La sveglia è all'alba, la direzione è Monreale, dove arriviamo per primi, in una mattinata di sole. A me non sembra vero, di potermi godere quello che è diventato negli anni una sorta di luogo di culto personale, visto poco e male ai tempi del ginnasio, quando ogni interesse- quello artistico in primis- era catalizzato dai compagni del liceo, nella speranza che prima o poi si degnassero di rivolegerti una parola. Stavolta, ovviamente, è tutto diverso, ma Monreale, grazie al cielo, è sempre la stessa, anzi: oserei dire che è pure più pulita e più bella.
Di nuovo, però, non riesco a tenere a freno la mia sconfinata ammirazione per i Normanni tutti- e per il DNA della casa reale, visto che se finora le responsabili della nostra meraviglia erano le opere commissionate da Ruggero II, stavolta tocca al nipote Guglielmo il compito di lasciarci a bocca aperta. D'altronde, a prestar fede alla leggenda, l'ordine di costruire il Duomo gli venne nientemeno che dalla Madonna, apparsa in sogno al giovane re mentre stava riposando sotto un carrubo, pronta a rivelargli il segreto che lo avrebbe reso immortale nei secoli. Proprio sotto la pianta all'ombra della quale Guglielmo stava dormendo, si trovava il più grande tesoro del mondo: il re avrebbe dovuto recuperarlo e destinarlo tutto alla costruzione di un tempio in onore della Vergine. Detto, fatto: il re si svegliò, diede immediatamente l'ordine di scavare, il tesoro venne riesumato e, in base ai dettami ricevuti, investito per intero nella costruzione dell'opera che avrebbe dovuto eclissare i capolavori legati alla memoria del nonno. Il condizionale è d'obbligo fino a un certo punto perché, a parte i gusti personali ( a noi è piaciuta di più la Cappella Palatina), Monreale è universalmente ritenuto il massimo capolavoro dell'architettura normanna in Sicilia.
E ne ha ben donde, aggiungo io, con un pizzico di rimpianto per i tempi in cui le lotte al vertice si combattevano a suon di opere d'arte: qui abbiamo la decorazione musiva più vasta d'Italia e probabilmente quella di più ampio respiro: una biblia pauperum in tasselli, che riassume in 42 tappe gli episodi salienti della Bibblia, dalla Creazione all'Assunzione della Vergine e che lascia tuttora senza fiato per la grandezza compositiva e l'unità di concezione artistica.
Anche il chiostro rappresenta un unicuum nel suo genere e nessuno immaginerebbe che, n quest'oasi di tranquillità e pace, si nasconda un'esplosione di forme, di colori, di decori- dalle colonne ritorte agli intarsi musivi, passando per i giochi geometrici e il trionfo dei capitelli, ognuno un capolavoro a sè.
Terminata la visita, sono al settimo cielo: altro che antidepressivi, villaggi turistici e cocktail da sballo. Un capolavoro ogni tanto è la miglior medicina per riconciliarti col mondo, spiego a mia figlia, sentendomi in totale armonia con la natura e con la storia, una sorta di ulteriore tassello dei mosaici appena visti. Sono così ispirata che non vedo uno scalino sbeccato e frano rovinosamente fino al parcheggio. Mi raccoglie una comitiva di turisti giapponesi, a cui devo sembrare una catapulta normanna, e quando mi rialzo l'ispirazione è andata nello stesso identico posto dove mando nell'ordine, lo scalino rotto, l'amministrazione comunale da Ruggero II ai giorni nostri e, buon peso, il marito e la figlia, piegati in due dal ridere e dal peso dei loro spergiuri, visto che continuano a farmi credere che se hanno le lacrime agli occhi è per il dispiacere che provano a vedermi conciata così.
Scricchiolo fino alla macchina, direzione Castellammare del Golfo
Una nomea non troppo lusinghiera, legata a un passato di criminalità mafiosa, non rende giustizia a questo piccolo gioiello sulla costa: certo, è inevitabile che quando uno ha come vicini di casa due pezzi di paradiso terrestre come Scopello e la Riserva dello Zingaro, finisca per essere un po' offuscato. Ma non fermarcisi neanche un minuto sarebbe davvero un peccato, non fosse'altro per una capatina nel forno all'inizio della passeggiata e per un pranzo al ristorante lì accanto, carico di spavaldi cartelli che annunciano la miglior cucina del pianeta. La tappa d'obbligo, comunque, è questa qui
Il nome non lo so- e non ho sottomano cartine così dettagliate che lo riportino- ma non potete sbagliare: la direzione è Scopello e questa è la vista che godete dal primo punto panoramico. Se poi cedete alla tentazione di farvi preparare due panelle calde (alla Trapanese, sia chiaro, non alla Palermitana, come puntualizza orgoglioso l'ambulante che ve le frigge), potete anche cominciare a pensare che un piede in Paradiso ce l'avete per davvero....
Scopello è l'idillio puro.....
.....il tempo sospeso......
... a me, in realtà, il respiro me lo mozza un'ape che trivella nel profondo dei miei pantaloni, fino a puntarmi il pungiglione nella coscia sinistra, giusto nel punto in cui la circolazione del sangue è più veloce e il veleno mi arriva subito dritto al cuore, lasciandomi secca. Almeno, questa è la diagnosi che faccio, all'istante, e a conferma della sua fondatezza, inizio subito a sentire tutti i sintomi,a cominciare dall'irrigidimento dei muscoli che, come è noto, è l'anticamera del rigor mortis. Al solito, sono destinata a restare incompresa anche nell'estrema agonia, con quel deficiente di mio marito che si chiede quand'è che finalmente arriveremo al rigor linguae, e quell'altro genio matematico di mia figlia che, sulla base del non c'è due senza tre, mi tranquillizza, assicurandomi che la volta che morirò, sarà la prossima.
E così, col conforto di questi auspici, ci dirigiamo verso Segesta....
Alessandra
E così, col conforto di questi auspici, ci dirigiamo verso Segesta....
complimneti dei luoghi magnifici che non conosco sono rimasto basito dalla bellezza
RispondiEliminacomplimenti per le foto e per la descrizione dei luoghi,
RispondiEliminasaluti da castellammare e scopello ^__^
Conosco poco la zona ma comincio a farci un pensierino serio...per le panelle ovviamente mica per la cultura Normanna :-P
RispondiEliminaComplimenti per il reportage dettagliato e piacevole da scorrere come sempre.
Alla prox
Gunther, sapessi come si resta basiti "dal vero"!!!!
RispondiEliminaPlacido, ho dato un'occhiatina ai "tuoi posti": mica male, direi. Proprio l'imbarazzo della scelta.
Mario, non ti puoi immaginare cosa sono... praticamente, nella zona nord-occidentale sono il cibo di strada per eccellenza. Mia figlia è tornata "tutta ciccia e brufoli" perché disdegnando abitualmente tutto ciò che è cibo- meno che mai il cibo povero- è stata folgorata dalle panelle e praticamente le mangiava anche a colazione!!
Consiglio veloce a chi ci fa un pensierino: non d'estate, please. Maggio-giugno, fine settembre per gli amanti del mare, e tutto il resto dell'anno per gli amanti del viaggio in senso lato. D'estate, il Paradiso diventa un inferno- e non certo per il clima, che pure fa la sua parte...
ciao e grazie, come sempre, per le vostre impressioni
alessandra
Mamma che splendide immagini! che paesaggi, che mare..tutto incantato e surreale!
RispondiEliminaviene voglia di fare le valigie anche subito!!!
un bacione
Vivere i luoghi, così mi piace viaggiare; mi ritrovo accompagnata per mano, con spirito ed entusiasmo, in tanta meraviglia. Complimenti, passerò ancora a trovarti. Pia
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