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mercoledì 17 novembre 2010

Del furor d'aver libri- novembre 2010



In pillole...
  • Tutta la mia gratitudine a Silvia e a Mario, che mi hanno suggerito di leggere Diego De Silva: ho iniziato Mia suocera beve e sono praticamente in estasi. Tanto in estasi che, a pagina tre, ho deciso che se mai dovessi scrivere un romanzo, lo scriverei con quello stile lì, nel quale mi sono riconosciuta dalla prima all'ultima virgola, almeno fino alla metà di pagina 36, dove sono arrivata ora. Non c'è niente, ma proprio niente, che non mi piaccia, dai contenuti ai modi di esprimerli, dai personaggi a come vengono descritti, soprannome della suocera compreso. Una meraviglia, insomma: speriamo che duri...

  • Domani esce Nel Labirinto degli Dei, di Antonio Ingroia- ed è già caso letterario di questa fine 2010. Lo hanno presentato poche ore fa Marco Travaglio ed Enrico Deaglio e sul sito de Il Saggiatore se ne parla come di un libro di storie e non di storia: di fatto, Ingroia ha vissuto da protagonista gli anni più duri della lotta alla Mafia, muovendo i primi passi con Falcone e Borsellino e proseguendo nella sua missione in modo tenace e deciso. Eppure, il titolo ne rivela la frustrazione, la pena di ritrovarsi di nuovo al punto di partenza, quando tutto sembrava annunciare di essere arrivati ad una soluzione e rimanda alla chiave di lettura dell'intera opera- il senso della legalità e il rispetto della giustizia nel confronto diretto con i fatti e con la storia, sottratti alle deformazioni della televisione e di certa carta stampata e restituiti alla forza della loro oggettività. Da leggere, di sicuro

  • A trent'anni da Il Nome della Rosa, torna Umberto Eco in librerie e scala le classifiche alla velocità della luce, scalzando Camilleri e prendendosi pure una bella rivincita su Ken Follett, che gli aveva dato del "noioso", asserendo di preferirgli niente meno che Dan Brown: Il Cimitero di Praga è la nuova fatica letteraria del Professore che qui si cimenta con il genere del romanzo d'appendice, raccontando una storia tutta ottocentesca, con manifesti richiami ora a Dostoevski ora a Dumas. Al di là delle impennate delle vendite, e della pesantissima stroncatura dell'Osservatore Romano, però, serpeggia una certa delusione fra i lettori, in primis fra i suoi estimatori che gli rimprovarano di aver sparato tutte le cartucce nelle prime pagine e di non essere stato in grado di mantenersi all'altezza delle aspettative. Resta però il dato impressionante delle vendite- 230mila copie, andate esaurite praticamente da subito e una seconda edizione di 100000 copie già quasi agli sgoccioli. Se si considera che il libro costa 19.50 euro, che c'è la crisi e che in Italia si legge sempre meno, la cosa fa una certa impressione. E non so neppure se sia buona...
buona serata
Ale

8 commenti :

  1. Oggi è arrivato il libro di Eco a casa, accompagnato da Mankel "L'uomo inquieto" da Simenon "Maigret a Vichy" da Camilleri "Il sorriso di Angelica" da Carofiglio "La manomissione delle parole" e questo è quanto, stasera sorteggio il primo e mi do alla lettura!
    Ciao!
    diana

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  2. Grazie a te davvero per aver creato un piccolo caffè letterario prendendoti sulle spalle divertimento certo ma anche tanti oneri...perchè sarò il primo a "rompere" ma non da meno intuisco la "fatica" che c'è dietro quello che fai eh!...qui mica leggiamo tra le righe solo i libri :P
    Tornando ai libri invece...io(noi) presi per mano da Muscaria abbiamo appena acquistato "Kitchen Confidential" di Burdain che non è affatto genere mio...però la nostra pusher di pesto spray non si è mai smentita sulle dritte letterarie...
    Tra l'altro mi pare di capire che è un successo consolidato da qualche anno...sono io forse che sono molto lento...ehehehehe
    PS
    Eco non mi fa impazzire...si barcamena tra la trovata geniale ed il didascalismo accademico di alto bordo...ed a volte nemmeno poi tantissimo se ci arrivo persino io! :P ahahahahahahhaha

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  3. Kitchen Confidential è una delle Bibbie di Casa Gennaro. Lo regaliamo sempre, a tutti i nostri amici- Diana compresa :-)
    Quest'estate lo ha letto pure la Carola, in Scozia- e da quel momento, la vacanza è stata rovinata dall'atroce dubbio "sposerò Gordon Ramsey o Anthony Bourdain"?
    Al di là dei contenuti, trovo che lui sia uno scrittore di gran classe: anche quando si è cimentato con prove più leggere, tipo Un Osso in Gola, un giallo ambientato ovviamente in cucina, anni luce lontano da KC, ha comunque garantito due ore di lettura piacevole.
    Poi, certo, i contenuti spiazzano- anche se ogni volta che sento serpeggiare aspirazioni da chef mi verrebbe voglia di regalarlo. Tanto per parlare a ragion veduta :-)
    scappo
    ale

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  4. Ho finito di leggere da poco "L'ombra del vento" di Carlos Luis Zanfon, particolare ma bello ed ora ho quasi finito "La cattedrale del Mar" di Ildefonso Falcones. Tutti e due ambientati a Madrid ma in due epoche differenti, molto piacevoli.
    E poi in questi giorni leggedovi ho catalogato i miei libri mi sembra di essere una biblioteca pubblica senza contare quelli che mi passano le mie amiche.Rosa

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  5. Partiamo dal principio che avere una figlia che è indecisa nello scegliere tra due chef di tale rango anzichè tra due sciamannati tipo Nevruz (aaaahhhhhh!) o tra calciatori bellocci...beh, la tua giornata dovrebbe avere già un senso di per sè!

    Poi ti chiedi se l'impressione sui numeri di vendite di Eco debba essere buona...assolutamente sì!

    Condivido l'amore tiepido di Mario su Eco ma quando sento che si spendono 20 euro per un libro non posso che essere speranzosa...e quando vedo i pochissimi, rari, ragazzi con in mano un libro (sia pure di Moccia, che scrive come parlano loro)li incoraggio, sempre, comunque, quasi a prescindere...

    Infine: dopo questo popò di raccomandazioni, mi avete fatto venir voglia di leggere De Silva, perchè non lo proponi come libro per la lettura comune?

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  6. Rosa, ottima iniziativa, quella di catalogare i libri. E in quanto a biblioteche ambulanti, sei in buona compagnia, qui sopra :-)
    A me l'ombra del vento è piaciuto a metà. La prima. La Cattedrale del mare (mea culpa) non l'ho ancora letto. Non so da quanti anni l'ho comprato, ma dò sempre la precedenza ad altro. Mi sa che prima o poi dovrò decidermi a prenderlo in mano

    Diana, ti invidio!! io sono in un periodaccio- e meno male che è arrivato De Silva, a riconciliarmi con la lettura, perchè ultimamente, complice la testa altrove di questi tempi, trovavo tutto tremendamente noioso o irritante. Sembravo Gambetto :-)))

    Virò, sì, in linea di massima condivido. Il dubbio è che, una volta comprato, il libro finisca a fare il pezzo di arredamento- ed Eco, si sa, arreda più di un De Silva in brossura, tanto per citarlo di nuovo.
    Sono più d'accordo su Moccia: quello, lo hanno letto. D'altronde, mutatis mutandis, mia madre diceva "meglio un harmony che niente" - detto con tutto il rispetto per gli Harmony, sia chiaro :-)
    sul De Silva, why not? quanto meno, Mario non mi ammazzerà, questa volta
    E sulla figlia: l'indecisione fra i due chef era una roba ferragostana. Ora, invece, fa sul serio ed è decisa: sposerà Davide di Xfactor. Qual era il senso delle mie giornate, che mi sfugge??? :-))))
    ciaoooo
    ale

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  7. Verissimo Ale: una persona con la testa sul collo dovrebbe leggere ,PRIMA, di aprire un ristorante questo libro, dopo di che: Uomo avvisato mezzo salvato!Grazie ancora.......
    diana

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  8. Ale, condivido assolutamente l'apprezzamento per Mia suocera beve! Mariella

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