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sabato 13 ottobre 2012

Topless Oblige

Julian Followes, Snob





La rece vera e propria è più sotto. Qui, ci son solo due ricordi personali, tratti dal "libro della mia vita"- quello che non ho mai scritto e mai scriverò. Ma ogni tanto, qualcosa mi scappa...


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Aneddoto familiare n. 1

Qualche anno fa, in occasione di un breve viaggio a Venezia, avevamo soggiornato come ospiti paganti in una villa veneta. Ci aveva indirizzati lì un'amica comune e fummo accolti con grande familiarità, tant'è che ci vennero anche presentati i pro nipoti, coetanei di mia figlia, invitando i bambini a giocare insieme. La dimora che ci ospitava era il classico edificio storico gravato da spese inenarrabili, rese ancor più insostenibili dal fatto che nessun membro della famiglia avesse un impiego retribuito. E così, accanto ad opere d'arte di valore inestimabile, c'erano dispenser di sapone pieni d'acqua insaponata; nel cestino del pane della colazione, di manifattura rinascimentale, stazionavano gli avanzi della sera prima; e alle estremità delle decine di bracci dei giganteschi lampadari che adornavano i soffitti, esalavano una tremula luce solo tre o quattro lampadine a basso consumo energetico. Una vita di relazioni trasversali mi aveva abituato a questa coabitazione, per cui non ci avevo fatto troppo caso: non così mia figlia, che si trovava allora per la prima volta a contatto con un ambiente fino ad allora mai frequentato. Tant'è che la sera, alla nostra domanda su come avesse trascorso il pomeriggio con i suoi ospiti, lei aveva risposto, dubbiosa, che anche se avevano la sua età, erano "strani". 
"Non sono 'strani', Carola- le avevo detto- sono solo nobili".
Ed ero partita con una lezione sulle classi sociali, spiegandole che oggi certe differenze non si sentono più, ma che ancora esistono ed è per questo che ci sono bambini che pportano nomi antichissimi e che vivono in case che per noi sono musei e che studiano la storia sulle pareti dei loro saloni, mentre noi la studiamo sui libri. 
La creatura aveva ascoltato, attenta, tutte le mie parole, e alla fine aveva concluso, seria: "ho capito, mamma. Loro sono nobili- e noi siamo ricchi"

Aneddoto familiare n.2

L'amica nobile (e ricca, lei sì,  per davvero) dona parte degli archivi di famiglia ad un ente pubblico e mi invita alla cerimonia di consegna. A pranzo, capito in una tavola tutta blasonata e oltre a scoprire che esiste un'altra geografia, fatta di ducati, contee e principati, vengo introdotta all'iniziazione all'ingresso in società dei giovani rampolli, che prevedono corsi di ballo a Parigi, tenuti dalla ex principessa russa, bis bisbisnipote dello zar, battute di caccia alla volpe ed altre amenità del genere. Tempo cinque minuti mi ambiento e dopo un po' vengo assorbita nelle conversazioni, al punto che la mia vicina mi confida che anche lei ha un figlio di 4 anni, la stessa età della mia (di allora). 
"Potremmo presentarli, cosa le pare?"
"Molto volentieri", deglutisco io
"Quante lingue parla, sua figlia?"
"Mah... sa... a quattro anni... è bilingue", mi salvo in corner, graziata da una bisnonna che le parla solo in genovese e un nonno che non è da meno.
"Ah". Moto di disappunto, di chi se ne aspettava almeno tre e tutte fluenti. "E cosa fa?"
... come, cosa fa? a quattro anni, cosa fa? cioè, mi chiedo: cosa fa, una bambina di quattro anni? gioca, no?  e così, mi industrio e annaspo " mah... nuota (e faccio finta di non vederla nei 3 cm di profondità della piscina comunale, circondata da paperelle e palline galleggianti), scia (e di nuovo, chiudo gli occhi sull'abbonamento giornaliero dimenticato sotto mucchietti di neve, che non voio sciare, voio fale il pupazzo), balla (questo, almeno, è vero. Pure il valzer di Strauss, che a casa nostra per tradizione familiare è la musica del ballo di Cenerentola)..."
Il disappunto si è impadronito del volto della mia commensale
" e poi?"
Mi arrendo
"E poi, basta: ha quattro anni"
Sopracciglia inarcate, labbra tese, respiro profondo - e poi: 
"il mio, imbalsama"
Mi strozzo col consommè
"come ha detto, scusi"
"Imbalsama- me lo ripete, sillabando, bontà sua- "Im-bal-sa-ma. Gli uccelli morti, che trova nei viali della tenuta. e' la tradizione di famiglia, e lui la persegue sin d'ora. Dice che sua figlia potrebbe trovarlo di suo gradimento?"


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Lo sapevate voi che Julian Fellowes è lo sceneggiatore di Downtown Abbey e, qualche tempo prima, pure di Gosford Park, che a lui fruttò un Oscar e a me una lite memorabile con il non ancora marito, colpevole di essersi annoiato di fronte ad un film che per me era l'equivalente di un giardino di delizie e per lui un concentrato di bromuro?
Io no. 
Tant'è che quando ho comprato questo libro, l'ho fatto solo perchè convinta a)dal titolo; b)dalla casa editrice; c) e dalle promesse dei risvolti di copertina, che preannunciavano una satira pungente della high class britannica, scritta con una penna impietosa e graffiante. L'ho letto di un fiato e mi sono pure divertita, tanto da inaugurare la catena del prestito ai cari amici vicini, a consigliarne la lettura ai lontani e a pensare di parlarne anche qui sopra, prima o poi. 

Partiamo dalla trama, che è leggera e divertente: Edith Lavery  è la figlia di un revisore di conti e di una mamma che deve la sua formazione a Point de Vue, Sunday People e Araldica Oggi e che, al pari di tutte le mamme di questo mondo, desidera vedere la figlia sistemata, meglio se sotto un velo di tulle lungo 15 metri che copre metà della passiera di Westminster Abbey e un blasone nuovo di trinca come regalo di nozze della suocera. Da brava figlia, Edith fa di tutto per far felice sua madre e ci riesce alla grande, facendo capitolare nientemeno che lo scapolo d'oro più ambito dal parterre delle nobili fanciulle da marito, figlio di una inossidabile rappresentante della vecchia guardia di una classe sociale lasciata a combattere da sola contro chi attenta alla sua essitenza- vale a dire gli esattori delle tasse e i parvenu. Edith ce la fa, dicevamo, ma una volta assurta al ruolo di contessa- toh che strano- non riesce a reggerne lo stile di vita. Evidentemente, nella libreria della mamma mancavano le biografie di Lady D. e forse sarebbe stato meglio un ripassino veloce delle interviste della principessa sul bel caratterino dei suoceri e sul nitrito di Camilla, con tanto di ferma-immagine sullo sguardo perso nel vuoto e il "dammi una lametta che mi taglio le vene" in sottofondo. Ma Edith non è Diana Spencer e suo marito ha in comune con Charles solo il nome: tant'è che è lei a lasciarlo, per l'attore belloccio e altrettanto ambizioso, abile a succhiare popolarità dallo scandalo e palesemente infastidito dall'amore che lei prova per lui. Lascerà anche questo, constatato che l'orario continuato dalle 9 alle 5, con pausa pranzo spesa nel supermercato di fianco all'ufficio non è quella che fa per lei, riuscendo nella mission impossible di riconquistare il marito, sgominando la corazzata Potemkin della suocera e delle sue amiche, prossima sposa prescelta inclusa. Da lì in poi, Edith sarà la moglie aristocratica perfetta, con tutti i requisiti adatti per entrare di diritto nella galleria dei ritratti di famiglia, nel vestibolo: cani, cavalli, magione avita e pure il figlio illegittimo, a coronare uno stile di vita consolidato e intramontabile. 

Fin qui la trama- che però è ingannevole: perchè ad essere protagonisti di questa storia non sono nè Edith, nè Charles nè la voce narrante, l'amico di famiglia del conte di Broughton che però sceglie la via del palcoscenico, anzichè quella della campagna inglese, bensì l'intera classe sociale a cui il titolo del romanzo si ispira: gli Snob sono Edith e il suo entourage, ma a campeggiare sulla scena sono quelli che la nobilitas ce l'hanno- e pure nel profondo delle ossa. Fellowes li sceneggia, ancor prima che descriverli, con un acume a cui nulla sfugge, dagli odiosi nomignoli alle parche mense, dalle stanze fredde alle tubature gelate, da privilegi di casta gelosamente custoditi- e non c'è passare de tempo che tenga. E tuttavia, Fellowes non li condanna: ce li racconta, ce li rappresenta, non ci nasconde nessuna delle loro magagne, ma senza mai affondare la lama del coltello fino in fondo. Per chi lo ha paragonato a Jane Austen (e sono in tanti, ad averlo fatto) questo è un difetto, pure imperdonabile. Ma per me, che della Austen vedo poco o niente, a parte l'analogia dell'ambientazione sociale, è quasi un pregio. Come dire, non vogliamo troppo male a questi nobili che, per quanto deprecati e bistrattati, hanno dimostrato di saper resistere a tutto e di saperlo fare con lo stile che da smpre li ha contraddistinti e che, nel caso della nobiltà britannica, si tinge di misura, intelligenza e sense of humor. 
Piuttosto, là dove la penna di Fellowes è intinta in un inchiostro più velenoso, è nella resa dell'ambiente televisivo: è un particolare che è stranamente sfuggito ai recensori del romanzo, ma è proprio nei ritratti degli attori, nel mettere a nudo una mediocrità che si pasce di scandali e di opportunità da sfruttare e un egotismo inversamente proporzionale al talento che Fellowes spara a zero: lo fa con la solita sagacia, ma con un minore distacco, probabile spia di un coinvolgimento maggiore, che spezza la punta alle sue frecce, con qualche colossale "cilecca". 
Recensori più attenti di me hanno anche notato alcuni grossolani errori di tipo narratologico: la storia è raccontata in prima persona- focus interno, per quelli che se ne intendono- e quindi non si spiegano certe descrizioni, riferite ad episodi avvenuti lontano dagli occhi del narratore, ma che lui invece racconta con dovizia di particolari, come se fosse stato presente. 
Quisquilie, se posso permettermi. Esattamente come il paragone con la Austen, con Waugh, con Woodhouse e con altri immensi fustigatori di epoche e di costumi. Followes non è nulla di tutto questo, ma non per questo è autore da trascurare, anzi: il messaggio di Snob- vale a dire, che nobili si nasce- è forte e chiaro e mai così attuale, all'indomani dello scandalo da tabloid dell'ultimo scivolone della Casa Reale britannica, ad opera di una deliziosa parvenu che non ha resistito a togliersi il pezzo di sopra del bikini davanti ai raggi del sole della Provenza, dimenticando di essere l'erede al trono d'Inghilterra.
Come dire, Jane Austen lasciamola dov'è. E i reggiseni, anche.




58 commenti :

  1. se i ricordi della tua vita sono tutti di questo livello, o cambi idea e ci scrivi un libro, oppure fattene pure scappare altri!
    Gosford Park me lo rivedo sempre volentieri, per fortuna senza litigate col marito, e questo libro, dopo una rece del genere, mi incuriosisce! Buon week end.... vado a preparare il pane dolce, non si può rinunciare così alle ricette dell'MTC

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    1. il libro che non scriverò mai è l'altro annoso argomento di discussione col marito. A sentir lui, avrei dovuto metterci mano da decenni. Preferisco lasciarmi scappare altri aneddoti qui sopra :-)
      Ma tu non farti scappare questo libro, perchè è davvero carino... intanto che lievita il pane dolce, lo leggi ;-)

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  2. In attesa di leggere il libro che scriverai, perche' lo scriverai, giusto?, mi godo le recensioni dei libri che leggi.

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  3. Grazie Ale per aver ritrovato il tempo per le rece! ora mi scopro gia indietro di un paio di libri dopo un paio di mesi di assoluto smarrimento in libreria davanti a titoli che nn mi hanno"parlato"o, se lo hanno fatto avrei dovuto ignorare!! mi tentano entrambi i due libri e ora ho il dilemma di come fare ad imbarcarli sul mio volo low cost della mia prossima vacanza...sob...chissà forse su aldiko li riesco a scaricare...ora guardo!! grazie!!!ps: l aneddoto della tua cena al tavolo nobile merita un applauso!!! :-D an_top

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    1. avrei voluto vedere la mia faccia :-)
      ovviamente, è tutto vero, anzi, probabilmente ce n'erano pure di più, di requisiti a cui non disattendere!
      il mio prox low cost mi porta a valencia, giusto fra una settimana: ma mi porto dietro il reader :-)

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    2. Anche io avevo jn mente la spagna (che e da genova) ma alla fine ho deciso x il nord e quindi stoccolma sia!! il reader mi tenta tantissimo ma ancora nn mi sono decisa..x ora mi arrangio con lo smartphone e...sorpresa ..li ho trovati entrambi!!! ora parto piu contenta!! buona vacanza anche a te!!!

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    3. se mi dici dove, facciamo un favore alla Silvia, qui sotto, che li cerca in edizione originale....

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    4. Su "aldiko"(che a quel che che capisco e l'app dei samsung)però io li ho visti in italiano e, stranezza,nn mi appare la finestrella sotto l'introduzione sulls quale si clicca x scaricarli ne free (ipotesi remota) ne a pagamento...ci devo lavorare, se riesco vi aggiorno. :-*

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    5. Aggiornamento: su Amazon ci sono entrambi e pure in originale direi che snob e a 6.49 e amber a 9.99. buona lettura

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  4. Hai omesso di dire che il nome completo dell'autore è Julian Alexander Kitchener-Fellowes, Barone Fellowes di West Stafford... da qui la conoscenza dell'ambiente. L'insider gli viene quindi benissimo, ma dimostra anche che pur essendo "nobile" è intelligente, arguto e salace: L'eccezione che conferma la regola. Forse il nome ti diceva anche qualcosa perchè è più di un anno che ti segnalo di leggere anche il secondo libro "Passato imperfetto" che è ancora più bello di questo.
    Ho amato entrambi i libri, riletti entrambi e sto cercando l'edizione kindle in inglese, perchè penso che lo STILE di questo scrittore sia diverso nella sua lingua.

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    1. l'ho comprato- e lo recensisco, prometto.
      Ma tu mi perdoni, vero?? :-))))

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    2. Potrei non farlo? - Ho capito che la tattica "Gutta cavat lapidem" da i suoi frutti.

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  5. In attesa fremente del libro che scriverai.
    Ingannerò l'attesa imbalsamando, of course :-)


    Grazie Ale, post come questo andrebbero incorniciati.

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  6. Grazie per la rece, ma di più per quella... del futuro libro dei tuoi aneddoti, ovviamente. Che attendo con pazienza, spero che arrivi prima di trovarmi mummificata eh!
    E Grazie per la risata che mi hai regalato :)

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    1. no, no, niente da fare. E' più forte di me, non ce la faccio. Vi tocca accontentarvi di queste "perle" qui - e meno male, aggiungo !!!

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  7. :) mettiamola così quando ho letto che Fellowes era lo sceneggiatore di Downtown Abbey mi sono messa seduta con gioia davanti alla tv - ma ero già felice gli inglesi sono gli imperatori del costume drama - perché questo romanzo è uno dei più belli, divertenti, ironici, meglio scritti degli ultimi anni, con santa pace di tutti quelli che se la tirano da bbbestia compresi certi italiani che non faccio il nome (ps non amo Baricco anche se si, lo ammetto, è bello). altra premessa siccome leggo tanto, tanto, tanto per lavoro, cioè studio, ma per studiare bisogna leggere e io leggo tomi di storia, documenti di archivio, memorie di varie epoche, dunque quando leggo per diletto mi devo divertire sennò alla fine mi taglio le vene. con questo romanzo ho trovato il perfetto equilibrio di tutto, le mie passioni, la scrittura perfetta. e poi tutto sommato finisce bene e io odio i romanzi che finiscono male. eh lo so c'ho lo spirito romantico, ma che ci posso fare?
    ps Gosford Park celo in dvd e mio marito l'altra sera che in tv non c'era niente mi ha detto "lo rivediamo?". uno a zero per me ;-)
    ps 2 sono stata a Londra la prima settimana di ottobre - mi sto innamorando, temo -e siamo andati a vedere Mamma mia! al Novello Theater e a parte che gli inglesi sono gli imperatori del musical - oltre che del period drama, dei pub, dei castellii, dei parchi... - ora Ivar Novello cantante e attore degli anni '20 è uno dei personaggi di Gosford Park. :-) no, dico ti rendi conto?!?!

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    1. mi rendo conto. e ti dico solo che ora scappiamo a Valencia, ma solo per caso. Ma poi ricominciamo da Londra, che è il punto e a capo di qualsiasi cosa bella o brutta che ci sia capitata. Il motivo è tutto nel contenuto del tuo post- e libri come questo lo rinvigoriscono ulteriormente. Se mai ce ne fosse bisogno, of course :-)

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    2. ho scritto in fretta era ovviamente period drama :-) sorry.
      e non si dice upper class per gli inglesi ma questo mi sa che l'ho scritto su FB, tanto era l'entusiamo per la rece ...

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  8. Ecco un libro che mi ci sarebbe voluto quest'estate!
    Non so se ne hai mai letti, ma mi sa di libro molto in linea con quelli della Bertola
    E tanta, tanta , tanta solidarietà per i Lui che non capiscono la bellezza di un film e ti mandano il sangue al cervello, per l'impegno che ci si mette nell'infondergli un po' di cultura e buon gusto!
    Buon fine settimana...

    Alice
    operazionefrittomisto.blogspot.it

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    1. APPUNTO :-)
      ingrati che non sono altro :-)))
      propongo un cineclub su gosford park- quel che resta del giorno- camera con vista .. e chi ne ha altri???
      buon fine settimana anche a te!!

      ps della Bertola ho letto solo un libro con dei biscotti nel titolo- ma tipo dieci anni fa e non mi aveva entusiasmato. Però, nn sei la prima che me la consiglia: mi sa che la leggerò a breve!

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    2. Che ne dite di Terra e Libertà? Io l'adoro e il dolce doppio lo odia :D

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  9. L'aneddotto familiare numero 2 (tra l'altro,e questo lo sai istintivamente,e' moooolto
    inglese...) mi fatto sfracassare dalle risate ,tanto che la mia vicina di casa,che non mi saluta mai,come da norma, ha bussato a casa per chiedermi con chi fossi...
    Vedi, fai miracoli anche con i rapporti sociali!
    Un bacione.

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    1. la regal madre era prussiana. Ho rischiato di salutarla con un Signora Frankenstein"- a a pensarci bene, era inglese pure lui :-)
      salutami la vicina, dai!

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    2. Ale, ma restiamo amiche lo stesso se ti confesso che qualcosa come Quel che resta del giorno mi provoca sonnolenza nervosa e preferisco Minority Report?...

      Comunque, quando troviamo animali selvatici morti sulla nostra proprieta' chiamiamo l'Animal Control Department ma all'imbalsamazione non abbiamo mai pensato.
      In caso si trattasse di scoiattoli i nostri antenati avrebbero pensato ad un Brunswick Stew. Come dire che nobili si nasce e parvenu anche.

      P.S. Temo che le mie mail non ti arrivino, anche se non so bene perche'. Ma io ho ricevuto la tua e volevo essere sicura di ringraziarti.
      Un abbraccio

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    3. faro un'eccezione :-9 ma proprio perchè sei tu :-)))
      il Brunswick Stew è l'ennesima dimostrazione che un conto sono gli USA, un altro la perfida Albione: se il suo inventore fosse stato inglese, sarebbe stato fatto baronetto, come minimo :-))
      Nobili si nasce, parvenu anche- e "via di mezzo" pure e meno male che siamo in tanti, in questa categoria!
      sei finita nello spam, meno male che me lo hai scritto. Ora ho recuperato la mail e ti rispondo subito. scusami tanto

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  10. imbalsamare a quattro anni fa tanto piccolo psicopatico :-D solo tu puoi raccontare aneddoti simili, comunque ho conosciuto nobili e sono davvero un mondo a parte. Gosford Park l'ho visto con mio marito in una sala praticamente vuota, a lui è piaciuto ma qui in città i cinema stanno velocemente scomparendo, purtroppo, mi consolo con Downton Abbey e segno il titolo, da mettere in lista insieme al tuo quando ti convincerà tuo marito a scriverlo!

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  11. La tassidermia è una faccenda sconcertante....e interessante, ma ....a Carola è piaciuta??!!
    Sono in ferie per 10 giorni, occhio che capito a Genova!!!!

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    1. e sarebbe anche l'ora! cosa stappo, per l'occasione? e soprattutto: QUANTE ne stappo???? :-)

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  12. Sono felice che Salvatore non passi mai da queste parti, altrimenti saprebbe che la causa dei versamenti del mio (suo) denaro, sei tu!
    Se decidessi mai di scrivere il libro, sai bene chi ti farà la prima presentazione... stesso luogo, of course!

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    1. non potrei pensare ad una location diversa e meno che mai ad una situazione diversa. Ma tranquillizzo subito i tui compaesani- niente del genere. Almeno per quanto riguarda me. Mentre se mai uscisse qualcosina di tuo, DEVO restituire il favore, ovviamente :-)))

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  13. Non finivo più di ridere tanto che è arrivato il marito, allarmato e gli ho fatto leggere entrambi gli aneddoti, così si era in due a sganascarsi...!
    A proposito di mariti, mica male l' ingegnere e le sue convinzioni... Digli da parte mia di non mollare e usare tutte le sue arti per farti cambiare idea e scrivere, finalmente, 'sto "maledetto" libro.... eccheccaspita !
    baci
    Maria Chiara

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  14. Ale, ti ho fatto una confessione..messaggio privato peró...Adesso il libro lo voglio !!! S.Amazon vieni a me...

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  15. Se un libro del genere si legge in una lievitata di pane dolce, riesco acneh a farci un pensierino, ma , sicuramente, leggerei molto più volentieri il tuo libro! ;)

    ciao loredana

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    1. parti da snob :-) davvero, è una lettura non impegnativa, ma che ti lascia un sacco di spunti. Oltretutto, è perfetto per ingannare l'attesa, fra un pane dolce e l'altro :-)

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  16. Io voglio che tu scriva il libro!!!!! Ti pregooooooo. Mi fai morir da ridere con i tuoi aneddoti, più che altro mi fa morire tua figlia e come riesci a raccontare le cose che fa....da "Gloria E-Rode" a "voio fale il pupazzo". Probabilmente perchè ho qui la versione maschile con il mio piccolo anche lui di 4 anni che mi dice che è un bravissimo "pennalista" perchè sa disegnare bene con la penna e che oggi mi ha fatto prendere un colpo perchè ho sentito che diceva "culo" e quando ho chiesto cosa avesse detto mi ha risposto "ho detto: questo velde è sculo". Fiuuuuu!
    P.S. Non ho letto volutamente la recensione perchè devo leggerlo e non voglio alcuna anticipazione. Buona Domenica!

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    1. Il grande rimpianto della mia vita è non aver annotato le cose che diceva mmia figlia, quando era piccola. Ne sparava a raffica, ma confidavo nella potente memoria e nella lunga vita dei suoi nonni e bisnonni. Mi sono sbagliata su tutta la linea e ora ho perso un patrimonio che rimpiango due volte: la prima perchè valeva comunque la pena di ricordare, la seconda perchè mi avrebbe rimandato ad un periodo icuramente meno turbolento delle crisi adolescenziali. Se posso permettermi un consiglio: scriviti tutto: dal pennalista al velde sculo . Farai un regalo anche a lui.
      Buona domenica

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    2. Gosford Park non si tocca! (ma te non eri quella a cui non piaceva il cinema?)
      E al piccolo imbalsamatore un pensiero commosso, poveretto.

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    3. chissà che fine avrà fatto.... ora che ci penso: se la mia, che a 4 anni era una bambina deliziosa, si è trasformata nell'adolescente di oggi, l'imbalsamatore seriale cosa sarà diventato?
      si accettano ipotesi.
      Che non mi piaccia il cinema- è la regola. Poi, ci son le eccezioni :-)

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  17. E’ difficile quasi per chiunque sopportare di buon grado la concorrenza; figuriamoci per uno poco allenato sin dalla nascita. Ecco spiegato perché le punte velenose delle frecce per l’ambiente televisivo. Si sa com’è. Raggiunto qualcosa si vuole che si chiudano subito i rubinetti delle elargizioni impedendo agli altri di goderne. Sono quasi sicura che la sua protagonista vorrebbe che nessun’altra borghese arrivasse a tanto quanto lei.
    Spicciola psicologia domenicale!!!!!!

    irene

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    1. Spicciola ma interessante, anche perchè Fellowes appartiene proprio a quella classe sociale che prende di mira nel romanzo: è nobile e ha scelto la strada dello spettaclo, seppur dietro le quinte, un po' come la voce narrante di Snob. come dire, che con la nobiltà non se la prende, perchè quella ce l'ha per nascita, mentre laddove si deve conquistare la vetta, si diventa più diffidenti e attenti. Più ci penso, e più mi trovi d'accordo :-)

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  18. post da rileggere con calma ma non posso non dire che .....ridoooooooooo....ahhahahahhah immagino la tua faccia con la tipa blasonata e il figlio quattrenne e imbalsamatore!!!!! io sarei rimasta a bocca non aperta ma splancata di quelle che hanno la mascella che arriva a terra!!! ahahahahah....

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  19. Mi hai convinto! Sarà il prossimo acquisto. Già mi sento un po' principessa dentro....

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    1. e allora, questo libro è perfetto! perchè qualche dritta su come diventarlo anche fuori, te la dà ;-)

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  20. Anche io l'ho trovato un romanzo estremamente garbato, nella sua ironia, che ha il pregio di promettere esattamente ciò che farà, e viceversa. Se in Italia è stato criticato è perché raramente in Italia si ha il polso della narrativa in generale e di questo genere, di colto romance, in particolare. Invece mi ha regalato piacevolissime e divertenti mezz'ore estive. Che era esattamente quanto chiedevo a Fellowes quando ho acquistato il suo libro.
    Ne ho parlato anche da me, qualche tempo fa, qui: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2012/09/14/snob/

    ps Gosford Park fu capolavoro anche per me. Ma anglofili, come acutamente ricorda Fellowes, si nasce. In senso proprio.

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    1. bellissima la tua recensione, come sempre del resto.
      A dirla tutta, anche secondo me i vistosi inciampi narratologici son voluti: intanto, perchè son macroscopici. E poi perchè se anche fossero sfuggiti all'autore, sarebbero incappati nella lente dell'editor, che a ben guardare serve anche a questo (anzi, nella pratica sappiamo benissimo che cosa gli tocca fare, sul serio)

      Ultimamente, la credibilità sta diventando il mio chiodo fisso. Trasversale, per giunta. Mi sento talmente presa in giro, nel quotidiano e deolante raffronto fra ciò che viene propmesso e ciò che invece risulta, che ormai ho appiattito ogni parametro di giudizio a questo solo: basta che siate onesti, che corrispondiate- o almento vi sforziate di farlo- a quanto promettete e vi accordo tutto il mio favore. E' per questo che ho trovato fuori luogo i paragoni della critica con Jane Austen: se Folllowes avesse avuto questa pretesa, sarebbe uscito distrutto, dal confronto. Ma lui nè mai lo ha dichiarato, nè mai lo lascia intendere, nel suo romanzo.
      e quindi, lo promuovo a pieni voti, questo libro- nella sua categoria, ovviamente, che è quella delle mezz'ore divertenti e distensive, con in più qualcosina su cui riflettere. Specie se British si nasce :-)
      ciao e grazie !
      ale

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  21. Mi piace ! C'è l ho in libreria da tempo ... Con una voglia matta di leggerlo che é aumentata dopo la tua rece! Inutile dirti che mi prende la serie televisiva downtown abbey( che però non ho mai visto , che fa molto snob ) !!! È giusto per : ma quant è bella la copertina ????? Chic con allure snobissima :) bacii

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  22. Ale: ti ho già detto da tempo che sto diventando una fan di tua figlia!
    Lo so che mi vorresti mordere ma, credimi, è più forte di me: adoro le ragazze che *centrano il problema*!!
    Avendo frequentato scuole private, sono spesso venuta in contatto con Nobili e Parvenu (ho un dubbio sul plurale ma... non ho mai studiato Francese)... e, leggere questo tomo mi ha confermato che le mie impressioni sono esatte.
    Concordo con te nel notare che l'ironia dell'autore è molto più marcata quando descrive gli arrivisti, mentre con la Nobiltà (quella di nascita) è molto più clemente.
    Ed ha ragione.
    La differenza tra un Nobile ed uno Snob è decisamente sostanziale.
    C'è chi nasce con la *classe* e chi tenta di conquistarla con il vil denaro, l'arrivismo, il *darsi arie*. Darsi... appunto... non averle (le arie!).
    Quindi lo snobismo non si adatta certo alla Nobiltà ma sicuramente a certo malcostume che vediamo anche negli ambienti della nostra quotidianità... anche in ufficio, in autobus, in macchina... (Lei non sa chi sono io!!)...
    Ergo, il libro mi è piaciuto, tanto e mi è piaciuto anche lo stile con cui *qualcuno* di spiritoso ha fatto un indegno paragone.... ;-)
    Saper scrivere così: MAGARI!
    Dammi ancora questi buoni consigli! A presto ed un buffetto alla Creatura!
    Nora

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    1. Volentieri! a cominciare dal prossimo, che è di nuovo un libro che merita!

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  23. Ciao Ale, sono arrivata al tuo blog grazie a Giulia di "Love at every byte" e ora non riesco più ad uscirne =) E' un blog ricchissimo e coinvolgente. Mi piace come scrivi, mi piace quello di cui scrivi. Ti ringrazio della rece di questo libro che non conoscevo e per merito della quale mi sono "ricordata" di film che avrei voluto vedere e invece non ho visto e che assolutamente a questo punto vedrò. Brava, brava, brava!

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    1. grazie grazie grazie! ce ne fossero, di lettori entusiasti come te! sietela nostra benzina, ci credi^ :-)

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