...che poi sarebbe il seguito del post della settimana scorsa, quello dedicato ai troppi blog in rete, ricordate? Un post scritto di getto, più per la preoccupazione che non vi filaste le nostre orate cotte nel pompelmo, che non perchè nascesse da una riflessione profonda. Epperò, i commenti son stati tanti e tali che la riflessione è stata imposta- e da allora è una specie di tarlo, che mi rode ai semafori, alla cassa del supermercato, negli inviti alla fiducia, al telefono, che "l'operatore risponderà il prima possibile". Tanto che l'argomento di oggi è una tappa intermedia di un ragionamento che ha visto diversi passaggi- e che qui vi sintetizzo, per ovvie ragioni di tempo e di spazio.
Si diceva dei troppi blog di cucina- e io dicevo che a me piace così. Mi assumo tutti i rischi della iper informazione, ma se posso permettermelo, scelgo sempre il "troppo": non solo se l'alternativa è il nulla, ma anche e soprattutto se l'alternativa è "il giusto". Almeno dove e quando posso permettermelo, sia chiaro: ma visto che, per ora, too many blogs non nuocciono alla salute, preferisco godermi lo stato di grazia, finchè dura.
Certo, come dicevamo l'altra volta, il rischio è che le notizie più importanti si perdano nel mare magnum delle ricette: però- riflettevo in questi giorni- questa è l'altra faccia di una informazione libera, a cui tutti hanno accesso, da attori e fruitori. Starà a noi il compito di trovare delle strategie vincenti per far passare un messaggio piuttosto che un altro (a proposito: intitolare un post "questo non se lo fila nessuno" è sinonimo di istantanea impennata del contatore delle visite): ma rinunciare per lo stesso motivo a poter aggiornare liberamente il mio blog, quando voglio e come voglio, è cosa che proprio non esiste.
Sta a noi scegliere- avete chiosato in tanti, a questo proposito. E qualcuno si è spinto anche oltre, proponendo interrogativi dolorosi su quanto si possa davvero sostenere con sicurezza di poter esercitare liberamente il nostro diritto di scelta e sollevando il velo sulla qualità delle informazioni che riceviamo e sulle effettive capacità di discernimento di cui possiamo disporre. Argomento dolorosissimo, ahimè, su cui potremmo fare mille e mille riflessioni, che nulla toglierebbero alla realtà dei fatti: e cioè che ogni notizia che riceviamo va vagliata attentamente, che l'oro colato- vivaddio- non abita più qui e che mai come ora la parola d'ordine è "critica sopra ogni cosa"- e i blog di cucina non fanno eccezione. Da quello che è emerso qui sopra (e anche in posta privata, a dire il vero), il meccanismo di selezione adottato da voi che ci leggete è la credibilità dell'autore: se le risposte che ricevo (SE le ricevo) non sono soddisfacenti, se più ricette non funzionano, se le foto sono marcatamente fuorvianti, allora è inutile che perda tempo su un blog che propone una merce diversa da quella che cerco.
Fin qui, tutto chiaro: essere liberi di scegliere significa di necessità farlo con i propri parametri. E quindi, se a me piacciono le ricette della nonna, mi indirzzerò verso blog più tradizionali, se amo curiosare nelle vite degli altri mi aggiornerò su quelli a forma di diario personale, se mi incanto di fronte alle foto, avrò l'imbarazzo della scelta. Elementare, Watson, elementare.
Quello che invece tanto elementare non è- e che difatti è serpeggiato nei commenti della volta scorsa- è che il fatto che certi blog non ci piacciano non implica giocoforza che debba esserci uno standard prefissato, che dirima l'in e l'out del mondo dei food blogs. Su questo, onestamente, non sono d'accordo.
Perchè un conto è essere un blog di tendenza, uno che fa scuola, uno che spiana la strada- un altro è stabilire a priori i requisiti per esserlo. A parte il rischio dell'omologazione e della noia- che è l'altro grave problema del "troppo", di cui di nuovo si parla poco- chi deciderebbe chi sta dentro e chi sta fuori? Non siamo una corporazione, non siamo un sindacato, non siamo dei professionisti: chi avrebbe l'autorità per decidere i requisiti indispensabili perche un food blog possa essere di serie A e un altro di serie B?
Prendete noi, per esempio: la critica che ci ha accompagnato sin dai primi tempi è che fossimo poco professionali: perchè non parlavamo solo di cucina, raccontavamo i fatti nostri, recensivamo libri, scrivevamo lunghi diari di viaggi, documentavamo con foto extra argomentum e, soprattutto, postavamo troppo. Sia chiaro, tutto vero. Ma il punto era che, quando abbiamo deciso di aprire un nostro blog, era proprio così che avremmo voluto farlo: altrimenti, saremmo rimaste a parlar di cucina sui forum o con le nostre amiche. Alla lunga, lo abbiamo capito: e abbiamo deciso che, fino a quando la rete ci avesse concesso la possibilità di esprimerci nel modo che meglio ci rappresentava, lo avremmo fatto, con buona pace di tutti: nostra, di chi ci legge e di chi no e, soprattutto, di una informazione sempre più varia e variegata, che lasci ancora una volta il diritto di scelta al lettore- e a nessun altro che a lui.
O no?
MADEIRA CAKE
Dolce storico, di grandissima suggestione, diffuso nell'Inghilterra vittoriana in accompagnamento al bicchierino di Madera, al posto del tè delle cinque. La ricetta proviene da un libro che ci sta conquistando e commuovendo e di cui mi riservo di parlarvi bene nelle prossime volte, da tanto è bello- The Great British Book of Baking, una raccolta di ricette inglesi di famiglia, una più deliziosa dell'altra. Parto da questa, che è la più titolata e insieme la più semplice e quella che, ai miei occhi, "fa più Inghilterra" di tutte
250 g farina 00
un pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito
175 g di burro a temperatura ambiente
175 g di zucchero semolato
1 uovo medio, a temperatura ambiente, leggermente sbattuto
la scorza grattugiata e il succo di mezzo limone non trattato
facoltativo: strisce di buccia di limone per decorare
Uno stampo rotondo del diametro di 20 cm imburrato e ricoperto di carta da forno
Accendere il forno a 180 gradi
Montare il burro da solo, con le fruste elettriche, per un minuto o due, fino a quando diventa spumoso: poi aggiungere lo zucchero e continuare a montare, fino a quando lo zucchero si sarà sciolto (non si devono più sentire i granellini sotto le fruste). Aggiungete l'uovo, un po' alla volta, sempre montando, alternandolo alla farina, setacciata insieme al sale e al lievito. Un po' di uovo, un cucchiaio di farina, un po' d'uovo, ancora un cucchiaio di farina, sempre montando. Alla fine, aggiungete la rimanente farina tutta in una volta. Unite il succo e le zeste di limone, montate ancora e versate l'impasto nella tortiera.
Disponete in superficie le strisce di buccia di limone (io non le ho messe), e infornate a 180 gradi per 30- 40 minuti.
Lasciare intiepidire e sformate
Esiste anche la versione con i semi di papavero, omettendo il limone ed aggiungendo 2 cucchiai di semi di papavero e un cucchiaio di mandorle macinate o farina di mandorle
Buona giornata
Ale
Ciao! in effetti di blog slla rete ormai ce ne sono davvero tantissimi: noi ci ricordiamo gli inzi, quando abbiamo scoperto i primi blog di cucina...pochi e davvero da ammirare, poi come siamo entrate noi...se ne sono aggiunti molti altri..e gli storici rimagono! Forse troppi, però è anche vero che non si dovrebbe limitare la libertà di opinione e di pensiero...accettare tutto, magari anche con qualche critica, che può far bene come no...ma senza impedire l'espressione.
RispondiEliminaDelicata e semplice questa torta: quelel classiche da colazione accompagnate da una belal tazza di latte, dolce e friabile!
baci baci
concordo,meglio tanti che pochi,e quei pochi costruiti con proposte inaccettabili :)
RispondiEliminae ricordiamoci che spesso i blog ci hanno permesso di conoscere persone fantastiche :)
Non avevo letto il post precedente a questo: devo dire di essere d'accordo con te, il fatto che ci siano innumerevoli blog può sembrare sfuorviante, ma ci aiuta sviluppare una nostra critica personale, un nostro modo di seguire ed interpretare le cose, che poi non è altro che libertà di pensiero e di informazione. Le notizie vanno vagliate attentamente e bisogna stare attenti a non cadere "nella tana del lupo", ma questa è una nostra responsabilità. Quindi, ben vengano tutti quelli che vogliono scirvere in rete.
RispondiEliminaOttima la torta! una fettina per la seconda colazione ci starebbe proprio!
Ciao
Non sono una food-blogger, ma da frequentatrice del mondo della rete e soprattutto da cittadina devo dire che non solo sottoscrivo questo vostro post, ma lo estendo, nel metodo, al di là del contenuto. Nel senso che proprio in questi giorni discutevo in giro a proposito dell'informazione in televisione e delle nuove trasmissioni che hanno recentemente attivato (per esempio su RaiUno). E io mi sono trovata a sottoscrivere Fabio Fazio con tutta me stessa: "ottimo, sempre, in più". Basta che quell'in più non elimini il resto, ovvio. Ma mai dire non mi piace non ce lo voglio. Pericolosissimo, questo. Poi, appunto, ognuno si farà i propri parametri per seguire o meno qualcosa. Ma che il qualcosa ci sia, e ricco!
RispondiEliminail bello del blog gratuito è che tutti possono esprimersi e ognuno è libero di leggere e commentare, naturalmente i gusti e gli interessi sono diversi, il tempo è quello che è e ci saranno blog più seguiti di altri, non sempre per la qualità ma è così.
RispondiEliminaLa torta mi piace molto, così old style!
La tua riflessione in realtà rientra più nella sfera dell'insegnamento e dell'educazione, in un certo senso bisogna educare anche i bloggers e ancora più i foodbloggers alla tolleranza e alle scelte libere, ma forse si sta davvero perdendo il concetto di libertà?!
RispondiEliminaIl vostro blog è bello per questo e così dovete continuare a lavorare!
RispondiEliminaChe sarebbe Menù turistico senza "i Premi", le "edicole", le rubriche dei libri, le ricette, l'MT challenge!
Ci piace così come è!
^_^
Ho letto con interesse questo post e anche il precedente che mi era sfuggito.
RispondiEliminaConcordo su tutto, il mondo è bello perché è vario, diceva un vecchio adagio.
Quello che mi piace e mi attira di più nei blog è l'anima del blog stesso, la personalità che traspare da ognuno.
Ma quali sono i parametri del perfetto foodblog?
Se mai qualcuno dovesse enunciarli...alla larga!
Evviva l'imperfetto blog!
ciao ;)
interessante quest torta e son d'accordo con voi!
RispondiEliminaConcordo al 200% Decidere chi sta in serie A e serie B non è qualcosa che può fare qualcuno che appartiene ad un "movimento".
RispondiEliminaE' come se i politici si facessero delle leggi a doc per tutelare se stessi...no aspetta brutto esempio :)
Tornando seri, nel nostro caso sono il numero di lettori che decretano chi ha un seguito e chi no.
E sottolineo: il numero di lettori, non di commenti...che spesso sono endogeni. E non è detto, come sottolineavi anche tu, che ci si debba uniformare a qualche standard del perfetto food blogger. Anche approcci diversi vanno esplorati e capiti. Non è certo la rete il posto dove "sedersi" senza sperimentare.
E anche chi non ha grande seguito ha pieno diritto di restare li dov'è.
Sono pienamente d'accordo con voi! Evviva la voglia e la libertà di scrivere, provare, testare, sbagliare e seguire chi ci pare ;D buona giornata
RispondiEliminaSonia
La definizione dei canoni per quanto sia un argomento affascinante è da sempre un simpatico oggetto sul quale disquisire per ore. C'è chi lo prende a modello in modo funzionale per avvalorare le proprie tesi, c'è chi esce fuori delle righe e trova consensi lo stesso. In termini di blog posso dire che di base faccio prevalere lo spessore dell'autore/trice valutato alla luce dell'onestà intellettuale, nessun riferimento quindi precostituito.
RispondiEliminaConosco molti bloggers che sono bravi pur essendo personcine abbastanza piccole. Questo ovviamente lo si vede nei dettagli, in piccole sfumature che sono quelle che alla fine però (almeno per me) si rivelano come il filtro discriminante.
Faccio un esempio. Con Fabio di AssaggiDiViaggio ci siamo confrontati più di una volta, punzecchiandoci a vicenda su vari argomenti ma trovando sempre il modo, entrambi, di imparare dalle considerazioni (l'uno dell'altro e viceversa) e soprattutto approcciando l'esposizione delle proprie opinioni sempre con estrema sincerità e pochi fronzoli. Ecco. Oggi non solo lo stimo molto ma apprezzo ancora di più la bravura profusa nelle foto, così come nei racconti dei loro viaggi (la cucina sarebbe scontata ovviamente!) perchè vi leggo la cifra stilistica di chi con piacere vedrei al bar per un caffè di Domenica mattina per parlare del più o del meno.
Di contro invece conosco qualche blog dove sul piano tecnico c'è altrettanto poco da eccepire eppure dal confronto con l'autrice/ore non emerge una eguale trasparenza ma solo un personaggio un pò costruito (che magari nel commerciale funziona pure...anzi di certo!) dal quale io non trovo nulla da imparare in senso stretto.
Questo occhio e croce la mia visuale :)
anche io nel mio blog non parlo solo di cucina, è il mio blog punto.
RispondiEliminachi vuol venire a trovarmi ben venga e chi no beh non fa niente, saranno delle pagine da sfogliare con le lacrime agli occhi, tra qualche anno ^_^
la torta sembra buonissima
Io mi ero filata anche l'altro post e mi era piaciuto, idem questo!
RispondiEliminaSono anch'io della pensiero "meglio abbondare", soprattutto perche' dietro un blog ci sono delle persone, ognuna con le sue capacita', unicita',idee, punti di forza o anche no...ma chi puo' decidere che possa o non possa avere un blog? La liberta' sta nel scegliere poi se seguire o meno un blog piuttosto che un altro, ma io non farei distinzioni di serie A o serie B... dietro un blog c'e' sempre uno scopo, che sia arrivare a 1000 lettori, costruirsi una carriera o semplicemente mantenere un punto di collegamento tra amici, credo che nessuno possa stabilire quale sia importante piu' di altri scopi...
La torta ha un aspetto sofficioso che mi ispira parecchio!
Un abbraccio
PAola
Sono d'accordo con voi sul fatto che è giusto che ognuno abbia la libertà di avere un blog e ognuno la libertà di seguirlo o no. Per me avere un blog è un modo di esprimermi e di condividere delle ricette che per me e le persone che frequento sono apprezzabili. Tutti i giorni scopro dei nuovi blog di cucina e sono tutti molto interessanti.vi seguo, anzi sono una vostra fan e che buona la cake al madeira, mi comprerò anche il libro, bravi!
RispondiEliminaHo letto con molto interesse, dico solo che a me non mi interessa nulla della classe dei blog, io leggo, se ritengo interessante continuo nella lettura se ritengo necessario lascio un commento altrimenti "esc" nei blog di tendenza, quelli di serie "A" girano sempre le stesse persone, perchè credono di fare tendenza anch'essi... e non me ne frega nulla se il mio blog alcuni giorni ha il contavisite a zero... Creo qualcosa? mi piace postarla...stop, il resto è solo poesia e ormai se ne fa tanta...Comunque non scannerizzo pagine di riviste di cucina e poi l'aggiusto con photoshop, questo è sicuro... La discriminazione ormai ha raggiunto livelli esagerati. Se ritieni opportuno inserisci il commento altrimenti non è un problema. Il vostro lavoro mi piace...Abbracci.
RispondiEliminaRagazze, ancora una volta mi trovo d'accordo con voi: siete sempre avanti!!! :-) E' bello avere la possibilità (tanta) di scegliere, e di scegliere cosa leggere e cosa no. Io curioso sia nei blog cosiddetti di "tendenza", che in quelli che non lo sono. Certo, è bello vedere una bella foto, ma la sostanza conta di più (per me)... Ci sono blog che hanno un seguito numerosissimo di lettori giornalieri e pochi commenti, e quelli che conosco così, sono super affidabili. Personalmente, da quando ho iniziato quest'avventura, l'ho fatto per pura passione :-), per condividere e imparare! E poi, ho scoperto di avere più fantasia di quel che credessi! Ecco, per me è molto stimolante tutto questo...
RispondiEliminabuona giornata
"Col risultato che, in mezzo a tante cose buone, le migliori finiscono per essere tralasciate o trascurate,
RispondiEliminaEd è un peccato perchè, oltre alle considerazioni generali di cui sopra, secondo me son più preziose le "dritte" di una cucina di tutti i giorni e i suggerimenti sulla tecnica, che non la ricetta dell'ultima torta a strati o dell'ennesima cupcake animata: MA tant'è, il mondo va così e quello virtuale non fa eccezione. "
Ciao, ho riassunto alcuni passi del post di una settimana fa molto furbescamente impostato (brava veramente;-)
Però a questo punto io mi dico..io io non sono in grado, di comprendere l'italiano, oppure, e peggio, non capisco veramente più un tubo:
è evidente dal significato proprio delle parole nonchè dal loro senso oltre quello ad litteram, che il tuo pensiero nel primo post era di rammarico verso i troppi blog,e la frase che sopra ho riportato del tuo post, mi sembra lampante. tu dici praticamente che ..con così tanti blog le cose migliori rischiano di passare inosservate, e continui inserendo una piccola particella, un MA ("ma ancheil mondo virtuale va così")...è quel piccolo MA che rafforza il tuo pensiero precedente: cioè, l'asserto principale essendo "i bloh migliori corrono il rischio di essere trascurati" MA (che sottintende un purtoppo, ne convieni?) il mondo va così e insomma, ci dobbiamo rassegnare.
Quindi, chiarito che se non era il tuo reale pensiero era quello che però si evinceva dal tuo post, mi chiedo come mai il cambiamento di rotta nel post odierno: tu vai, ora, a ribaltare il tuo pensiero prendendo come argomentazioni proprio quelle che i commenti criticavano a te stessa: e cioè, chi è di serie A e chi di B, chi giudicherebbe allora, etc etc...
Sai, sarò sincera. A me questi cambiamenti di rotta, queste...utilità, questi post che sembrano fatti (e ho detto SEMBRANO ) fatti solo per attirare pubblico e commenti, cambiando rotta non appena gira il vento, non piacciono ....ma ...è il TUO blog, e i tuoi affezionati sono abbastanza intelligenti da arrivare alle stesse conclusioni cui sono arrivata io, di media intelligenza.
Con affetto
Cinzia
Bellissima questa torta. Complimenti anche per la foto. L'ho mangiata per la prima volta in Inghilterra, è buonissima. Ti seguo dalla Sicilia!
RispondiElimina"Perchè un conto è essere un blog di tendenza, uno che fa scuola, uno che spiana la strada- un altro è stabilire a priori i requisiti per esserlo": vi adoro :)
RispondiEliminaQuesto posto casca "a ciccio" visto che da un paio di giorni ricevo email e insulti di vario tipo per via del mio blog. Nessuna delle persone che mi ha scritto (che poi credo si siano organizzate, perchè non ha senso altrimenti!) si è posta il problema che il mio spazio non è un classico blog, che non ci sono per scelta foto e ricette stratosferiche, che c'è del sano humour e si cerca di vivere la cucina in maniera decisamente poco glamour.
Tutti si sono posti come problema quello del "ci rovini la piazza" legittimando l'idea secondo cui molti di quelli che sono stati designati come tutor nel settore hanno una paura f***** degli altri, sono egocentici, egoisti e anche molto poco disponibili se non si fa come dicono loro. Ecco, boh, scusate lo sfogo eh?:) E' che ci sono rimasta anche parecchio male...
ah, la Madeira se la aprite a metà e ci mettete la panna e la marmellata che cola diventa la victoria sponge :D
[questo mese sono dei vostri con il danubio, ohh yeaahhh!]
Cinzia,
RispondiEliminanon ci vuole mica una grande intelligenza per capire che cosa volessi dire l'altra volta.
Basta leggere il post per intero. Quello che cominciava con
"Sia chiaro: io sono contenta che ci siano così tanti blog di cucina. "
e proseguiva con
"Qui, ognuno ha la possibilità di realizzare un proprio desiderio, in modi e tempi che gli sono propri-"
e che si concludeva con una riflessione, neanche troppo originale per carità:
"Epperò.... epperò, c'è l'altra faccia della medaglia: vale a dire, i rischi della troppa informazione. Il più evidente dei quali è la perdita delle notizie davvero importanti, a causa di un continuo bombardamento di notize che, alla lunga, smorzano il tuo interesse. "
Da qui, un bell'excursus di due paragrafi- e poi la frase incriminata: "è un peccato, che certe informazioni si perdano"-
Seguivano 39 commenti o giù di lì, con altrettante variazioni sul tema: ne ho scelta una/quella dei criteri di selezione dei blog- e l'ho riproposta qui, secondo una prassi consolidata, su mt. quando incappiamo in un argomento che ci interessa, ci torniamo su. lo abbiamo sempre fatto, e l'interesse che proviamo noi lettori è l'unico fattore determinante
E' tutto talmente chiaro, lienare, lampante che, onestamente, non capisco il contenuto del tuo commento.
Sul resto, passo. "furba" mi manca, a dire la verità, ma incassiamo anche questa. anzi, magari la ricicliamo in un prossimo post, per avere più ascolti :-)
Veru
RispondiEliminae noi adoriamo te.
tieni duro :-)
Poffarbacco!!! Qualsiasi cosa Veru segnali su Twitter corro a leggerla (sia ben inteso che non ci conosciamo, ma io adoro i suoi post, il suo modo di proporre le sue "strategie" quotidiane in cucina, di raccontare come vive nel suo mondo di aromi e gusti, anche nella verde isola di smeraldo, ma con un cuore tutto italiano...detto questo, Veru passami quelle mail che facciamo passare il vizio a qualcuno!), così sono atterrata sul vostro blog per la prima volta, mi sono letta i due post e con i miei dubbi e le mie perplessità, mi sento di imbrattare questo angolo e dire "Più ce ne sono, meglio è..."
RispondiEliminaMi piacciono i blog a 360°, quelli imbrattati di sugo e poco fotoscioppati, quelli che raccontano qualcosa e non rilasciano interviste sterili sull'utilizzo di strani ingredienti, che bisognerebbe come minimo, andare a reperire sull'Everest, mi piacciono le persone e non le operazioni marketing... ma ciò che piace a me, fa testo solo nel mio utilizzo quotidiano del mezzo, senza alcuna importanza per il resto del mondo, ça va sans dire...
Vengo da una scuola di pensiero molto semplice, per cui dal molto può nascere il meglio, per cui in tanti si arriva dove i pochi non vogliono andare, e più semplicemente ho lavorato troppo a lungo a contatto con i Dotti, con i Critici, con i Recensori, per non sapere e non capire come funziona il serie A ed il serie B: ed il mondo dei blog, soprattutto nella sua evoluzione, non fa eccezione.
Detto questo, e sapendo che fine fanno i Geni quando la lampa non arde più del sacro fuoco (forse ho riassunto due favole in una, perdonate), credo che ognuno abbia il suo sesto senso, e finché questo mare di blog enogastrogoderecci esisterà senza selezioni d'ingresso, io continuerò a bearmi delle piccole scoperte quotidiane, e di fette di Torta Madeira, che mi riportano indietro nel tempo, ad un viaggio in Portogallo e ad una cantina di vini impolverata, di cui ancora conservo i miei scatti...
Tornerò a trovarvi, anche solo per farmi perdonare di questo post logorroico
Claudia
Saro' antipatica e controcorrente, ma, come ti ho già detto, in due anni di blog, e pure prima da lettrice, mai mi è venuto da fare differenze tra blog di serie A e di serie B. certo ho visto blog che fan per me, che mi piace seguire, che trovo piacevoli e non noiosi, e altri che non mi interessano, ma non credo che questo sia un problema, credo sia normale. Mi chiedo solo cosa vi spinga a una simile riflessione, anche perchè un po' come Cinzia, io, sarò tarata o non sapro' leggere tra le righe:D, dall'altro post tuo avevo capito tutt'altro....
RispondiEliminaposso rispondere a due commenti?posso?:)
@veru: non ti curar di lor, ma leggi e cestina;)se c'è una cosa che proprio non ti si puo' negare, è il tuo essere trasparente:)
@gambetto: il tuo commento mi spinge a una riflessione piu' generale. Chi passa da un blog cosa si aspetta di trovare? Chi si aspetta di trovare dietro lo schermo? io non credo che i manzoniani 27 lettori possano tutti diventare i migliori amici, o cmq quelli con cui chiacchierare al bar la domenica mattina dell'autore. Forse a volte si fa un po' di confusione, e si scambiano le poche attenzione rivolte ai blog ( mi è capitato di recente di persone che mi scrivessero, per es:sei arrabbiata con me non lasci commenti?) con lo scarso interesse verso le persone stesse. E si traggono conclusioni affrettate e affettate...
va beh..scusate l'intrusione:)
G
Se i blog di serie A sono quelli che non ho citato sul post di oggi, sono fiera di far parte dei blog di serie B... per il resto, è un po' come con gli amici... si fa una selezione e grazie a Dio non piaciamo a tutti, ma neanche veniamo detestati da tutti! Evviva la libertà...
RispondiElimina... io non ho capito mica bene.... ma un blog... non era un diario virtuale? ... un food blog non nasce col concetto di diario delle proprie ricette?
RispondiElimina... personalmente lagenda delle ricette di nonna coi piselli stampati e scritta in quella scrittura bella che pareva uscita dal libro cuore l'ho sempre trovata romantica... quella di mamma piena di fogli sparsi e disegnini... quella l'ho sempre trovata affascinante... ma... la ricetta delle ricette di mamma è unica... come è unica quella della trippa alle cipolle di nonna...
non ho mai pensato di sceglierne una.
...io avevo la mia smemoranda....
riflettendoci bene non mi son mai messa neanche a pensare se fosse giusto o meno che entrambe esistessero... non entrambe, tutte e tre (smemoranda compresa)
il mondo dei blog è esattamente come il mondo reale perchè è fatto da "persone" e noi persone, si sa, siamo fallibili. A me personalmente i food blog piacciono tutti, tranne quelli che sono troppo sofisticati e ben lontani dalla realtà, quelli che millantano crediti che non hanno e che devono "impupare" per nascondere mancanza di abilità culinarie e contenuti...e ce ne sono tanti. Ma in assoluto rispetto il fatto che un blog è uno psazio personale gestito come meglio si crede e ce nessuno ci obbliga a visitare. Se un negozio non ci piace non compriamo nulla, se un blog non mi piace non ci vado. Stop, non c'è altro su cui disquisire. Trovo meschino essere offensivi nei commenti e non trovo corretto essere messi nella posizione di doversi giustificare per ciò che si è scritto in uno spazio personale. Infine parliamo di food blog, è il cibo che fa testo.
RispondiEliminala ricetta è bellissima e la foto, invece, pure :-DDD
buona serata e futtitìnni delle polemiche.
ciao :-))
@Genny @ alcibocommestibile
RispondiEliminaQuesta volta non sono d'accordo del tutto perchè tu stesso sei l'esempio (come qualcun altro qui) di autrice/blog che non commento spesso pur avendo una certa stima e pur prendendo volentieri un caffè con te.
Magari tu no, ma questo è un altro discorso :P ehehhehe
A riprova di ciò lo scambio di mail in privato avuto più che il commento 'visibile' sul blog.
Nell'essere d'accordo quindi che non con tutti si può diventare amici (su manzoniano sorvolo perchè malsopporto quella parte di letteratura :P) mi preme sottolineare che non è certo nello scambio epistolare o nella 'presenza' costante sul web che trovo i presupposti per una amicizia quanto nella stima che si matura in chi si trova dall'altra parte dello schermo.
Se questa stima poi si aquisisca nella lettura tra le righe, nell'approccio o in un incontro al bar o al supermercato poco importa.
A ben vedere bene forse sono proprio solo quei 27 manzoniani a capire che se Genny non lascia un commento sul blog non vuol dire che non mli apprezzi o che non li legga lo stesso...magari non è così ma almeno da lei di certo non ci aspetta un approccio affrettato ed affettato :)
Ps
RispondiEliminaAcquisire con la 'c'...si vede che non sono un manzoniano eh?! :P ahahahahahahahah
commento della mia ironicissima Mamma, 92enne (e quasi cieca) : "...ce li avessimo avuti noi, questi blog, comunque siano e chiunque li tenga in vita.... Foto malfatte???!!! ricette astruse????Ma fate meno le sofiste e divertitevi di più!!! ... non vi ha insegnato niente la "filosofia" del Talismano? Smettetela di aggredire gli uomini ( non vale per tutte noi, è una generalizzazione da ultranovantenne che ne ha viste di tutte un po', ndr) e ricominciate a prenderli per la gola, 'sti uomini!!!". Io ci vedo una buona dose di sana saggezza da Nonna ( che peraltro adora MT e ha adottato sia la Ale che la Dani e che - se ci vedesse- sono certa che direbbe la sua, con umorismo e grande buon cuore) E allora le regalo la citazione su MT . E scusate l uso improprio del Blog.grazie.
RispondiEliminaBello questo post e sono andata a leggere anche il precedente: mi sembrano coerentissimi, per quanto possa valere la mia opinione si intende.
RispondiEliminaTrovo che sia anche normale indulgere nella riflessione sulla quantità di blog esistenti in rete, visto che sono davvero tantissimi, di solito chi è abituato a pensare si chiede il perché di un fenomeno, ponendosi degli interrogativi etc, che nell'arco di un discorso più o meno lungo, solo in apparenza possono anche manifestarsi in contraddizione tra loro ... e trovo bello farne partecipi gli altri offrendo un polo di discussione...
Per quanto riguarda la questione in sé: maggiore offerta c'è e meglio è per tutti, alla fine sta a noi scegliere cosa ci piace e cosa no... il mio criterio selettivo di solito è quello della sincerità che traspare dai post.
Bella la torta e molto bello questo blog :)
sarà forse per la mia età avanzata, ma anche io come cinzia e mi pare anche genny, avevo letto sul tuo post precedente tutt'altre idee, ma per carità, sostengo sempre che nello scrivere manca una cosa fondamentale, il tono in cui si dicono le cose e può darsi mi siano sfuggiti passaggi velati di ironia!
RispondiEliminadal momento che ho parlato io di blog di serie A e di serie B e di chi giudica chi mi pare giusto continuare questo scambio di opinioni che peraltro mi piace moltissimo!
sono d'accordo con max, credo ci siano blog che "si sentono" i titolati e dove trovi sempre le stesse persone che purtroppo non si degnano di abbassarsi a seguire un blog di serie B, è una cosa che ho riscontrato spesso e mi rammarica molto perchè credo che chiunque debba imparare da chiunque, per me è quasi un dogma!
a me non interessa il numero di visite al mio blog, non ho messo conta-visite, non vado a leggere le statistiche (peraltro ho saputo che ci sono da un paio di settimane), non riesco con rammarico quasi mai a rispondere o a commentare perchè ho problemi in famiglia, ma il blog è dove sfogo la mia passione e dove spero di trovare la libertà di postare sia il pepe arancio delle filippine che le coscie di pollo arrosto, è la mia cucina e nessuno è obbligato a fermarsi se non gradisce, e viceversa. come ho detto nel post precedente, posso capitare su un blog fotonico ma con ricette irrealizzabili e magari arrivare su un blogghettino piccino picciò con piatti interessanti anche se magari corredati da foto modeste. anzi, a proposito dico anche che io non cucino per il blog ma metto sul blog quello che cucino per casa perchè credo che si mangi tutti i giorni e permettersi di cucinare una pasta alle 10 del mattino perchè c'è la luce giusta sia privilegio di pochi, ovviamente glisso sul mio pensiero in merito perchè di natura rispetto chiunque e credo che ognuno sia libero di fare quello che crede.
e con questo chiudo il cerchio ribadendo che meglio il troppo nel quale avere una scelta che il poco che impone dei ditkat!
grazie per questo interessante scambio di pensieri!
Menuturistico è un luogo virtuale dove spesso si discute e ci si confronta. Lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo qui, che la parte più interessante dei nostri post sono i commenti e quelli in coda a questo post lo dimostrano.
RispondiEliminaAllo stesso modo, abbiamo sempre detto che quando ci imbattiamo in spunti interessanti nei commenti, preferiamo svilupparli in una nuova pagina, per segnare un altro punto di partenza in un confronto che desta interesse.
come dire che ci dispiace ridurre ai limiti di un botta e risposta che non viene letto da tutti un tema che può rivelarsi interessante per un numero maggiore di persone, che non quelle che hanno la pazienza di leggere anche i commenti.
Così è stato anche questa volta: nei commenti al post precedente ci sono stati riferimenti a "scremature" e questo ha aperto un nuovo filone nella discussione, fino ad allora ferma ai rischi della troppa informazione. Da qui, quindi, la decisione di fare un passo avanti, mettendo sul piatto della bilancia anche questo argomento.
E da qui, la solita vivace discussione, che conferma le solite cose: che a tematiche sentiti seguono commenti "densi", che nulla hanno a che vedere con i commenti preconfezionati e pret a porter dell'"uh che bello- uh che buono".
quindi, nella scelta di questo argomento,non c'è stata nessuna strategia, ma solo il ripetersi di un'abitudine consolidata. Ci interessa? ne riparliamo. Nulla di più, nulla di meno che le altre volte, insomma.
Così come non c'è stato nessun messaggio allusivo nel mio post precedente. Se c'è una persona diretta e totalmente politically uncorrect, questa sono io- e bene lo sanno i miei amici, reali e virtuali. Senza contare l'andar controcorrente, altra prerogativa che, purtroppo, mi appartiene e di cui non ho mai fatto mistero. Poi, ovvio- ognuno ha il suo stile ed il mio è pesantemente marcato dall'ironia e- a volte- anche dal sarcasmo, ma di nuovo, chi mi conosce lo sa e fa la sua tara.
epperò: se scrivo "sia chiaro: io sono contenta che ci siano tanti blog" intendo dire quello che ho scritto- e cioè che sono contenta della cosa. Altrimenti, scriverei" sia chiaro: io NON sono contenta che ci siano tanti blog".
sono stata chiara???? :-))))))
ciao
ale
vorrei aggiungere una parola personale specialmente diretta ad emmeti: ringrazia e bacia e coccola anche unpo' da parte nostra la tua meravigliosa nonna e dille che ci sentiamo onorate di essere "adottate" da una persona così speciale !
RispondiEliminaUn abbraccio grande anche a te
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