La Dani è partita per Bormio e ha lasciato a casa il portatile e la macchina fotografica. Il primo, passi: è un'abitudine recente, non ancora consolidata, per cui dimenticarselo sulla scrivania dello studio ci sta. Ma che abbia scordato la reflex, questa è cosa che all'altro civico va oltre ogni immaginazione: un po' come quando mia nonna era uscita di casa in sottoveste, per dire, da tanto gli scatti sono essenziali alla vita dell'altra firma di MT.
Io, invece, sono a casa e smaltisco arretrati: routine, sia chiaro, perchè gli arretrati stanno al mio lavoro come il cappuccino e il cornetto alla colazione al bar. Però, quest'anno sono un po' di più del solito, a fronte di uno "sporco lavoro d'ufficio" smazzato via in souplesse, che ero ai punti di chiudere l'armadio dele pratiche a chiave, che maniman se il Capo si accorge che è vuoto me lo riempie di nuovo.
Ieri, ho ufficialmente riaperto il pc. Ho scritto il primo post dell'anno, ho aggiornato l'archivio delle ricette, ho fatto un giro di "buon vicinato" fra le amiche food blogger, per sentire se c'erano novità. Un po' come quando si torna dalle vacanze, avete presente? Il pensierino per la vicina, il caffè lungo del pomeriggio e un aggiornamento veloce su tutto quello che è successo in tua assenza. Qui, uguale. Solo che, quest'anno, di novità non ce ne sono proprio, a parte una desolante e lugubra noia da blog. Chi più chi meno, sia chiaro: però, mai come questa volta si leggono di buoni propositi che cominciano con il mettere dei paletti a queste nostre creature e finiscono con il privilegiare la vita degli affetti reali, passando per calendarizzazioni più umane e l'atroce domanda del "che cosa ci sto a fare qua". Senza contare i blog in pausa di riflessione e quelli che invece hanno proprio già chiuso i battenti, che ci piaccia o no
A noi, mi sa che sta succedendo lo stesso: la Dani che si dimentica la macchina fotografica io che resto indietro col lavoro, MT che stacca per dieci giorni di fila, sono tutti sintomi inequivocabili di una stanchezza che l'anno scorso non c'era. Nel mio caso, era già tutto scritto: il mio nemico pubblico -e privato- numero uno è la noia e per quanto mi sforzi di tenerla sotto controllo, trova sempre una strada per infiltrarsi nella mia vita, facendomi stancare di quello che sto facendo o delle persone che sto frequentando. Ma stavolta non si tratta di problemi miei, ma di qualcosa di diffuso e di condiviso: tant'è che stamattina, mentre aspettavo che venisse su il caffè, qualche domanda me la sono posta, sul perchè si sia cominciato quest'anno con un piede nuovo, ancor prima che sbagliato.
La prima cosa che mi è venuta in mente è legata ai costi. Checchè se ne dica, i blog costano, eppure parecchio. In cima al bilancio c'è il tempo: programmare un calendario, cercare ricette adatte, fare la spesa, cucinarle, fotografarle e postarle costano ore di giornate già troppo brevi di loro. E poi ci sono i commenti da scaricare e a cui rispondere, i blog amici dove lasciare un segno della tua visita che non sia solo un segno + sul contatore e tutti i social network a cui mai ti saresti iscritto se non avessi avuto la bella idea di fare la food blogger. Noi abbiamo solo una pagina su FB, dove postiamo solo gli aggiornamenti, ma Twitter, Myspace e tutto il resto sono community frequentatissime, che prosciugano ulteriormente il nostro conto nella banca del tempo.
E poi, un blog costa anche in termini di denaro. A parte il caso di mio marito, che ha trovato nell'ultima passione di sua moglie l'alibi per comprarsi un obiettivo nuovo, tanto caro quanto inutile, la spesa di casa è cresciuta, e pure di un po'. Perchè cucinare per il blog è (spesso) un'altra cosa. Almeno per chi, come la maggior parte di noi, ha una vita familiare e professionale piena di impegni, per cui la cucina di casa spesso si risolve con qualcosa di rapido ed indolore, che qui sopra non può essere pubblicato. Oppure per chi, ogni tanto, deve fare una dieta, non necessariamente dimagrante, ma sicuramente disintossicante - e addio grassi, addio carboidrati, addio tutto quanto fa cucina festosa e divertente ed esaltante. Senza contare i piatti che non sono fotogenici o quelli che hai fotografato male: tutta roba che equivale ad una pagina bianca del blog, alla faccia dei soldi, del tempo e dell'impegno che hai speso per prepararla.
E poi ci sono le pubblicazioni, le riviste, i libri che compri più frequentemente di prima- e gli investimenti più "massicci" per migliorare la gestione e i contenuti del proprio blog. Alzi la mano chi non ha cambiato la macchina fotografica o il portatile o tutti e due, per esempio.
Certo, nessuno ci obbliga a farlo. Esattamente come nessuno ci ha obbligato ad aprire un blog. Ma una volta che si fa questo passo, la direzione è quella. Siamo "pubblici" ed anche se la parola "vetrina" non mi piace, non mi piace nemmeno mostrare il lato peggiore di me. E' il motivo per cui se a casa sto con tute informi e calzini, in ufficio ci vado con le perle e il tailleur: rispetto per me e per gli altri, tutto qui. Con la differenza che se in ufficio neanche mi accorgo di come sono vestite le mie colleghe, nella blogsfera mi capita- eccome- di soffermarmi su una foto che mi sembra più bella delle altre, su una ricetta che mi intriga, su un post che avrei voluto poter scrivere io. Il che, nei nostri civici, si traduce in stimoli nuovi, nuove rubriche, nuove idee. E altre risorse spese.
Agli inizi, c'è l'entusiasmo. Poi, la gratificazione (toh, mi leggono). Poi, la soddisfazione (toh, gli piaccio). Poi l'esaltazione (toh, mi leggono e gli piaccio). Festeggi i primi cento contatti giornalieri, i primi venti sostenitori, i primi 5 commenti in coda ad un tuo post. Conosci persone che potrebbero diventare tue amiche e che altrimenti non avresti mai incontrato, recuperi un inglese destinato ad ammuffire nei cassetti della memoria, ti senti più giovane, più realizzato, più soddisfatto. Ma poi, c'è il giorno in cui tutto questo- anzi: molto più di tutto questo- non ti basta più. E pensi che, tutto sommato, si potrebbe anche fare dell'altro.
Prima che vi preoccupiate-posto che vi preoccupiate- MT non chiude. E non rallenta. Anche se non riuscite a starci dietro, se postiamo troppo, e se "seguirvi è impossibile, ragazze, ecccomesifa". Il nostro, è ancora un bilancio con il segno + davanti e finchè ci sono risorse, le investiremo tutte qui. Per me è l'antidoto più efficace al basso continuo della mia noia, meno faticoso che spostare tutti i mobili della casa, meno rischioso che cambiare lavoro, meno doloroso che cambiare marito. Per la Dani, resta ancora un divertimento, uno spiraglio sulla meravigliosa quotidianità dei suoi affetti, del suo giardino, della sua cucina. Per entrambe, è stato ed è uno straordinario mezzo per stringere rapporti umani veri, che si sono svincolati presto dal virtuale per diventare profondi e sinceri come solo quelli reali possono esserlo. Senza MT, tutto questo non ci sarebbe mai stato ed è indubbio che la grande ricompensa per le nostre pseudo fatiche sa da ricercarsi tutta lì. Però, è altrettanto indubbio che, a bocce ferme, il desiderio di trovare un peso che riequilibri questa bilancia ci sia e sapere che non siamo le sole a porci il problema tutto sommato ci conforta.
Se poi magari trovassimo una soluzione, poi, sarebbe ancora meglio
Quanto meno, darebbe un senso agli sproloqui di questa mattina...
Ciò che invece dà sempre un senso alle mie cene è la panna cotta. Ormai, non è neanche più un dolce annunciato, visto che è onnipresente: sempre in micro porzione, sempre come pre- qualcosa (pre dessert se è dolce, pre- sediamoci a tavola se salata), ma in ogni caso c'è sempre. E quindi, non poteva mancare neppure a Capodanno, seppure in versione primaverile, col timo limone e la gelatina di liquore ai 20 frutti, riemersa dai meandri dell'armadio dei liquori nelle pulizie di San Silvestro...
per mezzo litro di panna, servono 4- 6 g di gelatina, se avete intenzione di servire il dolce nei bicchierini e 24 ore di riposo in frigo. Se invece volete servirlo in monoporzioni, 6-8 grammi e 24-36 ore di riposo.
Lo dico perchè la panna cotta che preparo io è al limite della "stabilità" (il primo che dice "come la cuoca" lo ammazzo:-)): non è più liquida, non è ancora solida: ragion per cui compenso le minori quantità di gelatina con un maggiore riposo in frigo. Di nuovo, non chiedetemi perchè accada tutto questo. Io ci sono arrivata sperimentando, inseguendo una mia idea di consistenza: di sicuro, ci sono spiegazioni scientifiche ma, ormai dovreste saperlo, la scienza in cucina non abita qui.
In ogni caso:
- versate la panna in una casseruola, scaldatela leggermente e lasciatevi in infusione due rametti di timo limone, per un quarto d'ora circa
- ammollate la colla di pesce in acqua fredda
- togliete i rametti di timo limone dalla panna, aggiungete 100 g, max 150 di zucchero e fatelo sciogliere a fuoco basso
-prima che la panna giunga ad ebollizione, togliete dal fuoco e scioglietevi dentro la colla di pesce, ben strizzata.
- filtrate tutto
-lasciate intiepidire per pochi minuti e versate la panna cotta nei bicchierini, poi mettete in frigo.
per la gelatina di liquore
una parte di liquore, una parte di acqua e poca gelatina
per 200 g di liquido, 2 g di colla di pesce.
ammollate quest'ultima in acqua fredda e poi scioglietela nel liquido scaldato sulla fiamma
importantissimo: la gelatina di liquore
- deve avere una consistenza di pochissimo inferiore rispetto a quella della panna cotta. Al massimo, la stessa. altrimenti, vi ritrovate ad usare il cucchaino come trivella...
- va aggiunta quando la panna cotta si è addensata
- va aggiunta a temperatura ambiente, altrimenti il calore rischia di sciogliere la panna.
Non preoccupatevi che il raffreddamento a temperatura ambiente possa addensare il liquido, perchè con queste dosi minime di gelatina ci vuole per forza l'aiuto del frigo. Sempre che non abitiate in una igloo, ovviamente
A domani
ale
Se poi magari trovassimo una soluzione, poi, sarebbe ancora meglio
Quanto meno, darebbe un senso agli sproloqui di questa mattina...
PANNA COTTA AL TIMO LIMONE
CON GELATINA AL LIQUORE DI ERBE
Ciò che invece dà sempre un senso alle mie cene è la panna cotta. Ormai, non è neanche più un dolce annunciato, visto che è onnipresente: sempre in micro porzione, sempre come pre- qualcosa (pre dessert se è dolce, pre- sediamoci a tavola se salata), ma in ogni caso c'è sempre. E quindi, non poteva mancare neppure a Capodanno, seppure in versione primaverile, col timo limone e la gelatina di liquore ai 20 frutti, riemersa dai meandri dell'armadio dei liquori nelle pulizie di San Silvestro...
per mezzo litro di panna, servono 4- 6 g di gelatina, se avete intenzione di servire il dolce nei bicchierini e 24 ore di riposo in frigo. Se invece volete servirlo in monoporzioni, 6-8 grammi e 24-36 ore di riposo.
Lo dico perchè la panna cotta che preparo io è al limite della "stabilità" (il primo che dice "come la cuoca" lo ammazzo:-)): non è più liquida, non è ancora solida: ragion per cui compenso le minori quantità di gelatina con un maggiore riposo in frigo. Di nuovo, non chiedetemi perchè accada tutto questo. Io ci sono arrivata sperimentando, inseguendo una mia idea di consistenza: di sicuro, ci sono spiegazioni scientifiche ma, ormai dovreste saperlo, la scienza in cucina non abita qui.
In ogni caso:
- versate la panna in una casseruola, scaldatela leggermente e lasciatevi in infusione due rametti di timo limone, per un quarto d'ora circa
- ammollate la colla di pesce in acqua fredda
- togliete i rametti di timo limone dalla panna, aggiungete 100 g, max 150 di zucchero e fatelo sciogliere a fuoco basso
-prima che la panna giunga ad ebollizione, togliete dal fuoco e scioglietevi dentro la colla di pesce, ben strizzata.
- filtrate tutto
-lasciate intiepidire per pochi minuti e versate la panna cotta nei bicchierini, poi mettete in frigo.
per la gelatina di liquore
una parte di liquore, una parte di acqua e poca gelatina
per 200 g di liquido, 2 g di colla di pesce.
ammollate quest'ultima in acqua fredda e poi scioglietela nel liquido scaldato sulla fiamma
importantissimo: la gelatina di liquore
- deve avere una consistenza di pochissimo inferiore rispetto a quella della panna cotta. Al massimo, la stessa. altrimenti, vi ritrovate ad usare il cucchaino come trivella...
- va aggiunta quando la panna cotta si è addensata
- va aggiunta a temperatura ambiente, altrimenti il calore rischia di sciogliere la panna.
Non preoccupatevi che il raffreddamento a temperatura ambiente possa addensare il liquido, perchè con queste dosi minime di gelatina ci vuole per forza l'aiuto del frigo. Sempre che non abitiate in una igloo, ovviamente
A domani
ale
hai ragione, io dietro a tutti i social network nn riesco a starci, gia'il solo blog mi prende tutto il tempo..
RispondiEliminabaciotti, e prendo un bel bicchierino :)
...e poi mi chiedono "perchè non apri un blog anche tu?" Fossi pazza, magari! E non hai menzionato la cosa che per me è fondamentale: saper scrivere, cioè saper mettere nero su bianco i fatti, le emozioni, gli stati d'animo. Per voi sarà magari scontato, ma sapessi su quanti blog leggo delle belle ricette accompagnate da un trafiletto veloce e scontato, tanto per buttar giù qualcosa! Voi avete quel qualcosa in più che mi stimola a venirvi a trovare ogni mattina, magari senza lasciare nessun commento, ma siete lì, è come se fossimo vicine anche se a 500 kg di distanza!
RispondiEliminaUn abbraccio a te e alla Dani!
Valeria
Bella bella! anche a me la pannacotta piace al limite della stabilita' infatti un paio di volte e' stato un processo asintotico per cui avrei dovuto aspettare qualche migliaio di anni prima di vederla abbandonare lo stato liquido :-(
RispondiEliminaOcchio che fra qualche giorno posto la mia pannacotta piu' gratificante...
Buono questo bicchierino.
RispondiEliminaSono qui per farti tanti auguri di buon anno...un pò in ritardo....come vedi, anch'io.... ti abbraccio:)
pat
:)
RispondiEliminahai perfettamente interpretato il mio pensiero :)
baci ale!
ho letto molti post su questo tenore in questi giorni di fine/inizio. in fondo anche questo è un bilancio.
RispondiEliminanel tuo mi ci riconosco più che in altri, dici cose che sento anch'io.
anche se il mio è sempre un blog casereccio, sia rispetto a quelli che ne hanno fatto un lavoro, ma anche rispetto a quelli sempre ambito hobby ma molto professionali, come il vostro ad esempio.
anche se non mi verrebbe mai in mente di fare un contest.
anche se non ho pagina FB, twitter e myspace so a stento cosa siano.
però è vero, anche un blog piccolino costa. In tempo prima di tutto. mio marito ad esempio comincia a dare segni di insofferenza. pesante. dice che sono sempre qui, e il tempo che non passo qui lo passo in cucina. e quello che non passo in cucina lo passo con la macchina fotografica al collo (almeno sapessi fotografare, dico io). in effetti il blog assorbe, o meglio prosciuga, quasi tutto il mio tempo libero. anche in parte quello che libero non sarebbe, a dire il vero...
e poi prosciuga in testa. che è quasi come il tempo, ma è più sottile. penso sempre a cosa cucinare. a che libro comprare. la mia testa è qui.
e in soldi. teniamo un file di bilancio familiare. non lo dico a voce alta, ma so che da quando ho aperto il blog la voce "spesa alimentare" ha subito un'impennata. perché comprare il tè matcha e la fava tonka, ma anche tanta cioccolata, e mandorle, e quintali di uova, zucchero di canna, miele, e tutto il resto costa. per tacer delle riviste di cucina e dei libri. e della reflex che prima non c'era e adesso c'è. e delle mille caccavelle. e degli aggeggini che compro solo per fare le foto. potrei quantificarle, tutte le spese del blog. non voglio farlo.
insomma, avere un blog costa.
ma dà anche tante soddisfazioni.
quelle che dici tu.
in quest'epoca consumista, la prima merce da consumare, da vendere, ormai siamo noi stessi. il minuto di celebrità di warhol ci è entrato dentro.
e poi ci sono le relazioni umane. importanti, forti.
e la crescita. in quest'anno di blog ho imparato così tante cose sulla cucina come non ne avevo imparate in quaranta e passa anni di vita. il che non è poco, visto che cucinare è la cosa che mi diverte di più nella vita.
il fatto è che ancora mi diverte. e quindi anch'io ci metto un segno più, per ora.
... vado a fare l'ennesima bavarese che faccio solo per il gusto di farla, qualcuno la mangerà.
e scusami per il lenzuolo...
prima cosa... non ho maifatto la panna cotta, ammiro con esaltazione tutte le ricette le meravigliose foto ma rimango li e non capissco perchè... secondo sono d'accordo con tutto quello che scrivi per il blog, impegno tempo e denaro... e per dire la mia, il mio bilancio 2011 è in salita, dopo periodi di esaltazione (al inizio come dici tu..) momenti bui, circa due anni fà ora è il momento della rinascita, sembra che si possa trasformare in qualcosa di più,qualche contatto, qualche idea... ma vedremo come procedere, però in lista a tutto come dicevo ieri a Elga ci deve essere la passione e il sentirsi felice, se avere un blog è solo fatica e stress, per postare meglio per la migliore fotografia, per le visite e i commenti dico no... a volte si riesca a passare spesso a volte per qualche giorno non si commenta e come non lo faccio io, perchè dietro al blog c'è una persona con interessi e famiglia a carico, non me lo aspetto da chi di solito mi segue... in prima persona mi voglio sempre ricordare che dietro al blog c'è una persona e deve rimanere tale, la ricetta, la foto e tutto il resto passa in secondo piano... un bacio! e per fortuna che MT continua!!!! Ely
RispondiEliminaRagazze buon anno anche se un po' in ritardo!
RispondiElimina:)
E' una gioia sapere che nonostante tempo&denaro continueremo a leggervi, io vi adoro!
Come adoro questo bicchierino, è la mia idea di dolcetto perfetto a fine pasto, fresco e piacevole!
Un bacione
ciao Alessandra, hai scritto cose vere: io sono in questo mondo da pochissimo, solo tre mesi in tutto. Ovvero non sapevo cosa fosse un foodblog fino al primo di ottobre, quando sono incappata in uno casualmente. Ho deciso per aprirne uno mio in due settimane, senza pensare minimamente a quel che hai raccontato tu, che si sta materializando.. Lo scontrino alimentare è aumentato, il tempo disponibile per "altro" è calato, la Presenza in termini di TESTA in uffico è in pericoloso bilico. PC e macchina-photo c'erano già, almeno quello.
RispondiEliminaChe dirti... impegnativo però bello. E la panna cotta al timolimone mi mancava, quindi grazie per il tuo spunto :) un bacione
Ammetto di avere sudato freddo, mentre leggevo, ed aver pensato "oddio mi chiudono MT".
RispondiEliminaQuindi respiro di sollievo, ed anche se non ho la soluzione al malessere che descrivi, e che ogni tanto fa capolino anche da me, spero che il segno + di cui parli sia abbastanza grosso da compensare tutti i meno.
Che poi se penso di vivere senza blog, mio e degli altri, mi sento male: che basti questo ? :-)
"amiche food blogger"....insomma qui gli uomini sono proprio visti male eh?! :P ehehhehe
RispondiElimina"Alzi la mano chi non ha cambiato la macchina fotografica o il portatile o tutti e due, per esempio". Io non l'ho fatto e non ho alcuna intenzione di farlo a meno che non ci siano dei mancamenti strutturali! :)))
Non ho nemmeno il KitchenAid o il Kenwood...e quando lo dico...a qualcuno sembra quasi che mi manchi l'acqua a casa! :))))
Scherzi e puntualizzazioni (mie) sciocche a parte l'unica considerazione che posso fare è quella che i distacchi in qualche modo aiutano sempre. Nel caso di MT non ho mai visto calare la qualità malgrado i ritmi elevati, certamente in quel caso (anche se sembrerà strano detto così) lo sforzo è richiesto anche a chi legge(con partecipazione e non per farlo) perchè non nascondo che starvi dietro, pur con il sorriso ed in scioltezza, certe volte non è proprio semplice (intendo nel trovare proprio materialmente il tempo di farlo). Ribadisco ancora un volta che il distacco non è mancanza, anzi.
Il giusto mezzo inteso come frequenza di pubblicazione ovviamente ognuno lo tara poi sul proprio quotidiano e se in giro c'è una aria di ricerca di consapevolezza che spinge a fare qualche riflessione tanto di gadagnato...meglio correggere da subito la deriva piuttosto che trovarsi a dover 'dipendere' dal blog.
Lato mio per difendermi così come già detto sul sito dell'amica Elga (SemidiPapavero) ho stabilito un post a settimana, escludendomi a priori altri mezzi di comunicazione (facebook, twitter, ...).
Certamente mi si potrà dire che non sono un food-blogger con la f-maiuscola ma la cosa al momento non è rilevante ciò che importa è quello di non perdere le dimensioni di uno strumento di comunicazione che adatto alle mie esigenze e che non voglio in alcun modo subire.
Detto ciò il mio supporto è a prescindere dalla via scelta (o che sceglierete) per la stima e per l'affetto maturato nel frattempo, per le persone e non certo perchè preparano una spettacolare Panna cotta al timo limone...e non pensare mai che mi farò un account facebook per vedere qualche foto e per sbirciare chi vi va sapere anche quale colori di calzini ha la mattina ehh! :))))
Ho parlato troppo, vero?! :) ahahhaahahahaha
certo che condivido, ma anch'io ho imparato tanto leggendo i vostri blog, cercando di migliorare un pochino le mie foto, e poi la reflex la usiamo anche in viaggio.... ;-D (però ai social network non cedo)
RispondiEliminaè troppo bello e divertente passare di qua a leggervi, e so quanto impegno ci vuole!
Un bacione
Francesca
Un copiaincolla da Valeria...... non poteva scrivere meglio per me!
RispondiEliminaA presto! un bacione.
E' la prima volta che commento anche se vi seguo da un pò. Innanzitutto complimenti è sempre un piacere leggervi,ma mi chiedo (Non avendo un blog e scusate la domanda)oltre alle varie spese che capisco perfettamente, il blog oltre alla soddisfazione può essere fronte di guadagno?
RispondiEliminaO lo si fa solo per la gloria?
Continuate così
La stanchezza c'è ed è tanta, per tutte... chissà come mai per tutte contemporaneamente... Così come i corsi di cucina, che si sono prolificati in un nano secondo per tutti, contemporaneamente...
RispondiEliminaPerò, ciò ha reso possibile anche delle belle amicizie e anche delle bellissime amicizie e anche dei rapporti buoni e anche mediocri... e questa è vita... e non solo virtuale... e la prova ne è il fatto che io quella panna cotta, da delirio, l'ho proprio assaggiata (ok, non l'ho solo assaggiata ne ho mangiati diversi bicchierini... ma a mia discolpa dico che erano piccoli!;) ) e con quello la tua meravigliosa amicizia, fatta di tantissime cose concrete ed anche quelle hanno un costo e molto alto che si aggiunge a quelle del blog... ma seppure il blog fosse servito solo a questo sarei felice di aver sostenuto queste fatiche pur di aver conosciuto te e persone come te! Quindi se vuoi potete anche chiudere, basta che gli aggiornamenti me li mandi per e-mail e sei apposto! ;)
Baci mia meravigliosa MWW
Stefania
I foodblog sono belli, anzi bellissimi per chi come me ama leggere le ricette e cucina poco. Servono a conoscere anche persone che non avresti mai incontrato. L'impegno è enorme e voi donne bioniche lo affrontate con uno spirito invidiabile. Posso dire che non è mai calato di tono, che vi leggerei anche solo se postaste la lista della spesa. Vi ammiro per la capacità che avete di scrivere, di inventarvi le cose. E sono grata a FB che mi ha fatto ritrovare la Dani e conoscere te.
RispondiEliminaI social network non mi piacciono tanto, ma forse sono utili. I blog mi piacciono di più e nel mio piccolo metto in piazza un po' di me, posto ricette di famiglia e spero che chi conosco non mi legga.
Basta zucchero che dopo le feste ho la glicemia a mille!
RispondiEliminaLa verità è che meglio stanche, con il portafoglio sgonfio, il sonno arretrato ed il tempo tiranno...che senza blog!
Come già ho detto MT crea dipendenza e dal momento che è tutta e solo colpa vostra, ora prendetene coscienza, assumetevi le vostre responsabilità, basta storie, rimboccatevi le mani ed al lavoro!
Mie care dovevate pensarci prima: ora ci avete abituato alla qualità ed è troppo tardi per fare marcia indietro.
Come unica concessione posso tollerare al massimo una minor frequenza dei post: non per venirvi incontro, sia chiaro, ma solo perchè, concordo con Gambetto, a volte siamo noi in difficoltà a starvi dietro e bastano uno o due giorni di non collegamento per perdere ventimila discorsi interessanti.
Allora? Ancora lì con le mani in mano?!
Sottoscrivo in pieno, e grazie, mi hai offerto un altro spunto di riflessione, oltre a confermare l'insano dubbio che la spesa lievitata in fatto di costi non è un illusione:D
RispondiEliminaPer questa panna, io possi dire, "Io c'ero". E' non è roba da poco.
Adesso aspetto i cestini di lenticchie con spuma di mortazza che li devo fare per le mie amiche!!!
parlo al singolare perchè mi pare uno sfogo personale: Ale taglia i ponti che ti pesano e percorri solo le strade che ti divertono. Se disdire facebook, pubblicare a scadenze random e fotografare cibi casalinghi (oppure cambiare la dieta familiare con soli piatti da blog...) ti rende felice comportati così! Perchè farsi condizionare da standard di categoria?!
RispondiEliminaIl blog è una creatura tutta tua e sei assolutamente libera di farci quello che ti pare, a partire proprio dal seguire semplicemente degli standard solo "personali"...
Può anche essere che tu abbia cominciato questa avventura per motivi ed incoscienze che durante il percorso sono cambiate. Cerca di capire quali sono oggi le tue vere motivazioni e dove sta il limite del divertimento, se non ne vuoi fare un mestiere. Poi decidi se, quanto e perchè vale la pena di superare questo limite, ma fai in modo che non sia una costante, altrimenti il blog finisce per essere uno degli innumerevoli doveri del quotidiano e perde davvero di senso.
Dovresti riuscire a farne un luogo in cui ti senti ugualmente bene che tu sia in vestaglia o in tailleur, perchè è un luogo in cui valgono le regole tue di benessere, non quelle ufficialmente riconosciute.
mi ripeto,lo so, ma ti prego di dare meno giri al motore. La noia? Tieni duro, pensa a cosa ne ha tirato fuori Baudelaire, camuffandola da spleen! (E non dirmi che non è la stessa cosa, perché tanto io non ci casco : io resto fra quelli che al "pesce veloce del Baltico" - con annesso ""Budino di Mais, continuano a preferire Polenta e merluzzo). Riassumendo : sei stanca, svuotata e hai paura che la noia abbia il sopravvento sui tuoi guizzi bloggistico/gastronomico/fotografici? Beviamoci su, in compagnia magari,ma ciascuna rigorosamente nella propria abitazione, in panciolle: pigiamone-calzini- babbucce...( sono sicura che stai già sorridendo!!! Non mollare!) ;)))) Bacio complice.
RispondiEliminaGuarda, nemmeno finisco di leggere il post (cioè, sì, poi dopo lo finisco) perché sono arrivata al punto clou ("prima che vi preoccupiate") con un'ansia, ma un'ansia, ma un'ansia... che quando gli occhi hanno colto al volo "MT non chiude" son subito saltata qui nei commenti.
RispondiEliminaEcco appunto. Rallentate, centellinate, risparmiate e risparmiatevi, rivalutate l'understatement, fateve pagà (quant'è? benché ligure ho già il borsellino aperto) ma vi prego state quiiiiiiii!
Meiying
(Domani ti spedisco i rundin di Badalucco in qualità di obolo-ricattomorale-ruffianata, fampoté)
Ragaaaaazze.... sto cercando il bottoncino "condividi" per questo post! Tutto vero, soprattutto credo quando si tratta di un grande blog, come questo! Perchè il lavoro che fate non è semplicemente cucinare. Io sono in questo mondo da poco più di un anno e ammetto che la febbre da caccavelleria mi ha preso a dismisura, ma lo scopo del mio blog era di radunare gli amici che altrimenti avrei rischiato di perdere e ci sono riuscita, quindi questo per me vale quanto una vincita al lotto!
RispondiEliminaIn più ne ho incontrati molti altri... mi piace questo mondo!
Un abbraccio e buon anno!
Paola
Per un attimo mi e' venuto un colpo anche se condivido al 100% ;)
RispondiEliminaAle...te possino...mi hai fatto prendere un colpo!!!!!...certo che se per te è "che barba che noia.." per noi...è cardiopalma!!!! Meno male...che tutto è bene quel che finisce bene.... ppppfiiiuuuuuuuuu....bacioni, Flavia
RispondiEliminaDISGRAZIATA!!! Mica me le avevi dette tutte queste cose, prima di convincermi ad aprire il blog!!! :-D
RispondiEliminaScherzi a parte, escludendo la noia (che dopo 2 mesi e mezzo sarebbe veramente fuori luogo) condivido quasi tutto. Per me il problema è la fotografia, il motivo principale per cui ho aspettato tanto ad aprire il mio blog.
La spesa in caccavelle è aumentata e lo spazio in casa diminuito; anche sul fronte acquisti alimentari, inevitabilmente ho registrato un'impennata.
Per fortuna l'impennata è anche nel divertimento e soprattutto nei rapporti umani, che non è poco e anzi è praticamente tutto.
Quanto a questa panna cotta... PURE IO C'ERO!!! Non dico per pudore quante ne ho mangiate, ma come Stefania sottolineo che erano piccoline... ;-) e mo' devo cercare il liquore! Altra spesa? Beh... noblesse oblige!!! :-D
Senti Ale io ti devo confessare una cosa, non credo che cucinerò mai uno dei manicaretti che hai proposto insieme alla tua amica Dani. Persino le mini tatin salate mi sono sembrate troppo complicate per l'antispasto di Capodanno, insomma io vengo qua per leggervi, per assaporare non i piatti, ma le storie, quindi se anche decidessi di presentare solo pane e salame, ok va bene, va benissimo, ma vedete un po' di riprendervi e andare avanti, magari, come hanno suggerito altre persone, tagliando, alleggerendo, perché mi rendo conto che voi di impegno/passione/tempo/denaro ce ne mettete davvero una valanga.
RispondiEliminaUn abbraccio
Marina
ussegnur, che casino che ho combinato... mai pensato di chiudere, giurin giuretto. Però, una pausa ce la siamo prese, proprio perchè sentivamo il bisogno di staccare: ma è stato rendersi conto che il "blog-spleen" era venuto a tanti che mi ha spinto a scrivere il post. Che voleva essere una riflessione a voce alta, e nulla di più.
RispondiEliminaChe dire?
grazie per tutte le attestazione di stima, i pat pat sulla spalla, i consigli che trasudano affetto e i sospiri di sollievo, con te-possino inclusi. Noi andiamo avanti- e ci andiamo nell'unico modo che ci è congeniale, che è questo qui. E non perchè dobbiamo vincere quacchecosa, ma perchè io, in particolare, non conosco le marce basse, in nessuna delle cose che faccio. Laddove sono costretta, mi impongo regimi più umani, ma credetemi, è una sofferenza: chiedetelo alla mia segretaria e alle "agende truccate" per far vedere che lavoro con i ritmi dell'ufficio e non con i miei...
Idem per i rapporti umani: praticamente, ho solo quelli. Quasi tutte le persone che commentano qui sopra, o le conosco di persona o per telefono o tramite epistolari che neanche jacopo e werther messi assieme. E non dimentichiamoci la niusletter, che è la vera spina dorsale di questo blog, almeno per quanto mi riguarda.
E' chiaro che, alla lunga, gestire tutto diventa un casino: esattamente come è un casino destreggiarsi nei mille impegni della mia vita. Ma è altrettanto vero che quello che mio marito chiama "tempo perso dietro al blog" , senza MT sarebbe stato speso davanti all'asse da stiro o a mettere a posto il box. Perchè- e qui parlo a Gaia, nelle cui parole mi sono rivista dall'inizio alla fine- per noi che non facciamo del food blog una professione, dedicare il nostro tempo ad un hobby un po' diverso è qualcosa che chi ci sta vicino fatica a capire, specialmente se fino a poco prima era abituato ad averci sempre a disposizione, e magari pure al mille per mille...
insomma, come vedete di spunti ce ne sarebbero tanti e quasi quasi ne riparliamo in un prossimo post: che adesso ho da scrivere quello per l'mtchallenge e due rece veloci e una roba su jamie oliver che non vedo l'ora di raccontarvi...insomma, basta mani in mano!!!
anzi no, un'ultima cosa, per chi mi chiedeva degli sbocchi professionali: la risposta è ni, nel senso che qualcuno che è riuscito ad arrivare, tramite il blog, ad un pubblico più vasto e a datori di lavoro degni di questo nome c'è: si contano sulle dita di una mano, ma ci sono e sono anche i più bravi (secondo me). Poi ci sono quelli che vorrebbero trovare uno sbocco professionale tramite il blog- e qui si apre un discorso che inizia e non finisce e che quindi stoppo sul nascere. Infine, ci sono quelle come noi, che NON vogliono fare del loro hobby una professione. Personalmente, su questo abbiamo le idee chiare. O meglio: abbiamo i piedi per terra, che non è proprio la stessa cosa, ma ci si avvicina. Intendo dire che, come ripeto spesso, se domani arrivasse il sultano del brunei a chiederci di comprare MT a rubinetti d'oro, nè io nè la Dani avremmo un nanosecondo di esitazione a venderglielo. ricette, foto, e copyright inclusi. Tutto, insomma. Ma al momento, la contropartita non è minimamente paragonabile al valore di uno spazio libero, dove ognuna delle due può scrivere quello che vuole e come vuole e quindi, per ora, restiamo così- che a noi va benissimo.
RispondiEliminaMa semmai, davvero, ne riparliamo in un prossimo post
ciao
ale
che belle queste verrine con la panna cotta, adoro il timo limonato!
RispondiEliminama ne offrite una?
Mamma mia quante cose da leggere...tra blog e commenti. Devo dire che son tutte cose vere, anche se a volte di significato opposto ma, si sa, la verità ha sempre più facce.
RispondiEliminaDa parte mia mi sono riconosciuto praticamente in tutte le cose dette, fatta eccezione per delle attività di social-network che non ho mai attivato (come FB o Twitter) proprio per evitare di rimanere letteralmente sommerso.
La soluzione non esiste o, meglio, esistono dei compromessi, tipo ottimizza qui, taglia lì, ecc.
Se poi tiriamo la famosa linea sotto la quale elencare un bilancio, allora sicuramente dalla parte del + metterei l'aver conosciuto, anche dal vivo, tante persone piacevoli e simpatiche, aver comunicato con loro, aver cucinato anche per condividere con chi non conosci, aver cercato di dare un miglioramento alle foto, aver contribuito al PIL con una marea di acquisti emozionali...
Dalla parte del meno...in realtà, a parte la gran quantità di tempo qui impegnata rispetto ad altre cose che si sarebbero potute fare, non credo di dover metter null'altro.
Ma anche la gestione del nostro tempo libero, per noi food-blogger, credo e spero sia una libera scelta, per cui alla fine...potrebbe essere annoverata tra le cose positive.
Poter scegliere è un lusso, ricordatevelo.
Ok, ho detto la mia. Ti ho obbligato ad altre attenzioni. Ma so che lo fai con piacere ;-)
Baci :))
assolutamente sì. A maggior ragione, quando l'attenzione viene data a cose sensate :-)
RispondiEliminaciao
ale
Mi aggrego, in ritardo, ai FIUUUUUUUUUUUUU! che ho letto in molte delle risposte. Le prime righe del post mi hanno fatto un effetto tremendo, simile a quello percepito quando Tinatinuk ha annunciato la chiusura del suo forum: mi sono sentita orfana, finchè la Paola PiccoLina non ha deciso coraggiosamente di raccogliere i naufraghi; nel frattempo avevo scoperto l'MT dell'Ale e della Dani e il senso di abbandono ( non esagero) è lentamente scomparso. Capisco la fatica, fisica e non, di star dietro a tante cose ed è questa consapevolezza che mi fa amare chi la sostiene...oddio, divento patetica...vabbè, tanto avete capito! Affettuosamente. Rosella
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