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martedì 21 luglio 2009

da Palermo a San Vito Lo Capo -seconda parte (Segesta- San Vito Lo Capo)


di Alessandra


Collage di Picnik


Ogni volta che penso a Segesta, mi vengono in mente un sacco di cose: che è il sito archeologico più fotografato della Sicilia, che è uno dei luoghi turistici più gettonati d'Italia, che è uno dei posti più suggestivi del mondo. Ma soprattutto, mi viene in mente l'incipit di uno dei libri che ho amato di più, Stand by me, di Stephen King, laddove diceva che le parole non servono....


segesta


Ci arriviamo nel primo pomeriggio e, nonostante sia la prima metà di Aprile, fa parecchio caldo. I turisti tedeschi sono già seminudi, tutti sdraiati sugli spalti del teatro a prendere il sole e anche gli italiani non scherzano, fra bottigliette d'acqua e improvvisate bandane. Il sito è amplissimo, ma i monumenti sono due - il templio e il teatro, a notevole distanza l'uno dall'altro.

segesta teatro


C'è un servizio navetta che li collega, che suppongo sia appaltato ad una joint venture svizzero-tedesca, vista la puntualità degli orari e l'inflessibilità degli autisti. Informatevi alla biglietteri sul nanosecondo in cui transita e arrivateci cinque minuti prima, rinviando, se è il caso, la visita del tempio a dopo. L'optimum sarebbe visitare il teatro in un pomeriggio dal cielo terso, per godere al meglio dello spettacolare panorama, e arrivare al tempio al tramonto: calcolate, comunque, che due ore buone ci vogliono tutte- e non per contare le pietre ad una ad una, ma per assaporare fino in fondo la magia di quei luoghi.....

segesta


Al tramonto, noi siamo a San Vito Lo Capo- totalmente deserta, per l'occasione. Sono finite da poco le vacanze di Pasqua e gli alberghi hanno tirato giù le serrande, seguiti a ruota dai ristoranti e da qualsiasi altra attività umana, si direbbe. In pratica, siamo solo noi, ed il paesaggio è quello di certi film western, con il fondo della strada assolata che si perde nella polvere e il solito cane randagio che transita, neanche troppo all'orizzonte.

san vito lo capo


All'ultimo tentativo, quando ormai dispero di riuscire a fermarci per la notte, troviamo posto in un hotel delizioso, proprio sopra la spiaggia. Siamo gli unici clienti e l'invito è a fare come a casa nostra: stanza con mega balcone, colazione principesca, tre camerieri a testa, una pacchia, insomma. Ma, per quanto piacevole, l'atmosfera dell'hotel non riesce a trattenerci un secondo più del necessario ed anzi, mia figlia non mette neanche un piede in camera, attrata com'è da questa meraviglia qui.....

san vito lo capo

... per giunta deserta!!!! Ce la giriamo in lungo e in largo, raccogliendo conchiglie, facendo corse sulla spiaggia

san vito lo capo


pucciando i piedi in acqua e portandoci via un po' di sabbia, a mo' di souvenir

san vito lo capo



e intanto benedico l'immensa fortuna che ci è toccata di poter viaggiare fuori stagione, lontani dal casino, dal disordine, dalle code, dalla maleducazione dei turisti e dall'esasperazione dei gestori....


san vito lo capo


dopo tre ore, però, non son più dello stesso avviso: la fame comincia a farsi sentire e di locali aperti nemmeno l'ombra...


san vito lo capo

finiamo nella pasticceria del paese, a rimpinzarci di cassate e cannoli e paste di mandorla, rimpiangendo l'abuffata di cous cous che avevamo programmato. Di colpo, realizziamo che è l'ultima sera lontata da casa: domani a quest'ora saremo in aereo, diciamo, ma nessuno di noi ha voglia di tornare.
Rientriamo in hotel passeggiando lenti, la sabbia nelle scarpe, negli occhi la luna che si riflette sul mare, nel cuore la tristezza degli addii.
All'ultima tappa
alessandra

5 commenti :

  1. La foto del mio avatar mi ritrae proprio in quel teatro. C'ero andata una volta quando ancora non c'era il servizio di navetta, una scarpinata sotto il sole cocente. Mi ero seduta ad ammirare quello spettacolo, pensando che mai più avrei tentato quell'impresa. Invece ci sono tornata tante altre volte e ti assicuro che ogni volta l'emozione è stata la stessa. ROSALBA

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  2. Che ricordi, esattamente 30 anni fa, lo stesso panorama....quel tempio toglie il fiato per non parlare del teatro........ anche noi a San Vito Lo Capo, quasi lo stesso panorama, molto piu' rustico, ora piu' bello sicuramente e curato, stessa strada assolata da film, però alla sera abbiamo trovato un ristorantino sul mare che francamente non diceva granch'è, pero' ci era stato suggerito da un amico siculo,con tovaglie di plastica e aragostine a go-go di una freschezza di un buono... oh!Ale che meraviglia!!!grazie per avermelo fatto ritornare in mente!!!

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  3. rosalba, come sono contenta che sia stata tu ad inaugurare questa tornata di commenti!!!! Pensa che un sacco di volte avrei voluto chiederti quale teatro avevi alle spalle, nell'avatar, una volta escluso quello di Siracusa. Certo che tutta a piedi deve essere stata na bella fatica....
    Diana, grazie a te! Chissà com'era, trent'anni fa... noi abbiamo avuto un'impressione di maggiore ordine, di maggior fruibilità, di rinnovata voglia di fare. I miei ricordi risalgono al 1982- quindi, se non son trenta, siamo lì- ed ero tornata a casa esaltata. Stavolta, se possibile, lo sono di più, proprio per il nuovo modo che il popolo siciliano ha di concepire il forte senso di appsartenenza ad una terra assolutamente meravigliosa. Ci tornerei domani.
    Alessandra

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  4. Ale, io lo ricordo abbastanza desolato, avevamo fatto il bagno con la pomice che galleggiava, ricordo un'acqua molto fredda, era meta' settembre, pochissima gente, un albergo non degno di quel nome e poco poco pulito, comunque il paesaggio era quello, desolato ma come dire, prorompente, con quella montagna li a guardarti e poi quelle aragostine pagate due lire con cui ci siamo veramente abbuffati.........sono contentissima che le cose siano cambiate, merita proprio andare.........chissa' mi piacerebbe ritornarci.

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  5. L'acqua del mare dalle nostre parti purtroppo è sempre fredda; in compenso è limpida.

    Pensa Ale che in luglio e agosto nel teatro greco di Segesta si tengono rappresentazioni teatrali (al tramonto) e concerti per pianoforte (all'alba): andare a teatro in una cornice così suggestiva è una delle cose più belle che si possa fare.

    L'ultima volta che ci sono andata è stato 5 o 6 anni fa: una compagnia russa di balletto dava il Lago dei Cigni... un sogno.

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