A scanso di equivoci, la sottiscritta si è passata uno Shabbat intero a Tel Aviv solo perché mossa dal nobile intento di riempire le pagine bianche delle guide di Israele, che stranamente tacciono sull'argomento. Se qualcuno invece sostiene invece che è perché sono stata miseramente mollata in hotel da un marito ancora incredulo di fronte a cotanta botta di c...ops, di vita, che gli ha peremsso di lavorare indisturbato per 24 ore, senza una moglie al seguito che gli ricorda ogni tre per due che c'è la visita prenotata e che fra due ore comincia il concerto e mica ci puoi andare conciato così, beh, che si sappia che son solo maldicenze, tutte tese a sminuire il valore della mia missione. E quindi, tanto per passare subito ai fatti, eccovi un breve elenco delle cose da fare, se avete la ventura di trascorrere uno shabbat di fine gennaio a Tel Aviv
1) Non scegliete alberghi con più di 4 piani. Dalle 17 del Venerdì alle 18.oo di sabato, infatti, gli ascensori non funzionano. Oppure, se siete fortunati, ne funziona uno su quattro, che però si fa tutti i piani. Dal primo all'ultimo- e dall'ultimo al primo, e guai a saltarne uno. La dura legge dello shabbat non conosce deroghe nè fa eccezioni, neppure se la vostra camera è al 14esimo piano. E se proprio non riuscite a trattenervi dal fare commenti, evitate, se possibile, di uscirvene con un "wow, sembra una Via Crucis". Quando l'ho detto io, non ha riso nessuno...
2) Non ordinate la cena in camera, dopo che il marito se ne va fuori con i clienti, sperando di placare le vostre ire con qualcosa di caldo sullo stomaco. Meglio convincervi in partenza che non c'è come un pasto a base di Pringles e di Coca cola che vi restituisca il buonumore
2) Non ordinate la cena in camera, dopo che il marito se ne va fuori con i clienti, sperando di placare le vostre ire con qualcosa di caldo sullo stomaco. Meglio convincervi in partenza che non c'è come un pasto a base di Pringles e di Coca cola che vi restituisca il buonumore
3) A meno che non stiate lavorando per il National Geographic e dobbiate preparare un servizio sulle città fantasma, non approfittate del fantastico pick up dell'hotel per fare un giro turistico. Meno che mai se non avete in tasca il recapito della Cooperativa dei Taxisti Atei, per il ritorno
4) E soprattutto, quando il solito plotone di soldati che vi segue ad ogni passo, in total mimetic e armato di mitra, vi saluta gentilmente con "shalom" evitate, vi prego, evitate, di rispondere "stikazz". Punto.
4) E soprattutto, quando il solito plotone di soldati che vi segue ad ogni passo, in total mimetic e armato di mitra, vi saluta gentilmente con "shalom" evitate, vi prego, evitate, di rispondere "stikazz". Punto.
L'unica cosa da fare, in uno Shabbat a Tel Aviv, è andare a Jaffa. ci si arriva con una piacevole passeggiata, zigzagando fra soldati che marciano e salutisti che sbuffano, ma, una volta lì, vi riconciliate con tutto.
Con i sabati, le domeniche, i venerdì che vi mancano e i lunedì che vi aspettano- e che vorreste che vi aspettassero ancora per un po'. Per darvi il tempo di girovagare per le stradine acciotolate,
di curiosare fra le bancarelle, di comprarvi un bagel dalla fornaia che non chiude mai, di esprimere il vostro desiderio sullo wish bridge.
E per ringraziare silenziosamente questo shabbat rigoroso, senza il quale non sareste mai arrivate fin lì. Ma questo, per favore, non ditelo a nessuno...
Alla prossima puntata
Alla prossima puntata
Alessandra
israele è un posto che vorrei tanto vedere..per questo attendo altre puntate di questo racconto...
RispondiEliminaAle, bentornata!!!
RispondiEliminaMi incuriosisce molto Israele, per cui attendo trepidante il resto del racconto....^_^
Baci
Anna Luisa
Leggo:"...vi saluta gentilmente con "shalom" evitate, vi prego, evitate, di rispondere "stikazz"..."
RispondiEliminaQuando mi "riprendo", se mi "riprendo" da questa battuta prometto che assumo un tono serio e ti rispondo anche con un commento serio! Al momento accontentati dell'eco delle mie risate
ahahahahaahhaahahaha
Anch'io vorrei tanto visitare Israele! Veramente c'è tanto da vedere e scoprire!
RispondiEliminaAle, allora ci sei riuscita ad andarci?!.. Ma quanto ti invidio, ma avresti potuto portarmi nella valigia con te che mi facevo piccola-piccola...
RispondiEliminaDunque, divertiti e portaci tante foto, tanti racconti e, magari, le golosità locali..
UN bacione
Ho lo stesso problema di Gambetto, quando ho letto quella frase ho rischiato di soffocare: stavo bevendo dell'acqua e mi è quasi uscita dal naso!
RispondiEliminaE' la prima volta che lascio un commento, perché ho scoperto questo blog da poco, ma questa volta non potevo tacere!!! :-D
Bentornata dalla meditazione solitaria... io invece, se ti può fare piacere, ho capito la battuta sulla via crucis e soprattutto l'ho apprezzata... questi israeliani sono un po' "assitati in pizzu" (translate: seduti in punta...)
RispondiEliminaCiao Alessandra, grazie dei consigli !!!
RispondiEliminaSONO TORNATAAAAAA!!!!! e fra poco devo scappare al lavoro, quindi comincio da questo post a rispondere ai commenti e poi, un po' per volta, smaltiamo tutti gli altri.
RispondiEliminaGenny: arrivano, arrivano. in tre puntate, fra giovedì e lunedì.
Annalù&Fabio: noi siamo stati solo a Gerusalemme, per ovvi motivi di tempo e di politica interna (non si può entrare nei territori palestinesi con una targa israeliana: Betlemme, Gerico e il Mar Morto, quindi, vanno visti in taxi): fossi in voi, la metterei in lista..
@ Mario: come osi ridere sulle mie disgrazie??? :-D :-D comunque, sì, è vero: ho girato mordendomi la lingua, dall'inizio alla fine...
@ Oxana: intanto, benvenuta. Per il resto,concordo con te e infatti mi riprometto di tornarci e stavolta bene, cioè con un po' più di tempo a disposizione. Una settimana, comunque, basta e avanza, per visitare il Paese. Per "viverlo", invece, non basterebbe una vita.
@ Giulia, se ti avessi portato in valigia, ora saresti chissà dove... perso il bagaglio, mai diar... :-)))))
@ Muscaria: benvenuta anche a te, in questa gabbia di matti. Per ulteriori informazioni, chiedi a Mario :-)
@ Stefania: ero tanto arrabbiata che me ne devono essere uscite anche di "migliori", ma le ho rimosse...
@ Virginia: prego, figurati... ma ora arrivano quelli "seri" per davvero.
buona giornata
ale
Buon lavoro e buonissima giornata
RispondiEliminaA presto :)))))
Grazie per il benvenuto, ora attendo anche io il seguito! :-D
RispondiElimina(E forza Genoa! Ho appena scoperto che sei genoana anche tu :P)
Buona giornata!
Anche ho letto solo oggi, bentornata Ale, sentivamo tutti la tua mancanza, sei veramente impagabile a mettere i tuoi diari di viaggio, sembra di essere in quei luoghi anche se mai visti e che forse mai vedrai. Copierò la risposta a shalom con mia cugina......
RispondiEliminaSei troppo forte, Ale!!! Stikazz mi ha fatta sganasciare dalle risate (davanti al viso arcigno della mia dirimpettaia di ufficio).
RispondiEliminaSono andata due volte in pellegrinaggio in Terra Santa, ma non abbiamo mai visitato Tel Aviv (suppongo il motivo sia che non vi sono luoghi santi...), città che abbiamo toccato per il semplice motivo che c'è l'aeroporto.
Il mio primo commento è stato che sono fortunatissima ad essere cristiana. Una donna Ebrea è veramente schiacciata e stando lì ho cominciato a percepire la grandissima rivoluzione che Gesù Cristo ha portato colà.
Lo shabbat in effetti è estremamente rigoroso: gli ortodossi il giorno prima separano perfino i rettangolini di carta igienica in bagno, perché non possono lavorare e anche staccare il rettangolino dal rotolo è considerato un lavoro, alla stregua di rispondere al telefono, guidare la macchina, schiacciare l'interruttore della luce o il pulsante dell'ascensore, etc.
Come dicevo, sono molto contenta di essere cristiana... e aspetto il resto del reportage! :-D
fantastico! hai raccontato molto più di una ottima guida :) e mi hai fatto venire la voglia di fare questo viaggio verso israele che ritardo da tanto tempo!.. :) grazie!
RispondiEliminaAlessandra che bel reportage....!!!!! Saresti una guida turistica fantastica. Chissà se riuscirò un giorno ad andare ad Israele?
RispondiEliminagrazie alma
bello se mai un giorno convincerò mio marito ad andare a tel aviv seguirò i tuoi consigli alla lettera!
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