OverBlog

mercoledì 28 novembre 2012

Starbooks di Novembre- L'Insuccesso


PicMonkey Collag1e



Stavolta, sono imbarazzatissima. Perchè credo di essere l'unica, nella squadra dello Starbooks, a uscire insoddisfatta dalla verifica delle ricette di Scandinavian Christmas. Su cinque provate, in totale, solo una ha incontrato i miei gusti: delle altre, tre si sono rivelate una delusione e una- quella che segue- non è proprio riuscita. Per cui, per la prima volta da che esiste questa squadra, mi ritaglio una stanza tutta per me, dove esprimo tutte le mie perplessità, per poi passare al ruolo più ufficiale, di quella che tira le somme con equilibrio e obiettività. Un po' come Fantozzi, quando si sfoga in privato, insomma :-)



Quello che penso io: la prima cosa, è che non mi piace la cucina scandinava, quanto meno non quella rappresentata in questo libro. Il che, vale come un'assoluzione per l'autrice e la sua opera. Se le patate caramellate, dopo due ore di cottura e un kg di zucchero, alla fine avevano un sapore pressochè identico alle patate dolci, che tanto vale compravo quelle e me la cavavo in metà tempo, non è colpa dell'autrice. Così come non è colpa sua se i cavolini di Bruxelles coi mandarini hanno un retrogusto amarognolo che copre tutto quanto e dopo i due minuti di cottura in padella che vengono indicati sono ancora crudi: sarà dipeso dalla qualità dei cavolini che ho comprato io. Quello che però mi ha lasciata insoddisfatta, al di là dei gusti personali, è la superficialità del testo. Tre annotazioni in croce, senza nessuna concessione ad eventuali errori. Per dire, se lascio cuocere i cavoletti più dei due minuti previsti (o quattro: comunque, pochissimi), è ovvio che prendano un retrogusto amaro. Ma se li lascio in padella per così poco, son crudi. Allora, avrei preferito che l'autrice entrasse nel merito del problema, raccomandandosi di non prolungare la cottura oltre un tot, per dire. Idem per i pepparkakor con il golden Syrup: fa schifo, il Golden Syrup, se paragonato al miele della ricetta originale. Considerato che oltretutto non  appartiene alla tradizione svedese, sapere perchè si usa questo ingrediente e non l'altro, manifestamente più adatto a quel tipo di biscotto, spiegare il motivo di questa sostituzione avrebbe chiarito le intenzioni dell'autrice. O forse no: però, di sicuro, avrebbe dato l'impressione che dietro a questa pubblicazione ci fosse un sincero desiderio di far conoscere la cucina della propria terra di origine e non quello di portare a termine l'ennesima operazione di marketing.

Il giudizio complessivo della squadra, però, è positivo: tant'è che penso di essere stata semplicemente sfortunata nela scelta. Però, è proprio sulla base di questi insuccessi che son venuti al pettine i nodi di quest'opera, come cerco di spiegarvi con l'esempio di questa torta qui, che è stata un fallimento epocale, come non capitava da tempo immemorabile. 


La Ring Cake- in lingua originale Krasencake-  è una torta svedese tradizionale, a base di pasta di mandorle, che si prepara di solito per le feste nuziali o comunque per le grandi occasioni. Tanto per avere idea del risultato finale, è una cosa del genere

image from here

La si prepara partendo da un impasto fluido, che viene cotto in stampi appositi, piatti e con scanalature a forma di cerchi concentrici, nei quali viene versato il composto e che poi vanno in forno


 
Image from here
Sono venduti a set, sono già proporzionati, per cui alla fine la costruzione del dolce è molto più semplice di quanto possa sembrare a prima vista: una volta cotti gli anelli, si sformano e si impilano, senza nessun bisogno di prendere le misure. Per tenerli assieme, si usa un po' di glassa, di zucchero o di marzapane o di cioccolato bianco- che è quella che crea anche i motivi ornamentali che vedete nella foto. 
Scartabellando in rete, ho trovato molte ricette, fortunatamente tutte uguali: si prepara una specie di marzapane casalingo, con un tpt di mandorle tritate e di zucchero a velo, tenute insieme con dell'albume e poi si cuoce. Fine. (potete leggere tutto qui, in italiano, con tanto di realizzazione bellissima del prodotto finito). 

Rispetto alle ricette tradizionali, la versione della Hahelmann eliminava gli stampi e proponeva quindi un impasto più compatto, con l'aggiunta di marzapane. 
Cito a memoria, perchè non ho il libro sottomano
375 g di mandorle
375 g di zucchero
75 g di albume
500 g di marzapane

Dopodichè, si dovevano arrotolare otto cilindri, ciascuno di tre cm minore dell'altro, per poter ottenere dei cerchi concentrici, da attaccare fra loro con del cioccolato fondente. 

Premetto che tutta questa pappardella qui è frutto di miei personalissimi studi :-). La Trina non si premura di dare nessuna spiegazione, se non le solite tre righe in foodbloggerese che inneggiano alla scenografica bontà del dolce. Non parla di tradizioni, non parla di stampi, neanche dice che lei dimezza il numero dei cerchi, per dire, con ovvie ripercussioni sulla "scenografica bontà" di cui sopra.


In ogni caso, io eseguo alla lettera, come da Starbooks- e ottengo come primo risultato una pasta di mandorle piuttosto fluida, ovviamente non lavorabile a mano. Ma c'è il marzapane da "grattugiare", come da ricetta. Se non che, il mio non si grattugia, per niente. Anzi, dopo un po' che lo tengo in mano, inizia a sudare copiosamente. E a rammollirsi sulla grattugia. Un attimo prima che implori pietà, smetto. E resto lì, con del marzapane spappolato da una parte e un impasto inutilizzabile dall'altra, a chiedermi cosa fare. 

Consulto il libro, in cerca di aiuto. 
Niente
"Grattugiare il marzapane", dice, e nulla di più. 
Provo col coltello, con la mezzaluna, col frullatore - e tutto quello che ottengo è un pappone sformato e molliccio. 
Inizio ad aggiungerlo al composto di mandorle, zucchero e albume. Un cucchiaio per volta. 
non va. 
Provo all'inverso, un cucchiaio di composto nel marzapane. 
Nel frattempo, la cucina è diventata un campo di battaglia, con frullatori sporchi, pile di terrine, tutta la collezione di grattugie tirata fuori dai cassetti- e la carogna della sottoscritta, che pure in mezzo a tutto quel casino trova la via per montare, inesorabile. 
Alla fine, mi faccio coraggio e passo all'impasto a mano. 
E la carogna si trasforma in panico puro, quando realizzo che sono praticamente incollata alla madia.
Faccio un fioretto (se mi stacco, prometto che la brevetto) e mi appello all'estremo diktakt di qualsiasi casalinga disperata, quel "salvate l'impasto a tutti i costi"- e da lì in poi è tutto un aggiungere farina di mandorle, per liberarmi dalla morsa del composto prima e per cercare di tirarci fuori qualcosa, poi. 
Il risultato è quella storta creazione che vedete in foto e che, come prevedibile, ha preso subito la via della rumenta. L'abbiamo assaggiata, faceva schifo. 

Il punto è che, probabilmente, avrebbe fatto schifo anche se fosse riuscita: perchè aggiungere marzapane a un composto di marzapane, per ottenere un dolce alto la metà di quello originale, che è formato da marzapane e basta, significa avere una mappazza dolcissima- e nel mio caso, pure appiccicosa. 
Da buona genovese, ci aggiungo che quello che è finito nella spazzatura è stato circa un kg di pasta di mandorle: siccome in questi casi non bado a spese, fatevi un po' due conti e avrete solo una vaga idea di quanto e come abbia pensato alla Trina, quel giorno e nei due successivi. 
come se non bastasse, pure la scheda telefonica non ha retto a cotanto capolavoro. Si è fulminata, a torta già in discarica. L'unica foto che son riuscita a recuperare è quella che vedete e tutto sommato va bene così, che certi spettacoli bastano una volta sola...


Eccovi le altre ricette- tutte infinitamente più belle di questa
La Ale: Pepper Nuts
La Cristina: Glogg


con dicembre, lo Starbooks va in letargo, per riprendere a gennaio. Tuttavia, siccome è tempo di regali, abbiamo pensato di farvi una sorpresa. che per ora mi limito ad annunciare (perchè se non c'è un po' di suspance, che sorpresa è?) ma che arriverà a breve, su tutti gli schermi. Voi state attenti, che la prima slitta che passa è la nostra :-)
buona giornata
ale



51 commenti :

  1. Beh, Ale, le mie ricette hanno avuto comunque bisogno di un'aggiustatina: quindi siamo lontani dalla perfezione...;-) Peccato perche' con i dovuti aggiustamenti poiil risultato e' stato buono...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. i tuoi, aggiustamenti. e quelli della mapi.
      prendi uno normale- e vedi come se la cava.. basta guardare la mia foto :-)

      Elimina
  2. Tu incollata alla madia è l'immagine più esilarante che rischiara questa mattina escrementizia e allagata e per questo ti ringrazio. Ti confesso che la Krasencake l'ho assaggiata regalatami da una amica che in Norvegia ci vive la metà dell'anno e visto il mio amore per tutto ciò che è "mandorla", avrei voluto farla. Poi ho letto gli ingredienti ed ho avuto un sussulto. Onestamente mi è sembrata eccessiva già dalla lista e il primo pensiero è stato: ci faccio i ricciarelli!
    Credo solo di essere stata fortunata nella scelta dei piatti....sono una pavida, mi avvicino solo alle cose semplici. Ma se avessi avuto la tua stessa perplessità, lo avrei manifestato apertamente. Credo che però stamattina ci siano altre note negative. E adesso me le vado a leggere.
    Come sempre, un post davvero fantastico. Ti mando un bacio consolatorio. Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. infatti. i ricciarelli, le paste di mandorle quelle con la ciliegia rossa (e verde, te le ricordi, quando eravamo piccine?). non sai quanto ho rimpianto di non aver avuto la lucidità di salvare il salvabile e virare su quelle. Quando l'ho fatto (perchè l'ho fatto, ebbene sì) era ormai troppo tardi ...:-)

      Elimina
  3. Sono appena passata da Mapi...non mi pare che la delusione abbia colpito solo te, ma anche lei...e a dirla tutta a conti fatti..... è un libro che non comprerei.... :* , buona giornata, Flavia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no, non lo comprare. Tu meno che mai. alla terza riga di speigazioni superficiali, già me lo vedo in bocca a Mou :-)

      Elimina
  4. Urka....che torta singolare!
    In certi casi il risultato non può esserci, per quanto uno si applichi e sia pure decisamente in gamba o si modifica di brutto oppure è impossibile giungere ad una conclusione del piatto.
    Mi pare di capire che questo testo non sia il risultato di un costante lavoro in cucina, bensì solo di un esercizio alla scrivania!;)

    .....ma il tg regionale quando lo rivedo??

    Bacetto,

    Fabi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. di corsa, poi torno con calma :-)
      ieri sera, nada: ho tenuto metà della famiglia incollata allo schermo (palla: solo mia sorella, ma ha già rotto a sufficienza, per il fatto di essersi dovuta sorbettare tutto il tg regionale per niente), e mi sono sbagliata :-)
      prox giorni di sicuro, ma non so quando. quindi, ti tocca la maratona del tg3 :-))))))
      quando ci vediamo , io e te?
      ciao

      Elimina
  5. Accipicchia, a metà dell'esodo avrei buttato tutto incazzata nera.... mi sà che a babbo natale chiedo quello di Martha

    RispondiElimina
    Risposte
    1. assolutamente.
      anzi, ti direi di metterti in coda, perchè prevedo una lapponia sommersa da richieste simili :-)
      dei tre affrontati in questa ripresa di Starbook, è l'unico che abbia funzionato davvero...

      Elimina
  6. Hai avuto un coraggio enorme a cimentarti in una tale impresa. Ma non è che per marzapane "loro" intendono qualcosa di diverso dal nostro? Mi pare talmente incredibile! Comunque, tutto sommato e a prescindere da libro in questione, a parte qualche pesce affumicato messo qua e là e qualche biscottino, è una cucina che a me non convince del tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' quello che mi son chiesta anch'io, mentre mi si spappolava il marzapane sulla grattugia. "Ne avranno uno diverso", ho pensato. Ma allora perchè non lo specifica? per inciso, la signora lavora da anni con un'utenza britannica- per cui ho pensato a quelle robe che dalla Manica in giù si chiamano mattoni, ma che sugli scaffali dei supermercati inglesi vengono spacciati per Marzapane. In quel caso, però, mi sarei arresa a priori- ma non per altro: fa schifo.

      Per quanto riguardala cucina, a me affascina, perchè amo il Nord in tutti i suoi aspetti. Mi piacciono le loro verdure, le barbabietole, i cavoli, al limite anche le rape e mangio volentieri il salmone. in più sono maestri nei lievitati: non solo dolci, ma anche i pani sono spettacolari. qualche estate fa, siamo andati in Danimarca e devo confessare che non ci siamo strappati i capelli, per quello che abbiamo assaggiato. Quest'anno doremmo ritentare, anche se sull'altro fronte (sto meditando un giro del Baltico, a balzelli)- e staremo a vedere. Di sicuro, comunque, non è la cucina scandinava di questo libro quella che cercavo io...

      Elimina
  7. Nemmeno il mio giudizio è positivo, cara Ale, quindi siamo in due.
    La ricetta che ho pubblicato oggi, i Danish Christmas Pastries, era proprio squilibrata e non poteva matematicamente riuscire: io ci ho provato da brava Starbooker, pur sapendo in partenza che al posto di un impasto pronto a incordarsi avrei ottenuto una pastella da frittelle, che poi ho dovuto recuperare facendone delle brioches.
    Anche la prima ricetta che ho fatto era un po' approssimativa quando si trattava di cuocere nella padella apposita da ebelskiver: "mettete in ogni cavità un po' di impasto", ma quanto? E non dice neanche di ricoprire il ripieno con altro impasto... meno male che ho un librino americano sugli ebelskiver, così sono riuscita a farli con tutti i crismi, ma se fosse dipeso dalla Hahnemann sarebbe finito tutto nella spazzatura...
    Pollice verso anche per me, sebbene con dispiacere perché a me quel tipo di cucina piace!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. l'ho appena scritto qui sopra. "quel" tipo di cucina evidentemente non si esaurisce in questo libro- e questo vale soprattutto per chi ha beccato le ricette sbagliate. solo che adesso mi è venuta voglia di provar quelle giuste...:-)

      Elimina
  8. Tutta quella farina di mandorle gettata via è anche per me un colpo al cuore, che mi farebbe prontamente usare il libro come fermacarte.
    Il lavoro che fate voi Starbookers è sicuramente la cosa più preziosa ed interessante legata all'editoria gastronomica recente. A voi lo farei pubblicare un libro di ricette veramente provate e con consigli mirati, ALTROCHE'!!
    Era un rifiuto indifferenziato? :-)
    Bacioni
    Francy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sante parole!!! :-)
      non sulla pubblicazione del libro, perchè- parlo per me- il blog basta e avanza. Però è vero che tutta la squadra è formata da persone che tutti i giorni "ci mette la faccia", postando ricette testate, fatte per davvero, a volte frutto di sperimentazioni multiple e quindi garanzia di risultati affidabili. E questo è il vero presupposto per poter affrontare una rubrica del genere, senza scheletri nell'armadio. Possiamo permetterci di parlare con libertà, anche se sappiamo benissimo di risultar scomode a qualche editore. Per inciso, compriamo tutte i libri che proviamo. Nessun regalo, nessun omaggio da chicchessia. Si sceglie in modo autonomo, si giudica in modo libero. E a me sembra un'esperienza grandiosa, uno dei tanti modi per usare il web in maniera proficua per tutti.
      Grazie per averlo fatto notare :-)
      ps indifferenziatissimo... anche perchè a quel punto avevo seri dubbi sulla sua natura!

      Elimina
  9. ... che peccato! Io invece adoro le ricette scandinave perché hanno sempre questo misto di dolce e salato... ma ti confesso che a parte tre o quattro BUONISSIME, assaggiando le altre (in Norvegia ed in Danimarca) non sono mai granché.
    Per un glogg danese di Natale ci sono invece molti dolcetti deliziosi, come gli æbleskiver senza dimenticare i cioccolatini al marzapane (che però io compro già belli e fatti da Ole Chokolade, il cioccolatai di famiglia...).
    Baci
    Elli

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un patrimonio, ci ho lasciato, da Ole :-)
      lo dicevo poco fa: ora mi è venuta volgia di sperimentare un po' questa cucina, magari rifacendo le molte ricette che sono riuscite e spulciando sugli altri libri che ho a casa. Perchè in linea teorica questi sono i sapori che mi dovrebbero piacere di più- e non vedo il motivo per cui mi debba arrendere, di fronte a un insuccesso, no? :-I

      Elimina
  10. Sei la seconda che leggo che non rimane soddisfatta e la prima è Mapi! Con due eminenze del genere, sono felice di non essere stata tentata nell'acquistare quel libro dall'allure tanto bella!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. metti via i soldini, che fra gennaio e febbraio te lo faremo rompere, quel salvadanaio :-)

      Elimina
  11. Ho deciso che quel libro non fa per me , avete aggiustato un po' tutte... Tu però sei stata davvero sfortunata !!!
    Però da vedere e' bello;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mai come ora, apprezzo il tuo sense of humor :-)))
      e la tua infinita bontà: dopo questa, tranquilla che Babbo Natale te li porta, i regali!!! :-)))))

      Elimina
  12. il tuo post mi è piaciuto moltissimo perchè mi ci sono rivista! mai provate ricdette scandinave,sia chiaro,ma arabe,asiatiche,usa ecc ecc, si. E nn sempre le ho potute mangiare,ma spesso a mangiarle è stata la "rumenta" (quanto amo questa parola nn lo puoi immaginare,per me ha il sapore di una parte della mia infanzia!)
    Per cui ti capisco!
    Sei stata cmq tenace e molto molto da lodare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rumenta is international.. pensa che a casa nostra "spazzatura" non si dice. Eppure, non parliamo dialetto. Ma la rumenta è la rumenta. così come le picaggette son le picaggette. Mi ci vuole un po', prima di trovare la traduzione in italiano, pensa tu...:-)
      comunque, dicon di noi genovesi.. ma vedo che anche tu sei stata generosissima!!!

      Elimina
  13. ok, allora i link che diemntico di mandarti da 2 mesi aspetteranno ancora un pò ;-)
    Però sono davvero esilaranti le tue disavventure anche se immagino il nervoso.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tieni lì tutto, che ora sono stra incasinata :-)
      sul nervoso, ecco: meglio lasciare tutto all'immaginazione ;-)

      Elimina
  14. Volevo acquistare il libro perchè mi piacciono i dolci del Nord ma a questo punto passo: se avete incontrato difficoltà voi figuriamoci che potrei fare io

    Era capitato anche con un altro libro, mi pare, non è serio vendere un libro di ricette fatto a cacchio

    Laura Pennydue

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da settembre a oggi, abbiamo provato tre libri. Il primo, è stato un "NO" totale, su tutti i fronti. Il secondo, ci ha restituito il sorriso. Il terzo, ha diviso le Starbookers, al punto che ci è persino venuto da pensare che alcune ricette siano state provate e poi trascritte, altre semplicemente assemblate, con l'aiuto della fantasia. Seriamente, se ci dicessero che ci sono due mani diverse non stenteremmo a crederlo.
      In ogni caso, io non lo comprerei più

      Elimina
  15. Per me si poteva anche sintetizzare alla Fantocci..."Lo 'Scandinavian Christmas' come libro...è una cagata pazzesca!!!"...e via giù con 92 minuti di applausi! :P ahahahhahaah
    PS
    Scappo...anche se con la velocità di 56 Kb sono facilmente acchiappabile oggi...:D
    PS2
    E poi i danni che volevo fare li ho fatti...ah no mi manca la blogger che compra i dolci in pasticceria e poi li pubblica...quella altro che 'Scandinavian Christmas'...quella si che è una chicca!! :DD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ecco, mettiamola così: come unica consolazione, avrò quella di non essere accusata di comprar dolci in pasticceria e poi spacciarli come miei. Ma solo perchè la Norvegia è troppo lontana, sia chiaro!
      mi associo ai 92 minuti di applausi
      (ps la sai la vera storia della cagata pazzesca? Villaggio e De Andrè, al cine club con la Corazzata Potemkin, seguirà dibattito. E nel buio della sala, si era alzata la voce :-) il resto, è tragi-storia ;-))

      Elimina
  16. Io sono stata fortunata nella scelta delle ricette, ho dovuto aggiustare il tiro in minima parte, più che altro per qualche mancanza di dettagli, e l'esperienza mi ha aiutata. Ma sono i dettagli che, spesso, fanno la differenza... Il mio feedback è stato positivo, con qualche precisazione...
    Un abbraccio immenso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è quello che dicevo all'Araba. Le aggiustatine presuppongono esperienza, abilità, competenza. Ma non devono essere date per scontate, quando si scrivono libri per tutti. L'errore di fondo è questo qui, secondo me...

      Elimina
  17. Eppure alcune mi sono sembrate bellissime e fattibili...certo che il marzapane grattugiato fa rizzare i capelli e l'idea che sia finito tutto nella spazzatura è un finale da film horror anche per me che non sono di Genova!
    Conclusione il libro non lo acquisterò e il marzapane che ancora gira per casa mia lo utilizzerò in un altro stollen! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e direi che su questo, non posso che concordare. Pure coi 92 minuti di applauso di Gambetto!

      Elimina
  18. Vista la tua esperienza negativa,e quella della Mapi penso proprio che lo "Scandinavian Xmas" non sara' tra i miei prossimi acquisti.Molti biscotti mi ispirano assai,ma per fortuna ho le ricette in un giornalino alle quali posso aggiungere quelle pubblicate da voi..
    Il commento di Gambetto e' da Oscar,e la tua "via della rumenta" fa molto romanzo rosa
    di periferia.Se mi concedi l'uso della tua frase,potrei anche dedicarci un post.
    Bacioni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e me lo chiedi? va' e diffondi il verbo :-)
      in cambio, ti mando tutte le ricette che son finite lì dentro :-)

      Elimina
  19. Ale, prima di tutto complimenti per la tenacia !! e scusa, mi sono molto divertita a leggere la disavventura. Poi , anche a me prende uno sconforto quando butto via la roba..è questo più del fallimento culinario
    Probabilmente mi sarei arresa molto prima...comunque proprio oggi ho provato i biscottini al lampone (hallon cookies), proposti da Cristina (Vissi d'arte e cucina)e devo dire che sono usciti benissimo. Forse l'impasto un pò morbido, ma niente di irrimediabile, solo un pò di farina nella spianatoia nel momento di formare la sfoglia. Per altro buonissimi, si sciolgono in bocca.
    A presto
    Miriam

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e lo so...sembra un libro scritto a 4 mani: due competenti, 2 "fantasiose", mettiamola così.. c'è da sperare che appartengano entrambe alla stessa persona!

      Elimina
  20. Devo dire che, come sempre quando leggo i tuoi post muoio dal ridere !!! L'idea di te appiccicata alla madia mi ha fatto venire il mal di pancia ! Consolante sapere che capita di far porcherie anche ai grandi!!! Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di grandi, qui ci son state solo le inca... ture, credimi :-)

      Elimina
  21. anch'io come la ale (only kitchen) sono stata fortunata...ma nonostante tutto 'sto libro non mi ha del tutto soddisfatta: il tuo commento , come quelli delle altre strabookers sono illuminanti...quindi..............ti abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il cavolo rosso, per me, è la migliore scoperta della stagione (sul fronte cavolo rosso): penso che lo rifarò in eterno. A mio marito non è piaciuto, a me ha fatto letteralmente impazzire. Quindi, ora provo tutte quelle che vi son venute, anche perchè i regalini di Natale sono alle pporte e ai biscotti non si dice mai no, specie se provengono dritti dritti dalla terra di Babbo Natale. E poi, ne riparliamo :-)

      Elimina
  22. Non ce la faccio.... appiccicata alla madia... meno male che non hai dovuto chiedere l'aiuto dell'Ingegnere o della Creatura. Non avremmo più avuto tue notizie.
    Grazie per avermi sconsigliato (in tempo) almeno questo click su Amazon.
    Buonanotte
    Nora

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ah, mi avrebbero lasciata lì, ovvio. Dopo Donnafugata, Donnamurata :-)

      Elimina
  23. Morta dal ridere! Come sempre :)! Immagino te sommersa nella tua cucina tra frullatori, bimbi e chi più ne ha più ne metta con Giulio che ogni tanto passa e sbircia e se ne va con un punto d domanda enorme sulla testa domandandosi cosa abbia mai fatto di male :) e poi la creatura che passa domandandoti "ma cosa stai facendo mamma?!" in modo ironico e un po' strafottente :)! Siete bellissimi! Tu sei bellissima, dentro e fuori e non è vero che nelle foto rimani male :)! Ti abbraccio forte super Ale!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. rido io, perchè ci hai descritti alla perfezione (a parte la fotogenia della sottoscritta: quante volte te l'ho detto, che devi sempre dire che la lae dal vivo è più bella??? :-)))))

      Elimina
  24. siiiii ma allora sei umana anche tu? evviva. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  25. Anche questa volta salvata da un acquisto d'impulso... Mi sa che nella letterina a Babbo Natale ci finisce Martha... o Ottolenghi... o Vefa...??? O_o
    Mi mancherete a dicembre... ma la sorpresa... per quella non vedo l'ora!!! ;)
    Un bacione
    Sarah

    RispondiElimina
  26. lo so, lo so che non bisogna ridere delle disgrazie altrui... ma... muahahahahahahahah!!!! :D :D :D
    fra te e mapi non so chi si sia arrabbiato di più, per fortuna a me è andata meglio e non ho dovuto buttare nulla nella rumenta!
    un bacio consolatorio

    RispondiElimina
  27. o mamma mia ale, una catastrofe! io non sono genovese, se avessi dovuto buttare via un kg di pasta di mandorle... @#%&!!£!<>§§ç@@@#####&&%!!!!

    per inciso, faccio un'umile proposta. prima di decidere un libro di foodblogger o cmq persona che si è buttata in cucina passando per la moda, l'arte o i tricch'e ballacche... pensiamoci dieci,cento,mille volte :-)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...