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mercoledì 15 aprile 2009

MT Challenge, Numero Zero- L'uovo fritto

uovo fritto

Io sono cresciuta a Pane e Topolino. Oltre ad aver imparato a leggere lì sopra (Pippo alle Olimpiadi), passavo ore a guardare le vignette, a ricopiare i personaggi (il becco, dannazione: mai una volta che me ne sia uscito uno uguale), a fantasticare sulle storie. Facevo la raccolta degli Almanacchi, conoscevo a memoria battute e ambientazioni, adoravo nonna Papera e detestavo Gastone. E, soprattutto, rileggevo. Di norma, il giornalino veniva divorato nei primi cinque minuti, tanto che quando entravo in casa, ero già arrivata all'ultima pagina. Dopodichè, iniziavo a rileggerlo, ora dissezionando, ora centellinando, godendo ora di un gioco di parole, ora di uno scorcio colorato e, in questo modo, lasciavo passare il tempo, in attesa dell'uscita successiva e del ripetersi del solito rituale.
Negli anni, sono passata ad altre letture: però, se doveste chiedermi a bruciapelo di raccontarvi una di quelle storie, state pur certi che vi racconterei quella dell'Uovo Fritto. Che mi piaceva da matti, intanto perchè c'era Brigitta e poi perchè c'era una gara e poi perchè si parlava di cibo e di ricette che, già allora, erano una delle mie grandi passioni.
Magari qualcuno se la ricorda: col senno di poi, penso che si trattasse di un'operazione di marketing primitivo per lanciare il Manuale di Nonna Papera, visto che la storia era centrata proprio sulla pubblicazione delle famose ricette della Nonna, una delle quali, però, conteneva un errore. Pertanto, era stata indetta una gara, con tanto di premio finale, a chi avesse indovinato la ricetta sbagliata. Tutti i personaggi di Paperopoli avevano quindi iniziato a darsi da fare, puntando, ovviamente, sulle preparazioni più astruse, ma invano: nessuno riusciva a venirne a capo. Ci riuscì zio Paperone, ma solo per puro caso, la volta in cui Brigitta gli preparò un uovo fritto, che lui restituì al mittente, urlando che "era senza sale".
Da allora, ogni volta che penso all'uovo fritto mi viene in mente questa scena, con Paperone che grida e gli orecchini di Brigitta che fremono. E la cosa mi fa felice perchè, se dovessi trovare un corrispondente culinario a Topolino, questo sarebbe il pendent più azzeccato: perchè, anche se, purtroppo, sono passata ad altri cibi, non c'è nulla come l'uovo fritto che mi faccia pensare ai posti della mia infanzia, alla cucina di mia nonna, alle striscioline di pan carrè con cui si faceva puccetta nel tuorlo, alle mie colazioni "strane", a base di eggs and bacon, in un mondo di caffellatte e buondì, e a tutta la bontà delle cose semplici.

Tutto 'sto panegirico per dirvi che a me, questa rielaborazione dell'uovo fritto, un po' è pesata. Nel "durante", ad essere sinceri, perchè è una realizzazione non facilissima e il rischio di perdere il sapore della semplicità di cui sopra era alto. Il sapore della sfida però ha prevalso e, a conti fatti, sono contenta: anzitutto, per il gelato all'olio d'oliva, che volevo sperimentare da un po' e che è stato una gran bella scoperta; poi, perchè il risultato finale è stato assolutamente pregevole. e in ultimo, perchè mi sono divertita a pensarlo, a studiarlo, a elaborarlo (un po' meno a fotografarlo- lì è un dramma, col gelato che si scioglie, al calore dell'uovo) e, in ultimo, a mangiarlo. Certo, non è roba da tutti i giorni: ma se volete stupire, con soddisfazione di tutti, questa è davvero un'ottima idea

UOVO FRITTO-FRITTO SU QUENELLE DI GELATO ALL'OLIO D'OLIVA

uovo fritto

Prima, i doverosi tributi a Rocco Bruno per la cottura dell'uovo e a Cindystar per il gelato
Ed ora, eccovi ingredienti e procedimento

per il Gelato all'olio d'Oliva
1000g di latte
200g di olio EVO
200g di zucchero
10g di sale grosso*

Scaldare 400g di latte con lo zucchero e il sale e scioglierli bene.
Aggiungere al composto il restante latte freddo, lasciare raffreddare bene e poi unire l'olio.
Amalgamare bene con un minipimer e trasferire nella macchina del gelato per il tempo sufficiente a mantecarsi.

Per l'uovo fritto-fritto
1 uovo
aceto
1 uovo per la panatura
pangrattato
olio d'oliva per friggere

Preparare un uovo in camicia: prendere un pentolino piccolo, riempirlo con 4 dita d'acqua e, appena arriva al punto di ebollizione, aggiungere un cucchiaino d aceto bianco. Sgusciare l'uovo in un piattino e farlo scivolare nel pentolino dal bordo del piatto. Senza far bollire troppo l'acqua (l'ideale sarebbe lasciarla "fremere", come gli orecchini della Brigitta), far cuocere l'uovo per 4 minuti. Con l'aiuto di un mestolo forato, togliere l'uovo dall'acqua di cottura e immergerlo subito in acqua fredda, per sciacquarlo dall'aceto.
Lasciar raffreddare.
Procedere alla panatura, passandolo prima nell'uovo sbattuto e poi nel pan grattato e farlo friggere in abbondante olio d'oliva, facendo attenzione a che non si apra.
Salare e servire

Assemblaggio del piatto:
sul piatto da portata, disporre una quenelle di gelato all'olio d'oliva, poi l'uovo caldo e, volendo, una "spruzzata" di bacon, fritto in padella nel suo grasso e finemente tritato.
ciao
Ale

3 commenti :

  1. BELLO penso che non lo mangerò mai ,non ho la gelatiera ,non lo digerisco in camicia figuriamoci anche fritto poi la pancetta .però ti voto perche mi piace tutto l'ambarabam .ciao Simonetta

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  2. Ale, mi dispiace per la Dani ma voto per te.
    Ho comprato qui in USA 2 ciotolini di silicone per fare le uova in camicia. Sembrano corolle di un fiore, ci metti l'uovo dentro e appoggi il tutto nell'acqua. Il silicone galleggia e l'uovo si cuoce. Finalemente dopo numerosi tentativi falliti, sarò in grado di fare le uova in camicia. Lo provò però con il gelato al parmigiano.

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  3. Io per teeeeeeee...., senza te che farei......Baglioni è Baglioni e te sei te. Quindi voto te. deny

    Ora dimmi cosa devo fare.Ciao la tua imbranata.

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