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lunedì 24 gennaio 2011

C.Dunne- Donna alla Finestra

Catherine Dunne è una delle poche- pochissime, a dire il vero- autrici contemporanee per cui la definizione di "scrittrice 'al femminile" non mi provoca un immediato travaso di bile.
Questo perchè mi riconosco non solo nelle donne che lei descrive, ma anche nel modo in cui lo fa: asciutto, senza essere cinico, coraggioso senza essere eroico, compassionevole senza essere patetico, verosimile, senza essere verista. Virile, sarebbe forse l'aggettivo più adatto per descrivere questo approccio, se non fosse che ci porterebbe su una strada tutta diversa da quella che la Dunne vuole percorrere: perchè lei racconta storie di donne, che da donne affrontano le curve della vita, da donne si comportano e da donne vengono trattate ed amate. Lo fa in modo onesto, focalizzando la sua attenzione su un mondo domestico che l'intimità non scherma dalla violenza, dagli abusi o dalle lacerazioni che infrangono la tranquillità della vita di ogni giorno. Le sue donne sono tutte chiamate a ricucire strappi e lo fanno in un modo dannatamente e meravigliosamente umano: incavolandosi, rimboccandosi le maniche, trovando la strada per la loro rinascita non tanto nella loro dignità, quanto, più banalmente, nel non potersi permettere il lusso di lasciarsi andare, in una dimensione di normalità nella quale non è difficile riconoscersi, almeno una volta nella vita.
Tutta questa premessa per dire che, tendenzialmente, la Dunne mi piace. A parte qualche eccezione, ahimè...

Io, sul Noir ho una teoria. E cioè, che noir si nasce. Non  è un genere che si può imparare sui banchi di scuola, un esercizio di stile, una struttura che si sceglie come un abito nell'armadio e che, come tale, si indossa. Il noir è qualcosa che viene da dentro e che rende la trama accessoria ad un'atmosfera inconfondibile, dove l'azione si mescola all'introspezione, i buoni si confondono con i cattivi e il cinismo sfuma nella malinconia e nel rimpianto per ciò che non è stato. Intingere la penna nell'inchiostro del noir, quindi, non è cosa da tutti e meno che mai lo è per chi non ha questo genere nelle proprie corde. Come Catherine Dunne, per esempio, che imponendosi di oltrepassare il confine che segna il territorio delle sue storie, fa il passo più lungo della gamba. Perchè, come dicevo, nel noir non è la materia a fare la differenza, ma lo sguardo con cui la si osserva, l'animo con cui la si filtra, il tono con cui la si racconta. Tanto è coinvolgente nel raccontare i piccoli, grandi drammi dellavita quotidiana, con la complicità e la simpatia di chi sa e può comprendere, quanto è inconsistente nel volerli vedere attraverso una prospettiva che non le appartiene per niente. Se a ciò si aggiunge una trama molto labile, con personaggi male abbozzati a far da cornice alla protagonista, ecco che la delusione è completa. Quando si dice (alla)deriva noir...
Prossima rece
Geraldine Brooks, I Custodi del Libro

13 commenti :

  1. non ci crederai, ma stasera ho tirato quori un altro titolo della Dunne da rileggere: "la metà di niente", poi passo di qui e.... :)
    non c'è niente da fare, quando si parla di sintonia :))))) ciao ale!

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  2. questo libro ce l'ho e devo ancora leggerlo...e dopo la tua rece la voglia un pò mi passa, visto che non mi ispirava un granchè nemmeno quando l'avevo comperato. Lo terrò lì a marinare ancora un pò...:-)
    il prossimo libro in recensione (i custodi del libro) l'ho già letto tempo fa . Complice la bellissima copertina l'ho comprato senza dubbi in una giornata di pioggia e di freddo e, arrivata a casa, l'ho letto subito...perchè i colori di quella copertina si intonavano al tempo e al the caldo che mi sono bevuta per scaldarmi un pò .a me è piaciuto ma per gli scambi più approfonditi attendo tua lettura...
    a presto! bacissimi

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  3. no, no: io ci credo, eccome se ci credo!!!

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  4. Anche a me piace la Dunne anche se "soffro" parecchio quando la leggo, forse un dito nelle mie nascoste piaghe? Volevo proprio leggere questo che ho preso mesi fa e che mi aspetta!!
    Un caro saluto:)

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  5. Non tutte le ciambelle riescono col buco...;-)

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  6. Roby, se riesco a tamponare almeno un danno: sono due le stroncature sulla Dunne (gioco di parole non voluto, ma tant'è): questa e Se stasera siamo qui- una boiata pazzesca, a parte il tema dell'amicizia femminile che per me è proprio come la intende lei (con un po' di segreti e tanto buon prosecco)
    Invece, I Custodi del libro mi è piaciuto, con qualche piccola riserva- ma nel complesso ok. Non riuscivo mai ad andare oltre le prime pagine, pensa te...

    Patricia, possibilissimo. Fra l'altro, la Dunne divide il pubblico femminile, perchè sono in tante a non riconoscersi nel ritratto di donna che che lei fa. Per dirti, la critica principale che è stata mossa al romanzo che ho appena citato alla Roby è che non esiste che due amiche non si raccontino tutto. E la critica mossa a La metà di niente è che la protagonista è una piagnona. Per me, invece, è una che si incavola e si deprime, esattamente come ho fatto e faccio io quando le cose mi van storte. Ma non per questo non si cerca di raddrizzarle... intendo dire, le donne tutte d'un pezzo non abitano qui :-)

    Cinzia, già. Peccato che te ne accorgi ad acquisto concluso :-)
    buona notte
    ale

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  7. Non avresti potuto dire cosa più giusta, è verissimo: noir si nasce.

    Non ho mai letto nulla della Dunne, magari ci daro' un'occhiata alla prima occasione.

    Un bacione!!!

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  8. devo dire che anche a me non è piaciuto questo libro, l'ho finito faticosamente...l'ho comprato sperando i qualcosa di più, per ora l'ho accantonata come autrice...vediamo più avanti..

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  9. Sto leggendo "Se stasera siamo qui", appena iniziato, le premesse non sono male ma leggo il tuo commento "una boiata pazzesca", allora non perdo tempo e lo pianto lì subito?

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  10. Muscaria, parti da La metà di niente. E poi, sul resto, ne possiamo parlare :-)

    Giady, come dicevo prima, è una che divide. Ma su questo libro, mi sa che i pareri siano tutti concordi, purtroppo

    Cristina, no: vai fino in fondo. poi io scrivo la rece qui- e ne parliamo, ok?
    scappo
    ciao
    ale

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  11. Questo l'ho iniziato al mare e non l'ho finito, a pagina 80 mi metteva troppa tristezza e non capivo dove voleva andare a parare.
    Ora mi hai spiegato che doveva essere un nuar.
    I nuar di solito li leggo tutti anche i gialli mondadori, ma questo sorry non avevo capito che lo era. Mi era quasi piaciuto "la metà di niente" letto tanti anni fa ma evidentemente non lo ricordavo bene...
    Ora sono proprio contenta di averlo lasciato perdere.

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  12. La metà di niente a me è piaciuto-e me ne era piaciuto pure un altro, di cui non ricordo nè titolo nè trama, ma solo la buona impressione generale. Tant'è che ho visto Dunne e ho comprato a scatola chiusa.... :-(
    ciao
    ale

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  13. Non conosco l'autrce ma concordo sul fatto che la vena noir deve essere naturale e non ricercata altrimenti si rischia di fare una pessima frittata :)
    Annoto con piacere i titoli segnalati ;)

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