Cartolina da... Vernazza

(grazie a Marina per la splendida foto)

Una piazzetta che si riflette su una piccola insenatura protetta dalle onde più violente da un lungo pontile. Una strada che si inerpica verso l'interno, le colline che fanno da splendida scenografia e una torre che si staglia contro il cielo e protegge dagli uomini e si contrappone al campanile che, invece, gli uomini li protegge: Vernazza in tutta la sua bellezza.

"Da quel sacrato di quattro palmi, che s’affaccia sotto la tettoia di lavagna, come la testa di un frate sotto il suo cappuccio, si vede giù tutto il paese: le due processioni di tetti grigi risalgono il torrente, lasciando nel mezzo il buio solco della strada, fino al ponte su cui traversano i convogli; lo varcano, e poi si sciolgono sopra un bello spiazzo ombrato da quattro grandi platani: è la fontana vecchia: la più fresca. Lì si dimentica il mare, perché non si vedono intorno che ulivi salire la costa, e muretti di orti trattenere le fronde dei limoni e i pampino della zucca e della vigna che vogliono a tutti i costi traboccare fuori; e non si ode che chiacchierio d’ acque dolci, e mormorar di frasche, e soave pianto di fringuelli… Piccolo regno. Ma anch’ io ero piccolo; e lì dentro mi parve d’essere il padrone d’un impero" E. Cozzani, Il Regno Perduto.
Buona serata

Daniela