di Alessandra
E' un post sottotono, e me ne scuso, mentre i motori degli ultimi canadair della giornata si spengono in lontananza e l'odor di bruciato entra dalla finestre semichiuse. In bocca e nel cuore un gusto amaro, di quelli che non vorresti mai sentire e che rimarranno invece per molto tempo, ogni volta che alzeremo gli occhi sul nostro verde, che non c'è più, e sulle nostre montagne che hanno cambiato forma e colore, corrose e distrutte dalla cieca violenza del fuoco. L'assenza di vittime umane compensa in parte il dolore per il disastro ambientale che si è perpetrato sotto gli occhi di una città attonita e impotente, ma non per questo lo attenua. Domani, certo, sarà un altro giorno- ma per molto tempo ancora sarà la tristezza a scandire le pagine del calendario, una dopo l'altra, nel ricordo dell'inferno di queste troppe ore, nel desolante spettacolo dalle nostre finestre, e nella rabbia sorda di chi vive questo scempio come l'ennesima ferita ad una città che da troppo tempo è offesa nel suo patrimonio, nella sua cultura e nei suoi valori e per la quale, per questo, si soffre ancora di più.
E' un post sottotono, e me ne scuso, mentre i motori degli ultimi canadair della giornata si spengono in lontananza e l'odor di bruciato entra dalla finestre semichiuse. In bocca e nel cuore un gusto amaro, di quelli che non vorresti mai sentire e che rimarranno invece per molto tempo, ogni volta che alzeremo gli occhi sul nostro verde, che non c'è più, e sulle nostre montagne che hanno cambiato forma e colore, corrose e distrutte dalla cieca violenza del fuoco. L'assenza di vittime umane compensa in parte il dolore per il disastro ambientale che si è perpetrato sotto gli occhi di una città attonita e impotente, ma non per questo lo attenua. Domani, certo, sarà un altro giorno- ma per molto tempo ancora sarà la tristezza a scandire le pagine del calendario, una dopo l'altra, nel ricordo dell'inferno di queste troppe ore, nel desolante spettacolo dalle nostre finestre, e nella rabbia sorda di chi vive questo scempio come l'ennesima ferita ad una città che da troppo tempo è offesa nel suo patrimonio, nella sua cultura e nei suoi valori e per la quale, per questo, si soffre ancora di più.
...ovvero un bel "due per uno", che di questi tempi di forni ancora spenti e voglia di cucinare ancora in rodaggio non è poco. E' che stamattina mi son fatta tentare da un bel trancio di pesce spada (ora che anche george clooney è andato, intendo...) e quando è arrivato il momento di cucinare, mi sono accorta che, come al solito, ne avevo comprato troppo. Il freezer è pieno di mirtilli, il pesce di due giorni non mi piace e allora mi son dovuta industriare con quello che c'era. Il "fuori programma" è a destra- ed è superfluo che aggiunga che è quello che ci è piaciuto di più. La ricetta studiata, invece, è l'altra, su cui il marito ha trovato da ridire per quanto riguarda la cottura- fosse per lui, direttamente sulla piastra. E, sempre se fosse per lui, senza semi di papavero. E anche lo zenzero, non è che ci dica granchè.. se assolviamo il pesce spada è già tanto, insomma.
In ogni caso, son due "signore" preparazioni, che hanno come punto di forza la rapidità e richiedono però come condizione imprescindibile un'ottima materia prima, perché sono tutte mirate ad esaltare il protagonista, con cotture veloci, quasi senza grassi. Entrambe sono tratte dall'ultimo acquisto, La cucina ligure di mare di Valeria Melucci Newton Compton editore, comprato ieri in autogrill al ritorno dall'isola del giglio, uno scrigno di ricette preziose, a cui mi sa che attingerò a piene mani per un po'.
Intanto, gustatevi le prime due...
In ogni caso, son due "signore" preparazioni, che hanno come punto di forza la rapidità e richiedono però come condizione imprescindibile un'ottima materia prima, perché sono tutte mirate ad esaltare il protagonista, con cotture veloci, quasi senza grassi. Entrambe sono tratte dall'ultimo acquisto, La cucina ligure di mare di Valeria Melucci Newton Compton editore, comprato ieri in autogrill al ritorno dall'isola del giglio, uno scrigno di ricette preziose, a cui mi sa che attingerò a piene mani per un po'.
Intanto, gustatevi le prime due...
per 4 persone
4 fette di pesce spada fresco, di circa 200 g l'una
semi di papavero,
radice di zenzero
olio EVO
insalatina per accompagnare
Grattugiate un pezzetto di radice di zenzero e mescolatela con un cucchiaio di semi di papavero. Cospargete le fette di pesce col sale eimpanatele con il misto di semi di papavero e radice di zenzero. Disponete le fette in una pirofila leggermente unta d'olio, e infornate a 180 gradi, per 10 minuti, non di più. Servite su un letto di insalata di stagione
Guazzetto di pesce spada con pomodorini e olive taggiasche su patate dorate
per 10 persone
1m5 kg di pesce spada
700 g di patate
300 gr di pomodorini
200 ml di olio EVO
100 g di olive taggiasche
100 ml di vino bianco secco
2 spicchi d'aglio
1 mazzetto di prezzemolo
rosmarino
origano
sale
Pulire il trancio di pesce, eliminando la pelle e la spina centrale e tagliatelo a dadini. Mondate le patate, tagliatele a fettine sottili e friggetele in olio d'oliva. Scoltatele e fatele asciugare su un foglio di carta assorbente. Fate soffriggere l'aglio intero nell'olio, con il rametto di rosmarino, unite lo spada, fate rosolare per qualche minuto e sfumate col vino- Spellate i pomodori, privateli della pelle e dei semi e tagliateli a dadini, quindi uniteli al pesce e portate a termine la cottura unendo all'ultimo le olive, una spolverata di origano, e regolando di sale. Disponete sui piatti le patate a raggiera e sistemate il pesce al centro, guarnendo con una spolverata di prezzemolo.
buon appetito
alessandra
buon appetito
alessandra
L'amarezza di osservare Genova ferita non ha commenti se non la comprensione da chi vede la dignità della propria città "seppellita' da immondizia reale e culturale. Per il pesce spada non posso che complimentarmi con la seconda versione (anche io non amo tanto lo zenzero). Mi sa che la prendo a prestito per dare la medesima "fine" alla rana pescatrice :-) Grazie e buona giornata
RispondiEliminaGenova e le sue ferite ne riaprono di più grandi nella mente di questo paese...
RispondiEliminamolto interessante queste ricette, complimenti!!! se hai altri idee, consigli, innovazioni....date una occhiata al mio nuovo sito gustorante e lasciateci sapere delle vostre creazioni!!!
RispondiEliminaChe dispiacere vedere quelle foto, quel deserto dei tartari che si sovrappone al ricordo della vegetazione che fu, che tristezza..........
RispondiEliminaanche per me la seconda ricetta è graditissima!
Grazie come sempre
diana
Mi dispiace per la situazione che avete dovuto vivere e con la quale dovrete convivere. Non ci sono tante parole. Ti faccio i compliemti però per questa bella ricetta. ne cerco sempre per il pesce!
RispondiEliminacinque milioni di danni- ed è solo l'inizio. Genny, concordo con te e ti aggiungo una cosa: ho vissuto questo incendio come la metafora di uno scempio che sta dilagando e travolgendo tutto, senza che nessuno (possibile???? nessuno???) riesca a fermarlo.
RispondiEliminaGrazie a tutti per la partecipazione, che sento sincera.
E tornando al cibo: sulla "seconda che ho fatto" voti unanimi, ma io azzarderei anche la versione coi semi di papavero e lo zenzero- magaria alla griglia, per far dar via più grasso al pesce spada...
scappo, che ho ancora da lavorare!
besos
ale
mmm...che ricette meravigliose!!
RispondiEliminaAle, posso dire una cosa?.. I nostri mariti non capiscono niente, sono esseri primitivi e conservatori, mai nessuna sperimentazione, abbinamento osé o un filino fuori dagli schemi. Per il mio vale lo stesso, anche se nel corso degli anni ho fatto allargare i suoi orizzonti, ma ... "la cucina di mamma"...
RispondiEliminaIl guazzetto mi temta da morire, al punto di uscire di casa e andare a cercare il pesce spada!
Capisco la tua tristezza e voglio starti vicina, anche se virtualmente.. E' indescrivibile, guardare le tue montagne e vedere il bruciato, pensando a tutto quello che è perduto...
Federica, a me sono piaciute entrambe- e ripensandoci oggi, l'idea del pescspada in crosta di papavero mi piace ancora di più. Il problema, come dice giulia, sono 'sti mariti! Io non demordo, ma è una fatica...
RispondiEliminaGiulia, ne ho una cifra, di ricette col pesce spada: se non fosse che due sere di fila non esiste, attaccherei con la prossima!
ciao
ale
Vibranti le tue parole sullo scempio di un incendio di proporzioni immani che genera un disastro che tocca nel profondo tutti noi ....
RispondiEliminaVoto per la crosta di semi di papavero: la nota croccante che conferisce al pesce deve essere deliziosa :))
anch'io voto per la crosta al papavero: è originale ed azzeccata. forse, sarebbe meglio cuocere alla piastra, per via dei grassi, ma la panatura è eccezionale.
RispondiEliminaGrazie per la vicinanza, in questo momento di sconforto
ale