Presentato senza mezze misure come il caso editoriale dell'anno appena trascorso, Zia Mame è la riproposta di un romanzo ambientato nella New York degli anni '30 e scritto vent'anni dopo da uno dei personaggi più eccentrici della storia della letteratura di tutti i tempi, che in questa occasione cela la sua identità sotto lo pseudonimo di Patrick Dennis, dal nome del coprotagonista della storia. Il titolo, invece, è un omaggio altrettanto esplicito a colei che, a tutti gli effetti, del romanzo è, ancor prima che la protagonista, la regina: la deliziosa, squinternata, affascinante Zia Mame, insuperabile e insuperata icona di una joie de vivre che non conosce limiti, meno che mai se imposti da tradizioni o convenzioni obsolete o abusate.
A permetter eun incontro altrimenti impossibile fra una zia così sopra le righe e il nipote cresciuto fino ad allora in un ambiente bigotto e bacchettone sono le disposizioni testamentarie del padre del ragazzo, nonché fratello della sciroccata che, alla sua morte, affida il figlio alla sorella, con la motivazione che "i derelitti non possono far tanto gli schizzinosi ed io altri parenti non ne avevo"
Da lì in poi, le tappe della formazione del perfetto gentiluomo dell'America di quegli anni saranno immancabilmente scandite dalle rutilanti avventure dell'impenitente zia, il cui fiuto per cacciarsi nei guai è pari alla straordinaria abilità dimostrata ogni volta per uscirne fuori: la cerimonia del diploma si trasforma in una gigantesca commedia degli equivoci, il ballo di fine anno è ridotto a pura cornice di tresche grossolane e goderecce e l'incontro con i futuri (e ovviamente mancati) suoceri del giovane Patrick diventa occasione per mettere magstralmente alla berlina l'arrogante volgarità dei nuovi ricchi.
Sin dalla sua prima uscita il libro vendette milioni di copie: ne fu tratto un musical con Rosalind Russell come protagonista (l'altra pretendente era angela lansbury e, con tutta che jessica fletcher è una di famiglia, non c'era proprio storia...) e, nel giro di poco tempo, Zia Mame divenne l'emblema di una comunità gay che trovò nella trasgressione, nel trasformismo, nell'aperto travestitismo del personaggio un veicolo ideale per muovere i primi passi verso un riconoscimento per allora negato. All'epoca, la critica lo amò alla follia, oggi invece lo ha annientato con stroncature senza appello: una "vaccata", la "caricatura del progressismo", "una farsa sopracciò buona per vendere 2 milioni di copie agli Americani benpensanti di una lontana epoca conformista", tanto per citare alcuni stralci dall'articolo di Lerner, di tutti il più famoso e il più feroce.
A me, invece, è piaciuto- e pure parecchio. Certo, i limiti ci sono - e si sentono tutti: ha un andamento parabolico, con un inizio datato e stentato ed un finale prevedibile e perciò deludente, preceduto da capitoli dove la verve lascia il posto alla noia. Ma definire il romanzo "una farsa", questo è non solo eccessivo, ma del tutto gratuito. Non me ne voglia Lerner, ma se c'è un libro dove il riso recupera la sua funzione più nobile, che è quella di castigare i costumi, per dirla con Orazio, in modo immediato e pertanto implacabile, e feroce, questo è proprio Zia Mame. Perchè il filo conduttore della vicenda non è l'infinito susseguirsi delle avventure della protagonista, bensì il costante monito alla tolleranza, al rispetto ed alla comprensione reciproca. Zia Mame lo fa a modo suo- con l'eccesso, la dissacrazione, l'ironia, l'imprevedibilità, che, lungi dall'indebolire la potenza di questo messaggio, lo supportano e lo rafforzano con l'invito a vivere, sempre e comunque, con allegria.
P.S. La vera nota dolente, semmai , è la traduzione, sulla quale è stato detto di tutto, di più: a fronte di un preciso ( e faticoso) impegno dell'autore di accordare la scrittura alla trama sopra le righe del romanzo, affidando a dialoghi serrati, gichi di parole, battute ad effetto l'esplosione della vis comica, il traduttore italiano mostra un palese affanno. Una qualsiasi ricerca in internet vi mostrerà elenchi più o meno dettagliati di tutti gli errori commessi. Per me, l'incipit ( "aveva piovuto tutto il giorno") basta e avanza, purtroppo...
PP.SS. Se arrivati alla fine del libro avrete l'impressione di una storia troppo forzata, troppo surreale, troppo oltre le righe, leggetevi la postfazione dedicata alla biografia dell'autore- e cambierete subito idea
PPP.SSS. ( e poi, giuro, vi lascio stare). Se mai ne dovessero fare un film-io proporrei Shirley Mc Lane, nel ruolo di Zia Mame. Sempre che sia ancora viva, naturalmente..
Buona Lettura
Alessandra
Patrick Dennis, Zia Mame, Adelphi, 19.50 euro
A permetter eun incontro altrimenti impossibile fra una zia così sopra le righe e il nipote cresciuto fino ad allora in un ambiente bigotto e bacchettone sono le disposizioni testamentarie del padre del ragazzo, nonché fratello della sciroccata che, alla sua morte, affida il figlio alla sorella, con la motivazione che "i derelitti non possono far tanto gli schizzinosi ed io altri parenti non ne avevo"
Da lì in poi, le tappe della formazione del perfetto gentiluomo dell'America di quegli anni saranno immancabilmente scandite dalle rutilanti avventure dell'impenitente zia, il cui fiuto per cacciarsi nei guai è pari alla straordinaria abilità dimostrata ogni volta per uscirne fuori: la cerimonia del diploma si trasforma in una gigantesca commedia degli equivoci, il ballo di fine anno è ridotto a pura cornice di tresche grossolane e goderecce e l'incontro con i futuri (e ovviamente mancati) suoceri del giovane Patrick diventa occasione per mettere magstralmente alla berlina l'arrogante volgarità dei nuovi ricchi.
Sin dalla sua prima uscita il libro vendette milioni di copie: ne fu tratto un musical con Rosalind Russell come protagonista (l'altra pretendente era angela lansbury e, con tutta che jessica fletcher è una di famiglia, non c'era proprio storia...) e, nel giro di poco tempo, Zia Mame divenne l'emblema di una comunità gay che trovò nella trasgressione, nel trasformismo, nell'aperto travestitismo del personaggio un veicolo ideale per muovere i primi passi verso un riconoscimento per allora negato. All'epoca, la critica lo amò alla follia, oggi invece lo ha annientato con stroncature senza appello: una "vaccata", la "caricatura del progressismo", "una farsa sopracciò buona per vendere 2 milioni di copie agli Americani benpensanti di una lontana epoca conformista", tanto per citare alcuni stralci dall'articolo di Lerner, di tutti il più famoso e il più feroce.
A me, invece, è piaciuto- e pure parecchio. Certo, i limiti ci sono - e si sentono tutti: ha un andamento parabolico, con un inizio datato e stentato ed un finale prevedibile e perciò deludente, preceduto da capitoli dove la verve lascia il posto alla noia. Ma definire il romanzo "una farsa", questo è non solo eccessivo, ma del tutto gratuito. Non me ne voglia Lerner, ma se c'è un libro dove il riso recupera la sua funzione più nobile, che è quella di castigare i costumi, per dirla con Orazio, in modo immediato e pertanto implacabile, e feroce, questo è proprio Zia Mame. Perchè il filo conduttore della vicenda non è l'infinito susseguirsi delle avventure della protagonista, bensì il costante monito alla tolleranza, al rispetto ed alla comprensione reciproca. Zia Mame lo fa a modo suo- con l'eccesso, la dissacrazione, l'ironia, l'imprevedibilità, che, lungi dall'indebolire la potenza di questo messaggio, lo supportano e lo rafforzano con l'invito a vivere, sempre e comunque, con allegria.
P.S. La vera nota dolente, semmai , è la traduzione, sulla quale è stato detto di tutto, di più: a fronte di un preciso ( e faticoso) impegno dell'autore di accordare la scrittura alla trama sopra le righe del romanzo, affidando a dialoghi serrati, gichi di parole, battute ad effetto l'esplosione della vis comica, il traduttore italiano mostra un palese affanno. Una qualsiasi ricerca in internet vi mostrerà elenchi più o meno dettagliati di tutti gli errori commessi. Per me, l'incipit ( "aveva piovuto tutto il giorno") basta e avanza, purtroppo...
PP.SS. Se arrivati alla fine del libro avrete l'impressione di una storia troppo forzata, troppo surreale, troppo oltre le righe, leggetevi la postfazione dedicata alla biografia dell'autore- e cambierete subito idea
PPP.SSS. ( e poi, giuro, vi lascio stare). Se mai ne dovessero fare un film-io proporrei Shirley Mc Lane, nel ruolo di Zia Mame. Sempre che sia ancora viva, naturalmente..
Buona Lettura
Alessandra
Patrick Dennis, Zia Mame, Adelphi, 19.50 euro
Io ho visto solo i limiti e non mi è piaciuto affatto e ho letto pure la postfazione... forse leggendolo in originale sarebbe stato diverso... purtroppo le traduzioni, spesso, non rendono...
RispondiEliminaBaci
Stefania
Ero curioso di leggere la tua recensione perché ne avevo sentito parlare bene. Sono ancora un po' in dubbio se prenderlo o meno.
RispondiEliminaFabio
l'ho letto questa estate e non mi ha entusiasmato però mi è piaciuto. Ho riso ed ho insultato pesantemente il traduttore. Ah noi vil razza dannata...
RispondiEliminaStefania, difatti ne ho rimandato la lettura perché sapevo che non ti era piaciuto e quindi immaginavo una schifezza. E ti dirò che le prime pagine sono tutte piene di segnacci- "forzato", "patetico" "datato". Poi, però, secondo me ingrana la marcia e allora scorre via veloce, almeno fino alla metà. L traduzione è penosa. A un certo punto parla di "mutande" che escono dai pantaloni, traducendo "slip" quasi alla lettera, anziché nel modo corretto, e cioè sottoveste. Tutti i giochi di parole e le rime sono buttate alle ortiche, insomma: da Adelphi ci si aspetterebbe ben altro, mi sa...
RispondiEliminaFabio, premesso che, per quanto divertente e gradevole, questo non è propriamente un libro da leggere a tutti i costi ( e forse è per questo che è divertente, direbbe mia figlia), temo che la brossura sia ben di là da venire. Infatti, io lo sto allungando un po' dappertutto, visti i quasi 20 euro del prezzo di copertina. Prima di iniziare a strapparci i capelli e a maledire il destino che ci ha messo lontani...una biblioteca no????
ciao
ale
@ silvia, aspetta la rece della Kinsella, che lì vi riabilito. Anzi, vado ad accendere un po' di incenso...
RispondiEliminaA me è piaciuto molto. Erano anni che non ridevo cosi' di gusto. In fondo quando l'acquistato sapevo di non leggere un Lermontov o Goethe. E' un romanzo leggero e divertente che appartiene ad un'altra cultura e ad altri tempi e va letto proprio seguendo quest'ottica secondo me!
RispondiEliminaPS
RispondiEliminaNon guardo o commento il post perchè lo ho sul comodino il libro...non appena lo leggo, procedo e ci confrontiamo ;)
Buonissima giornata e we
A me è piaciuto molto. Vorrei correggerti, Angela Lansbury ha rappresentato il ruolo di Zia Mame a teatro in più di 1600 repliche, un vero successo, vincendo persino il Tony Awards, come attrice protagonista...non penso, non ci fosse storia. Cmq il film con la Russell è del 1958, penso proprio che la Lansbury fosse stata candidata per rifare il film del 1974 tratto proprio dal musical, interpretato invece da Lucille Ball
RispondiElimina@ parto dall'anonimo: grazie per la correzione: mi sono basata sulla postfazione del libro, dove viene esaltata l'interpretazione della Russell e la Lansbury figura fra le "aspiranti alla successione". Annoto con piacere il successo e il Tony Awards, perché, come ho detto, non tanto la Lansbury quanto Jessica Fletcher prmai è una parente stretta e le siamo affezionati, anche se porta rogna...
RispondiElimina@ mario, vai sereno :-)
@ sciopina: condivido. Così come, più in generale, amo il genere"leggero": da sempre far ridere è più difficile che commuovere e quindi, quando questi romanzi sono ben scritti, sono davvero piacevolissimi da leggere.
ciao a tutti
ale
L'ho comprato poco tempo fa e devo ancora leggerlo. La trama descritta in copertina mi è subito piaciuta e spero di riuscire a cominciare quanto prima questa lettura.
RispondiEliminavedo che anche tu hai in programma la lettura "la ragazza fantasma"...l'ho comprato assieme a "Zia Mame", abbiamo gli stessi gusti in letture :). Ciao. Lisa
RispondiEliminaQualcuno ha letto Viaggio contromano - The Leisure seeker di Michael Zadoorian? Io l'ho trovato molto bello e non vedo l'ora di tornare sulla mitica route 66.
RispondiElimina@ Lisa, non avevo visto questi commenti: bene, mi fa paicere. Speriamo di concordare anche in seguito
RispondiElimina@ A parte che anch'io... lo prendo domani.
P.S. se ti vai a leggere le risposte alla Kinsella sei pure citata come colei che fece leggere "I love shopping per il baby" alla creatura... ormai la palma di "traviatrice" non te la toglie più nessuno!!!
il libro è bellissimo e anche il film. Qualche volta le due cose coincidono
RispondiElimina... e quando coincidono, è una meraviglia...
RispondiEliminaHo finito di leggere il libro proprio ora e l'ho trovato molto divertente! In alcuni punti può essere un pò noioso ma ce ne sono altri piacevolissimi. Mi ha fatto ridere molto e lo consiglio..far ridere nn sempre è facile e molto spesso la risata è generata solo da volgarità e parolacce; invece le storie in cui sono coinvolti zia Mame e Patrick sono raccontate con garbo ma sono talmente comiche che il lettore non può fare a meno di immaginare la scena e ridere di cuore!
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