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lunedì 14 dicembre 2009

Gelatina di uva e pistacchi con crema allo yogurt

Di Daniela
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Mi è capitato casualmente in questi giorni, mentre sfogliavamo un numero impensabile di riviste "natalizie" di cucina degli ultimi 20 anni per trovare qualcosa che si confacesse alle nostre esigenze, di trovare fra gli altri un articolo sui pistacchi... ho scoperto così un sacco di cose che ignoravo e che ho trovato interessantissime sulla provenienza e la coltura di questi meravigliosi frutti. L'articolo è a firma G. Buongiorno e già il titolo è affascinante per una "gazza ladra" come me (incidentalmente, nel senso che amo tutto ciò che luccica!!!): Piccole e preziose pepite di oro verde. Racconta della faticosa storia del pistacchio e di come, particolarmente nella zona di Bronte, la sua antica coltivazione si intrecci indissolubilmente con la Storia del luogo e con le sue più antiche tradizioni. Bronte, cittadina nata sulle pendici dell'Etna, è stata per anni, fino al 1981 divisa tra una parte italiana, la più povera e meno coltivabile e, assurdo a dirsi, una parte inglese, che ovviamente comprendeva la parte più ricca e fertile del piccolo centro, quella circostante l'abbazia Bizantina di Santa Maria di Maniace. Sembra una favola, ed è così interessante che la racconterò anche a voi. Un giorno moltissimi anni fa (nel 1799) il re delle Due Sicilie Ferdinando di Borbone decise di donare il complesso di S.Maria di Maniace e di concedere il titolo di Duca di Bronte, all'ammiraglio inglese Horatio Nelson a titolo di ricompensa per l'intervento della marina inglese durante la Rivoluzione Napoletana nella quale l'intervento inglese era stato decisivo per la restaurazione Borbonica: proprio sulla nave di Nelson era stato incarcerato e poi giustiziato, uno degli strateghi militari più amati della sconfitta Repubblica partenopea, Francesco Caracciolo. Da quel momento in poi tutta la terra circostante la bellissima abbazia, ha preso il nome di Ducea Nelson. Anche se non si è certi che l'ammiraglio Nelson abbia mai visitato questo suo possedimento, da questo momento in poi tutti i suoi atti ufficiali saranno firmati con l'aggiunta al suo nome del titolo di "duca di Bronte". [Il fatto fu molto sentito in Inghilterra tra i suoi ammiratori, tanto che un pastore protestante, estimatore dell'ammiraglio, cambiò addirittura il proprio cognome in "Bronte" (con la dieresi): da lui nacquero le famose scrittrici Charlotte ed Emily.] mmaginatevi la situazione dei legittimi proprietari dei quelle terre, i siciliani :secoli di duro lavoro gettato al vento per una regalìa ingiusta. E allora? Si rimboccarono le maniche e strapparono ogni centrimeto coltivabile alla lava del vulcano, alle pietre, ai rovi piantando alberi che futtificano solo 10 anni dopo l'innesto e che producono frutti solo ogni due anni. Naturalmente il perfido "Usurpatore" Nelson morì, ma i suoi discendenti ben si guardarono dal lasciare quella parte di paradiso a loro regalata, e ci volle lo scoppio della II guerra mondiale, con la dichiarazione di guerra all'Inghilterra perchè i siciliani se ne riappropriassero chiamando il borgo, in spregio ai Nelson , Borgo Caracciolo. Ma ecco che gli inglesi nel '45 sbarcano in Sicilia e si ripresero con crudeltà la terra loro regalata, facendo radere al suolo il piccolo borgo e obbligando gli abitanti a pagare addirittura il pedaggio per l'utilizzo di un ponte sul torrente Saraceno. Soltanto nel 1881 la cosa finalmente ebbe termine e , come in ogni favola che si rispetti i buoni ebbero la meglio sugli usurpatori e Bronte tornò italiana al 100%.


pistacchi foto di Giuseppe Leone per A Tavola [2]


I Pistacchi sono un frutto antichissimo e l'articolo ci informa che già nel libro della Genesi sono citati come dono ad un re, che Avicenna (a ridosso dell'anno 1000 ndr) lo consigliava nel suo trattato sui medicinali come afrodisiaco , mentre Lemeri nel 700 scrive che il pistacchio "eccita gli ardori di Venere".
Quindi vedete bene che esistono eccellenti motivi per consumare questi splendidi frutti color smeraldo..... e a buon intenditor.......

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Se per caso voleste magiare qualcosa di dolce e gustoso, senza necessariamente incorrere in un aberrante quantitativo di perniciose calorie, vi consiglierei , senza dubbio questa delicata

GELATINA DI UVA E PISTACCHI CON SALSA ALLO YOGURT

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Da "La cucina di casa mia" n. 8

Per 4

  • 200 gr di uva bianca (tipo Regina)
  • 80 gr di pistacchi sgusciati
  • 30 gr di zucchero semolato
  • 4 fogli di gelatina
  • 4 dl vino dolce (tipo malvasia)

Per la salsa

  • 15o ml di yogurt morbido al naturale
  • miele di castagno
  • 1 rametto di menta fresca (facoltativo)

Mettete i fogli di gelatina in una ciotola di acqua fredda e lasciateli a mollo finchè non saranno ammorbiditi. Pulite gli acini d'uva, lavateli, tagliateli a metà e privateli dei semi. Scottate per 2 minuti i pistacchi in poca acqua bollente, quindi scolateli e privateli della pellicina esterna. Rivestite ora 4 stampini a ciambella con gli acini d'uva e i pistacchi e intanto mettete a bollire il vino con lo zucchero per 5 minuti.

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Toglietelo dal fuoco, unite i fogli di gelatina scolati e ben strizzati e lasciate raffreddare mescolando perchè non si rapprenda. Quando sarà a temperatura ambiente, versate il liquido negli stampini fino all'orlo e riponeteli nel frigorifero finchè la gelatina non si sarà rappresa (almeno 2 ore).

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Preparate ora la salsa di yogurt, versando in una ciotola lo yogurt con il miele e mescolandoli appena.
Rovesciate delicatamente gli stampini sui piatti, sformate la gelatina e servitela con la salsa di yogurt e miele profumandola, se piace, con qualche fogliolina di menta fresca.
Buon appetito

Daniela

GRAPE AND PISTACHIOS JELLY WITH YOGURT SAUCE

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for 4

  • 7 oz of white grapes (like Queen)
  • 3 oz shelled pistachio
  • 1/8 cup caster sugar
  • 4 sheets of gelatin
  • 1 1/2 cup sweet wine (such as Malvasia)

For the yogurt sauce

  • 5 fl oz natural soft yogurt
  • Chestnut honey
  • 1 sprig of fresh mint (optional)

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Soak the gelatine leaves in a bowl of cold water and let soak until they are tender.Wash the grapes and cut them in half and remove the seeds. Blanch for 2 minutes pistachios in a little boiling water, then drain and peel the outer skin.
Cover with the grapes and pistachios 4 molds donut. Boil the wine and sugar for 5 minutes. Remove it from heat, add the drained and squeezed gelatine leaves well and let cool, stirring so it congeals. When it is at room temperature, pour the liquid into molds to the brim and put them in the refrigerator until the gelatin is clotted (at least 2 hours).
Now prepare the yogurt sauce, pouring into a bowl the yogurt with honey and just mixed.
Gently place the molds on plates upside down, unmold gelatin and serve with the sauce of yogurt and honey and a few leaves of fresh mint.
Bon appetit
Daniela

11 commenti :

  1. Dei pistacchi ci siamo innamorate alla prima ricezione di un pacco dalla sicilia...
    E' che non amimamo le gelatine, ma questo dessert ci sembra frresco, leggero ed originalissimo!
    bacioni

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  2. Lo è.... molto piacevole e leggero, ma dolce e saporito!! provate e fatemi sapere!
    Baci ragazze

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  3. Le gelatine mhmm...ma riflettendo sulle calorie...poi fatte con il vino e pensando ai pistacchi allora sepoffà!! ehehehe
    Se fossi veramente un uomo di coraggio le si potrebbe proporre a fine pranzo di Natale...anche perchè qualcosa di fresco sarebbe l'ideale dopo la devastazione precedente...ma rischierei un linciaggio che non è il caso affrontare ehehehe. Da conservare per un occasione differente per poi dire "...hai visto che anche a Natale sarebbero andate bene?!" ahahaha :))

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  4. mi ispira questa ricetta!!! adoro i pistacchi e mi piace un sacco utilizzare la gelatina quando cucino! quindi: abbinata vincente!
    e anche se mi fanno pensare all'estate, potrebbero essere una fresca conclusione per uno dei tanti pranzi di auguri di questo periodo!
    (bellissime le foto!sto cercando di imparare anch'io a fotografare ma sono una frana!!!)

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  5. @ Mario, nulla di meno potevo aspettarmi da te, uomo che vive in zona di meeeeeeravigliooooooosisssssima pastiera!!!!! capisco che nel confronto la misera gelatina mi esce decisamente perdente!!! Però apprezzo molto l'idea di proporla in altro momento dopo le devastazioni natalizie, magar come II dessert! Hi hi hi , così i tuoi ospiti potranno riprendersi dopo le cose fantastiche che tu a e la tua ragazza avreta preparato per loro!! Un super buogiorno a entrambi!!


    @ roby sono contenta di averti fornito ispirazione!! e per le foto grazie mille, ma basta un po' di pratica e vengono!!!!Baci

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  6. Ti racconto brevemente una cosa...l'anno scorso ho festeggiato Natale non con i miei ma con la famiglia della mia ragazza. Mia madre tuttavia lo stesso mi aveva mandato la sua pastiera.
    Ora arrivati al dolce con la mia ragazza avevamo fatto almeno un paio di cose (credimi) venute miracolosamente anche bene, tra l'altro anche un tantinello complesse (in aggiunta a quelle pure dei biscotti, cantuccini...tutto fatto da noi)...ma non c'è stato verso...si sono fiondati tutti e solo sulla pastiera di mia madre!
    Con la mia ragazza ci guardavamo stupiti...se anche avessimo fatto i fuochi d'artificio...oltre quella pastiera nessuno sarebbe andato! :)
    PS
    Ma la vendetta va servita fredda...per cui alla prima occasione che gelatina sia!! :-P
    Buonissima giornata a te :))

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  7. Ha ha ha , chissà perchè lo immaginavo!! :-))))))
    Baci anche a mamma allora, e peccato non poter assaggiare la sua pastiera!!! pensa che per rimediare , me la faccio mandare su da napoli ogni tanto!!
    Bacissimi

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  8. Cambiano i luoghi ma non le usanze! hehehe
    Come ti capisco....:)))))))))))

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  9. Aggiunta nell'abbecedario! Grazie...ora proseguo con le altre ;-)

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