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martedì 16 marzo 2010

Del furor d'aver libri...Erri De Luca- Il Peso della Farfalla


Erri De Luca è il più grande poeta che abbiamo oggi in Italia. La sua è una scrittura sospesa, cristallina, evocativa, perfetta e il fatto che sia prosa è solo un dettaglio: è la fusione perfetta fra trama e narrazione, ogni parola nel posto giusto, al momento giusto, nell'accezione più scarna e più essenziale- e per questo potente. E' l'intensità la cifra dei suoi racconti, alla cui brevità corrispondono tempi lenti di lettura, propri di chi, abituato ai miasmi dei sotterranei, non è più avvezzo all'aria pura e rarefatta delle alte vette. Il Peso della Farfalla non fa eccezione, riconfermando, se mai ce ne fosse bisogno, le eccelse doti narrative del suo autore.
E' la storia del Re dei camosci e di un cacciatore di frodo, arrivati entrambi alle soglie della vita. Ma, mentre l'uno, stanco e debole, desidera solo morire con dignità, l'altro vuol pareggiare i conti con l'avversario di sempre, da sempre inseguito, da sempre perduto. Da qui prende il via la trama, che, purtroppo, resta imbrigliata nella banalità del tema prescelto e dell'esordio. L'animale umanizzato, il cacciatore redento, insomma, una serie di luoghi comuni che stridono con l'ineffabile bellezza della scrittura
E tuttavia questo è davvero un libro da leggere- e da leggere assolutamente: per i toni struggenti e al tempo stesso misurati, per la potenza evocativa della scrittura, per la lezione d'amore che si respira in ogni pagina, in ogni riga, in ogni parola
Alla prossima
Ale

16 commenti :

  1. Ciao Ale,
    lo leggerò...non mi ispirava granch'è ...ma voglio fidarmi di te!!! Complimenti per il carinissimo blog!!!Vieni a trovarmi ho una sorpresina per te!!!! un abbraccio

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  2. Ma grazie, Sabrina!!! Noi fatichiamo un po' con i premi, ma ci fanno sempre un grande piacere. "contraccambiamo" con questi consigli di lettura, sperando di incrociar ei tuoi gusti!
    un bacione
    ale

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  3. Anche a me piace molto Erri De Luca. Ho letto "Il contrario di uno" e "Il giorno prima della felicità". Dei capolavori!! E in programma ne ho altri da leggere, sempre suoi. Per il momento "il giorno prima della felicità" mi sento di consigliarlo vivamente. Ha dato uno scorcio della mia città come mai mi era stata presentata prima: una città capace di reagire alle opressioni e a chi la stava ammazando. Cosa che mi piacerebbe rivedere anche oggi negli occhi della gente.

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  4. Ho letto da poco "Il Peso della farfalla". Concordo con Alessandra. Le storie raccontate da Erri De Luca sono generalmente tratte da realtà "crude" (non romanzate) e pungenti, e come tali raccontate con uno stile scarno che contrariamente all'apparenza dona sempre ulteriore spessore all'accaduto. Un valore aggiunto non da poco.
    Di De Luca mi è sempre piaciuto il fatto che il racconto non è un involucro nel quale nascondere morali più o meno complesse quanto quello di farne un messo conoscitivo di ciò che ha più vicino. Certo, sarà sempre e solo la sua 'vista da marciapiede' a fare da regia ai suoi due occhi cristallini ed inquieti...ma anche in questa presa soggettiva, sul e del quotidiano riesce a regalare sempre un distacco sufficiente che permette al lettore di trarre le proprie considerazioni etiche senza che vi sia subdolamente condotto in modo più o meno malizioso.
    Nel Peso della Farfalla" invece c'è una realtà romanzata che sporca senza incrinare quel De Luca che invece si lascia amare completamente in altri storie. La scrittura salva tutto, la morale leggermente "telefonata" pesa...ma è indubbio che rivaluterei molto di più questo piccolo pamphlet sotto la categoria "per ragazzi".
    Adesso porgo la guancia...schiaffeggiatemi pure :P
    PS
    Ovviamente è la "mia" lettura...perchè sono ANCORA un ragazzo! ahahahah

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  5. oddio pensavo entrando nel post che mi avessi stroncato anche lui...e nn so se sarei riuscita a perdonartelo!:D

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  6. @ Paola, lo metto nella lista dei libri consigliati. Grazie

    @ Mario, concordo su tutto, tranne che sul "per ragazzi". Secondo me, è "troppo alto" per i ragazzi di oggi (sembro Eros) e il rischio sarebbe che non passasse nulla, nè il messaggio nè la bellezza dello stile. Certo, se l'alternativa è il piattume de "Il Vecchio e il Mare"... Chissà perchè, sono in pochi a far leggere Moby Dick

    @ Genny: fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!! :-)

    ciao
    ale

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  7. Stavolta dissento :)
    Pensando al 'giovane Holden' definito per ragazzi (anche se poi del tutto vero non è...) questo non mi sembra da meno...magari mettendo un post per leggerlo in età più matura.
    Non ce la faccio a convincerti vero?! eheheh
    ;)

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  8. Come ho già avuto modo di dirti, non l'ho finito. Non finire un volumetto di così poche pagine è una vergogna, ma non sono riuscita, non era il momento giusto per questo libro e mi sono fermata davanti ai luoghi comuni che citi, perdendo di vista la bravura dell'autore.
    Infatti non demordo: in lettura "Il giorno prima della felicità". Questo sì, mi ha catturata e, come dice Paola, gran bella descrizione dei napoletani e della loro città.
    E le righe in cui è spiegato il titolo...bellissime!
    Ale, dici di far leggere Moby Dick: "ma è troppo grosso, non lo leggerà mai" - "Nooo, costa troppo" (sigh..) - "Ma è troppo difficile per un ragazzino!"
    Potrei continuare, anzi te ne dico un'altra: una signora mi ha telefonato per chiedere se esiste un'edizione scritta "più facile" perchè lei tutte quelle parole lì non le capisce mica... :-((((
    Un bacio Roberta

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  9. @ Mario, siamo sempre lì: siccome tu sei un eterno ragazzo :-) pensi che i giovani siano come te: cioè ironici, colti, raffinati. In realtà, sono diversi: un po' perchè altrimenti sarebbero dei mostriciattoli, un po' perchè buona parte delle occasioni per diventare, in futuro, ironici, colti e raffinati vengono loro precluse (vedi il commento di Roberta, a proposito di Moby Dick).
    Considerare Il Giovane Holden un libro più per adulti che per i ragazzi è sacrosanto, ma anche no: nel senso che questi ultimi riescono comunque a cogliere in questo romanzo un messaggio, per quanto superficiale o al limite anche distorto possa essere- e proprio per uno stile veloce, di impatto, in apparenza semplice e colloquiale
    Ti faccio l'esempio di mia figlia, che è un campione di "adolescenza normale": mentre il mondo intorno a lei si è fermato, fino a quando non è arrivata all'ultima riga di Holden, sono sicura che se le dessi Erri De Luca, non arriverebbe oltre la prima pagina: non tanto per il messaggio- che è semplice- quanto per la scrittura che, per i giovani di oggi, abituati ad un piattume devastante, è un ostacolo insormontabile.
    Fra l'altro, a dispetto della sua brevità, io ci ho messo parecchio a leggere Il Volo della Farfalla, proprio perchè la prosa dell'autore richiede del tempo, per essere compresa, assimilata, capita.
    Quindi, no, non mi hai convinta :-)

    P.S. " ironico- colto- raffinato" sono tre aggettivi messi lì a caso... prima che ti possa venire in mente che si riferiscano a te...;-)

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  10. Roberta, secondo me, non è una vergogna, per niente. Lo dicevo a Mario, poco fa: con un autore "normale", sessanta pagine me le sarei divorata in al massimo mezz'ora. Qui ci ho messo molto, ma molto, ma molto di più- pur essendo nello spirito giusto per affrontare una lettura di questo tipo: tant'è vero che sono tornata indietro più volte, nel corso della lettura, proprio per godermela fino in fondo. Se non fossi stata dell'umore giusto, lo avrei posato lì, come per altro ho già fatto, con molti bei libri, suoi e di autori infinitamente più bravi di lui (Delitto e Castigo, per esempio: a 17 anni non ce l'ho fatta, a 25 nemmeno, a 30 sì e da allora è tutto un riprenderlo in mano).
    Su Moby Dick, non commento: ti dico solo che il tuo lavoro, ormai, è una missione. Nè più, nè meno
    Un bacione
    ale

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  11. Ti rispondo "brevemente" :P
    1) "ironico-colto-raffinato" ero certo che non erano per me e la prova l'ho avuta dalla mia ragazza che ancora non si riprende dalla lontana e futuribile ipotesi di un accostamento di tali aggettivi alla mia persona. Da quando ha letto il tuo commento ha una crisi di riso intervallata solo da singhiozzi e mugugni tipo:"ahahaha....tu.....ironico.....ahahaha..." insomma ho reso l'idea no?!
    2) Ho all'attivo la conoscenza dell'adoloscenza di oggi in modo trasversale rispetto alla tua e cioè non da genitore ma da zio e qualche prospettiva differente riesco anche a rubarla. Non è una visione sostitutiva, solo alternativa. Nella sostanza sono pienamente d'ACCORDO con te e non si discute ma ti direi una balla se non ti dicessi che mi piace pensarla in modo diverso. Probabilmente in questo l'esperienza da genitore ha il suo peso e forse il mio è solo uno sguardo volutamente più "leggero" ed ottimista.
    PS
    Indipendentemente da tutto, mi piace parecchio questo tipo di confronto. Grazie per averlo solamente creato questo luogo di confronto ;)
    PP.SS
    Adesso sparisco sul SERIO che non mi piace presenziare troppo quello che è uno spazio di tutti, sorry ma l'argomento mi piaceva :)

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  12. 1) io adoro quella donna. E comunque, basta il punto 1 della tua risposta per capire che questi aggettivi proprio non ti si addicono. Per niente :-D :-D

    2)finchè ho insegnato ero invisa ai miei colleghi- e ti lascio immaginare perchè. Il Preside, un anno, mi ha impedito di fare lezione in biblioteca, perchè temeva "che i ragazzi rubassero i libri". Quando ho replicato, dicendo che avrei risarcito di tasca mia, e pure col sorriso, ho detto addio ad orari umani e a sezioni uniche. Ho appena dato una scorsa al tema di Epica che mia figlia deve consegnare per domani, che inizia con " So che non sarò originale, ma il personaggio dell'Iliade che ho preferito è stato Ettore" e finisce così: "quello che lo rende il più grande di tutti è che è stato sconfitto, perchè in questo modo ci insegna che esistono valori che vanno difesi sempre, senza aspettarsi nessuna ricompensa". Quindi, qualche speranza la nutro anch'io - nel senso letterale del termine (anche se non ha ancora imparato dove piazzare i punti e le virgole...)
    3. Il luogo di confronto è di tutti, ergo anche tuo :-) "fino a quando ve lo dico iooooooooo" :-D
    ciao
    ale

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  13. Pensavo (da ieri) ad una cosa che è stata detta oggi qui sopra. Un libro ti appartiene se lo leggi nel momento giusto. Rileggevo la mia rece su Anobii relativamente alla Biblioteca dei Morti. Mi è sembrata esagerata. Non rinnego che il libro mi sia piaciuto e l'ho divorato, ma perchè 6 mesi fa avevo bisogno di quel tipo di lettura; di quelle che non ti danno il tempo di pensare, ma che ti trascinano negli eventi. Amabili resti l'ho amato, anche se ritengo ci sia una piccola parte un pò forzata che ti dirò dopo che l'avrai letto, ma forse perchè ho vissuto un'esperienza simile e un libro deve frugarti nelle ferite, deve in un certo senso "farti male" allora sì te lo ricorderai e lo amerai....
    Buona serata
    Ro
    p.s. poi ci sono autori come Calvino che li leggi a 20 e sì insomma, a 30 cominci a farti delle domande a 40 trovi le risposte a tutta una vita.
    pp.ss. sono arrivati i libri stasera non ho tempo vado a strafogarmi da un caro amico gourmet (non per niente son di Parma) ma domani.... goduria

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  14. concordo. Tranne che sullo strafogamento dal Gourmet. Lì, invidio, senza mezze misure :-)
    divertiti
    ale

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  15. Ho letto le 150 sfumature in 3 pomeriggio, tanto era insipido e inutile. Me ne sono occorsi 2 per leggere questo libricino prezioso, delicato e struggente. De Luca incanta, fa poesia, con le parole, con il ritmo, con le storie.
    Tanto che è stato uno dei regali di natale per i miei amici. Insieme all'Avvocato Malinconico ;)

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