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giovedì 6 gennaio 2011

Gallette des Rois- oTorta dei Re Magi

torta dei re magi

Confesso che avrei voluto sottotitolare questa ricetta "è tutto qui?", con palese allusione alla delusione per un dolce tanto magnificato dai nostri vicini d'Oltralpe. Poi, ho lasciato stare, un po' perchè non è il caso di allungare già al sei gennaio la lista delle persone a cui sto sulle scatole- meno che mai con l'aggiunta di una nazione intera- e un po' perchè, ad essere sinceri, tanto male non è. Anzi: è un ottimo dolce, per carità. E' solo che, con tutto il can can che fanno i Francesi ogni anno, mi aspettavo molto, ma molto, ma molto di più- e non solo due strati di ottima sfoglia, con dentro un'ottima crema pasticcera alle mandorle.

In ogni caso, questo è il dolce tipico con cui da loro si festeggia l'Epifania. Il nome, infatti, deriva proprio dai tre Re Magi e la sua caratteristica è quella di contenere al suo interno una monetina: chi se la becca, diventa il re o la regina della festa, ma poi l'anno prossimo gli tocca la Gallette: un po' come all'MTChallenge, con la differenza che qui meno sperimentazioni si fanno e meglio è. Al fortunato tocca anche una corona, che molte famiglie conservano di anno in anno- anche se le mode consumistiche si sono impadronite anche di questa tradizione ed è facile trovare dai fornai una specie di kit della gallette, con coroncina incorporata

L'origine è ovviamente più antica e riporta dritti dritti ai Saturnalia, le feste romane dedicate al dio Saturno, che si tenevano fra il 17 e il 23 dicembre, nelle quali era d'uso scambiarsi dei doni simbolici, detti Strenne (che è parola di origine sabina, checchè si possa pensare) e dove venivano offerti dei dolci che contenevano al loro interno un fagiolo: chiunque lo trovasse, schiavo o libero che fosse, veniva designato come re della festa. 
Col tempo, la tradizione rimase, specialmente nelle feste per il raccolto, anche se esiste una testimonianza più alta, che parla di un dolce con dentro la fava, offerto da una donzella a un signore, per sdebitarsi del plaisir ricevuto con la sua ospitalità- e il primo che osa fare una battuta lo anniento.
Quando poi venne istituzionalizzata la festa dell'Epifania, che in Francia è associata ai Re Magi molto più di quanto accada da noi, ecco che il passaggio fu d'obbligo e da allora la gallette divenne il simbolo di questa giornata, con una sola differenza: al posto del fagiolo, venne messa una monetina o una piccola statuina o qualcosa che non potesse comunque passare inosservato: negli anni, infatti, si era affermata l'usanza che chi torvasse il fagiolo, dovesse pagare da bere per tutti. Evidentemente, ci fu qualche furbacchione che tentò di nasconderlo, per evitare di aprire il protafoglio, e da allora ci si mise a vento, inaugurando un costume che dura tuttora, con grande divertimento di tutti. 

E quindi, se volete celebrare anche voi questa festa in modo un po' diverso, vi lascio la ricetta che ho seguito io- con tutte le modifiche del caso.

torta dei re magi



da Cioccolato&C (gennaio 1997)
per 8 persone
500 g di pasta sfoglia surgelata*
50 g di polvere di mandorle
70 g di burro
6 uova
100 g di zucchero
2 cucchiai di liquore all'amaretto
100 g di farina
mezzo litro di latte
l'oggetto da nascondere: una moneta d'oro di cioccolato**

stampo a cerniera (24 cm di diametro)

come si prepara
fate scongelare la pasta sfoglia a temperatura ambiente, poi dividetela in 2 parti uguali e da ciascuna ricavate un disco di 24 cm di diametro, utilizzando solo il cerchio dello stampo a cerniera che utilizzerete per la cottura. Ricomponete lo stampo, mettendo il disco intorno al cerchio di base e serrandolo, poi ungete il fondo dello stampo e adagiatevi sopra un disco di pasta
Per la farcitura, lavorate a crema il burro rimasto e unitevi la polvere di mandorle. Lasciate momentaneamente in attesa. Far bollire il latte- meno tre cucchiai-profumandolo con il liquore all'amaretto. Intanto, sgusciate un uovo intero e 4 tuorli in una terrina, sbatteteli con una forchetta, poi unitevi lo zucchero e sbattete ancora un po'. Aggiungete la farina setacciata e diluite la crema, prima con il latte freddo e poi con quello caldo. Mettete tutto in una casseruola a fondo spesso e portatela su fuoco bassissimo. Fate cuocere la crema per qualche minuto, sempre rimestando. Toglietela dal fuoco, rovesciatela in una terrina, unitevi il burro impastato con la polvere di mandorle, rimestando di nuovo molto bene per farlo sciogliere.Fate raffreddare la crema, mescolando spesso, e stendetela sul disco di pasta sfoglia nello stampo. Affondate nella crema la moneta d'oro e coprite con il secondo disco, senza troppo premerlo sulla crema. Con la punta di un coltello o con i rebbi di una forchetta, fate delle striature o disegnate delle losanghe sulla superficie della pasta, poi spennellate con l'uovo sbattuto
Mettete la torta in forno caldo a 190 gradi e cuocetela per circa 40 minuti. Levatela dal forno, sganciate il cerchio e lasciatela raffreddare. 

Note mie
la pasta sfoglia: bisognerebbe farla in casa. Uso il condizionale perchè prevengo tutte le obiezioni del mondo: ma qui, sarebbe importante fare uno sforzo e farvela da voi. Punto

lo stampo: è fondamentale lo stampo a cerniera ed è meglio rivestirne il fondo con la carta da forno. Dopodichè si tagliano due dischi dello stesso diametro dello stampo e si procede come da ricetta.

il liquore: meglio il rum scuro, dell'amaretto

per il composto burro e mandorle: fondamentale lavorare a mano e non con lo sbattitore: questa specie di roux ha il compito di addensare la crema e quindi meno aria penetra nel composto e meglio è

la moneta d'oro: l'ho lasciata dal dentista, insieme a molte altre sue compagne... intendo dire, con tutto quello che ho speso per l'apparecchio della creatura, mi ci manca ancora che si spacchi un dente con la monetina...

E su questo, scappo a festeggiare il Befana Day con le mie amiche
Buona Epifania
Ale





22 commenti :

  1. E' una tradizione che conosco.....a mie spese!
    Pensa che qualche anno fa, quando ancora i bimbi erano piccoli e ci piaceva festeggiare con tutti i crismi avevo preparato questo dolce per una grande tavolata,all'interno al posto della monetina avevo inserito una micro statuina del presepe( si usa anche così)....ebbene è la stessa statuina con la quale pochi minuti dopo mi ruppi un dente....alla faccia della fortuna!!!

    un saluto, Fabi

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  2. bellissima storia, saporitissima torta :)

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  3. hahaha... con le premesse di ieri ho visto la foto ed ho riso prima ancora di cominciare a leggere!

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  4. insomma, sta gallette du rois non vale la pena! bene, per noi celiache la sfoglia è un dramma, vorrà dire che non ne sentirò la mancanza.

    buona befana, allora!

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  5. ho scoperto questa tradizione anni fa perché ero a Parigi proprio per l'epifania, a me è piaciuta, ma soprattutto era una cosa nuova per noi, e poi adoro le mandorle...

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  6. ragazze non vi ho incrociate stanotte? tutto bene? io un pò stanchina si sà l'età avanza...
    Questo dolce lo conoscevo solo di fama, perchè una mamma originaria della Francia ne parlava spesso alla scuola materna dei miei figli, mi piace l'idea di mettere qualcosa dentro... magari per l'anno prossimo si può fare, visto che c'è un'anno di tempo potrei anche imparare a fare la pasta sfoglia :-))) baciiii Ely

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  7. Come dolce non mi sembra affatto male, ma ti do ragione , non è da picchiarcisi sopra, i francesi non hanno un gran biglietto da visita, noi siamo molto meglio. Quanto al Befana day.....MI MANCATE UFFA quest'anno che ero stata invitata...
    Ma ci vediamo a Carnevale spero, ho rinnovato l'Hotel per l'occasione :-)!
    Deborah

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  8. anche io l'ho fatta. volevo farla in casa, abito in francia e mio marito è francese. nella ricetta originale ci sono molto più mandorle di quelle che dice la ricetta che hai usato, e assolutamente niente latte! infatti non si tratta assolutamente di una crema pasticciera alle mandorle, ma di una grema frangipane che non ha altro che burro, uova, zucchero e mandorle polverizzate ed è parecchio piì consistente di una crema pasticciera.
    Io l'adoro, e non è per difendere i francesi, perchè sono molto attaccata alle nostre tradizioni italiane anche.
    un saluto speciale

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  9. Una tradizione simile c'è in Spagna, fanno una corona simile all'impasto della brioche...e anche loro mettono un piccolo dono che andrà a chi lo trova...bella questa tua spiegazione....ma quante cose che mi fai imparare....saluta tutte le amiche che incontri oggi, baci

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  10. grazie mille del tuo commento, se la provi, fammelo sapere. dopo la dieta o anche durante, perchè no?
    :))

    un bacione!

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  11. Lo sospettavo che non era un granché.. Per questo non l'avevo mai fatto, anche perché non amo la crema di mandorle e mi terrorizza l'idea di rompere il dente con un fagiolo...
    Però è bello che qualcuno dica queste cose a posto tuo, no? :-))
    Alessandra, buona Befana anche a te e un grande bacio!

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  12. Che ricordi..."Tortell de Reis"! Stavo proprio per postare un post con questo link
    http://en.wikipedia.org/wiki/File:Tortell.jpg

    Esiste anche da noi in Catalunya e dentro ci sono nascoste due sorprese, una è una fava e l'altra è una figurina di uno dei tre re magi, si tagliano le fette e a chi tocca la figurina si mete la corona in testa, a chi tocca la fava... beh tocca pagare il "Tortell de Reis"!!

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  13. Grazie Alessandra per la storia, come sempre imparo sempre qualcosa...
    Lo sai meglio di me, la bontà dipende dal dolce, dalla ricetta... e anche qui a Parigi, ti rassicuro ce ne sono certe immangiabili e altre deliziose.
    Ne ho preparata una l'anno scorso (con la sfoglia fatta in casa: è molto diversa come puoi immaginare): profumata e buonissima (e lunga ;-)
    Te lo dico perché mi dispiace sempre quando si rimane delusi da un piatto.
    Un abbraccio e ne approfitto per rifarti gli auguroniiii

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  14. Eccomi di nuovo. Volevo rispondere a Eleonora che come me vuole rincuorarti ;-) Ci sono due scuole riguardo la crema frangipane: crema di mandorle o crema di mandorle con crema pasticciera. Quest'ultima era usata anche per risparmiare visto il costo delle mandorle ma adesso è usata da molti grandi pasticcieri (come Hermé...) per dare morbidezza alla crema. Comunque ce n'è circa la metà rispetto a questa ricetta.
    Personalmente preferisco con la crema pasticciera (ma sono gusti) nel senso che mi piace il contrasto croccante e morbido, rende la galette più eterea (si fa' per dire ;-) Scusa se mi sono dilungata.

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  15. Bella la storia non la conoscevo, la torta non mi fa impazzire....ma oggi a fine giro, stanca morta una fetta me la sarei mangiata volentieri!!!!!
    Buona festa della BEFANA a tutte!!!!!!!

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  16. io oltre a questo dolce so che mangiano (e ho mangiato oggii!) anche la corona del re, quella con tutta la frutta candita sopra..non male!

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  17. Non l'ho mai fatto, ma che bella e buona tradizione.

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  18. confesso che il dubbio che nella ricetta ci fosse qualcosa di sbagliato l'ho avuto. Era troppo "senza personalità", se mi si passa il termine. Di solito, sono tignosa e mi documento fino allo stremo, prima di preparare qualcosa, ma stavolta mi son lasciata prendere dall'entusiasmo della suocera, che è arrivata con la rivista, al grido di "dai, prepariamola!". E siccome di fronte a certi inviti non si dice mai no, il risultato lo avete qui.
    Come scrivevo ad Eleonora, io ci riprovo- magari con la ricetta di Hermè, che oltretutto possiedo pure: dopodichè, ci rivediamo qui e vi so dire.
    Concordo anch'io sull'obbligo della pasta sfoglia fatta in casa: normalmente, sono fra quelli che la comprano, ma per millefoglie, cannoli o dolci simili divento talebana: piuttosto, la ordino al pasticcere, se non ho tempo, ma deve essere "quella vera".
    Grazie ad Eleonora e a Edda per le precisazioni e grazie a tutte le altre per gli auguri e tutto il resto
    buona settimana
    ale

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  19. Se posso rispondo alle amiche qui sopra:
    Non ce l'ha neanche fatta vedere ieri!!!
    Eppure siamo partite apposta per questa gallette des rois!!!!
    Se l'erano gia' spazzolata tutta in famiglia....!!!magari non era piaciuta pero'!!
    Grazie di tutto Ale!
    diana

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  20. E' vero Diana, la sua Galette des Rois non l'abbiamo vista nemmeno in fotografia, ma con tutto quello che abbiamo mangiato non mi ci stava neppure uno spillo, pure la cena ho saltato!

    Bellissima la storia Ale, grazie!

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  21. Dunque, solo e unico francese D.O.C. ad intervenire, dico che a parte le solite considerazioni antagonistiche italo-francofobe legate ad una ormai antica tradizione, la gallete des rois è un dolce che come tutti i dolci francesi o italiani può essere fatta bene ed essere squisita o fatta male e risultare insulsa. La crema si chiama "frangipane" ed è una densa crema di mandorle e burro profumata alla vaniglia che deve ricordare più il marzapane che non la crema pasticcera. La sfoglia deve essere burrosa e non industrialmente margarinosa, sfogliare bene e sciogliersi in bocca senza dare luogo a masticazioni chewing-gummesche. la "sorpresa" all'origine era una fava secca (o un fagiolo) nella versione povera e qualsiasi cosa preziosa nella versione ricca. Oggi si ha tendenza a metterci una piccola scultura di polvere di marmo, che rappresenti qualsiasi cosa purché sia fantasiosa. Poi, nec plus ultra: la gallette DEVE essere servita calda per esaltare i suoi profumi... Spiegato mi sono?????

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  22. Spiegatissimo ti sei!!! e comunque, ribadisco che la preparo di nuovo, con la ricetta doc. E la mangio pure calda. Senza fagiolo nè figurina, ma per il resto seguo tutto. Dopodichè, ci rivediamo qui e vi dico :-)

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