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lunedì 22 marzo 2010

San Giuseppe, la fiera,le mele caramellate e i brigidini di Lamporecchio !

Di Daniela

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Non ditemi che ognuno di voi non ha nella mente un momento della sua infanzia legato ad una festività e una fiera in particolare... quei posti che da piccoli sembravano una specie di luogo del bengodi, dove, entrando e camminando tra le bancarelle venivi sopraffatto e conquistato da profumi di frittelle, croccante, zucchero filato, dolciumi vari

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e perchè no, anche porchetta e salumi......

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Collage di Picnik

E poi, vi ricordate? c'erano bancarelle di giocattoli che sembravano splendidi

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e altre con bijotteria a buon mercato, ma così luccicante! e molte con tessuti o oggeti "esotici".... Le altre quelle serie, non ci interessavano, giusto? erano queste che attiravano sguardi estatici...

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Beh stamani, dopo non ricordo più quanti anni, ho preso un treno con le mie figlie e le ho portate con me per vedere la Fiera di San Giuseppe insieme... Ci siamo incontrate con nonna e zietta e abbiamo incominciato a girovagare tra banchi, bancarelle e "camion delle cibarie" sotto un cielo grigio e il sentore di pioggia imminente.

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Non avevo ancora fatto 4 passi, che sono stata assalita da un déjà vu incredibile (anche se quando ero piccola io Garibaldi non aveva bisogno di puntelli ;-))per tenersi in equilibrio!): uguali i profumi, i colori, gli odori e, ancor più incredibile, le prime persone che ho incontrato sono state 2 mie simpaticissime compagne di scuola delle elementari che non vedevo da un po' di tempo.

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E le mie figlie, come me al tempo, con lo stesso sguardo interessato, ognuna secondo la sua età e la sua personalità, ad un certo tipo di bancarella: dolci o bijotteria e abitini estivi, o giochi.... e io?

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Io tutta contenta a cercare tutto quello che riguarda cucina, dolci, teglie o libri, i miei, pardon, i nostri argomenti preferiti.

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Un bel tuffo nel passato con le mie figlie vicine, insomma, che mi ha reso serena, anzi felice e che la compagnia anche di mia mamma e mia zia, che erano sempre con me, fin da piccola, e che oggi, come allora, mi hanno riempito di piccole "fiere", ha completato rendendolo perfetto. Neppure la pioggia ci ha fatto passare il buon umore. Abbiamo riempito mille sacchetti di piccole cose piacevoli e abbiamo concluso con due belle mele caramellate

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e con un pacchetto di

brigidini di Lamporecchio DSCF3048

Li avete mai assaggiati? Se non lo avete fatto dovete assolutamente rimediare a questa lacuna: Così li descrive il più famoso gastronomo, Pellegrino Artusi, "E' un dolce o meglio un trastullo speciale alla toscana, ove trovasi a tutte le fiere e feste di campagna e lo si vede cuocere in pubblico nelle forme da cialde". La leggenda vuole che siano state le suore di un convento ad inventare per sbaglio il brigidino. Come spessissimo capita questa meraviglia nacque in seguito ad un errore: racconta la leggenda che tal suor Brigida si confuse un giorno mentre preparava l'impasto delle ostie. Le consorelle, per non sprecare quel composto, pensarono di arricchirlo aggiungendovi dei chicchi di anice. Nacque così quel "trastullo speciale" destinato a diventare la tradizione più celebre di Lamporecchio, dove la ricetta si è tramandata di generazione in generazione. Questa è la ricetta originale dell'Artusi in "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" Nella Pasticceria, ricetta 632
"Brigidini
Uova, n. 2.
Zucchero, grammi 120.
Anaci, grammi 10.
Sale, una presa.
Farina, quanto basta.
Fatene una pasta piuttosto soda, lavoratela colle mani sulla spianatoia e formatene delle pallottole grosse quanto una piccola noce. Ponetele alla stiaccia nel ferro da cialde a una debita distanza l'una dall'altra e, voltando di qua e di là il ferro sopra il fornello ardente con fiamma di legna, levatele quando avranno preso colore
"

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Questi dolcetti si preparano ancora oggi più o meno allo stesso modo. Se volete provare.....questa è la versione moderna del come si fa
Ingredienti:
gr. 120 zucchero semolato
due uova
una tazza di farina bianca
un cucchiaino di semi di anice
sale.
Rompete in una ciotola le uova, unite lo zucchero, un pizzico di sale ed i semi di anice pestati. Mescolate il tutto con un mestolo di legno ed unite tanta farina quanta ne occorre per ottenere un impasto piuttosto denso, ma liscio e morbido .

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Fate delle palline poco più grosse di una noce, mettetele nella “stiaccia”(cioè nell'apposito ferro da cialde) già ben calda e farle cuocere bene sulla fiamma, voltandole da una parte e dall'altra di tanto in tanto. Ho trovato qui chi consiglia, in mancanza di ferro apposito, di spianere con il matterello molto sottili a forma di cialda le palline di composto, di disporle su di un foglia di carta forno che metterete sulla placca del forno. Cuocete poi i brigidini in forno caldo a 180° per circa 15 minuti.
Procedete così fino alla fine dell'impasto. Servite i brigidini così ottenuti ben caldi.
L'ultima novità: se volete potreste aggiungere un po di cacao all'impasto.... a buon intenditor poche parole.

Buon appetito

Dani

13 commenti :

  1. Non conoscevo il brigidino. Lo proverò non appena ne avrò l'occasione. In compenso mi sono goduto il post. L'ho letto due volte e devo dire che certi profumi, colori, persino gli odori li ho trovati "uguali" ad altre fiere...e come tali si portano dietro tanti ricordi!
    Grazie per il bel post davvero e per lo spunto per qualcosa che ancora non sapevo...
    :))

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  2. Dani, che belle foto! Ora io odio le fiere, troppa gente, troppa paccotaglia. Ma da bambina rimanevo ore a guardare la macchina per fare i brigidini...

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  3. Ciao. Belle le fiere specialmente in questi ultimi anni. Bancarelle coloratissime e tante cose nuove. Da arraffare tutto sulla bancarella degli stampini. Anche qui, da me, c'è stata la Fiera di San Giuseppe... ma c'era brutto tempo.

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  4. Ciao Dani!!!
    Che meravigliose foto! E che bella atmosfera! E i brigidini! Mamma quanto mi piacciono. E' da tanto che cercavo la ricetta. Grazie di cuore e un bacione.

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  5. @ Ciao Silvia, è vero che c'è un pazzesco numero di persone, ma per godere il tutto di nuovo io le guardavo attraverso gli occhi delle mie figlie!!! Un super bacio

    @ Caro anionimo il tempo non era un granchè neppure da noi, ma nulla può fermare il "fieromane" convinto! Baci

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  6. Mi sarebbe piaciuta essere li' con voi a quella fiera.

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  7. nche a noi Linda avrebbe fatto piacere! Buona giornata

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  8. Hai ragione: le fiere ed i mercati hano davvero un fascino senza tempo...

    Certo che la bancarella degli stampi è da urlo...!

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  9. Brigidini, un sordo l'uno, bimbi piangete che mamma ve li (c aspirata)ompra! Così diceva il venditore di brigidini a Livorno, quando la mia mamma, ora 94 enne,era piccolina. Che bei ricordi! Complimenti per il post veramente festoso. Bellissimo. deny

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  10. E' un mesetto che penso di provare a fare i brigidini (che adoro) però devo dire di non averli mai visti scuri! Eppure sono una fan dei brigidini fin da bambina :-)

    Tu che li hai assaggiati che ne pensi? Il sapore del cacao non domina sul delicato sapore di quello classico?

    PS: siccome non ho il ferro il mio piano era quello di provare a farli in padella, però il tuo suggerimento mi piace, al forno non avevo pensato... ero convinta che avessero bisogno di essere a contatto col ferro caldo e fiamma diretta per riuscire meglio.
    Appena avrò un po' di tempo mi cimenterò nell'impresa :-D

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  11. @ Cara Virò, e infatti ho acquistato.... si si si , ho acquistato qualche stampuccio.... :-)) Bacini

    @ Deny la mia nonna Livornese doc (Mencacci!!) lo avrebbe detto allo stesso modo!!! I ricordi sono dolcissimi.... e un abbraccio alla tua mamma!


    @ Dunque devo dirti che le mie figlie ne sono entusiste: Iò sapore del cacao non copre completamente quello dell'anice, ma forse in qualche modo lo rende più.... rotondo, se posso dire così. Comunque sono piaciuti anche a me che il cacao non lo amo... Non ti resta che provare a tingerne qualcuno di scuretto e provarli!! Non so bene se la faccenda del forno possa andare: l'ho letto nel sito che ho linkato e può darsi che funzioni bene. Aspetto un tuo commento! Baci

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  12. Dani, i brigidini li ho conosciuti da celiaca e quindi non li ho mai assaggiati, ma li ho comprati lo stessso per mio marito, che li ha mangiati tutti!!! Adesso mi piacerebbe ritornare in Toscana e per portare i miei figli, fra l'altro ho anche degli zii e dei cugini da andare a trovare....
    Bella la vostra giornata tutta al femminile (argh, a me verrà sempre difficile...), fra le bancarelle e che spettacolo tutte quelle teglie in silicone!!!!

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  13. Grazie! Appena provo ti faccio sapere! :-)

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