"Qualche nuvola" annuncia il pilota, mentre atterriamo su Lubecca. "E un'altra piega è andata", smoccolo io, parafrasando Guccini, ferma sulla scaletta dell'aereo, a prendermi quel mezzo diluvio che sta scendendo dal cielo. Mia figlia, al solito, smanetta col cellulare e la prima sgridata in terra straniera avviene dopo circa due minuti dall'arrivo, mentre corriamo verso l'autobus che ci porterà ad Amburgo. "perché se hai intenzione di passare quindici giorni attaccata a quel coso, guarda che non va bene, capito? perchè per starti a rimbecillire con 'sti giochini da deficienti, allora te ne rimanevi a casa sul divano, che risparmiavo, capito? e cosa vuoi che mi importi se qui gli sms costano meno che in Italia, tanto da qui non ne mandi, capito? io, alla tua età, un viaggio così me lo sarei sognato, altro che 'mamma cheppalle..."
Cheppalle che è mia madre, anche in vacanza! Ora se la prende con me perchè fa freddo e piove e ha i capelli tutti gonfi: e io che colpa ne ho, se ogni volta che si muove porta sfortuna? anche in Sicilia , "portati il costume", urlava di continuo, e c'è stata pure la mareggiata storica...Gli sms qui costano meno che in Italia, evvai. Meno male, perché l'infinity all'estero non funziona. Cos'ha da urlare, adesso? Uff, neanche con gli auricolari si sta in pace. Ah, vuole sentire un po' di musica: ma come, mamma, non eri tu quella che i cellulari mai...? meglio stare zitta, almeno finchè non arriviamo ad Amburgo...
Arriviamo ad Amburgo rintronati da un'ora di zum-zum-parapara-tumb tumb ( ma faceva così schifo anche la musica dei miei tempi? a me sembra proprio di no...). Mia figlia ha fame, mio marito ha lo stress da riunione e tutti e due desiderano uscire il prima possibile dall'albergo. Io anche, ma per altri motivi, visto che siamo di nuovo nell'hotel prediletto dal consorte che, da bravo ingegnere cresciuto fra gli scout e la campagna, riesce sempre a trovare sistemazioni per lui comode e funzionali, per noi semplicemente agghiaccianti, tanto che ci si accappona la pelle, ogni volta che ci assicura che finiremo "nel solito quattro stelle...."
Il solito quattro stalle, ops, scusate, quattro stelle- categoria Ussegnur, ma stavolta mi piace un sacco, perché proprio lì davanti c'è parcheggiata un'auto tutta zebrata, con i sedili rivestiti di leopardo e delle cose dentro che la mamma mi tira via ogni volta perché non vuole che guardi, ma prima della fine della vacanza la devo troppo fotografare. Pranziamo nella Paulaner più vicina e io riprendo le mie salsicce di Norimberga, condite da uno sciame di vespe che viene a darci il benvenuto. Una di loro ha anche la bella idea di affogare nel mio succo di mela, roba che l'avrei uccisa, se non ci avesse già pensato da sola. Ma ora mi è tornato il buon umore: lo shopping ci aspetta!!!
Lo shopping ci aspetta- e per me è una jattura. Io che vivrei di musei e di opere d'arte, mi trovo blindata stile sandwich da due amanti della spesa. E se una lo fa con gioia, per cui se non si sta attenti si finisce per spendere annate di stipendi nel primo negozio, l'altro lo fa con l'aria del martire costretto a comprare. Il che, a guardar bene, oltre che allo stipendio, fa anche buttar via un sacco di tempo nelle solite manfrine, che cominciano con un "ma ho già un sacco di roba, non è il caso di prenderne altra" e che, una volta convenuto che sì, effettivamente, 59 camicie negli armadi sono un buon numero, finiscono con il solito " vabbè, carola, la mamma insiste che mi misuri 'ste camicie e già che ci siamo dammi anche quelle Lacoste lì e quel maglione di cotone rossoblu.. e anche la giacca a vento, che di quella sfumatura mi manca...."
...mi manca Starbucks, cosa aspettano a metterlo a Genova? mi ordino un cookies al cioccolato e un frappuccino, ma sono stanca morta. Amburgo è bellissima, con i viali tutti pieni di negozi, ci sono un sacco di ragazzi carini e ci voglio troppo venire a vivere, appena me ne vado via di casa.Ho visto un anello da truzzo per il cugi, speriamo che la zia mi dia il permesso di regalarglielo, e poi mi sono comprata un sacco di vestiti alla moda, lo smalto coi brillantini, gli adesivi per le unghie e tre paia di stringhe - uno rosa, uno fucsia, uno viola- con le magliette abbinate. Li metto già alla sera, per la cena con il socio spagnolo di Giulio, dove si mangia tedesco e si parla in inglese. La mamma cicca tutte le "s" dei verbi- e questa me la tengo in serbo per la prossima volta che mi dice che non so le lingue. A letto presto, che domani si va a Brema...
"Brema...E' dai tempi dei quindici che sognavo di visitarla e, come accade con le cose che si aspettano troppo, è un po' una delusione. Son qui che cerco un aggettivo che le faccia onore, ma più che "carina" non trovo. Fuori dai denti: se non fosse stato per un asino, un gallo un gatto e un cane che si sono trasformati in musicisti, con un'inversione di tendenza beneaugurale di questi tempi, col cavolo che Brema avrebbe la fama che ha. Market Platz è deliziosa, il Rathaus imponente, la Cattedrale è rifatta. In poche parole, non c'è niente da vedere....
Niente da vedere!!!! Evvai!!!! Che fortuna!!!! Solo negozi e shopping!!! Anche al Museo, c'è la mostra di Cranach, che noi abbiamo già visto (mi ha portato pure a Cranach, in Turingia... quando vi dico che è da rinchiudere, mica scherzo). In cattedrale, becchiamo uno sfigato che vuol farci da guida a tutti i costi, la mamma ovviamente dice che "ooohhh, iz e pleisgiuar " e me lo devo sorbettare fino alla fine, con i disegnini della chiesa prima e dopo l'incendio e prima e dopo il crollo e prima e dopo il bombardamento, un rompimento che non vi dico. Usciamo da lì che mi è venuta fame e per placarla mi mangio prima un cestone di more, comprato sulla piazza del mercato, poi un dolce multistrati in pasticceria e poi un bel wursteln con ketchup e mustard, per la strada. e poi mi compro un paio di occhiali neri enormi e gli ultimi libri della Kinsella in inglese..
La Kinsella, in inglese, fa schifo: bisognerebbe fare un monumento alla sua traduttrice. Ma intanto, mi tocca leggermela in originale, perché un'ora di treno devo farla passare in qualche modo, visto che la creatura si è addormentata appena ha preso posto. I treni tedeschi sono puntualissimi, velocissimi e pulitssimi- e questo si sa. Ma si sa anche che sono carissimi? 50 euro per due biglietti di II classe, per una tratta di circa tre ore fra andare e tornare, mi sembrano una follia. Specialmente se paragonati al costo della vita, di gran lunga inferiore al nostro. Comunque, sia chiaro, io mi ci trasferirei armi e bagagli in queste città che sono davvero al servizio dei loro abitanti, in tutti i sensi. E, soprattutto, mi trasferirei ad Amburgo, per i mille motivi che ho già esposto a suo tempo, a cui se oggi se ne aggiunge un altro, forse il più importante: perché, dopo Londra, è Amburgo il luogo dove le differenze fra me e mia figlia si stemperano e gli anni che ci separano, che altrove son secoli, si confondono nell'entusiasmo dello scoprire cose nuove, nel piacere di stare insieme, nelle risate cretine, negli ammiccamenti idioti, nella conferma di un legame antico e forte, che si rinsalda in ogni cosa che ci piace....
... le birrerie piene di fiori......
...la vitalità della gente del porto.....
...il fascino dell'antico.....
... la vertigine del moderno...
... il cibo di strada...
... e il cibo in birreria...
ma, su tutto, il desiderio struggente e profondo, di ritornare.
Alla prossima
Alessandra & C.
.......... a casa a GE?? nonostante tutto!! Si viaggia, ci si diverte ma poi si vuole tornare a casa. Cronaca del viaggio come sempre super.!! Aspetto il seguito. Gis
RispondiEliminaDai, dai ,dai... non vedo l'ora di "assaporare" la seconda puntata!!!
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso (anche alla creatura)
Licia
Anche alla mia età, un viaggio così me lo sarei sognato .....
RispondiEliminaBellissime le immagini ed il racconto a due voci e sorprendente lo stile della creatura ironico e sagace!
Complimenti è anche molto carina: sarà tutta sua madre?
Quegli occhi dietro la tazza di Alfredo... troppo belli!!!Raccontano tutto...
RispondiEliminaBaci,
Ornella
gisella, PER NIENTE!!! io me ne andrei da qui anche domani- e mi mangio le mani al pensiero delle molte occasioni che ho avuto, in passato, di fermarmi altrove. Inoltre, più vado in Germania e più penso che sarebbe un posto ideale per viverci, pensa un po' tu...
RispondiEliminaLicia, abbiamo finalmente scaricato un tremila foto o giù (su..) di lì, per cui mettiti comoda che per un po' ne avrai ;-)
Lenny anch'io alla sua età me lo sarei sognato, un viaggio così- e infatti continuo a ripeterle che non si rende conto di quanto sia fortunata. Assomiglia alla mamma solo nell'italiano (scritto) e per quanto chiacchiera- per il resto, è tutta diversa...
Bellissimo racconto a due voci...ora manca solo il marito... ^_^
RispondiEliminaScopro ora il vs blog..troppo bello!!!
RispondiEliminaOra mi leggo le puntate precedenti!
Buona giornata
Sara, mettiti comoda, allora, perché ce n'è di roba!!!
RispondiEliminaMika, NO, TI PREGO...commenta già abbastanza a voce ( e su Facebook, dove mi espone ad ogni tipo di ludibrio!)
ciao
ale
Carinissimo questo post a quattromani! Bellissime foto, aumenta sempre più il desiderio di visitare quelle terre!
RispondiEliminaMa la foto della macchina zebrata??
L'ha fatta, l'ha fatta... appena trova il cavetto del cellulare, la mettiamo :-)
RispondiElimina......a quattromani ora???? sempre piu' avvincenti/divertenti questi reportages, se ora si ci mette anche a tua figlia e chi combina ancora qualcosa ?? aspettiamo la seconda puntata con ansia...... che fame quello stinco!!
RispondiEliminae........Carola vorrei vedere la foto dell'auto zebramixtigrata, ti ci avrei vista seduta sopra con foulard e occhiali pink coda lunga all'insu' anni '50.........
baci a tutte due (tre)
Bellissimo e divertentissimo il vostro racconto a quattro mani! Che invidia mi fate, ma non solo per il viaggio (ci sono stata anch'io ad Amburgo, Lubecca, ecc.) ma per il modo il cui fate rivivere i votri momenti: forse sarebbe il caso che pensaste seriamente a scrivere un libro!
RispondiEliminaBaci a mamma e figlia!
Valeria
diana, non ti ci mettere anche tu...l'ha fotografata, ovviamente, facendo pure ridere tutti i passanti. Però, detto fra noi, non era il look anni '50 quello più adatto...
RispondiEliminaVale, non sai che piacere mi faccia sentirti dire queste cose!! Sul libro, guarda, è dalla seconda elementare che me lo sento ripetere: può darsi che prima o poi mi decida...
ciao
ale
Per il libro un acquirente ulteriore e certo lo avresti nel sottoscritto :-) Per il reportage la mia finta-pausa pranzo ne giova alla grande tra telefonate ansiolitiche e stress da mail di problemi...quasi quasi mi decido ad addentare qualcosa. Complimenti e come vedi a ritroso mi rivedo tutti i post facendo ammenda delle mie mancanze di lettore affezionato del blog :-P
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