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sabato 18 luglio 2009

Acireale-Randazzo-Tindari-Cefalù

di Alessandra

Collage di acireale cefalù




La chiamano "il piccolo Vaticano" e non hanno torto, vista l'impressionante concentrazione di chiese che può vantare Acireale. L'intenzione sarebbe di visitarle tutte, ma il sole che si riflette sull'asfalto bagnato ci induce a partire più in fretta di quanto vorremmo: una rapida deviazione per Santa Maria La Scala ( che ci delude un bel po') e via autostrada, verso i Nebrodi, via Randazzo







La coda è impressionante- e le code di fronte alle macellerie, ancora di più: è Lunedì dell'Angelo e la tradizione prevede grigliata. I più rischiano, approfittando delle molte aree pubbliche all'aperto, qualcuno, più timoroso, organizza un barbecue sul terrazzino di casa, ma la musica non cambia: ovunque, un profumo intenso di carne alla brace, che trasforma il fastidio del procedere alla velocità di tartarughe in un vero e proprio tormento

Salutiamo l'Etna, innevato, e arriviamo a Randazzo che piove. Lascio immaginare il mio nervoso, anche perché la cittadina è qualcosa di spettacolare, pressocché intatta nel suo assetto medievale (il che equivale ad un unicuum, in Sicilia), con scorci suggestivi e chiese di grande impatto, con i loro campanili in pietra lavica che svettano nel grigio del cielo.





Ci consoliamo con un cannolo nell'unico bar aperto, mentre ci apprestiamo a modificare l'itinerario, lasciando da parte le Madonie e tirando giù per Tindari. Lungo la strada, però, ci imbattiamo nel percorso delle tombe a Tholos e, nonostante la pioggia, decidiamo di seguirlo, facendoci strada fra il fuggi fuggi generale di gitanti fradici e incarogniti come pochi.



A Tindari, ovviamente, si va al Santuario. Il panorama è questo qui- con le nuvole e la pioggia: immaginatevi col sole, cosa deve essere-



mentre il santuario è un'enorme delusione: niente candele, niente ex voto, niente confessori, pure la Madonna sembra scusarsi , con il celebre " nigra sum, sed formosa" inciso ai suoi piedi.




Ci consoliamo con gli scavi archeologici, ancora in fieri, ma che da soli valgono il viaggio- e l'inzaccheratura delle scarpe, ovviamente.




Scendiamo verso Cefalù e, all'improvviso, viene il sole. Il litorale è uno spettacolo da urlo, con le Eolie davanti a noi e Vulcano che fuma, sullo sfondo. La strada è chiusa per un tratto, dobbiamo scollinare, il panorama ci guadagna, il cambio della macchina un po' meno, ma chissenefrega, finché abbiamo di fronte una tale meraviglia ( e finché guida mio marito....), questo ed altro....




Dopo un'ora, però, siamo sempre fermi lì: cioè, andiamo su e giù, ma in linea d'aria non ci muoviamo di un chilometro. In più, a me è venuta una tristezza infinita, perché se per il resto del mondo le Eolie significano una specie di Paradiso terrestre, con annessi e connessi, per noi genoani sono semplicemente la patria del Professore- unico e immenso. A malincuore, prendiamo l'autostrada, direzione Cefalù, e fra uno spruzzo d'acqua e uno sprazzo di sole, finiamo dritti dritti in un paesaggio da cartolina...




Finiamo in un hotel sul lungo mare che è quanto di più turistico si possa trovare in giro, ma siamo stanchi e bagnati: la doccia, in compenso, è perfetta e mentre mio marito va in giro per foto, io e la creatura ne approfittiamo per rimetterci in sesto. Ci riuniamo al tramonto, in tempo per un giro mozzafiato per i vicoli del centro storico e per vedere la cattedrale illuminata








A me, però, è venuta fame, sono stanca e ho mal di schiena. Tanto basta per infilarmi nella prima pizzeria sul lungomare, che ci accoglie con televisore acceso e famiglia schierata attorno al tavolo degli antipasti a buffet. La specialità sono le cozze in guazzetto piccante e non posso certo esimermi dall'invito a provarle. Tempo due minuti e mi sono dimenticata di tutte le mie magagne, vili quisquilie terrene, nulla in confronto alle sensazioni paradisiache che provo. Sono così ispirata che mi pare di essere una specie di montalbano in gonnella, versione pausa pranzo, per intenderci, e poco importa se, in questi casi, il pensiero si eleva, e la mia faccia , invece, si abbassa, in un sempre più ravvicinato téte à téte con il brodetto: i miei sensi stanno all'empireo, e tanto basta. Mi trattiene dal fare scarpetta lo sguardo inorridito della creatura e il commento sarcastico del marito, che le fa notare, delicatamente, che fino a poco fa credeva che in paradiso ci fossero le trombe e non i risucchi ma che, ora, dopo la performance materna, è costretto a rivedere il catechismo, sin dalle fondamenta. Replico, facendogli notare a mia volta quanto sia inopportuno sollevare una questione teologica così delicata in una simil bettola sul lungomare, per giunta ad un'ora così tarda: ma d'altronde, da un ingegnere, non ci si può aspettare nulla di sublime, mi sa...
alla prosima puntata
alessandra

6 commenti :

  1. ciao Alessandra! grazie per i complimenti al mio blog, mi hanno fatto molto piacere! anche il tuo blog mi piace un sacco, l'ho aggiunto ai miei preferiti :-)
    L'antologia di Spoon River è sicuramente tra le mie letture preferite, me la regalò mio nonno... quante cose in comune!
    a presto e buonissima estate!

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  2. Ma che meraviglia!! Grazie delle belle emozioni che regali con questi splendidi reportages! Mi sa che ha ragione "qualcuno", quando dice di mollare tutto e andare a vivere in riva al mare, in Sicilia! Dimenticavo: "ti è piaciuto il cannolo?" ...;-)

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  3. Claudia, grazie di cuore: ci teniamo in contatto, visto che per metà questo blog parla di viaggi...
    Paola, mi appello al quinto emendamento...:-)
    ale

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  4. Ale,
    ci abbiamo messo un pò (Giorgio ed io...) ma poi ci siamo arrivati: il Professore (lo scrivo con la P maiuscola, notare la solidarietà!!!) è Franco Scoglio, correct?
    Coraggio, manca meno di un mese all'inizio del campionato...ti capisco!!! Anche Giorgio è in crisi di astinenza che si va aggravando di giorno in giorno...ora siamo alla visione del campionato brasiliano e quello russo...non dico altro!!!
    Saluti,
    Valeria

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  5. GRANDISSIMI!!!!! per noi, di Professore c'è solo lui ( pensa che è morto in diretta, in una televisione privata genovese, mentre parlava del genoa... se ci penso, ho ancora i brividi...
    Noi per fortuna i campionati esteri ce li saltiamo, ma non più tardi di tre ore fa il marito ha annunciato che l'anno prossimo a luglio si va i pellegrinaggio a Neustif (località austriaca dove il genoa fa la preparazione estiva): se lo conosco appena un pochino, mi sa che ha già prenotato l'albergo...

    Grazie per la solidarietà, non mi avete deluso, come sempre...
    bacioni
    ale

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  6. Ciao, sono la Marina-di-ieri, quella che ha appena finito di leggere L'ultimo chef Cinese, per intenderci: per te da oggi Meiying (la cosa che mi è piaciuta di più del libro è questo nome) così mi identifichi, ammesso che serva.
    Che buffo, ho fatto il tuo stesso viaggio in Sicilia a settembre: ma proprio le stesse tappe, ne' più ne' meno! E ne ho tratto molte delle tue stesse considerazioni, e molte delle tue fotografie sembrano la versione bella, riveduta e corretta delle mie inquadrature!
    Ah: anche diverse tue ricette sembrano la versione bella delle mie :-)
    Insomma, hai una nuova fan, ma proprio scatenata, eh...
    perché secondo me, tanto per restare in tema culinario, siamo della stessa pasta... ma tu sei condita decisamente meglio! ;-)
    Ciao
    Meiying

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