E' da un po' di tempo che mi si chiedono lumi su alcuni "retroscena" di Menu Turistico, vista la mia disinvoltura a dare per scontate alcune informazioni che all'atto pratico sono la base di questo blog ma su cui, in effetti, non ho mai speso mezza parola come si deve. Mea culpa, lo ammetto, perché mi rendo conto che i nuovi lettori possano sentirsi spiazzati quando parlo di "niusletter" o faccio riferimenti al corso di cucina. Ma tutto è avvenuto in modo così naturale e così spontaneo che, per me, si è trattato solo di riprender eil filo di un discorso, interrotto per vari motivi, e ripartito in modo nuovo nella forma, ma sempre uguale nella sostanza: nel senso che Menuturistico è la prosecuzione, in chiave pubblica e a quattro mani, di un 'idea partita per caso molti anni fa e che, come spesso capita con quanto nasce in sordina e contro tutti, è cresciuta negli anni fino a diventare una piccola- e per me meravigliosa- realtà.
Ma andiamo con ordine.
Correva l'anno 2003 (vi piace così???) e nell'associazione di volontariato di cui facevo parte mancavano i fondi necessari per sostenere un'iniziativa benefica. Si era trattato di una sorta di fulmine a ciel sereno, di cui ora non ricordo più la natura (forse, avevamo perso uno sponsor all'ultimo minuto) ma che comunque ci aveva lasciato in braghe di tela- noi e soprattutto a bambini a cui la nostra attività si rivolgeva. L'imperativo era, quindi il dover correre ai ripari in tempi stretti e, in mancanza di altre idee, avevo proposto di organizzare un corso di cucina.
Fino ad allora, nessuno dei soci sospettava di questa mia passione e ricordo ancora che dovetti ripetere più volte che cosa avevo intenzione di fare: l'incredulità era dettata dal pregiudizio che una professionista più o meno affermata come la sottoscritta, in un'associazione di professionisti di gran lunga più affermati di me, potesse coltivare un hobby per un'attività che, nelle loro case, era riservata al personale di servizio o, al massimo, era concepita come una distrazione dal logorio della vita mondana.
Ma siccome il piatto piangeva e non c'erano sul tavolo altre proposte per asciugargli le lacrime, si decise di fare buon viso a cattiva sorte e si varò la mia proposta, con l'esplicita presa di distanza da qualsiasi collaborazione concreta al progetto: in altri termini, visto che ero così ostinata a credere in un 'idea strampalata e per certi aspetti anche indecorosa, avrei avuto il placet del club, ma oltre non si sarebbe andati: da sola mi ostinavo a scommettere sull'idea e da sola me la sarei dovuta cavare.
Io, però, avevo un asso nella manica: tutta questa passione per la cucina non era nata nè per caso, nè per moda. Certo, da anni acquistavo riviste e leggevo libri sull'argomento e da tempo la frequentazione dei ristoranti era dettata più dall'interesse per le loro proposte gastronomiche che dall'ansia di riempire lo stomaco o di fare cagnara con gli amici. Ma le radici di questo amore assoluto e incondizionato si trovavano in casa mia, ben ancorate nella cucina di mia madre.
Tuttora, a distanza di anni, con un bagaglio di esperienze gastronomiche sempre più pesante per qualità e quantità, non ho ancora trovato nessuno che sappia eguagliare l'estro, la creatività, la rapidità di esecuzione, la raffinatezza e i risultati a cui approda mia madre quando cucina. Il tutto senza dosi, con una sintesi geniale di spunti e suggerimenti carpiti da ogni parte del mondo (la cucina fusion, in casa nostra, è iniziata almeno 40 anni fa, senza proclami di sorta) e, quel che più conta, con una semplicità di esecuzione ed una velocità di realizzazione da far restare basito chiunque l'abbia mai vista all'opera. "la cucina nelle dita", penso ogni volta, quando transito da lei. Ed era proprio della sua "cucina nelle dita" che avevo bisogno, in quel frangente.
Gli inizi furono a dir poco pionieristici: avevamo trovato uno spazio in un istituto religioso, tramite l'intercessione di mia sorella ( che di ricette all'epoca, se ne intendeva pochissimo, ma che di fronte ad un ubi maior così urgente, si era attivata su ogni fronte) e ci trasportavamo, ogni volta, tutte le attrezzature necessarie per le lezioni, forno compreso. I primi ad essere coinvolti furono gli amici ed i colleghi, che si adattarono ad aule gelate, sedie traballanti e degustazioni in piedi e che ci permisero di raccogliere quanto pattuito- ed anche qualcosina di più- con la promessa che l'anno dopo si sarebbe ricominciato. " Vogliamo il corso avanzato", dicevano, facendo piombare me e mia madre nello sconforto: come avremmo fatto a reggere quei ritmi? a perdere giornate intere per studiare menu, fare la spesa, preparare le dispense, organizzare la cambusa, vuotare e svuotare il bagagliaio della micra ( già allora, sempre quella), ancora per un'altra stagione?
Senza contare che i soci, a parte i pochi che progressivamente si affezionarono al progetto e lo sostennero in ogni modo, continuavano a prendere le distanze da questa iniziativa: io ricordo tuttora, con un'umiliazione cocente, circostanze ufficiali in cui il rendiconto delle attività svolte e sostenute quasi interamente con i contributi del corso di cucina, veniva reso senza far nessuna menzione di questa attività, a fronte di peana magniloquenti tessuti in favore di tutte le altre, assai meno gettonate e redditizie.
Io, però, sono una che non molla- e che, anzi, trova benzina nella sfida e nel sentirsi tutti contro. E così, non solo si iniziò il secondo corso, ma cominciai a pensare ad altre vie per rendere ancora più coinvolgente quella che, di giorno in giorno, assumeva sempre più i contorni di una vera e propria scuola di cucina.
E così, nacquero le "niusletter": una ricetta alla settimana, spiegata passo passo, ad integrazione delle dispense, da spedirsi via e mail a tutti gli iscritti ai corsi- passati e presenti. Anche in questo caso, si iniziò da una rubrica scarna- sì e no una ventina di nomi- e con testi brevi. Poi, però, un po' alla volta, gli indirizzi aumentarono e le ricette si arricchirono di chiacchiere: spesso raccontavo i menu delle cene che si organizzavano a casa e da lì molti dei nostri ospiti presero ad interessarsi alla cosa, chiedendo quanto meno di poter ricevere anche loro la nius- oltre che di continuare a fare da cavia per i programmi del corso.
Da allora ad oggi, sono stati fatti dei passi da gigante: la scuola si è trasferita in cucine vere, a cominnciare da quella- favolosa- di mia suocera, un'altra che si è spesa all'inverosimile per aiutarmi in questo progetto; la degustazione in piedi è stata sostituita da una cena seduta ( più spartana in casa mia, elegante e raffinata da mia suocera), è stato necessario sdoppiare le sedi e diversificare i livelli e, ultimamente, si insegnano anche composizioni floreali e quanto serve per rendere gradevole il contorno ad un menu (ve l'ho già detto o no che ho una suocera strepitosa????)
L'apice si toccò due anni fa, quando si decise di mettere alla prova le allieve, facendo organizzare un intero pranzo, dall'aperitivo al dolce, per un'occasione importante. Ci furono liste d'attesa degli ospiti, cinque colonne sul giornale locale (e, permettetemelo, parliamo di Genova e del Secolo XIX, che non è propriamente il bollettino parrocchiale), la partecipazione delle due squadre di calcio della città ( pure la maglia di Cassano all'asta- e lo dico da genoana, con una gratitudine immensa per questo campione), magliette col logo della High School Cooking (contributo della creatura, fan di Zac Efron e dell'allora recente High School Musical) e ovunque, lacrime di commozione e di gioia. La cifra raccolta in quell'occasione permise di sostenere una missione francescana in Burundi (e di comprare le maglie del Genoa ai bambini africani, "evangelizzati" anche in tal senso da un Padre che sotto la tunica vestiva di rossoblu) e la soddisfazione fu immensa.
In parallelo, erano cresciute anche le niusletter- sia nella rubrica che nella grafica: gli indirizzi coprivano ormai i cinque continenti (arrivavano pure in Australia e in Thailandia-e tutto grazie al passaparola), io mi ero progressivamente convertita alle immagini e ogni volta partivano aggiornamenti sempre più "pesanti". E pesante era diventata anche la gestione della scuola, con l'aumentare degli impegni familiari e lavorativi, tanto che non riuscivo più a conciliare le due cose. E fu lì che si verificò la svolta, favorita da due eventi fortuiti ma fondamentali per la nascita di questo blog. Il primo fu il trasloco, un anno fa, che ci ricongiunse di nuovo a Daniela&C. Sembra una barzelletta, ma pare che sia destino che si finisca sempre con l'essere vicine di casa: prima, ci separava un piano, ora un numero civico (uno solo, sia chiaro, perché non avremmo potuto tollerare una distanza maggiore), e questo nononstante in questi anni la somma dei nostri traslochi potrebbe indurre a pensare che in realtà, dietro le spoglie di due signore per bene, si nascondano camalli con la vocazione al trasporto di casse di libri e mobili pesanti. Il secondo fu un bell'incidente d'auto, che, a un mese dall'insediamento della casa nuova, mi bloccò a letto per qualche mese, senza internet, senza telefono, senza il satellite, senza neppure i miei libri, che erano ancora tutti imballati nello studio. L'alternativa ad impazzire era mettersi a pensare a qualcosa di positivo: e siccome la Dani passava tutti i giorni a trovarmi e di lei conoscevo da tempo l'abilità in cucina, le parlai dell'ultima pensata che era uscita dal mio letto di dolore: trasferire le niusletter su un blog e continuare in questa nuova veste quello che era diventato un appuntamento fisso con i nostri lettori, senza apportare altre modifiche: quindi, da una parte, ricette testate e con una difficoltà di realizzazione che spaziasse da un livello base ad uno avanzato, senza però sconfinare in sperimentazioni troppo spinte o in esecuzioni troppo complicate; dall'altra, lo stile da Kitchen confidential che ne costituiva l'ossatura e il filo conduttore. La Dani- che è un'altra che, quanto a rotelle, avrebbe bisogno di un bollino blu, ma guai se glielo dite, che sennò resto da sola- ha subito detto di sì, e così siamo partite, sconfinando in una blogsfera che ci era del tutto sconosciuta e che ci piace ogni giorno di più, anche se ci rendiamo conto di non avere molte delle caratteristiche che potrebbero fare di Menuturistico un vero foodblog: chiacchieriamo troppo, postiamo troppo, siamo dispersive e poco allineate.
Ma, vedete, a differenza di quello che accade per la maggior parte degli altri autori, noi conosciamo bene i destinatari dei nostri post: non tutti, ovviamente, perché saremmo ipocrite a negare che in questi pochi mesi abbiamo aumentato a dismisura il numero dei lettori; ma ci è ancora impossibile metterci alla tastiera e pensare a contenuti "alti", se mi passate il termine: è molto più facile, invece, che oggi si recuperi la torta alle noci che mi ha chiesto la Rossella, o che si pensi alla rubrica che serve alla Giulia, o che si parli di un classico della pasticceria a base di burro e frutta canditi come del Plum cake della Cecilia, continuando la consuetudine delle nostre chiacchiere esattamente come prima.
Ed esattamente come prima funzionano le niusletters- perché il pubblico degli afecionados continua a volere anche quelle. Sono le nostre allieve più anziane, per esempio, che mi sgridano perche "ho appena imparato a scaricare la posta e ora guarda un po' che cosa mi combini", o le patite delle collezioni ("io le ho tutte") o quelli che hanno bisogno di rispondere e " come sarebbe a dire che mi leggono tutti? tutti chi????" o, più semplicemente, chi ormai si era affezionato ad un appuntamento fisso e ci chiede di non dargli buca. E così, sotto certi aspetti, siamo più incasinate di prima, con il blog da una parte, le niusletter dall'altra e la scuola di cucina che viene reclamata a gran voce (ma giuro che la ridimensiono, questa volta- e non ditemi che lo dico ogni anno, per favore, perché mi toccherebbe darvi ragione): ma, in fondo, va bene così...
Tutta questa pappardella per dirvi che, se proprio non ne potetef are a meno, la niusletter la spediamo anche a voi: ci mandate una mail all'indirizzo del blog (menuturistico@gmail.com) e saremmo felici di aggiugervi ai vecchi indirizzi, sotto la voce " nuovi amici"
Buona Domenica
Alessandra
Ma andiamo con ordine.
Correva l'anno 2003 (vi piace così???) e nell'associazione di volontariato di cui facevo parte mancavano i fondi necessari per sostenere un'iniziativa benefica. Si era trattato di una sorta di fulmine a ciel sereno, di cui ora non ricordo più la natura (forse, avevamo perso uno sponsor all'ultimo minuto) ma che comunque ci aveva lasciato in braghe di tela- noi e soprattutto a bambini a cui la nostra attività si rivolgeva. L'imperativo era, quindi il dover correre ai ripari in tempi stretti e, in mancanza di altre idee, avevo proposto di organizzare un corso di cucina.
Fino ad allora, nessuno dei soci sospettava di questa mia passione e ricordo ancora che dovetti ripetere più volte che cosa avevo intenzione di fare: l'incredulità era dettata dal pregiudizio che una professionista più o meno affermata come la sottoscritta, in un'associazione di professionisti di gran lunga più affermati di me, potesse coltivare un hobby per un'attività che, nelle loro case, era riservata al personale di servizio o, al massimo, era concepita come una distrazione dal logorio della vita mondana.
Ma siccome il piatto piangeva e non c'erano sul tavolo altre proposte per asciugargli le lacrime, si decise di fare buon viso a cattiva sorte e si varò la mia proposta, con l'esplicita presa di distanza da qualsiasi collaborazione concreta al progetto: in altri termini, visto che ero così ostinata a credere in un 'idea strampalata e per certi aspetti anche indecorosa, avrei avuto il placet del club, ma oltre non si sarebbe andati: da sola mi ostinavo a scommettere sull'idea e da sola me la sarei dovuta cavare.
Io, però, avevo un asso nella manica: tutta questa passione per la cucina non era nata nè per caso, nè per moda. Certo, da anni acquistavo riviste e leggevo libri sull'argomento e da tempo la frequentazione dei ristoranti era dettata più dall'interesse per le loro proposte gastronomiche che dall'ansia di riempire lo stomaco o di fare cagnara con gli amici. Ma le radici di questo amore assoluto e incondizionato si trovavano in casa mia, ben ancorate nella cucina di mia madre.
Tuttora, a distanza di anni, con un bagaglio di esperienze gastronomiche sempre più pesante per qualità e quantità, non ho ancora trovato nessuno che sappia eguagliare l'estro, la creatività, la rapidità di esecuzione, la raffinatezza e i risultati a cui approda mia madre quando cucina. Il tutto senza dosi, con una sintesi geniale di spunti e suggerimenti carpiti da ogni parte del mondo (la cucina fusion, in casa nostra, è iniziata almeno 40 anni fa, senza proclami di sorta) e, quel che più conta, con una semplicità di esecuzione ed una velocità di realizzazione da far restare basito chiunque l'abbia mai vista all'opera. "la cucina nelle dita", penso ogni volta, quando transito da lei. Ed era proprio della sua "cucina nelle dita" che avevo bisogno, in quel frangente.
Gli inizi furono a dir poco pionieristici: avevamo trovato uno spazio in un istituto religioso, tramite l'intercessione di mia sorella ( che di ricette all'epoca, se ne intendeva pochissimo, ma che di fronte ad un ubi maior così urgente, si era attivata su ogni fronte) e ci trasportavamo, ogni volta, tutte le attrezzature necessarie per le lezioni, forno compreso. I primi ad essere coinvolti furono gli amici ed i colleghi, che si adattarono ad aule gelate, sedie traballanti e degustazioni in piedi e che ci permisero di raccogliere quanto pattuito- ed anche qualcosina di più- con la promessa che l'anno dopo si sarebbe ricominciato. " Vogliamo il corso avanzato", dicevano, facendo piombare me e mia madre nello sconforto: come avremmo fatto a reggere quei ritmi? a perdere giornate intere per studiare menu, fare la spesa, preparare le dispense, organizzare la cambusa, vuotare e svuotare il bagagliaio della micra ( già allora, sempre quella), ancora per un'altra stagione?
Senza contare che i soci, a parte i pochi che progressivamente si affezionarono al progetto e lo sostennero in ogni modo, continuavano a prendere le distanze da questa iniziativa: io ricordo tuttora, con un'umiliazione cocente, circostanze ufficiali in cui il rendiconto delle attività svolte e sostenute quasi interamente con i contributi del corso di cucina, veniva reso senza far nessuna menzione di questa attività, a fronte di peana magniloquenti tessuti in favore di tutte le altre, assai meno gettonate e redditizie.
Io, però, sono una che non molla- e che, anzi, trova benzina nella sfida e nel sentirsi tutti contro. E così, non solo si iniziò il secondo corso, ma cominciai a pensare ad altre vie per rendere ancora più coinvolgente quella che, di giorno in giorno, assumeva sempre più i contorni di una vera e propria scuola di cucina.
E così, nacquero le "niusletter": una ricetta alla settimana, spiegata passo passo, ad integrazione delle dispense, da spedirsi via e mail a tutti gli iscritti ai corsi- passati e presenti. Anche in questo caso, si iniziò da una rubrica scarna- sì e no una ventina di nomi- e con testi brevi. Poi, però, un po' alla volta, gli indirizzi aumentarono e le ricette si arricchirono di chiacchiere: spesso raccontavo i menu delle cene che si organizzavano a casa e da lì molti dei nostri ospiti presero ad interessarsi alla cosa, chiedendo quanto meno di poter ricevere anche loro la nius- oltre che di continuare a fare da cavia per i programmi del corso.
Da allora ad oggi, sono stati fatti dei passi da gigante: la scuola si è trasferita in cucine vere, a cominnciare da quella- favolosa- di mia suocera, un'altra che si è spesa all'inverosimile per aiutarmi in questo progetto; la degustazione in piedi è stata sostituita da una cena seduta ( più spartana in casa mia, elegante e raffinata da mia suocera), è stato necessario sdoppiare le sedi e diversificare i livelli e, ultimamente, si insegnano anche composizioni floreali e quanto serve per rendere gradevole il contorno ad un menu (ve l'ho già detto o no che ho una suocera strepitosa????)
L'apice si toccò due anni fa, quando si decise di mettere alla prova le allieve, facendo organizzare un intero pranzo, dall'aperitivo al dolce, per un'occasione importante. Ci furono liste d'attesa degli ospiti, cinque colonne sul giornale locale (e, permettetemelo, parliamo di Genova e del Secolo XIX, che non è propriamente il bollettino parrocchiale), la partecipazione delle due squadre di calcio della città ( pure la maglia di Cassano all'asta- e lo dico da genoana, con una gratitudine immensa per questo campione), magliette col logo della High School Cooking (contributo della creatura, fan di Zac Efron e dell'allora recente High School Musical) e ovunque, lacrime di commozione e di gioia. La cifra raccolta in quell'occasione permise di sostenere una missione francescana in Burundi (e di comprare le maglie del Genoa ai bambini africani, "evangelizzati" anche in tal senso da un Padre che sotto la tunica vestiva di rossoblu) e la soddisfazione fu immensa.
In parallelo, erano cresciute anche le niusletter- sia nella rubrica che nella grafica: gli indirizzi coprivano ormai i cinque continenti (arrivavano pure in Australia e in Thailandia-e tutto grazie al passaparola), io mi ero progressivamente convertita alle immagini e ogni volta partivano aggiornamenti sempre più "pesanti". E pesante era diventata anche la gestione della scuola, con l'aumentare degli impegni familiari e lavorativi, tanto che non riuscivo più a conciliare le due cose. E fu lì che si verificò la svolta, favorita da due eventi fortuiti ma fondamentali per la nascita di questo blog. Il primo fu il trasloco, un anno fa, che ci ricongiunse di nuovo a Daniela&C. Sembra una barzelletta, ma pare che sia destino che si finisca sempre con l'essere vicine di casa: prima, ci separava un piano, ora un numero civico (uno solo, sia chiaro, perché non avremmo potuto tollerare una distanza maggiore), e questo nononstante in questi anni la somma dei nostri traslochi potrebbe indurre a pensare che in realtà, dietro le spoglie di due signore per bene, si nascondano camalli con la vocazione al trasporto di casse di libri e mobili pesanti. Il secondo fu un bell'incidente d'auto, che, a un mese dall'insediamento della casa nuova, mi bloccò a letto per qualche mese, senza internet, senza telefono, senza il satellite, senza neppure i miei libri, che erano ancora tutti imballati nello studio. L'alternativa ad impazzire era mettersi a pensare a qualcosa di positivo: e siccome la Dani passava tutti i giorni a trovarmi e di lei conoscevo da tempo l'abilità in cucina, le parlai dell'ultima pensata che era uscita dal mio letto di dolore: trasferire le niusletter su un blog e continuare in questa nuova veste quello che era diventato un appuntamento fisso con i nostri lettori, senza apportare altre modifiche: quindi, da una parte, ricette testate e con una difficoltà di realizzazione che spaziasse da un livello base ad uno avanzato, senza però sconfinare in sperimentazioni troppo spinte o in esecuzioni troppo complicate; dall'altra, lo stile da Kitchen confidential che ne costituiva l'ossatura e il filo conduttore. La Dani- che è un'altra che, quanto a rotelle, avrebbe bisogno di un bollino blu, ma guai se glielo dite, che sennò resto da sola- ha subito detto di sì, e così siamo partite, sconfinando in una blogsfera che ci era del tutto sconosciuta e che ci piace ogni giorno di più, anche se ci rendiamo conto di non avere molte delle caratteristiche che potrebbero fare di Menuturistico un vero foodblog: chiacchieriamo troppo, postiamo troppo, siamo dispersive e poco allineate.
Ma, vedete, a differenza di quello che accade per la maggior parte degli altri autori, noi conosciamo bene i destinatari dei nostri post: non tutti, ovviamente, perché saremmo ipocrite a negare che in questi pochi mesi abbiamo aumentato a dismisura il numero dei lettori; ma ci è ancora impossibile metterci alla tastiera e pensare a contenuti "alti", se mi passate il termine: è molto più facile, invece, che oggi si recuperi la torta alle noci che mi ha chiesto la Rossella, o che si pensi alla rubrica che serve alla Giulia, o che si parli di un classico della pasticceria a base di burro e frutta canditi come del Plum cake della Cecilia, continuando la consuetudine delle nostre chiacchiere esattamente come prima.
Ed esattamente come prima funzionano le niusletters- perché il pubblico degli afecionados continua a volere anche quelle. Sono le nostre allieve più anziane, per esempio, che mi sgridano perche "ho appena imparato a scaricare la posta e ora guarda un po' che cosa mi combini", o le patite delle collezioni ("io le ho tutte") o quelli che hanno bisogno di rispondere e " come sarebbe a dire che mi leggono tutti? tutti chi????" o, più semplicemente, chi ormai si era affezionato ad un appuntamento fisso e ci chiede di non dargli buca. E così, sotto certi aspetti, siamo più incasinate di prima, con il blog da una parte, le niusletter dall'altra e la scuola di cucina che viene reclamata a gran voce (ma giuro che la ridimensiono, questa volta- e non ditemi che lo dico ogni anno, per favore, perché mi toccherebbe darvi ragione): ma, in fondo, va bene così...
Tutta questa pappardella per dirvi che, se proprio non ne potetef are a meno, la niusletter la spediamo anche a voi: ci mandate una mail all'indirizzo del blog (menuturistico@gmail.com) e saremmo felici di aggiugervi ai vecchi indirizzi, sotto la voce " nuovi amici"
Buona Domenica
Alessandra
Ale, sai che mi hai commossa? Conoscevo un pò la tua storia, ma così, messa a nudo come solo tu sai fare (non smetterò mai di invidiarti per come scrivi - e parli), beh, ecco mi è venuto quasi il 'groppo'! Ce ne fossero di persone come te! Sono veramente orgogliosa di conoscerti!
RispondiEliminaBaci,
Valeria
:) :) :) :) :)
RispondiEliminaBella la vostra avventura e vi ho subito inviato una e-mail perché la niusletter la voglio anche io!!!
RispondiEliminaStefania
anche io la voglio e ora vi scrivo subito. Mi siete state segnalate da un'amica, che forse conosce una delle due personalmente, e da allora siete il mio appuntamento mattutino prima di iniziare il lavoro. Prendo spunti dalle ricette, condivido le vicissitudini familairi a volte affini, condivido la "Fede" rossoblù. Siete fantastiche!
RispondiEliminaClaudia
Alessandra, ci uniamo a Valeria nel dirti che ci hai commossi. Sapevamo già che sei un'ottima cuoca ed un'ottima scrittrice. Spesso dietro a queste qualità se ne celano altre e crediamo che tu ne abbia veramente tante.
RispondiEliminaUn abbraccio
Anna Luisa e Fabio
P.S. ovviamente anche noi vogliamo essere aggiunti alla "niusletter" ;-)
Avevo già intuito in te una forza e una tenacia fuori dal comune e leggere questa bella storia, ha confermato quello che era un'impressione.
RispondiEliminaQuante energie e di quali belle persone sei attorniata (mi riferisco a tua madre, la suocera e la Dani).
Sono felice di averti incontrata!
Mi iscrivo anch'io alla "niusletter" e con l'occasione, ti chiedo anche l'invio delle dispense di A, Principe relative al gelato di cui mi parlasti (e che al momento non mi interessarono, poiché vi si sconsigliava la preparazione home made).
Sono ammirata per quello che fai e per la passione che vi infondi: grazie per il racconto :))
Vi ho conosciuto per caso e malgrado la confidenza via-via maturata attraverso il blog non avevo mai chiesto nulla non fosse altro per rispettare qualcosa di cui si è consapevolemente a margine ma del quale si beneficia in termini di raffronti e condivisioni. Non posso che ulteriormente confermare la mia stima per MenùTuristico, grato di farne parte anche solo da spettatore ;-)
RispondiEliminaBuon inizio settimana
Grazie Alessandra per averci raccontato la storia del vostro percorso. Leggervi mi ha sempre procurato un grande piacere perchè, tutto quello che hai riassunto un questo post, traspare nei vostri scritti, quando ci raccontate di voi, dei viaggi, dei libri e naturalmente delle ricette.
RispondiEliminaUn caro saluto
Io sono proprio l'ultima arrivata e, da inguaribile curiosa, stavo proprio per chiedere come mai il blog fosse a quattro mani e quale fossero i retroscena che ne avevano visto la nascita...
RispondiEliminaLa storia è incredibile: praticamente un romanzo!
Mi restano due curiosita': le ricette spedite sono le stesse del blog? Che club benefico è uno formato da gente essenzialmente snob?
Virò, ce ne sono più di quanto tu creda- perché purtroppo ci sono in giro più persone snob di qanto si creda. Non a caso, ho retto finché ho potuto ( vent'anni- mica pochi, a ben guardare) e alla fine mi sono dimessa. Ma la scuola di cucina resta, così come resta il suo scopo benefico.
RispondiEliminaLe ricette spedite finora sono le stesse del blog, ma penso di includerne anche di altre: considera che la maggior parte di quello che cucino non è "da blog", ma è buono lo stesso e sarebbe un peccato tenerselo lì. Quello che c'è di diverso sono le chiacchiere- nel senso che ci si raccontano più cose, per ovvi motivi. E poi ci sono quelli che rispondono, quelli che chiedono, quelli che raccontano, insomma, una specie di "blog ante litteram" a cui non riusciamo a rinunciare.
Lenny: le dispense te le mando volentieri, ma siccome sono su carta, ho bisogno di qualche giorno per trascriverle. Per ricevere la nius, abbiamo però bisogno del tuo indirizzo di posta elettronica: se ci scrivi, ti mandaiamo tutto
Stefania, idem: scrivici e ti inseriamo in rubrica
Grazie a tutti per le vostre parole, la commossa sono io.
Baci
ale
Ale, grazie per averci fatto conoscere la vostra vera storia, intuivo che dietro il blog c'era qualcosa di più profondo, ma non riuscivo a mettere insieme i pezzi, e ora scopro che siamo addirittura in un certo senso colleghe! (quando capito in Russia, faccio le lezioni di cucina)
RispondiEliminaE' toccante e commovente,la nobile causa di beneficenza che ha fatto nascere la vostra scuola...
Desidero conoscerti(vi) di persona sempre di più!
Un bacione
Mi sono persa nel racconto e ho immaginato tutto, quasi quasi mi commuovo ! io sono Ale, faccio sporadiche apparzioni su CI, ti mando subito una mail perchè sarei davvero felice se fossi aggiunta alla lista ! grazie, Ale
RispondiEliminaAlessandra, l'ho letto di un fiato, sei veramente una persona speciale (e te lo dice uno che lavora in una cooperativa sociale con 700 disabili).
RispondiEliminaBrava!
luigi Corbò
Alessandra, mi hai commosso!!! desidererei ricevere anche io la "niusletter. Ti ho mandato una e_mail
RispondiEliminaAlma
ricevute, grazie.
RispondiEliminaci sentiamo ogni lunedì, allora
ale
Sono già una tua discepola da un pezzo, e mi sorprendi ancora... Ma non mi sorprende più il mio sesto senso per percepire le belle persone. Ti abbraccio.
RispondiEliminaAlessandra la Tua é davvero una bella storia....piena di cuore e di garbo.
RispondiEliminaTi mandero' una mail per ricevere la nius e, nel caso ti servisse una mano, potrei farti qualche incontro sulla scenografia della Tavola.
Che dire che non sia stato gia' detto? sono d'accordo con tutti quelli che hanno scritto prima di me.......un grande cuore, ma proprio grande!!!
RispondiEliminadiana
Ignoravo tutta la storia dell'Associazione anche se ogni tanto ti sentivo parlare della scuola di cucina.
RispondiEliminaHo letto con molto interesse tutto il post e nel cervello mi si sono accavallate mille domande... ma una prevale su tutte, e questa ti pongo:
Corre l'anno 2009: l'Associazione si è finalmente decisa a citare il corso di cucina come fonte di reddito (probabilmente principale)? ;-)
correva l'anno 2009- mi sono dimessa ;-)
RispondiEliminacomunque, sì, anche prima: tipo, l'articolo del Secolo vide un pienone del cosiddetto carro dei vincitori e altre iniziative analoghe sorsero all'improvviso in altri club. Uno ebbe la faccia tosta di chiedermi se spedivo una ricetta, visto che avevano avuto unagrande idea, di fare un libro con delle ricette delle varie socie.., la ricetta l'ho spedita, ma solo dopo opera di persuasione di amiche più sagge. fosse stato per me, ce le avrei mandate tutte, ma pare che non stia bene...:-)
mapi, prova a scriverci all'indirizzo del blog, che magari ti recuperiamo...
ciao
ale
cara alessandra, ho letto tutto il racconto con crescente ammirazione: davvero brava e sensibile.
RispondiEliminaPosso solo immaginare la mole di lavoro che un impegno del genere comporta; complimenti anche alla mamma e alla suocera e a tutti i volontari che ti supportano.
Ti scriverò anch'io per ricevere le ultime novità.
Un abbraccio
eugenia
eugenia
rien à faire, amica mia: pure dall'indirizzo del blog sono stata rimbalzata.
RispondiEliminaE allora ditelo che non mi volete!!!! ;-)
Non so se hotmail abbia messo qualche filtro su gmail (su un altro forum abbiamo avuto problemi di spammer, tutti con indirizzo gmail).
Un bacione!
Delle qualità che apprezzo maggiormente nel mio prossimo (e che stanno in cima alla mia scala di valori) ne possiedi almeno il 90%. Non lo dico per piaggeria (non sono proprio il tipo e non ne avrei nemmeno motivo) ma perchè percepisco le afffinità quasi in maniera tangibile.
RispondiEliminaMi sei piaciuta subito, ancora prima di venire a conoscenza del tuo "background". In quello che dici ed in quello che fai (ma soprattutto nel "come" lo dici e "come" lo fai) inevitabilmente c'è l'essenza di quello che "sei".
Apprezzo moltissimo anche il lavoro di Daniela (sempre parlando di affinità). Adoro i "gustosissimi" antefatti che accompagnano puntualmente le ricette, i reportages, le foto, le "nius".
Basta, basta, basta, come sono seria.....non se ne può più!!!!!
Un bacione affettuoso
Licia
Ecco, appunto, non se ne può più...
RispondiEliminaBaci dal lacrimatoio :-)
Ale
sono felice di aver trovato il tempo di leggere tutta la storia anche se in parte avevo già capito dai vari post.
RispondiEliminaQui a borghetto ci diamo molto da fare con la proloco anche per sovvenzionare varie associazioni ma certo pur con molto impegno non siamo ancora arrivati al tuo livello.
sei fantastica e non ti dico l' invidia che ho quando vedo come sei capace di scrivere...
baci e tanti auguri di buon natale
Arrivo anch'io un po' per caso e mi sono lasciata trasportare da questo racconto ricco di passione, di tenacia, di vera vita vissuta. Grazie, dà voglia di andare ancora più lontano e complimenti per il coraggio, la personalità. Il bello del blog è che ci sono persone vere dentro con il loro carattere, le loro lotte e le loro vittorie in questo caso golose.
RispondiEliminaBuona domenica e continuate cosi'!
Dada, grazie.
RispondiEliminaNon è sempre una vittoria, anzi: il più delle volte, son salite e spesso non hai neppure un punto di ristoro, come invece capita ai ciclisti! Ero molto titubante, quando è nata l'idea del blog, perché mi sembrava un salto nel buio. All'inizio lo è stato: molti si sono sentiti spiazzati da queste nuove tecnologie :-), altri sono diventati un po' gelosi, insomma, non ti nascondo che un po' di disaffezione, all'inizio, la abbiamo avuta, e proprio da parte delle persone per le quali il blog era nato. E così, abbiamo cambiato di nuovo, tornando all'antico: le niusletter ci sono sempre e il blog torna a parlare di viaggi, di libri, di storie di famiglia, spesso incasinate, ma tutte molto vere- esattamente come facevo prima di MT. Quello che prima non c'era erano gli amici nuovi. E qui, il blog è stato un arricchimento impagabile. Ci siamo ritrovati, sparsi in tutta Italia, nello stesso modo di pensare a questo spazio- lontano da protagonismi, da "so tutto io" da "guardate come sono brava": si scherza, si ride, ci si confronta, qualche volta ci si arrabbia per le cose che non vanno come dovrebbero, ma il clima è di sincerità, di amicizia e, soprattutto, di due sane risate. Non a caso, per scherzo, dico che Menuturistico non è un food blog, ma un fool blog, nel senso che siamo proprio una gabbia di matti. Però, facciamo compagnia a tante, tantissime persone, che magari non hanno il coraggio di scrivere qui (o non hanno capito!) ma che poi in privato ci scaldano il cuore con le loro mail. Per cui, continuiamo, nella consapevolezza che le prime ad aver avuto un arricchimento siamo proprio noi.
Se ti fa piacere passare di qui, qualche volta, ne saremmo davvero felici
Buona domenica
ale
Ciao cara Alessandrea, ti devo proprio ringraziare! Da poco ho conosciuto il tuo blog, ma già mi piace tanto! E ' come quei piatti di mia madre ricchi di tutto...ecco, sì, è una pasta al forno! Ci trovi le sapide polpettine, la mozzarella e un ottimo sugo, per non parlare dei pezzettini di mortadella! Nell'insieme...buonissimo e anche riscaldata è una favola! Ecco...siete così!
RispondiEliminaRacconti gustosi che leggi e rileggi volentieri immedesimandoti; bellissime e buonissime ricette; coinvolgenti viaggi e poi tanta tanta sana voglia di sorridere di ciò che ci capita e di parlare di ciò che da sempre accomuna l'umanità...il cibo!
Inoltre hai una dote che non è da tutti, sai scrivere molto bene e io rido tanto a leggerti, soprattutto quando parli di tua figlia. Vi ritrovo tutta questa generazione che conosco benissimo, visto che faccio l'insegnante.
Grazie, siete molto brave!
Grazie a te, mariangela!
RispondiEliminaSai una cosa? più andiamo avanti, e più mi convinco che, qui sopra, "rastrelliamo" :-) persone come noi, il che non è proprio semplicissimo, per chi bazzica nel mondo della cucina, dove gli interessi sono più mirati, in tutti i sensi. Qui si chiacchiera, ci si racconta, ci si confronta ( le recensioni dei libri!!!!!) e si cerca di prendere la vita con ironia- almeno quella virtuale, finché dura.
Benvenuta fra noi!
ale
Ciao, Alessandra, sono finita qui da te per caso. Il tuo sito sui libri risultava affine al mio e, quando ho visto che eri di Genova, sono venuta a vedere. Infatti, anche se vivo a Biella dall'infanzia, sono nata a Rapallo e il mio amore per la Liguria e il suo mare, dove torno appena posso, è immutato. E la cucina ligure, regolarmente praticata in casa mia, a cui ho convertito da anni anche mio marito, non è solo quella che preferisco e che mi fa star bene, ma ha la funzione della "madeleine" di Proust. Basta un piatto di trenette al pesto come si faceva in casa mia per trasportarmi in mezzo ai profumi e ai colori della mia infanzia. Complimenti per la tua attività, la tua bella storia e per la sincerità con cui la racconti. Mi piacerebbe conoscerti meglio. Luisella
RispondiEliminascrivimi
RispondiEliminaalessandra.gennaro@gmail.com
ciao
ale
Chapeau!
RispondiEliminaMi scuso, è da quando ho postato il mio link per MTC di gennaio che sto spulciando il sito e non avevo ancora letto CHI SIAMO!!
Rinnovo i miei complimenti e la mia stima per questo sito splendido, originale, vero e appassionato
Cristina
Che bella storia, complimenti, vi ho conosciuto da pochissimo e per caso, ma ne sono onorata, un saluto affettuoso
RispondiEliminaM.G.
P.S.
Invio subito il mio indirizzo per poter ricevere, anche io, le news.
Io arrivo davvero a scoppio ritardato ma, credo che "non sia mai troppo tardi" per scoprire cose belle :)
RispondiEliminaLa tua storia è davvero ammirevole, fatta di volontà, amore gratuito etenacia.Cose che trovi raramente nelle persone.
Sono contenta di essere approdata qui, anche perchè riesco sempre a sorridere :)
Riceverei volentieri la nius, se non ti spiace.!
Un abbraccio e buon proseguimento
Sara
PS:è anche per il volervi raccontare per il puro gusto di farlo che mi piacete così tanto!!!!
RispondiEliminama volentieri!
RispondiEliminaale
Buona sera carissime!
RispondiEliminaGironzolando tra i blog, il mese scorso avevamo notato una fitta presenza di profiterol e la scritta MT challenge, e ci chiedevamo: ma cos'è questo MT?
Ora, con molta calma, ci siamo arrivata, e... abbiamo scoperto veramente un mondo nuovo. Dobbiamo farvi i nostri più profondi complimenti, per tutte le belle idee, iniziative, e quant'altro. Più sono strampalate e più ci piacciono, e quindi: non fermatevi mai!
Al momento siamo piuttosto impegnate, ma chissà, magari per il prossimo mese vi mandiamo la mail e iniziamo a partecipare alla vostra sfida. Davvero, non vediamo l'ora.
A presto
Alessia e Tiziana
e noi vi aspettiamo, a braccia aperte!
EliminaChe bella storia! Vi ho scoperto solo ora, ma non vi mollo più!!!
RispondiEliminagrazie!
EliminaVi seguo da più di due anni ma non avevo mai letto la storia di come è nato tutto questo....mi sono quasi commossa!!
RispondiEliminaDal post traspare tutto l'impegno e la passione che mettete giorno per giorno in questo progetto. E questo spiega perchè mi piacete così tanto.
Brave brave brave!
grazie! grazie! grazie!
EliminaDa poco bazzico sui blog di cucina ed ho scoperto solo ora MT. Sto leggendo tutto con ingordigia e con il dispiacere di non avervi conosciuto prima, ma mi rifarò di sicuro!
RispondiEliminaOra mi iscrivo alla nius così non vi perdo più!
Grazie!!
ma bruna, ma che gentile che sei!
Eliminabenvenuta!
ale
L'avevo gia' letto quando vi "ho trovato", ma rileggendolo ora che "vi conosco" meglio, acquista maggior significato...Un abbraccio
RispondiEliminami spieghi perché ora ho le lacrime? miste a sghignazzi perché sei troppo forte per come racconti certe cose ^_^, mi è piaciuto leggere tutto questo e mi è piaciuto sopratutto perché ti immaginavo qui davanti a me con un tè freddo e ghiacciato seduti fuori in giardino ^^...adesso ti scrivo cosi mi spieghi come funziona questa niusletter
RispondiEliminaciao Alessandra, tanto di cappello! Il tuo blog ha decisamente delle solide fondamenta!
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