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mercoledì 10 ottobre 2012

Pancakes ai mirtilli per lo Starbooks di Ottobre!

PicMonkey Collage

Da grande, vecchia, voglio fare la martastiuart.
E alzi la mano chi non è d'accordo, nel voler arrivare a settanta e pass'anni a capo di un impero creato dal nulla, che comprende tutti i lati migliori della vita, dal giardinaggio alla cucina, dal bricolage al bon ton, dall'arredamento della casa alla decorazione della tavola- e farlo con quella faccia lì, che a tutto può essere paragonata tranne che alle deturpazioni da botulino delle sue coetanee, che pagano con labbra da canotto e guance da nanetto di Biancaneve il vil rifiuto ad affrontare con dignità gli effetti del tempo che passa. Sul pusher di botulino della Stewart c'è il riserbo più assoluto, tant'è che mi sto sempre più convincendo che nulla faccia meglio alla pelle che un tuffo quotidiano nella piscina di Paperon de'Paperoni che, sono certa, Martha possiede, sul retro di ognuna delle sue meravigliose dimore, e pure in versione glam. 
Perchè, miei cari, se vogliamo pensare ad un'imperatrice moderna, è a lei che corre immediatamente il pensiero: è a capo di una casa editrice potentissima, ha una linea di prodotti per la cucina e per la casa, un'agenzia di catering, una di wedding plannering, un sito internet che raduna milioni di contatti ogni giorno e, ovviamente, una holding quotata in borsa che l'ha immediatamente proiettata nel paradiso dei nuovi ricchi americani, non foss'altro che per i dividendi che si stacca ogni anno e che, essendo lei praticamente l'unica titolare, finiscono quasi tutte nelle sue tasche. Ma per tutti Martha Stewart è the Martha Stewart Show, ultimo titolo di una serie televisiva che la vede protagonista da più di vent'anni, con la quale entra ogni giorno nelle case delle casalinghe americane, a cui dispensa consigli e sorrisi, intrattenendole con ospiti  di grido e rubriche di ogni genere che l'hanno resa amatissima, in patria. Non a caso, quando tutti la davano per finita, all'indomani di una triste vicenda giudiziaria che la portò in carcere, nel 2004, si risollevò ancor più in alto di prima, sospinto anche dal respiro di sollievo delle sue compagne di cella, intruppate da un giorno all'altro in durissimi turni di pulizia dalla nuova arrivata da far rimpiangere i bei tempi dei lavori forzati.


pan1

In Italia, per contro, è poco nota. A parte un timido tentativo di Sky, che qualche anno fa aveva mandato in onda alcune puntate del  The Marha Stewart Show, non si notano tracce della sua presenza, nè nel reparto casalinghi dei supermercati, nè nei palinsesti televisi, nè sugli scaffali delle librerie. 
Meno che mai è amata dal mondo dei food blogger, specie da quelli "di prima generazione", la cui fisionomia ben definita aveva giocoforza messo al bando Martha Stewart e il tipo di cucina che rappresentava. Nessun ingrediente di nicchia, nessun km zero, nessun produttore di cui si esaltavano le virtù, nessuna tecnica astrusa, nessuna sperimentazione, nessuna vocazione per il fusion, il vegan, il macrobiotico, e neppure nessuna foto particolarmente artistica od originale: tanto Donna Hay rappresentava il nuovo che avanzava, a colpi di reflex e di bilanciamenti del bianco, quanto Martha Stewart era l'incarnazione di quel nazional popolare che, almeno in Italia, andava superato e dimenticato per sempre. 
E poi, è arrivata Stefania
Fossi Mrs Stewart, un pensierino glielo farei, a questa strepitosa ragazza, artefice di un new deal mica da ridere, grazie al quale oggi si guarda alla produzione di questa signora con occhi tutti diversi: non più un'icona fossilizzata di una cucina obsoleta e malsana, ma l'intelligente esempio di un equilibrio fra la soddisfazione che dà l'atto stesso del cucinare -partendo da zero, quindi, e non da prodotti comprati- quando si accorda con le esigenze della vita di tutti i giorni e, perchè no?, anche con competenze che- vivaddio-  non sono quelle dei professionisti del settore nè potrebbero esserlo. 
Quella che Stefania chiama "cucina furba" e che ha proprio Martha Stewart come sua principale Musa, è in realtà la cucina fatta di tanti piccoli trucchi che abbiamo imparato dalle nostre nonne e dalle nostre mamme: una cucina onesta, cioè, dove la sfoglia si fa partendo dagli ingredienti della dispensa  e non dal carrello del supermercato, ma dove magari ti vien detto che un po' di formaggio cremoso, al posto del burro, ti fa risparmiare in tempo e pazienza, garantendoti uguale successo; che se non hai una notte di tempo per far cuocere le meringhe puoi sempre trasformarle in un budino da urlo; e che la pizza si può anche fare senza forno, il gelato senza gelatiera, la torta addirittura senza ciotola, ma senza venite mai meno a quei presupposti che, in cucina come altrove, sono garanzia di credibilità e quindi di successo: una cucina alla portata di tutti, ma che limita al minimo l'apporto dei prelavorati e insegna, semmai, le scorciatoie per arrivare a dei buoni risultati, tutti i giorni, per tre volte al giorno, senza ansie da prestazione nè corse contro il tempo. Questo è il vero messaggio sotteso alla cucina di Martha Stewart, divulgato per giunta  con garbo, stile e ironia.  E ditemi voi, se vi par poco...

pan

Lo Stabooks di Ottobre è dunque l'ultima fatica della Stewart, tutta dedicata alla cucina statunitense. Considerato che ci farà compagnia per tre settimane, rimandiamo la recensione vera e propria alla prossima volta, che sennò resto senza argomenti e ditemi voi come si fa. Per ora, vi basti dire che da questo mercoledì, fino alla fine del mese, si parlerà a stelle e a strisce, su MT e sugli altri blog delle Starbookers a cui si aggiunge Emanuela- Arricciaspiccia, grazie alla quale riportiamo a otto la nostra  formazione, che questa settimana ha cucinato...


Ale Only Kitchen: Hazelnut cookies
Andante con gusto: Meat loaf with mashed potatoes
Araba Felice: Classic Potato Salad
Vissi d'arte e di cucina: Alexis Egg Salad Sandwiches
Menuturistico: Blueberry Pancakes



Blueberry Pancakes
da Martha Stewart, Martha's American Food


210 g di farina
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di lievito chimico**
1 cucchiaino e mezzo di sale
250 ml di latticello*
2 uova grandi
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaio di burro fuso
2 cucchiai di olio vegetale leggero, più 2 cucchiaini per la padella
140 g di mirtilli freschi

sciroppo d'acero, per servire

* per preparare rapidamente il latticello, mescolate in parti uguali dello yogurt magro compatto e del latte fresco, parzialmente scremato. Non c'è bisogno di aggiungere limone, perchè lo yogurt dà la giusta punta di acidità. Usatelo subito, senza farlo riposare.
** corretto. Ma potete scendere fino a 2 cucchiaini. 

Il procedimento è facilissimo e si basa tutto sull'abc della pasticceria statunitense- vale a dire ingredienti secchi da una parte, ingredienti freschi dall'altra e poche mescolate per assemblarli: appena l'impasto è vagamente omogeneo, si passa alla cottura.
Quindi
a. in una terrina piuttosto grossa, versate lo zucchero, la farina, il lievito e il sale e mescolate.
b. in un recipiente graduato, misurate 250 ml di latticello, a cui aggiungerete due uova intere, un cucchiaino di estratto di vaniglia, un cucchiaio di burro fuso e due cucchiai di buon olio di semi. Mescolate con una frusta, quanto basta per "rompere2 le uova e amalgamare i liquidi
c. versate questi ultimi nella terrina degli ingredienti solidi, mescolate rapidamente e passate subito alla cottura

per quanto riguarda la cottura, si può scegliere fra il pancakes tipo crepes (con una crosticina in superficie) e il pancakes classico, dalla cottura più uniforme. La differenza è tutta nella quantità di calore della fiamma: se cuocete sul fornello piccolo, a fiamma bassa, avrete pancakes come quelli della foto di sinistra; altrimenti, il risultato sarà uguale a quello della foto di destra. 

PicMonkey Collage

E' fondamentale la padella antiaderente, non è indispensabile la padella per le crepes. 
ungetela solo la prima volta, poi proseguite senza altro grasso. 
Per un pancake, calcolate due cucchiai scarsi di impasto: si tratta di un impasto pittosto denso, che quindi a contatto con la superficie calda della adella tenderà subito a rapprendersi e a mantenere la forma rotonda. Appena iniziano a formarsi le bollicine del lievito in superficie, contate fino a dieci e poi giratelo. Calcolate circa 3 minuti di cottura per ciascuno. 
Si mangiano caldi, accompagnati da sciroppo d'acero o melassa (vedi foto) o miele. Perfetti con la frutta fresca
Buona giornata
ale

118 commenti :

  1. Ale, come lo dici tu...nessuno :-)
    Grazie e sempre W Martha!

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  2. mamma mia... mi viene voglia di fare una seconda colazione solo a guardare la foto. Io adoro i pancakes. E adoro i barbatrucchi in cucina! E se questi ti fanno cucinare cose che non avresti mai osato sperare di poter/saper preparare: Viva Martha Stewart!

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    1. hai centrato il punto: trucchi onesti, che ti danno fiducia, non ti fanno sentire una sporca imbrogliona :-) e ti invogliano a provar cose nuove... a me sembra già molto...

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    1. ce ne saranno altre, per tutto il mese- speriamo ugualmente belle!

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  4. Fondiamo un club? Anche io voglio fare la Martastiuart, magari di rinterzo, là dove non arrivi tu perché tanto lo so che se dovessi trovare un clone in terra potrei dire che la Martastiuart è il clone della Alessandrararavis e non viceversa! I tuoi post di apertura sono talmente fantastici che non vedo l'ora di arrivare a questo momento della giornata per leggere che cosa ti sei inventata questa volta. In sintesi viva la Martha, ma urrà per Ale!
    Un bacione. Pat

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    1. ma piantala :-)))
      i miei post di apertura sono sempre scritti con un occhio aperto e uno chiuso e su questo ci mettiamo anche l'ansia crescente per il ritardo in ufficio (non mi veniva l'ispirazione) :-)) e comunque, anch'io voglio pattyzzarmi: come la mettiamo??? :-)

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    2. Diciamo che forse non ti conviene ;)!

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  5. Lo ridico anche qui: Martha è un mito. Ho provato più di qualche ricetta e le ho trovate tutte strepitose

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  6. Concordo e sottoscrivo ogni parola di Patty e aggiungo un evviva per Stewfania!!
    Mi aspettavo un'altra bella stroncatura ( lo ammetto lo scorso mese me la sono proprio goduta!) ma temo che questa volta ci saranno ovazioni ovunque!!

    ciao loredana

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  7. Quando ho letto Martha, il mio pensiero è corso a Stefania! :)
    Sono una fan di Martha: i suoi biscottini mi risolvono tanti dopo-cena, e se non fosse per l'Araba non l'avrei mai conosciuta. Quindi, grande entusiasmo per lo Starbook di questo mese, ma tu lo sapevi che con me sfondavi una porta aperta :D
    corro a rompere il porcellino :D Buona giornata!

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    1. stavolta sì, valentina. ti tocca proprio romperlo :-)

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  8. Come prima cosa ti devo confessare che l'immagine dei tuoi pancakes quasi a metà mattina è a dir poco deleteria perchè mi fa venir voglia di rifare immediatamente la colazione. In secondo luogo, devo dire che, anche se normalmente sono abbastanza tradizionalista in tutto, questo tipo di appoccio alla cucina mi incuriosisce davvero tanto. Non vedo l'ora di scoprire le vostre prossime ricette. Buona giornata. Mari

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    1. pensa che quellli che hai visto nella foto di apertura sono i pancakes che ho preparato domenica scorsa, per colazione. Ho sbagliato cottura e son venuti con la crosticina bruciacchiata, un po' tipo le crepes. Così, ieri mattina, in fretta e furia, mi è toccato prepararne altri, più "giusti".. cosa non si fa per lo Starbooks, vero? :-)
      la stewart a suo modo fa una cucina tradizionale: è solo che è di un'altra parte del mondo :-) la semplifica un po', ma neanche troppo , ha un approccio molto divulgativo, a volte anche superficiale, sicuramente commerciale dal punto di vista teorico (aspettati foto di tavole di halloween a profusione, in questi giorni, ma se cerchi qualcosa sull'origine di questa festa e della cucina ad essa legata, difficilmente la troverai nel suo sito): ma, come dicevo prima, non si spaccia per essere diversa da come è e, particolare non indifferente, si è lanciata nel ramo dopo aver accumulato esperienza da vendere. E' competente, padrona della materia, capace. Limitatamente a quello che fa e nel settore in cui lo fa, è un punto di riferimento imprescindibile, per tutti.

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  9. Io vi amoooo!!!!
    Il destino ha voluto che il mese scorso mi dimenticassi di mandarti i link delle ricette per lo Starbooks che conservo da luglio e per il resto del mese mi darò molto da fare ;-)
    Certo, se mi arriva un altro libro mio marito mi uccide perchè il trasloco in UK lo paghiamo a kg....Anyway, il giorno in cui tu resterai a corto di argomenti sarà vicina la fine del mondo, altro che maya :-D
    Buona giornata
    Valeria

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    1. te lo mando in UK, che problemi ci sono? anzi, risparmiamo pure la spedizione, scherzi??? :-)))

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  10. La cucina americana l'ho provata diversi anni fa a S.Francisco quando ho studiato là per un periodo, uno dei più felici della mia vita, anche se sono tornata con 7 kg in più, gonfia come una palla. Ricordo i prodotti al super con delle etichette lunghe chilometri, di cui riuscivo a tradurre solo un terzo, ricordo però anche tantissimi mercatini con verdure bio, o organic come dicono là.
    Mi sembra che Martha Stewart proponga oltre che qualche scorciatoia anche l'uso di ingredienti alternativi al 100%fat visto che oltretutto è scoppiata da tempo in America la campagna contro l'obesità e pro-cibi sani e mangiar sano.
    Dalla ricetta per i pancakes vedo solo un cucchiaio di burro, forse anche lei va in quella direzione.
    Questo libro mi incuriosisce, intanto vado a vedere le altre ricette!
    bacioni!
    Francy

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    1. La cucina amricana- statunitense, a scanso di equivoci- è un mondo ricchissimo. Noi ci gloriamo di una cucina regionale, e a ragione, ma dimentichiamo sempre che se mai c'è un Paese che offre un panorama frastagliato, con mille fisionomie ben precise e pieno zeppo di contributi di ogni genere, questi son proprio gli States. Per ragioni geografiche, ovviamente, e anche storiche: pensa solo alla miriade di "debiti" nei confronti delle varie cucine europee.
      Il problema, semmai, come fai notare tu, è che in Italia la conosciamo poco, questa cucina. L'abbiamo appiattita su stereotipi (l'hamburger, i maccaroni&cheese e poco altro) e, ancor peggio, l'abbiamo inquadrata sotto l'etichetta di "malsana". Il che è vero, ma fino ad un certo punto. E' un po' come quando difendo la cucina britannica: non fermiamoci ai banche del supermercato, al "cotto e mangiato", alla zuppa in lattina e alla torta in scatola: proviamo ad andare nelle case degli inglesi, magari all'ora del tè- e ci si aprirà un mondo. Ecco, per gli USA vale lo stesso discorso, con la non lieve differenza che i mondi che si aprono sono molti, ma molti di più: perché la cucina californiana è tutt'altra cosa da quella del New England, per dire e se magari approfondiamo la questione vedremo che a S. Francisco si mangiano cose diverse che a S. Diego, esattamente come succede fra Genova e La Spezia, fatte le debite proporzioni sulle distanze :-)
      In questo senso, Martha Stewart non aiuta. Lo dicevo prima: lei non è una propugnatrice della cultura americana del cibo, ma una manager che ha scelto di investire su un determinato tipo di prodotto e lo ha saputo valorizzare al massimo delle sue potenzialità. Il pubblico di Martha si annoierebbe, a sentir parlare di Pilgrim Farhers, probabilmente: mentre si esalta nel vedere tutte le red velvet che periodicamente lei propina.
      Questo, però, non è un giudizio di demerito: ha fatto questa scelta, l'ha fatta in termini di estrema credibilità (d'altronde, è americana- e lì o sei credibile o niente), cucina o fa cucinare per davvero e non inganna il suo pubblico, in nessun modo (d'altronde, è americana, vedi sopra). se poi ora va nella direzione del mangiar sano, questo le fa solo onore.
      Grazie per il messaggio, sempre contributi doc, da te!

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    2. Martha propone un modo di cucinare che e' Americano nel senso piu' pieno, cioe'pragmatico,senza perdersi in speculazioni astratte.

      Quando devo preparare il pranzo del Thanksgiving, seguo le sue ricette perche' funzionano,anche per chi non ha troppa abilita' e non si spreca ne' tempo ne' ingredienti.

      E visto che almeno in certe occasioni, come il Thanksgiving, non ci si puo' permettere un fallimento, meglio che Martha mi fornisca insieme alle ricette una tabella di marcia per organizzarmi al minuto invece che una lezione di etica e storia sui Puritani.
      Per questo ci sono altri testi e autori con credenziali diverse, magari professori di Storia ad Harvard, che non devono necessariamente essere in grado anche di preparare una pie di zucca.

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    3. :-)
      c.v.d. la migliore conferma, da una statunitense doc :-)

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  11. insomma, non ci piace per niente :-)))
    i nuovi pancakes tirati a lucido non li avevo visti, sono perfetti, da copertina di rivista di cucina chic.
    ... ma lo sai che quasi quasi mi stanno più simpatici quelli "con le rughe". in fondo siamo tutte delle giovincelle, no? ;-)

    comunque, e ti rispondo anche di qua, questo libro mi sta piacendo molto, come mi piacciono sempre le ricette della martha che ci propone appunto stefania.
    è il personaggio in sè che non mi ispira, ma era ovvio, lo sai che sono un po' ideologica, e questi paperon de' paperoni non c'è verso, non riesco ad amarli.
    però sulla sua cucina, per quello che ho potuto constatare, hai perfettamente ragione: è furba, ma onesta, ed è un connubio che non può che renderci felici.

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    1. sono io che resto una bacchettona inside e ogni volta faccio la spiega, scusami :-)
      anche a me son piaciuti dii più i pancakes senza botulino: erano più intriganti, c'era qualcosa da mordere, mettiamola così, e poi erano anche uno diverso dall'altro: già la scelta è stata un divertimento!

      Sul resto, io sono più easy- ma provengo da un'educazione balorda :-), assai poco italica, e se nascessi un'altra volta farei il test del calvinismo :-) perchè secondo me qualcosina ho :-)
      Per cui, anche se nella mia vita non sono mai stata Paperon de' Paperoni ( e neanche Gastone, a dirla tutta- e questa è la cosa che mi dispiace di più), non mi infastidiscono i ricchi- a meno che non abbiano il SUV, ma quelli son parvenu, punto.
      L'unico presupposto su cui non transigo è l'onestà- e la intendo pure a tutto tondo, di quella forma pericolosissima che non tien conto degli interessi di nessuno: ovvio che, nel caso della Stewart, mi limito a giudicare da quello che vedo. Ma come dicevo più sotto, stando a quello che vedo la assolvo: da lei prendo senza spendere una lira e se le spendo, in libri e riviste, son sempre investimenti.
      Furbizia e onestà, ci piace :-)

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  12. Ma cosa dire se non: grazie! Sono una delle poche fan italiane della mitica Martha, che ho "conosciuto" moltissimi anni fa grazie, pensa un po', alle sue apparizioni al The Late Show di David Letterman. Seguo il suo sito e il suo blog quasi quotidianamente, sogno ad occhi aperti sulle immagini delle sue splendide case....e anch'io da grande voglio fare la martastiuart...ma solo nei miei sogni, perche' so gia' di non avere quel che serve per diventarlo.

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    1. Ecco, da Lettermann era fortissima: tant'è che mi son sempre chiesta perchè abbia fama di antipatica. Me la ricordo ironica, spiritosa, divertente- e d'altronde, o sei così o sennò non ci vai, a farti massacrare al The Late Show, no?
      Senti: tu ci metti la casa (quella dei sogni, che stan diventando realtà), io ci metto la faccia (quella con le rughe, che è già da mo' che son diventate realtà)- e facciamo un 2x1... mal che vada, torniamo nel posto dove ci siam conosciute, quello con le camicie con le maniche troppo lunghe...:-)

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    2. Sai una cosa? La Martha aveva gia' 50 anni suonati quand'e' diventata famosa....perche' no?...al limite, faccio allargare la camicia, che ormai non mi entra piu'...

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  13. Bellissime queste crepes!
    Ho una domanda,ma il latticello,che non possiedo e neppure posso procurarmelo può essere sostituito da latte?Non avrò,sicuramente, lo stesso risultato,vorrei,comunque,provare questa ricetta di pancake.
    Vedo che è contrassegnato da un asterisco ma non leggo alcuna nota,ho letto il post più volte.
    Cio Alessandra,quando scrivi ti leggo sempre,mi piace la tua penna.
    Paola.

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    1. di corsa, e poi torno
      metà yogurt bianco non zuccherato, meglio se compatto e metà latte parzialmente scremato. E' quanto di più simile al latticello io conocsca.
      I pancakes "chiari" li ho fatti stamattina, solo col latte: dovessi dirti, andavano bene lo stesso :-)
      con i mirtilli, però, il latticello sta meglio, perchè riprende lanota acida.
      Appena posso coreggo il post e aggiungo questa nota all'asterisco :-)
      grazie per tutto
      ale

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  14. Così come tradizione vuole! siamo curiose di vedere le ricette!!
    baci baci

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    1. ne faremo 24 in queste tre settimane: abbastanza, no, per farsi un'idea? :-)

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  15. che fame! buoni buoni questi pancakes, ciao e buona giornata

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  16. cara alessandra, hai ragione sono troppo tecnica, ma purtroppo è più forte di me, siccome 3 cucchiai secondo me sono tanti, mi potresti dirmi a quanti grammi corrispondono? grazie virginia

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    1. sono circa 90 grammi. Ma ci vogliono tutti, fidati...

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  17. Evviva! Prevedo ricette perfette per questo mese!
    E complimenti al marito per la foto, mi piace molto!

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    1. ... com'è che le foto belle vengono automaticamente attribuite al marito?
      ... e com'è che c'hai pure azzeccato??? :-)

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  18. Giuro: è da quando è uscito che aspetto che qualcuno mi dica com'è questo libro!
    Menuturistico e starbookers AI LOV IU!

    Federica

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    1. end ui lov iu tu :-)
      tre settimane, 24 ricette: ce ne sarà, di roba, alla fine...:-)

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  19. Sono già un po' di giorni che ho voglia di pancakes.. BASTA! Dopo aver visto i tuoi/di Martha domani mattina pancakes sarà!!!

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    1. noi stamattina abbiamo mangiato gli avanzi riscaldati di quelli di ieri... buoni uguali, ci credi?

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  20. Ho capito di essere una food blogger di seconda generazione e sono certa che si invecchia moooolto prima se non si possiede un impero, con annesse piscine di soldi!
    Per il resto, anche io sono fra quelle che contribuiscono ai suoi (di Martha) click giornalieri!

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    1. uguale la prima.
      uguale la seconda
      ugluale la terza
      ... devo iniziare a preoccuparmi, mi sa...:-)

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  21. E brava la Stefy... scusatemi tanto ma... Italiano o inglese come al solito? Và a finire che mi tocca farlo sto corso di inglese accidenti a voi!

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    1. inglisc
      e ti spiego anche perché: in inglese, questo libro costa circa 30 dollari. Su amazon.co.uk fanno ancora degli sconti potenti e riesco a prenderlo a cifre ragionevoli (intorno ai 20 euro o poco più). Se dovessi comprarlo in Italia, dovrei anzitutto aspettare la traduzione italiana e non è detto che ci sia un editore disposto a comprarne i diritti. Che, ovviamente, finirebbero come ricarico sul costo di copertina, oltre alle spese di traduzione e di re-editing. Come dire che un libro così ti verrebbe a costare come minimo 40 euro, a occhio e croce. Prendi la khoo: lo vendono a 32 euro, noi lo abbiamo pagato meno della metà, fra sconti amazon e prezzo di acquisto alla fonte necessariamente più basso.

      Per quanto riguarda l'inglese, son ricette: ossia, una volta che memorizzi come si dice m"mescolare, cuocere, tagliare" :-) ti arrangi benissimo ... e poi, ci siam sempre noi, per l'emergenza!

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  22. Che Martha non mi piaccia molto è un dato di fatto di cui tutti ci faremo ragione, di come Stefania l'ArabaFelice sappia rendere la sua cucina invece, leggera&attraente, amplificando il lato migliore della signora Stewart sotterrandone contemporaneamente invece l'immagine di squalo-della-finanza e di abile leader commerciale di se stessa (che la signora statunitense ha appiccicata indosso da sempre) è una altrettanto felice constatazione.
    In questo pensa che io ci leggo addirittura un piccolo miracolo(di Stefania ovviamente) e quindi concordo con te quando dici che MrsStewart le debba molto, soprattutto se la prima ha intenzione di sbarcare commercialmente in Europa.
    Ho imparato a conosce la tizia d'oltreoceano proprio grazie all'Araba e (tempo addietro) biografia alla mano ero arrivato alla conclusione che fosse una Oprah Winfrey mancata. Descritta dai suoi soci in affare come grande manager ma con un debole per volersi "far amare a tutti costi" dall'opinione pubblica, non si può dire che non abbia carattere la signora una miliardaria, bontà sua con troppi scandali penali per pensare che siano tutte coincidenze, con il debole per l'immagine-etica.
    Una 'Steve Jobs' in gonnella, con la differenza che il primo ha sacrificato il proprio talento all'etica mentre la seconda proprio non riesce a capire che soldi ed etica sono una dicotomia, due numeri primi senza nessun comune denominatore, nemmeno le ricette nazionalpopolari, ne tanto meno il rifiuto del botulino.
    Che abbia successo presso il 'grande pubblico' negli States è una ulteriore piccola conferma.
    Di Stefania invece hai detto già tutto e quindi posso solo sottoscriverlo.
    PS
    Son tornato come vedi...ma pensi sia davvero un bene?! :P ehehehehehehe

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    1. Senti...ma tu e la Ale non potreste mandare i due scritti a Martha Stewart? Avesse un posto vacante per me...:-)

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    2. Eheheheheheh...magari diventi miliardaria anche tu e poi ci assumi entrambi per "finti contraddittori" in TV che fanno tendenza :P ahahahahah

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    3. Casomai poi diventi miliardaria ed assumi me e la Alessandra per "pepati contraddittori" in TV che fanno audience...altro che Sgarbi, io la vedo la Ale che mi dice (con molta più classe&eleganza di Sgarbi ovviamente):"Capra, capra,capra,capra,capra,capra,capra,....."

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    4. di finto, il nostro contraddittorio, non avrebbe un bel niente :-)))
      ma ti immagini, povera Araba? le distruggeremmo la piscina, in un nanosecondo :-)
      torno dopo, dai, che mi tocca andare in ufficio (a proposito di piscine- e di chi non ce l'ha :-))

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    5. gambetto: sottoscrivo ogni lettera delle prime due righe del tuo commento, non si potrebbe dire meglio.
      Con qualche eccezione le ricette originali MS che ho visto finora, non allo Starbooks, ma in tre anni di frequentazione di foodblogger, non mi persuadono quasi mai. Troppo zucchero, troppi grassi, troppo lievito, salse prefatte (zuccherate pure quelle) e capsicina come prezzemoli finali ovunque. Alla fin fine un gusto uniforme su tutto...
      (La rilettura che sa darne Stefania è un'altra cosa, infinitamente più delicata.)

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    6. Ti rispondo seria
      1. i "troppi" scandali penali sono due: per uno, è stata condanata. Per l'altro, era innocente, anzi: in teoria, il suo accusatore si sarebbe dovuto meritare qualcosina pure lui, stando a quello che si legge. Io sono garantista, fino a prova contraria. Ma sono anche la prima a voler fare tabula rasa, una volta che hai pagato il tuo debito con la giustizia. E'(anche) a questo che serve la pena detentiva: sconti quello che hai commesso e poi ti emendi. Davanti a te e davanti alla società tutta. Anche se sei ricco, guarda un po' :-P

      2. Oprah winter è tutta un' altra storia

      3. Anitpatia o simpatia, la signora ha carattere (ed è un pregio) e capacità da vendere. Perchè queste ce le vogliamo sempre dimenticare? intendo dire: io inorridirei di fronte alla fuffa che dall'oggi al domani fa i miliardi, non alla bravura che viene messa sapientemente a fruttare. dov'è il problema, intendo dire.
      Mi scandalizzo molto pdi più quando vedo certi nostri politici che sono arrivati lì per chissà quali meriti e rubano tutto quello che possono, del nostro denaro, che non per una signora in gamba, che non ha mai fatto carriera col denaro pubblico e nell'unica volta che ha comesso un reato è finita in carcere.


      e cos'è 'sta storia che non esiste una coincidenza fra etica e denaro? in Italia, forse- a forza di umiliare la meritocrazia. Ma se uno è in gamba, lavora bene, lavora tanto e lo fa con onestà, con scrupolo e con serietà, perchè non può diventare ricco? Ne ha tutto il diritto, anzi. E da parte mia, avrà pure tutta la mia stima.

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    7. E qui rispondo a Pellegrina, che ci siamo incrociate :-)

      dunque, come sempre c'è Martha Stewart e Martha Stewart. Su questo blog, per esempio, è relativamente rappresentata. Abbiamo preparato tanti biscotti, per esempio, e le abbiamo copiato delle idee divertentissime (tipo il budino con i fiori, a mo' di vasetto.. era una ricetta della Dani), ma che erano del tutto in linea con la "filosofia" (parolone) di MT, vale a dire di cucinare partendo da ingredienti puri e non da prelavorati.
      A casa ho il libro dei biscotti e quello delle torte e li trovo entrambi ben fatti: ovvio che si tratta di ricette anglosassoni, quindi burro e melassa a go go, ma siamo sempre lì: quando compro un suo libro, non mi aspetto nulla di diverso.
      Questo qui, sulla cucina americana, è un po' diverso, nel senso che è la materia stessa del libro che àncora la sua autrice a determinate ricette e non ad altre. Il limite macroscopico (ed è l'argomento che vorrei trattare la prossima volta) è la distanza fra la vera cucina americana e quella che lei racconta, che è ancora molto stereotipata e parecchio superficiale. Ma le ricette che propone sono assai meno grasse del solito (vedi questi pancakes: un cucchiaino di burro fuso, in tutto) e soprattutto restano ugualmente appetitose, con qualche stratagemma sapientemente messo qua e là, tipo le glassature con le marmellate sulla carne (vedi le ricette di Mapi e d Patty). quindi, come sempre, non è un'assoluzione in formula piena, perchè per certi versi è un'occasione persa. Ma lo è da un punto di vista toerico, mettiamola così, non pratico. Ma ne parliamo meglio la prossima volta, che di nuovo ce ne sarà, da dire..

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    8. Non vedo l'ora di leggere quanto prometti, Ale, perché a partire da questo Starbooks mi ero fatta una certa idea sulla cucina "tradizionale" USA in sé che aspettavo di verificare con i 24 esempi, ovviamente, perché 4 sarebbe stato ridicolo, e m'era venuta voglia di scriverne. L'impressione su come MS inquadri il discorso è altrettanto superficiale, ovviamente, ma mi pare una sorta di uniformazione "casalinga" di preparazioni non necessariamente difficili, ma forse all'origine un po' più ruspanti, come tradizione vorrebbe, che lei appiattisce un po' e insieme forse carica di aggiunte che "ci stanno bene". Una cosa, se non erro perché ne so proprio poco, che i libri di cucina vintage e di "impostazione vintage" fanno spesso. Quindi aspetto con impazienza ulteriori dati ed elementi. E soprattutto scoperte!
      Ma poi, qual è la "vera cucina"? La polenta della sagra o le sublimazioni di Vissani? Diciamo, ma qui divago nel flatus vocis personale, che io mi sento a mio agio in entrambe (come stili, intendo, per V. non ho una gran passione), ma nelle versioni di mezzo è difficile trovare la vera meraviglia.

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    9. E' un argomentone, a dirla tutta e sarà impossibile sviscerarlo in un unico post. E la domanda finale è la trasposizione, in chiave gastronomica, del sesso degli angeli :-)
      ne parliamo mercoledì, ciao

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  23. ciao ALessandra, arrivo al tuo blog (già conosciuto attraverso MTC) dal blog della Patty per leggere di questi pancakes (che io mangerei a tutte le ore). Gran bella descrizione di Martha. Io sono una di quelle che non ho mai visitato il suo sito e ho giusto sentito nominare se non per il fatto che le famose un po' le trovo montate da una strategia di mktg :-)
    Forse anche noi abbiamo la Martha 'de noiarti', la Benedetta Parodi!!! Non avrà un impero ma in quanto cucina veloce ne è maestra... o no?!
    Ciaooo

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    1. Secondo me, no :-)
      La Parodi si ispira moltissimo alla Stewart, specie nel suo ultimo show, quello che va in odna su La 7. Ospiti, rubriche, estensione al life style e così via. Ma la differenza di fondo è il livello di quello che si cucina. Dalla Parodi sono ricette di una semplicità che deprime, dalla Stewart di una semplicità che esalta. E' il trucco che trasforma una cialda in un biscotto a righe bianche e rosse, che riesce a rendere semplici preparazioni complesse, che con l'aggiunta di un nastrino o du ina scatoletta impreziosisce confezioni altrimenti già viste e un po' banali. Dalla Parodi, detto con tutto il rispetto per il personaggio, che a me diverte, per inciso, è l'esatto contrario. Ti deprimi. Ti deprimi a veder sempre le solite polpette, il solito pollo impanato con tre modi diversi, la pasta frolla comprata,la verdura surgelata, e una cucina che è sempre più assemblaggio e sempre meno creatività.
      Ecco: mi chiamano e devo scappare. Ma torno dopo- e grazie per essere passata di qui e per aver lasciato questo commento!
      ciao

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  24. Dò una risposta cumulativa, ma poi torno, appena esco dal'ufficio (sono in pausa pranzo, ma la devo saltare perchè ho troppo da fare)

    Dunque, a titolo personale non demonizzo il denaro quando è guadagnato in modo onesto. E neppure demonizzo chi ha capacità e fiuto tali da essere riuscito a fare il salto di livello, da un sicuro benessere per se stesso, a quello della sua numerosa discendenza: anzi, a dirla tutta lo invidio pure, essendo io totalmente priva di queste capacità.

    Martha Stewart ha investito solo su se stessa e, quando ha dovuto pagare (per altro per una questione estranea al mondo del cibo e del'editoria) ha pagato fino in fondo. Non è finita in un carcere di massima sicurezza perchè per i reati finanziari di lieve entità il sistema giudiziario statunitense non prevede misure estreme, ma si è scontata la sua pena fino all'ultimo giorno.
    E' oresa per i fondelli da tutti i comici americani intelligenti- e non querela e neppure fa mostra di arrabbiarsi, almeno pubblicamente. Poi, magari, sfascia un servizio di wedgwood ad ogni imitazione, ma se la facciata ce la presenta sempre impeccabile e col sorriso, va bene così.
    Per inciso, qualche su programmo l'ho visto- e l'ho sempre torvata impeccabile, anche sotto l'aspetto dell'autoironia. Che è cosa che riconosco anche alla Parodi e alla Clerici, sia chiaro. E di nuovo, questo è un pregio.

    Poi, ovvio che a titolo personale, preferisco un Jamie Oliver che investe il suo denaro in progetti socialmente utili: ma questo è un discorso personale, che non deve avere nessuna ripercussione sulla valutazione di un brand o di un marchio: se questo funziona e funziona sulla base di presupposti di credibilità, per me è ok.
    I libri della Stewart, al pari delle sue ricette, funzionano. Così come funziona il suo sito, che ogni giorno mette gratuitamente a disposizione dei lettori ricette, consigli e un archivio dove si rischia di perdersi. Ha attivo un servizio di mailing list quotidiane grazie al quale ti arriva ogni giorno una ricetta (io sono abbonata ai biscotti, per esempio)- e tutto senza farmi spendere una lira, a me Alessandra Gennaro. Ogni rivista e ogni libro che ho acquistato, mi ha sempre procurato soddisfazione e divertimento, sia nello sfogliarla che nel realizzare le ricette. E allora, perchè deve starmi antipatica, perchè è miliardaria?
    Semmai, dovrei chiedermi com'è che non sono ancora riuscita a tirar fuori mezzo centesimo da questo blog IO, che investo tempo e denaro da tre anni a questa parte in un progetto che rende meno di zero :-) Ma forse, è meglio non farsele, certe domande...:-)

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    1. Hm, Ale, insider trading non è esattamente "guadagnare in modo onesto", non trovi? In qualsiasi ambito lo si faccia.

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    2. sbaglio, o è a ndata in galera, per questo?
      ma era già ricchiassima prima- e in galera non c'era andata. Ed è diventata ricchissima dopo- e in galera non c'è finita E siccome conveniamo tutti che negli USA su queste cose sono attentissimi e chi incappa nelle maglie del fisco paga fino al'ultimo giorno, si supppone che quella sia l'unica macchia nella sua carriera.
      E,ripeto: io uno che va in carcere e sconta la sua pena, lo tratto come uno che si è emendato. E visto che in un sistema giudiziario ci opero tutti i giorni, mi auguro che questo principio valga per tutti.

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    3. Ale, la mia osservazione si limitava al fatto che fare insider trading non è guadagnare onestamente. Che abbia scontato la pena (e ogni altra considerazione che tacito per non soffocare senza manco la soddisfazione di un pancake al paragone con le patrie sorti) mi pare più un merito della giustizia USA che dell'imputata. Che abbia fatto insider trading ammetto mi resta difficile farmelo riuscire simpatico, tanto più se era già milionaria: non aveva i figli a casa da sfamare o la badante o il pronto soccorso da pagare, per dire, né viveva sotto i ponti (ma a quel punto fare insider trading le sarebbe stato un po' difficile, penso).
      Per mio sollievo personale vorrei non sai quanto condividere la tua certezza che la pena emendi, specie in casi come questo (non parlo ora a livello personale ovviamente, ma del tipo di ambiente e di reato). Di certo è un deterrente. Speriamo...
      Il discorso con Gambetto è un'altra questione ancora e l'abilità culinaria della signora pure, evidentemente.

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    4. Ecco, ad essere precisi non e' andata in galera per insider trading, cosa che peraltro in Italia non e' nemmeno reato, mi sembra. Questa accusa non e' stata provata in tribunale dagli investigatori, dove per investigatori si intende l'FBI, non l'investigatore privato assunto da un ufficetto legale di provincia. Ci e' andata per intralcio alla giustizia e per aver mentito agli investigatori, sempre l'FBI, durante le conversasazioni avute con loro riguardo il vero indagato, del quale ora mi sfugge il nome, che sarebbe poi l'amico che avrebbe passato alla Stewart l'informazione in conseguenza della quale lei ha venduto le sue azioni di una ditta farmaceutica, prima che queste perdessero punti in borsa. Amico che, per inciso, se l'e' data a gambe quando e' scoppiata la bomba....

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    5. A scanso di equivoci.
      sono figlia di tranviere- e questo la dice lunga sul patrimonio personale
      e faccio il magistrato- e questo la dice lunga sul senso di giustizia che mi anima.
      Tanto per chiarire come sono messa e da che parte sto, sempre e comunque.
      fine discussione,c he sennò non ne usciamo più :-)

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  25. Ciao Cara.
    Mi é piaciuto tantissimo questo post.
    Complimenti, molto bello.
    Un abbraccio.
    Thais

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  26. L'equazione semplicistica possidente-antipatia non mi appartiene altrimenti non sarei li a comprare sempre alcuni brand piuttosto che altri per il semplice motivo di trovarli funzionali o a maggiore qualità. Per me la questione è che proprio mi sta sulle balle, come all'epoca, pace all'anima sua Steve Jobs, uno che ha venduto il proprio talento alla finanza, cosa che ad occhio e croce ha fatto la stessa Martha Stewart. Punto. Nessuna sfumatura ulteriore. Per me la cucina non è solo la riuscita di un prodotto, altrimenti McDonald sarebbe perfetto per un poco raffinato come me, è un colore, un modo di pensare, un modo di sentire che di certo non intravedo nella Stewart.
    "Ha pagato i suoi errori..."...e meno male, qui sembra che la galera sia solo per chi non può pagarsi un buon avvocato.
    Non amo certi personaggi. E'innegabile che un i-phone sia un piccolo miracolo della tecnica (per chi non ha la necessità di telefonare ovviamente), quello che non mi piace è la filosofia che lo circonda, la stessa di Martha Stewart che sente la necessità di comprare pagine di giornali per spiegare la propria "etica" in borsa :)
    Risulta algida...ma no, non me lo aspettavo proprio!! :D ahahahahahahaha

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    1. Su Steve jobs, siamo d'accordo.
      vado ad ordinare un camion di ombrelli :-)

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    2. Guardando e leggendo di file immense per l'ultimo nato della mela...secondo me un camion non basta...preventivamente inizio a grattarmi una ora si e l'altra...pure! :P ahahahahaha

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    3. se ridi, ti uccido
      siamo sotto una mezza alluvione.
      se ridi ti uccido :-)

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    4. Oddio mi fai paura quanto tipeti ossessivamente le cose...tipo shining "se ridi, ti uccido, se ridi, ti uccido..."...se mai ti arriverà un altro commento da questo PC sarà anonimo, giuro! :P

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    5. pensa a cosa riesci a scatenare. E sei apparso da neanche 72 ore, fa' un po' tu....:-)

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    6. Ma ammettilo che in fondo in fondo...senza di me...era una noia..."che barba, che barba, che barba!!!" :P ehehehehheehe

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  27. Io Martha Stewart l'ho sentita nominare dall'Araba e da te, Ale.
    Di fatto non la conoscevo e lo Starbooks di questo mese è stato per me occasione di scoprire questa autrice in tutta la sua magnificenza.

    Non posso che concordare con tutto quello che hai scritto, nel post e fuori. Le tue recensioni sono sempre splendide e vanno dritte al punto; io sono una mera esecutrice materiale... ma devo dire che la prima ricetta mi ha soddisfatto parecchio. Il libro contiene ricette interessanti, anche se non "fighette", ma chi ha detto che bisogna essere sempre super chic? La cucina di tutti i giorni è molto più semplice e Martha ci aiuta a darle quel tocco in più, senza andare per mari e per monti a cercare ingredienti strani.

    Un bacione!

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    1. l'ultima frase, è perfetta. e non l'ho scritta io :-)

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  28. Capperini! Hai capito questa Martha?!...mica scema! E io che fino a poco tempo fa pensavo che Martha fosse una simpatica signora che sapeva fare solo le dita tutte brutte per Halloween come mi hai insegnato tu...Sono una vergogna! Meno male che sono entrata a far parte di questa allegra combricola di starbookers :)! Imparerò un sacco! Lo so già! Grazie mille :)!!!
    E che dire di questi pancakes...La Martha ne sa...prima ricetta del libro...colpo di fulmine immediato! E la tua versione è spiccicata a quella della sciura miliardaria :)! Che per la proprietà transitiva non diventi miliardaria anche tu? Ed io per la proprietà transitiva di quella transitiva...sarebbe fantastico :)! Ah ah ah! E comunque tu le carte per diventare la Martha nostrana le hai tutte Ale, fidati di me :)!
    Un abbraccio!
    Ema

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    1. mi sto seriamente convertendo alla legge della prprietà transitiva. Se non funziona, andiamo tutte dall'Araba- post gratiam della Stewart- a ricordarle di ricordarsi delle amiche :-)

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  29. Anch'io vorrei fare la Martastiuart da grande, se solo ne fossi in grad, magari saltando la parte della dentenzione... Non ho una conoscenza approfondita della Stewart, ma grazie a Stefania e al libro che abbiamo scelto per questo mese, la sto conoscendo poco per volta... e mi piace! Ogni volta che leggo i tuoi post dello Starbooks, mi ritrovo nelle tue parole, solo che tu, hai una maniera di esprimere i tuoi pensieri che è unica! Hai un gran talento cara Ale, e la mia non è una sviolinata. Io, piuttosto che lodare qualcuno o qualcosa in cui non credo, preferisco stare zitta...
    Grazie

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    1. Ahahaahh...Ale...il salto della detenzione è fantastico!

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    2. farà mica dimagrire??? :-))))
      mi sa di roba ippica :-)))

      ale, anch'io piuttosto taccio: ma tu sei una meraviglia, ogni volta. Grazie!

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  30. ciao e piacere di conoscerti abbiamo un'amica in comune la bravvissima Ema! Belli questi pancakes io sono di ritorno da NYC e che dirti non vedo la differenza complimenti!!!! Bel blog a presto

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    1. Te la dico io, la differenza: che quando li mangi a NY, poi esci e ti ritrovi nella V, col naso in su :-)
      Grazie e torna a trovarci, se ti fa piacere!

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    2. Non so se te l'ho mai detto, ma io ti adoro!!

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    3. ma non erano le promesse matrimoniali, queste? :-)

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  31. Oltre a voler essere nonna paper anch io voglio essere martha stewart ( anzi forse vorrei essere più lei che nonna papera per svariati motivi che sono sicura tu saprai!) i pancakes sono proprio americanissimi, sanno di film ...di quelli che quando il vedi vorresti farne parte per poter mangiare i pancakes che stanno cucinando...come dimenticare in " tutto può succedere" i pancakes notturni tra la diane e jack ???? ( in quella favolosa cucina)... Brava Ale come sempre... N.b . Adoro il barattolo del golden syrup!!! Purtroppo l ho perso nell ultimo trasloco ( lo custodivo gelosamente ...) bacissimi

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    1. ne ho uno stock, di questi barattoli.. sono ancora pieni, ma tu mica ti formalizzi,no? vorrà dire che, semmai, rifarai i pancakes :-)

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  32. Martha Stewart un case history che si studia in economia aziendale...lo sapevate?....A me é successo di non leggere una sua ricetta, ma si i suoi bilanci, poffarbbacco...
    Chi é Martha Stewart? Un faccia e un progetto economico con logica USA, ossia think big, o piú modernamente stay hungry, stay foolish....keep the money. Dietro a Martha c´é una macchina che solo il capitalismo maturo e non legato a logiche familiari o micro puó aver generato.
    Gli americani, al contrario di tanti altri, qualsiasi cosa, anche la piú cialtrona, la fanno con una pazzesca serietá professionale calvinista e quindi, riprendendo gambetto, l'etica e la realizzazione di fondono nel fine sacro del denaro.
    In ogni caso, che il prodotto piaccia o no é sempre, sempre altamente professionale. Soprattutto quanto dura nel tempo.
    Poi ci sono dei sottotesti che a questi fenomeni diano solo noi italiani, di cultura latina e che per di piú abbiamo una cultura del cibo unica al mondo (e quando parlo di cultura del cubo sto dicendo che siamo un' eccezione, e non che quella che abbiamo sia necessariamente una buona cosa...)

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    1. Carina la cultura del cubo ;-). M'intriga questa cosa che hai letto i bilanci della sua azienda (per me più impenetrabili del sanscrito). Sei anche tu dello starbooks, giusto? Nei prossimi post, vorresti raccontarci qualcosa di più della "macchina del capitalismo maturo" che ha prodotto questa impresa? Sarebbe un interessante accompagnamento alla ricetta, quasi una bevanda da meditazione... :-)
      Grazie!

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    2. no, non è nello Starbooks, la Simo :-(
      ma glielo diciamo, di fare un post sulla Martha e sui suoi bilanci.
      Ovvio che quoto tutto, dalla prima all'ultima riga.
      e comunque, mi convinco sempre più che Calvino abiti in me :-)

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    3. Talisker, cioccolato, mojito fatto panna, biscotti, agnello, Bibbia, vestiti ciclamino (quasi scarlatti!) alle bollicine e non so più che altro: la vedo una coabitazione ardua e sul filo di lana! Auguri :-)
      Tutto sommato una certa dose di Calvino abita pure in me. Ma al punto in cui sono della vita credo che mi dannerebbe senz'altro :-/.

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    4. Ovviamente grazie per l'idea di coinvolgere la Glu.fri.

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    5. ridoooo!!1 al Talisker non ci avevo pensato!!! e a tutto il resto nemmeno!!! grandissima!!!

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  33. Aspettavo con ansia i vostri post... E che inizio! Mi piace da matti!
    Un bacione e buona serata
    Sarah

    P.s. ho visto che nello starbooks avete inserito un sale e pepe collection... Allora posso inviarvi anche i link delle ricette prese dai vari libricini di 'Cucina moderna', i vari 'Cucina moderna serie oro' (tutti a tema) e gli speciali di 'Sale & pepe' e 'Alice cucina'?

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    1. sì. sono indietrissimo con lo starbooks, scusami tanto... ma vanno bene, le raccolte delle riviste...

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    2. Scusa? Di cosa? Io lo Starbooks lo adoro così com'è e mi piace contribuire (anche se pochissimo) con le mie ricettine... Tra Starbooks e MTC sono diventata MT-dipendente!!!
      Per quanto riguarda le raccolte delle riviste... Esplodo con un EVVIVA! (Magari il libro di Martastiuart sarà mio... Uahahaha!!!)
      Buonanotte (vista l'ora!)
      Sarah

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  34. quoto l'Araba nel suo primo commento diretto a te :-))
    Martha Stewart non la conosco come personaggio ma solo attraverso le preparazioni appunto dell'araba!
    Vi leggerò per farmene un'idea, grazie
    Ciao
    Cris

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    1. senti: 'sta casa aspetta a te. altro che "vi leggerò per farmene un'idea" :-)))

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  35. ma non avremmo dovuto parlare di pancakes? :-)
    ci vediamo domani mattina, che stasera son pressochè morta.
    ciao!

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  36. fantastica Ale e fantastici questi pancakes..per la sig.ra Stewart tanto di cappello e lunga vita!!

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  37. solo il fatto che le ricette siano affidabili mi sembra positivo, il sito è pieno di idee anche per decorazioni e feste, e poi amo i pancakes con la frutta!!!

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    1. d'accordo su tutto. Il sito è una fucina di idee, ogni giorno, le ricette riescono e ci salvano la cucina di ogni giorno- e anche quella dei sabati e dele domeniche, diciamocelo... what else? :-)

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  38. io sono pancakes-addicted! e naturalmente anche menuturistico-addicted!! e fra poco - lo sento - diventerò pure martha-addicted...
    baciooooooooooooooo

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    1. io ti porto dal mio dottore. quello bravo, intendo :-)))
      bacio anche a teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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  39. cara alessandra, scusami se insisto, ma non riesco a capire la differenza abissale che c'è circa il quantitativo di lievito, tra questa dose e quella di pancake classiche pubblicata a marzo scorso. entrando nello specifico questa sarebbe poco meno del doppio dell'altra per quanto riguarda il contenuto di farina (125 gr contro 210 gr), le uova sono 2 in entrambe, qui c'è il latticello (250 ml) nell'altra c'è il latte (200 ml), ma soprattutto nella prima ci sono solo 6 gr di lievito contro i 90 (pari a più di 5 bustine di lievito) dell'ultima. sarà forse per i 140 gr di mirtilli? ma mi sembrano comunque esageratamente tanti. grazie virginia.

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  40. sono due ricette diverse.
    Lo starbooks nasce proprio per provare ricette alla lettera, senza porsi troppe domande, fidandosi dell'autore del libro. Se la ricetta riesce e riesce anche un buon risultato, l'autore è affidabile.
    la precedente ricetta di pancakes è stata postata da Daniela ed era stata presa da un sito internet: è diversissima da quella che uso io, a casa. che, a sua volta, è diversissima da questa. In tutti e i tre casi, mangi degli ottimi pancakes.

    Le misure USA vanno a cucchiai e tazze e misurano il volume, non il peso. In ogni caso, anche per me la quantità di lievito è eccessiva, tant'è che l'ho ridotta. Non ho il libro sottomano, ma è probabile che ci sia stato un errore, dal tbs a tsp e che si intendessero cucchiaini. Ora ho anche corretto, ma poi quando sono a casa controllo sul libro ed eventualmente aggiungo una nota. Sul resto delle dosi, invece, non ci sono dubbi- e ti assicuro che danno un impasto ottimo, neppure così dolce come si potrebbe credere, anche perchè i mirtilli controbilanciano.
    140 g di mirtilli ci vogliono tutti: mangi pancackes molto ricchi, questo sì, ma la texture dell'impasto non ne è compromessa.

    Ho anche frainteso la tua domanda, ieri: pensavo ti riferissi allo zucchero, scusa...

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  41. cara alessandra, è stata una mia mancanza quella di non aver precisato l'ingrediente cui volevo riferirmi, ma non mi ero accorta che si poteva facilmente fraintendere, visto che sia di zucchero che di lievito erano indicati 3 cucchiai. in ogni caso grazie come sempre virginia.

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    1. Nessun problema. Se posso, ti direi di provare anche questi, perchè sono davvero buoni. Fra l'altro, li ho rifatti ieri mattina (sono quelli più "lisci", per capirci) e siccome mia figlia non aveva l'appetito della domenica, quando si alza che è quasi mezzogiorno, intendo, ne sono avanzati un po'. Li ho scaldati stamattina ed erano buoni tanto quanto- mai successo, con le latre ricette. Preciso che quelli che ho riscaldato erano senza mirtilli. Ma sono rimasta davvero soddisfatta

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  42. Risposte
    1. più o meno quelli che abbiamo mangiato noi :-) ma in tre giorni, però :-)

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  43. Non ho mai fatto i pancake... e faccio pubblicamente *coming out* (dicono faccia più figo che *outing*). Mi hanno sempre incuriosito ma sono sempre caduta sulle crepes perchè più *manovrabili* (si potrà dire?).
    Quanto alla signora Stewards ... sono completamente ignorante e quel che conosco di lei lo apprendo da Stefania (con le sue ricette furbe... che copio e mi PIACCIONO!!)
    e da quanto ho letto qui sopra.
    Mi sembra, ad una prima lettura, di NON poterla paragonare alla Sig.ra Parodi, proprio perchè non si serve al supermercato, ma dribla in altro modo passaggi lunghi.
    Questa volta mi sa che vi curerò, o gruppo degli Stabooks... perchè mi sa che un click su Amazon ci potrebbe scappare!
    Nora

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    1. curaci, o donna- e curati preventivamente anche il martitio, perche mi sa anche a me, che un clicckino su Amazon :-)

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  44. io entro nella tua pagina, ed ogni volta resto estasiata. riesci a comunicare, a fare capire chi è Martha Stewart, riesci a instaurare un rapporto e un dialogo con tutte le tue lettrici. credimi, non ci avrai guadagnato ancora nulla con questo tuo blog, ma sinceramente sei brava. bravissima. i progetti che segui, le rubriche che hai aperto, le collaborazioni sempre costruttive con le altre ragazze che lavorano con te. grazie, per farmi capire che avere un blog costruttivo e in cui instaurare dei rapporti con le altre persone, si può. ogni volta che entro, mi perdo nei dibattiti che si scatenano qui dentro, e sarei capace a leggere tutto e a intervenire su tutto. un bacino cara Ale, e a presto. Sere

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    1. ma grazie!!!
      per me questo è l'unico modo possibile di avere un blog: perchè ho quasi 50 anni, un lavoro che non mi ha ancora annoiata e per ottenere il quale ho investito tempo, energie, sacrifici e in cui ogni giorno profondo impegno, ma anche tanto entusiasmo. Per me non avrebbe senso fare del blog una vetrina, perchè non è su questa professionalità che intendo investire. Per inciso, provengo anche da una formazione culturale antiquata, dove se non eri più che "finito" non esisteva proprio, proporsi... e qui non mi sento all'altezza di nessun professionista.
      Però, ho imparato ad usare il blog come "collettore": di rapporti, di discussioni, di scambi, di idee. Giusto stamattina pensavo che chiunque altro, dopo l'MTC, si sarebbe sentito appagato, sia per la mole di lavoro che per la soddisfazione di una sfida ogni mese così sfavillante. Qui, si è inventato lo Starbooks :-) che di nuovo è partito in sordina e ora, grazie anche all'apporto delle nostre amiche, sia le Starbookers (che si fanno un braso tanto), sia a quelle che contribuiscono a far crescere i nostri scaffali, sta suscitando interesse anche questo. Meno male che non ho idee nuove all'orizzonte (sento da qui il sospiro di sollievo della Dani :-)) però, sul serio: non esiste altro modo, per noi. E ricevere commenti come questo è la più grande ricompensa. Grazie infinite

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  45. Cavoli, dopo aver letto sto popo' di post con relativi commenti su Martha Stewart direi che sono inesorabilmente crollate le mie convinzioni che il legame al cibo ti da quel che di angelico/ fuori dalla macchina del denaro che solo io so immaginare (considerando il fatto che, ovviamente, 'ste persone così angeliche i libri li fanno e li vendono pure, ma tant'è). Non avrei mai immaginato che questa donnina con sto visino così levigato (non so perché, ma l'idea che una botulinata non se la sia fatta non mi convince tanto) fosse a. una paperon de' paperoni del nostro mondo e non di paperopoli; b. che si fosse fatto il giretto in carcere (che poi sulla detenzione abbiamo la stessa idea). Partiamo dal presupposto che anche lei la conoscicchio, per il semplice motivo che dall'Araba e da altri blog sono poi finita nel suo (della paperona) di blog, con tutte le sue varie ricette. Non ne ho provata ancora nemmeno una, ma mi sono ripromessa di farlo più volte. Mi seguo questo mese dello Starbooks, che per quello che ho visto già mi piace. E intanto scappo di là a lasciarti i miei contributi (che ho letto, sempre nei post qui, che posso mettere anche quelli dei vari libricini delle riviste e non lo sapevo). A presto.

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  46. Allora, ho letto tutto, anche perché è impossibile smettere di farlo quando scrivi tu!
    Quando sono arrivata al punto che dici che la Martha è quotata in Borsa, beh, lì sono rimasta di sale! In senso positivo! Anche con un pò di "invidia sana" perche anche io vorrei essere Martha quando sarò grande! E perché il suo polpettone con pure di patate è una meraviglia e perche grazie al vostro "libros estrella" estò scoprendo non solo le cucine del mondo, ma anche dei libri, ricette, cuochi e persone stupende!
    Come ho fatto ogni domenica ad alzarmi e non preparare delle blueberry pancakes come queste?!
    V.V.V.

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  47. aggiungo: stò provando a fare il latticello come suggerisci tu!

    :)

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