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lunedì 28 febbraio 2011

Piatti storici: Il Tris (o magari poker) di Rossini

Di Daniela

Rossini

Di Rossini sono certa di non dovervi raccontare nulla di ciò che riguarda la vita “ufficiale” : tutti conoscono la sua grandezza di musicista e la genialità del compositore. Qui chiacchiereremo solo di pettegolezzi, quindi, della sua passione per la vita in ogni suo aspetto e soprattutto dell’amore per la cucina e le belle donne. Era un uomo pieno di contraddizioni, geniale , depresso, ma anche bon vivant, brillante, pigro, ma musicalmente attivissimo : uno dei grandi personaggi del suo tempo. Ci sono infiniti aneddoti che lo riguardano, ma ve ne citerò due che rendono bene il suo modo di essere: narra il suo biografo Giuseppe Radiciotti che una sera, al termine di un concerto a cui il compositore aveva assistito, gli si avvicinò una signora: «Oh, Maestro! Posso finalmente contemplare quel volto geniale, che non conoscevo se non nei ritratti! Non si può sbagliare: avete nel cranio il bernoccolo della musica; eccolo là».
«E che ve ne pare di quest' altro, signora? - rispose Rossini battendosi il ventre - Non potete negare che sia ancor più visibile e sviluppato. E infatti il mio vero bernoccolo è quello della gola».
gioacchino_rossini2dasettemuse.it
L’altro invece è raccontato nel libro "Con sette note", di Edoardo Mottini, : “un ammiratore del musicista, vedendolo così ilare e pacifico, gli chiese se egli non avesse mai pianto in vita sua: "Sì", gli rispose, "una sera, in barca, sul lago di Como. Si stava per cenare e io maneggiavo uno stupendo tacchino farcito di tartufi. Quella volta ho pianto proprio di gusto: il tacchino mi è sfuggito ed è caduto nel lago!" (in altre occasioni sembra che abbia portato le lacrime a tre volte e che le prime due fossero quando fischiarono la sua prima opera  e quando sentì suonare Paganini)
Che dite, ho reso l’idea? Una sua frase celebre recita: "Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè, del mangiare veramente. L'appetito è per lo stomaco quello che l'amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni" e sempre si è attenuto a questo suo pensiero. Cultore delle materie prime migliori da Napoli si faceva inviare i maccheroni, da Siviglia i prosciutti, da Gorgonzola il formaggio, da Milano il panettone. Adorava i tartufi, specialmente quelli spediti da Ascoli da Giovanni Vitali. "Il cigno di pesaro" si dimostrava molto esigente pure nella scelta del vino. Presso la Biblioteca Laurenziana Medicea di Firenze è custodito un menu, redatto dallo stesso compositore, particolarmente interessante per l'attento abbinamento dei vini ai piatti: il Madera ai salumi, il Bordeaux al fritto, il Reno al pasticcio freddo, lo Champagne all'arrosto, l'Alicante e la Lacrima a frutta e formaggio.
Durante il suo soggiorno parigino divenne grande amico dello Chef francese Antonin Carême, che cucinò personalmente per Charles Maurice de Talleyrand-Périgord, Napoleone Bonaparte, Giorgio IV d’Inghilterra, lo Zar Alessandro I, e il banchiere James Mayer Rothschild e che scrisse diversi testi sulla cucina, il più celebre è L'Art de la Cuisine Française (5 volumi, 1833–34), nel quale sono incluse, oltre a centinaia di ricette, menu, presentazioni, proposte di mise en place, la storia della cucina francese e istruzioni sull'organizzazione della cucina… Non so se rendo l’idea del connubio…! Anche qui un aneddoto racconta la reciproca stima : una volta che Rossini era a Bologna, Carême, forse per nostalgia di un così fine intenditore, gli inviò per corriere diplomatico un pasticcio di fagiano ai tartufi accompagnato dal messaggio: «Da Carême a Rossini». II Maestro rispose con una composizione musicale indirizzata: «Da Rossini a Caréme».
990 da taccuini storici
Avendo smesso di comporre per il teatro lirico all'età di trentasette anni, dopo il Guglielmo Tell, e ritirandosi dalla mondanità a vita privata, ebbe tempo e modo di dedicare una gran parte di se anche alla cucina, creando egli stesso o ispirando ad altri piatti che sono diventati celebri. Cominciamo da una sua invenzione personale: la ricetta dell’insalata e della sua citronette.
Citronette alla Rossini
DSCF1782
E’ il Maestro stesso che la descrive:
"Prendete dell'olio di Provenza, mostarda inglese, aceto di Francia, un po' di limone, pepe, sale, battete e mescolate il tutto; poi aggiungete qualche tartufo tagliato a fette sottili. I tartufi danno a questo condimento una sorta di aureola, fatta apposta per mandare in estasi un ghiottone. Il cardinale segretario di Stato, che ho conosciuto in questi ultimi giorni, mi ha impartito, per questa scoperta, la sua apostolica benedizione". 
Premetto che, pur con la morte nel cuore, ho dovuto sostituire il tartufo a fettine con una meravigliosa creazione di cui vi ho già parlato e che mi fa rimpiangere un po' meno la mancanza del magico tartufo originale. Per le dosi, per una volta, dovrete andare ad occhio, anche perchè il Maestro non le ha scritte dal momento che, si sa, Rossimi aveva un orecchio musicale meraviglioso e forse, per sue orecchie , le materie prime emettevano purissime note, facili da accordare....
Questa è la prima delle tre ricette di cui parleremo : le prossime saranno i mitici Tournedos e i suoi prediletti maccheroni….e una piccola sorpresa... Solo un po’ di pazienza per ora.
Buon appetito a tutti
Dani


http://www.settemuse.it/musica/gioacchino_rossini.htm
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/bpersonaggi/Gioacchino-Rossini-grandissimo-gourmet.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Gioachino_Rossini
http://www.antroalchimista.com/2008/05/rossini-il-musicista-gourmet.html#ixzz1Etqs8Fiq

11 commenti :

  1. ho letto il post tutto d'un fiato, grazie dani!
    però non ho mica capito con cosa hai sostituito il tartufo...
    baciotti

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  2. Ma tu dimmi cosa di va a scoprire...Rossini faceva pure la citronette!!!

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  3. Il piacere di "leggere" le ricette, coerente con il precedente post di Alessandra su Julia Child. Articolo affascinante!
    Discutibili gli abbinamenti cibo vino del maestro, vedi Bordeaux sul fritto ma ad un grande come Gioachino Rossini si può concedere....
    Buona giornata
    Cristina

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  4. @ Cristina B, ho sostituito il tartufo fresco con del "tartufo estivo macinato" che ho acquistato in un barattolo di vetro sott'olio a novembre, insieme ad un tartufo deliziosamemte profumato ma che , aimè, è finito sulle mie tagliatelle il giorno dopo! Mi consolo così con questa alternativa, finchè non potrò riavere il fresco (ne ho comprati 3 barattolini, ovviamente!!)
    Baci e grazie!


    @ Stefania spulcio , spulcio, imparo e giro a voi: sta diventando un'abitudine divertente! Buonisssima settimana tra le dune!


    @ Cristina che vuoi all'orecchi allenatissimo del Maestro l'armonia sarà suonata bene.... ai geni si concede davvero quasi tutto! Un bacione

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  5. Che vergogna non conoscevo Rossini! Il tuo post è stato illuminante...e interessante anche la ricetta!Non vedo l'ora di leggere le altre!

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  6. ciao,
    volevo ringraziarti per la lettura gradevolissima e inaspettata che mi hai offerto stamane, aspetto con ansia il seguito...
    un caro saluto
    dida

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  7. bello bello bello questo omaggio a Rossini.
    Grazie ancora una volta alla bravissima Daniela
    ciao

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  8. Post con crescendo rossiniano e culmina con una ricetta che piú sfiziosa non si puó !!!
    W rossini...

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  9. Ma quante cose sai???? Ti adoro, sempre illuminante!

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  10. favoloso questo post, ci hai fatto immergere in altri tempi :)

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  11. @ Claudia sono felicissima di averti raccontato qualcosa di nuovo! Un bacione

    @ Grazie Dida, a prestissimo allora

    @ Fabiola un bacione e buonissima serata!

    @ Simo hai proprio fatto una descrizione perfetta :-)! Baci

    @ Stefi daaaaaaaaaaaaaaai! sono solo curiosa in modo coooooonsiderevole! Bacinissimi

    @ Mirtilla :-) ! Baci

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