Ve lo avevo detto, no?, che bisognava che ci tirassi fuori qualcos'altro, da 'sto wasabi qua. Anzi, se proprio devo essere sincera, l'acquisto della famigerata pasta era stato ispirato proprio da un gelato al wasabi, mangiato a fine pasto nel ristorante giapponese più trendy della città- quello nella boutique, per intenderci, con tanto di autografo della Yespica in bella vista. Ed era dalla prima cucchiaiata che stavo pensando di provarci anche a casa, visto che, di tutto quello che avevamo scelto, l'unica portata riproponibile per le mie capacità e per i palati domestici sembrava essere solo quella.
More solito, appena entrata in possesso dell'ingrediente, mi sono dedicata a tutt'altro ( i 4kg e mezzo di mirtilli ibernati nel freezer lo dimostrano) e se non fosse stato per i bicchierini il povero wasabi sarebbe rimasto lì a marcire in dispensa, al pari di non so quanti altri ingredienti per cui avrei dato un braccio per averli e di cui oggi ho dimenticato l'esistenza.
A farla breve: sono partita dal gelato alla crema di Santin, senza il latte condensato: per un bel po' sono stata tentata dal'usare panna e latte di soia, ma temevo disastri sul fronte della cremosità. Il risultato è stato molto simile a quello del ristorante ( azzarderei anche un "più buono", a dirla tutta), a parte il colore, che da loro era verde wasabi e qui è venuto giallino. Un po' come era successo per la granita al basilico, di qualche tempo fa. Con la differenza che la Dani, che è più furba, si è limitata ad alzare un sopracciglio e a seguire fedelmente la ricetta. Io, invece, ho iniziato ad aggiungere wasabi come una forsennata,- ussegnur, e perché non viene verde????- con l'unico risultato che vedete nella foto. In compenso, il sapore ne ha guadagnato- o meglio: così presumo, viste le lacrime agli occhi degli assaggiatori. Prima di rantolare, mio marito ha detto "mettine un po' meno, la prossima volta", ma l'amico superstite ha promosso l'esperimento a pieni voti.
Per cui, ve lo ri-giro qui, con qualche annotazione in fondo
More solito, appena entrata in possesso dell'ingrediente, mi sono dedicata a tutt'altro ( i 4kg e mezzo di mirtilli ibernati nel freezer lo dimostrano) e se non fosse stato per i bicchierini il povero wasabi sarebbe rimasto lì a marcire in dispensa, al pari di non so quanti altri ingredienti per cui avrei dato un braccio per averli e di cui oggi ho dimenticato l'esistenza.
A farla breve: sono partita dal gelato alla crema di Santin, senza il latte condensato: per un bel po' sono stata tentata dal'usare panna e latte di soia, ma temevo disastri sul fronte della cremosità. Il risultato è stato molto simile a quello del ristorante ( azzarderei anche un "più buono", a dirla tutta), a parte il colore, che da loro era verde wasabi e qui è venuto giallino. Un po' come era successo per la granita al basilico, di qualche tempo fa. Con la differenza che la Dani, che è più furba, si è limitata ad alzare un sopracciglio e a seguire fedelmente la ricetta. Io, invece, ho iniziato ad aggiungere wasabi come una forsennata,- ussegnur, e perché non viene verde????- con l'unico risultato che vedete nella foto. In compenso, il sapore ne ha guadagnato- o meglio: così presumo, viste le lacrime agli occhi degli assaggiatori. Prima di rantolare, mio marito ha detto "mettine un po' meno, la prossima volta", ma l'amico superstite ha promosso l'esperimento a pieni voti.
Per cui, ve lo ri-giro qui, con qualche annotazione in fondo
GELATO AL WASABI
BASE PER 500 GR DI GELATO
250 g di panna fresca
250 g di latte
2 tuorli
60 g di zucchero semolato
1 cucchiaino abbondante di wasabi in pasta
Si procede come per un normale gelato alla crema: si montano i tuorli con lo zucchero, mentre si portano ad ebollizione il latte e la panna. Quando i tuorli sono spumosi, si versa il liquido bollente a filo, si mescola bene e si rimette tutto sul fuoco, portando alla temepratura di 85 gradi. Si lascia raffreddare e si mette in gelatiera, seguendo le istruzioni
250 g di panna fresca
250 g di latte
2 tuorli
60 g di zucchero semolato
1 cucchiaino abbondante di wasabi in pasta
Si procede come per un normale gelato alla crema: si montano i tuorli con lo zucchero, mentre si portano ad ebollizione il latte e la panna. Quando i tuorli sono spumosi, si versa il liquido bollente a filo, si mescola bene e si rimette tutto sul fuoco, portando alla temepratura di 85 gradi. Si lascia raffreddare e si mette in gelatiera, seguendo le istruzioni
Io ho aggiunto il wasabi a caldo, stemperando il cucchiaino in poca panna e latte bollenti e aggiungendo poi il tutto al resto del liquido.
considerazioni: presumo che il wasabi in pasta non vada bene. Per il colore, intendo, sul sapore ci siamo. So che ne esiste una verisone in polvere, ma io quella avevo e quella ho usato. Ma al prossimo tentativo, provo con la polverina...
Abbinamenti: ovviamente, trattandosi di un esperimento, lo abbiamo mangiato così, cercando di studiare con che cosa potesse accoppiarsi. L'accostamento estemporaneo dei mirtili ( toh, che caso!!!), per esempio, non è affatto male ma noi continuiamo a vederlo come pendent di qualche pesce grasso- lo sgombro su tutti.
Buona giornata
Alessandra
considerazioni: presumo che il wasabi in pasta non vada bene. Per il colore, intendo, sul sapore ci siamo. So che ne esiste una verisone in polvere, ma io quella avevo e quella ho usato. Ma al prossimo tentativo, provo con la polverina...
Abbinamenti: ovviamente, trattandosi di un esperimento, lo abbiamo mangiato così, cercando di studiare con che cosa potesse accoppiarsi. L'accostamento estemporaneo dei mirtili ( toh, che caso!!!), per esempio, non è affatto male ma noi continuiamo a vederlo come pendent di qualche pesce grasso- lo sgombro su tutti.
Buona giornata
Alessandra
Wasabi forever! L'abbinamento con lo sgombro dovrebbe essere l'ideale.
RispondiEliminaPer me è ancora qualcosa di troppo azzardato...ma comincio a pensarci. Lo potrei usare per ustionare qualche "pseudo-amico" facendolo non giallino...ma giallo profondo ahahaha
Comunque complimenti. Anche la foto merita...invoglia all'assaggio :-)
Veramente interessante, da provare anche questo.
RispondiEliminaSo che il wasabi in polvere perde gran parte dell'aroma, ma forse come colorante va bene, da abbinare a quello in pasta (ma a questo punto bisogna calibrare le dosi, perché ignoro i parametri giapponesi sulla perdita di aroma).
In compenso mi consola sapere che non sono l'unica a riempire la dispensa degli ingredienti più strani e disparati partendo alla loro ricerca col vestito da esploratore, per poi dimenticarli in un angolo.
Caspita..ma questo è ancora più strano dei bicchierini con il cioccolato! davvero da provare!
RispondiEliminaun bacione
veramente particolare...ma da provare!
RispondiEliminaOh caspita, il gelato al solo wasabi mi fà paura e si che di cose strane ne assaggio e compro...
RispondiEliminaLa foto è veramente bella...
Mapi, presa dall'ansia cromatica, mi sono avventata sui coloranti ( pure tossici, ovviamente: se si deve sgarrare, tanto vale farlo bene) e meno male che ho avuto un rimorso di coscienza finale, perché stavo per inondarlo di BLU. Però, se mi dici che la polvere è semi insapore, davvero mi fiondo nei caruggi e vado a rivoltare tutte le drogherie etniche che trovo.Perché "verde" è più buono.
RispondiEliminaMika e Mario: non è solo wasabi. In questa versione è un gelato alla crema aromatizzato al wasabi, quindi, il gusto lo senti, ma stemperato dalla panna e dalle uova.
Fede Manu e e Silvia: strano lo è, eccome, ma non appartiene allacategoria del "famolostrano", quella degli abbinamenti estremi, per intenderci, che a me lascia un po' così. Mettiamola così: servitelo ai vostri ospiti se volete lasciarli a bocca aperta- in tutti i sensi...;-)
Ok. Un pò di tempo fa ho mangiato un gelato al fondente nero aromatizzato con peperoncino e contrariamente ad altre versioni più forti la sola nota di peperoncino non guastava. Questo mi fa ben sperare :-) 'Farotti' sapere :-P
RispondiEliminaCapita anche a me di "desiderare di dare un braccio per avere determinati ingredienti e di dimenticarne poi l'esistenza" forse perché come accade di sovente nella vita, quando si ottiene ciò che si è desiderato, perde di importanza ai nostri occhi e si punta su altro.
RispondiEliminaE' interessante l'abbinamento con del pesce grasso ...
Tenace il tuo amico superstite!!!!!!
Anche per questa ricetta vale il discorso dei pochi intimi (adulti e consenzienti), vero????
RispondiEliminaEppure questa "strana roba" mi ispira un sacco, magari sostituendo il wasabi con il peperoncino di Suverato.... ah, ah, ah!!!!!
A quando la prossima stregoneria???
Baci
Licia
chiederò ai custodi. quelli della zampogna. son proprio di lì!!!!
RispondiEliminalenny, qui continuano a insistere con il peperoncino di suverato... cosa ne dici, ti che sei l'esperta????
RispondiEliminaScusa, Ale ma con tutto 'sto parlare di wasabi io non ho ancora capito cos'è e di cosa sa!
RispondiEliminaMi illumini?!
Valeria
la cosa più simile che abbiamo da noi è il rafano. tanto per semplificare...
RispondiEliminaNon penso proprio che sia la stessa cosa, se non nell'effetto-fuoco ....
RispondiEliminaHo visto come preparavano proprio questa ricetta in una trasmissione tedesca qualche giorno fa... Comunque sia, bella idea. La proverò :)
RispondiEliminaUn caro saluto,
Gina