieni pure il Blob da gestire.... e mò so' fatti tuoi!!!! Cerca di non fargli fare la fine del Tamagochi, assssssaaaaasssssiiiiiinaaaaaaa ;-)))))
RispondiEliminaLa tua amica é un genio e non si discute!
Il water, invece, é troppo poco capiente: che diamine, ci si può intasare per così poco???? :-00000
L'idraulico? Uno screanzato.... assolutamente privo di immaginazione!!! ;-DDDDDDDD
L'aneddoto? Così esilarante da risollevare le sorti di una giornata iniziata male!
Grazie Ale
Licia