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domenica 17 maggio 2009

diario di viaggio- quarto giorno (seconda parte)


Arriviamo a Capo Passero che infuria la tempesta, tanto che finiamo per mangiare in macchina, con il morale sotto i piedi. A farne le spese, è il posto, che ci appare triste, trascurato, grigio come tutto quello che ci circonda, umore compreso.



Ma impariamo subito che, per una minima delusione, la Sicilia è prodiga di infinite ricompense...



La prima, in ordine di tempo, è Marzamemi, un minuscolo villaggio di pescatori, sorto intorno ad una tonnara, la cui piazzetta è di quelle da togliere il fiato....

E' tutto così raccolto, così curato, così pazzescamente colorato che la dichiarata vocazione turistica del borgo passa in secondo, secondissimo piano.



E sapete chi è il proprietario del borgo??? Nientemeno che Michael Schumacher, che - si dice- innamoratosi di questo angolo di paradiso, se lo sia comprato,così, a titolo di investimento... le classiche "due lire sul conto corrente"...



A Noto ci arriviamo preparati, come si suol dire: "la perla" , "la capitale", "la regina" del barocco sicicliano sono gli appellativi che immancabilmente ne accompagnano la descrizione, nei libri d'arte e nelle guide turistiche. Ma la sua spettacolarità, dal vivo, oltrepassa ogni immaginazione.



Nel contempo, Noto è stato per anni il monumento alla negligenza, al degrado, alla criminale disattenzione con cui il nostro Paese gestisce i beni culturali: alcuni abitanti ci raccontano del crollo della cupola, della cattedrale, avvenuto dopo decenni di segnalazioni cadute nel vuoto, e c'è solo da ringraziare il cielo se sia accaduto di notte: " un rumore come di un bomba", narra a nostra guida, che fa parte di una cooperativa di giovani impegnati nella promozione della città, " e meno male che non è successo niente.. poche ore prima, c'era una commemorazione solenne e non voglio immaginare cosa sarebbe potuto accadere".

Il risvolto positivo è che da queste rovine è iniziato il recupero della cittadina, i cui edifici storici, un po' per volta, sono stati restaurati e aperti. Certo, entrare in un immensa chiesa completamente stuccata di bianco, senza affreschi nè quadri, nè colonne, fa un po' impressione, abituati come siamo al tripudio di ricchezze che ci accoglie in qualunque (e sottolineo qualunque) architettura italica: ne facciamo comunque tesoro, sperando che serva da lezione ai posteri, e ci consoliamo con la facciata, resa ancora più spettacolare dalla scalinata che si affaccia sulla via principale.



Di fronte alla Cattedrale, c'è il Caffè di Sicilia, vale a dire Corrado Assenza, un altro degli indirizzi golosi imperdibili: siccome non c'è posto a sedere, ci fanno attendere nella sala principale, davanti a un' escalation di colori-forme-sapori che avrebbero il potere di stendere anche un'asceta MA NON LA SOTTOSCRITTA che, conquistata finalmente la propria postazione al tavolino, dà una prova di raro stoicismo ed ordina una spremuta.

Ora, io mi chiedo: si può essere più deficienti? Uno dei locali più famosi d'Italia, con uno dei pasticceri più creativi dello scenario europeo, in una delle poche regioni d'Italia dove la pasticceria raggiunge vertici indicibili, per giunta a mille e passa chilometri di distanza da casa tua che non è che uno possa dire "per il dolce passo dopo"- io vado a prendermi la "spremuta di agrumi di Sicilia" e pure con il sale, per giunta????



Gli unici monumenti civili visitabili a Noto sono il Teatro, il Palazzo comunale di fronte alla cattedrale (Palazzo Ducezio- carina la sala degli specchi) e Palazzo Landolina, dove ha sede un piccolo museo archeologico che raccoglie i resti di Noto antica. La guida è un tipo stralunato e simpatico, che fa una battuta a reperto e ha il potere di far ridere tutti, crucchi compresi. Quando arriviamo di fronte alla lapide di una ricca signora, sposata ad un marito più giovane che le era soravvissuto, il nostro cicerone ci fa notare l'epitaffio: "GODE IL MARITO" si legge, a chiare lettere, senza possibiltà di errore. La creatura, presidente ad honorem del gruppo " zitti, mai", informa la platea che "anche la mamma è più vecchia di suo marito!!!", badando a che tutti gli astanti, crucchi compresi , afferrino il concetto. Mio marito, da par suo, si prodiga in quella che a posteriori verrà definita un'operazione culturale, mostrando a tutti come doveva essere l'espressione del godimento del vedovo. Da lì in poi, è tutto un sogghignare all'indirizzo della sottoscritta che, dopo un penoso tentativo di salvare la situazione, specificando che "lei però non è ricca", si espone ingrugnita al pubblico ludibrio- crucchi compresi.



Il corso di Noto è un continuo via vai di gente, offrendoci uno spaccato di una città vivace, in cui tutti, giovani e vecchi, sono ugualmente accomunati da un forte orgoglio di apartenenza. La conferma è data dalla partecipazione corale e commossa alla tradizionale processione del Venerdì Santo, detta "della Santa Spina", dove, accanto al Vescovo, sfilano i rappresentati di tutte le Confraternite, nei loro scenografici paramenti.



L'intenzione sarebbe di assistere al rito sino alla fine, ma è la stanchezza a farla da padrona- e così ce ne andiamo a dormire, stanchi ma felici, come si diceva nei temi di una volta. Ma noi lo siamo sul serio...

Prossima tappa: Siracusa- Pantalica- Palazzolo Acreide

2 commenti :

  1. Voglio vedere l'espressione di godimento del vedovo! :-)) ma la cosa più grave è stata la spremuta: come hai potuto resistere??? Quanto a Marzamemi... beh, beato Schumi... dalle foto sembra proprio un bell'angolo di mondo.
    P Pinkhouse

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  2. ..lascia perdere... forse, sarebbe stato più interessante vedere la mia, quando ho alzato gli occhi e l'ho visto col ghigno...Marzamemi è incredibile ( e chiamalo scemo, lo sciumi...)
    ale

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