di Alessandra
Questa è tutta vera.
Anzi, per un po' era anche stata uno dei miei cavalli di battaglia, nelle chiacchiere con gli amici, tanto che non escludo che qualcuno possa averne già avuto sentore, visto che mi è già capitato di sentirmela raccontare da terzi: e visto che, ogni volta, mi tocca assumerne la maternità, con annessi e connessi, taglio la testa al toro e la racconto coram populo qui sopra.
Ad essere sinceri, me ne ero completamente dimenticata e, se non fosse stato per la versione di greco della creatura, probabilmente chissà per quanto tempo avrei lasciato l'episodio nei menadri della memoria. Ma quando, ieri pomeriggio, ho letto che Solone voleva che le leggi suscitassero nel popolo la compassione per chi era vittima di ingiustizia, allora mi si è accesa la lampadina e ho recuperato questa storia qui. Che va nella direzione contraria, rispetto alle intenzioni di Solone, purtroppo: ma lascia comunque aperta una speranza, nelle astuzie della sagacia. Come dire, che a confidare nella potenza del nostro intelletto, molto o poco che sia, ci si guadagna sempre...
Uno dei motivi che hanno accelerato il nostro trasloco nella nuova casa è stata l'impossibile convivenza con i vicini del piano di sopra. Erano una coppia giovane, all'epoca senza figli, nipoti della padrona della palazzina e comproprietari della stessa, che si erano trasferiti grosso modo insieme a noi e con cui, chissà per quale misteriosa ragione, mi era pure venuto in mente che avremmo potuto fare amicizia. Tanto che, nell'elenco delle cose da fare, il "caffè con i vicini" veniva subito dopo il "metter su le tende" e subito prima l'"appendi i quadri dello zio". E- forse- sarebbe andata davvero così se, un sabato mattina, all'alba delle 10.00, mio marito non avesse avuto la malsana idea di metter su un quartetto di Mozart, con danni gravi sul fronte dell'inquinamento acustico e irreparabili su quello dei rapporti di buon vicinato.
"Spengo subito" avevo detto ad una specie di Erinni al Pigiama Party che sbraitava sul pianerottolo, chinando il capo di fronte alla fiumana di focose variazioni sull'unico tema del diritto al riposo, "perchè- sa- NOI lavoriamo. NOI".
Da lì in poi, fu un incubo. Ad ogni squillo di campanello sobbalzavo, certa di trovarmeli di fronte con ogni tipo di accusa (dal Kenwood che faceva troppo rumore ai vasi di fiori messi storti): il clou venne toccato una mattina, alle 7, durante una bufera di vento, quando il marito, in mutande, scese a lamentarsi perchè una nostra tapparella scrollava e lui non riusciva a dormire.
Quel che è peggio è che io vivevo nel terrore di disturbare. Ero arrivata ai punti di parlare sottovoce, al sabato mattina, fino alle dieci, facendo preparare la figlia in punta di piedi e uscendo di casa per le scale perchè, maniman, se l'ascensore fa rumore, si svegliano. Avevo dato una tabella di marcia alla donna di servizio, modulata solo sull'umore dei vicini, avevo abbassato la suoneria della sveglia e quella dei telefoni, bagnavo le piante col contagocce e aspettavo di vederli andar via per stendere e fare il bucato.
Le cose si complicarono mostruosamente quando alla Carola venne in mente di suonare il violino. Neanche a dirlo, le lezioni con l'insegnante vennero fissate in base all'orario d'ufficio dei vicini di sopra ma, neanche a dirlo due, bastò una nota fuori tempo per ritrovarmeli entrambi sul pianerottolo, a farmi la lezioncina sull'ABC del comportamento condominiale.
Fu allora che decisi di telefonare all'amministratore, chiedendogli quali fossero le deroghe del nostro condominio ad un regolamento comune. L'aministratore cadde dalle nuvole e mi disse che non c'era nessuna eccezione. Nessun rumore molesto prima delle otto del mattino e dopo le 23- "e se proprio non riesce a fermare gli operai, gli dica almeno di non iniziare a picchiare prima di quell'ora. E se è un violino, suonato dalle 5 alle 6 del pomeriggio, non ci sono problemi"
Vi lascio immaginare, quindi, con quale piglio affrontai il successivo squillo di campanello, alle nove e 25 di un mercoledì di settembre, la vigilia dell'esame di ammissione al Conservatorio, a tre minuti esatti dall'inizio della lezione di musica
"dica a sua figlia di smettere"
"no, mi dispiace"
"avevamo stabilito dopo le dieci e mezza"
"di sabato e di domenica. Oggi è mercoledì"
"nei giorni feriali si era stabilito dopo le nove"
"ora sono le 9.25. E comunque, esiste un regolamento. E l'amministratore mi ha detto..."
"lo so cosa le ha detto l'amministratore. Crede che non mi abbia telefonato? Lui è un mio dipendente, esattamente come lei è una inquilina di mia zia, nel condominio che, guarda caso, è di proprietà della mia famiglia"
E a questo punto, aveva fatto un sorrisino. Di scherno, ovviamente, e di uno scherno cosmico, che comprendeva me, la mia famiglia, la nostra casa e la legge.
Ed è stato allora che ho avuto il colpo di genio.
" Facciamo così, dottore. Ne parli con mio marito.Lui, su queste cose, ci sa far meglio di me. Un attimo solo, che glielo chiamo"
E mentre mi giravo verso il nulla, davanti allo sguardo sbigottito di mia figlia e della sua insegnante, ho preso fiato e, con tutta la voce che avevo in gola, ho urlato
"OLINDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!"
Quando mi sono voltata, il vicino di sopra non c'era più.
E, da allora, non lo abbiamo più visto....
( Un ringraziamento speciale a madame Muscarià, Mousse Ispiratrice di siffatto titolo)
Per 2 persone
mezzo chilo di asparagi neri di Albenga
2 uova
burro
Parmigiano Reggiano
Pepe nero di mulinello
sale
Far lessare gli asparagi in acqua salata, dopo averli lavati bene e dopo aver loro tolto la parte filamentosa del gambo. Scolarli appena teneri e disporli sul piatto di portata.
Friggere due uova al tegamino, disporle sopra gli asparagi, cospargere il tutto con burro fuso e parmigiano grattugiato e servire. Pepe in tavola, a chi piace.
Ciao
Ale
Questa è tutta vera.
Anzi, per un po' era anche stata uno dei miei cavalli di battaglia, nelle chiacchiere con gli amici, tanto che non escludo che qualcuno possa averne già avuto sentore, visto che mi è già capitato di sentirmela raccontare da terzi: e visto che, ogni volta, mi tocca assumerne la maternità, con annessi e connessi, taglio la testa al toro e la racconto coram populo qui sopra.
Ad essere sinceri, me ne ero completamente dimenticata e, se non fosse stato per la versione di greco della creatura, probabilmente chissà per quanto tempo avrei lasciato l'episodio nei menadri della memoria. Ma quando, ieri pomeriggio, ho letto che Solone voleva che le leggi suscitassero nel popolo la compassione per chi era vittima di ingiustizia, allora mi si è accesa la lampadina e ho recuperato questa storia qui. Che va nella direzione contraria, rispetto alle intenzioni di Solone, purtroppo: ma lascia comunque aperta una speranza, nelle astuzie della sagacia. Come dire, che a confidare nella potenza del nostro intelletto, molto o poco che sia, ci si guadagna sempre...
Uno dei motivi che hanno accelerato il nostro trasloco nella nuova casa è stata l'impossibile convivenza con i vicini del piano di sopra. Erano una coppia giovane, all'epoca senza figli, nipoti della padrona della palazzina e comproprietari della stessa, che si erano trasferiti grosso modo insieme a noi e con cui, chissà per quale misteriosa ragione, mi era pure venuto in mente che avremmo potuto fare amicizia. Tanto che, nell'elenco delle cose da fare, il "caffè con i vicini" veniva subito dopo il "metter su le tende" e subito prima l'"appendi i quadri dello zio". E- forse- sarebbe andata davvero così se, un sabato mattina, all'alba delle 10.00, mio marito non avesse avuto la malsana idea di metter su un quartetto di Mozart, con danni gravi sul fronte dell'inquinamento acustico e irreparabili su quello dei rapporti di buon vicinato.
"Spengo subito" avevo detto ad una specie di Erinni al Pigiama Party che sbraitava sul pianerottolo, chinando il capo di fronte alla fiumana di focose variazioni sull'unico tema del diritto al riposo, "perchè- sa- NOI lavoriamo. NOI".
Da lì in poi, fu un incubo. Ad ogni squillo di campanello sobbalzavo, certa di trovarmeli di fronte con ogni tipo di accusa (dal Kenwood che faceva troppo rumore ai vasi di fiori messi storti): il clou venne toccato una mattina, alle 7, durante una bufera di vento, quando il marito, in mutande, scese a lamentarsi perchè una nostra tapparella scrollava e lui non riusciva a dormire.
Quel che è peggio è che io vivevo nel terrore di disturbare. Ero arrivata ai punti di parlare sottovoce, al sabato mattina, fino alle dieci, facendo preparare la figlia in punta di piedi e uscendo di casa per le scale perchè, maniman, se l'ascensore fa rumore, si svegliano. Avevo dato una tabella di marcia alla donna di servizio, modulata solo sull'umore dei vicini, avevo abbassato la suoneria della sveglia e quella dei telefoni, bagnavo le piante col contagocce e aspettavo di vederli andar via per stendere e fare il bucato.
Le cose si complicarono mostruosamente quando alla Carola venne in mente di suonare il violino. Neanche a dirlo, le lezioni con l'insegnante vennero fissate in base all'orario d'ufficio dei vicini di sopra ma, neanche a dirlo due, bastò una nota fuori tempo per ritrovarmeli entrambi sul pianerottolo, a farmi la lezioncina sull'ABC del comportamento condominiale.
Fu allora che decisi di telefonare all'amministratore, chiedendogli quali fossero le deroghe del nostro condominio ad un regolamento comune. L'aministratore cadde dalle nuvole e mi disse che non c'era nessuna eccezione. Nessun rumore molesto prima delle otto del mattino e dopo le 23- "e se proprio non riesce a fermare gli operai, gli dica almeno di non iniziare a picchiare prima di quell'ora. E se è un violino, suonato dalle 5 alle 6 del pomeriggio, non ci sono problemi"
Vi lascio immaginare, quindi, con quale piglio affrontai il successivo squillo di campanello, alle nove e 25 di un mercoledì di settembre, la vigilia dell'esame di ammissione al Conservatorio, a tre minuti esatti dall'inizio della lezione di musica
"dica a sua figlia di smettere"
"no, mi dispiace"
"avevamo stabilito dopo le dieci e mezza"
"di sabato e di domenica. Oggi è mercoledì"
"nei giorni feriali si era stabilito dopo le nove"
"ora sono le 9.25. E comunque, esiste un regolamento. E l'amministratore mi ha detto..."
"lo so cosa le ha detto l'amministratore. Crede che non mi abbia telefonato? Lui è un mio dipendente, esattamente come lei è una inquilina di mia zia, nel condominio che, guarda caso, è di proprietà della mia famiglia"
E a questo punto, aveva fatto un sorrisino. Di scherno, ovviamente, e di uno scherno cosmico, che comprendeva me, la mia famiglia, la nostra casa e la legge.
Ed è stato allora che ho avuto il colpo di genio.
" Facciamo così, dottore. Ne parli con mio marito.Lui, su queste cose, ci sa far meglio di me. Un attimo solo, che glielo chiamo"
E mentre mi giravo verso il nulla, davanti allo sguardo sbigottito di mia figlia e della sua insegnante, ho preso fiato e, con tutta la voce che avevo in gola, ho urlato
"OLINDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!"
Quando mi sono voltata, il vicino di sopra non c'era più.
E, da allora, non lo abbiamo più visto....
"Sentore di spiga di grano ligure al sapore di carciofo avec frutto di gallina dorato"
dagli amici detti anche
Asparagi di Albenga con Uovo Fritto, Burro e Parmigiano,
( e , per gli intimi, "Angiosperma Ovulare")
( Un ringraziamento speciale a madame Muscarià, Mousse Ispiratrice di siffatto titolo)
Per 2 persone
mezzo chilo di asparagi neri di Albenga
2 uova
burro
Parmigiano Reggiano
Pepe nero di mulinello
sale
Far lessare gli asparagi in acqua salata, dopo averli lavati bene e dopo aver loro tolto la parte filamentosa del gambo. Scolarli appena teneri e disporli sul piatto di portata.
Friggere due uova al tegamino, disporle sopra gli asparagi, cospargere il tutto con burro fuso e parmigiano grattugiato e servire. Pepe in tavola, a chi piace.
Ciao
Ale
Asparagi ed uova è un classico! qui però abbiamo tutti ingredienti di qualità eh...
RispondiEliminaottimo piatto!
baci baci
Sospettavo da tempo che tu fossi meglio di Solone, ma oggi ne ho avuto la conferma. Del resto chiunque ha il diritto di reagire quando aprendo la porta si vede il vicino in mutande che si lamenta della tapparella (che se l'immobile è di sua proprietà è compito suo mettere tapparelle piombate che non si scuotano nemmeno se viene l'uragano Katrina).
RispondiEliminaIn un vecchio film con Cary Grant e Doris Day (Il visone sulla pelle) per scacciare un seccatore una vicina ha detto "Chiama Camillo!" ed è uscito dalla porta un cagnetto rognoso che ha inseguito il malcapitato (Jack Lemmon, se non ricordo male).
Tu hai chiamato Olindo. Mi sembra solo equo.
Annamose a fare du' ova alli asparagi, va... O meglio... com'è che li hai chiamati? :-D
conosco molto, molto bene problema vicini. io sto al primo piano (in affitto. quindi : zitta e mosca) e sopra abita una giovane famigliola : padre detto "manicomio criminale" perchè aveva questa scritta su una sua maglietta e sua moglie detta "mammutta" (moglie del mammuth, per la sua grazia e delicatezza) + 2 pargoli.
RispondiEliminadire che fanno casino, ma di quello vero, è dir poco e 24 ore su 24 !!! con il tempo mi sono abituata. l'uomo (o la donna???) ha uno spirito di adattamento straordinario! immagino di gustare di tuoi asparagi con uova al tegamino (ricetta goduriosa) e di fare scarpetta in pace mentre sopra la mia testa (rigorosamente fuori orario) c'è il terremoto. Cambiar casa non posso e se basta un piatto gustoso a farmi star bene direi che come compromesso non è male…però ogni tanto potrei mettere gli ACDC a palla, così per una sorta di giustizia divina …:-))))
Mia cara, io sto al primo piano e i miei vicini del piano di sopra hanno un figlio pestifero, che da tre punti ad ognuno dei miei figli. Quando ci siamo trasferiti era piccolo e invece del girello usava la sedia per spostarsi... la domenica mattina comincia a correre per casa (con le scarpe) alle 7.00 del mattino; e ancora, ogni giorno (compresa la domenica), suona il campanello di casa ogni volta che scende e che sale e poi si affaccia al balcone e comincia a chiamarmi fino a quando non mi vede, a qualsiasi ora del giorno e della notte... Mi suggerisci chi chiamare?????
RispondiEliminaPer la ricetta: con un nome così mangerei qualsiasi cosa, ma con un nome normale la so fare pure io!!! Vedi come il "nome" fa la differenza...
Sono in ufficio, Ale, non posso scoppiare a ridere così... dai!!!
RispondiEliminaOlindo è geniale!!!!
Io di sopra ho la maliarda bicolore, e al massimo puo' succedere che me la trovi in giardino in reggicalze, quello che mi preoccupa è il vicino con la motosega, ma per fortuna si chiama Luigi!
Beh dalle nostre parti non si usa portarle troppo per le lunghe.
RispondiEliminaSolitamente si procede non sul pianerottolo ma direttamente da balcone con acuti degni di Montserrat Caballé in modo da rendere partecipe non la palazzina ma l'intero quartiere...dopodichè le donne si affrontano all'ingresso del palazzo in un incontro di wrestling senza esclusione di colpi, con la portinaia come arbitro e le borse della spesa ed i figli minorenni con relativi passeggini e suppellettili come oggetti contundenti. Se la questione non si risolve si passa alle auto o gli oggetti condominiali del vicino-avversario, scrivendo sul box la vera professione della vicina-avversaria che non è casalinga ovviamente o ricordando la formazione cheratinosa rigida da alce sulla testa del marito. Se la cosa non finisce li allora si vedono i due mariti sul pianerottolo e nel mentre le donne dai balconi si cantano arie liriche ispirate alle valchirie loro se le danno di santa ragione fino all'arrivo del portiere giudice che a sua volta chiamerà la polizia.
Nel migliore dei casi si finisce a Forum...in quello classico al Cardarelli (ospedale) nel peggiore a Poggioreale(carcere).
C'è bisogno che aggiungo altro?
PS
Ma anche le uova sono adagiate sugli asparagi con il famoso metodo francese "à la cazzò"?!?! ahahahahaha
Ciao Ale, mi hai fatto morire dal ridere immaginando la scena. Ma poi pensandoci bene, è triste la cosa, proprio triste. Dover arrivare a questo punto e purtroppo scene simili ne succedono molto spesso. E anch'io come te avrei alla fine reagito in ugual modo, avrei traslocato. Non mi piace assolutamente litigare, piuttosto mi adatto..... ma tutto ha un limite! Quieto vivere sì, ma scemi no! Buona giornata
RispondiEliminaoddioddioddio, son morta dal ridere accasciata sulla mia scrivania e ancora il mio capo non so come la prenderà... certo che fra la ale e gambetto è un bel match!!
RispondiEliminaprotesto per la ricetta: l'ho fatta giusto ieri sera e a casa mia si chiamano "asparagi alla milanese" ;-)
cristina b. - milano
Ale sei GENIALE!!
RispondiEliminaSe ti avessi "letta" prima mi sarei risparmiata tante tirate con i vicini del piano sopra. La più eclatante è stata una mia telefonata alle 2.30 di mattina dove informavo la "signora" che poteva procedere alla stesura dei panni... la centrifuga era terminata pochi minuti prima! E pensa che per il "servizio informazioni" non mi ha neppure ringraziato.....che VILLANA!
A parte tutto ..... ottimo consiglio gli asparagi anche se, affacciandomi alla finestra, e stringendomi nelle spalle dal freddo, mi verrebbe quasi voglia di POLENTA E SPEZZATINO!
Buona Giornata
Nora
Manuela&Silvia: la Liguria è terra povera e parca: ma, quando si decide a produrre, non la batte nessuno!!!!
RispondiEliminaMapi, pensa che quando abbiamo visto l'appartamento, aveva ancora i mobili della precedente inquilina. E quindi, non abbiamo visto nulla. Ti dico solo che, tirando via un pezzo di perlinato, mi è venuto giù mezzo muro, fili dell'impianto elettrico annesso. Ci siamo rifatti un bagno a nostre spese, un pavimento (giuro) e una serie di altre amenità (ricordo con orrore 75 euro a punto luce) e solo perchè la data del matrimonio era già fissata ed eravamo in piena estate, a mercato immobiliare immobile. Per cui, ci saremmo aspettati come minimo tappeti rossi, altro che quel tipo di accoglienza... Che poi, per carità: il cerchio si era chiuso...
I nomi son di Madame Muscarià, figurati se ci arrivo io :-)))
Roby, zitta&muta è la clausola contrattuale che meglio si addice agli inquilini. Anche se, quando poi siam noi i proprietari, non ti dico cosa ci è capitato. La maglietta con scritto manicomio criminale la voglio subito :-)
RispondiEliminaStefania: Erode. Ho un'amica medium che fa miracoli :-)))))
Alem, la maliarda bicoloreeeeeee :-))))) dov'è che voglio conoscerla!!!!!
ragazzi, ma quanto rido!!!!
non so se mi ha fatto più ridere il racconto olindiano o il titolo del piatto.
RispondiEliminaperò nel titolo mancava la dadolata ;-)
asparaci e uova - un matrimonio fatto in cielo.
RispondiEliminaMozart??? Io avrei messo a palla Beethoven: 'na bella Cavalcata delle valchirie.... hehehehehe
RispondiEliminaPensa che la nostra vicina, al piano di sotto, si lamentava perchè, facendo Claudia le pizze di formaggio per Pasqua, sbattendo l'impasto sul tavolo a lei cadevano i calcinacci dal muro :-O
La gente SONO STRANI hahahahahaha
Mario, mi hai fatta cappottare dalle risate peggio della Ale.
RispondiEliminaLa Ola della settimana l'ho già assegnata ieri a Muscaria (meritatissima), ma a te va una menzione d'onore per la scrittura di sceneggiature teatrali e un'altra menzione d'onore per l'onestà con cui hai ammesso il tuo ruolo nel rassettare la cucina.
E ricordati che tu sei stato il primo in assoluto a cui abbia mai dedicato una OLA. :-D
Mario, senti: facciamo un patto.
RispondiEliminaTu prima di sparare tutte 'ste cose, a raffica, ci devi avvisare. Perchè qui o ci rimetto il posto di lavoro, dal gran ridere che mi faccio- oppure la reputazione. Oppure tutte e due- ma chiessenefrega...:-))
Tina, leggi mario e capirai che non c'è limite al peggio!!!!
cristina, stavolta mario mi batte e pure di un bel po'... anche perchè noi eravamo senza portinaio, nè marito nè moglie :-)
RispondiEliminanora, ridooooooooo!!!!
Ale, quando uno c'è, c'è, non ci fa!!!!!!E l'ignoranza e la codardaggine imperano!!!!!!Hai visto, c'è voluto poco...un urlo....Adesso goditela!!!!deny
RispondiEliminano jajo scusa, ma questa non te la posso far passare!! la cavalcata delle valchirie sarebbe di beethoven???!!?? fra te che mi confondi un tedesco con l'altro e la ale che spaccia un piatto milanese per non-so-bene-cosa, non c'è proprio più religione...
RispondiEliminacristina b. - milano
AIUTO!!!! SI SOVRAPPONGONO I MESSAGGI!!!!
RispondiEliminaqui rispondo a Linda, Jajo, Gaia, Mapi e Deny- e alla cri, ovviamente :-)
Linda, sono d'accordo. Bellissima metafora.
Gaia: epporcavacca, ci hai ragione: la dadolata, manca la dadolata. La metto nella ricetta del prossimo post. Che è una torta alla crema, ma da qualche parte ce la faccio entrare... :-)))
Jajo: e SONO STRANI, sì, la gente!!!! e i vicini, ancora di più !!!!
Mapi: e non sai quanto te ne saremo grate, dela tua OLA a Mario! ha pure causatao l'apparizione della aureolafora, nel 3d dello spatascio... Che si è raccomandata di non fare in modo che si monti la testa, che poi se lo cucca tutto lei :-) santa subito, quella donna!!!!
Deny, figurati che ho cambiato casa! non per loro, sia chiaro, ma da quando non ci sono più, è tutto un altro vivere!
Cri: ridooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!
ok, la prox ricetta la ribattezzi tu :-)
ciao
ale
Ale, ogni volta che racconti le tue storie, rimango incollata allo schermo cascasse il mondo! Per me, oltre i libri di cucina dovresti scrivere le storie ironiche e comiche, perché pochi lo sanno fare come te, giuro!
RispondiEliminaUova e asparagi li adoro, e tu lo sai...
Un bacione
E' curioso come molti partecipino a sit-in gandhiani sventolando bandere sulla pace e sulla fratellanza dei popoli e poi in ambito condominiale tirino fuori il peggio di sè!
RispondiEliminaAd ogni modo, la maliarda bicolore di Alem sarebbe un soggetto da approfondire, decisamente degno delle nostre riflessioni!
(Ovviamente sottoscrivo in pieno anche la domanda di beatificazione inoltrata dalla Ale per la consorte di Gambetto!)
@ Mario: (torno seria!)pur con l'ironia sottile che ti contraddistingue, leggere il tuo commento è stato come aprire un libro di De Luca...cogli le atmosfere di Napoli e non le giudichi, nelle tue considerazioni è davvero concreto l'amore infinito verso la tua città...quasi una saudagi, se mi passi un termine portoghese che rende proprio l'idea...
Che dire? un nome una garanzia!!!
RispondiEliminaGli asparagi con l'uovo , il formaggio e il burro fuso è un MUST!
diana
Beh, oltre alla maliarda bicolore, ho pure un vicino che va in giro in bicicletta completamente vestito di blu elettrico, con una tuta da supereroe, che nemmneno quella degli Incredibili!!
RispondiEliminaCome faccio a non scoppiare a ridere leggendo i commenti???
AHAHAHAHAAHAAA sono confusa, oggi sembra Natale :-DDDDDD
RispondiEliminaMa andiamo in ordine cronologico:
1) E' apparsa la consorte di Gambetto, illuminando le nostre vite con la verità assoluta!
2) Vedo i due titoli del piatto lì in bella vista (e credetemi, dà più soddisfazione che vedere il proprio libro in libreria ahahaha)
3) Leggo il post che mi fa piegare dal ridere.
Continuo a pensare all'espressione della creatura quando ha assistito alla scena :-DDDD
(peraltro io ho il problema contrario con un mio vicino ma è una storia lunga).
4) Leggo il commento di Gambetto che mi scartavetrato violentemente la gola da quanto mi ha fatto ridere!
Ma sei un assassino a piede libero!!! :-DDDDDDD
Lo sai che io traduco tutte le parole in immagini, così mi uccidi!!!
5) Mentre schiattavo dal ridere ad un certo punto il mio occhio destro ha percepito lateralmente qualcosa di familiare, i colori del cuore! AAAAAAAAAAAAAAAAAAH grazieeeeeeeeeee!!!!!
E' stata una vera inaspettata sorpresa, grazie grazie grazieeeeeeeeeeeeeeeee :-D
(lo hai fatto per farti perdonare la francesizzazione del mio nome, verooooo? :P)
Mi sa che è proprio vero,qui i commenti sono un blog nel blog,ho visto la ricetta degli asparagi oggi,e subito ho pensato meglio cambiare aria che qui se inizio a leggere mi pigliano pure per matta,adesso siamo io e il pc a casa,non ci vede nessuno e mi sto scompisciando dalle risate .Chiamare il vicino Olindo è una genialata.I miei complimenti vanno alla simpatia dei commentatori e adesso tra un ghigno e un risolino vi dò la buonanotte.Ciao!!
RispondiEliminaA vicini sono sempre stata molto fortunata. Ho avuto anch'io una maliarda tipo Alem. La matura signorina lavorava allora al Resto del Carlino e si alzava alle 5.00 e cominciava a fare il lavori di casa prima di andare al lavoro calzando quelle ciabattine con il tacco e il piumino di struzzo sulla punta. Dopo averle chiesto in tutte le lingue di calzare pantofoline di stoffa, dopo averle regalato delle pantofoline di feltro per natale e senza nessun risultato, ho semplicemente girato le casse delle stereo verso il soffitto. Se la signora mi svegliava alle 5 io semplicemnte tornando a casa alle 2 le sparavo a 60W i Doors o i Led Zeppelin (gli altri vicini erano anziani e totalmente sordi). Dopo un po' ha smesso.
RispondiElimina@Virò
RispondiEliminaSenza parole, grazie :)
@Muscaria
ALT!! Ma fammi capire una cosa...hai anche tu un libro pubblicato????????????????
anch'io ho avuto grossi problemi a mettere la sordina alla risata inarrestabile, finito di leggere l'episodio insuperabilmente raccontato da Alessandra...! il mio dirimpettaio di scrivania mi ha guardato con faccia a punto interrogativo, ma è impossibile raccontare, gli passo il link e attendo la sua di risata.....!
RispondiEliminagrazie Ale...........!
attendo con impazienza il prossimo racconto, qualunque sia l'argomento, non importa, l'importante è leggerti !
Maria Chiara
Perché non riesco a vedere l'intervento della Signora Gambetto? :-(
RispondiEliminaEppure giuro che ho letto attentamente il thread dello spatascio...
Vabbè, mi baso su quanto ha scritto la Ale e abbozzo una risposta: «Tesò, tienitelo stretto. Magari fa casino in cucina, ma almeno hai il cabaret gratis a casa tutte le sere! Come dici? Poi te lo devi cuccare tu? Ebbè, te la vuoi guadagnare questa benedetta aureola tutta tempestata di brillanti, o no????? :-D :-D :-D».
.... E pensare che sono tornata a casa con un diavolo per capello!!!!!
RispondiEliminaIn un attimo, mi avete fatto riconciliare con il mondo!!!!!
Che banda di matti siete (Voi!!!!!)
Mrs Raravis (o dovrei forse chiamarLa "Rosa"?) ma che gran bei turioni!!!!!! :-DDDDDD
Mr Gambetto, ma che gente frequenta Lei????
Non vorrà mica farmi credere di non aver mai incontrato un "benefattore", pronto a proporLe un appartamentino (in saldo) in un quartiere un po' più chic!!!!! Suvvia, sia sincero...... :-DDDDDDD.
I miei nuovi vicini?????? Una bella famigliola di cinghiali, cuccioli compresi!!!!
Sinceramente non saprei dire chi di noi stia peggio, se non altro perchè se fai fuori un cinghiale non rischi l'ergastolo!!!!! :-DDDDDDD
Ti prego... ti pregooooo......mamma mia ma da dove sono venuti????e vai con gli asparagi e le uova :-)))
RispondiElimina